Guida all'installazione di Solaris 10 5/09: pianificazione dell'installazione e dell'aggiornamento

Aggiornamento in presenza di zone non globali

Una volta eseguita l'installazione di Solaris, è possibile installare e configurare le zone non globali. L'aggiornamento di Solaris è possibile anche quando sono installate zone non globali. Se sono presenti zone non globali non native (branded), durante la procedura di aggiornamento queste vengono ignorate. Di seguito è fornita una breve descrizione dei programmi di installazione per i sistemi in cui sono presenti zone non globali.

Tabella 8–1 Scelta di un programma di installazione per l'aggiornamento in presenza di zone non globali

Programma di aggiornamento 

Descrizione 

Per maggiori informazioni 

Solaris Live Upgrade 

È possibile aggiornare o applicare patch a un sistema che contiene zone non globali. Se il sistema in uso contiene zone non globali, il programma consigliato per l'aggiornamento o l'applicazione delle patch è Solaris Live Upgrade. Altri programmi di aggiornamento possono richiedere molto tempo per completare l'operazione, in quanto il tempo richiesto per completare l'aggiornamento aumenta proporzionalmente al numero di zone non globali installate. Se si sta applicando una patch usando Solaris Live Upgrade, non è necessario passare alla modalità monoutente e questo aumenta il tempo di attività del sistema. A partire da Solaris 10 8/07, le modifiche richieste per i sistemi in cui sono presenti zone non globali sono le seguenti:

  • È richiesta l'installazione di un nuovo pacchetto, SUNWlucfg, con gli altri pacchetti di Solaris Live Upgrade, SUNWlur e SUNWluu.

  • La procedura per la creazione di un nuovo ambiente di boot sulla base di quello corrente è immutata, con una sola eccezione. È possibile specificare una slice di destinazione per un file system condiviso all'interno di una zona non globale. Questa eccezione si verifica in presenza delle seguenti condizioni:

    • Se nell'ambiente di boot corrente è stato usato il comando zonecfg add fs per creare un file system separato per una zona non globale

    • Se questo file system separato risiede su un file system condiviso, ad esempio /zone/root/export

    Per prevenire la condivisione di questo file system separato nel nuovo ambiente di boot, il comando lucreate è stato modificato in modo da consentire di specificare una slice di destinazione per un file system separato per una zona non globale. L'argomento dell'opzione -m dispone di un nuovo campo opzionale, nome_zona. Questo nuovo campo posiziona il file system separato della zona non globale su una slice separata nel nuovo ambiente di boot. Per maggiori informazioni sulla configurazione di una zona non globale con un file system separato, vedere zonecfg(1M).

Solaris Live Upgrade (continuazione) 


Nota –

Per impostazione predefinita, tutti i file system ad eccezione di quelli critici (root (/), /usr e /opt) sono condivisi dal vecchio e dal nuovo ambiente di boot. Di conseguenza, l'aggiornamento dei file condivisi nell'ambiente di boot attivo si riflette anche sui dati dell'ambiente di boot inattivo. Il file system /export è un esempio di file system condiviso. Se si utilizza l'opzione -m nome_zona, il file system condiviso della zona non globale viene copiato su una slice separata e i suoi dati non vengono condivisi. Questa opzione impedisce la condivisione tra gli ambiente di boot dei file system della zona non globale che erano stati creati con il comando zonecfg add fs.


A partire da Solaris 10 8/07, le modifiche aggiuntive per i sistemi in cui sono presenti zone non globali sono le seguenti:

  • Le procedure di confronto tra gli ambienti di boot sono state migliorate. Il comando lucompare ora genera un confronto tra ambienti di boot che include i contenuti di tutte le zone non globali.

  • Il comando lumount fornisce ora zone non globali con accesso ai corrispondenti file system separati che sono presenti negli ambienti di boot inattivi. Quando l'amministratore della zona globale utilizza il comando lumount per attivare un ambiente di boot inattivo, l'ambiente di boot viene attivato anche per le zone non globali.

  • L'elenco dei file system generato dal comando lufslist visualizza ora i file system sia per la zona globale che per quelle non globali.

 

Interfaccia utente grafica (GUI) interattiva del programma di installazione di Solaris 

È possibile aggiornare un sistema che contiene zone non globali o applicarvi patch. L'aggiornamento o l'applicazione delle patch può richiedere molto tempo, in base al numero di zone non globali installate. 

Per maggiori informazioni sull'installazione con questo programma, vedere il Capitolo 2, Installazione con il programma di installazione di Solaris per i file system UFS (procedure) in Guida all’installazione di Solaris 10 5/09: installazioni di base.

Installazione automatizzata di JumpStart 

È possibile eseguire aggiornamenti o applicare patch usando le parole chiave appropriate per queste procedure. L'aggiornamento o l'applicazione delle patch può richiedere molto tempo, in base al numero di zone non globali installate. 

Per maggiori informazioni sull'installazione con l'utilizzo di questo programma, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10 5/09: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate .

Nella tabella seguente sono elencate le limitazioni applicate quando si esegue l'aggiornamento in presenza di zone non globali.

Tabella 8–2 Limitazioni all'aggiornamento in presenza di zone non globali

Programma o condizione 

Descrizione 

Per maggiori informazioni 

Tenere presenti queste osservazioni quando si utilizza Solaris Live Upgrade in un sistema su cui sono presenti zone non globali. È di importanza fondamentale evitare transizioni di stato tra zone durante le operazioni lucreate e lumount.

  • Quando si utilizza il comando lucreate per creare un ambiente di boot inattivo, se una determinata zona non globale non è in esecuzione non è possibile eseguirne il boot prima del completamento dell'operazionelucreate.

  • Quando si utilizza il comando lucreate per creare un ambiente di boot inattivo, se una determinata zona non globale è in esecuzione la zona non deve essere interrotta né riavviata prima del completamento dell'operazionelucreate.

  • Quando un ambiente di boot inattivo viene installato con il comando lumount, non è possibile eseguire il boot né il reboot di zone non globali anche se l'esecuzione delle zone che è iniziata prima dell'operazione lumount continua regolarmente.

  • Poiché una zona non globale può essere controllata da un amministratore di zone non globali e dall'amministratore di zone globali, per evitare interazioni interrompere tutte le zone durante l'esecuzione delle operazioni lucreate o lumount .

Se l'amministratore di zone globali non notifica all'amministratore di zone non globali un aggiornamento con Solaris Live Upgrade, possono verificarsi problemi. 

Quando sono in corso operazioni in Solaris Live Upgrade, l'intervento dell'amministratore di zone non globali è di importanza fondamentale. L'aggiornamento interessa le attività degli amministratori, che si occupano delle modifiche verificatesi a seguito di un aggiornamento. Gli amministratori di zona devono assicurare che la stabilità dei pacchetti locali durante tutta la sequenza, devono gestire tutte le procedure successive all'aggiornamento quali le impostazioni dei file di configurazione ed eseguire una pianificazione generale dei tempi di inattività del sistema.  

Ad esempio, se un amministratore di zone non globali aggiunge un pacchetto mentre l'amministratore di zone globali copia file system con il comando lucreate, il nuovo pacchetto non viene copiato con i file system e l'amministratore di zone non globali non è a conoscenza del problema.

 

Non è possibile utilizzare gli archivi di Solaris Flash con zone non globali. 

Non è possibile creare un archivio Solaris Flash quando è installata una zona non globale. La funzione Solaris Flash non è compatibile con la tecnologia di partizionamento Solaris Zones. Quando si crea un archivio Solaris Flash, l'archivio risultante non viene installato in modo corretto quando si verificano le seguenti condizioni:

  • L'archivio viene creato in una zona non globale.

  • L'archivio viene creato in una zona globale in cui sono installate zone non globali.

Per maggiori informazioni sull'utilizzo degli archivi Solaris Flash, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10 5/09: archivi Solaris Flash (creazione e installazione).

In alcune condizioni, non devono essere usati comandi che utilizzano l'opzione -R o un'opzione equivalente.

I comandi che accettano un file system radice alternativo (/) con l'opzione -R o equivalente non devono essere usati quando si verificano le seguenti condizioni:

  • Il comando viene eseguito nella zona globale.

  • Il file system radice alternativo (/) fa riferimento a un percorso di una zona non globale.

Un esempio può essere l'opzione -R percorso_radice del comando pkgadd eseguito dalla zona globale utilizzando un percorso del file system radice (/) che si trova in una zona non globale.

Per un elenco dei programmi che accettano un file system radice (/) alternativo e per maggiori informazioni sulle zone, vedere Restriction on Accessing A Non-Global Zone From the Global Zone in System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.

Backup del sistema prima dell'aggiornamento in presenza di zone

Prime di eseguire l'aggiornamento è necessario effettuare un backup della zona globale e delle zone non globali presenti sul sistema. Per eseguire il backup del sistema in presenza di zone, vedere il Capitolo 26, Solaris Zones Administration (Overview) in System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.