Guida all'installazione di Solaris 9 12/03

Creazione di un ambiente di boot con file system in mirroring

Solaris Live Upgrade utilizza la tecnologia di Solaris Volume Manager per creare un ambiente di boot che possa contenere file system in mirroring. Solaris Volume Manager offre un metodo estremamente efficiente per gestire i dischi e i dati con l'uso dei volumi. Solaris Volume Manager permette di gestire concatenazioni, stripe e altre configurazioni complesse. Solaris Live Upgrade permette di eseguire un sottoinsieme di queste operazioni, ad esempio la creazione di un volume RAID-1 per il file system radice ( /).

I volumi permettono di raggruppare le slice di diversi dischi in modo che appaiano come un unico disco all'ambiente operativo. Solaris Live Upgrade permette solo di creare un ambiente di boot per il file system radice (/) che contenga concatenazioni di una singola slice all'interno di un volume RAID-1 (mirror). Questa limitazione è legata al fatto che la PROM di boot permette di scegliere una sola slice per l'avvio del sistema.

Quando si crea un ambiente di boot, è possibile usare Solaris Live Upgrade per gestire le seguenti operazioni.

Per usare le funzioni di mirroring di Solaris Live Upgrade, è necessario creare almeno un database di stato e almeno tre repliche di tale database. Database che memorizza informazioni riguardo allo stato della configurazione di Solaris Volume Manager. Il database di stato è una raccolta di più copie replicate del database. Ogni copia viene denominata replica del database di stato. La copia del database di stato permette di proteggerlo contro la perdita di dati provocata dalla presenza di punti di guasto non ridondanti. Per le procedure di creazione del database di stato, vedere la sezione “State Database (Overview)” in Solaris Volume Manager Administration Guide.

Il comando lucreate con l'opzione -m permette di creare un mirror, di scollegare i submirror e di collegarli al nuovo ambiente di boot.

Tabella 30–1 Elementi di Solaris Volume Manager usati da Solaris Live Upgrade

Termine 

Descrizione 

database di stato

Database che memorizza informazioni riguardo allo stato della configurazione di Solaris Volume Manager. Il database di stato è una raccolta di più copie replicate del database. Ogni copia viene denominata replica del database di stato. Il database di stato tiene traccia della posizione e dello stato di tutte le repliche note. 

replica del database di stato 

Copia di un database di stato. La replica garantisce che i dati del database siano validi. 

volume

Gruppo di slice fisiche o di altri volumi che appare al sistema come un unico dispositivo logico. Dal punto di vista delle applicazioni o dei file system, i volumi sono funzionalmente identici ai dischi fisici. In alcune utility disponibili dalla riga di comando, i volumi sono denominati metadevice.  

La Tabella 30–2 mostra i componenti che è possibile gestire con Solaris Live Upgrade.

Tabella 30–2 Classi di volumi

Termine 

Descrizione 

volume RAID-1

Classe di volumi che replica i dati conservandone più copie. I volumi RAID-1 vengono a volte denominati mirror. I volumi RAID-1 sono formati da uno o più volumi RAID-0, detti submirror.  

volume RAID-0

Classe di volumi che comprende stripe o concatenazioni. Questi componenti sono denominati submirror. Le stripe o le concatenazioni sono i componenti essenziali dei mirror.  

mirror

Volume RAID-1. Vedere la descrizione dei volumi RAID-1. 

concatenazione

Volume RAID-0. Se le slice sono concatenate, i dati vengono scritti nella prima slice disponibile finché il suo spazio non è esaurito. Una volta raggiunto il limite di spazio di quella slice, i dati vengono scritti nella slice successiva, in modo seriale. La concatenazione non fornisce alcuna ridondanza dei dati, a meno che non sia contenuta in un mirror.  

submirror

Vedere volume RAID-0. 

La Figura 30–4 mostra un nuovo ambiente di boot in cui un volume RAID-1 (mirror) è stato creato su due dischi fisici. Per creare il nuovo ambiente di boot e il mirror è stato usato il comando seguente.


# lucreate -n secondo_disco -m /:/dev/md/dsk/d30:mirror,ufs \ 
-m /:c0t1d0s0,d31:attach -m /:c0t2d0s0,d32:attach \ 
-m -:c0t1d0s1:swap -m -:c0t2d0s1:swap  

Questo comando esegue le seguenti operazioni:

Figura 30–4 Creare un ambiente di boot e creare un mirror

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La Figura 30–5 mostra un nuovo ambiente di boot contenente un volume RAID-1 (mirror). Per creare il nuovo ambiente di boot e il mirror è stato usato il comando seguente.


# lucreate -n secondo_disco -m /:/dev/md/dsk/d20:ufs,mirror \ 
-m /:/dev/dsk/c0t1d0s0:detach,attach,preserve

Questo comando esegue le seguenti operazioni:

Figura 30–5 Creare un ambiente di boot e usare il submirror esistente

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