Note su Solaris 10

Capitolo 3 Problemi di esecuzione di Solaris

Questo capitolo descrive i problemi riguardanti l'esecuzione del sistema operativo.


Nota –

Alcuni dei problemi e dei bug descritti in questo capitolo sono stati corretti in versioni successive di Solaris 10. Se la versione di Solaris in uso sul sistema è stata aggiornata, alcuni dei problemi e dei bug descritti in questo capitolo non sono più applicabili al sistema in uso. Per controllare quali bug e problemi non si applicano più ad una specifica versione di Solaris 10, vedere l'Appendice A, Tabella dei bug integrati nel sistema operativo Solaris.


Common Desktop Environment

I problemi di Solaris 10 descritti qui di seguito si riferiscono al Common Desktop Environment (CDE).

x86: Supporto per i chipset grafici integrati Intel i810 e i815

I chipset grafici integrati Intel i810 e i815 non sono supportati dal server del sistema a finestre X Xorg. Sono invece supportati dal server Xsun. Per configurare il server Xsun per l'uso di questi chipset, procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Eseguire il programma seguente per configurare la tastiera, il monitor e il mouse.


    # kdmconfig
    
  3. Nella schermata introduttiva e in quella di selezione del server X, selezionare il server Xsun.

    Nella schermata di visualizzazione e modifica della configurazione del sistema a finestre, come dispositivo video dovrebbe essere selezionato e visualizzato automaticamente il dispositivo Intel i810/i815 (4MB).

  4. Se i chipset Intel i810 e i815 non vengono selezionati automaticamente, selezionare l'opzione di modifica del monitor o del dispositivo video (Change Video Device/Monitor).

  5. Nella schermata di selezione del dispositivo video, selezionare l'opzione Intel i810/i815 (4MB).

  6. Selezionare le altre opzioni richieste in kdmconfig.

Il testo in lingua araba non compare nelle versioni locali ar

Se un sistema x86 utilizza Xorg come server X predefinito, il font arabo (iso7759-6) non compare nella versione locale ar. Questo errore non si verifica se si utilizza XSun al posto di XOrg.

Soluzione: procedere come segue.

  1. Come superutente, aprire con un editor il file /usr/dt/config/Xservers.

    • Togliere il simbolo di commento o aggiungere la riga seguente:


      :0 Local local_uid@console root /usr/openwin/bin/Xsun :0 
      -nobanner -defdepth 24
    • Commentare la riga seguente:


      :0 Local local_uid@console root /usr/X11/bin/Xorg :0
  2. Riavviare il sistema.

In alternativa, è possibile eseguire il login con ar_EG.UTF-8 o altre versioni locali UTF-8.

Alcune sequenze con il tasto Compose non funzionano quando si utilizza l'estensione per la tastiera X in alcune versioni locali (6219932)

Alcune sequenze con il tasto Compose non funzionano nelle versioni locali che non utilizzano metodi di input per la tastiera, ad esempio nella versione locale C. L'errore si verifica se in queste versioni locali viene usata una delle seguenti configurazioni del sistema:

In particolare, su questi sistemi, non funzionano le sequenze che richiedono l'uso del tasto Maiusc per l'immissione di uno dei caratteri.

Soluzione: scegliere una delle seguenti opzioni:

x86: Il comando kdmconfig non crea un file di identificazione del sistema per il server X Xorg (6217442)

Il metodo di installazione JumpStart utilizza un file di identificazione del sistema (sysidcfg). Questo file viene usato per generare uno specifico file di configurazione Xsun per il sistema. La parte del file sysidcfg relativa alla configurazione Xsun viene creata dal comando kdmconfig -d nome_file. Tuttavia, sui sistemi che utilizzano il server Xorg predefinito, il comando non crea un file con le informazioni di configurazione per Xorg. Ciò significa che, prima di usare il metodo JumpStart su questi sistemi, è necessario eseguire una procedura di preparazione aggiuntiva.

Soluzione: prima di usare il metodo di installazione JumpStart su un sistema che utilizza il server Xorg, procedere come segue.

  1. Preparare un file xorg.conf da utilizzare sul sistema. Memorizzare questo file nella directory JumpStart del server JumpStart.

    Per istruzioni su come creare il file xorg.conf e accedere alle informazioni di Xorg, vedere x86: Il programma di configurazione della tastiera, del monitor e del mouse non funziona per il server X (6178669).

  2. Creare uno script finale che esegua una copia del file xorg.conf nella directory /etc/X11 del sistema da installare. Ad esempio, lo script potrebbe includere la riga seguente:


    cp ${SI_CONFIG_DIR}/xorg.conf /etc/X11/Xorg.conf
  3. Nel file delle regole usato con il metodo JumpStart personalizzato, includere lo script finale nella regola relativa al tipo di sistema da installare.

  4. Eseguire l'installazione JumpStart personalizzata.

Per istruzioni sull'installazione JumpStart personalizzata, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate. Il Capitolo 4 contiene informazioni sul file di regole usato nel metodo JumpStart, mentre il Capitolo 5 contiene una sezione sugli script finali.

x86: Le istruzioni di kdmconfig per la configurazione del server X Xorg sono incomplete (6205881)

Le istruzioni fornite nel programma kdmconfig per la configurazione del server Xorg sono incomplete. Il programma elenca le istruzioni di base richieste per generare un file xorg.conf. Non fornisce tuttavia alcune informazioni rilevanti. Ad esempio, le opzioni del file xorg.conf possono essere modificate in diversi punti:

Per maggiori informazioni sulla configurazione di Xorg, vedere la seguente documentazione:

Se queste directory non sono incluse nel percorso delle pagine man, usare una delle seguenti procedure:

Alcuni script che avviano il server Xorg utilizzano le proprietà dell'archivio smf(5). In particolare, utilizzano FMRI svc:/applications/x11/x11-server per memorizzare le proprietà del server X. Le proprietà rilevanti per il server Xorg sono le seguenti:

Per impostare e richiamare queste proprietà, diventare superutente e usare il comando svccfg, come indicato nell'esempio seguente:


# svccfg 
svc:> select application/x11/x11-server 
svc:/application/x11/x11-server> listprop options/default_depth 
options/default_depth integer 24


 
svc:/application/x11/x11-server> setprop options/default_depth = 8 
svc:/application/x11/x11-server> listprop options/default_depth 
options/default_depth integer 8


 
svc:/application/x11/x11-server> end
#

x86: Il programma di configurazione della tastiera, del monitor e del mouse non funziona per il server X (6178669)

In Solaris 10, il server X predefinito non è più Xsun ma è ora Xorg. Il programma che configura la tastiera, il monitor e il mouse (kdmconfig ) può operare solo con il server Xsun. Questo programma non ha effetto sulla configurazione del server Xorg. Di conseguenza, non è possibile utilizzare kdmconfig per configurare il server Xorg. kdmconfig consente di scegliere il server da utilizzare ma consente solo di configurare il server Xsun.

Soluzione: per configurare il server Xorg, procedere come segue:

  1. Creare un file xorg.conf con uno dei comandi seguenti:

    • /usr/X11/bin/Xorg -configure

    • /usr/X11/bin/xorgconfig

    • /usr/X11/bin/xorgcfg

  2. Aprire con un editor il file xorg.conf risultante e apportare le necessarie modifiche.

  3. Spostare il file xorg.conf in /etc/X11/xorg.conf.

Per maggiori informazioni sulla configurazione di Xorg, vedere le pagine man di Xorg in /usr/X11/man. Questa directory non è inclusa nel percorso predefinito delle pagine man. Per visualizzare le pagine man, usare una delle seguenti opzioni:


Nota –

Le opzioni dalla riga di comando di Xorg hanno la precedenza sulle impostazioni di xorg.conf. Vedere le pagine man per maggiori informazioni sulle opzioni che è possibile utilizzare con Xorg.


SPARC: Alcune versioni locali UTF-8 non sono disponibili nel servizio di login del CDE (5042573)

Le seguenti versioni locali UTF-8 non sono presenti all'avvio del server di login quando si seleziona il servizio di login del CDE:

Soluzione: per usare queste versioni locali, eseguire il login in una qualsiasi altra versione locale UTF-8. Impostare quindi la variabile LC_ALL dalla riga di comando. Ad esempio:

export LC_ALL=ar_SA.UTF-8


Nota –

Questa soluzione si applica solo ai sistemi SPARC. Le versioni locali indicate in precedenza non sono disponibili sui sistemi x86.


Eliminazione della funzionalità di esecuzione automatica dei supporti removibili del CDE (4634260)

La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibili del CDE è stata temporaneamente rimossa da Solaris 10.

Soluzione: per usare questa funzionalità per un CD-ROM o un altro supporto removibile, procedere in uno dei modi seguenti:

La Sincronizzazione PDA di Solaris non elimina l'ultimo elemento dal desktop (4260435)

Se si elimina l'ultimo elemento dal desktop e si esegue la sincronizzazione con il PDA, quell'elemento viene ripristinato dal PDA al desktop. Ad esempio, il problema si può verificare con l'ultimo appuntamento dell'agenda o con l'ultima scheda della Gestione indirizzi.

Soluzione: eliminare manualmente l'ultimo elemento dal PDA prima di eseguire la sincronizzazione.

La Sincronizzazione PDA di Solaris non supporta lo scambio dei dati con un dispositivo PDA multibyte internazionalizzato (4263814)

Quando si scambiano dati multibyte tra un PDA e il CDE Solaris, i dati possono risultare danneggiati in entrambi gli ambienti.

Soluzione: prima di eseguire la Sincronizzazione PDA di Solaris, eseguire un backup dei dati del PC usando l'utility di backup del PDA. Se si effettua accidentalmente uno scambio di dati multibyte e le informazioni risultassero danneggiate, ripristinare i dati dalla copia di backup.

DVD della documentazione

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi al DVD della documentazione.

Il pacchetto SUNWsdocs è necessario per rimuovere altri pacchetti della documentazione

Se si rimuove il pacchetto SUNWsdocs e quindi si cerca di rimuovere altri pacchetti della documentazione, l'operazione non riesce. Questo problema si verifica perché il pacchetto SUNWsdocs viene installato con tutte le raccolte e rappresenta il punto di accesso per il browser.

Soluzione: se il pacchetto SUNWsdocs è stato rimosso, reinstallarlo dal supporto della documentazione e quindi rimuovere gli altri pacchetti di documenti.

I documenti in formato PDF delle versioni locali europee sono disponibili solo attraverso la versione locale C (4674475)

Sui sistemi che utilizzano l'attuale versione di Solaris 10, i documenti in formato PDF contenuti nel DVD della documentazione di Solaris 10 non sono accessibili nelle seguenti versioni locali europee:

Soluzione: scegliere una delle soluzioni seguenti.

File system

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi ai file system.

L'aggiornamento da alcune versioni di Solaris Express o di Solaris 10 richiede la riattivazione dei file system

Quando si aggiorna un server NFSv4 da Solaris Express 11/04 o da una versione precedente di Solaris 10, i programmi possono generare errori EACCES. Inoltre, alcune directory appaiono erroneamente vuote.

Per prevenire questi errori, disattivare e riattivare i file system del client. Se la disattivazione non dovesse riuscire, provare a forzarla con il comando umount -f. In alternativa, riavviare il client.

Le funzioni della lista di controllo degli accessi NFSv4 non operano correttamente

Le funzioni della lista di controllo degli accessi (ACL) NFSv4 non funzionano correttamente se i client e i server della rete sono installati con versioni precedenti e diverse di Solaris 10. Il problema riguarda le funzioni della ACL e i programmi della riga di comando sotto elencati:

Per maggiori informazioni su queste funzioni e programmi, vedere le rispettive pagine man.

Ad esempio, si possono verificare errori in una rete che presenta la seguente configurazione:

La tabella seguente illustra i risultati delle funzioni della ACL in configurazioni client-server che utilizzano versioni diverse di Solaris 10.

Operazione 

Sistema operativo S10 del client 

Sistema operativo S10 del server 

Risultato 

get ACL 

S10 Beta 

S10 

ACL modificata * 

get ACL 

S10 

S10 Beta 

funzionamento corretto 

set ACL 

S10 Beta 

S10 

funzionamento corretto 

set ACL 

S10 

S10 Beta 

Errore: EOPNOTSUP 

Soluzione: perché le funzionalità della ACL NFSv4 operino correttamente, eseguire un'installazione completa di Solaris 10 sia sul server che sul client.

Problemi di accesso tra client Solaris NFSv4 e server NFSv4

Nell'attuale versione di Solaris 10, l'implementazione Solaris delle liste di controllo degli accessi (ACL) NFSv4 è ora conforme alle specifiche RFC 3530. Tuttavia, si verificano errori con i client NFSv4 che utilizzano le versioni Beta 2 o Beta 1 di Solaris 10. Questi client non possono creare file sui server NFSv4 che utilizzano l'attuale versione di Solaris 10. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


NFS getacl failed for nome_server: error 9 (RPC: Program/version mismatch)

Soluzione: nessuna.

Il crash dump del sistema non riesce sui dispositivi che superano la dimensione di 1 TByte (6214480)

Il sistema non riesce a generare un crash dump nelle partizioni di dimensioni pari o superiori a 1 Tbyte. Se il sistema utilizza un dispositivo di questo tipo, in seguito a un errore irreversibile e al successivo riavvio del sistema si può verificare quanto segue:

Soluzione: configurare la dimensione del dispositivo di dump del sistema su un valore inferiore a 1 Tbyte.

L'uso del comando smosservice per l'aggiunta di servizi del sistema operativo genera un messaggio di spazio insufficiente sul disco (5073840)

Se si utilizza il comando smosservice per aggiungere servizi del sistema operativo a un file system UFS, compare un messaggio indicante che lo spazio disponibile sul disco è insufficiente. Questo errore riguarda in modo specifico i file system UFS sui dischi con etichetta EFI.

Soluzione: usare la seguente procedura.

  1. Applicare l'etichetta del disco VTOC SMI.

  2. Ricreare il file system.

  3. Rieseguire il comando smosservice.

Problemi e bug legati all'hardware

In Solaris 10 sono presenti i seguenti problemi e bug legati all'hardware.

SPARC: Le schede di accelerazione Sun Crypto 4000 nelle versioni 1.0 e 1.1 non sono supportate in Solaris 10

Solaris 10 utilizza un nuovo framework crittografico. Tuttavia, le versioni 1.0 e 1.1 del software e del firmware della scheda Sun Crypto Accelerator 4000 non utilizzano questo framework. Queste versioni non sono perciò supportate in Solaris 10.

La versione 2.0 delle schede utilizza il nuovo framework. Questa versione è disponibile come aggiornamento gratuito per gli utenti delle schede Sun Crypto Accelerator 4000 che intendano utilizzare Solaris 10. Poiché la scheda Sun Crypto Accelerator 4000 è un prodotto soggetto a vincoli di esportazione, per ottenere l'aggiornamento gratuito è necessario contattare Sun Enterprise Services o il proprio canale di vendita locale. Per maggiori informazioni, accedere alla pagina Web della scheda Sun Crypto Accelerator 4000, sul sito dei prodotti Sun.

Alcuni controller USB 2.0 sono disabilitati

Il supporto di alcuni controller USB 2.0 è stato disabilitato a causa di problemi di incompatibilità tra questi dispositivi e il driver EHCI. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Due to recently discovered incompatibilities with this 
USB controller, USB2.x transfer support has been disabled. 
This device will continue to function as a USB1.x controller. 
If you are interested in enabling USB2.x support please refer 
to the ehci(7D) man page. 
Please refer to www.sun.com/io for Solaris Ready products 
and to www.sun.com/bigadmin/hcl for additional compatible 
USB products.

Per informazioni aggiornate sui dispositivi USB, vedere http://www.sun.com/io_technologies/USB-Faq.html.

Dispositivi USB supportati e relative configurazioni degli hub

Questa versione di Solaris supporta sia i dispositivi USB 1.1 che USB 2.0. La tabella seguente contiene un riepilogo dei dispositivi USB che operano correttamente in determinate configurazioni. La connessione può essere sia diretta che tramite un hub USB. Si noti che i dispositivi e gli hub USB 1.1 possono avere due modalità: bassa velocità e velocità normale. Tutti i dispositivi USB 2.0 sono ad alta velocità. Per informazioni dettagliate sulle porte e le velocità di utilizzo, vedere il manuale System Administration Guide: Devices and File Systems.

Tabella 3–1 Dispositivi e configurazioni USB

Dispositivi USB 

Connessione 

Dispositivi di memorizzazione USB 2.0 

Diretta, hub USB 1.1, hub USB 2.0 

Dispositivi USB 1.1 fatta eccezione per i dispositivi audio 

Diretta, hub USB 1.1, hub USB 2.0 

Dispositivi audio USB 1,1 

Diretta, hub USB 1.1 

Dispositivi audio USB 2.0 

Non supportata 

x86: Limitazioni con alcuni driver in Solaris 10

Qui di seguito sono descritte le limitazioni connesse ad alcuni driver e interfacce riscontrate in questa versione di Solaris 10 per piattaforma x86:

Ripresa dei checkpoint

Questa funzionalità è disabilitata per tutti i tipi di dispositivo. Nel codice DDI_SUSPEND della funzione detach(), si dovrebbe restituire DDI_FAILURE.

Gestione dei consumi

Questa funzionalità non è disponibile per i dispositivi USB. Non creare componenti per la gestione dei consumi. Scrivere il driver in modo che pm_raise_power() e pm_lower_power() vengano chiamati solo se vengono creati componenti per la gestione dei consumi.

Lettori di DVD-ROM/CD-ROM su sistemi senza monitor

La gestione dei consumi dei dispositivi interattivi, ad esempio dei supporti removibili, è collegata alla gestione dei consumi del monitor e della relativa scheda grafica. Se lo schermo è attivo, il lettore di CD-ROM e l'unità a dischetti rimangono nella modalità pienamente operativa. Questi dispositivi possono passare erroneamente alla modalità di risparmio energetico sui sistemi senza monitor. Per ripristinare l'alimentazione del lettore di CD o dell'unità a dischetti, digitare volcheck per ottenere lo stato più recente di ogni dispositivo removibile.

In alternativa, è possibile disabilitare la gestione dei consumi con l'interfaccia utente grafica Dtpower. Disabilitando la gestione dei consumi, i dispositivi operano sempre in modalità pienamente operativa.

x86: Necessità di configurazione manuale per l'attivazione di tastiere non inglesi

Nella configurazione predefinita, il programma kdmconfig specifica la tastiera generica inglese a 104 tasti come tipo di tastiera collegata al sistema. Se il sistema non utilizza una tastiera inglese, è necessario specificare manualmente il tipo di tastiera appropriato durante l'installazione. Diversamente, l'installazione continua usando una tastiera predefinita diversa da quella effettiva del sistema.

Soluzione 1: se il sistema non utilizza una tastiera inglese, procedere come segue durante l'installazione:

  1. Quando compare la configurazione del sistema a finestre proposta per l'installazione, premere Esc.


    Nota –

    Le informazioni di questa schermata, che includono il tipo di tastiera, rimangono visualizzate solo per 30 secondi. Per modificare le impostazioni di configurazione, è necessario premere Esc prima che trascorrano i 30 secondi. Diversamente, l'installazione prosegue con le impostazioni visualizzate.


  2. Scegliere il tipo di tastiera corrispondente alla tastiera collegata al sistema.

  3. Premere Invio per accettare le modifiche e continuare l'installazione.

Soluzione 2: per cambiare il tipo di tastiera su un sistema che già utilizza Solaris 10, usare il programma kdmconfig. Scegliere l'opzione appropriata per il tipo di server X eseguito dal sistema.

SPARC: Il driver jfca per alcune schede bus collegate a unità nastro può causare errori (6210240)

Il driver jfca per i controller (HBA) sotto elencati può causare errori irreversibili del sistema o errori di I/O quando i controller sono collegati a un'unità nastro:

Durante lo svolgimento di alcune operazioni, il driver jfca per queste schede bus è soggetto a una condizione di conflitto (race condition) che causa un errore. Le operazioni interessate sono le seguenti:

Vengono visualizzati messaggi di errore simili ai seguenti:

Soluzione: non collegare le unità nastro a una scheda SG-PCI1FC-JF2 o SG-PCI2FC-JF2.

L'uso di hub USB 2.0 con dispositivi USB 1.x può causare un errore irreversibile del sistema (6209619)

Se si utilizzano dispositivi USB 1.x a valle di un hub USB 2.0, il sistema può generare un errore irreversibile. Ad esempio può essere visualizzato il seguente messaggio di errore:


BAD TRAP: type=31 rp=2a100f8d6a0 addr=38 mmu_fsr=0 occurred  
in module "usba" due to a NULL pointer

Soluzione: evitare di usare le seguenti configurazioni di connessione con i dispositivi USB 1.x:

Collegare i dispositivi USB 1.x direttamente alle porte USB 1.1 del sistema. In alternativa, è possibile usare un hub esterno USB 1.1 collegato a una porta di sistema USB 2.0 o alla porta di una scheda PCI.


Nota –

Per informazioni appropriate, accedere ai seguenti siti Web:


x86: Il driver EHCI non può essere utilizzato in alcune schede madri (6204987)

In alcune schede madri, il software di sistema del controller ICH5R non assume il controllo dell'hardware EHCI dal BIOS. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


ehci_init_ctrl: Unable to take control from BIOS. EHCI support disabled.

Il driver EHCI non può perciò essere utilizzato.


Nota –

Per informazioni appropriate, accedere ai seguenti siti Web:


Soluzione: nessuna.

L'uso dei dispositivi di memorizzazione FireWire–1394 può causare un errore irreversibile del sistema (6203680)

Se si utilizzano dispositivi di memoria di massa FireWire-1394 con il daemon di gestione dei volumi dei supporti removibili (vold), il sistema può generare un errore irreversibile. I dispositivi interessati possono essere dischi rigidi o lettori di CD e DVD. Il messaggio di errore che viene visualizzato include la voce “bad mutex”.

Soluzione: prima di collegare al sistema un dispositivo di memoria di massa FireWire–1394, procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Arrestare il daemon di gestione dei volumi per disabilitare la gestione dei supporti removibili:


    # /etc/init.d/volmgt stop
    

Per maggiori informazioni sul daemon, vedere la pagina man vold(1M).

La messa in pausa dei dispositivi audio USB durante un'operazione di riproduzione o registrazione può causare lo stallo del sistema (6200924)

Se si mette in pausa un dispositivo audio USB durante un'operazione di riproduzione o registrazione, ad esempio con il comando sdtaudiocontrol, il driver può bloccarsi. In questo caso può essere necessario riavviare il sistema.

Soluzione: evitare di mettere in pausa i dispositivi audio USB.


Nota –

Per informazioni appropriate, accedere ai seguenti siti Web:


Possibili conflitti tra dispositivi che condividono lo stesso bus (6196994)

Le schede Quad Fast-Ethernet (QFE) possono creare problemi di conflitto se condividono lo stesso bus con una delle seguenti schede:

Nella configurazione predefinita, il parametro infinite-burst del driver ce utilizzato da queste schede è abilitato. Ciò comporta la riduzione al minimo del tempo del bus disponibile per le porte QFE che condividono lo stesso bus.

Soluzione: evitare di collocare le schede QFE sullo stesso bus delle schede di rete elencate.

Alcuni tasti non funzionano se il tasto Bloc Num è attivato (6173972)

L'attivazione del tasto Bloc Num durante l'esecuzione di determinate applicazioni Java può rendere inattivi altri tasti. Alcuni dei tasti interessati sono i seguenti:

Soluzione: disattivare il tasto Bloc Num.

SPARC: I dispositivi GigaSwift Fast e Gigabit Ethernet con ID di revisione inferiore a 32 possono causare un errore irreversibile del sistema (5090222)

Una scheda GigaSwift Fast o Gigabit Ethernet con ID di revisione (rev_id) inferiore a 32 può causare un errore irreversibile del sistema. L'errore è stato osservato sui seguenti sistemi con Solaris 10:

Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


panic: pcisch-1: Fatal PCI bus error(s)

Soluzione: procedere come segue.

  1. Determinare il numero di rev_id del dispositivo.


    kstat ce:istanza | grep rev
    
  2. Se il rev_id è minore di 32, sostituire la scheda con un modello più recente con rev_id pari o superiore a 32.


Nota –

La scheda originale può essere ancora utilizzata sui sistemi x86 o sui sistemi SPARC di produzione meno recente non inclusi nell'elenco precedente.


La funzione DDI hat_getkpfnum() è obsoleta (5046984)

La funzione DDI hat_getkpfnum() è obsoleta. Gli sviluppatori dovrebbero aggiornare i propri driver in modo da non utilizzare l'interfaccia DDI hat_getkpfnum(). Se un driver utilizza hat_getkpfnum(), vengono visualizzati messaggi di avvertimento simili ai seguenti:


WARNING: Module provadrv is using the obsolete hat_getkpfnum(9F)
interface in a way that will not be supported in
a future release of Solaris. Please contact the
vendor that supplied the module for assistance,
or consult the Writing Device Drivers guide,
available from http://www.sun.com for migration
advice.
---
Callstack of bad caller:
       hat_getkpfnum_badcall+93
       hat_getkpfnum+6e
       mydrv_setup_tx_ring+2d
       mydrv_do_attach+84
       mydrv_attach+242
       devi_attach+6f
       attach_node+62
       i_ndi_config_node+82
       i_ddi_attachchild+4a
       devi_attach_node+4b
       devi_attach_children+57
       config_immediate_children+6e
       devi_config_common+77
       mt_config_thread+8b

Per determinare se un driver utilizza hat_getkpfnum(), esaminare il suo codice sorgente o i suoi simboli usando nm(). Usando come esempio il driver provadrv, digitare la sintassi seguente:


% nm /usr/kernel/drv/provadrv | grep hat_getkpfnum

Per informazioni sulla migrazione dei driver da hat_getkpfnum(), vedere l'Appendice B, Summary of Solaris DDI/DKI Services del Writing Device Drivers.

Alcuni sistemi dotati di hardware USB 2.0 possono bloccarsi o produrre errori irreversibili (5030842)

I sistemi dotati di determinati hardware USB 2.0 sono soggetti a blocchi del sistema e possono produrre errori irreversibili con questa versione di Solaris. Questi problemi sono legati all'utilizzo di dispositivi USB 2.0 che non utilizzano il chip set NEC. Quando si verificano questi problemi, il sistema genera il seguente messaggio di errore in relazione all'interfaccia EHCI (Enhanced Host Controller Interface):


WARNING: /pci@0,0/pci8086,244e@1e/pci925,1234@2,2 (ehci1):
This controller is not supported.
Please refer to www.sun.com/io for Solaris Ready products
and to www.sun.com/bidadmin/hcl for additional compatible USB products

Soluzione: in base alla configurazione hardware del sistema, scegliere una delle seguenti opzioni:


Nota –

Le porte USB 2.0 sono gestite da due diversi componenti hardware:

Sui sistemi x86, sono presenti driver sia per OHCI che per UHCI. Sui sistemi SPARC, sono supportati solo i controller USB 1.1 OHCI. Quindi, solo l'hardware USB dotato di controller OHCI può continuare ad operare sui sistemi SPARC nei quali è stato disabilitato il controller EHCI. Le porte dell'hardware USB rimangono operative anche quando EHCI è disabilitato, a patto che il sistema includa i driver OHCI o UHCI appropriati. I dispositivi USB 2.0 connessi a queste porte operano al massimo alla velocità di un dispositivo USB 1.1.

Per verificare che i controller EHCI e OHCI siano presenti sul sistema SPARC in uso, digitare il seguente comando:

# prtconf -D

Ricercare le voci EHCI successive a una o più voci OHCI, come nell'esempio qui di seguito:


pci, instance #0 (driver name: pci_pci)
usb, instance #0 (driver name: usba10_ohci)
usb, instance #1 (driver name: usba10_ohci)
usb, instance #0 (driver name: usba10_ehci)

x86: L'uso di due schede Adaptec SCSI Card 39320D su un server Sun Fire V65x può causare un errore irreversibile del sistema (5001908)

L'uso di due schede Adaptec SCSI Card 39320D su un server Sun Fire V65x può causare un errore irreversibile del sistema. L'errore si verifica durante il primo riavvio del sistema successivo all'installazione di Solaris 10. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


Initializing system  Please wait... 
1 run-time error M6111: MATH
	- floating-point error: stack underflow

Soluzione: rimuovere la seconda scheda Adaptec.

x86: Solaris non supporta l'arresto del sistema via software sui sistemi x86 (4873161, 5043369)

Sulle piattaforme x86, il sistema operativo Solaris non supporta l'arresto mediante un comando software. Il comando di arresto dovrebbe simulare la pressione del pulsante di accensione per spegnere il sistema. Sui sistemi x86, l'esecuzione di questo comando con Solaris in funzione spegne il sistema immediatamente senza arrestare correttamente il sistema operativo. Questo processo di arresto non corretto potrebbe danneggiare il file system.

Soluzione: prima di spegnere il sistema, arrestare il sistema operativo. Procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Usare uno dei comandi disponibili per arrestare correttamente il sistema operativo Solaris, ad esempio init, halt o shutdown. Ad esempio:


    # shutdown
    
  3. Dopo l'arresto completo del sistema operativo, è possibile spegnere il sistema in due modi:

    • Se il sistema supporta l'arresto via software, eseguire il comando di spegnimento.

    • Se il sistema non supporta l'arresto via software, spegnere il sistema manualmente usando l'interruttore di accensione.

Per maggiori informazioni sui comandi di arresto del sistema operativo, vedere le pagine man dei comandi init(1M), halt(1M) e shutdown(1M). Per informazioni sullo spegnimento, vedere il manuale del sistema.

Alcuni lettori di DVD e di CD-ROM non consentono l'avvio di Solaris (4397457)

Il valore di timeout predefinito per la parte SCSI della scheda SunSwiftTM PCI Ethernet/SCSI (X1032A) non è conforme ai requisiti di timeout del lettore di DVD-ROM SCSI di Sun (X6168A). Con supporti di scarsa qualità, il DVD-ROM produce talvolta errori di timeout. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai sistemi Sun Fire 6800, 4810, 4800 e 3800. Questi sistemi modificano il valore di timeout SCSI attraverso la PROM OpenBoot.

Soluzione: per le altre piattaforme, usare le interfacce SCSI integrate o schede SCSI compatibili con il DVD-ROM, come le seguenti:

Problemi di iPlanet Directory Server 5.1

Questa sezione contiene informazioni importanti per gli utenti di iPlanetTM Directory Server 5.1 che intendano eseguire un aggiornamento a Solaris 10.

Installazione di Directory Server 5.1

Sun Java System Directory Server 5 2005Q1 sostituisce iPlanet Directory Server 5.1, precedentemente integrato nel sistema operativo Solaris 9. In Solaris 10, questo nuovo server di elenchi può essere installato come parte di Sun Java Enterprise System.


Nota –

Per informazioni su Sun Java System Directory Server 5 2005Q1, vedere la documentazione di Sun Java System sul sito Web http://docs.sun.com.


Solaris 10 continua a supportare Directory Server 5.1. L'installazione di Directory Server 5.1 può rendersi necessaria nelle seguenti circostanze:

In Solaris 10, l'installazione di Directory Server 5.1 deve essere eseguita manualmente. Procedere come segue:

  1. Inserire il CD Solaris 10 Software - 4 nel lettore di CD-ROM.

  2. Diventare superutente.

  3. In una finestra di terminale, installare il server di elenchi:


    # cd /cdrom/cdrom0/Solaris_10/Product/
    # pkgadd -d . IPLTnls IPLTnspr IPLTnss IPLTjss IPLTpldap \
    IPLTdsr IPLTdsu IPLTadmin IPLTcons IPLTadcon IPLTdscon \
    IPLTadman IPLTdsman
    

    Per installare i pacchetti localizzati per il cinese semplificato, usare il seguente comando aggiuntivo:


    # pkgadd -d . IPLTcdsu IPLTcadmin IPLTccons IPLTcadcon \
    IPLTcdscon IPLTcadman IPLTcdsman
    

    Per installare i pacchetti localizzati per il giapponese, usare il seguente comando aggiuntivo:


    # pkgadd -d . IPLTjdsu IPLTjadmin IPLTjcons IPLTjadcon \  
    IPLTjdscon IPLTjadman IPLTjdsman
    
  4. Al termine dell'installazione, configurare iPlanet Directory Server 5.1. Vedere il Capitolo 11, Sun ONE Directory Server Configuration del System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

Migrazione a Sun Java System Directory Server 5 2005Q1


Avvertenza – Avvertenza –

I formati di database delle due versioni del server di elenchi sono incompatibili. Per gli utenti di Directory Server 5.1, Sun raccomanda di migrare il database al formato utilizzato da Sun Java System Directory Server 5 2005Q1.


Per eseguire la migrazione, occorre che entrambe le versioni del server di elenchi siano presenti sul sistema aggiornato a Solaris 10. Se si utilizza Directory Server 5.1 con il formato degli archivi compressi (.tar.gz), passare direttamente al punto 2 per le istruzioni di migrazione.

  1. In una finestra di terminale, determinare se i pacchetti di iPlanet Directory Server 5.1 siano presenti sul sistema.


    $ pkginfo | grep IPLT
    

    Se vengono visualizzati i pacchetti seguenti, è possibile passare al punto 2 e procedere con la migrazione. L'output indica che i pacchetti di iPlanet Directory Server 5.1 sono presenti sul sistema.


    system  IPLTadcon  Administration Server Console
    system  IPLTadman  Administration Server Documentation
    system  IPLTadmin  Administration Server
    system  IPLTcons   Console Client Base
    system  IPLTdscon  Directory Server Console
    system  IPLTdsman  Directory Server Documentation
    system  IPLTdsr    Directory Server (root)
    system  IPLTdsu    Directory Server (usr)
    system  IPLTjss    Network Security Services for Java
    system  IPLTnls    Nationalization Languages and Localization Support
    system  IPLTnspr   Portable Runtime Interface
    system  IPLTnss    Network Security Services
    system  IPLTpldap  PerLDAP
    $

    Se i pacchetti non vengono visualizzati, prima di procedere occorre installare i pacchetti di iPlanet Directory Server 5.1. Vedere la procedura in 4 fasi descritta nella sezione precedente, Installazione di Directory Server 5.1. Al termine dell'installazione, passare al punto 2 e procedere con la migrazione.

  2. Migrare il database di iPlanet Directory Server 5.1 alla versione più recente. Per le istruzioni, vedere la raccolta di documenti relativa a Sun Java System Directory Server all'indirizzo http://docs.sun.com/coll/DirectoryServer_05q1.

Dopo la migrazione dei dati, continuare a eseguire il backup dei dati con la stessa procedura usata prima della migrazione. Un eventuale processo di ripristino dei dati in situazioni di emergenza potrebbe richiedere il database migrato.

Problemi durante l'esecuzione del debugger

I problemi descritti qui di seguito riguardano il debugger del kernel.

SPARC: I sistemi con il debugger del kernel attivo possono generare un errore irreversibile durante i cicli di sospensione/ripresa (5062018)

Quando si eseguono ripetuti cicli di sospensione/ripresa su un sistema in cui è attivo il debugger del kernel (kmdb), il sistema può generare un errore irreversibile. L'errore si verifica durante la fase di ripresa del ciclo. In genere, questo problema si verifica dopo 20-50 cicli di sospensione/ripresa. Il sistema genera un messaggio di errore irreversibile.

Soluzione: disabilitare kmdb in tutti i sistemi su cui è richiesto l'uso del modulo di sospensione e ripresa (cpr).

Il sistema può entrare in un ciclo infinito se viene modificata la CPU master (4405263)

Durante l'esecuzione del debugger del kernel di Solaris per la diagnosi di un sistema in funzione, il sistema può entrare in un ciclo con messaggi di errore incompleti. Il ciclo si verifica quando viene modificata la CPU master della PROM OpenBoot. Dopo il processo di ripristino, il sistema ritorna operativo. Tuttavia, le tracce dell'errore originale vanno perdute. Ciò significa che non è possibile eseguire una diagnosi dell'errore irreversibile.

Soluzione: quando il sistema si trova al livello della PROM, viene visualizzato il prompt ok di OpenBoot. Nei sistemi con più CPU, il prompt ok è preceduto da un numero racchiuso tra parentesi graffe. Questo numero indica la CPU attiva nel sistema. Per eseguire la sessione di debug al livello della PROM, procedere come segue.

  1. Elevare pil a f digitando il comando seguente:


    {0} ok h# 0f pil!
    
  2. Usare il comando switch-cpu per passare selettivamente dalla CPU attualmente attiva ad altre CPU. Ad esempio, per passare dalla CPU #0 alla CPU #1, digitare il comando seguente:


    (0) ok 1 switch-cpu
    

    Il prompt ok è ora preceduto dal numero della nuova CPU attivata.


    {1} ok
  3. Eseguire il debugger.

  4. Al termine della sessione del debugger, eseguire un comando reset-all per tornare all'uso normale del sistema.


Nota –

Verificare di avere aggiornato il sistema all'ultima versione della PROM OpenBoot.


Localizzazione

Questa sezione descrive i problemi relativi alla localizzazione di Solaris 10.

La schermata di login presenta le versioni locali UTF-8 come opzioni consigliate

Nel menu Lingua della schermata di login, le versioni locali UTF-8 sono indicate come opzione consigliata. Ad esempio, per le versioni locali giapponesi, la schermata si presenta come segue:


ja_JP.eucJP -------------- Japanese EUC
ja_JP.PCK  --------------- Japanese PCK
ja_JP.UTF-8 (Recommended) - Japanese UTF-8

L'uso delle versioni locali UTF-8 è consigliato agli utenti di Java Desktop System (JDS) poiché JDS utilizza UTF-8/Unicode come codifica interna dei caratteri. Inoltre, in una delle prossime versioni del software le versioni locali non UTF-8 non saranno più supportate. Vedere Versioni locali legacy o tradizionali non UTF-8.

Nella migrazione alle versioni locali UTF-8, il tipo di file determina il metodo utilizzato per importare o esportare i dati.

File di Microsoft Office

I file di Microsoft Office sono codificati in formato Unicode. Le applicazioni di StarOffice possono leggere e scrivere i file Unicode.

File HTML

I file HTML creati con editor HTML come Mozilla Composer, o i file HTML salvati con un browser Web, in genere contengono un tag di codifica charset. Dopo l'esportazione o l'importazione, è possibile visualizzare questi file HTML con il browser Web Mozilla Navigator, o modificarli con Mozilla Composer, in base al tag di codifica presente nel file HTML.

Correzione di file HTML con codifica errata

Nella visualizzazione dei file HTML possono comparire caratteri errati. Il problema è dovuto in genere alle seguenti cause:

Per individuare il tag di codifica charset nel file HTML, procedere come segue:

  1. Aprire il file con Mozilla.

  2. Premere Ctrl-i, oppure fare clic su Visualizza per aprire il relativo menu.

  3. Scegliere Info pagina.

L'indicazione charset è visibile nella parte inferiore della scheda Informazioni generali, ad esempio:


Content-Type text/html; charset=us-ascii

Se la stringa charset=us-ascii non corrisponde all'effettiva codifica utilizzata nel file, nella visualizzazione del file possono comparire caratteri errati. Per modificare la codifica del file HTML, procedere come segue:

  1. Aprire il file con Mozilla Composer.

  2. Aprire il menu File.

  3. Selezionare Salva e modifica codifica dei caratteri.

  4. Scegliere la codifica appropriata. Mozilla Composer converte automaticamente la codifica e il tag charset.

Messaggi di posta elettronica salvati in formato che consente la migrazione

In genere i messaggi di posta elettronica vengono contrassegnati con il tag MIME charset. L'applicazione Posta e calendario riconosce i tag MIME charset. Non è necessario eseguire una conversione della codifica.

File di testo

I file di testo non contengono un tag charset. Se la codifica dei file non è UTF-8, è necessario convertirli. Ad esempio, per convertire un file di testo in formato cinese tradizionale big5 in UTF-8, eseguire il comando:


iconv -f big5 -t UTF-8 nomefileinput



 > nomefileoutput

È anche possibile utilizzare l'Analizzatore del file system per la conversione della codifica.

È possibile utilizzare l'Editor di testo per leggere e scrivere automaticamente file con la corretta codifica, oppure specificare in modo esplicito la codifica al momento dell'apertura o del salvataggio.

Per avviare l'Editor di testo, scegliere Apri e quindi Applicazioni->Accessori->Editor di testo.

Nomi dei file e delle directory

Se la codifica dei nomi dei file e delle directory che utilizzano caratteri multibyte non è UTF-8, è necessario convertire tali nomi. È possibile utilizzare l'Analizzatore del file system per convertire i nomi dei file e delle directory e il contenuto dei file di testo dalle vecchie codifiche al formato UTF-8. Per maggiori informazioni, consultare la Guida online dell'Analizzatore del file system.

Per avviare l'Analizzatore del file system, scegliere Apri e quindi Utilità->Analizzatore del file system.

Quando si accede a file o a directory con nomi in formato non UTF-8 da Microsoft Windows via SMB usando Esplora risorse, è possibile accedere ai file e alle directory senza convertire la codifica.

Avvio di applicazioni nelle versioni locali precedenti

Per le applicazioni per cui non è possibile eseguire la migrazione a Unicode UTF-8, è possibile creare un pulsante di avvio nel pannello per avviare l'applicazione nella versione locale appropriata. È anche possibile avviare le applicazioni direttamente dalla riga di comando. Procedere come segue per creare un pulsante di avvio per un'applicazione.

  1. Fare clic con il pulsante destro del mouse sul pannello in cui deve essere inserito il pulsante di avvio.

  2. Scegliere Aggiungi al pannello->Pulsante di avvio.

  3. Usare il seguente formato per digitare la voce nel campo Comando della finestra di dialogo Crea pulsante di avvio:


    env LANG=versione locale LC_ALL=
    versione locale nome applicazione
    

    Ad esempio, per lanciare un'applicazione chiamata app-motif che risiede in /usr/dt/bin nella versione locale cinese Big5, digitare il testo seguente nel campo Comando della finestra di dialogo Crea pulsante di avvio:


    env LANG=zh_TW.BIG5 LC_ALL=zh_TW.BIG5 /usr/dt/bin/app-motif
    
  4. Scegliere OK per creare il pulsante di avvio sul pannello.

Quando è necessario avviare applicazioni con interfaccia dalla riga di comando (CLI) che richiedono una specifica versione locale, aprire per prima cosa una finestra del Terminale nella versione locale appropriata e quindi eseguire l'applicazione CLI in quella finestra. Per aprire il Terminale in una determinata versione locale, utilizzare il seguente comando:


eng LANG=versione locale LC_ALL=versione locale GNOME-TERMINAL –disable-factory.

Invece di aprire una nuova finestra di Terminale in un'altra versione locale, è possibile modificare l'impostazione della versione locale (ad esempio da UTF-8 a una versione locale precedente) nel Terminale attivo modificando la codifica con la voce Imposta codifica dei caratteri del menu Terminale. È necessario anche impostare le variabili d'ambiente LANG e LC nella shell corrente.

Hardware non disponibile per la tastiera estone di tipo 6, per la tastiera francese-canadese di tipo 6 e per la tastiera per programmatori polacca di tipo 5

In Solaris è stato aggiunto il supporto software per tre tastiere aggiuntive: tastiera estone di tipo 6, tastiera francese-canadese di tipo 6 e tastiera per programmatori polacca di tipo 5.

Grazie a questo software, gli utenti di Canada, Estonia e Polonia possono usare la tastiera con maggiore flessibilità modificando i layout standard statunitensi in base alle proprie esigenze linguistiche.

Attualmente, tuttavia, non sono disponibili hardware per questi tre layout di tastiera.

Soluzione: per utilizzare il nuovo software, modificare il file /usr/openwin/share/etc/keytables/keytable.map in uno dei seguenti modi:

Impossibile stampare documenti in formato PDF (6239307, 6218079)

In tutte le versioni locali, il Visualizzatore di documenti non può stampare file localizzati in formato PDF.

Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure:

x86: Il processo di login si blocca in alcune versioni locali asiatiche non UTF-8 (6215527)

Su alcuni sistemi x86, eseguendo il login in alcune versioni locali asiatiche non UTF-8 il processo si interrompe. L'errore è stato osservato nelle versioni locali seguenti:

Soluzione: nel menu Lingua della finestra di login, scegliere le versioni locali UTF-8.

Il comando localeadm -l non visualizza i pacchetti installati delle versioni locali coreane (6189823)

Quando il file /usr/sadm/lib/localeadm/locales.list viene ricreato, il comando localeadm -l non include le versioni locali coreane. Di conseguenza, anche se le versioni locali coreane sono installate sul sistema, esse non vengono elencate eseguendo localeadm -l. Inoltre, se si cerca di rimuovere le versioni locali coreane con localeadm -r ko dopo avere visualizzato le versioni locali installate, viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


La regione coreana non è installata sul sistema. Uscita.

Soluzione: per aggiornare correttamente il file /usr/sadm/lib/localeadm/locales.list, eseguire localeadm -a ko. A questo punto è possibile rimuovere le versioni locali coreane con localeadm -r ko.

In alternativa, procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Aprire con un editor il file /usr/sadm/lib/localeadm/locales.list e aggiungere la riga seguente:

    Coreano (coreano)

I tasti speciali non funzionano (5077631)

I tasti speciali nella parte sinistra della tastiera non funzionano nelle mappature di tastiera europee. Il problema interessa tutte le versioni locali europee.

Soluzione: usare le scelte rapide al posto dei tasti speciali. Qui di seguito sono elencate le scelte rapide e le relative funzioni:

I tasti modificatori non funzionano correttamente (4996542)

In tutte le versioni locali, il tasto Alt e il tasto Maiusc non funzionano correttamente come modificatori quando si utilizza il metodo di input Internet/Intranet. Ad esempio, la combinazione Maiusc-tasto freccia non consente di selezionare il testo. Invece di selezionare il testo vengono inseriti alcuni caratteri.

Soluzione: usare un metodo di input diverso, ad esempio quello predefinito. Per passare da un metodo di input all'altro, fare clic con il pulsante destro del mouse su un oggetto e selezionare Metodo di input.

Al posto dei caratteri cinesi e coreani vengono stampati dei quadratini (4977300)

La stampante PostScript non contiene i caratteri coreani o cinesi. Di conseguenza, se si cerca di stampare da Mozilla nelle versioni locali cinesi o coreane, al posto dei caratteri vengono stampati dei quadratini. Il sistema CUPS (Common UNIX Printer System) deve convertire i caratteri PostScript di Mozilla per poterli stampare correttamente.

Soluzione: procedere come segue.

  1. Scegliere Apri => Preferenze => Stampanti.

  2. Fare clic con il pulsante destro del mouse sull'icona della stampante PostScript, quindi selezionare Proprietà.

  3. Fare clic sulla scheda Avanzate.

  4. Impostare la voce Ghostscript pre-filtering su Convert to PS level 1.

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non opera correttamente (4307314)

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non opera correttamente.

Soluzione: prima di eseguire un'operazione di ordinamento in una versione locale FIGGS UTF-8, impostare la variabile LC_COLLATE sull'equivalente ISO–1.


# echo $LC_COLLATE
>  es_ES.UTF-8
# LC_COLLATE=es_ES.IS08859-1
# export LC_COLLATE

Avviare quindi l'operazione di ordinamento.

Rete

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi ai collegamenti di rete.

SPARC: Il messaggio RTM_IFINFO presenta dimensioni differenti nella compilazione a 32 bit e in quella a 64 bit

I programmi a 64 bit che creano socket PF_ROUTE e analizzano il contenuto dei messaggi RTM_IFINFO nella struttura if_msghdr_t non funzionano correttamente se non vengono ricompilati.

Nella configurazione predefinita, l'inoltro IP è disabilitato in Solaris 10

Nella configurazione predefinita di questa versione di Solaris, l'inoltro IP è disabilitato. Questa impostazione si riferisce sia alle reti IPv4 che a quelle IPv6 ed è indipendente dalle altre configurazioni del sistema. Nei sistemi con più interfacce IP che in precedenza inoltravano i pacchetti IP, questa funzione non è più abilitata automaticamente. Per abilitare l'inoltro IP in questi sistemi, è necessario eseguire manualmente alcune operazioni di configurazione aggiuntive.

Soluzione: il comando routeadm abilita l'inoltro IP. Le modifiche alla configurazione prodotte da routeadm persistono anche dopo il riavvio del sistema.

Per maggiori informazioni sull'inoltro IP, vedere la pagina man routeadm(1M).

Le zone non si avviano se il loro indirizzo IP appartiene a un gruppo di multipathing IP con errori (6184000)

Una zona può essere configurata in modo che il suo indirizzo IP faccia parte di un gruppo IPMP (IP Network Multipathing). Il processo di configurazione è documentato in How to Extend IP Network Multipathing Functionality to Non-Global Zones del System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.

Se tutte le interfacce di rete del gruppo IPMP producono un errore, le zone il cui indirizzo IP appartiene a quel gruppo non si avviano.

L'esempio seguente illustra il risultato del tentativo di avvio della zona.


# zoneadm -z nome-zona boot 
zoneadm: zone 'nome-zona': bge0:1: 
impossibile impostare l'interfaccia multicast: Argomento non corretto 
zoneadm: zone 'nome-zona': call to zoneadmd failed

Soluzione: riparare almeno una delle interfacce di rete del gruppo.

Le sottoreti ATM LANE per IPv4/IPv6 non completano l'inizializzazione (4625849)

Durante l'avvio del sistema, è possibile che più istanze non riescano a connettersi alla propria istanza LANE (LAN Emulation) se sono presenti più di otto istanze LANE su una stessa scheda. Questo problema non si verifica in modalità multiutente.

Soluzione: per reinizializzare la rete SunATM, procedere come segue:

  1. Verificare il problema eseguendo il comando lanestat -a.

    Le istanze non connesse presentano il valore 0 come identificativo del circuito virtuale (VCI) sul server LES (LAN Emulation Server) e sul server BUS (Broadcast and Unknown Address Server).

  2. Arrestare e riavviare la rete SunATM.


    # /etc/init.d/sunatm stop
    # /etc/init.d/sunatm start
    
  3. Ripristinare le maschere di rete o le altre configurazioni di rete per le interfacce SunATM.

La configurazione di più tunnel tra due nodi IP con il filtro abilitato può generare una perdita di pacchetti (4152864)

Se si configurano più tunnel tra due nodi IP e si abilita ip_strict_dst_multihoming o un altro filtro IP, può generarsi una perdita di pacchetti.

Soluzione: scegliere una delle soluzioni seguenti:

Sicurezza

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi alla sicurezza.

I login senza password non riescono quando pam_ldap è abilitato

Se si abilita il modulo di gestione degli account PAM di LDAP (pam_ldap), per effettuare il login gli utenti devono disporre di una password. Di conseguenza, il login degli utenti privi di password non riesce, incluso quello dei login che usano i seguenti strumenti:

Soluzione: nessuna.

Le nuove versioni di encrypt() e decrypt() non sono compatibili all'indietro

I file di output generati da encrypt() vengono elaborati dal comando decrypt() corrispondente. La versione attuale del sistema operativo utilizza una nuova versione di encrypt() e decrypt(). Questi comandi elaborano i file in un formato diverso da quello dei file generati ed elaborati dalle versioni precedenti. I dati cifrati con la versione precedente di encrypt() non vengono più riconosciuti correttamente dalla nuova versione di decrypt().

Per maggiori informazioni, vedere le pagine man encrypt(1) e decrypt(1).

Soluzione: per convertire i vecchi dati cifrati in modo che possano essere elaborati dalle nuove versioni di encrypt() e decrypt(), procedere come segue:

  1. Decifrare i dati esistenti usando la versione precedente di decrypt().

  2. Cifrare di nuovo gli stessi dati con la nuova versione di encrypt().

L'uso di parametri non corretti può causare un errore irreversibile in Sun StorEdge T3 (4319812)

I sistemi Sun StorEdgeTM T3 possono generare un errore irreversibile se un'applicazione utilizza l'interfaccia HTTP per trasmettere i token con parametri non ammessi.

Gestione dei servizi

Questa sezione descrive i problemi relativi al sistema di gestione dei servizi di Solaris 10. Per maggiori informazioni su queste funzionalità del sistema operativo Solaris, vedere la sezione Solaris Service Manager del Nuove funzioni di Solaris 10.

Il sottocomando svccfg import non aggiorna i servizi dipendenti (6221374)

Quando il sistema si avvia per la prima volta dopo l'installazione di Solaris 10, si può verificare un errore con i servizi dipendenti. Il sottocomando svccfg import non attiva i servizi dipendenti che sono stati dichiarati nel file manifesto di un servizio. Di conseguenza, i servizi dipendenti non si avviano nell'ordine corretto e generano messaggi di errore corrispondenti.

Soluzione: eseguire il comando svcadm refresh per il servizio dipendente. Ad esempio:


svcadm refresh FMRI dipendente

Gli sviluppatori di software possono evitare questo problema con le seguenti procedure:

Nella configurazione predefinita i servizi di stampa sono disabilitati (5100134)

Se su un host non è configurata nessuna stampante locale, i due servizi di stampa, ipp-listener e rfc1179 sono disabilitati. Questi servizi vengono abilitati automaticamente se sull'host viene configurata una stampante locale. La disabilitazione di questi servizi nell'impostazione predefinita non indica un errore. Non è richiesto perciò nessun intervento dell'utente.

Soluzione: nessuna.

Il daemon keyserv disabilita alcuni servizi dei file system (5084183)

Sui sistemi che non utilizzano il servizio di denominazione NIS (Network Information Service) o NIS+, i servizi NFS e autofs sono disabilitati. Il problema è dovuto alla dipendenza di questi servizi dal daemon keyserv. Il daemon keyserv utilizza il nome di dominio RPC, che non è impostato sui sistemi che non utilizzano NIS o NIS+. Questa caratteristica del daemon keyserv impedisce perciò che i servizi NFS e autofs vengano abilitati.

Soluzione: per abilitare i servizi, procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Eseguire i seguenti comandi:


    # svcadm disable network/rpc/keyserv
    # svcadm disable -t network/nfs/client:default
    # svcadm enable network/nfs/client:default
    # svcadm disable -t network/nfs/server:default
    # svcadm enable network/nfs/client:default
    # svcadm disable -t network/rpc/gss:ticotsord
    # svcadm enable network/rpc/gss:ticotsord
    

I prompt di login appaiono prima dell'attivazione dei file system (5082164)

Durante l'avvio del sistema può accadere che alcuni servizi di login, ad esempio il login della console o di ssh, si avviino prima che i file system remoti e i servizi di denominazione diventino disponibili. In questo caso, il nome utente non viene riconosciuto o la directory home dell'utente non risulta disponibile.

Soluzione: se si verificano questi errori, attendere alcuni secondi e ripetere il login. In alternativa, eseguire il login da un account locale per visualizzare lo stato del sistema.

Smart card

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi in relazione alle smart card.

Il sistema non risponde alle smart card (4415094)

Se il processo ocfserv si interrompe e la visualizzazione è bloccata, il sistema rimane bloccato anche se si inserisce o si rimuove una smart card.

Soluzione: per sbloccare il sistema, procedere come segue:

  1. Eseguire un login remoto nel sistema su cui si era interrotto il processo ocfserv.

  2. Diventare superutente.

  3. Arrestare il processo dtsession digitando il comando seguente in una finestra di terminale.


    # pkill dtsession
    

ocfserv si riavvia e il login e le funzionalità della smart card vengono ripristinate.

Nella console di gestione delle smart card, l'opzione per la modifica del file di configurazione non funziona (4447632)

L'opzione per la modifica dei file di configurazione disponibile nella console di gestione delle smart card non permette di modificare i file di configurazione situati in /etc/smartcard/opencard.properties. Selezionando questa opzione, compare un messaggio che avverte di non continuare e di richiedere assistenza al personale di supporto tecnico.

Soluzione: non usare l'opzione per la modifica dei file di configurazione nella console di gestione delle smart card. Per informazioni sulla configurazione delle smart card, vedere il manuale Solaris Smartcard Administration Guide.

Comandi e standard di Solaris

La sezione seguente descrive le modifiche nel comportamento di alcuni comandi e standard di Solaris 10.

Bash 2.0.5b non imposta più alcune variabili d'ambiente

Solaris 10 include la shell Bash 2.0.5b. Questa shell non esporta più automaticamente le seguenti variabili nell'ambiente:

Questo nuovo comportamento si verifica anche se la shell assegna valori predefiniti a queste variabili.

Soluzione: esportare queste variabili manualmente.

Il nuovo programma ln richiede l'opzione -f

Il comportamento di /usr/bin/ln è stato modificato in conformità con tutti gli standard da SVID3 a XCU6. Se si utilizza il comando ln senza l'opzione -f per creare un collegamento a un file di destinazione esistente, il collegamento non viene stabilito. Un messaggio diagnostico viene inviato all'output standard per i messaggi di errore e il comando procede collegando eventuali altri file. Infine, il comando ln termina con un valore di errore.

Se ad esempio il file b esiste, la sintassi ln a b genera il messaggio seguente:


ln: b: Il file esiste

Questo nuovo comportamento ha effetto sugli script delle shell o sui programmi esistenti che includono il comando ln senza l'opzione -f. Alcuni script che operavano senza problemi possono generare un errore in Solaris 10.

Soluzione: usare l'opzione -f con il comando ln. Se si dispone di uno script che esegue il programma ln, modificarlo in modo conforme al nuovo comportamento del comando.

La nuova versione di tcsh non accetta le variabili setenv che contengono trattini o segni di uguale

In Solaris 10, la shell tcsh è stata aggiornata alla versione 6.12. Questa versione non accetta più le variabili d'ambiente il cui nome contiene un trattino o un segno di uguale. Gli script che contengono righe setenv e che nelle precedenti versioni di Solaris funzionavano correttamente possono generare errori in Solaris 10. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


setenv: Errore di sintassi

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man di tcsh per Solaris 10.

Soluzione: non usare trattini o segni di uguale nei nomi delle variabili d'ambiente.

Comportamento modificato in relazione alla condizione EOF nella famiglia getc STDIO

Le applicazioni create in stretta conformità con gli standard C sono interessate dalle modifiche al comportamento di alcune funzioni delle librerie. Un esempio è rappresentato dalle applicazioni compilate in modalità cc -Xc o c89. Le modifiche al comportamento riguardano le seguenti funzioni delle librerie:

Un'interpretazione formale dello standard C 1990 richiede che, dopo l'impostazione di una condizione di fine file, il file non restituisca altri dati nelle successive operazioni di input. È prevista un'eccezione quando il puntatore del file viene riposizionato o quando i flag di errore e di fine file vengono esplicitamente cancellati dall'applicazione.

Il comportamento rimane invariato per tutte le altre modalità di compilazione. In particolare, le interfacce possono leggere dal flusso i dati aggiuntivi scritti dopo l'impostazione dell'indicatore di fine file.

Soluzione: chiamare fseek() o clearerr() nel flusso per continuare la lettura di dati aggiuntivi dopo la rilevazione della condizione EOF.

Le colonne di output del comando ps sono state allargate

A causa della maggiore lunghezza degli UID, degli id dei processori e del tempo di esecuzione cumulativo, le colonne del comando ps sono state allargate. Gli script non devono perciò basarsi sull'uso di colonne di output a larghezza fissa.

Soluzione: negli script, usare l'opzione -o del comando ps.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ps(1).

Il comando ping -v non funziona con gli indirizzi IPv6 (4984993)

Il comando ping -v non riesce quando viene applicato a indirizzi che utilizzano la versione 6 del protocollo Internet (IPv6). Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


ping: setsockopt IPV6_RECVRTHDRDSTOPTS Invalid argument

Soluzione: nessuna. Per ottenere le stesse informazioni sui pacchetti ICMP restituite dal comando ping -v, usare il comando snoop.

Solaris Volume Manager

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi in relazione a Solaris Volume Manager.

Il comando metattach di Solaris Volume Manager non viene eseguito correttamente

Se si dispone di un file system radice (/) in mirroring con Solaris Volume Manager in cui il file system non inizia al cilindro 0, anche i submirror collegati non devono partire dal cilindro 0.

Se si cerca di collegare un submirror che inizia al cilindro 0 ad un mirror in cui il submirror originale non inizia al cilindro 0, viene generato il seguente messaggio di errore:


impossibile unire un submirror con etichetta a un mirror senza etichetta

Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure:


Nota –

Nella configurazione predefinita, il processo di installazione JumpStart configura il file system swap a partire dal cilindro 0 e il file system radice (/) in un altro punto del disco. È prassi comune degli amministratori di sistema configurare la slice 0 a partire dal cilindro 0. Il mirroring di un'installazione JumpStart predefinita con la slice radice sulla slice 0, ma non sul cilindro 0, in un disco secondario tipico in cui la slice 0 ha inizio dal cilindro 0 può causare problemi. Tale processo di mirroring può generare messaggi di errore quando si cerca di collegare il secondo submirror. Per maggiori informazioni sul comportamento predefinito dei programmi di installazione di Solaris, vedere le Guide all'installazione di Solaris 10.


Il comando metassist di Solaris Volume Manager non riesce nelle versioni locali non inglesi (5067097)

Nelle versioni locali non inglesi, il comando metassist di Solaris Volume Manager non riesce a creare i volumi. Ad esempio, se la variabile LANG è impostata su ja (giapponese), viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


xmlEncodeEntitiesReentrant : input not UTF-8
Syntax of value for attribute read on mirror is not valid
Value "XXXXXX"(unknown word) for attribute read on mirror  
is not among the enumerated set
Syntax of value for attribute write on mirror is not valid
Value "XXXXXX"(Parallel in Japanse) for attribute write on mirror  
is not among the enumerated set
metassist: XXXXXX(invalid in Japanese) volume-config

Soluzione: come superutente, impostare la variabile LANG su LANG=C.

Per le shell di tipo Bourne, Korn e Bash, usare il comando seguente:


# LANG=C; export LANG

Per la C shell, usare il comando seguente:


# setenv LANG C

La creazione dei volumi non riesce sui sistemi con dischi non formattati (5064066)

La configurazione dei volumi di Solaris Volume Manager con il comando metassist non riesce se il sistema contiene un disco non formattato. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


metassist: impossibile ripartizionare il disco

Soluzione: formattare manualmente i dischi non formattati prima di eseguire il comando metassist.

I dischi di riserva non operano correttamente quando i volumi RAID-1 (mirror) o RAID-5 di Solaris Volume Manager vengono creati nelle partizioni logiche (4981358)

Se si crea un volume RAID-1 (mirror) o un volume RAID-5 di Solaris Volume Manager in un set di dischi che utilizza una partizione logica, i dischi di riserva non operano correttamente.

Si possono verificare, tra gli altri, i seguenti problemi:

Il comando metadevadm di Solaris Volume Manager non riesce se il nome del dispositivo logico non esiste più (4645721)

Non è possibile sostituire un disco guasto con un disco che è stato configurato con Solaris Volume Manager. Il disco sostitutivo deve essere nuovo per Solaris Volume Manager. Se si sposta fisicamente un disco in uno slot differente su un dispositivo Sun StorEdge A5x00, il comando metadevadm non riesce. Il problema si verifica quando il nome del dispositivo logico usato per la slice non esiste più, ma l'ID del dispositivo usato per il disco è ancora presente nella replica del metadevice. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Unnamed device detected. Please run 'devfsadm && metadevadm -r to resolve.

Nota –

È possibile accedere al disco nella stessa posizione, ma per accedere alla slice occorre usare il nome del vecchio dispositivo logico.


Soluzione: riportare fisicamente il disco nello slot originario.

Il comando metarecover di Solaris Volume Manager non aggiorna lo spazio dei nomi metadb (4645776)

Se si rimuove e sostituisce un disco fisico dal sistema e quindi si utilizza il comando metarecover -p -d per scrivere sul disco le informazioni appropriate sulla partizione logica, il comando genera un errore di apertura e non aggiorna lo spazio dei nomi del database dei metadevice con le nuove informazioni di identificazione del dispositivo. Questa condizione causa un errore di apertura per tutte le partizioni logiche costruite sul disco. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Open Error

Soluzione: creare una partizione logica sul nuovo disco invece di usare il comando metarecover per ripristinare quella preesistente.


Nota –

Se la partizione logica fa parte di un mirror o di una configurazione RAID 5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.


# metareplace dx mirror o RAID 5 
vecchia_partizione_logica nuova_partizione_logica

Sun Java Desktop System

Questa sezione descrive i problemi relativi a Sun Java Desktop System (Java DS) in Solaris 10.

Posta e calendario

Problemi nell'utilizzo di più allegati (6260583)

Se si rilascia un messaggio di posta elettronica nel corpo di un messaggio nuovo, il contenuto del nuovo messaggio di posta elettronica risulta danneggiato.

Soluzione: per inviare più allegati, procedere come segue:

  1. Selezionare i messaggi da allegare.

  2. Nella barra dei menu, scegliere Azioni => Inoltra => Allegato.

    In alternativa, premere Ctrl-J per inviare i messaggi.

Problemi nella modifica del tipo di autenticazione (6246543)

Dopo aver modificato il tipo di autenticazione per il server della posta in arrivo, Posta e calendario non funziona correttamente.

Soluzione: riavviare Posta e calendario.

Problemi nel salvataggio di allegati localizzati (6204976)

L'applicazione Evolution, che include Posta e calendario, non è in grado di salvare gli allegati che contengono testo localizzato.

Soluzione: nessuna.

Elenco dei contatti incompleto nella cartella dei contatti (5088514)

Dopo l'importazione di un file in formato di interscambio LDAP che contiene una serie di contatti, solo alcuni di questi vengono visualizzati nella cartella dei contatti. Si tratta di un problema di visualizzazione. Posta e calendario ha importati tutti i contatti.

Soluzione: riavviare Posta e calendario.

Login

Messaggio di errore di login

Al momento del login in una sessione di Java Desktop System può comparire il seguente messaggio di errore:


Impossibile risolvere l'indirizzo Internet per nome_host.
Questo impedisce a GNOME di operare correttamente.
È possibile cercare di correggere l'errore aggiungendo 
hostname al file file /etc/hosts

Soluzione: verificare che il nome host sia impostato correttamente nel file /etc/hosts. Procedere come segue:

  1. Impostare il nome host nel file /etc/hosts:


    127.0.0.1 localhost loghost nomehost
    localhost.localdomain

    nomehost è il nome del sistema.

  2. Verificare che il nome host sia impostato correttamente nel file /etc/nodename. Il file deve contenere la riga seguente:


    127.0.0.1 localhost loghost nomehost
    localhost.localdomain
  3. Aggiungere la voce seguente al file /etc/inet/ipnodes:


    127.0.0.1 nomehost
    

Problemi di $PATH (6247943)

Al login in Java Desktop System versione 3, la variabile $PATH è impostata in modo erroneo sul seguente valore:


/usr/bin::/usr/dt/bin:/usr/openwin/bin:/bin:
/usr/ucb:/usr/openwin/bin:/usr/dt/bin

Soluzione: rimuovere le seguente voci dalla variabile $PATH:

Dopo la modifica il percorso dovrebbe essere simile al seguente:


/usr/bin:/usr/dt/bin:/usr/ucb:/usr/openwin/bin:/usr/dt/bin

Problemi della connessione remota (6203727)

Se si utilizza la connessione remota di dtlogin, non è possibile effettuare la connessione al display manager di GNOME da certi sistemi.

Soluzione: quando viene richiesto il login remoto, indicare l'indirizzo IP al posto del nome host.

Guida

Finestra della Guida errata per il Controllo volume (6253210)

Se si utilizza il browser Yelp per aprire la Guida online di Controllo volume, viene aperta per errore la Guida dell'applicazione del pannello Accesso facilitato alla tastiera.

Soluzione: nessuna.

Blocco della Guida online (5090731)

Se si apre la Guida online di un'applicazione per cui la Guida non è disponibile, viene visualizzata una finestra di dialogo di errore. Se non si fa clic su OK, il sistema della Guida online si blocca e non consente di aprire la Guida per nessun'altra applicazione.

Soluzione: fare clic sul pulsante OK nella finestra di dialogo di errore.

Mozilla

Impossibile stampare certi documenti da Mozilla

Non è possibile stampare da Mozilla i documenti che contengono caratteri Unicode che non sono compresi nel BMP (Basic Multilingual Plane).

Soluzione: nessuna.

Impossibile specificare le preferenze dell'utente per l'accesso in roaming (6200999)

In Mozilla, è possibile specificare che le preferenze utente vengano trasferite da e verso il server per l'accesso in roaming. L'opzione di accesso in roaming viene specificata con questa procedura:

  1. Nel browser, scegliere Modifica e quindi Preferenze.

  2. Selezionare Utente in roaming e quindi Selezione elementi.

  3. Nel pannello di destra, selezionare Preferenze utente.

Si noti che questa scelta non ha effetto.

Soluzione: nessuna.

Problema dei tasti di scelta rapida (6192644)

In Mozilla, è possibile abilitare lo scorrimento con cursore premendo F7. Quando lo scorrimento con cursore è abilitato, la scelta rapida Ctrl-Home consente di andare all'inizio della pagina Web visualizzata in quel momento. Tuttavia, questa scelta rapida non funziona quando si visualizzano alcuni siti come www.yahoo.com e www.mozilla.org.

Soluzione: disabilitare lo scorrimento con cursore premendo F7.

Problemi a livello di sistema

Le preferenze dell'utente non sono pienamente compatibili

Le preferenze configurate per gli account di una versione precedente del desktop GNOME non sono interamente compatibili con la versione del desktop GNOME di Java DS versione 3.

Soluzione: ripristinare le preferenze. Procedere come segue:

  1. Chiudere la sessione di Java Desktop System.

  2. Fare clic su Sessione e scegliere Sessione di emergenza del terminale.

  3. Eseguire il login.

  4. Nella finestra della sessione di emergenza del terminale, immettere i seguenti comandi:


    % gnome-cleanup exit
    
  5. Eseguire nuovamente il login.

    In questo modo le preferenze di GNOME vengono ripristinate.

Il programma di gestione delle immagini GNU GIMP non è presente nel menu Grafica (6209566)

La voce relativa a GIMP (GNU Image Manipulation Program) non è disponibile nel menu Grafica.

Soluzione: procedere come segue.

  1. Aprire una finestra di terminale.

  2. Modificare il file /usr/share/applications/gimp-2.0.desktop.

  3. Modificare le righe Exec e TryExec in modo che includano il percorso completo del file binario di GIMP:


    TryExec=/usr/sfw/bin/gimp2.0
    Exec=/usr/sfw/bin/gimp-remote-2.0 %u

Problemi con la registrazione online di StarOffice 7 (6208829)

Non è possibile completare la registrazione online di StarOffice 7 se l'applicazione non rileva la presenza di Mozilla sul sistema. Per inviare correttamente i documenti, il software deve essere in grado di individuare l'applicazione Posta e calendario.

Soluzione: aggiungere il percorso /usr/sfw/bin alla variabile PATH. Procedere come segue.

  1. Aprire una finestra di terminale.

  2. Eseguire il seguente comando:


    % export PATH=/usr/sfw/bin:$PATH
    
  3. Per riavviare StarOffice, eseguire il comando seguente:


    % soffice
    
  4. Completare la procedura di registrazione di StarOffice.

Problemi con il Registratore

La barra di scorrimento e il contatore laterale non operano correttamente quando si registra un file new.wav.

Soluzione: nessuna.

Problemi di Controllo volume

Nell'applicazione del pannello Controllo volume, l'opzione che permette di avviare l'applicazione del desktop Controllo volume non funziona.

Soluzione: nessuna.

Problemi nell'utilizzo di Indicatore della tastiera (6245563).

L'applicazione Indicatore della tastiera può rendere inutilizzabile la tastiera quando si passa da un server X a un altro.

Soluzione: nessuna. Non utilizzare l'Indicatore della tastiera.

Determinate opzioni producono errori nel File manager (6233643)

Il File manager può produrre errori se si utilizzano le seguenti opzioni di visualizzazione:

In base all'opzione selezionata, possono essere visualizzati i seguenti messaggi di errore:

Soluzione: nessuna. Se si verificano questi problemi, riavviare File manager o fare clic sul pulsante Riavvia applicazione nella finestra di dialogo di crash.

Impossibile eliminare i file al di fuori della directory home (6203010, 5105006)

È possibile eliminare solo i file contenuti nel file system della propria directory home.

Soluzione: aprire una finestra di terminale e usare la riga di comando per eliminare i file inclusi negli altri file system.

Problemi nella creazione di certi tipi di archivi (5082008)

Il Gestore di archivi non può essere utilizzato per creare i seguenti tipi di archivio:

Soluzione: nessuna.

Impossibile digitare caratteri multibyte nell'Editor di testo 2.9.1 (4937266)

Quando si abilita la funzione di Rientro automatico nell'editor di testo gedit, non è possibile inserire correttamente i caratteri multibyte.

Soluzione: disabilitare la funzione di Rientro automatico. Procedere come segue nell'editor di testo.

  1. Scegliere Modifica => Preferenze.

  2. Nell'elenco Categorie, selezionare Editor e quindi Rientro automatico.

  3. Deselezionare l'opzione Abilita rientro automatico.

Amministrazione del sistema

Questa sezione descrive i problemi di Solaris 10 connessi all'amministrazione dei sistemi.

Sun Patch Manager Tool 2.0 non è compatibile con le versioni precedenti

Un sistema che esegue Sun Patch Manager Tool 2.0 può gestire i sistemi remoti che utilizzano Patch Manager Tool, anche nella versione 1.0.

Tuttavia, un sistema con una versione precedente di Patch Manager Tool non può gestire i sistemi remoti che utilizzano Patch Manager Tool 2.0. Le versioni precedenti includono:


Nota –

Il sistema operativo Solaris 8 non supporta il modello CIM/WBEM (Common Information Model/Web Based Enterprise Management) per Patch Manager Tool. Ciò comporta che sui sistemi Solaris 8 non è possibile eseguire la gestione remota con Patch Manager.


Sun Remote Services Net Connect è supportato solo nella zona globale

Sun Remote Services (SRS) Net Connect è supportato solo nella zona globale. Vengono generati messaggi di errore se si esegue una delle seguenti operazioni:

Vengono generati i seguenti messaggi di errore:


*** installazione del pacchetto SUNWcstu non riuscita - 
amministrazione interattiva richiesta:

Script di richiesta interattivo fornito dal software
pkgadd: ERRORE: lo script di richiesta non è 
stato completato correttamente

L'installazione di SUNWcstu è stata sospesa (è richiesta un'interazione).
Non sono state apportate modifiche al sistema.  

*** installazione del pacchetto SUNWfrunc non riuscita - 
amministrazione interattiva richiesta:

Script di richiesta interattivo fornito dal software
pkgadd: ERRORE: lo script di richiesta non è 
stato completato correttamente

L'installazione di SUNWfrunc è stata sospesa (è richiesta un'interazione).
Non sono state apportate modifiche al sistema.

Soluzione: ignorare i messaggi di errore.

Vengono visualizzati messaggi di errore o di avvertimento durante l'installazione di zone non globali con il comando zoneadm

Durante l'installazione di una zona non globale con il comando zoneadm, vengono visualizzati messaggi di errore o di avvertimento durante l'installazione dei pacchetti. I messaggi generati sono simili ai seguenti:


Preparazione dell'installazione della zona zona1.
Creazione dell'elenco dei file da copiare dalla zona globale.
Copia di 2348 file nella zona.
Inizializzazione del registro prodotti della zona.
Determinazione dell'ordine di inizializzazione dei pacchetti della zona.
Preparazione dell'inizializzazione di 790 pacchetti sulla zona.
Inizializzati 790 pacchetti sulla zona.
La zona zona1 è inizializzata.

L'installazione di questi pacchetti ha generato degli errori: 
SUNWjhrt SUNWmcc SUNWjhdev SUNWnsb SUNWmcon SUNWmpatchmgr

L'installazione di questi pacchetti ha generato dei messaggi di avvertenza: 
SUNWj3rt SUNWmc SUNWwbmc SUNWmga SUNWdclnt SUNWlvma SUNWlvmg 
SUNWrmui SUNWdoc SUNWpl5m SUNWpmgr

I problemi relativi all'installazione dei pacchetti vengono anche registrati in /export/zone1/root/var/sadm/system/logs/install_log, che contiene un log dell'installazione della zona.

Soluzione: nessuna.


Nota –

La zona non globale può continuare a essere utilizzata nonostante la segnalazione di questi messaggi. L'installazione dei pacchetti generava alcuni problemi anche nelle versioni precedenti di Solaris Express e Solaris 10 Beta. Tuttavia, questi problemi non venivano segnalati. A partire da questa versione di Solaris, questi errori vengono segnalati e registrati correttamente.


Il programma di amministrazione del registro dei prodotti di Solaris non si avvia all'interno di una zona (6220284)

Se si cerca di avviare il programma di amministrazione del registro dei prodotti di Solaris in una zona, l'operazione non riesce. Durante l'installazione della zona, il database del registro dei prodotti di Solaris, productregistry, non viene duplicato all'interno della zona. Il programma non può perciò essere eseguito nella zona.

Soluzione: come superutente, copiare il database productregistry nella zona.


# cp /var/sadm/install/productregistry percorso_zona/var/sadm/install/

Nel comando precedente, percorso_zona è il percorso della directory radice della zona creata.

patchadd non riapplica le patch ai pacchetti installati successivamente (6219176)

Il comando patchadd non riapplica le patch nelle seguenti circostanze.

  1. Si applica una patch a un sistema che non contiene tutti i pacchetti corretti da quella patch.

  2. Successivamente, si installano i pacchetti che non erano presenti al momento dell'applicazione della patch.

  3. Si riapplica la patch per correggere i pacchetti installati successivamente.

La parte della patch che corregge i pacchetti aggiunti successivamente non viene installata. Compare un messaggio simile al seguente.


patchadd ~tsk/patches/111111-01
Verifica delle patch...

Caricamento delle patch installate sul sistema...

Eseguito

Caricamento delle patch di cui è richiesta l'installazione.

Eseguito

Le seguenti patch richieste sono già installate sul sistema
La patch 111111-01 di cui è richiesta l'installazione è già installata sul sistema.

Nessuna patch di cui controllare la dipendenza. 

Soluzione: scegliere una delle soluzioni seguenti.

Soluzione 1: se sul sistema non è stata creata nessuna zona, usare il comando patchadd con l'opzione -t per correggere il sistema.


# patchadd -t ID-patch

Nel comando precedente, ID-patch è l'ID della patch che si desidera applicare.

Soluzione 2: se sul sistema sono state create una o più zone, procedere come segue.

  1. Disinstallare la patch.


    # patchrm ID-patch
    
  2. Installare i pacchetti aggiuntivi non presenti sul sistema che vengono corretti dalla patch.


    # pkgadd -d dispositivo abbrev_pacchetto
    

    Nell'esempio precedente, dispositivo specifica il percorso assoluto del pacchetto o dei pacchetti da installare. abbrev_pacchetto specifica il nome abbreviato del pacchetto da installare. È possibile specificare i nomi di più pacchetti.

  3. Reinstallare la patch.


    # patchadd  ID-patch
    

Le zone non globali create dopo l'applicazione di una patch alle zone globali non sono accessibili dai servizi di login remoto (6216195)

Se si crea una zona globale e vi si applica una patch, i servizi di login remoto non saranno abilitati nelle zone non globali create successivamente. Alcuni esempi di tali servizi remoti sono rlogin e telnet. Se si crea una zona non globale dopo avere applicato una patch a una zona globale, non è possibile eseguire un login remoto nella zona non globale. Questo problema riguarda i sistemi a cui vengono applicate patch che forniscono o modificano il pacchetto SUNWcsr.

Soluzione: scegliere una delle soluzioni seguenti.

Soluzione 1: se sul sistema non è ancora stata avviata la zona non globale, procedere come segue.

  1. Nella zona globale, spostarsi nella directory /var/svc/profile della zona non globale.


    globale# cd percorso_zona/root/var/svc/profile
    

    Nell'esempio precedente, percorso_zona è il percorso della zona non globale. Per determinare il percorso della zona non globale, digitare il comando seguente in una zona globale.


    globale# zonecfg -z nome_zona info zonepath
    
  2. Rimuovere il profilo inetd_services.xml.


    globale# rm inetd_services.xml
    
  3. Creare un collegamento simbolico per inetd_services.xml che punti al profilo inetd_generic.xml.


    globale# ln -s inetd_generic.xml inetd_services.xml
    
  4. Avviare la zona non globale.

    Per maggiori informazioni sull'avvio di una zona, vedere il manuale System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.

Soluzione 2: se sul sistema è già stata avviata la zona non globale, procedere come segue.

  1. Eseguire la procedura descritta nella soluzione precedente.

  2. Nella zona non globale, abilitare i servizi elencati nel profilo /var/svc/profile/inetd_services.xml.


    esempio-zona# svccfg apply /var/svc/profile/inetd_services.xml
    
  3. Riavviare la zona non globale.


    esempio-zona# reboot
    

Soluzione 3: prima di creare le zone sul sistema, applicare la patch appropriata per la propria piattaforma.

Non è possibile eliminare i client diskless esistenti dal sistema (6205746)

Se si utilizza il comando smdiskless per eliminare un client diskless, il comando non riesce. Il client diskless non viene rimosso dai database del sistema. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


Failing with error EXM_BMS.

Soluzione: disabilitare la condivisione della partizione /export prima di aggiungere il client.

L'installazione di Net Connect 3.1.1 non riesce (6197548)

L'installazione di Net Connect 3.1.1 non riesce se si seleziona il prodotto all'inizio di un'installazione completa di Solaris 10. Il problema si verifica se l'installazione viene eseguita dal DVD del sistema operativo Solaris 10. Al termine dell'installazione del sistema operativo, il seguente messaggio di errore viene registrato nel log di installazione di Net Connect, in /var/sadm/install/logs/:


Installazione di SUNWSRSPX non riuscita.
Errore: pkgadd non riuscito per SUNWsrspx 
Installazione completata. Package: SUNWsrspx

Soluzione: al termine dell'installazione del sistema operativo, procedere come segue:

  1. Inserire il DVD del sistema operativo Solaris 10 o il CD Solaris 10 Software - 4.

  2. Spostarsi nella directory del prodotto Net Connect.

  3. Eseguire il programma di installazione di Net Connect.


Nota –

Per scaricare la versione più recente di Sun Net Connect e le note sulla versione, accedere al portale di Sun Net Connect all'indirizzo https://srsnetconnect.sun.com.


x86: La libreria C predefinita può causare un errore di avvio se si installa un archivio Solaris Flash (6192995)

Si può verificare un errore di avvio connesso all'archivio Solaris Flash nelle seguenti circostanze:

Quando si cerca di avviare il sistema clone, viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


WARNING: init exited with fatal signal 9; restarting.

Soluzione: procedere come segue.

  1. Prima di creare l'archivio, disattivare la libreria /lib/libc.so.1 sul sistema master.


    # umount /lib/libc.so.1
    

    Questo comando permette al sistema master di usare la versione base della libreria C libc.

  2. Creare l'archivio Solaris Flash sul sistema master.

    Per maggiori informazioni sulla creazione degli archivi Solaris Flash, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: archivi Solaris Flash (creazione e installazione).

  3. Attivare la libreria /lib/libc.so.1 sul sistema master.


    # mount -O -F lofs /lib/libc.so.1 /usr/lib/libc/libc_hwcap2.so.1
    
  4. Installare l'archivio Solaris Flash sul sistema clone.

    Per maggiori informazioni sull'installazione degli archivi Solaris Flash, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: archivi Solaris Flash (creazione e installazione).

SPARC: Il comando smosservice delete non rimuove correttamente tutte le directory (6192105)

Se si utilizza il comando smosservice delete per rimuovere un servizio di un client diskless, il comando non rimuove correttamente tutte le directory del servizio.

Soluzione: procedere come segue.

  1. Verificare che non siano presenti client che utilizzano il servizio.


    # unshare /export/exec/Solaris_10_sparc.all
    # rm -rf /export/exec/Solaris_10_sparc.all
    # rm -rf /export/exec/.copyofSolaris_10_sparc.all
    # rm -rf /export/.copyofSolaris_10
    # rm -rf /export/Solaris_10
    # rm -rf /export/share
    # rm -rf /export/root/templates/Solaris_10
    # rm -rf /export/root/clone/Solaris_10
    # rm -rf /tftpboot/inetboot.sun4u.Solaris_10
  2. Rimuovere la voce seguente dal file /etc/bootparams.


    fs1-24 boottype=:os

    Nota –

    Rimuovere questa voce solo se il file server non fornisce funzioni o risorse per altri servizi.


  3. Rimuovere la voce seguente dal file /etc/dfs/dfstab.


    share -F nfs -o ro /export/exec/Solaris_8_sparc.all/usr
  4. Modificare il file /var/sadm/system/admin/services/Solaris_10.

    • Se il file server non è Solaris_10, eliminare il file.

    • Se il file server è Solaris_10, rimuovere tutte le voci che compaiono dopo le prime tre righe. Le righe eliminate indicano i pacchetti del servizio USR_PATH e SPOOLED ROOT in /export/root/templates/Solaris_10 e nelle piattaforme supportate.

Il comando patchadd non supporta l'installazione delle patch da un server NFS (6188748)

Se si esegue patchadd per installare una patch via NFS da un altro sistema, il comando non riesce. L'esempio seguente mostra un'operazione patchadd non riuscita e il messaggio di errore risultante:


Verifica delle patch...

Caricamento delle patch installate sul sistema...
[...]
Caricamento delle patch di cui è richiesta l'installazione.
[...]
Controllo delle patch specificate per l'installazione.
[...]
Le patch approvate saranno installate in questo ordine:
[...]
Controllo delle zone locali...
[...]
Riepilogo per le zone:
[...]
Patch che hanno superato il controllo delle dipendenze:
[...]

Applicazione delle patch alla zona globale
Aggiunta delle patch...

 Controllo delle patch installate...
Verifica della capacità del file system (metodo rapido)...
Installazione dei package di patch...

 La patch IDpatch è stata installata correttamente.
Vedere /var/sadm/patch/IDpatch/log per maggiori informazioni
 Package di patch installati:
   SUNWroute
[...]

Aggiunta delle patch...
 La directory delle patch
 /dev/.SUNW_patches_0111105334-1230284-00004de14dcb29c7
 non è presente sul sistema.  

[...]

Patchadd sta terminando.

Soluzione: copiare manualmente tutte le patch da installare dal server NFS al sistema locale. Usare quindi il comando patchadd per installare le patch dalla directory del sistema locale in cui erano state copiate.

Il comando lucreate non crea i volumi RAID-1 (5106987)

Se si utilizza il comando lucreate per creare volumi RAID-1 (mirror) non associati a uno dei dispositivi della directory /dev/md, il comando non riesce. Per eseguire il mirroring dei file system con il comando lucreate, è prima necessario creare i mirror con Solaris Volume Manager.

Soluzione: creare i file system in mirroring con Solaris Volume Manager, quindi creare il nuovo ambiente di boot con il comando lucreate.

Per maggiori informazioni sul comando lucreate, vedere la pagina man lucreate(1M) o la Guida all’installazione di Solaris 10: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.

Per maggiori informazioni sulla creazione di file system in mirroring con Solaris Volume Manager, vedere il manuale Solaris Volume Manager Administration Guide.

SPARC: Gli errori irreversibili che si verificando durante un ciclo di sospensione e ripresa del sistema possono produrre un blocco del sistema (5062026)

Un errore irreversibile che si verifica durante un ciclo di sospensione e ripresa (cpr) può causare il blocco del sistema. In genere questo problema si verifica sulle workstation Sun Blade 2000 su cui è installato l'acceleratore grafico XVR-1000. Più raramente, il problema si può verificare su altri sistemi SPARC a causa di errori irreversibili. Quando l'errore si verifica, il core dump non viene salvato e sulla console non compare più il prompt. Il problema si verifica più frequentemente se il debugger del kernel (kadb) è attivo.

Soluzione: per rendere nuovamente utilizzabile il sistema, eseguire un riavvio manuale.

SPARC: L'arresto del sistema usando una combinazione di tasti può produrre un errore irreversibile (5061679)

Se si cerca di arrestare il sistema premendo una sequenza di tasti (ad esempio Stop-A o L1-A) il sistema può produrre un errore irreversibile. Viene visualizzato un messaggio di errore simile al seguente:


panic[cpu2]/thread=2a100337d40: pcisch2 (pci@9,700000): 
consistent dma sync timeout

Soluzione: non utilizzare una combinazione di tasti per portare il sistema al livello della PROM di OpenBoot.

Non è possibile usare il comando ipfs con l'opzione -W (5040248)

Il comando ipfs salva e ripristina informazioni sullo stato della NAT (Network Address Translation) e tabelle sullo stato di filtro dei pacchetti. Questo programma impedisce l'interruzione delle connessioni di rete in caso di riavvio del sistema. Se si esegue il comando con l'opzione -W, ipfs non salva le tabelle di stato del kernel. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


state:SIOCSTGET: Bad address

Soluzione: nessuna.

Le autorizzazioni dei punti di attivazione non vengono preservate nell'ambiente di boot (4992478)

Quando si crea un nuovo ambiente di boot con lucreate, le autorizzazioni dei punti di attivazione dei file system non vengono preservate. Questo impedisce lo svolgimento di alcuni processi dell'utente. Se il nuovo ambiente di boot viene creato in un ambiente di clustering, il cluster disattiva i nodi e quindi si avvia dal CD-ROM per riparare le autorizzazioni dei punti di attivazione.

Soluzione: procedere come segue.

  1. Creare il nuovo ambiente di boot.


    # lucreate -n nuovo_be -m /:c0t0d0s0:ufs 
    -m /var:c1t0d0s0:ufs -m  /usr:c2t0d0s0:ufs
    

    Nell'esempio precedente, il comando lucreate crea l'ambiente di boot nuovo_be. Questo esempio definisce i file system e i punti di attivazione seguenti.

    • Il file system root (/) viene attivato su c0t0d0s0.

    • Il file system var viene attivato su c1t0d0s0.

    • Il file system usr viene attivato su c2t0d0s0.

  2. Attivare il file system radice del nuovo ambiente di boot.


    # mount /dev/dsk/c0t0d0s0 /mnt
    
  3. Per ogni punto di attivazione definito per l'ambiente di boot, cambiare le autorizzazioni in 755.


    # chmod 755 /mnt/var
    # chmod 755 /mnt/usr
    
  4. Disattivare il file system radice.

    # umount /dev/dsk/c0t0d0s0

Il comando kill -HUP non produce sempre la rilettura del file di configurazione snmpd.conf da parte dell'agente (4988483)

Dopo aver modificato il contenuto di snmpd.conf, è possibile eseguire il comando kill -HUP ID processo snmp. Questo comando arresta il processo snmp. Il comando invia quindi un segnale all'agente master del System Management Agent (snmpd) perché rilegga snmpd.conf e implementi le modifiche apportate. Non sempre il comando produce la rilettura del file di configurazione da parte dell'agente master. Di conseguenza, non sempre l'uso del comando rende effettive le modifiche del file di configurazione.

Anziché utilizzare kill -HUP, riavviare il System Management Agent dopo una modifica al file snmpd.conf. Procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Digitare il comando seguente:

    # /etc/init.d/init.sma restart

x86: Premendo il tasto F4 durante il boot del BIOS, la partizione di servizio non viene avviata (4782757, 5051157)

Si supponga di dover avviare un sistema Sun LX50 che dispone di una partizione di servizio e su cui è installato Solaris 10 per x86. Premendo il tasto funzione F4, quando richiesto, per avviare la partizione di servizio, lo schermo diventa vuoto. Il sistema non avvia la partizione di servizio.

Soluzione: non premere il tasto F4 mentre è visualizzata la schermata di avvio del BIOS. Dopo un periodo di timeout, compare la schermata con le informazioni sulla partizione attiva del disco. Nella colonna del numero di partizione, selezionare il numero corrispondente a type=DIAGNOSTIC. Premere Invio. Il sistema avvia la partizione di servizio.

Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non trova i provider delle API com.sun (4619576)

Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non riesce a trovare i provider scritti per l'interfaccia com.sun.wbem.provider o per l'interfaccia com.sun.wbem.provider20. Anche se si crea un'istanza Solaris_ProviderPath per un provider scritto per queste interfacce, il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non riesce a trovarlo.

Soluzione: arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5.


# /etc/init.d/init.wbem stop

# /etc/init.d/init.wbem start

Nota –

Se si utilizza la API javax per creare il provider, non è necessario arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5, poiché questo daemon riconosce dinamicamente i provider javax.


Alcune chiamate ai metodi della API com.sun non riescono con il protocollo di trasporto XML/HTTP (4497393, 4497399, 4497406, 4497411)

Se si sceglie di usare la API com.sun al posto della API javax per sviluppare un software WBEM, sono pienamente supportate solo le chiamate remote (RMI) ai metodi CIM (Common Information Model). Non è garantito che altri protocolli, ad esempio XML/HTTP, funzionino perfettamente con la API com.sun.

La tabella seguente riporta alcuni esempi di chiamate che vengono eseguite correttamente con RMI ma non con XML/HTTP.

Chiamata del metodo 

Messaggio di errore 

CIMClient.close()

NullPointerException

CIMClient.execQuery()

CIM_ERR_QUERY_LANGUAGE_NOT_SUPPORTED

CIMClient.getInstance()

CIM_ERR_FAILED

CIMClient.invokeMethod()

XMLERROR: ClassCastException

Non è possibile modificare le proprietà di attivazione dei file system con lo strumento “Attivazioni e condivisioni” della Solaris Management Console (4466829)

Lo strumento “Attivazioni e condivisioni” della Solaris Management Console non permette di modificare le opzioni di attivazione dei file system di importanza critica / (radice), /usr e /var.

Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure: