Guida all'installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate

Descrizione ed esempi delle parole chiave usate nei profili

Parola chiave archive_location

archive_location tipo_lettura posizione
tipo_lettura

I valori di tipo_lettura e posizione dipendono dalla posizione in cui è memorizzato l'archivio Solaris Flash. Le sezioni seguenti contengono i valori che è possibile usare per tipo_lettura e posizione e alcuni esempi d'uso della parola chiave archive_location.

posizione

Le opzioni disponibili per la posizione sono descritte nelle sezioni seguenti.


Avvertenza – Avvertenza –

Non è possibile creare in modo corretto un archivio Solaris Flash quando è installata una zona non globale. La funzione Solaris Flash non è compatibile con la tecnologia di partizionamento Solaris Zones. Quando si crea un archivio Solaris Flash, l'archivio risultante non viene installato in modo corretto quando si verificano le seguenti condizioni:


Archivio memorizzato in un server NFS

Se l'archivio si trova su un server NFS, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


archive_location nfs nome_server:/percorso/nomefile retry n
nome_server

È il nome del server in cui è memorizzato l'archivio.

percorso

È la posizione dell'archivio da richiamare dal server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Solaris Flash sostituiscono tale variabile con il nome del sistema clone da installare.

nome_file

È il nome del file dell'archivio Solaris Flash.

retry n

Parola chiave opzionale. n è il numero massimo di volte in cui le utility Solaris Flash cercheranno di attivare l'archivio.


Esempio 11–1 Archivio memorizzato in un server NFS

archive_location nfs oro:/archivi/archivio

archive_location nfs://oro/archivi/archivio

Archivio memorizzato in un server HTTP o HTTPS

Se l'archivio si trova su un server HTTP, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


archive_location http://nome_server:porta/percorso/nomefile par_chiave_opz

Se l'archivio si trova su un server HTTPS, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


archive_location https://nome_server:porta/percorso/nomefile par_chiave_opz
nome_server

È il nome del server in cui è memorizzato l'archivio.

porta

Porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.

Se la porta non viene specificata, le utility di installazione Solaris Flash utilizzano la porta HTTP predefinita, la numero 80.

percorso

È la posizione dell'archivio da richiamare dal server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Solaris Flash sostituiscono tale variabile con il nome del sistema clone da installare.

nome_file

È il nome del file dell'archivio Solaris Flash.

par_chiave_opz

Parole chiave opzionali che è possibile specificare quando si richiama un archivio Solaris Flash da un server HTTP.

Tabella 11–3 Parole chiave opzionali che è possibile usare con archive_location HTTP

Parola chiave 

Definizione del valore 

auth basic nome_utente password

Se l'archivio si trova su un server HTTP protetto da una password, occorre includere il nome utente e la password necessari per accedere al server nel file del profilo.  


Nota –

L'uso di questo metodo di autenticazione in un profilo da usare con il metodo JumpStart personalizzato è rischioso. È infatti possibile che utenti non autorizzati accedano al file del profilo contenente la password.


timeout min

La parola chiave timeout permette di specificare, in minuti, il tempo massimo che può trascorrere senza ricezione di dati da parte del server HTTP. Al raggiungimento del timeout, la connessione viene chiusa, riaperta e ripresa. Se si specifica un timeout di valore 0 (zero), la connessione non viene riaperta.

  • Se si verifica una riconnessione dopo un timeout, le utility di installazione di Solaris Flash tentano di riprendere la procedura dalla posizione in cui ci si trovava all'interno dell'archivio. Se le utility di installazione di Solaris Flash non riescono a riprendere la procedura da tale posizione, la lettura riprende dall'inizio dell'archivio e i dati già letti prima che si verificasse il timeout vengono abbandonati.

  • Se la riconnessione successiva al timeout avviene durante l'installazione di un pacchetto, quest'ultimo viene riletto dall'inizio e i dati letti prima del timeout vengono eliminati.

proxy host:porta

La parola chiave proxy permette di specificare un host proxy e una porta proxy. L'uso di un host proxy permette di leggere un archivio Solaris Flash che si trova dall'altra parte di un firewall. Quando si specifica la parola chiave proxy, è necessario indicare anche una porta per il proxy.


Esempio 11–2 Archivio memorizzato in un server HTTP o HTTPS

archive_location http://orione/archivi/archivio.flar timeout 5 

Esempio della parola chiave auth basic nome_utente password:

archive_location http://orione/archivi/archivio.flar timeout 5 utente1 cifra

Archivio memorizzato in un server FTP

Se l'archivio si trova su un server FTP, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


archive_location ftp://utente:password @nome_server:porta/percorso/nomefile  par_chiave_opz
utente:password

Nome utente e password da specificare per accedere al server FTP nel file del profilo.

nome_server

È il nome del server in cui è memorizzato l'archivio.

porta

Porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.

Se la porta non viene specificata, le utility di installazione Solaris Flash utilizzano la porta FTP predefinita, la numero 21.

percorso

È la posizione dell'archivio da richiamare dal server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Solaris Flash sostituiscono tale variabile con il nome del sistema clone da installare.

nome_file

È il nome del file dell'archivio Solaris Flash.

par_chiave_opz

Parole chiave opzionali che è possibile specificare quando si richiama un archivio Solaris Flash da un server FTP.

Tabella 11–4 Parole chiave opzionali che è possibile usare con archive_location FTP

Parola chiave 

Definizione del valore 

timeout min

La parola chiave timeout permette di specificare, in minuti, il tempo massimo che può trascorrere senza ricezione di dati da parte del server HTTP. Al raggiungimento del timeout, la connessione viene chiusa, riaperta e ripresa. Se si specifica un timeout di valore 0 (zero), la connessione non viene riaperta.

  • Se si verifica una riconnessione dopo un timeout, le utility di installazione di Solaris Flash tentano di riprendere la procedura dalla posizione in cui ci si trovava all'interno dell'archivio. Se le utility di installazione di Solaris Flash non riescono a riprendere la procedura da tale posizione, la lettura riprende dall'inizio dell'archivio e i dati già letti prima che si verificasse il timeout vengono abbandonati.

  • Se la riconnessione successiva al timeout avviene durante l'installazione di un pacchetto, quest'ultimo viene riletto dall'inizio e i dati letti prima del timeout vengono eliminati.

proxy host:porta

La parola chiave proxy permette di specificare un host proxy e una porta proxy. L'uso di un host proxy permette di leggere un archivio Solaris Flash che si trova dall'altra parte di un firewall. Quando si specifica la parola chiave proxy, è necessario indicare anche una porta per il proxy.


Esempio 11–3 Archivio memorizzato in un server FTP

archive_location ftp://utente1:cifra@orione/archivi/archivio.flar timeout 5

Archivio memorizzato su un nastro locale

Se l'archivio si trova su un nastro, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


archive_location local_tape dispositivo posizione
dispositivo

È il nome dell'unità nastro in cui è memorizzato l'archivio Solaris Flash. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, le utility di installazione di Solaris Flash leggono l'archivio dal percorso del nodo del dispositivo. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, le utility di installazione di Solaris Flash aggiungono gli elementi /dev/rmt/ al percorso.

posizione

Designa la posizione sul nastro in cui è stato salvato l'archivio. Se la posizione non viene specificata, le utility di installazione di Solaris Flash leggono l'archivio dalla posizione corrente sul nastro. Specificando una posizione, è possibile collocare uno script iniziale o un file sysidcfg sul nastro prima dell'archivio.


Esempio 11–4 Archivio memorizzato su un nastro locale

archive_location local_tape /dev/rmt/0n 5

archive_location local_tape 0n 5

Archivio memorizzato su un dispositivo locale

L'archivio Solaris Flash può essere letto da un dispositivo locale se era stato memorizzato su un dispositivo ad accesso casuale basato su un file system, ad esempio un dischetto o un DVD. In questo caso, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


Nota –

Per leggere un archivio da un dispositivo ad accesso seriale, ad esempio da un nastro, occorre utilizzare la sintassi descritta per l'unità nastro locale.



archive_location local_device dispositivo percorso/nome_file tipo_file_system
dispositivo

È il nome dell'unità in cui è memorizzato l'archivio Solaris Flash. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, il dispositivo viene attivato direttamente. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, le utility di installazione Solaris Flash vi aggiungono gli elementi /dev/dsk/.

percorso

È il percorso dell'archivio Solaris Flash in relazione alla radice del file system sul dispositivo specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Solaris Flash sostituiscono tale variabile con il nome del sistema clone da installare.

nome_file

È il nome del file dell'archivio Solaris Flash.

tipo_file_system

Specifica il tipo di file system del dispositivo. Se il tipo di file system non viene specificato, le utility di installazione di Solaris Flash cercano di attivare un file system UFS. Se l'attivazione UFS non riesce, le utility di installazione di Solaris Flash cercano di attivare un file system HSFS.


Esempio 11–5 Archivio memorizzato su un dispositivo locale

Per richiamare un archivio da un disco rigido locale formattato come file system UFS, usare il comando seguente:

archive_location local_device c0t0d0s0 /archivi/$HOST

Per richiamare un archivio da un CD-ROM locale contenente un file system HSFS, usare il comando seguente:

archive_location local_device c0t0d0s0 /archives/archutente

Archivio memorizzato in un file locale

Se l'archivio è stato memorizzato nell'area di miniroot da cui si è avviato il sistema clone, può essere letto come file locale. Quando si esegue un'installazione con il metodo JumpStart personalizzato, il sistema viene avviato da un DVD, da un CD o da un'area di miniroot NFS. Il software di installazione viene caricato ed eseguito da quest'area di miniroot. Di conseguenza, un archivio Solaris Flash memorizzato su un DVD, su un CD o in un'area di miniroot NFS è accessibile come file locale. In questo caso, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.


archive_location local_file percorso/nome_file 
percorso

È la posizione dell'archivio. Il percorso deve essere accessibile al sistema come file locale durante l'avvio dal CD Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Solaris. Se il sistema viene avviato dal CD Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Solaris, non può accedere a /net o ad altre directory attivate automaticamente.

nome_file

È il nome del file dell'archivio Solaris Flash.


Esempio 11–6 Archivio memorizzato in un file locale

archive_location local_file /archivi/archivio_utente

Parola chiave backup_media

backup_media tipo_percorso

Quando si utilizza la parola chiave backup_media, considerare i seguenti fattori:

backup_media definisce il supporto da usare per eseguire il backup dei file system se è necessario riallocare lo spazio durante l'aggiornamento. Se il backup richiede più nastri o dischetti, viene chiesto di inserirli durante l'aggiornamento.

Valore per tipo

Valore per percorso

Significato 

local_tape

/dev/rmt/n

Unità nastro locale del sistema da aggiornare. Il percorso deve designare il dispositivo a caratteri (raw) dell'unità nastro. n è il numero dell'unità nastro.

local_diskette

/dev/rdisketten

Unità a dischetti locale del sistema da aggiornare. Il percorso deve designare il dispositivo a caratteri (raw) dell'unità a dischetti. n è il numero dell'unità a dischetti.

I dischetti da usare per il backup devono essere formattati. 

local_filesystem

/dev/dsk/cwtxdysz

/file_system

File system locale del sistema da aggiornare. Non è possibile specificare un file system locale che verrà modificato dall'aggiornamento. Il percorso può essere il percorso di dispositivo a blocchi di una slice del disco. Ad esempio, se la porzione tx in /dev/dsk/cwtxdysz non è necessaria. Oppure, il percorso può essere il percorso assoluto di un file system attivato dal file /etc/vfstab.

remote_filesystem

host:/file_system

File system NFS di un sistema remoto. Il percorso deve includere il nome o l'indirizzo IP del sistema remoto, host, e il percorso assoluto del file system NFS, file_system. Il file system NFS deve essere accessibile in lettura/scrittura.

remote_system

utente@host:/directory

Directory di un sistema remoto che può essere raggiunta mediante una shell remota, rsh. Il sistema da aggiornare deve avere accesso al sistema remoto in base al file .rhosts di quest'ultimo. Il percorso deve includere il nome del sistema remoto, host, e il percorso assoluto della directory. Se non viene specificato l'ID di login di un utente, utente, viene usato l'utente root.


Esempio 11–7 Parola chiave backup_media

backup_media local_tape /dev/rmt/0

backup_media local_diskette /dev/rdiskette1

backup_media local_filesystem /dev/dsk/c0t3d0s4

backup_media local_filesystem /export

backup_media remote_filesystem sistema1:/export/temp

backup_media remote_system utente1@sistema1:/export/temp

Parola chiave boot_device

boot_device dispositivo eeprom

La parola chiave boot_device designa il dispositivo da cui il programma JumpStart dovrà installare il file system radice (/) e il dispositivo di avvio del sistema. boot_device deve corrispondere a tutte le parole chiave filesys che specifichino il file system radice (/) e la parola chiave root_device.

Se questa parola chiave non viene specificata nel profilo, durante l'installazione viene specificata automaticamente come segue:


boot_device any update
dispositivo

Usare uno dei seguenti valori.

SPARC: cwtxdysz or cxdysz

Slice del disco in cui il programma JumpStart colloca il file system radice (/), ad esempio c0t0d0s0.

x86: cwtxdy or cxdy

Disco in cui il programma JumpStart colloca il file system radice (/ ), ad esempio c0d0.

existing

Il programma JumpStart colloca il file system radice (/) nel dispositivo di avvio attuale del sistema.

any

Il programma JumpStart sceglie la posizione in cui collocare il file system radice (/) del sistema. Il programma JumpStart cerca di usare il dispositivo di avvio esistente. Se necessario, tuttavia, può scegliere un dispositivo differente.

eeprom

È possibile scegliere se aggiornare o preservare la EEPROM del sistema.

Il valore di eeprom permette anche di aggiornare la EEPROM del sistema se viene modificato il dispositivo di avvio attivo. Con la EEPROM aggiornata, il sistema viene avviato automaticamente dal nuovo dispositivo di avvio.


Nota –

x86: È necessario specificare il valore preserve.


update

Il programma JumpStart aggiorna la EEPROM del sistema impostando dispositivo di avvio specificato, in modo che il sistema installato venga avviato automaticamente da quella posizione.

preserve

Il valore del dispositivo di avvio impostato nella EEPROM del sistema non viene modificato. Se si specifica un nuovo dispositivo di avvio senza modificare la EEPROM, perché il sistema si avvii automaticamente dal nuovo dispositivo di avvio occorrerà aggiornare la EEPROM manualmente.


Esempio 11–8 Parola chiave boot_device

boot_device c0t0d0s2 update

Parola chiave bootenv createbe

bootenv createbe bename nuovo_BE filesystem punto_att:dispositivo:opzioni_fs 
[file_system...]

La parola chiave bootenv createbe permette di creare velocemente un ambiente di boot vuoto e inattivo durante l'installazione del sistema operativo Solaris. È necessario creare almeno il file system radice (/). Le slice vengono riservate per i file system specificati, ma i file system non vi vengono copiati. All'ambiente di boot viene assegnato un nome, ma l'ambiente non viene effettivamente creato finché non vi viene installato un archivio Solaris Flash. Quando nell'ambiente di boot vuoto viene installato un archivio, i file system vengono installati nelle slice loro riservate. Qui di seguito sono elencati i valori per nome_be e file_system.

bename nuovo_BE

bename specifica il nome del nuovo ambiente da creare. nuovo_BE non può superare la lunghezza di 30 caratteri, può contenere solo caratteri alfanumerici e non può contenere caratteri multibyte. Il nome assegnato deve essere unico nel sistema.

filesystem punto_att:dispositivo:opzioni_fs

file_system determina il tipo e il numero dei file system da creare nel nuovo ambiente di boot. È necessario definire almeno una slice che contenga il file system radice (/). I file system possono trovarsi sullo stesso disco o essere distribuiti su più dischi.

  • Per punto_att è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una slice di swap.

  • Il dispositivo deve essere disponibile al primo avvio del sistema operativo installato. Il dispositivo non ha alcuna relazione con i dispositivi di memorizzazione speciali usati da JumpStart, ad esempio con i dispositivi liberi. Il dispositivo non può essere un volume di Solaris Volume Manager o di Veritas Volume Manager. dispositivo è il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.

  • Per opzioni_fs è possibile specificare:

    • ufs, indicante un file system UFS

    • swap, indicante un file system di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino ().

Per un esempio di profilo e informazioni generali sull'uso di questa parola chiave, vedere i seguenti riferimenti:

Per un esempio di profilo 

Esempio 6–11

Per informazioni generali sull'uso di Solaris Live Upgrade per la creazione, l'aggiornamento e l'attivazione di un ambiente di boot inattivo 

Capitolo 6, Solaris Live Upgrade (panoramica) del Guida all’installazione di Solaris 10: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti

Per informazioni generali sull'uso di un archivio Solaris Flash 

Capitolo 1, Solaris Flash (panoramica) del Guida all’installazione di Solaris 10: archivi Solaris Flash (creazione e installazione)

Parola chiave client_arch

client_arch valore_arch ... 

La parola chiave client_arch specifica che il server del sistema operativo deve supportare un gruppo di piattaforme differente dal proprio. Se la parola chiave client_arch non viene specificata nel profilo, tutti i client diskless che utilizzano il server del sistema operativo devono contenere lo stesso gruppo di piattaforme di quel server. È necessario specificare tutti i gruppi di piattaforme che si desidera supportare.

I valori ammessi per valore_arch sono sun4u e i86pc. Per un elenco completo delle piattaforme e dei sistemi, vedere il manuale Guida alle piattaforme hardware Sun su http://docs.sun.com.


Nota –

La parola chiave client_arch può essere usata solo se il valore specificato per system_type è server.


Parola chiave client_root

client_root dim_root

La parola chiave client_root definisce in Mbyte lo spazio di root, dim_root, da allocare per ogni client. Se la parola chiave client_root non viene specificata nel profilo di un server, il software di installazione alloca 15 Mbyte di spazio per ogni client. La dimensione dell'area di root dei client viene usata in combinazione con la parola chiave num_clients per determinare quanto spazio occorre riservare per il file system /export/root.


Nota –

La parola chiave client_root può essere usata solo se il valore specificato per system_type è server.


Parola chiave client_swap

client_swap dim_swap

La parola chiave client_swap definisce lo spazio di swap in Mbyte, dim_swap, da allocare per ogni client diskless. Se la parola chiave client_swap non viene specificata nel profilo, vengono allocati automaticamente 32 Mbyte di spazio di swap.


Nota –

La parola chiave client_swap può essere usata solo se il valore specificato per system_type è server.



Esempio 11–9 Parola chiave client_swap

L'esempio seguente specifica che ogni client diskless dovrà avere uno spazio di swap di 64 Mbyte.

client_swap 64

Come viene determinata la dimensione dello spazio di swap

Se il profilo non specifica la dimensione dello spazio di swap, il programma JumpStart la determina in base alla memoria fisica del sistema. La Tabella 11–5 mostra in che modo viene determinato lo spazio di swap durante l'installazione JumpStart personalizzata.

Tabella 11–5 Calcolo della dimensione dello spazio di swap

Memoria fisica (in Mbyte) 

Spazio di swap (in Mbyte) 

16–64 

32 

64–128 

64 

128–512 

128 

Oltre 512 

256 

Il programma JumpStart assegna al file system di swap non più del 20% della dimensione del disco. Questo non avviene se il disco dispone di spazio libero dopo la configurazione degli altri file system. In questo caso, il programma JumpStart alloca tale spazio al file system di swap e, se possibile, alloca la quantità indicata nella Tabella 11–5.


Nota –

La somma tra la memoria fisica e lo spazio di swap deve risultare almeno pari a 32 Mbyte.


Parola chiave cluster (aggiunta di gruppi software)

cluster nome_gruppo

La parola chiave cluster designa il gruppo software da aggiungere al sistema.


Nota –

Un gruppo software è un metacluster che contiene una raccolta di cluster e pacchetti. Un gruppo software può essere installato con la parola chiave cluster e la variabile nome_gruppo. La parola chiave cluster è ammessa solo nelle installazioni iniziali. La parola chiave cluster fa riferimento ai metacluster presenti nel file clustertoc(4).

Un cluster è una collezione di pacchetti denominata SUNWnome. Un cluster può essere installato con la parola chiave cluster e la variabile nome_cluster. È possibile aggiungere o rimuovere un cluster a un gruppo software (metacluster) nelle installazioni iniziali o negli aggiornamenti.


La tabella seguente contiene il nome_gruppo per ogni gruppo software.

Gruppo software 

nome_gruppo

Gruppo software Reduced Network Support 

SUNWCrnet

Gruppo software Core System Support 

SUNWCreq

Gruppo software End User 

SUNWCuser

Gruppo software Developer 

SUNWCprog

Gruppo software Entire Solaris 

SUNWCall

Gruppo software Entire Solaris Plus OEM Support 

SUNWCXall

Occorre tener conto delle seguenti limitazioni:

Per maggiori informazioni sui gruppi software, vedere Spazio su disco consigliato per i gruppi software.

Parola chiave cluster (aggiunta o eliminazione di cluster)

cluster nome_cluster  switch_add_delete

La parola chiave cluster designa se il cluster specificato debba essere aggiunto o eliminato dal gruppo software da installare sul sistema.

nome_cluster

Il nome del cluster deve avere la forma SUNWCnome.

add_o_delete

Parola chiave opzionale che indica se il cluster specificato debba essere aggiunto o eliminato. I due valori possibili sono add e delete. Se non si specifica add o delete, viene impostata automaticamente l'opzione add.

Quando si utilizza la parola chiave cluster durante un aggiornamento, si verificano le seguenti condizioni:


Nota –

Se sono presenti zone non globali, non usare questa parola chiave per l'aggiornamento. Se la parola chiave viene utilizzata, l'aggiornamento prosegue ma la parola chiave viene ignorata.



Nota –

Un gruppo software è un metacluster che contiene una raccolta di cluster e pacchetti. Un gruppo software può essere installato con la parola chiave cluster e la variabile nome_gruppo. La parola chiave cluster è ammessa solo nelle installazioni iniziali. La parola chiave cluster fa riferimento ai metacluster presenti nel file clustertoc(4).

Un cluster è una raccolta di pacchetti. I cluster possono essere raggruppati per formare un gruppo software (metacluster). Il nome dei cluster ha sempre la forma SUNW<nome>. Un cluster può essere installato con la parola chiave cluster e la variabile nome_cluster. È possibile aggiungere o rimuovere un cluster a un gruppo software (metacluster) nelle installazioni iniziali o negli aggiornamenti.


Parola chiave dontuse

usedisk nome_disco ...

Nella configurazione predefinita, se è specificata l'istruzione partitioning default il programma JumpStart utilizza tutti i dischi operativi del sistema. La parola chiave dontuse designa uno o più dischi che non si desidera vengano utilizzati dal programma JumpStart. Il nome_disco deve essere specificato nella forma cxtydzor cydz, ad esempio c0t0d0.


Nota –

Non è possibile specificare le parole chiave dontuse e usedisk insieme nello stesso profilo.


x86: Parola chiave fdisk

fdisk nome_disco tipo dimensione

La parola chiave fdisk definisce in che modo le partizioni fdisk debbano essere configurate su un sistema x86. È possibile specificare più istanze della parola chiave fdisk. Quando si utilizza fdisk per partizionare un sistema x86, si verificano le seguenti condizioni:

nome_disco

Usare i valori seguenti per specificare la posizione in cui creare o eliminare la partizione fdisk:

  • cxtydz o cydz – Questi valori designano un disco specifico, ad esempio c0t3d0.

  • rootdisk – Variabile che contiene il valore del disco radice del sistema, identificato dal programma JumpStart come descritto in Come viene determinato il disco radice del sistema.

  • all – Questo valore designa tutti i dischi selezionati.

tipo

Usare i valori seguenti per specificare il tipo di partizione fdisk da creare o eliminare nel disco specificato:

  • solaris – Designa una partizione fdisk Solaris (tipo SUNIXOS fdisk).

  • dosprimary – Alias per le partizioni fdisk DOS primarie, non per le partizioni fdisk estese o riservate per i dati DOS. Quando si elimina una partizione fdisk assegnando a dimensione il valore delete, dosprimary è un alias per i tipi DOSHUGE, DOSOS12 e DOSOS16 fdisk. Quando si crea una partizione fdisk, dosprimary è un alias per la partizione DOSHUGE fdisk.

  • DDD – Partizione fdisk in interi. DDD è un numero intero compreso tra 1 e 255.


    Nota –

    Questo valore può essere specificato solo se dimensione è delete.


  • 0xHH – Partizione fdisk esadecimale. HH è un numero esadecimale compreso tra 01 e FF.


    Nota –

    Questo valore può essere specificato solo se dimensione è delete.


La tabella seguente mostra i numeri interi ed esadecimali associati ad alcuni tipi fdisk.

fdisk Tipo

DDD

HH

DOSOS12 

1

01

PCIXOS 

2

02

DOSOS16 

4

04

EXTDOS 

5

05

DOSHUGE 

6

06

DOSDATA 

86

56

OTHEROS 

01

62

UNIXOS 

99

63

dimensione

Usare uno dei seguenti valori:

  • DDD – Sul disco specificato viene creata una partizione fdisk di dimensione DDD (in Mbyte). DDD deve essere un numero intero, che viene arrotondato automaticamente dal programma JumpStart al limite del cilindro più vicino. L'assegnazione del valore 0 equivale all'assegnazione del valore delete.

  • all – Viene creata una partizione fdisk sull'intero disco. Le partizioni fdisk esistenti vengono eliminate.


    x86 Solo –

    Il valore all può essere specificato solo se il tipo è solaris.


  • maxfree – Viene creata una partizione fdisk nello spazio contiguo più grande disponibile sul disco specificato. Se sul disco è già presente una partizione fdisk del tipo specificato, viene usata la partizione fdisk esistente. In questo caso non viene creata una nuova partizione fdisk.


    x86 Solo –

    Il disco deve contenere almeno una partizione fdisk non utilizzata. Inoltre, perché l'installazione riesca, il disco deve disporre di uno spazio libero sufficiente. Il valore maxfree può essere specificato solo se il tipo è solaris o dosprimary.


  • delete – Tutte le partizioni fdisk del tipo specificato vengono eliminate dal disco.

Parola chiave filesys (attivazione di file system remoti)

filesys server: percorso indirizzo_server punto_att opzioni_att

Usando filesys con i valori elencati, il programma JumpStart configura il sistema installato in modo che attivi automaticamente i file system remoti durante l'avvio. La parola chiave filesys può essere specificata più volte.

server

Nome del server in cui risiede il file system remoto, seguito da due punti.

percorso

Punto di attivazione del file system remoto. Ad esempio, /usr o /export/home.

indirizzo_server

Indirizzo IP del server specificato in server :percorso. Se nella rete non è in uso un servizio di denominazione, il valore indirizzo_server può essere usato per popolare il file /etc/hosts con il nome host e l'indirizzo IP del server. Se non si desidera specificare l'indirizzo IP del server, occorre inserire un segno meno (-). Ad esempio, se la rete utilizza un servizio di denominazione non è necessario specificare l'indirizzo IP del server.

punto_att

Punto di attivazione da usare per il file system remoto.

opzioni_attivazione

Una o più opzioni di attivazione, equivalenti all'opzione -o del comando mount(1M). Le opzioni di attivazione vengono aggiunte alla voce /etc/vfstab per il punto_att specificato.


Nota –

Se occorre specificare più opzioni di attivazione, è necessario separarle con una virgola senza spazi vuoti (ad esempio: ro,quota).



Esempio 11–10 Parola chiave filsys

filesys sherlock:/export/home/utente2 - /home

Parola chiave filesys (creazione di file system locali)

filesys slice dimensione file_system param_opz

Usando filesys con i valori indicati, durante l'installazione il programma JumpStart crea i file system specificati sul sistema locale. La parola chiave filesys può essere specificata più volte.

slice

Usare uno dei seguenti valori:

any

Il programma JumpStart può collocare il file system su qualunque disco.


Nota –

Non è possibile specificare any se dimensione è existing, all, free, inizio:dimensione o ignore.


cwtxdysz or cxdysz

Slice del disco in cui il programma JumpStart dovrà collocare il file system, ad esempio c0t0d0s0 o c0d0s0.

rootdisk.sn

È la variabile che contiene il valore per il disco radice del sistema, determinato dal programma JumpStart come descritto in Come viene determinato il disco radice del sistema. Il suffisso sn indica una slice specifica sul disco.

dimensione

Usare uno dei seguenti valori:

num

La dimensione del file system viene impostata su num, espresso in Mbyte.

existing

Viene usata la dimensione attuale del file system esistente.


Nota –

Quando si utilizza il valore existing, è possibile cambiare il nome di una slice esistente specificando file_system con un punto_att differente.


auto

La dimensione del file system viene determinata automaticamente, in base al software selezionato.

all

La slice specificata userà l'intero disco per il file system. Quando si specifica il valore all, non è possibile collocare altri file system sullo stesso disco.

free

Viene usato per il file system lo spazio rimasto inutilizzato sul disco.


Nota –

Per usare il valore free, filesys deve essere l'ultima parola chiave del profilo.


inizio:dimensione

Il file system viene partizionato in modo esplicito. inizio è il cilindro da cui inizia la slice. dimensione è il numero di cilindri da usare per la slice.

file_system

Il valore file_system è opzionale e viene usato quando la slice specificata è any o cwtxdysz. Se file_system non viene specificato, viene impostato il valore unnamed. Se è impostato il valore unnamed, non è possibile specificare param_opz. Usare uno dei seguenti valori:

punto_att

Punto di attivazione del file system, ad esempio /var.

swap

La slice specificata viene usata come swap.

overlap

La slice specificata viene definita come rappresentazione di un'area del disco. Il valore VTOC è V_BACKUP. Nell'impostazione predefinita, la slice 2 è una slice sovrapposta che rappresenta l'intero disco.


Nota –

È possibile specificare overlap solo se la dimensione è existing, all o inizio:dimensione.


unnamed

La slice specificata viene definita come “raw”, perciò non richiede un punto di attivazione. Se non viene specificato il file_system, viene usato automaticamente il valore unnamed.

ignore

La slice specificata non viene usata o non viene riconosciuta dal programma JumpStart. Questa opzione può essere usata per ignorare un file system del disco durante l'installazione. In questo caso, il programma JumpStart crea un nuovo file system sullo stesso disco con lo stesso nome. Il valore ignore può essere usato solo quando è specificato partitioning existing.

param_opz

Usare uno dei seguenti valori:

preserve

Il file system nella slice specificata viene preservato.


Nota –

Il valore preserve può essere specificato solo se la dimensione è existing e la slice è cwtxdysz.


opzioni_attivazione

Una o più opzioni di attivazione, equivalenti all'opzione -o del comando mount(1M). Le opzioni di attivazione vengono aggiunte alla voce /etc/vfstab per il punto_att specificato.


Nota –

Se occorre specificare più opzioni di attivazione, è necessario separarle con una virgola senza spazi vuoti (ad esempio: ro,quota).


Parola chiave filesys (creazione di volumi RAID-1)

filesys mirror[:nome]slice [slice] dimensione file_system param_opz

Usando le parole chiave filesys mirror con i valori elencati, il programma JumpStart crea i volumi RAID-1 e RAID-0 necessari per la creazione di un file system in mirroring. È possibile specificare le parole filesys mirror più di una volta per creare volumi RAID-1 (mirror) per diversi file system.


Nota –

La parola chiave filesys mirror è supportata solo nelle installazioni iniziali.


nome

Questa parola chiave opzionale consente di assegnare un nome al volume RAID-1 (mirror). I nomi dei mirror devono iniziare con la lettera “d”, seguita da un numero compreso tra 0 e 127, ad esempio d100. Se non si specifica un nome per il mirror, il programma JumpStart personalizzato lo assegna automaticamente. Per le linee guida sull'assegnazione dei nomi ai mirror, vedere Requisiti dei nomi dei volumi RAID e linee guida per i metodi JumpStart personalizzato e Solaris Live Upgrade.

slice

Questo valore specifica la slice del disco in cui il programma JumpStart personalizzato posiziona il file system da duplicare. Il valore della slice deve seguire il formato cwtxdysz, ad esempio c0t0d0s0 o c0t0d0s5. Il programma JumpStart personalizzato crea un volume RAID-0 (concatenazione di una singola slice) sulla slice e quindi crea un volume RAID-1 per eseguire il mirroring della concatenazione. È possibile specificare fino a un massimo di due slice per due volumi RAID-0.

dimensione

Questo valore specifica la dimensione, in Mbyte, del file system.

file_system

Questo valore specifica il file system che si intende duplicare. Il programma JumpStart personalizzato crea il volume RAID-1 usando le slice specificate e lo attiva sul file system specificato. Oltre ai file system critici di sistema, come i file system radice (/), /usr e /var, è anche possibile specificare il file system swap.

param_opz

Una o più opzioni di attivazione, equivalenti all'opzione -o del comando mount(1M). Le opzioni di attivazione vengono aggiunte alla voce /etc/vfstab per il file_system specificato. Se occorre specificare più opzioni di attivazione, è necessario separarle con una virgola senza spazi vuoti; ad esempio: ro,quota.

Per maggiori informazioni sulla creazione di file system in mirroring nel corso dell'installazione, vedere il Capitolo 12, Creazione di volumi RAID-1 (mirror) durante l'installazione (panoramica).

Parola chiave forced_deployment (installazione di archivi differenziali Solaris Flash)

forced_deployment 

La parola chiave forced_deployment forza l'installazione di un archivio differenziale Solaris Flash su un sistema clone diverso da quello atteso dal software.


Avvertenza – Avvertenza –

Usando forced_deployment, tutti i file nuovi vengono eliminati per portare il sistema clone allo stato previsto. Se non si è certi di voler eliminare i file nuovi, usare l'impostazione predefinita, che protegge i nuovi file interrompendo l'installazione.


Parola chiave geo

geo regione

La parola chiave geo designa la versione locale o le versioni locali da installare sul sistema o da aggiungere durante un aggiornamento. regione designa un'area geografica che contiene le versioni locali da installare. La tabella seguente contiene i valori che è possibile specificare come regione:


Nota –

Se sono presenti zone non globali, non usare questa parola chiave per l'aggiornamento. Se la parola chiave viene utilizzata, l'aggiornamento prosegue ma la parola chiave viene ignorata.


Valore 

Descrizione 

N_Africa

Paesi dell'Africa settentrionale, incluso l'Egitto 

C_America

Paesi dell'America centrale, inclusi Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Messico, Nicaragua, Panama 

N_America

Paesi dell'America settentrionale, inclusi Canada e Stati Uniti 

S_America

Paesi dell'America meridionale, inclusi Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela 

Asia

Paesi asiatici, inclusi Giappone, Repubblica di Corea, Repubblica Popolare Cinese, Taiwan, Thailandia 

Ausi

Australasia, inclusi Australia e Nuova Zelanda 

C_Europe

Paesi dell'Europa centrale, inclusi Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Svizzera 

E_Europe

Paesi dell'Europa orientale, inclusi Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Romania, Russia, Serbia, Slovenia, Turchia 

N_Europe

Paesi dell'Europa settentrionale, inclusi Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia 

S_Europe

Paesi dell'Europa meridionale, inclusi Grecia, Italia, Portogallo, Spagna 

W_Europe

Paesi dell'Europa occidentale, inclusi Belgio, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Olanda  

M_East

Paesi del Medio Oriente, incluso Israele 

Per un elenco completo dei componenti delle versioni locali sopra elencate, vedere il documento International Language Environments Guide.


Nota –

La parola chiave geo può essere specificata per ogni versione locale da aggiungere al sistema.


Parola chiave install_type

install_type iniziale_aggiornamento_flash

install_type definisce se la procedura dovrà eliminare e installare un nuovo sistema operativo Solaris, aggiornare la versione esistente o installare un archivio Solaris Flash.


Nota –

install_type deve essere la prima parola chiave specificata in ogni profilo.


È necessario specificare una delle seguenti opzioni per iniziale_aggiornamento_flash:

initial_install

Specifica che dovrà essere eseguita un'installazione iniziale del sistema operativo Solaris

upgrade

Specifica che dovrà essere eseguito un aggiornamento del sistema operativo Solaris

flash_install

Specifica l'installazione di un archivio Solaris Flash che sovrascriva tutti i file

flash_update

Specifica l'installazione di un archivio differenziale Solaris Flash che sovrascriva solo i file specificati


Nota –

Alcune parole chiave possono essere usate solo con l'opzione initial_install. Altre possono essere usate solo con l'opzione upgrade. Alcune parole chiave possono essere usate solo con l'opzione flash_install.


Parola chiave layout_constraint

layout_constraint slice vincolo dim_minima

layout_constraint designa i vincoli da rispettare nella configurazione automatica dei file system se occorre riallocare lo spazio su disco durante l'aggiornamento.

Limitazione 

Descrizione 

Questa parola chiave è usata solo per gli aggiornamenti. 

La parola chiave layout_constraint può essere usata solo per l'aggiornamento quando è richiesta la riallocazione dello spazio su disco.

Se sono presenti zone non globali, non usare questa parola chiave.  

Se questa parola chiave viene utilizzata, l'aggiornamento si interrompe e viene visualizzato un messaggio di errore. 

Se la parola chiave layout_constraint non viene specificata

Il programma JumpStart configura il disco come segue: 

  • I file system che richiedono più spazio per l'aggiornamento vengono contrassegnati come modificabili.

  • I file system residenti sullo stesso disco di un file system che richiede più spazio e che vengono attivati dal file /etc/vfstab vengono contrassegnati come modificabili.

  • Gli altri file system vengono contrassegnati come fissi poiché la funzione di configurazione automatica non può modificarli.

Se si specificano una o più parole chiave layout_constraint

Il programma JumpStart configura il disco come segue: 

  • I file system che richiedono più spazio per l'aggiornamento vengono contrassegnati come modificabili.

  • I file system per cui è stata specificata una parola chiave layout_constraint vengono contrassegnati con il vincolo specificato.

  • Gli altri file system vengono contrassegnati come fissi.

Se il file system non viene contrassegnato come modificabile 

Non è possibile modificare il vincolo per i file system che richiedono più spazio per l'aggiornamento, poiché questi file system devono essere contrassegnati come modificabili. La parola chiave layout_constraint può essere invece usata per cambiare i valori dim_minima per i file system che richiedono più spazio per l'aggiornamento.

Se i file system richiedono una maggiore quantità di spazio per l'aggiornamento 

Per facilitare la riallocazione dello spazio durante la configurazione automatica, impostare un maggior numero di file system come modificabili o spostabili, in particolare i file system che risiedono sugli stessi dischi di quelli che richiedono più spazio per l'aggiornamento. 

slice

Indica la slice del file system a cui si riferisce il vincolo specificato. La slice deve essere specificata nella forma c wtxd ysz o cx dysz .

vincolo

Usare uno dei valori seguenti per il file system specificato:

changeable

La funzione di autoconfigurazione può spostare il file system in un'altra posizione e può cambiarne le dimensioni. Il vincolo changeable può essere specificato solo sui file system che vengono attivati dal file /etc/vfstab. La dimensione del file system può essere modificata specificando il valore dim_minima.

Se si contrassegna un file system come modificabile e non si specifica una dim_minima, la dimensione minima del file system viene impostata al 10% in più della dimensione minima richiesta. Ad esempio, se la dimensione minima di un file system è di 100 Mbyte, la nuova dimensione verrà impostata a 110 Mbyte. Se viene specificata una dim_minima, lo spazio libero restante sottraendo la dimensione minima dalla dimensione originale viene usato per altri file system.

movable

La funzione di autoconfigurazione può spostare il file system in un'altra slice dello stesso disco o di un disco differente. La dimensione del file system rimane invariata.

available

La funzione di autoconfigurazione può riallocare tutto lo spazio del file system. I dati presenti nel file system andranno perduti. Il vincolo available può essere specificato solo per i file system che non vengono attivati dal file /etc/vfstab.

collapse

La funzione di autoconfigurazione sposta e comprime il file system specificato nel file system di livello superiore. L'opzione collapse può essere usata per ridurre il numero di file system di un sistema nel corso dell'aggiornamento. Ad esempio, se un sistema contiene i file system /usr e /usr/share, comprimendo /usr/share il file system verrà spostato in /usr, cioè nel file system di livello superiore. Il vincolo collapse può essere specificato solo per i file system attivati dal file /etc/vfstab.

dim_minima

Specifica la dimensione del file system dopo la riallocazione dello spazio su disco. L'opzione dim_minima permette di cambiare la dimensione di un file system. La dimensione del file system può risultare superiore se allo spazio designato viene aggiunto altro spazio non allocato. In ogni caso, la dimensione finale non può essere inferiore a quella specificata. Il valore dim_minima è opzionale. Questo valore può essere usato solo se il file system è stato contrassegnato come modificabile e la dimensione minima non può essere inferiore a quella richiesta per il contenuto esistente.


Esempio 11–11 Parola chiave layout_constraint

layout_constraint c0t3d0s1 changeable 200

layout_constraint c0t3d0s4 movable

layout_constraint c0t3d1s3 available

layout_constraint c0t2d0s1 collapse

Parola chiave local_customization (installazione di archivi Solaris Flash)

local_customization directory_locale

Prima di installare un archivio Solaris Flash su un sistema clone, è possibile creare script personalizzati che preservino le configurazioni locali sul sistema clone. La parola chiave local_customization designa la directory in cui sono stati memorizzati questi script. directory_locale è il percorso dello script sul sistema clone.

Per informazioni sugli script di predeployment e postdeployment, vedere Creazione di script di personalizzazione del Guida all’installazione di Solaris 10: archivi Solaris Flash (creazione e installazione).

Parola chiave locale

locale versione_locale

Nota –

La parola chiave locale può essere usata sia in un'installazione iniziale che in un aggiornamento.


La parola chiave locale designa i pacchetti delle versioni locali che si desidera installare o aggiungere durante l'aggiornamento per la versione_locale specificata. I valori accettati come versione_locale sono gli stessi utilizzati per la variabile d'ambiente $LANG. Per l'elenco dei valori ammessi per le versioni locali, vedere il documento International Language Environments Guide.

Quando si utilizza la parola chiave locale, considerare i seguenti fattori:

Parola chiave metadb (creazione di repliche del database di stato)

metadb slice [size dim-in-blocchi] [count numero-repliche]

La parola chiave metadb consente la creazione di repliche del database di stato di Solaris Volume Manager (mediazioni) durante l'installazione JumpStart personalizzata. È possibile usare la parola chiave metadb più volte nel file del profilo per creare le repliche del database di stato su più slice differenti.

slice

È necessario specificare la slice del disco su cui il programma JumpStart personalizzato deve posizionare la replica del database di stato. Il valore slice deve seguire il formato cwtxdysz.

size dim-in-blocchi

La parola chiave opzionale size consente di specificare la dimensione, in blocchi, della replica del database di stato da creare. Se non si specifica un valore per size, il programma JumpStart personalizzato utilizza la dimensione predefinita di 8192 blocchi per la replica del database di stato.

count numero-repliche

È possibile specificare il numero di repliche del database di stato da creare impostando nel profilo la parola chiave opzionale count. Se non si specifica un valore per count, il programma JumpStart personalizzato crea come impostazione predefinita tre repliche del database di stato.

Per maggiori informazioni sulla creazione di repliche del database di stato di Solaris Volume Manager nel corso dell'installazione, vedere Linee guida e requisiti delle repliche del database di stato.

Parola chiave no_content_check (installazione di archivi Solaris Flash)

no_content_check

Durante l'installazione di un sistema clone con un archivio differenziale Solaris Flash, è possibile usare la parola chiave no_content_check per ignorare la verifica file per file. Questo tipo di verifica assicura che il sistema clone sia una esatta duplicazione del sistema master. È perciò preferibile evitare di usare questa parola chiave se non si è certi che il sistema clone sia una copia esatta del sistema master originale.


Avvertenza – Avvertenza –

Usando no_content_check, tutti i file nuovi vengono eliminati per portare il sistema clone allo stato previsto. Se non si è certi di voler eliminare i file nuovi, usare l'impostazione predefinita, che protegge i nuovi file interrompendo l'installazione.


Per informazioni sull'installazione degli archivi differenziali Solaris Flash, VEDERE Preparare il sistema per l'installazione di un archivio Solaris Flash con il metodo JumpStart personalizzato.

Parola chiave no_master_check (installazione di archivi Solaris Flash)

no_master_check

Durante l'installazione di un sistema clone con un archivio differenziale Solaris Flash, è possibile usare la parola chiave no_master_check per ignorare la verifica dell'esatta corrispondenza tra il sistema clone e il sistema master originale. È perciò preferibile evitare di usare questa parola chiave se non si è certi che il sistema clone sia una copia esatta del sistema master originale.

Per informazioni sull'installazione degli archivi differenziali Solaris Flash, VEDERE Preparare il sistema per l'installazione di un archivio Solaris Flash con il metodo JumpStart personalizzato.

Parola chiave num_clients

num_clients numero_client

Quando si installa un server, viene allocato dello spazio per i file system radice (/) e di swap di ogni client diskless. La parola chiave num_clients definisce il numero dei client diskless, numero_client, supportati da un server. Se la parola chiave num_clients non viene specificata nel profilo, vengono allocati cinque client diskless.


Nota –

La parola chiave num_clients può essere usata solo se il system_type specificato è server.


Parola chiave package

package nome_pacchetto [add [tipo_lettura posizione]| delete]

La parola chiave package può essere usata sia in un'installazione iniziale che in un aggiornamento. La parola chiave package permette di:

nome_pacchetto

Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.

add | delete

Specificano se il pacchetto specificato dovrà essere aggiunto o rimosso. Se non si specifica add o delete, viene impostata automaticamente l'opzione add.


Nota –

Per aggiungere più pacchetti, aggiungere al profilo i nomi degli altri pacchetti desiderati senza specificarne la posizione. In questo modo, la posizione del pacchetto precedente verrà usata anche per tutti i pacchetti successivi.


[tipo_lettura posizione]

Specifica l'aggiunta di uno o più pacchetti non appartenenti alla distribuzione di Solaris da installare. I valori di tipo_lettura e posizione dipendono dalla posizione in cui risiede il pacchetto. Le sezioni seguenti contengono i valori che è possibile usare per tipo_lettura e posizione e alcuni esempi di utilizzo della parola chiave package_name.


Nota –

Se sono presenti zone non globali, non usare questa parola chiave per l'aggiornamento. Se la parola chiave viene utilizzata, l'aggiornamento prosegue ma la parola chiave viene ignorata.


Pacchetti memorizzati in un server NFS

Se il pacchetto risiede su un server NFS, usare una delle sintassi seguenti per la parola chiave package.


package nome_pacchetto add nfs nome_server:/percorso [retry n]
package nome_pacchetto add nfs://nome_server:/percorso [retry n]
nome_pacchetto

Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.

nome_server

Specifica il nome del server in cui è stato memorizzato il pacchetto.

percorso

Specifica la directory in cui si trova il pacchetto sul server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, questa viene sostituita con il nome del sistema host che si sta installando.

retry n

È una parola chiave opzionale. n indica il numero massimo di tentativi di attivazione della directory che verranno effettuati durante il processo di installazione.


Esempio 11–12 Aggiunta di un pacchetto con NFS

In questo esempio, la parola chiave package viene usata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla posizione NFS nfs://golden/packages/Solaris_10/. Se l'attivazione non riesce, la procedura viene ritentata per cinque volte.

package SUNWnew add nfs golden:/packages/Solaris_10 retry 5

Pacchetti memorizzati in un server HTTP

Se il pacchetto risiede su un server HTTP, usare una delle sintassi seguenti per la parola chiave package.


package nome_pacchetto add http://nome_server[:porta] percorso par_chiave_opz
package nome_pacchetto add http nome_server[:porta] percorso par_chiave_opz
nome_pacchetto

Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.

nome_server

Specifica il nome del server in cui è stato memorizzato il pacchetto.

porta

Specifica una porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.

Se non viene specificato un numero di porta, viene usata la porta HTTP predefinita 80.

percorso

Specifica la posizione dell'archivio da leggere dal server specificato. Quando si utilizza un server HTTP, il pacchetto deve essere nel formato utilizzato per il datastream.

par_chiave_opz

Specifica le parole chiave opzionali da utilizzare durante la lettura dei pacchetti da un server HTTP.

Tabella 11–6 Parole chiave opzionali di package da usare con HTTP

Parola chiave 

Definizione del valore 

timeout min

La parola chiave timeout permette di specificare, in minuti, il tempo massimo che può trascorrere senza ricezione di dati da parte del server HTTP. Al raggiungimento del timeout, la connessione viene chiusa, riaperta e ripresa. Se si specifica un timeout di valore 0 (zero), la connessione non viene riaperta.

In caso di riconnessione successiva al timeout, il pacchetto viene riletto dall'inizio e i dati letti prima del timeout vengono eliminati.  

proxy host:porta

La parola chiave proxy permette di specificare un host proxy e una porta proxy. L'uso di un host proxy permette di leggere un pacchetto di Solaris che si trova dall'altra parte di un firewall. Quando si specifica la parola chiave proxy, è necessario indicare anche una porta per il proxy.


Esempio 11–13 Aggiunta di un pacchetto con HTTP

In questo esempio, la parola chiave package viene usata per aggiungere tutti i pacchetti elencati nella directory Solaris_10 dalla posizione HTTP http://package.central/Solaris_10. Se trascorrono cinque minuti senza ricezione di dati, il pacchetto viene riletto. I dati letti in precedenza vengono eliminati. È possibile usare uno dei formati seguenti.

package SUNWnew add http package.central/Solaris_10 timeout 5 
package SUNWnew add http://package.central/Solaris_10 timeout 5 


Esempio 11–14 Aggiunta di un pacchetto con HTTP e una porta proxy

In questo esempio, la parola chiave package viene usata per aggiungere tutti i pacchetti elencati nella directory Solaris_10 dalla posizione HTTP http://package.central/Solaris_10. Il pacchetto viene letto attraverso un firewall usando la parola chiave proxy.

package SUNWnew add http://package.central/Solaris_10 proxy webcache.east:8080

Pacchetti memorizzati su un dispositivo locale

È possibile richiamare i pacchetti di Solaris memorizzati su dispositivi ad accesso casuale basati su file system, ad esempio dischetti o DVD-ROM. Usare la seguente sintassi per la parola chiave package.

package nome_pacchetto add local_device dispositivo percorso tipo_file_system
nome_pacchetto

Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.

dispositivo

Specifica il nome dell'unità in cui risiede il pacchetto di Solaris. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, il dispositivo viene attivato direttamente. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, l'utility di installazione vi aggiunge gli elementi /dev/dsk/.

percorso

Specifica il percorso del pacchetto di Solaris relativamente al file system radice (/) del dispositivo specificato.

tipo_file_system

Specifica il tipo di file system del dispositivo. Se il tipo di file system non viene specificato, l'utility di installazione cerca di attivare un file system UFS. Se l'attivazione UFS non riesce, l'utility di installazione cerca di attivare un file system HSFS.


Esempio 11–15 Aggiunta di un pacchetto da un dispositivo locale con un file system UFS

In questo esempio, la parola chiave package viene usata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla directory /Solaris_10/Product del dispositivo locale c0t6d0s0. Si tratta di un file system UFS.

package SUNWnew add local_device c0t6d0s0 /Solaris_10/Product ufs


Esempio 11–16 Aggiunta di un pacchetto da un dispositivo locale con un file system HSFS

In questo esempio, la parola chiave package viene usata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla directory /Solaris_10/Product del dispositivo locale c0t6d0s0. Si tratta di un file system HSFS.

package SUNWnew add local_device c0t6d0s0 /Solaris_10/Product  hsfs

Pacchetti memorizzati in un file locale

È possibile installare un pacchetto residente nella miniroot da cui è stato avviato il sistema. Quando si esegue un'installazione con il metodo JumpStart personalizzato, il sistema viene avviato da un DVD, da un CD o da un'area di miniroot NFS. Il software di installazione viene caricato ed eseguito da quest'area di miniroot. Di conseguenza, un pacchetto memorizzato su un DVD, su un CD o in un'area di miniroot NFS è accessibile come file locale. Usare la seguente sintassi per la parola chiave package.


package nome_pacchetto add local_file percorso 
nome_pacchetto

Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.

percorso

Specifica la posizione del pacchetto. Il percorso deve essere accessibile al sistema come file locale durante l'avvio dal CD Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Solaris. Il sistema non può accedere a /net durante l'avvio dal CD Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Solaris.


Esempio 11–17 Aggiunta di un pacchetto da un file locale

In questo esempio, la parola chiave package viene usata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla directory /Solaris_10/Product.

package SUNWnew add local_file /Solaris_10/Product

Limitazioni per l'uso della parola chiave package

L'uso della parola chiave package è soggetto alle seguenti limitazioni:

Effetti dell'aggiornamento con la parola chiave package

Se si utilizza la parola chiave package per un aggiornamento, il programma JumpStart esegue le seguenti operazioni:

Parola chiave partitioning

partitioning tipo

La parola chiave partitioning definisce il modo in cui i dischi dovranno essere divisi in slice durante l'installazione.

Se la parola chiave partitioning non viene specificata nel profilo, viene usato il tipo di partizionamento default.

tipo

Usare uno dei seguenti valori:

default

Il programma JumpStart seleziona i dischi e crea i file system su cui installare il software specificato, fatta eccezione per i file system specificati dalle parole chiave filesys. rootdisk viene selezionato per primo. Se il software specificato non può essere contenuto interamente in rootdisk, il programma JumpStart utilizza altri dischi.

existing

Il programma JumpStart utilizza i file system esistenti sui dischi del sistema. Tutti i file system vengono preservati, ad eccezione di /, /usr, /usr/openwin, /opt e /var. Il programma JumpStart utilizza l'ultimo punto di attivazione del superblocco del file system per determinare quale punto di attivazione rappresenti la slice.


Nota –

Quando si utilizzano le due parole chiave filesys e partitioning existing, occorre impostare la dimensione su existing.


explicit

Il programma JumpStart utilizza i dischi e crea i file system specificati dalle parole chiave filesys. Se si specifica solo il file system radice (/) con la parola chiave filesys, tutto il software di Solaris viene installato in questo file system.


Nota –

Se si utilizza il valore explicit, occorre usare la parola chiave filesys per specificare i dischi da usare e i file system da creare.


Parola chiave patch

patch elenco_id_patch | file_patch posizione_patch par_chiave_opz]
elenco_id_patch

Specifica gli ID delle patch da installare. Gli ID dell'elenco devono essere separati da una virgola. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.

file_patch

File con l'elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.

posizione_patch

Specifica la posizione in cui risiedono le patch. Le posizioni ammesse sono le seguenti:

  • Server NFS

  • Server HTTP

  • Dispositivo locale

  • File locale

par_chiave_opz

Le parole chiave opzionali dipendono dalla posizione delle patch. Le sezioni seguenti descrivono le possibili posizioni e le parole chiave opzionali.


Nota –

Se sono presenti zone non globali, non usare questa parola chiave per l'aggiornamento. Se la parola chiave viene utilizzata, l'aggiornamento prosegue ma la parola chiave viene ignorata.


Patch memorizzate in un server NFS

Se la patch risiede su un server NFS, usare una delle sintassi seguenti per la parola chiave patch.


patch elenco_id_patch | file_patch nfs nome_server:/directory_patch [retry n]
patch elenco_id_patch | file_patch nfs://nome_server/directory_patch  [retry n]
elenco_id_patch

Specifica gli ID delle patch da installare. Gli ID dell'elenco devono essere separati da una virgola. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco.

file_patch

File con l'elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.

nome_server

Specifica il nome del server in cui sono state memorizzate le patch.

directory_patch

Specifica la directory in cui si trovano le patch sul server specificato. Le patch devono avere il formato standard.

retry n

È una parola chiave opzionale. n indica il numero massimo di tentativi di attivazione della directory che verranno effettuati dall'utility di installazione.


Esempio 11–18 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale mediante NFS

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file patch dalla directory NFS nfs://master_patch/Solaris/v10/patches. Le patch vengono installate nell'ordine in cui compaiono in patch. Se l'attivazione non riesce, la procedura viene ritentata per cinque volte.

patch file_patch nfs://master_patch/Solaris/v10/patches retry 5


Esempio 11–19 Aggiunta di una patch con NFS

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla directory /Solaris/v10/patches del server master_patch.

patch 112467-01,112765-02 nfs master_patch:/Solaris/v10/patches

Patch memorizzate in un server HTTP

Se la patch risiede su un server HTTP, usare una delle sintassi seguenti per la parola chiave patch.


patch  elenco_id_patch | file_patch http://nome_server [:porta] directory_patch par_chiave_opz

patch  elenco_id_patch | file_patch http nome_server [:porta] directory_patch par_chiave_opz
elenco_id_patch

Specifica gli ID delle patch da installare. Gli ID dell'elenco devono essere separati da una virgola. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.

file_patch

File con l'elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.

nome_server

Specifica il nome del server in cui è stata memorizzata la patch.

porta

Specifica una porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.

Se non viene specificato un numero di porta, viene usata la porta HTTP predefinita 80.

directory_patch

Specifica la directory delle patch da leggere sul server specificato. Quando si utilizza un server HTTP, la patch deve avere il formato JAR.

par_chiave_opz

Specifica le parole chiave opzionali da utilizzare durante la lettura delle patch da un server HTTP.

Tabella 11–7 Parole chiave opzionali di patch da usare con HTTP

Parola chiave 

Definizione del valore 

timeout min

La parola chiave timeout permette di specificare, in minuti, il tempo massimo che può trascorrere senza ricezione di dati da parte del server HTTP. Al raggiungimento del timeout, la connessione viene chiusa, riaperta e ripresa. Se si specifica un timeout di valore 0 (zero), la connessione non viene riaperta.

In caso di riconnessione successiva al timeout, il pacchetto viene riletto dall'inizio e i dati letti prima del timeout vengono eliminati.  

proxy host:porta

La parola chiave proxy permette di specificare un host proxy e una porta proxy. L'uso di un host proxy permette di leggere un pacchetto di Solaris che si trova dall'altra parte di un firewall. Quando si specifica la parola chiave proxy, è necessario indicare anche una porta per il proxy.


Esempio 11–20 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale mediante HTTP

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file file_patch dalla posizione HTTP http://patch.central/Solaris/v10/patches. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file patch. Se trascorrono cinque minuti senza ricezione di dati, la patch viene riletta. I dati letti in precedenza vengono eliminati.

patch file_patch http://patch.central/Solaris/v10/patches timeout 5


Esempio 11–21 Aggiunta di una patch con HTTP

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla posizione http://master_patch/Solaris/v10/patches.

patch 112467-01,112765-02 http://patch.central/Solaris/v10/patches

Patch memorizzate su un dispositivo locale

È possibile richiamare i pacchetti di Solaris memorizzati su dispositivi ad accesso casuale basati su file system, ad esempio dischetti o DVD-ROM. Usare la seguente sintassi per la parola chiave patch.


patch elenco_id_patch | file_patch local_device \
dispositivo percorso tipo_file_system
elenco_id_patch

Specifica gli ID delle patch da installare. Gli ID dell'elenco devono essere separati da una virgola. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.

file_patch

File con l'elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.

dispositivo

Specifica il nome dell'unità in cui risiede il pacchetto di Solaris. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, il dispositivo viene attivato direttamente. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, l'utility di installazione vi aggiunge gli elementi /dev/dsk/.

percorso

Specifica il percorso della patch di Solaris relativamente al file system radice (/) del dispositivo specificato.

tipo_file_system

Specifica il tipo di file system del dispositivo. Se il tipo di file system non viene specificato, l'utility di installazione cerca di attivare un file system UFS. Se l'attivazione UFS non riesce, l'utility di installazione cerca di attivare un file system HSFS.


Esempio 11–22 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale da un dispositivo locale

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file file_patch dalla directory /Solaris_10/patches del dispositivo locale c0t6d0s0. Il file patch determina l'ordine di installazione delle patch.

patch patch_cal_device c0t6d0s0 /Solaris_10/patches


Esempio 11–23 Aggiunta di una patch da un dispositivo locale

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla directory /Solaris_10/patches del dispositivo locale c0t6d0s0.

patch 112467-01,112765-02 local_device c0t6d0s0 /Solaris_10/patches

Patch memorizzate in un file locale

È possibile installare una patch residente nella miniroot da cui è stato avviato il sistema. Quando si esegue un'installazione con il metodo JumpStart personalizzato, il sistema viene avviato da un DVD, da un CD o da un'area di miniroot NFS. Il software di installazione viene caricato ed eseguito da quest'area di miniroot. Di conseguenza, una patch memorizzata su un DVD, su un CD o in un'area di miniroot NFS è accessibile come file locale. Usare la seguente sintassi per la parola chiave patch.

patch elenco_id_patch | file_patch local_file directory_patch 
elenco_id_patch

Specifica gli ID delle patch da installare. Gli ID dell'elenco devono essere separati da una virgola. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.

file_patch

File con l'elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.

directory_patch

Specifica la directory in cui risiedono le patch. La directory delle patch deve essere accessibile al sistema come file locale durante l'avvio dal CD Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Solaris. Il sistema non può accedere a /net durante l'avvio dal CD Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Solaris.


Esempio 11–24 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale da un file locale

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file file_patch dalla directory /Solaris_10/patches. Il file patch determina l'ordine di installazione delle patch.

patch patch_cal_file /Solaris_10/patches


Esempio 11–25 Aggiunta di una patch da un file locale

In questo esempio, la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla directory /Solaris_10/patches .

patch 112467-01,112765-02 local_file /Solaris_10/patches

Limitazioni per l'uso della parola chiave patch

L'uso della parola chiave patch è soggetto alle seguenti limitazioni:

Parola chiave root_device

root_device slice

La parola chiave root_device designa il disco radice del sistema. Per maggiori informazioni, vedere Come viene determinato il disco radice del sistema.

Quando si aggiorna un sistema, root_device designa il file system radice (/) e i file system attivati dal suo file /etc/vfstab per l'aggiornamento. La parola chiave root_device deve essere specificata se il sistema contiene più file system radice (/) aggiornabili. La slice deve essere specificata nella forma cwtxdysz o cxdysz.

Quando si utilizza la parola chiave root_device, considerare i seguenti fattori:


Esempio 11–26 Parola chiave root_device

root_device c0t0d0s2

Come viene determinato il disco radice del sistema

Il disco radice del sistema è quello che contiene il file system radice (/). In un profilo, è possibile usare la variabile rootdisk al posto del nome di un disco, che il programma JumpStart imposta come disco di root del sistema. La Tabella 11–8 descrive in che modo il programma JumpStart determina il disco radice del sistema per l'installazione.


Nota –

Il programma JumpStart determina la dimensione del disco di root del sistema solo durante l'installazione iniziale. Il disco di root del sistema non può essere cambiato durante un aggiornamento.


Tabella 11–8 Come JumpStart determina il disco di root di un sistema (installazione iniziale)

Fase 

Operazione 

Se la parola chiave root_device è specificata nel profilo, il programma JumpStart imposta rootdisk sul dispositivo radice.

Se rootdisk non è impostato e la parola chiave boot_device è specificata nel profilo, il programma JumpStart imposta rootdisk sul dispositivo radice.

Se rootdisk non è impostato e nel profilo è specificata una voce filesys cwtxdysz dimensione /, il programma JumpStart imposta rootdisk sul disco specificato da questa voce.

Se rootdisk non è impostato e nel profilo è specificata una voce rootdisk.sn, il programma JumpStart ricerca nei dischi di sistema, nell'ordine di probe del kernel, un file system radice residente nella slice specificata. Se viene trovato un disco, il programma JumpStart imposta rootdisk su quel disco.

Se rootdisk non è impostato e nel profilo è specificata la parola chiave partitioning existing, il programma JumpStart ricerca nei dischi di sistema, nell'ordine di probe del kernel, un file system radice esistente. Se non viene trovato un file system radice o ne vengono trovati più di uno, viene generato un errore. Se viene trovato un file system radice, il programma JumpStart imposta rootdisk su quel disco.

Se rootdisk non è impostato, il programma JumpStart imposta questa variabile sul disco in cui è installato il file system radice (/).

Parola chiave system_type

system_type switch_tipo

La parola chiave system_type definisce il tipo di sistema su cui deve essere installato il sistema operativo Solaris.

switch_tipo rappresenta l'opzione standalone o server, usata per indicare il tipo di sistema su cui deve essere installato Solaris. Se la parola chiave system_type non è specificata in un profilo, viene usato il tipo standalone.

Parola chiave usedisk

usedisk nome_disco ...

Nella configurazione predefinita, se si specifica l'istruzione partitioning default il programma JumpStart utilizza tutti i dischi operativi del sistema. La parola chiave usedisk designa il disco o i dischi che dovranno essere utilizzati da JumpStart. Il nome_disco deve essere specificato nella forma cxtydz o cydz, ad esempio c0t0d0 o c0d0s0.

Se si specifica usedisk in un profilo, il programma JumpStart utilizza solo i dischi specificati dopo questa parola chiave.


Nota –

Non è possibile specificare le parole chiave usedisk e dontuse insieme nello stesso profilo.