Questo capitolo riassume tutte le nuove funzioni introdotte in Solaris 10 11/06.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni di amministrazione di sistema e i seguenti miglioramenti.
Questa funzione fornisce l'implementazione Sun della API MP (Multipath Management) della SNIA (Storage Networking Industry Association). Il supporto include:
Libreria comune della API MP
Libreria plugin per la soluzione di multipathing nativa di Solaris (driver MPxIO/scsi_vhci)
CLI mpathadm
La libreria comune della API MP esporta il set definito di interfacce standard. La libreria plugin per il driver scsi_vhci consente l'amministrazione dei dispositivi di multipathing scsi_vhci tramite la API MP e la CLI associata, mpathadm.
L'API MP SNIA definisce le interfacce standard per la rilevazione e l'amministrazione del multipathing, che consente alle applicazioni di gestione di utilizzare un set comune di API nelle soluzioni di multipathing dei diversi fornitori in Solaris. Sun fornisce una libreria plugin che consente la gestione della soluzione di multipathing nativa di Solaris tramite la API e le CLI associate.
La Sun JavaTM Web Console offre un punto di accesso comune alle applicazioni di gestione basate sul Web. L'utente può accedere alla console attraverso una porta HTTPS usando uno dei numerosi browser Web supportati. Il punto di accesso unificato offerto dalla console elimina la necessità di ricordare gli URL di diverse applicazioni. La console supporta i servizi di autenticazione e autorizzazione di tutte le applicazioni registrate al suo interno.
Tutte le applicazioni basate sulla console adottano le stesse linee guida per l'interfaccia utente. La Sun Java Web Console fornisce inoltre servizi di revisione e di logging per tutte le applicazioni registrate.
Lo strumento Solaris ZFS Administration è un'applicazione della console fornita a partire da Solaris 10 6/06. Per maggiori informazioni sull'utilizzo dello strumento di gestione Web di Solaris ZFS, vedere il manuale Solaris ZFS Administration Guide.
A partire da Solaris 10 11/06, sono state apportate le seguenti modifiche alla Sun Java Web Console.
La console ora supporta applicazioni basate sulla tecnologia JavaServerTM Faces.
Il server della console è configurato in modo da essere eseguito come servizio gestito da SMF (Service Management Facility). I comandi di SMF possono ora essere utilizzati per gestire il server Web della console usando l'FMRI (Fault Managed Resource Identifier) “system/webconsole:console.” È anche possibile utilizzare il comando smcwebserver per avviare, arrestare, abilitare e disabilitare il server della console, come nelle versioni precedenti di Solaris 10.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man smcwebserver(1M).
Un nuovo commando, wcadmin, viene utilizzato per configurare le proprietà della console. Il comando consente anche di distribuire e abilitare le applicazioni scritte per la nuova versione della console. Il comando smreg, utilizzato in precedenza a questo scopo, viene ora utilizzato esclusivamente per registrare e annullare la registrazione delle applicazioni sviluppate per le versioni precedenti della console.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man smreg(1M) e wcadmin(1M).
Per maggiori informazioni, vedere “Working With the Sun Java Web Console (Tasks)” in System Administration Guide: Basic Administration.
Questa funzione relativa ai file system è stata introdotta in Solaris 10 11/06.
È disponibile un nuovo strumento di monitoraggio dei file system, fsstat. L'attività può essere indicata in base al punto di attivazione o al tipo di file system.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man fsstat(1M).
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte e migliorate le seguenti funzioni relative alle risorse di sistema.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte e migliorate le seguenti funzioni di gestione delle risorse.
I pool di risorse e i pool di risorse dinamici sono stati integrati in SMF. I pool di risorse dinamici vengono ora abilitati separatamente dal servizio dei pool di risorse.
L'identificatore FMRI del servizio dei pool di risorse dinamici è svc:/system/pools/dynamic. L'identificatore FMRI del servizio dei pool di risorse è svc:/system/pools.
I meccanismi di abilitazione e disabilitazione con pooladm(1M) sono ancora disponibili.
Durante l'aggiornamento di un sistema, se è presente il file /etc/pooladm.conf, la configurazione presente nel file viene applicata al sistema.
Per maggiori informazioni, vedere:
System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones
Pagina man pooladm(1M)
Pagina man poold(1M)
Pagina man libpool(3LIB)
Pagina man smf(5)
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte e migliorate le seguenti funzioni di Solaris Zones.
Il nome della zona è ora un attributo che può essere impostato con il comando zonecfg. È possibile rinominare solo le zone in stato configurato o installato.
Per informazioni sulla configurazione e sugli stati delle zone, vedere:
System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones
Pagina man zonecfg(1M)
Pagina man zones(5)
Al comando zoneadm sono stati aggiunti i sottocomandi move e clone. È quindi ora possibile:
Trasferire una zona non globale da un punto all'altro dello stesso sistema.
Realizzare rapidamente una nuova zona non globale basata sulla configurazione di una zona esistente sullo stesso sistema.
Per maggiori informazioni, vedere:
System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones
Pagina man zoneadm(1M)
I comandi zonecfg e zoneadm sono stati modificati in modo da consentire la migrazione di una zona non globale da un sistema all'altro. La procedura utilizzata scollega la zona (non attiva) dalla posizione corrente e la collega nella nuova posizione. La zona globale del sistema di destinazione deve eseguire:
La stessa versione del software dell'host originale
La stessa versione dei pacchetti del sistema operativo e le stesse patch del sistema originale
Il processo di scollegamento della zona crea le informazioni necessarie per ricollegarla a un sistema diverso. Il processo di collegamento della zona verifica che la configurazione del nuovo sistema sia corretta per l'utilizzo della zona. È possibile rendere disponibile il percorso della zona sul nuovo host in vari modi. L'effettivo trasferimento del percorso della zona da un sistema all'altro è quindi una procedura manuale eseguita dall'amministratore.
Quando viene collegata al nuovo sistema, la zona è nello stato installato.
Per maggiori informazioni, vedere:
System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones
Pagina man zonecfg(1M)
Pagina man zoneadm(1M)
La proprietà limitpriv del comando zonecfg può essere utilizzata per specificare l'insieme di privilegi da applicare ai processi di una zona non globale.
È possibile:
Aumentare l'insieme predefinito di privilegi, tenendo in considerazione che questo tipo di modifica può consentire ai processi di una zona di avere effetto sui processi di altre zone in conseguenza della possibilità di controllare una risorsa globale.
Creare una zona con privilegi più ridotti rispetto all'insieme sicuro predefinito.
Per maggiori informazioni sulla configurazione dei privilegi e delle loro limitazioni per le zone, vedere:
System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones
Pagina man zonecfg(1M)
Si noti che:
All'avvio le zone non globali utilizzano comunque l'insieme standard di privilegi dell'impostazione predefinita.
Non è possibile rimuovere un insieme di privilegi dall'insieme di privilegi di una zona né è possibile aggiungervi un altro insieme di privilegi
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte e migliorate le seguenti funzioni relative ai domini logici.
Il software Logical Domains (LDoms) 1.0 consente agli amministratori di sistema di creare e gestire i domini logici. Questo software fornisce supporto per più partizioni software e offre le seguenti funzioni per le piattaforme Sun4v:
Aggiornamento software ai sistemi UltraSPARC T1 (aggiornamento a Solaris 10 11/06 e aggiornamento del firmware)
Fino a 32 domini logici per sistema, gestiti da una CLI (Logical Domains (LDoms) Manager 1.0) disponibile come download separato
Possibilità di creare, eliminare, riconfigurare e riavviare singolarmente ciascun dominio guest
Accelerazione crittografica e di disco, Ethernet e console virtuale
Configurazione dinamica in tempo reale delle CPU virtuali
Diagnosi FMA di tutti i domini logici
Per poter usufruire delle funzionalità di Logical Domains, sul sistema deve essere installato il sistema operativo Solaris 10 11/06, il firmware di sistema versione 6.4 o superiore e il software Logical Domains Manager 1.0.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni di sicurezza e i seguenti miglioramenti.
Il software Solaris Trusted Extensions offre funzioni di sicurezza su più livelli per Solaris, incluso il controllo di accesso obbligatorio per:
File
File system
Processi
Dispositivi rimovibili
Rete
Ambienti desktop
Stampa
Solaris Trusted Extensions fornisce anche strumenti per:
Definire i criteri
Configurare le etichette di riservatezza
Eseguire una gestione sicura dei sistemi
Solaris Trusted Extensions consente di definire i criteri di accesso ai dati in modo versatile mantenendo un elevato livello di sicurezza. Solaris Trusted Extensions può essere usato come opzione di configurazione per il sistema operativo Solaris.
Per maggiori informazioni su Solaris Trusted Extensions, vedere http://www.sun.com/smi/Press/sunflash/2006-02/sunflash.20060214.3.xml.
Solaris Trusted Extensions dispone delle seguenti funzioni di stampa:
Utilizzo limitato delle stampanti in base all'ambito delle etichette
Pagine di intestazione e finali con etichette speciali
Intestazioni e piè di pagina con etichette speciali
A partire da questa versione, i file e le directory sono etichettati in base alla zona o all'host che li esportano. I criteri di attivazione sono vincolati per impedire il write down.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni di gestione dei dispositivi e i seguenti miglioramenti.
Questa versione di Solaris fornisce supporto per l'interconnessione PCIe (PCI Express) sui sistemi SPARC e x86.
PCIe è progettato per collegare le periferiche alle applicazioni desktop, aziendali, mobili, di comunicazioni ed embedded.
L'interconnessione PCIe è un bus di I/O seriale standard ad alte prestazioni.
Il software PCIe fornisce le seguenti funzioni in questa versione di Solaris:
Supporto per lo spazio di configurazione PCIe esteso
Supporto per la gestione degli errori della baseline PCIe e degli interrupt MSI
Proprietà IEEE-1275 modificate per i dispositivi PCIe
Supporto per l'inserimento a caldo delle schede PCIe (sia nativo che basato su ACPI) grazie al miglioramento del componente cfgadm_pci del comando cfgadm
Configurazione automatica della periferica PCIe basata sul pulsante ATTN
Il seguente esempio di cfgadm visualizza i dispositivi PCIe inseribili a caldo sui sistemi x86. Il risultato del comando può essere differente sulle varie piattaforme. Consultare il manuale della piattaforma hardware per informazioni sulla sintassi corretta di cfgadm.
# cfgadm pci Ap_Id Type Receptacle Occupant Condition pcie1 unknown empty unconfigured unknown pcie2 unknown empty unconfigured unknown pcie3 unknown empty unconfigured unknown pcie4 etherne/hp connected configured ok pcie5 pci-pci/hp connected configured ok pcie6 unknown disconnected unconfigured unknown |
Il modello amministrativo per l'inserimento a caldo delle periferiche PCIe è analogo a quello delle periferiche PCI, che utilizzano il comando cfgadm.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man cfgadm_pci(1M) e il manuale System Administration Guide: Devices and File Systems. Consultare il manuale della piattaforma hardware per verificare che il sistema in uso supporti le schede PCIe e l'inserimento a caldo PCIe. Consultare inoltre le istruzioni per l'inserimento o la rimozione delle schede sul sistema e la semantica di autoconfigurazione del dispositivo, se applicabile.
Per maggiori informazioni sulla tecnologia PCIe, vedere http://www.pcisig.com.
Il sistema Sun Fire X4500 dispone di un nuovo motore diagnostico basato su FMA. Tale motore controlla le unità disco per prevedere i guasti usando la tecnologia SMART residente nel firmware del disco. Quando il guasto del disco è imminente, la spia del disco si accende e viene generato un errore dell'architettura FMA. Questo errore avvisa l'amministratore di sistema che può prendere le necessarie contromisure per garantire la disponibilità e le prestazioni del sistema.
I driver ipge sono utilizzati sui sistemi Ontario e su altre piattaforme SPARC dove è installata la scheda NorthStar. I driver e1000g sono utilizzati su tutte le altre piattaforme.
A partire da questa versione, le piattaforme Ontario e le altre piattaforme SPARC interessate passeranno dai driver ipge a quelli e1000g. In questo modo, e1000g diviene il driver predefinito su tutte le piattaforme Sun che utilizzano i chipset Intel 1G. Una volta effettuata la transizione non sarà più necessario verificare le piattaforme supportate dai driver ipge o e1000g o controllare quali driver installare in una particolare piattaforma. Viene così ridotta la complessità di gestione dei sistemi.
Per maggiori informazioni, vedere “Certain 3rd Party Applications May Break on Transition From ipge to e1000g Network Driver” su http://sunsolve.sun.com/.
La funzione di mascheramento delle LUN Fibre Channel in Solaris consente agli amministratori di sistema di impedire al kernel di creare nodi di dispositivo per alcune specifiche LUN non approvate.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man fp(7d).
Gli interrupt MSI-X (Extended Message Signaled Interrupts) sono una versione potenziata degli interrupt MSI. Con il supporto di MSI-X, gli sviluppatori di driver possono scegliere tra gli interrupt MSI e MSI-X. Gli interrupt MSI-X sono ora supportati sulle piattaforme SPARC PCI-Express (Ultra 45 e Sun Fire T2000). Insieme al sistema Sun Fire T2000 può essere incluso anche il sistema Sun Fire T1000.
Un nuovo comando del debugger mdb/kmdb, ::interrupts, viene fornito per richiamare le informazioni su un interrupt registrato del dispositivo sui sistemi SPARC e x86 supportati.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Interrupt Handlers" nel manuale Writing Device Drivers.
I seguenti comandi sono stati migliorati in modo da rilevare se uno specifico dispositivo è in uso:
dumpadm
format
mkfs e newfs
swap
Grazie a questi miglioramenti i comandi sono in grado di rilevare alcuni dei seguenti scenari di utilizzo:
Il dispositivo fa parte di un pool di memorizzazione ZFS
Il dispositivo è un dispositivo di dump o di swap
Il file system è attivato o è presente una voce per il dispositivo in /etc/vfstab
Il dispositivo fa parte di una configurazione Live Upgrade
Il dispositivo fa parte di una configurazione di Solaris Volume Manager o di Veritas Volume Manager.
Ad esempio, se si tenta di utilizzare il comando format per accedere a un dispositivo attivo, viene visualizzato un messaggio simile al seguente:
# format . . . Specify disk (enter its number): 1 selecting c0t1d0 [disk formatted] Warning: Current Disk has mounted partitions. /dev/dsk/c0t1d0s0 is currently mounted on /. Please see umount(1M). /dev/dsk/c0t1d0s1 is currently used by swap. Please see swap(1M). |
Tuttavia, non tutti gli scenari di utilizzo vengono rilevati. Ad esempio, è possibile utilizzare il comando newfs per creare un nuovo file system su un dispositivo che fa parte di una configurazione Live Upgrade. Non è possibile utilizzare il comando newfs per creare un nuovo file system su un dispositivo che fa parte di una configurazione Live Upgrade se questo contiene anche un file system attivato.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni del desktop e i seguenti miglioramenti.
A partire da questa versione, quando si effettua il login in Solaris per la prima volta l'ambiente desktop predefinito è Sun Java Desktop System (Java DS) e non il CDE (Common Desktop Environment). Java DS è l'ambiente predefinito anche per gli utenti che avevano selezionato un ambiente desktop di una versione precedente di Solaris che non è più presente nella versione attuale, ad esempio OpenWindowsTM o GNOME 2.0.
Gli amministratori di sistema possono modificare la configurazione di dtlogin in modo da ignorare le impostazioni predefinite usando le risorse defaultDt e fallbackDt.
Per maggiori informazioni sulle risorse defaultDt e fallbackDt, vedere la pagina man dtlogin(1M).
Il programma Adobe Flash Player (già Macromedia Flash Player) è l'applicazione standard per i contenuti Web avanzati e di forte impatto. Consente di realizzare progetti, animazioni e interfacce utente utilizzabili su più browser e piattaforme per attirare e interessare gli utenti in un'esperienza Web di alto livello.
A partire da questa versione, è stato aggiunto il supporto per gli ACL in GNOME-VFS e Nautilus. Il file manager di GNOME consente ora di accedere e modificare gli ACL del file system. Il supporto degli ACL di GNOME-VFS e Nautilus consente di utilizzare dal desktop una funzione a cui non era possibile accedere in precedenza.
In Solaris 10 11/06, la sicurezza con etichette è stata estesa alle due interfacce desktop. Gli utenti possono accedere a Trusted Java Desktop System (Trusted Java DS) e al Trusted CDE, che includono le seguenti funzioni:
Sessioni su più livelli per consentire agli utenti di accedere ai dati per i quali possiedono le corrette autorizzazioni senza rischi per la sicurezza.
Verifica accreditata dei percorsi per garantire che la sessione utente non sia stata dirottata
Finestre con etichetta per visualizzare l'etichetta della finestra o di un documento
Rafforzamento della sicurezza per le operazioni drag-and-drop per garantire il controllo dello spostamento dei dati e la corretta informazione sulle violazioni alla sicurezza
Allocazione dei dispositivi con etichetta per le unità CD-ROM, DVD, audio e di altro tipo per impedire il trasferimento di dati riservati su dispositivi non sicuri.
Accesso remoto sicuro alle sessioni multilivello e di livello singolo da altri sistemi.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni di installazione e i seguenti miglioramenti.
Il presente miglioramento a Solaris Flash consente la creazione di archivi che includono file di grandi dimensioni. Il comando flarcreate crea un archivio Solaris Flash che contiene singoli file con dimensioni pari o superiori a 4 Gbyte. Sono disponibili le seguenti opzioni di archiviazione:
Il programma di archiviazione cpio è il metodo predefinito. La dimensione dei singoli file non può essere maggiore di 2 o 4 Gbyte. Il limite dipende dalla versione di cpio utilizzata.
Il programma pax può essere utilizzato con l'opzione -L di pax. Se viene specificata l'opzione -L pax, l'archivio può contenere singoli file di qualsiasi dimensione. Il programma pax è stato incluso a partire da Solaris 7. Gli archivi Solaris Flash creati usando pax possono essere distribuiti solo sui sistemi Solaris su cui è presente questo programma. Se l'archivio viene distribuito su un sistema che esegue Solaris 2.6 o una versione precedente, è necessario usare l'opzione cpio.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man pax(1) e cpio(1). Vedere anche la Guida all’installazione di Solaris 10: archivi Solaris Flash (creazione e installazione)
A partire da questa versione, durante l'installazione è possibile stabilire l'impostazione predefinita per i servizi di rete selezionando una configurazione più sicura. Durante un'installazione interattiva, questa opzione di sicurezza viene presentata nelle schermate di configurazione dell'installazione. Nelle installazioni JumpStart automatizzate, è possibile impostare il profilo di rete sicuro inserendo la nuova parola chiave service_profile nel file sysidcfg.
Se si sceglie di aumentare la sicurezza della rete durante l'installazione iniziale, vari servizi vengono completamente disabilitati. Altri servizi restano in funzione ma sono limitati alle connessioni locali. La connessione SSH è sempre disponibile per l'accesso remoto di amministrazione al sistema.
Utilizzando questo profilo di rete limitato si riducono i rischi di violazioni provenienti da Internet o dalla rete LAN. Le funzioni grafiche del desktop e l'accesso di rete verso l'esterno non subiscono modifiche. Ad esempio, è sempre possibile accedere all'interfaccia grafica, utilizzare i browser o i client di posta elettronica e attivare le condivisioni NFSv4.
La configurazione dei servizi esistente non viene modificata durante gli aggiornamenti.
I servizi di rete possono essere facilmente riabilitati dopo l'installazione usando il comando netservices open o abilitando i singoli servizi con i comandi SMF.
Per maggiori informazioni su questa nuova opzione di sicurezza, vedere i seguenti riferimenti.
Tabella 4–1 Informazioni supplementari sulla sicurezza
Amministrare la sicurezza per i servizi di rete |
How to Create an SMF Profile in System Administration Guide: Basic Administration |
Riattivare i servizi di rete dopo l'installazione | |
Pianificare la configurazione dell'installazione | |
Selezionare un profilo di rete limitato durante l'installazione interattiva | |
Impostare un profilo di rete limitato nelle installazioni JumpStart |
Parola chiave service_profile nella Guida all'installazione di Solaris 10 11/06: installazioni di rete |
Il software Solaris Trusted Extensions fornisce funzioni di sicurezza multilivello a Solaris. Questa funzione consente di controllare le informazioni in modo versatile mantenendo un elevato livello di sicurezza. È possibile abilitare controlli di accesso rigorosi ai dati basandosi sul loro grado di riservatezza e non solo sul proprietario.
Le installazioni che accedono a Solaris Trusted Extensions sono differenti dalle installazioni standard. Per un elenco delle differenze e per altre informazioni su Solaris Trusted Extensions, vedere il Capitolo 3, Installing Solaris Trusted Extensions Software (Tasks) in Solaris Trusted Extensions Installation and Configuration.
Per maggiori informazioni su Solaris Trusted Extensions, vedere il file README nella directory Solaris_10/ExtraValue/CoBundled/Trusted_Extensions. Vedere anche Solaris Trusted Extensions.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte e migliorate le seguenti funzioni relative alle prestazioni dei sistemi.
Questa funzione fornisce un timer di sorveglianza a livello di sistema. Il timer di di sorveglianza viene continuamente ripristinato dal kernel. Se il timer non viene ripristinato prima della sua scadenza, il sistema viene ripristinato.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni di rete e i seguenti miglioramenti.
Message Queue (MQ) 3.7 Update 1 è una versione di manutenzione di MQ 3.6. Contiene le correzioni di alcuni bug e miglioramenti alle prestazioni in grado di ridurre il carico di scrittura su disco per i messaggi.
I seguenti driver sono stati aggiunti o migliorati in Solaris 10 11/06.
A partire da questa versione, il driver ST per le unità nastro Quantum LTO-2 e LTO-3 è supportato.
Per maggiori informazioni sul driver ST, vedere la pagina man st.
I driver dei controller HBA possono consentire ai driver di destinazione di richiedere la lunghezza massima CDB supportata usando scsi_ifgetcap. Il driver di destinazione richiede informazioni sulla capacità al momento del collegamento; se il driver del controller supporta questa funzione, restituisce la lunghezza massima del CDB in byte. Il driver di destinazione può quindi utilizzare questo valore per decidere il CDB da utilizzare per il controller in oggetto.
In Solaris 10 11/06 sono state aggiunte le seguenti funzioni di supporto delle lingue e i seguenti miglioramenti.
Il framework IIIMF (Internet Intranet Input Method Framework) è stato aggiornato dalla revisione 10 alla revisione 12.
Il framework comprende le seguenti nuove funzioni:
Selettore dei metodi di input - Questa funzione visualizza lo stato del metodo di input e permette di selezionare le lingue. È possibile aggiungere il selettore dei metodi di input al pannello di Java Desktop System. Selezionare Aggiungi al pannello -> Utilità -> Selettore dei metodi di input per aggiungere l'applicazione al pannello di Java DS.
Programma di utilità per iiim-properties - Questa funzione supporta varie preferenze per i metodi di input. Utilizzare uno dei seguenti metodi per avviare iiim-properties:
Scegliere Apri -> Preferenze -> Preferenze del desktop -> Metodi di input.
Fare clic con il pulsante del mouse 3 sul Selettore dei metodi di input e scegliere Preferenze.
Nell'ambiente CDE, selezionare Strumenti -> Preferenze del metodo di input dal menu principale del CDE o digitare iiim-properties dalla riga di comando.
Tutti i motori delle lingue sono stati aggiornati a IIIMF revisione 12. I motori per il giapponese, ATOK12 e Wnn6, sono stati aggiornati ad “ATOK for Solaris” e Wnn8 rispettivamente. “ATOK for Solaris” corrisponde ad ATOK17. È stato anche aggiunto a IIIMF un nuovo metodo di input chewing cinese.