Guida all'installazione di Solaris 10 11/06: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate

Procedurex86: Creare un file di configurazione dei dischi

  1. Individuare un sistema x86 di cui si desidera provare un disco.

  2. Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.

    I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.

  3. Creare una parte del file di configurazione del disco salvando l'output del comando fdisk(1M) in un file.


    # fdisk -R -W file_conf_dischi-h /dev/rdsk/nome_dispositivo
    
    file_conf_dischi

    Nome del file di configurazione dei dischi.

    /dev/rdsk/nome_dispositivo

    Nome di dispositivo del layout fdisk dell'intero disco. Il nome_dispositivo deve avere la forma cwtxdys0 o cxdys0.

  4. Aggiungere l'output del comando prtvtoc(1M) al file di configurazione dei dischi:


    # prtvtoc /dev/rdsk/nome_dispositivo >>file_conf_dischi
    
    /dev/rdsk/nome_dispositivo

    Nome di dispositivo del disco del sistema. Il nome_dispositivo deve avere la forma cwtxdys2 o cxdys2.

    file_conf_dischi

    Nome del file di configurazione dei dischi

  5. Determinare se occorre provare l'installazione di Solaris su più dischi.

    • In caso negativo, la procedura è terminata. Non occorre eseguire altre operazioni.

    • In caso affermativo, concatenare i file di configurazione dei singoli dischi e salvare l'output in un nuovo file.


      # catfile_disco1 file_disco2 >file_multi_disco
      

      Il nuovo file racchiude la configurazione di più dischi, come nell'esempio seguente:


      # cat 104_disco2 104_disco3 104_disco5>prova_multi_disco
      
  6. Determinare se i numeri di target nei nomi di dispositivo dei dischi siano unici all'interno del file di configurazione multidisco creato al punto precedente.

    • In caso affermativo, la procedura è terminata. Non occorre eseguire altre operazioni.

    • In caso negativo, aprire il file con un editor di testo e differenziare i numeri di target.

      Ad esempio, il file può contenere lo stesso numero di target t0 per più dischi, come nel caso seguente:

      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
      ...
      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map

      Cambiare il secondo numero di target in t2, come indicato qui sotto:

      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
      ...
      * /dev/rdsk/c0t2d0s2 partition map