Guida all'installazione di Solaris 10 8/07: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti

ProcedureCreare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror)

Quando si crea un ambiente di boot, Solaris Live Upgrade utilizza la tecnologia Solaris Volume Manager per creare i volumi RAID-1. Quando si crea un ambiente di boot, è possibile usare Solaris Live Upgrade per gestire le seguenti operazioni.

Prima di cominciare

Per usare le funzioni di mirroring di Solaris Live Upgrade, è necessario creare un database di stato e una sua replica. Il database di stato memorizza informazioni riguardo allo stato della configurazione di Solaris Volume Manager.

  1. Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.

    I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.

  2. Per creare il nuovo ambiente di boot, digitare:


    # lucreate [-A 'descrizione_BE'] \ 
    -m punto_att:disp[,metadevice]:opzioni_fs [-m...] \ 
    -n nome_BE
    
    -A 'descrizione_BE'

    (Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome nome_BE. La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.

    -m punto_att:disp[,metadevice]:opzioni_fs [-m ...]

    Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot in vfstab. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.

    • Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (), per indicare una partizione di swap.

    • Nel campo dispositivo è possibile specificare:

      • Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.

      • Il nome di un volume di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum.

      • Il nome di un volume di Veritas Volume Manager nella forma /dev/md/vxfs/dsk/dnum

      • La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory di livello superiore.

    • Per opzioni_fs è possibile specificare uno dei seguenti tipi di file system e parole chiave:

      • ufs, indicante un file system UFS

      • vxfs, indicante un file system Veritas

      • swap, indicante un file system di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino ().

      • Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione.

        • L'opzione mirror crea un volume RAID–1 o un mirror sul dispositivo specificato. Nelle successive opzioni -m, è necessario specificare attach per collegare almeno una concatenazione al nuovo mirror. Il dispositivo specificato deve avere un nome valido. Ad esempio, come nome del mirror si può utilizzare il nome del dispositivo logico /dev/md/dsk/d10. Per maggiori informazioni sull'assegnazione del nome ai dispositivi, vedere Overview of Solaris Volume Manager Components in Solaris Volume Manager Administration Guide.

        • La parola chiave detach rimuove una concatenazione da un volume associato al punto di attivazione specificato. Non è necessario specificare il nome del volume.

        • La parola chiave attach collega una concatenazione al mirror associato a un punto di attivazione specificato. La slice del disco fisico specificata viene configurata come una singola concatenazione per poter essere collegata al mirror. Per specificare una concatenazione da collegare a un disco, è necessario aggiungere una virgola e il nome della concatenazione al nome del dispositivo. In mancanza della virgola e del nome della concatenazione, lucreate seleziona un volume libero per la concatenazione.

          Il comando lucreate permette di creare solo concatenazioni contenenti una sola slice fisica. Questo comando permette di collegare fino a tre concatenazioni a un mirror.

        • La parola chiave preserve salva il file system esistente e il suo contenuto. Questa parola chiave permette di ignorare il processo di copia del contenuto dell'ambiente di boot di origine. Il salvataggio del contenuto permette di creare velocemente il nuovo ambiente di boot. Per un determinato punto di attivazione, è possibile usare preserve con un solo dispositivo fisico. Se si utilizza la parola chiave preserve, lucreate controlla che il contenuto del dispositivo sia adatto per il file system specificato. Questo controllo è limitato e non può garantire la completa idoneità del contenuto.

          La parola chiave preserve può essere usata sia con una slice fisica che con un volume di Solaris Volume Manager.

          • Se si utilizza la parola chiave preserve quando il file system UFS si trova in una slice fisica, il contenuto del file system UFS viene salvato nella slice. Nell'esempio seguente relativo all'uso dell'opzione -m, la parola chiave preserve salva il contenuto del dispositivo fisico c0t0d0s0 come file system per il punto di attivazione del file system radice (/).


            -m /:/dev/dsk/c0t0d0s0:preserve,ufs
            
          • Se si utilizza la parola chiave preserve quando il file system UFS si trova in un volume, il contenuto del file system UFS viene salvato nel volume.

            Nell'esempio seguente relativo all'uso dell'opzione -m, la parola chiave preserve salva il contenuto del volume RAID-1 (mirror) d10 come file system per il punto di attivazione del file system radice (/).


            -m /:/dev/md/dsk/d10:preserve,ufs
            

            Nell'esempio seguente relativo all'uso dell'opzione -m, il volume RAID-1 (mirror) d10 viene configurato come file system per il punto di attivazione del file system radice (/). La concatenazione a slice singola d20 viene scollegata dal mirror corrente. La concatenazione d20 viene collegata al mirror d10. Il file system radice (/) viene preservato nel submirror d20.


            -m /:/dev/md/dsk/d10:mirror,ufs -m /:/dev/md/dsk/d20:detach,attach,preserve
            
    -n nome_BE

    Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico sul sistema.

    Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure).


Esempio 4–9 Creazione di un ambiente di boot con un mirror e designazione dei dispositivi

In questo esempio, i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.


# lucreate -A 'descrizione'  \ 
-m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ 
-m /:/dev/dsk/c0t0d0s0,/dev/md/dsk/d1:attach \ 
-m /:/dev/dsk/c0t1c0s0,/dev/md/dsk/d2:attach -n altro_disco


Esempio 4–10 Creazione di un ambiente di boot con un mirror senza designazione di un submirror

In questo esempio, i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.


# lucreate -A 'descrizione'  \ 
-m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ 
-m /:/dev/dsk/c0t0d0s0:attach \ 
-m /:/dev/dsk/c0t1d0s0:attach -n altro_disco

Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure).



Esempio 4–11 Creazione di un ambiente di boot e scollegamento di un submirror

In questo esempio, i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.


# lucreate -A 'descrizione'  \ 
-m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ 
-m /:/dev/dsk/c0t0d0s0,/dev/md/dsk/d1:detach,attach,preserve \ 
-m /:/dev/dsk/c0t1d0s0,/dev/md/dsk/d2:attach -n altro_disco

Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure).



Esempio 4–12 Creazione di un ambiente di boot, scollegamento di un submirror e salvataggio del suo contenuto

In questo esempio, i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.


# lucreate -A 'descrizione'  \ 
-m /:/dev/md/dsk/d20:ufs,mirror \ 
-m /:/dev/dsk/c0t0d0s0:detach,attach,preserve \ 
-n altro_disco

Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo utilizzabile per l'avvio). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure).



Esempio 4–13 Creazione di un ambiente di boot con due mirror

In questo esempio, i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.


# lucreate -A 'descrizione'  \ 
-m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ 
-m /:/dev/dsk/c0t0d0s0,/dev/md/dsk/d1:attach \ 
-m /:/dev/dsk/c0t1d0s0,/dev/md/dsk/d2:attach \ 
-m /opt:/dev/md/dsk/d11:ufs,mirror \ 
-m /opt:/dev/dsk/c2t0d0s1,/dev/md/dsk/d3:attach \ 
-m /opt:/dev/dsk/c3t1d0s1,/dev/md/dsk/d4:attach -n altro_disco

Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure).