Guida all'installazione di Solaris 10 8/07: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate

Capitolo 4 Uso delle funzioni opzionali del metodo JumpStart personalizzato (procedure)

Questo capitolo descrive le funzioni opzionali disponibili per creare altri tool di installazione basati sul metodo JumpStart personalizzato.


Nota –

Le istruzioni di questo capitolo si riferiscono ai server SPARC o x86 usati come server di profili, cioè usati per fornire i file personalizzati richiesti dal programma JumpStart. Un server di profili può contenere i file richiesti da JumpStart per diversi tipi di piattaforma. Ad esempio, un server SPARC può contenere i file JumpStart personalizzati richiesti sia per la piattaforma SPARC che per la piattaforma x86.


Creazione di uno script iniziale

Uno script iniziale è uno script per la Bourne shell definito dall'utente che viene specificato nel file rules. Lo script iniziale viene creato per eseguire una serie di operazioni prima dell'installazione di Solaris sul sistema. Gli script iniziali possono essere usati solo con il metodo di installazione JumpStart personalizzato.

Uno script iniziale può essere usato per eseguire le seguenti operazioni:

Informazioni importanti sugli script iniziali


Nota –

In Solaris 10, sul supporto era presente uno script di JumpStart, set_nfs4_domain, per evitare la richiesta durante l'installazione. Usando questo script il nome di dominio NFSv4 non veniva richiesto durante l'installazione. Questo script non è più necessario. A partire da Solaris 10 8/07, usare la parola chiave nfs4_domain di sysidcfg per impedire che il nome di dominio venga richiesto durante l'installazione. Lo script set_nfs4_domain non è più supportato.

Se sono presenti zone non globali e nel file sysidcfg è inclusa la nuova parola chiave nfs4_domain, il dominio viene impostato al primo avvio di una zona non globale. Diversamente, viene avviato il programma di installazione interattivo di Solaris e viene richiesto di indicare il nome del dominio prima di completare il processo di avvio.

Vedere Parola chiave nfs4_domain del Guida all’installazione di Solaris 10 8/07: installazioni di rete


Creazione di profili derivati con uno script iniziale

Si dice derivato un profilo che viene creato dinamicamente da uno script iniziale durante un'installazione JumpStart personalizzata. I profili derivati sono utili quando non è possibile configurare il file rules in modo da abbinare sistemi specifici a un profilo. Ad esempio, può essere necessario usare profili derivati per sistemi dello stesso modello che contengano componenti hardware differenti, ad esempio frame buffer diversi.

Per creare una regola che preveda l'uso di un profilo derivato, procedere come segue:

Quando un sistema soddisfa la regola con il campo del profilo impostato sul segno di uguale (=), lo script iniziale crea il profilo derivato che verrà usato per l'installazione di Solaris.

L'esempio seguente mostra uno script iniziale che crea ogni volta lo stesso profilo derivato. È possibile, tuttavia, creare uno script iniziale che crei profili derivati differenti in base alla valutazione delle regole.


Esempio 4–1 Script iniziale che crea un profilo derivato

#!/bin/sh
echo "install_type        initial_install"    > ${SI_PROFILE}
echo "system_type         standalone"        >> ${SI_PROFILE}
echo "partitioning        default"           >> ${SI_PROFILE}
echo "cluster             SUNWCprog"         >> ${SI_PROFILE}
echo "package       SUNWman     delete"      >> ${SI_PROFILE}
echo "package       SUNWolman   delete"      >> ${SI_PROFILE}
echo "package       SUNWxwman   delete"      >> ${SI_PROFILE}

In questo esempio, lo script iniziale deve usare la variabile d'ambiente SI_PROFILE per il nome del profilo derivato, che nell'impostazione predefinita è /tmp/install.input.



Nota –

Se si utilizza uno script iniziale per creare un profilo derivato, verificare che lo script non contenga errori. I profili derivati non vengono verificati dallo script check perché vengono creati solo dopo l'esecuzione dello script iniziale.


Creazione di uno script finale

Uno script finale è uno script per la Bourne shell definito dall'utente che viene specificato nel file rules. Le operazioni specificate nello script finale vengono eseguite dopo l'installazione di Solaris ma prima del riavvio del sistema. Gli script finali possono essere usati solo con il metodo di installazione JumpStart personalizzato.

Le operazioni che è possibile eseguire con uno script sono le seguenti:

Informazioni importanti sugli script finali

ProcedureAggiungere file con uno script finale

Mediante uno script finale, è possibile aggiungere uno o più file della directory JumpStart a un sistema già installato. Questa operazione è possibile perché la directory JumpStart è attivata sulla directory specificata dalla variabile SI_CONFIG_DIR. Nell'impostazione predefinita, questa directory è /tmp/install_config.


Nota –

È anche possibile sostituire i file già presenti sul sistema installato con i file della directory JumpStart.


  1. Copiare tutti i file da aggiungere al sistema installato nella directory JumpStart.

  2. Nello script finale, inserire la riga seguente per ogni file che si desidera copiare nella gerarchia di file system del sistema installato:

    cp ${SI_CONFIG_DIR}/nome_file /a/percorso
    

Esempio 4–2 Aggiunta di un file con uno script finale

Ad esempio, si ipotizzi di avere sviluppato un'applicazione speciale di nome prog_sito per tutti gli utenti del sito. Collocando una copia di prog_sito nella directory JumpStart e la riga seguente nello script finale, il file prog_sito verrà copiato dalla directory JumpStart nella directory /usr/bin dei sistemi installati:

cp ${SI_CONFIG_DIR}/prog_sito /a/usr/bin

Aggiunta di pacchetti e patch con uno script finale

Uno script finale può essere usato per aggiungere automaticamente pacchetti o patch al sistema dopo l'installazione di Solaris. Usando uno script finale, si riducono i tempi delle procedure e si ha la certezza di installare gli stessi pacchetti e le stesse patch su tutti i sistemi del sito.

Quando si utilizzano i comandi pkgadd(1M) o patchadd(1M) in uno script finale, è consigliabile usare l'opzione -R per specificare /a come percorso radice.


Esempio 4–3 Aggiunta di pacchetti con uno script finale

  #!/bin/sh
 
  BASE=/a
  MNT=/a/mnt
  ADMIN_FILE=/a/tmp/admin
 
  mkdir ${MNT}
  mount -f nfs sherlock:/export/package ${MNT}
  cat >${ADMIN_FILE} <<DONT_ASK
  mail=root
  instance=overwrite
  partial=nocheck
  runlevel=nocheck
  idepend=nocheck
  rdepend=nocheck
  space=ask
  setuid=nocheck
  conflict=nocheck
  action=nocheck
  basedir=default
  DONT_ASK
 
  /usr/sbin/pkgadd -a ${ADMIN_FILE} -d ${MNT} -R ${BASE} SUNWxyz 
  umount ${MNT}
  rmdir ${MNT}

A seguire sono descritti alcuni comandi dell'esempio.



Esempio 4–4 Aggiunta di patch con uno script finale

 #!/bin/sh 

########
#
# USER-CONFIGURABLE OPTIONS
#
########

# La posizione delle patch da aggiungere al sistema dopo l'installazione.
# La versione (5.x) e l'architettura (`mach`) saranno aggiunte alla
# radice. Ad esempio, /foo su un sistema SPARC 8 diventa /foo/5.8/sparc
LUPATCHHOST=ins3525-svr
LUPATCHPATHROOT=/export/solaris/patchdb
#########
#
# NESSUNA PARTE SU CUI È POSSIBILE ESEGUIRE
# LA MANUTENZIONE OLTRE QUESTO PUNTO
#
#########

BASEDIR=/a

# Determina le versioni del SO di origine e destinazione
echo Determining OS revisions...
SRCREV=`uname -r`
echo Source $SRCREV

LUPATCHPATH=$LUPATCHPATHROOT/$SRCREV/`mach`

#
# Aggiunge le patch necessarie
#
echo Adding OS patches
mount $LUPATCHHOST:$LUPATCHPATH /mnt >/dev/null 2>&1
if [ $? = 0 ] ; then
	for patch in `cat /mnt/*Recommended/patch_order` ; do
		(cd /mnt/*Recommended/$patch ; echo yes | patchadd -u -d -R $BASEDIR .)
	done
	cd /tmp
	umount /mnt
else
	echo "No patches found"
if


Nota –

In passato, nell'ambiente degli script finali, insieme ai comandi pkgadd e patchadd veniva usato il comando chroot(1M). In rari casi, alcuni pacchetti o patch non funzionano con l'opzione -R. In questi casi è necessario creare un file /etc/mnttab fittizio nel percorso radice /a prima di eseguire il comando chroot.

Per creare un file /etc/mnttab fittizio, aggiungere la riga seguente allo script finale:

cp /etc/mnttab /a/etc/mnttab

Personalizzazione dell'ambiente radice con uno script finale

Gli script finali possono anche essere usati per personalizzare i file già installati su un sistema. Ad esempio, lo script finale illustrato nell'Esempio 4–5 personalizza l'ambiente radice aggiungendo una serie di informazioni al file .cshrc della directory radice (/).


Esempio 4–5 Personalizzazione dell'ambiente radice con uno script finale

#!/bin/sh
#
# Personalizza l'ambiente radice 
#
echo "***aggiunta delle personalizzazioni in /.cshrc"
test -f a/.cshrc || {
cat >> a/.cshrc <<EOF
set history=100 savehist=200 filec ignoreeof prompt="\$user@`uname -n`> "
alias cp cp -i
alias mv mv -i
alias rm rm -i
alias ls ls -FC
alias h history
alias c clear
unset autologout
EOF
}

Impostazione della password di root con uno script finale

Al termine del processo di installazione di Solaris, il sistema si riavvia. Prima che il processo di boot sia completato, il sistema richiede la password di root. La procedura di boot non prosegue finché la password non viene inserita.

Nella directory auto_install_sample viene salvato uno script finale di nome set_root_pw. Questo script mostra come impostare la password di root automaticamente, senza che il sistema la richieda. Lo script set_root_pw è riportato nell'Esempio 4–6.


Nota –

Se si imposta la password di root del sistema con uno script finale, c'è il rischio che gli utenti cerchino di scoprirla accedendo alla password cifrata inclusa nello script finale. Occorre perciò adottare le misure di sicurezza appropriate per proteggere lo script.



Esempio 4–6 Impostazione della password di root con uno script finale

	 #!/bin/sh
	 #
	 #       @(#)set_root_pw 1.4 93/12/23 SMI
	 #
	 # Esempio di script della shell Bourne da eseguire dopo l'installazione.
	 # Imposta la password di root sul valore definito in PASSWD.
	 # La password cifrata è derivata da una password di root esistente
	 # in /etc/shadow su un sistema installato.
 
	 echo "impostazione della password per root"
 
	 # imposta la password di root
 PASSWD=dKO5IBkSF42lw
	 # crea un file di input temporaneo
 cp /a/etc/shadow /a/etc/shadow.orig
 
	 mv /a/etc/shadow /a/etc/shadow.orig
 	nawk -F: '{
         if ( $1 == "root" )
           printf"%s:%s:%s:%s:%s:%s:%s:%s:%s\n",$1,passwd,$3,$4,$5,$6,$7,$8,$9
      else
		        printf"%s:%s:%s:%s:%s:%s:%s:%s:%s\n",$1,$2,$3,$4,$5,$6,$7,$8,$9
      }' passwd="$PASSWD" /a/etc/shadow.orig > /a/etc/shadow
 # rimuove il file temporaneo
 rm -f /a/etc/shadow.orig
 # imposta il flag, sysidroot non richiederà la password di root
 sed -e 's/0 # root/1 # root/' ${SI_SYS_STATE} > /tmp/state.$$
  mv /tmp/state.$$ ${SI_SYS_STATE}

A seguire sono descritti alcuni comandi dell'esempio.


Installazioni non interattive con script finali

Gli script finali permettono di installare prodotti software aggiuntivi dopo l'installazione del sistema operativo Solaris. Il programma di installazione di Solaris richiede l'immissione di alcune informazioni durante l'installazione. Per automatizzare questa procedura, è possibile eseguire il programma di installazione di Solaris con le opzioni -nodisplay o -noconsole.

Tabella 4–1 Opzioni di installazione di Solaris

Opzione 

Descrizione 

-nodisplay

Esegue il programma di installazione senza l'interfaccia grafica utente. L'installazione viene eseguita nel modo predefinito, salvo le modifiche eventualmente apportate con l'opzione -locales.

-noconsole

Esegue il programma di installazione senza una console interattiva. Questa opzione è utile, insieme a -nodisplay, per l'uso degli script UNIX.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man installer(1M).

Creazione di un file di configurazione compresso

Anziché usare il comando add_install_client per specificare la posizione dei file di configurazione JumpStart personalizzati, tale posizione può essere specificata durante l'avvio del sistema. Tuttavia, è possibile specificare solo un singolo nome di file. Per questa ragione, occorre comprimere i file di configurazione JumpStart personalizzati in un singolo file.

Il file di configurazione compresso può essere dei seguenti tipi:

ProcedureCreare un file di configurazione compresso

  1. Spostarsi nella directory JumpStart sul server dei profili.


    # cd directory_JS
    
  2. Usare un programma di compressione per racchiudere i file di configurazione JumpStart in un singolo file.


    Nota –

    Il file di configurazione compresso non può contenere percorsi relativi. I file di configurazione JumpStart devono trovarsi nella stessa directory del file compresso.


    Il file di configurazione compresso deve contenere i seguenti file:

    • Profilo

    • rules

    • rules.ok

    Il file di configurazione compresso può anche contenere il file sysidcfg.

  3. Salvare il file di configurazione compresso su un server NFS, su un server HTTP o su un disco rigido locale.

Esempio di file di configurazione compresso

L'esempio seguente mostra come usare il comando tar per creare un file di configurazione compresso di nome config.tar. I file di configurazione JumpStart personalizzati si trovano nella directory /jumpstart.


Esempio 4–7 Creazione di un file di configurazione compresso


# cd /jumpstart
# tar -cvf config.tar *
a profile 1K
a rules 1K
a rules.ok 1K
a sysidcfg 1K

Creazione di un file di configurazione dei dischi

Questa sezione spiega come creare i file di configurazione per uno o più dischi. Questi file di configurazione permettono di usare pfinstall(1M) su un singolo sistema per provare più profili con diverse configurazioni dei dischi.

ProcedureSPARC: Creare un file di configurazione dei dischi

  1. Individuare un sistema SPARC di cui si desidera provare un disco.

  2. Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.

    I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.

  3. Creare un file di configurazione reindirizzando l'output del comando prtvtoc(1M) su un file.


    # prtvtoc /dev/rdsk/nome_dispositivo >file_config_dischi
    
    /dev/rdsk/nome_dispositivo

    Nome di dispositivo del disco del sistema. Il nome_dispositivo deve avere la forma cwtxdys2 o cxdys2.

    file_config_dischi

    Nome del file di configurazione dei dischi

  4. Determinare se occorre provare l'installazione di Solaris su più dischi.

    • In caso negativo, la procedura è terminata. Non occorre eseguire altre operazioni.

    • In caso affermativo, concatenare i file di configurazione dei singoli dischi e salvare l'output in un nuovo file.


      # cat file_disco1 file_disco2 >file_multi_disco
      

      Il nuovo file racchiude la configurazione di più dischi, come nell'esempio seguente:


      # cat 104_disco2 104_disco3 104_disco5>prova_multi_disco
      
  5. Determinare se i numeri di target nei nomi di dispositivo dei dischi siano unici all'interno del file di configurazione multidisco creato al punto precedente.

    • In caso affermativo, la procedura è terminata. Non occorre eseguire altre operazioni.

    • In caso negativo, aprire il file con un editor di testo e differenziare i numeri di target nei nomi di dispositivo dei dischi.

      Ad esempio, se nel file viene usato lo stesso numero di target t0 per più dischi, come nel caso seguente:

      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
      ...
      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map

      Cambiare il secondo numero di target in t2, come indicato qui sotto:

      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
      ...
      * /dev/rdsk/c0t2d0s2 partition map

SPARC: Esempio di file di configurazione dei dischi

L'esempio seguente mostra come creare un file di configurazione per un singolo disco, 104_prova, su un sistema SPARC con un disco da 104 Mbyte.


Esempio 4–8 SPARC: Creazione di un file di configurazione dei dischi

L'output del comando prtvtoc viene rediretto a un file di configurazione di un singolo disco di nome 104_prova:


# prtvtoc /dev/rdsk/c0t3d0s2 >104_prova

Il contenuto del file 104_prova si presenta come segue:

* /dev/rdsk/c0t3d0s2 partition map
*
* Dimensions:
*     512 bytes/sector
*       72 sectors/track
*       14 tracks/cylinder
*     1008 sectors/cylinder
*    2038 cylinders*    2036 accessible cylinders
* Flags:
*   1: unmountable
*  10: read-only
*
*                          First    Sector    Last
* Partition  Tag  Flags    Sector     Count    Sector  Mount Directory
       1      2    00          0     164304   164303   /
       2      5    00          0    2052288  2052287  
       3      0    00     164304     823536   987839   /disk2/b298
       5      0    00     987840     614880  1602719   /install/298/sparc/work
       7      0    00       1602720   449568   2052287  /space

Sono stati creati i file di configurazione dei dischi per un sistema SPARC. Per informazioni sull'uso di questi file di configurazione per la prova dei profili, vedere Prova di un profilo.


Procedurex86: Creare un file di configurazione dei dischi

  1. Individuare un sistema x86 di cui si desidera provare un disco.

  2. Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.

    I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.

  3. Creare una parte del file di configurazione del disco salvando l'output del comando fdisk(1M) in un file.


    # fdisk -R -W file_config_dischi-h /dev/rdsk/nome_dispositivo
    
    file_config_dischi

    Nome del file di configurazione dei dischi.

    /dev/rdsk/nome_dispositivo

    Nome di dispositivo del layout fdisk dell'intero disco. Il nome_dispositivo deve avere la forma cwtxdys0 o cxdys0.

  4. Aggiungere l'output del comando prtvtoc(1M) al file di configurazione dei dischi:


    # prtvtoc /dev/rdsk/nome_dispositivo >>file_config_dischi
    
    /dev/rdsk/nome_dispositivo

    Nome di dispositivo del disco del sistema. Il nome_dispositivo deve avere la forma cwtxdys2 o cxdys2.

    file_config_dischi

    Nome del file di configurazione dei dischi

  5. Determinare se occorre provare l'installazione di Solaris su più dischi.

    • In caso negativo, la procedura è terminata. Non occorre eseguire altre operazioni.

    • In caso affermativo, concatenare i file di configurazione dei singoli dischi e salvare l'output in un nuovo file.


      # catfile_disco1 file_disco2 >file_multi_disco
      

      Il nuovo file racchiude la configurazione di più dischi, come nell'esempio seguente:


      # cat 104_disco2 104_disco3 104_disco5>prova_multi_disco
      
  6. Determinare se i numeri di target nei nomi di dispositivo dei dischi siano unici all'interno del file di configurazione multidisco creato al punto precedente.

    • In caso affermativo, la procedura è terminata. Non occorre eseguire altre operazioni.

    • In caso negativo, aprire il file con un editor di testo e differenziare i numeri di target.

      Ad esempio, il file può contenere lo stesso numero di target t0 per più dischi, come nel caso seguente:

      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
      ...
      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map

      Cambiare il secondo numero di target in t2, come indicato qui sotto:

      * /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
      ...
      * /dev/rdsk/c0t2d0s2 partition map

x86: Esempio di file di configurazione dei dischi

L'esempio seguente mostra come creare un file di configurazione per un singolo disco, 500_prova, su un sistema x86 con un disco da 500 Mbyte.


Esempio 4–9 x86: Creazione di un file di configurazione dei dischi

Per prima cosa, salvare l'output del comando fdisk in un file di nome 500_prova:


# fdisk -R -W 500_prova -h /dev/rdsk/c0t0d0p0

Il file 500_prova si presenta come segue:

 * /dev/rdsk/c0t0d0p0 default fdisk table
* Dimensions:
*     512 bytes/sector
*       94 sectors/track
*       15 tracks/cylinder
*     1455 cylinders
*
*  HBA Dimensions:
*     512 bytes/sector
*       94 sectors/track
*       15 tracks/cylinder
*     1455 cylinders
*
* systid:
*  1:    DOSOS12
*  2:    PCIXOS
*  4:    DOSOS16
*  5:    EXTDOS
*  6:    DOSBIG
*  86:   DOSDATA
*  98:   OTHEROS
*  99:   UNIXOS
* 130:   SUNIXOS
*
* Id  Act Bhead Bsect   Bcyl  Ehead  Esect  Ecyl Rsect  Numsect
 130  128 44    3       0     46    30     1001 1410   2050140

Quindi, aggiungere l'output del comando prtvtoc al file 500_prova:


# prtvtoc /dev/rdsk/c0t0d0s2 >>500_prova

Il file di configurazione dei dischi 500_prova è ora completo:

* /dev/rdsk/c0t0d0p0 default fdisk table	
* Dimensions:
*     512 bytes/sector
*       94 sectors/track
*       15 tracks/cylinder
*     1455 cylinders
*
*  HBA Dimensions:
*     512 bytes/sector
*       94 sectors/track
*       15 tracks/cylinder
*     1455 cylinders
*
* systid:
*  1:    DOSOS12
*  2:    PCIXOS
*  4:    DOSOS16
*  5:    EXTDOS
*  6:    DOSBIG
*  86:   DOSDATA
*  98:   OTHEROS
*  99:   UNIXOS
*  130:  SUNIXOS
*
* Id  Act Bhead Bsect Bcyl  Ehead  Esec  Ecyl Rsect  Numsect
 130  128 44    3     0     46    30    1001 1410   2050140
* /dev/rdsk/c0t0d0s2 partition map
*
* Dimensions:
*     512 bytes/sector
*       94 sectors/track
*       15 tracks/cylinder
*     1110 sectors/cylinder
*     1454 cylinders
*     1452 accessible cylinders
*
* Flags:
*   1: unmountable
*  10: read-only
*                          First    Sector    Last
* Partition  Tag  Flags    Sector     Count    Sector  Mount Directory
       2      5    01       1410   2045910   2047319
       7      6    00       4230   2043090   2047319  /space
       8      1    01          0      1410     1409
       9      9    01       1410      2820     422987

Sono stati creati i file di configurazione dei dischi per un sistema x86. Per informazioni sull'uso di questi file di configurazione per la prova dei profili, vedere Prova di un profilo.


Uso di un programma di installazione dedicato

Creando script iniziali e finali basati sulle specifiche caratteristiche di un sito, è possibile creare un programma di installazione personalizzato per l'installazione di Solaris.

Quando si specifica un segno meno (-) nel campo del profilo, le modalità di installazione di Solaris sul sistema vengono controllate dagli script iniziali e finali anziché dal profilo e dal programma di installazione di Solaris.

Ad esempio, in base alla regola seguente, Solaris viene installato sul sistema di nome pongo: dallo script iniziale install_x.inizio e dallo script finale install_x.fine.

hostname pongo install_x.inizio - install_x.fine