Note su Solaris 10 5/08

Capitolo 2 Problemi di esecuzione di Solaris

Questo capitolo descrive i problemi riguardanti l'esecuzione del sistema operativo.


Nota –

Alcuni dei problemi e dei bug descritti in questo capitolo sono stati corretti in versioni successive di Solaris 10. Se la versione di Solaris in uso sul sistema è stata aggiornata, alcuni dei problemi e dei bug descritti in questo capitolo non sono più applicabili al sistema in uso. Per controllare quali bug e problemi non si applicano più ad una specifica versione di Solaris 10, vedere l'Appendice A, Tabella delle correzioni dei bug integrate nel sistema operativo Solaris 10.


Common Desktop Environment

I problemi di Solaris 10 descritti qui di seguito si riferiscono al Common Desktop Environment (CDE).

Il login remoto multilivello dalla schermata di login non è supportato in Solaris Trusted Extensions (6616030)

La voce relativa al login remoto nel menu Opzioni della schermata di login non può essere utilizzata per il login su un sistema Solaris Trusted Extensions multilivello. Quando l'etichetta del sistema in uso corrisponde a quella assegnata a un sistema senza etichetta, è possibile eseguire il login remoto su quel sistema.

Soluzione. Per eseguire il login remoto, seguire le istruzioni del Capitolo 8, Remote Administration in Trusted Extensions (Tasks) in Solaris Trusted Extensions Administrator’s Procedures.

La barra trusted scompare dopo la modifica della risoluzione dello schermo (6460624)

Quando si esegue il comando /usr/X11/bin/xrander -s per impostare una risoluzione inferiore dello schermo, la barra trusted non viene più visualizzata. Questa condizione si verifica effetto sul desktop Trusted CDE ma non sul desktop Trusted Java DS. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Dopo la modifica della risoluzione, riavviare la Gestione dello spazio di lavoro. Selezionare Finestre -> Riavvia la gestione dello spazio di lavoro dal menu dello spazio di lavoro del CDE e scegliere OK.

x86: Il comando kdmconfig non crea un file di identificazione del sistema per il server X Xorg (6217442)

Il metodo di installazione JumpStart utilizza un file di identificazione del sistema (sysidcfg). Questo file viene usato per generare uno specifico file di configurazione Xsun per il sistema. La parte del file sysidcfg relativa alla configurazione Xsun viene creata dal comando kdmconfig -d nome_file. Tuttavia, sui sistemi che utilizzano il server Xorg predefinito, il comando non crea un file con le informazioni di configurazione per Xorg. Ciò significa che, prima di usare il metodo JumpStart su questi sistemi, è necessario eseguire una procedura di preparazione aggiuntiva.

Soluzione. Prima di usare il metodo di installazione JumpStart su un sistema che utilizza il server Xorg, procedere come segue.

  1. Preparare un file xorg.conf da utilizzare sul sistema. Memorizzare questo file nella directory JumpStart del server JumpStart.

    Creare un file xorg.conf con uno dei comandi seguenti:

    • /usr/X11/bin/Xorg -configure

    • /usr/X11/bin/xorgconfig

    • /usr/X11/bin/xorgcfg

  2. Creare uno script finale che esegua una copia del file xorg.conf nella directory /etc/X11 del sistema da installare. Ad esempio, lo script potrebbe includere la riga seguente:


    cp ${SI_CONFIG_DIR}/xorg.conf /etc/X11/Xorg.conf
  3. Nel file delle regole usato con il metodo JumpStart personalizzato, includere lo script finale nella regola relativa al tipo di sistema da installare.

  4. Eseguire l'installazione JumpStart personalizzata.

Per istruzioni sull'installazione JumpStart personalizzata, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10 5/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate . Il Capitolo 4 contiene informazioni sul file di regole usato nel metodo JumpStart, mentre il Capitolo 5 contiene una sezione sugli script finali.

Eliminazione della funzionalità di esecuzione automatica dei supporti removibili del CDE (4634260)

La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibili del CDE è stata temporaneamente rimossa da Solaris 10.

Soluzione. Per usare questa funzionalità per un CD-ROM o un altro supporto removibile, procedere in uno dei modi seguenti:

La Sincronizzazione PDA di Solaris non elimina l'ultimo elemento dal desktop (4260435)

Se si elimina l'ultimo elemento dal desktop e si esegue la sincronizzazione con il PDA, quell'elemento viene ripristinato dal PDA al desktop. Ad esempio, il problema si può verificare con l'ultimo appuntamento dell'agenda o con l'ultima scheda della Gestione indirizzi.

Soluzione. Eliminare manualmente l'ultimo elemento dal PDA prima di eseguire la sincronizzazione.

File system

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi ai file system.

x86: raidctl non riesce a creare i dischi virtuali su un Dell SAS6i/R (6669169)

Le versioni del firmware Dell SAS 6 HBA (LSI 1068) a partire dalla 0.20.46.00-IR introducono un'incompatibilità che può impedire ai comandi lsiutil e raidctl(1M) di configurare correttamente i dischi virtuali. Dopo che si è verificato l'errore, i dischi fisici passano allo stato offline e non sono più accessibili. Sono interessati i comandi raidctl(1M), incluso in Solaris 10 5/08, e lsiutil dalla versione 5.07.04 del pacchetto ITImpt.

Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


# /usr/sbin/raidctl -C "0.3.0 0.4.0" -s 64k 0
Creating RAID volume will destroy all data on spare space of member
disks, proceed (yes/no)?

Operation failed

Soluzione. Configurare i dischi virtuali usando il programma di configurazione SAS. Per accedere al programma di configurazione SAS, digitare Control-C al momento appropriato durante la sequenza di avvio del BIOS.

x86: Timeout ata durante l'avvio (6586621)

Si possono verificare timeout ata durante l'avvio sui sistemi Intel multiprocessore. Questi timeout si verificano quando il dispositivo radice si trova su un disco con il controller HBA associato al precedente driver ata. I timeout conducono a un blocco momentaneo, permanente o a un errore irreversibile durante la procedura di avvio con messaggi simili al seguente:


scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: reset bus, target=0 lun=0
scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: early timeout, target=0 lun=0
gda: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0/cmdk@0,0 (Disk0):
        Error for command 'read sector'   Error Level: Informational
gda: [ID 107833 kern.notice]           Sense Key: aborted command
gda: [ID 107833 kern.notice]           Vendor 'Gen-ATA ' error code: 0x3
gda: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0/cmdk@0,0 (Disk0):
        Error for command 'read sector'   Error Level: Informational
gda: [ID 107833 kern.notice]           Sense Key: aborted command
gda: [ID 107833 kern.notice]           Vendor 'Gen-ATA ' error code: 0x3
scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: abort request, target=0 lun=0
scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: abort device, target=0 lun=0
scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: reset target, target=0 lun=0
scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: reset bus, target=0 lun=0
scsi: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0 (ata0):
        timeout: early timeout, target=0 lun=0
gda: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0/cmdk@0,0 (Disk0):
        Error for command 'read sector'   Error Level: Informational
gda: [ID 107833 kern.notice]           Sense Key: aborted command
gda: [ID 107833 kern.notice]           Vendor 'Gen-ATA ' error code: 0x3
gda: [ID 107833 kern.warning] WARNING: /pci@0,0/pci-ide@1f,2/ide@0/cmdk@0,0 (Disk0):

Soluzione. Scegliere una delle seguenti procedure:


Nota –

Per evitare un degrado delle prestazioni, utilizzare temporaneamente la soluzione 3 o la soluzione 4 fino a quando non sia possibile adottare la soluzione 5.


zoneadm install non riesce con un'attivazione ZFS legacy (6449301)

Se una zona non globale viene configurata inizialmente con un file system ZFS da attivare con il sottocomando add fs, specificando l'opzione mountpoint=legacy, l'installazione della zona non riesce. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore.


ERROR: File o directory non trovati:
impossibile attivare </zones/path/root/usr/local> in una zona non globale per l'installazione:
impossibile accedere al dispositivo del blocco di origine o alla directory </path/local>

Soluzione. Aggiungere l'accesso al file system ZFS dopo l'installazione della zona non globale.

Problemi di conformità di ZFS e UNIX/POSIX

ZFS è progettato come file system conforme allo standard POSIX ed è effettivamente conforme nella maggior parte delle situazioni. Sono tuttavia presenti due condizioni limite in cui ZFS non soddisfa i test di conformità POSIX:

  1. Aggiornamento delle statistiche di capacità del file system ZFS.

  2. Modifica dei dati esistenti in presenza di un file system pieno al 100%.

CR collegati:

fdisk -E può eliminare i dischi usati da ZFS senza messaggi di avviso (6412771)

Se si utilizza il comando fdisk -E per modificare un disco utilizzato da un pool di memorizzazione ZFS, il pool diventa inutilizzabile e possono prodursi errori di I/O o errori irreversibili.

Soluzione.

Non utilizzare il comando fdisk per modificare un disco utilizzato da un pool di memorizzazione ZFS. Per accedere a un disco utilizzato da un pool di memorizzazione ZFS, utilizzare il comando format. In generale, i dischi che contengono file system in uso non dovrebbero essere modificati.

Problemi con ZFS e prodotti di backup di terze parti

Qui di seguito sono descritti i problemi relativi ai prodotti Veritas NetBackup e Brightstor ARCserve Backup.

Veritas NetBackup non effettua il backup e non preserva i file con ACL ZFS/NFSv4 (6352899)

Veritas NetBackup può essere utilizzato ed è supportato per il backup dei file ZFS. Tuttavia, il prodotto attualmente non supporta il backup o il ripristino degli ACL NFSv4 dai file ZFS. Viene effettuato il backup e il ripristino corretto delle impostazioni delle autorizzazioni tradizionali e degli altri attributi dei file.

Se un utente cerca di eseguire il backup o il ripristino dei file ZFS, le informazioni relative agli ACL NFSv4 vengono rimosse dai file ZFS senza alcuna indicazione per l'utente. Nessun messaggio di errore segnala che le informazioni degli ACL sono state rimosse dai file ZFS.

Il supporto per gli ACL ZFS/NFSv4 è in corso di sviluppo e dovrebbe essere disponibile nella prossima versione di Veritas NetBackup release.

Soluzione 1.

In Solaris 10 8/07, i comandi tar e cpio sono in grado di gestire correttamente i file ZFS con ACL NFSv4.

Utilizzare il comando tar con l'opzione -p oppure il comando cpio con l'opzione -P per scrivere i file ZFS in un file. Quindi, usare Veritas NetBackup per il backup dell'archivio tar o cpio.

Soluzione 2.

In alternativa all'utilizzo di Veritas NetBackup, usare i comandi ZFS send e receive per eseguire il backup dei file ZFS. Questi comandi sono in grado di gestire correttamente gli attributi dei file ZFS.

Agente client di BrightStor ARCserve Backup per UNIX (Solaris) e supporto di ZFS

L'agente client di BrightStor ARCserve Backup (BAB) per UNIX (Solaris) può essere utilizzato per eseguire il backup e il ripristino dei file ZFS.

Tuttavia, gli ACL NFSv4 di ZFS non vengono preservati durante il backup. Le normali autorizzazioni e gli attributi di UNIX vengono preservati.

Soluzione. Per preservare i file ZFS con gli ACL NFSv4, utilizzare il comando tar con l'opzione -p oppure il comando cpio con l'opzione -P per scrivere i file ZFS in un file. Quindi, usare BrightStor ARCserve Backup per il backup dell'archivio tar o cpio.

La GUI di ZFS dovrebbe controllare /usr/lib/embedded_su all'inizio di tutte le procedure guidate (6326334)

Se si aggiunge il pacchetto SUNWzfsg di Solaris 10 8/07 o Solaris 10 5/08 a un sistema che esegue una versione anteriore di Solaris 10 e non dispone della patch per embedded_su, le procedure guidate dell'Amministrazione di ZFS non sono completamente funzionali.

Se si cerca di eseguire l'applicazione Amministrazione di ZFS su un sistema sprovvisto della patch embedded_su, è possibile solo visualizzare la configurazione di ZFS. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


/usr/lib/embedded_su: non trovato

Soluzione.

Aggiungere la patch embedded_su (119574-02) al sistema che esegue la versione anteriore a Solaris 10 6/06.

Impossibile sincronizzare i file system in caso di errore irreversibile (6250422)

Se si verifica un errore irreversibile mentre è in corso un'attività di I/O verso una destinazione collegata con l'iniziatore software iSCSI di Solaris, è possibile che l'operazione di I/O non venga annullata o sincronizzata sul dispositivo di destinazione. Questa condizione può provocare un danneggiamento del file system. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione.

Utilizzare un journaling file system come UFS. A partire da Solaris 10, il logging UFS è abilitato nell'impostazione predefinita. Per maggiori informazioni su UFS, vedere la sezione What’s New in File Systems? in System Administration Guide: Devices and File Systems.

L'aggiornamento da alcune versioni di Solaris Express o di Solaris 10 richiede la riattivazione dei file system

Quando si aggiorna un server NFSv4 dalla versione 6/05 a Solaris Express 7/05 o a una versione successiva (inclusi tutti gli aggiornamenti di Solaris 10), i programmi possono generare errori EACCES. Inoltre, alcune directory appaiono erroneamente vuote.

Per prevenire questi errori, disattivare e riattivare i file system del client. Se la disattivazione non dovesse riuscire, provare a forzarla con il comando umount -f. In alternativa, riavviare il client.

Le funzioni dell'elenco di controllo di accesso NFSv4 non operano correttamente

Le funzioni dell'elenco di controllo di accesso (ACL) NFSv4 non funzionano correttamente se i client e i server della rete sono installati con versioni precedenti e diverse di Solaris 10. Il problema riguarda le funzioni degli ACL e i programmi della riga di comando sotto elencati:

Per maggiori informazioni su queste funzioni e programmi, vedere le rispettive pagine man.

Ad esempio, si possono verificare errori in una rete che presenta la seguente configurazione:

La tabella seguente illustra i risultati delle funzioni degli ACL in configurazioni client-server che utilizzano versioni diverse di Solaris 10.

Operazione 

Sistema operativo S10 del client 

Sistema operativo S10 del server 

Risultato 

get ACL 

S10 Beta 

S10 

ACL modificato * 

get ACL 

S10 

S10 Beta 

funzionamento corretto 

set ACL 

S10 Beta 

S10 

funzionamento corretto 

set ACL 

S10 

S10 Beta 

Errore: EOPNOTSUP 

Soluzione. Perché le funzionalità degli ACL NFSv4 operino correttamente, eseguire un'installazione completa di Solaris 10 sia sul server che sul client.

Problemi di accesso tra client Solaris NFSv4 e server NFSv4

Nell'attuale versione di Solaris 10, l'implementazione Solaris degli elenchi di controllo di accesso (ACL) NFSv4 è ora conforme alle specifiche RFC 3530. Tuttavia, si verificano errori con i client NFSv4 che utilizzano le versioni Beta 2 o Beta 1 di Solaris 10. Questi client non possono creare file sui server NFSv4 che utilizzano l'attuale versione di Solaris 10. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


NFS getacl failed for nome_server: error 9 (RPC: Program/version mismatch)

Soluzione. Nessuna.

Il comando mkfs può non riuscire a creare i file system su dischi molto grandi (6352813)

Il comando mkfs può non essere in grado di creare un file system sui dischi che possiedono una determinata geometria e le cui dimensioni superano gli 8 Gbyte. La dimensione del gruppo di cilindri derivato è troppo grande per il frammento da 1 Kbyte. Questa dimensione del gruppo di cilindri comporta l'impossibilità di inserire in un blocco i metadati in eccesso.

Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


Con 15625 settori per cilindro, il numero minimo di
cilindri per gruppo è 16. Ciò richiede che la dimensione
del frammento venga modificata da 1024 a 4096.
Rieseguire mkfs con parametri differenti.

Soluzione. Usare il comando newfs. In alternativa, impostare una dimensione superiore per il frammento, ad esempio 4096, quando si utilizza il comando mkfs.

Il crash dump del sistema non riesce sui dispositivi che superano la dimensione di 1 TByte (6214480)

Il sistema non riesce a generare un crash dump nelle partizioni di dimensioni pari o superiori a 1 Tbyte. Se il sistema utilizza un dispositivo di questo tipo, in seguito a un errore irreversibile e al successivo riavvio del sistema si può verificare quanto segue:

Soluzione. Configurare la dimensione del dispositivo di dump del sistema su un valore inferiore a 1 Tbyte.

L'uso del comando smosservice per l'aggiunta di servizi del sistema operativo genera un messaggio di spazio insufficiente sul disco (5073840)

Se si utilizza il comando smosservice per aggiungere servizi del sistema operativo a un file system UFS, compare un messaggio indicante che lo spazio disponibile sul disco è insufficiente. Questo errore riguarda in modo specifico i file system UFS sui dischi con etichetta EFI.

Soluzione. Usare la seguente procedura.

  1. Applicare l'etichetta del disco VTOC SMI.

  2. Ricreare il file system.

  3. Rieseguire il comando smosservice.

Problemi e bug legati all'hardware

In Solaris 10 sono presenti i seguenti problemi e bug legati all'hardware.

SPARC: Impossibile collegare il secondo disco SCSI dopo Solaris Live Upgrade (6684776)

Alcuni sistemi desktop possono perdere l'accesso ai dischi, fatta eccezione per i dischi radice, quando si utilizza Solaris Live Upgrade per l'aggiornamento da Solaris 10 8/07 a Solaris 10 5/08. Questa condizione si verifica per un bug nel sistema di gestione dei consumi.

Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


System can't access disk.

Soluzione. Disabilitare la gestione dei consumi sul sistema. Procedere come segue:

  1. Modificare il file di configurazione /etc/power.conf e modificare la voce autopm da default a disable.

  2. Aggiornare le impostazioni di gestione dell'alimentazione con il comando pmconfig -r.

  3. Riavviare il sistema.

x86: Impossibile abilitare MPxIO (6664694)

I sistemi x64 che usano i controller LSI SAS PCI-E, ad esempio SG-XPCIE8SAS-E-Z, SG-XPCIE4SAS-Z, SG-XPCIE4SAS3-Z e SG-PCIE8SAS-Z, non possono abilitare MPxIO se sono presenti più di 4 Gbyte di RAM.

Per verificare se il proprio sistema è interessato dal problema, digitare il comando prtpicl -v. Ricercare nell'output del comando i dispositivi che utilizzano pci1000,56 o pci1000,58, dove sia presente la proprietà pcie-capid-reg e la proprietà revision-id sia minore o uguale a 2. Ad esempio:


pci1000,56 AND pcie-capid-reg exists AND revision-id <= 2

oppure


pci1000,58 AND pcie-capid-reg exists AND revision-id <= 2

Soluzione. Scaricare e installare la patch 125082-13 da http://sunsolve.sun.com.

64 bit SPARC: Le operazioni DR che interessano gli ID di CPU più bassi non riescono (6663570)

Le operazioni di riconfigurazione dinamica (DR) che interessano gli ID di CPU più bassi possono produrre un errore irreversibile del dominio. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


panic[cpu40]/thread=2a1008ebca0: BAD TRAP: type=10 rp=xxxxxxx addr=xxxxxxx mmu_fsr=0

Soluzione. Non utilizzare la DR per identificare la scheda di sistema che ospita la CPU con l'ID di CPU più basso. Usare il comando prtdiag per identificare la CPU con l'ID più basso.

SPARC: Regressione del 19,55% delle prestazioni del driver NCP (6660074)

La regressione delle prestazioni si verifica per il driver NCP (Niagara Crypto Provider) sui sistemi Sun SPARC® Enterprise T5220 che eseguono Solaris 10 5/08. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Aggiungere la riga seguente al file di configurazione /platform/sun4v/kernel/drv/ncp.conf:


ncp-threads-per-core=6;

64 bit SPARC: Alcuni comandi DR non riescono (6614737)

I comandi DR deleteboard(8) e moveboard(8) possono bloccarsi in presenza di una delle seguenti condizioni:

Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Se un comando DR si blocca, riavviare il dominio.

Non eseguire operazioni DR in presenza di una delle condizioni indicate sopra.

Per verificare se il sistema contiene memoria degradata, usare il comando XSCF showstatus. Per verificare se il dominio contiene schede di sistema con dimensioni di memoria differenti, usare il comando XSCF showdevices. È possibile anche usare il comando prtdiag nel dominio per visualizzare la memoria presente nelle varie schede di sistema.

La cache ARC di ZFS alloca memoria nella kernel cage impedendo la riconfigurazione dinamica (6522017)

Sui sistemi dotati di una grande quantità di memoria, ZFS può allocare la memoria del kernel su tutte le schede di sistema. Per la riconfigurazione dinamica è richiesta una scheda di sistema libera che sia in grado di ospitare la memoria della scheda che viene configurata dinamicamente. La riconfigurazione dinamica della memoria implica che non è possibile eseguire questa operazione sui sistemi con una grande quantità di memoria che eseguono ZFS. I server SunFireTM di fascia alta sono in grado di rilocare le pagine del server per evitare questo problema. Per i domini con oltre 32 core è necessario che la rilocazione delle pagine del kernel (KPR) sia abilitata su questi server. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore

Soluzione. Ridurre la quantità di memoria del kernel che può essere allocata da ZFS impostando il parametro zfs_arc_max nel file /etc/system. L'esempio seguente imposta la dimensione massima su 512 Mbyte.


set zfs_arc_max = 0x20000000

mpathadm non visualizza l'impostazione di bilanciamento del carico specifica per il dispositivo

Il sottocomando mpathadm show logical-unit elenca il valore di configurazione globale del bilanciamento del carico per la proprietà Current Load Balance. Tuttavia, le voci in csi_vhci.conf che modificano il tipo di bilanciamento del carico per uno specifico prodotto non vengono prese in considerazione nell'output di mpathadm anche quando l'impostazione è attiva.

Lo strumento di registrazione impedisce l'utilizzo di Power Management con alcuni frame buffer (6321362)

Se i processi in background dello strumento di registrazione sono in esecuzione, i frame buffer Elite3D e Creator3D non riescono ad attivare la gestione dei consumi. Questa condizione riduce il risparmio energetico quando la gestione dei consumi è attiva. In alcune condizioni, anche l'esecuzione del comando sys-suspend può bloccarsi. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore. È possibile che il sistema resti bloccato durante un'operazione di sospensione o ripresa del sistema.

Soluzione.

Eseguire il comando seguente circa 60 secondi dopo ogni login:


# pkill -f basicreg.jar
# pkill -f swupna.jar

SPARC: Le schede di accelerazione Sun Crypto 4000 nelle versioni 1.0 e 1.1 non sono supportate in Solaris 10

Solaris 10 utilizza un nuovo framework crittografico. Tuttavia, le versioni 1.0 e 1.1 del software e del firmware della scheda Sun Crypto Accelerator 4000 non utilizzano questo framework. Queste versioni non sono perciò supportate in Solaris 10.

La versione 2.0 delle schede utilizza il nuovo framework. Questa versione è disponibile come aggiornamento gratuito per gli utenti delle schede Sun Crypto Accelerator 4000 che intendano utilizzare Solaris 10. Poiché la scheda Sun Crypto Accelerator 4000 è un prodotto soggetto a vincoli di esportazione, per ottenere l'aggiornamento gratuito è necessario contattare Sun Enterprise Services o il proprio canale di vendita locale. Per maggiori informazioni, accedere alla pagina Web della scheda Sun Crypto Accelerator 4000, sul sito dei prodotti Sun.

Alcuni controller USB 2.0 sono disabilitati

Il supporto di alcuni controller USB 2.0 è stato disabilitato a causa di problemi di incompatibilità tra questi dispositivi e il driver EHCI. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Due to recently discovered incompatibilities with this 
USB controller, USB2.x transfer support has been disabled. 
This device will continue to function as a USB1.x controller. 
If you are interested in enabling USB2.x support please refer 
to the ehci(7D) man page. 
Please refer to www.sun.com/io for Solaris Ready products 
and to www.sun.com/bigadmin/hcl for additional compatible 
USB products.

Per informazioni aggiornate sui dispositivi USB, vedere http://www.sun.com/io_technologies/USB-Faq.html.

Dispositivi USB supportati e relative configurazioni degli hub

Questa versione di Solaris supporta sia i dispositivi USB 1.1 che USB 2.0. La tabella seguente contiene un riepilogo dei dispositivi USB che operano correttamente in determinate configurazioni. La connessione può essere sia diretta che tramite un hub USB. Si noti che i dispositivi e gli hub USB 1.1 possono avere due modalità: bassa velocità e velocità normale. Tutti i dispositivi USB 2.0 sono ad alta velocità. Per informazioni dettagliate sulle porte e le velocità di utilizzo, vedere il manuale System Administration Guide: Devices and File Systems.

Tabella 2–1 Dispositivi e configurazioni USB

Dispositivi USB 

Connessione 

Dispositivi di memorizzazione USB 2.0 

Diretta, hub USB 1.1, hub USB 2.0 

Dispositivi USB 1.1 fatta eccezione per i dispositivi audio 

Diretta, hub USB 1.1, hub USB 2.0 

Dispositivi audio USB 1.1 

Diretta, hub USB 1.1 

Dispositivi audio USB 2.0 

Non supportata 

x86: Limitazioni con alcuni driver in Solaris 10

Qui di seguito sono descritte le limitazioni connesse ad alcuni driver e interfacce riscontrate in questa versione di Solaris 10 per piattaforma x86:

Ripresa dei checkpoint

Questa funzionalità è disabilitata per tutti i tipi di dispositivo. Nel codice DDI_SUSPEND della funzione detach(), si dovrebbe restituire DDI_FAILURE.

Gestione dei consumi

Questa funzionalità non è disponibile per i dispositivi USB. Non creare componenti per la gestione dei consumi. Scrivere il driver in modo che pm_raise_power() e pm_lower_power() vengano chiamati solo se vengono creati componenti per la gestione dei consumi.

Lettori di DVD-ROM/CD-ROM su sistemi senza monitor

La gestione dei consumi dei dispositivi interattivi, ad esempio dei lettori di supporti removibili, è collegata a quella del monitor e della relativa scheda grafica. Se lo schermo è attivo, il lettore di CD-ROM e l'unità a dischetti rimangono nella modalità pienamente operativa. Questi dispositivi possono passare erroneamente alla modalità di risparmio energetico sui sistemi senza monitor. Per ripristinare l'alimentazione del lettore di CD o dell'unità a dischetti, digitare volcheck per ottenere lo stato più recente di ogni dispositivo removibile.

In alternativa, è possibile disabilitare la gestione dei consumi usando l'interfaccia grafica di Dtpower. Disabilitando la gestione dei consumi, i dispositivi operano sempre in modalità pienamente operativa.

x86: Necessità di configurazione manuale per l'attivazione di tastiere non inglesi

Nella configurazione predefinita, il programma kdmconfig specifica la tastiera generica inglese a 104 tasti come tipo di tastiera collegata al sistema. Se il sistema non utilizza una tastiera inglese, è necessario specificare manualmente il tipo di tastiera appropriato durante l'installazione. Diversamente, l'installazione continua usando una tastiera predefinita diversa da quella effettiva del sistema.

Soluzione 1. Se il sistema non utilizza una tastiera inglese, procedere come segue durante l'installazione:

  1. Quando compare la configurazione del sistema a finestre proposta per l'installazione, premere Esc.


    Nota –

    Le informazioni di questa schermata, che includono il tipo di tastiera, rimangono visualizzate solo per 30 secondi. Per modificare le impostazioni di configurazione, è necessario premere Esc prima che trascorrano i 30 secondi. Diversamente, l'installazione prosegue con le impostazioni visualizzate.


  2. Scegliere il tipo di tastiera corrispondente alla tastiera collegata al sistema.

  3. Premere Invio per accettare le modifiche e continuare l'installazione.

Soluzione 2. Per cambiare il tipo di tastiera su un sistema che già utilizza Solaris 10, usare il programma kdmconfig. Scegliere l'opzione appropriata per il tipo di server X eseguito dal sistema.

SPARC: Il driver jfca per alcune schede bus collegate a unità nastro può causare errori (6210240)

Il driver jfca per i controller (HBA) sotto elencati può causare errori irreversibili del sistema o errori di I/O quando i controller sono collegati a un'unità nastro:

Durante lo svolgimento di alcune operazioni, il driver jfca per queste schede bus è soggetto a una condizione di conflitto (race condition) che causa un errore. Le operazioni interessate sono le seguenti:

Vengono visualizzati messaggi di errore simili ai seguenti:

Soluzione. Non collegare le unità nastro a una scheda SG-PCI1FC-JF2 o SG-PCI2FC-JF2.

Possibili conflitti tra dispositivi che condividono lo stesso bus (6196994)

Le schede Quad Fast-Ethernet (QFE) possono creare problemi di conflitto se condividono lo stesso bus con una delle seguenti schede:

Nella configurazione predefinita, il parametro infinite-burst del driver ce utilizzato da queste schede è abilitato. Ciò comporta la riduzione al minimo del tempo del bus disponibile per le porte QFE che condividono lo stesso bus.

Soluzione. Evitare di collocare le schede QFE sullo stesso bus delle schede di rete elencate.

La funzione DDI hat_getkpfnum() è obsoleta (5046984)

La funzione DDI hat_getkpfnum() è obsoleta. Gli sviluppatori dovrebbero aggiornare i propri driver in modo da non utilizzare l'interfaccia DDI hat_getkpfnum(). Se un driver utilizza hat_getkpfnum(), vengono visualizzati messaggi di avvertimento simili ai seguenti:


WARNING: Module provadrv is using the obsolete hat_getkpfnum(9F)
interface in a way that will not be supported in
a future release of Solaris. Please contact the
vendor that supplied the module for assistance,
or consult the Writing Device Drivers guide,
available from http://www.sun.com for migration
advice.
---
Callstack of bad caller:
       hat_getkpfnum_badcall+93
       hat_getkpfnum+6e
       mydrv_setup_tx_ring+2d
       mydrv_do_attach+84
       mydrv_attach+242
       devi_attach+6f
       attach_node+62
       i_ndi_config_node+82
       i_ddi_attachchild+4a
       devi_attach_node+4b
       devi_attach_children+57
       config_immediate_children+6e
       devi_config_common+77
       mt_config_thread+8b

Per determinare se un driver utilizza hat_getkpfnum(), esaminare il suo codice sorgente o i suoi simboli usando nm(). Usando come esempio il driver provadrv, digitare la sintassi seguente:


% nm /usr/kernel/drv/provadrv | grep hat_getkpfnum

Per informazioni sulla migrazione dei driver da hat_getkpfnum(), vedere l'Appendice B, Summary of Solaris DDI/DKI Services in Writing Device Drivers.

Alcuni lettori di DVD e di CD-ROM non consentono l'avvio di Solaris (4397457)

Il valore di timeout predefinito per la parte SCSI della scheda SunSwiftTM PCI Ethernet/SCSI (X1032A) non è conforme ai requisiti di timeout del lettore di DVD-ROM SCSI di Sun (X6168A). Con supporti di scarsa qualità, il DVD-ROM produce talvolta errori di timeout. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai sistemi Sun Fire 6800, 4810, 4800 e 3800. Questi sistemi modificano il valore di timeout SCSI attraverso la PROM OpenBoot.

Soluzione. Per le altre piattaforme, usare le interfacce SCSI integrate o schede SCSI compatibili con il DVD-ROM, come le seguenti:

Problemi di iPlanet Directory Server 5.1

Questa sezione contiene informazioni importanti per gli utenti di iPlanetTM Directory Server 5.1 che intendano eseguire un aggiornamento a Solaris 10.

Installazione di Directory Server 5.1

Sun Java System Directory Server 5 2005Q1 sostituisce iPlanet Directory Server 5.1, precedentemente integrato nel sistema operativo Solaris 9. In Solaris 10, questo nuovo server di elenchi può essere installato come parte di Sun Java Enterprise System.


Nota –

Per informazioni su Sun Java System Directory Server 5 2005Q1, vedere la documentazione di Sun Java System sul sito Web http://docs.sun.com.


Solaris 10 continua a supportare Directory Server 5.1. L'installazione di Directory Server 5.1 può rendersi necessaria nelle seguenti circostanze:

In Solaris 10, l'installazione di Directory Server 5.1 deve essere eseguita manualmente. Procedere come segue:

  1. Inserire il CD Solaris 10 Software - 5 nel lettore di CD-ROM.

  2. Diventare superutente.

  3. In una finestra di terminale, installare il server di elenchi:


    # cd /cdrom/cdrom0/Solaris_10/Product/
    # pkgadd -d . IPLTnls IPLTnspr IPLTnss IPLTjss IPLTpldap \
    IPLTdsr IPLTdsu IPLTadmin IPLTcons IPLTadcon IPLTdscon \
    IPLTadman IPLTdsman
    

    Per installare i pacchetti localizzati per il cinese semplificato, usare il seguente comando aggiuntivo:


    # pkgadd -d . IPLTcdsu IPLTcadmin IPLTccons IPLTcadcon \
    IPLTcdscon IPLTcadman IPLTcdsman
    

    Per installare i pacchetti localizzati per il giapponese, usare il seguente comando aggiuntivo:


    # pkgadd -d . IPLTjdsu IPLTjadmin IPLTjcons IPLTjadcon \ 
    IPLTjdscon IPLTjadman IPLTjdsman
    
  4. Al termine dell'installazione, configurare iPlanet Directory Server 5.1. Vedere il Capitolo 11, Sun ONE Directory Server Configuration in System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

Migrazione a Sun Java System Directory Server 5 2005Q1


Avvertenza – Avvertenza –

I formati di database delle due versioni del server di elenchi sono incompatibili. Per gli utenti di Directory Server 5.1, Sun raccomanda di migrare il database al formato utilizzato da Sun Java System Directory Server 5 2005Q1.


Per eseguire la migrazione, occorre che entrambe le versioni del server di elenchi siano presenti sul sistema aggiornato a Solaris 10. Se si utilizza Directory Server 5.1 con il formato degli archivi compressi (.tar.gz), passare direttamente al punto 2 per le istruzioni di migrazione.

  1. In una finestra di terminale, determinare se i pacchetti di iPlanet Directory Server 5.1 siano presenti sul sistema.


    $ pkginfo | grep IPLT
    

    Se vengono visualizzati i pacchetti seguenti, è possibile passare al punto 2 e procedere con la migrazione. L'output indica che i pacchetti di iPlanet Directory Server 5.1 sono presenti sul sistema.


    system  IPLTadcon  Administration Server Console
    system  IPLTadman  Administration Server Documentation
    system  IPLTadmin  Administration Server
    system  IPLTcons   Console Client Base
    system  IPLTdscon  Directory Server Console
    system  IPLTdsman  Directory Server Documentation
    system  IPLTdsr    Directory Server (root)
    system  IPLTdsu    Directory Server (usr)
    system  IPLTjss    Network Security Services for Java
    system  IPLTnls    Nationalization Languages and Localization Support
    system  IPLTnspr   Portable Runtime Interface
    system  IPLTnss    Network Security Services
    system  IPLTpldap  PerLDAP
    $

    Se i pacchetti non vengono visualizzati, prima di procedere occorre installare i pacchetti di iPlanet Directory Server 5.1. Vedere la procedura in 4 fasi descritta nella sezione precedente, Installazione di Directory Server 5.1. Al termine dell'installazione, passare al punto 2 e procedere con la migrazione.

  2. Migrare il database di iPlanet Directory Server 5.1 alla versione più recente. Per le istruzioni, vedere la raccolta di documenti relativa a Sun Java System Directory Server all'indirizzo http://docs.sun.com/coll/DirectoryServer_05q1.

Dopo la migrazione dei dati, continuare a eseguire il backup dei dati con la stessa procedura usata prima della migrazione. Un eventuale processo di ripristino dei dati in situazioni di emergenza potrebbe richiedere il database migrato.

Problemi durante l'esecuzione del debugger

I problemi descritti qui di seguito riguardano il debugger del kernel.

x86: Un segnale SIGTRAP inatteso provoca il blocco del debugger dbx (6546562)

Quando si utilizza il debugger dbx in Solaris 10, sulla piattaforma x86, per eseguire il debugging di un programma che produce e consegna segnali dotati di gestori, dbx può ricevere dal kernel un segnale SIGTRAP inatteso che provoca il blocco del debugger. Questa situazione si verifica quando dbx sta eseguendo le istruzioni una alla volta, eseguendo il codice fino a un punto d'interruzione, raccogliendo i dati RTC o eseguendo altre attività che utilizzano il trapping dei segnali.

In alcuni casi, dbx visualizza un avviso di segnale SIGTRAP inatteso al momento del blocco. Ad esempio:


dbx: internal warning: unexpected SIGTRAP!

In altri casi, dbx segnala la ricezione di un segnale SEGV. Ad esempio:


signal SEGV (no mapping at the fault address) in main at line 29 in file "test.c"

In questo caso, quando l'utente digita il comando cont -sig SEGV per proseguire l'esecuzione con il segnale SEGV, dbx visualizza l'avviso di SIGTRAP inatteso.

Il bug si verifica in Solaris 10 sulla piattaforma x86 dopo l'installazione della patch del kernel 127112.

Soluzione. Non installare la patch del kernel 127112 e disinstallarla se è già stata installata. Per maggiori informazioni su questo bug, vedere la pagina di Sun Studio Support News all'indirizzo http://developers.sun.com/sunstudio/support/news/index.jsp.

SPARC: Problemi con il debugger dbx nell'elaborazione di oggetti a 64 bit (6347707)

Il debugger dbx si interrompe con un errore di accesso alla memoria nell'elaborazione di determinati file eseguibili e librerie a 64 bit. Tuttavia, il problema non interessa l'utilizzo normale di questi oggetti a 64 bit. Viene visualizzato un messaggio di errore simile al seguente:


dbx: internal error: signal SIGBUS (invalid address alignment)

Soluzione. Utilizzare il debugger mdb o la funzione Solaris Dynamic Tracing. Queste soluzioni alternative sono in grado di diagnosticare i processi che utilizzano oggetti a 64 bit.

Il sistema può entrare in un ciclo infinito se viene modificata la CPU master (4405263)

Durante l'esecuzione del debugger del kernel di Solaris per la diagnosi di un sistema in funzione, il sistema può entrare in un ciclo con messaggi di errore incompleti. Il ciclo si verifica quando viene modificata la CPU master della PROM OpenBoot. Dopo il processo di ripristino, il sistema ritorna operativo. Tuttavia, le tracce dell'errore originale vanno perdute. Ciò significa che non è possibile eseguire una diagnosi dell'errore irreversibile.

Soluzione. Quando il sistema si trova al livello della PROM, viene visualizzato il prompt ok di OpenBoot. Nei sistemi con più CPU, il prompt ok è preceduto da un numero racchiuso tra parentesi graffe. Questo numero indica la CPU attiva nel sistema. Per eseguire la sessione di debug al livello della PROM, procedere come segue.

  1. Elevare pil a f digitando il comando seguente:


    {0} ok h# 0f pil!
    
  2. Usare il comando switch-cpu per passare selettivamente dalla CPU attualmente attiva ad altre CPU. Ad esempio, per passare dalla CPU #0 alla CPU #1, digitare il comando seguente:


    (0) ok 1 switch-cpu
    

    Il prompt ok è ora preceduto dal numero della nuova CPU attivata.


    {1} ok
  3. Eseguire il debugger.

  4. Al termine della sessione del debugger, eseguire un comando reset-all per tornare all'uso normale del sistema.


Nota –

Verificare di avere aggiornato il sistema all'ultima versione della PROM OpenBoot.


Localizzazione

Questa sezione descrive i problemi relativi alla localizzazione di Solaris 10.

In Trusted Java DS sono presenti più selettori dei metodi di input

Quando si esegue il login in Trusted Java DS usando una versione locale UTF-8 o asiatica, nell'impostazione predefinita viene visualizzata l'applicazione Selettore dei metodi di input (iiim-panel) in base all'etichetta. Per questa ragione, in un ambiente con più etichette vengono visualizzate più applicazioni iiim-panel e questo può ingenerare una certa confusione.

Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Interrompere l'utilizzo di iiim-panel. Procedere come segue:

Per modificare la lingua di input, è possibile anche usare una scelta rapida. Per abilitare la scelta rapida, procedere come segue:


Nota –

Quando si seleziona “Collega alle applicazioni”, l'elenco del selettore della lingua non verrà visualizzato per le applicazioni GTK. È possibile selezionare la lingua di input usando i tasti di scelta rapida.


Metodo di input Wnn8 per il giapponese

Il metodo di input giapponese Wnn8 non può essere utilizzato se i server Wnn8 non sono abilitati.

Soluzione. Abilitare i server Wnn8:


# svcadm enable wnn8/server

Inoltre, selezionare Wnn8 come motore per la lingua giapponese eseguendo il comando iiim-properties.

Impossibile abilitare il metodo di input con i diritti di amministratore principale (6475081)

Un utente che dispone dei diritti di amministratore principale (Primary Administrator) non può utilizzare i metodi di input per una specifica versione locale e quindi non può immettere correttamente i caratteri. Lo stato del metodo di input non viene visualizzato nell'area di lavoro. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Aggiungere le righe seguenti al file /etc/security/exec_attr:


Primary Administrator:solaris:cmd:::/usr/bin/csh:uid=0;gid=0
Primary Administrator:solaris:cmd:::/usr/bin/ksh:uid=0;gid=0
Primary Administrator:solaris:cmd:::/usr/bin/sh:uid=0;gid=0

Per informazioni sul formato del file, vedere la pagina man exec_attr(4).

Il nuovo metodo di input ChuYin non è supportato nell'aggiornamento a IIIMF revisione 12 (6492129)

Quando si esegue l'aggiornamento del sistema operativo a Solaris 10 6/06 o Solaris 10 11/06, il framework dei metodi di input e i singoli metodi di input vengono aggiornati dalla revisione 10 alla 12. Tuttavia, ChuYin non è compreso nell'elenco dei metodi di input supportati. Inoltre, non è possibile utilizzare i tasti F2 e F3 per modificare il metodo di input

Soluzione. Usare il metodo PinYin per digitare i caratteri cinesi tradizionali con Hanyu PinYin. Usare Ctrl+Shift per commutare i metodi di input.

AltGr non può essere utilizzato per modificare la modalità in alcune versioni locali russe (6487712)

Il tasto AltGr non consente di commutare le modalità per il layout Xsun russo nelle versioni locali ru_RU.KOI8-R e ru_RU.ANSI1251.

Soluzione 1. Passare alla versione locale ru_RU.UTF-8 o ru_RU.ISO8859-5.

Soluzione 2. Usare IIIMFTM al posto del layout di tastiera russo.

Il testo in lingua araba non compare nelle versioni locali ar

Se un sistema x86 utilizza Xorg come server X predefinito, il font arabo (iso7759-6) non compare nella versione locale ar. Questo errore non si verifica se si utilizza XSun al posto di XOrg.

Soluzione. Procedere come segue.

  1. Come superutente, aprire con un editor il file /usr/dt/config/Xservers.

    • Togliere il simbolo di commento o aggiungere la riga seguente:


      :0 Local local_uid@console root /usr/openwin/bin/Xsun :0 
      -nobanner -defdepth 24
    • Commentare la riga seguente:


      :0 Local local_uid@console root /usr/X11/bin/Xorg :0
  2. Riavviare il sistema.

In alternativa, è possibile eseguire il login con ar_EG.UTF-8 o altre versioni locali UTF-8.

La Sincronizzazione PDA di Solaris non supporta lo scambio dei dati con un dispositivo PDA multibyte internazionalizzato (4263814)

Quando si scambiano dati multibyte tra un PDA e il CDE Solaris, i dati possono risultare danneggiati in entrambi gli ambienti.

Soluzione. Prima di eseguire la Sincronizzazione PDA di Solaris, eseguire un backup dei dati del PC usando l'utility di backup del PDA. Se si effettua accidentalmente uno scambio di dati multibyte e le informazioni risultassero danneggiate, ripristinare i dati dalla copia di backup.

Vari tipi di carattere arabi non funzionano in GNOME (6384024)

In GNOME, selezionando alcuni tipi di carattere arabi, i caratteri non vengono visualizzati. Il problema si verifica quando si seleziona il tipo di carattere per le applicazioni, il desktop o il titolo della finestra usando il menu delle proprietà dei tipi di carattere di GNOME. I tipi di carattere interessati sono, tra gli altri:

Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione.

Utilizzare la nuova famiglia di caratteri Kacst per visualizzare i caratteri arabi nelle applicazioni GNOME.

Impossibile modificare la lingua di input nelle applicazioni salvate nella sessione (6360759)

Nelle versioni locali UTF-8 l'input in più lingue è supportato, ma la commutazione tra le lingue non funziona quando si utilizzano applicazioni salvate per la sessione in cui si fa clic con il pulsante del mouse 1 dopo il login. Il problema si verifica in Java Desktop System (Java DS). Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione.

Fare clic con il pulsante del mouse 1 sullo sfondo dell'area di lavoro o sul menu Apri prima di fare clic su un'applicazione.

I tasti di scelta rapida di Mozilla nella versione locale spagnola sono inconsueti e ambigui (6288620)

I tasti di scelta rapida di Mozilla 1.7 sono inconsueti, in particolare nella versione locale spagnola. Ad esempio, Ctrl-S è utilizzato sia per la copia che per il salvataggio. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione.

Identificare nei menu i tasti di scelta rapida assegnati alle varie azioni.

Nota sulla migrazione alle versioni locali UTF-8

Nella migrazione alle versioni locali UTF-8, il tipo di file determina il metodo utilizzato per importare o esportare i dati.

File di Microsoft Office

I file di Microsoft Office sono codificati in formato Unicode. Le applicazioni di StarOffice possono leggere e scrivere i file Unicode.

File HTML

I file HTML creati con editor HTML come Mozilla Composer, o i file HTML salvati con un browser Web, in genere contengono un tag di codifica charset. Dopo l'esportazione o l'importazione, è possibile visualizzare questi file HTML con il browser Web Mozilla Navigator, o modificarli con Mozilla Composer, in base al tag di codifica presente nel file HTML.

Correzione di file HTML con codifica errata

Nella visualizzazione dei file HTML possono comparire caratteri errati. Il problema è dovuto in genere alle seguenti cause:

Per individuare il tag di codifica charset nel file HTML, procedere come segue:

  1. Aprire il file con Mozilla.

  2. Premere Ctrl-i, oppure fare clic su Visualizza per aprire il relativo menu.

  3. Scegliere Info pagina.

L'indicazione charset è visibile nella parte inferiore della scheda Informazioni generali, ad esempio:


Content-Type text/html; charset=us-ascii

Se la stringa charset=us-ascii non corrisponde all'effettiva codifica utilizzata nel file, nella visualizzazione del file possono comparire caratteri errati. Per modificare la codifica del file HTML, procedere come segue:

  1. Aprire il file con Mozilla Composer.

  2. Aprire il menu File.

  3. Selezionare Salva e modifica codifica dei caratteri.

  4. Scegliere la codifica appropriata. Mozilla Composer converte automaticamente la codifica e il tag charset.

Messaggi di posta elettronica salvati in formato che consente la migrazione

In genere i messaggi di posta elettronica vengono contrassegnati con il tag MIME charset. L'applicazione Posta e calendario riconosce i tag MIME charset. Non è necessario eseguire una conversione della codifica.

File di testo

I file di testo non contengono un tag charset. Se la codifica dei file non è UTF-8, è necessario convertirli. Ad esempio, per convertire un file di testo in formato cinese tradizionale big5 in UTF-8, eseguire il comando:


iconv -f big5 -t UTF-8 nomefileinput



 > nomefileoutput

È anche possibile utilizzare l'Analizzatore del file system per la conversione della codifica.

È possibile utilizzare l'Editor di testo per leggere e scrivere automaticamente file con la corretta codifica, oppure specificando in modo esplicito la codifica al momento dell'apertura o del salvataggio.

Per avviare l'Editor di testo, scegliere Apri e quindi Applicazioni->Accessori->Editor di testo.

Nomi dei file e delle directory

Se la codifica dei nomi dei file e delle directory che utilizzano caratteri multibyte non è UTF-8, è necessario convertire tali nomi. È possibile utilizzare l'Analizzatore del file system per convertire i nomi dei file e delle directory e il contenuto dei file di testo dalle vecchie codifiche al formato UTF-8. Per maggiori informazioni, consultare la Guida online dell'Analizzatore del file system.

Per avviare l'Analizzatore del file system, scegliere Apri e quindi Utilità->Analizzatore del file system.

Quando si accede a file o a directory con nomi in formato non UTF-8 da Microsoft Windows via SMB usando Esplora risorse, è possibile accedere ai file e alle directory senza convertire la codifica.

Avvio di applicazioni nelle versioni locali precedenti

Per le applicazioni per cui non è possibile eseguire la migrazione a Unicode UTF-8, è possibile creare un pulsante di avvio nel pannello per avviare l'applicazione nella versione locale appropriata. È anche possibile avviare le applicazioni direttamente dalla riga di comando. Procedere come segue per creare un pulsante di avvio per un'applicazione.

  1. Fare clic con il pulsante destro del mouse sul pannello in cui deve essere inserito il pulsante di avvio.

  2. Scegliere Aggiungi al pannello->Pulsante di avvio.

  3. Usare il seguente formato per digitare la voce nel campo Comando della finestra di dialogo Crea pulsante di avvio:


    env LANG=versione locale LC_ALL=
    versione locale nome applicazione
    

    Ad esempio, per lanciare un'applicazione chiamata app-motif che risiede in /usr/dt/bin nella versione locale cinese Big5, digitare il testo seguente nel campo Comando della finestra di dialogo Crea pulsante di avvio:


    env LANG=zh_TW.BIG5 LC_ALL=zh_TW.BIG5 /usr/dt/bin/app-motif
    
  4. Scegliere OK per creare il pulsante di avvio sul pannello.

Quando è necessario avviare applicazioni con interfaccia dalla riga di comando (CLI) che richiedono una specifica versione locale, aprire per prima cosa una finestra del Terminale nella versione locale appropriata e quindi eseguire l'applicazione CLI in quella finestra. Per aprire il Terminale in una determinata versione locale, utilizzare il seguente comando:


eng LANG=versione locale LC_ALL=versione locale GNOME-TERMINAL –disable-factory.

Invece di aprire una nuova finestra di Terminale in un'altra versione locale, è possibile modificare l'impostazione della versione locale (ad esempio da UTF-8 a una versione locale precedente) nel Terminale attivo modificando la codifica con la voce Imposta codifica dei caratteri del menu Terminale. È necessario anche impostare le variabili d'ambiente LANG e LC nella shell corrente.

Hardware non disponibile per alcune tastiere tipo 6 e tipo 7

In Solaris è stato aggiunto il supporto software per alcune tastiere aggiuntive. Grazie a questo software, gli utenti possono usare la tastiera con maggiore flessibilità modificando i layout standard statunitensi in base alle proprie esigenze linguistiche.

Attualmente, tuttavia, non sono disponibili hardware per i seguenti layout di tastiera:

Albania 

Bielorussa 

Bielorussa 

Francese canadese 

Croazia 

Ceco 

Danimarca 

Estonia 

Ungheria 

Islanda 

Lettonia 

Lituania 

Maltese (inglese GB) 

Maltese (USA) 

Polonia 

Portoghese brasiliana 

Romania 

Serbia e Montenegro 

Slovacchia 

Slovenia 

Soluzione. Scegliere una delle seguenti procedure:

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non opera correttamente (4307314)

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non opera correttamente.

Soluzione. Prima di eseguire un'operazione di ordinamento in una versione locale FIGGS UTF-8, impostare la variabile LC_COLLATE sull'equivalente ISO–1.


# echo $LC_COLLATE
>  es_ES.UTF-8
# LC_COLLATE=es_ES.IS08859-1
# export LC_COLLATE

Avviare quindi l'operazione di ordinamento.

Rete

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi ai collegamenti di rete.

Errore irreversibile del driver nxge in nxge_fflp_stat_update (6644276)

L'esecuzione di kstat sul driver nxge può produrre un errore irreversibile del sistema. Questa condizione si verifica molto raramente.

Soluzione. Non eseguire kstat sul driver nxge.

SPARC: Errori di collegamento NFS/RDMA (6229077)

Si possono verificare errori di collegamento tra client e server NFS quando si utilizza RDMA (Remote Direct Memory Access) A causa di questi errori, le risorse del buffer si esauriscono e si verifica un errore irreversibile del sistema. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


rpcib: WARNING: rib_rbuf_alloc: No free buffers!

Soluzione. Scegliere una delle seguenti procedure:

Per maggiori informazioni, vedere le pagine man mount_nfs(1M) e nfs(4).

Il login non riesce sulle destinazioni iSCSI con due portali se uno è errato (6476060)

Se una destinazione o un array iSCSI restituisce più di un indirizzo IP nella risposta send target, l'iniziatore prende in considerazione solo l'ultimo indirizzo dell'elenco e non il primo, come avveniva nelle precedenti versioni. Di conseguenza, se l'ultimo indirizzo IP è errato o non è valido, il collegamento alla destinazione non riesce.

Soluzione. Restituire i TPGT differenti per ogni voce nella risposta send target. L'iniziatore cerca di stabilire una connessione a tutti gli indirizzi IP e in questo modo la connessione riesce.

Il dominio DOI non è configurabile (6314248)

Il dominio DOI di sistema non è configurabile. Quando si utilizza la Solaris Management Console per creare un nuovo modello di rete trusted, la Solaris Management Console imposta il DOI su 0 e le Solaris Trusted Extensions non funzionano correttamente. Vengono visualizzati vari messaggi di errore.

Soluzione. Impostare il DOI su 1 usando la Solaris Management Console.

Nella configurazione predefinita, l'inoltro IP è disabilitato in Solaris 10

Nella configurazione predefinita di questa versione di Solaris, l'inoltro IP è disabilitato. Questa impostazione si riferisce sia alle reti IPv4 che a quelle IPv6 ed è indipendente dalle altre configurazioni del sistema. Nei sistemi con più interfacce IP che in precedenza inoltravano i pacchetti IP, questa funzione non è più abilitata automaticamente. Per abilitare l'inoltro IP in questi sistemi, è necessario eseguire manualmente alcune operazioni di configurazione aggiuntive.

Soluzione. Il comando routeadm abilita l'inoltro IP. Le modifiche alla configurazione prodotte da routeadm persistono anche dopo il riavvio del sistema.

Per maggiori informazioni sull'inoltro IP, vedere la pagina man routeadm(1M).

Le zone non si avviano se il loro indirizzo IP appartiene a un gruppo di multipathing IP con errori (6184000)

Una zona può essere configurata in modo che il suo indirizzo IP faccia parte di un gruppo IPMP (IP Network Multipathing). Il processo di configurazione è documentato in How to Extend IP Network Multipathing Functionality to Shared-IP Non-Global Zones in System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.

Se tutte le interfacce di rete del gruppo IPMP producono un errore, le zone il cui indirizzo IP appartiene a quel gruppo non si avviano.

L'esempio seguente illustra il risultato del tentativo di avvio della zona.


# zoneadm -z nome-zona boot 
zoneadm: zone 'nome-zona': bge0:1: 
impossibile impostare l'interfaccia multicast: Argomento non corretto 
zoneadm: zone 'nome-zona': call to zoneadmd failed

Soluzione. Riparare almeno una delle interfacce di rete del gruppo.

Problemi irregolari nell'utilizzo di DataDigest (5108515)

Le destinazioni Internet SCSI (iSCSI) possono occasionalmente riportare errori CRC se i DataDigest sono abilitati. Le applicazioni che aggiornano i buffer di I/O dopo la trasmissione all'iniziatore iSCSI possono provocare il calcolo errato del CRC. Quando la destinazione risponde con un errore CRC, l'iniziatore iSCSI trasmette nuovamente i dati con il CRC DataDigest corretto. L'integrità dei dati non viene compromessa. Tuttavia, le prestazioni di trasferimento dei dati vengono ridotte. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Non utilizzare l'opzione DataDigest.

La configurazione di più tunnel tra due nodi IP con il filtro abilitato può generare una perdita di pacchetti (4152864)

Se si configurano più tunnel tra due nodi IP e si abilita ip_strict_dst_multihoming o un altro filtro IP, può generarsi una perdita di pacchetti.

Soluzione. Scegliere una delle soluzioni seguenti:

Sicurezza

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi relativi alla sicurezza.

I daemon KDC non riescono ad avviarsi (6623803)

Se Kerberos è configurato in modo da usare il backend LDAP per il database Kerberos, krb5kdc/kadmind non riesce ad avviarsi quando viene eseguito con SMF. krb5kdc/kadmind passa alla modalità di manutenzione.

Soluzione. Digitare il comando seguente:


echo "something" >/var/krb5/principal

Nota –

Non usare questa soluzione se non viene usato il backend LDAP per il database Kerberos. Se si utilizza il backend predefinito db2, questa soluzione cancella il database Kerberos.


I login senza password non riescono quando pam_ldap è abilitato (6365896)

Se si abilita il modulo di gestione degli account PAM di LDAP (pam_ldap), per effettuare il login gli utenti devono disporre di una password. Di conseguenza, il login degli utenti privi di password non riesce, incluso quello dei login che usano i seguenti strumenti:

Soluzione. Nessuna.

L'uso di parametri non corretti può causare un errore irreversibile in Sun StorEdge T3 (4319812)

I sistemi Sun StorEdgeTM T3 possono generare un errore irreversibile se un'applicazione utilizza l'interfaccia HTTP per trasmettere i token con parametri non ammessi.

Gestione dei servizi

Questa sezione descrive i problemi relativi al sistema di gestione dei servizi di Solaris 10. Per maggiori informazioni su queste funzionalità del sistema operativo Solaris, vedere la sezione Solaris Service Manager in Nuove funzioni di Solaris 10.

I prompt di login appaiono prima dell'attivazione dei file system (5082164)

Durante l'avvio del sistema può accadere che alcuni servizi di login, ad esempio il login della console o di ssh, si avviino prima che i file system remoti e i servizi di denominazione diventino disponibili. In questo caso, il nome utente non viene riconosciuto o la directory home dell'utente non risulta disponibile.

Soluzione. Se si verificano questi errori, attendere alcuni secondi e ripetere il login. In alternativa, eseguire il login da un account locale per visualizzare lo stato del sistema.

Smart card

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti problemi in relazione alle smart card.

Il sistema non risponde alle smart card (4415094)

Se il processo ocfserv si interrompe e la visualizzazione è bloccata, il sistema rimane bloccato anche se si inserisce o si rimuove una smart card.

Soluzione. Per sbloccare il sistema, procedere come segue:

  1. Eseguire un login remoto nel sistema su cui si era interrotto il processo ocfserv.

  2. Diventare superutente.

  3. Arrestare il processo dtsession digitando il comando seguente in una finestra di terminale.


    # pkill dtsession
    

ocfserv si riavvia e il login e le funzionalità della smart card vengono ripristinate.

Comandi e standard di Solaris

La sezione seguente descrive le modifiche nel comportamento di alcuni comandi e standard di Solaris 10.

Le pagine man modificate relative a Solaris Trusted Extensions sono presenti solo nel manuale di riferimento

Nella presente versione sono state revisionate le seguenti pagine man relative a Solaris Trusted Extensions:

Queste pagine man riviste non possono essere visualizzate con il comando man. Per visualizzare queste pagine man, vedere il documento Solaris Trusted Extensions Reference Manual.

Bash 2.0.5b non imposta più alcune variabili d'ambiente

Solaris 10 include la shell Bash 2.0.5b. Questa shell non esporta più automaticamente le seguenti variabili nell'ambiente:

Questo nuovo comportamento si verifica anche se la shell assegna valori predefiniti a queste variabili.

Soluzione. Esportare queste variabili manualmente.

Il nuovo programma ln richiede l'opzione -f

Il comportamento di /usr/bin/ln è stato modificato per aderire agli standard da SVID3 a XCU6. Se si utilizza il comando ln senza l'opzione -f per eseguire il collegamento a un file di destinazione esistente, il collegamento non viene stabilito. Un messaggio diagnostico viene inviato all'output standard per i messaggi di errore e il comando procede collegando eventuali altri file. Infine, il comando ln termina con un valore di errore.

Se ad esempio il file b esiste, la sintassi ln a b genera il messaggio seguente:


ln: b: Il file esiste

Questo nuovo comportamento ha effetto sugli script delle shell o sui programmi esistenti che includono il comando ln senza l'opzione -f. Alcuni script che operavano senza problemi possono generare un errore in Solaris 10.

Soluzione. Usare l'opzione -f con il comando ln. Se si dispone di uno script che esegue il programma ln, modificarlo in modo conforme al nuovo comportamento del comando.

La nuova versione di tcsh non accetta le variabili setenv che contengono trattini o segni di uguale

In Solaris 10, tcsh è stato aggiornato alla versione 6.12. La versione attuale non supporta più variabili d'ambiente i cui nomi contengono un trattino o un segno di uguale. Gli script che contengono righe setenv e che nelle precedenti versioni di Solaris funzionavano correttamente possono generare errori in Solaris 10. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


setenv: Errore di sintassi

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man di tcsh per Solaris 10.

Soluzione. Non usare trattini o segni di uguale nei nomi delle variabili d'ambiente.

Comportamento modificato in relazione alla condizione EOF nella famiglia getc STDIO

Le applicazioni create in stretta conformità con gli standard C sono interessate dalle modifiche al comportamento di alcune funzioni delle librerie. Un esempio è rappresentato dalle applicazioni compilate in modalità cc -Xc o c89. Le modifiche al comportamento riguardano le seguenti funzioni delle librerie:

Un'interpretazione formale dello standard C 1990 richiede che, dopo l'impostazione di una condizione di fine file, il file non restituisca altri dati nelle successive operazioni di input. È prevista un'eccezione quando il puntatore del file viene riposizionato o quando i flag di errore e di fine file vengono esplicitamente cancellati dall'applicazione.

Il comportamento rimane invariato per tutte le altre modalità di compilazione. In particolare, le interfacce possono leggere dal flusso i dati aggiuntivi scritti dopo l'impostazione dell'indicatore di fine file.

Soluzione. Chiamare fseek() o clearerr() nel flusso per continuare la lettura di dati aggiuntivi dopo la rilevazione della condizione EOF.

Le colonne di output del comando ps sono state allargate

A causa della maggiore lunghezza degli UID, degli id dei processori e del tempo di esecuzione cumulativo, le colonne del comando ps sono state allargate. Gli script non devono perciò basarsi sull'uso di colonne di output a larghezza fissa.

Soluzione. Negli script, usare l'opzione -o del comando ps.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ps(1).

Il comando ping -v non funziona con gli indirizzi IPv6 (4984993)

Il comando ping -v non riesce quando viene applicato a indirizzi che utilizzano la versione 6 del protocollo Internet (IPv6). Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


ping: setsockopt IPV6_RECVRTHDRDSTOPTS Invalid argument

Soluzione. Nessuna. Per ottenere le stesse informazioni sui pacchetti ICMP restituite dal comando ping -v, usare il comando snoop.

Solaris Volume Manager

In Solaris 10 sono stati riscontrati i seguenti bug in relazione a Solaris Volume Manager.

Il comando metattach di Solaris Volume Manager non viene eseguito correttamente

Se si dispone di un file system radice (/) in mirroring con Solaris Volume Manager in cui il file system non inizia al cilindro 0, anche i submirror collegati non devono partire dal cilindro 0.

Se si cerca di collegare un submirror che inizia al cilindro 0 ad un mirror in cui il submirror originale non inizia al cilindro 0, viene generato il seguente messaggio di errore:


impossibile unire un submirror con etichetta a un mirror senza etichetta

Soluzione. Scegliere una delle seguenti procedure:


Nota –

Nella configurazione predefinita, il processo di installazione JumpStart configura il file system swap a partire dal cilindro 0 e il file system radice (/) in un altro punto del disco. È prassi comune degli amministratori di sistema configurare la slice 0 a partire dal cilindro 0. Il mirroring di un'installazione JumpStart predefinita con la slice radice sulla slice 0, ma non sul cilindro 0, in un disco secondario tipico in cui la slice 0 ha inizio dal cilindro 0 può causare problemi. Tale processo di mirroring può generare messaggi di errore quando si cerca di collegare il secondo submirror. Per maggiori informazioni sul comportamento predefinito dei programmi di installazione di Solaris, vedere le Guide all'installazione di Solaris 10.


Il comando metassist di Solaris Volume Manager non riesce nelle versioni locali non inglesi (5067097)

Nelle versioni locali non inglesi, il comando metassist di Solaris Volume Manager non riesce a creare i volumi. Ad esempio, se la variabile LANG è impostata su ja (giapponese), viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


xmlEncodeEntitiesReentrant : input not UTF-8
Syntax of value for attribute read on mirror is not valid
Value "XXXXXX"(unknown word) for attribute read on mirror 
is not among the enumerated set
Syntax of value for attribute write on mirror is not valid
Value "XXXXXX"(Parallel in Japanse) for attribute write on mirror 
is not among the enumerated set
metassist: XXXXXX(invalid in Japanese) volume-config

Soluzione. Come superutente, impostare la variabile LANG su LANG=C.

Per le shell di tipo Bourne, Korn e Bash, usare il comando seguente:


# LANG=C; export LANG

Per la C shell, usare il comando seguente:


# setenv LANG C

La creazione dei volumi non riesce sui sistemi con dischi non formattati (5064066)

La configurazione dei volumi di Solaris Volume Manager con il comando metassist non riesce se il sistema contiene un disco non formattato. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


metassist: impossibile ripartizionare il disco

Soluzione. Formattare manualmente i dischi non formattati prima di eseguire il comando metassist.

I dischi di riserva non operano correttamente quando i volumi RAID-1 (mirror) o RAID-5 di Solaris Volume Manager vengono creati nelle partizioni logiche (4981358)

Se si crea un volume RAID-1 (mirror) o un volume RAID-5 di Solaris Volume Manager in un set di dischi che utilizza una partizione logica, i dischi di riserva non operano correttamente.

Si possono verificare, tra gli altri, i seguenti problemi:

Il comando metadevadm di Solaris Volume Manager non riesce se il nome del dispositivo logico non esiste più (4645721)

Non è possibile sostituire un disco guasto con un disco che è stato configurato con Solaris Volume Manager. Il disco sostitutivo deve essere nuovo per Solaris Volume Manager. Se si sposta fisicamente un disco in uno slot differente su un dispositivo Sun StorEdge A5x00, il comando metadevadm non riesce. Il problema si verifica quando il nome del dispositivo logico usato per la slice non esiste più, Ma l'ID del dispositivo usato per il disco è ancora presente nella replica del metadevice. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Unnamed device detected. Please run 'devfsadm && metadevadm -r to resolve.

Nota –

È possibile accedere al disco nella stessa posizione, Ma per accedere alla slice occorre usare il nome del vecchio dispositivo logico.


Soluzione. Riportare fisicamente il disco nello slot originario.

Il comando metarecover di Solaris Volume Manager non aggiorna lo spazio dei nomi metadb (4645776)

Se si rimuove e sostituisce un disco fisico dal sistema e quindi si utilizza il comando metarecover -p -d per scrivere sul disco le informazioni appropriate sulla partizione logica, il comando genera un errore di apertura e non aggiorna lo spazio dei nomi del database dei metadevice con le nuove informazioni di identificazione del dispositivo. Questa condizione causa un errore di apertura per tutte le partizioni logiche costruite sul disco. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Open Error

Soluzione. Creare una partizione logica sul nuovo disco invece di usare il comando metarecover per ripristinare quella preesistente.


Nota –

Se la partizione logica fa parte di un mirror o di una configurazione RAID 5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.


# metareplace dx mirror o RAID 5 
vecchia_partizione_logica nuova_partizione_logica

Sun Java Desktop System

Questa sezione descrive i problemi relativi a Sun Java Desktop System (Java DS) in Solaris 10.

Posta e calendario

Questa sezione descrive i problemi legati alla posta e al calendario.

Problemi nell'utilizzo di più allegati (6260583)

Se si rilascia un messaggio di posta elettronica nel corpo di un messaggio nuovo, il contenuto del nuovo messaggio di posta elettronica risulta danneggiato.

Soluzione. Per inviare più allegati, procedere come segue:

  1. Selezionare i messaggi da allegare.

  2. Nella barra dei menu, scegliere Azioni => Inoltra => Allegato.

    In alternativa, premere Ctrl-J per inviare i messaggi.

Problemi nella modifica del tipo di autenticazione (6246543)

Dopo aver modificato il tipo di autenticazione per il server della posta in arrivo, Posta e calendario non funziona correttamente.

Soluzione. Riavviare Posta e calendario.

Elenco dei contatti incompleto nella cartella dei contatti (5088514)

Dopo l'importazione di un file in formato di interscambio LDAP che contiene una serie di contatti, solo alcuni di questi vengono visualizzati nella cartella dei contatti. Si tratta di un problema di visualizzazione. Posta e calendario ha importati tutti i contatti.

Soluzione. Riavviare Posta e calendario.

Problemi di login

Questa sezione descrive i problemi di login.

Messaggio di errore di login

Al momento del login in una sessione di Java Desktop System può comparire il seguente messaggio di errore:


Impossibile risolvere l'indirizzo Internet per nome_host.
Questo impedisce a GNOME di operare correttamente.
È possibile cercare di correggere l'errore aggiungendo 
hostname al file file /etc/hosts

Soluzione. Verificare che il nome host sia impostato correttamente nel file /etc/hosts. Procedere come segue:

  1. Impostare il nome host nel file /etc/hosts:


    127.0.0.1 localhost loghost nomehost
    localhost.localdomain

    nomehost è il nome del sistema.

  2. Verificare che il nome host sia impostato correttamente nel file /etc/nodename. Il file deve contenere la riga seguente:


    127.0.0.1 localhost loghost nomehost
    localhost.localdomain

Guida

Finestra della Guida errata per il Controllo volume (6253210)

Se si utilizza il browser Yelp per aprire la Guida online di Controllo volume, viene aperta per errore la Guida dell'applicazione del pannello Accesso facilitato alla tastiera.

Soluzione. Nessuna.

Blocco della Guida online (5090731)

Se si apre la Guida online di un'applicazione per cui la Guida non è disponibile, viene visualizzata una finestra di dialogo di errore. Se non si fa clic su OK, il sistema della Guida online si blocca e non consente di aprire la Guida per nessun'altra applicazione.

Soluzione. Fare clic sul pulsante OK nella finestra di dialogo di errore.

Mozilla

Impossibile stampare certi documenti da Mozilla

Non è possibile stampare da Mozilla i documenti che contengono caratteri Unicode che non sono compresi nel BMP (Basic Multilingual Plane).

Soluzione. Nessuna.

Problemi a livello di sistema

Le preferenze dell'utente non sono pienamente compatibili

Le preferenze configurate per gli account di una versione precedente del desktop GNOME non sono interamente compatibili con la versione del desktop GNOME di Java DS versione 3.

Soluzione. Ripristinare le preferenze. Procedere come segue:

  1. Chiudere la sessione di Java Desktop System.

  2. Fare clic su Sessione e scegliere Sessione di emergenza del terminale.

  3. Eseguire il login.

  4. Nella finestra della sessione di emergenza del terminale, immettere i seguenti comandi:


    % gnome-cleanup exit
    
  5. Eseguire nuovamente il login.

    In questo modo le preferenze di GNOME vengono ripristinate.

Problemi con la registrazione online di StarOffice 7 (6208829)

Non è possibile completare la registrazione online di StarOffice 7 se l'applicazione non rileva la presenza di Mozilla sul sistema. Per inviare correttamente i documenti, il software deve essere in grado di individuare l'applicazione Posta e calendario.

Soluzione. Aggiungere il percorso /usr/sfw/bin alla variabile PATH. Procedere come segue.

  1. Aprire una finestra di terminale.

  2. Eseguire il seguente comando:


    % export PATH=/usr/sfw/bin:$PATH
    
  3. Per riavviare StarOffice, eseguire il comando seguente:


    % soffice
    
  4. Completare la procedura di registrazione di StarOffice.

Problemi con il Registratore

La barra di scorrimento e il contatore laterale non operano correttamente quando si registra un file new.wav.

Soluzione. Nessuna.

Gli ACL della maschera di Nautilus non sono sincronizzati con le autorizzazioni di gruppo (6464485)

Le autorizzazioni di gruppo nell'apposita scheda dovrebbero corrispondere alle autorizzazioni della maschera nella scheda di accesso, ma in alcuni casi le due schede non sono sincronizzate.

Soluzione. Fare clic sul pulsante Chiudi e quindi selezionare Ricarica. Visualizzare nuovamente le proprietà dei file. Le autorizzazioni di gruppo e della maschera dovrebbero essere nuovamente sincronizzate. Le autorizzazioni corrispondono a quelle modificate della maschera nel punto precedente.

strftime(3c) dovrebbe supportare le estensioni GNU in %-m e %-d (6448815)

La barra dei menu di Java DS e alcune applicazioni, ad esempio Evolution, visualizzano in modo errato le date cinesi. La data errata viene visualizzata con il formato %-m M %-d D, dove M e D indicano il mese e il giorno in lingua cinese.

Soluzione. Procedere come segue:

  1. Effettuare una copia di backup del file /usr/share/locale/LC_MESSAGES/gnome-panel*.mo.

  2. Scaricare gnome-panel.gnome-2-16.zh_CN.po da http://l10n.gnome.org/POT/gnome-panel.gnome-2-16/gnome-panel.gnome-2-16.zh_CN.po e salvarlo nella directory /tmp.

  3. Modificare il file gnome-panel.gnome-2-16.zh_CN.po e sostituire tutte le occorrenze di %-m con %Om, e quelle di %-d con %e.

  4. Generare un nuovo file gnome-panel.gnome-2-16.zh_CN.mo.


    msgfmt -v -o gnome-panel.gnome-2-16.zh_CN.mo /tmp/gnome-panel.gnome-2-16.zh_CN.po

    Copiare nuovamente il file nella directory /usr/share/locale/LC_MESSAGES/.

  5. Chiudere la sessione ed effettuare nuovamente il login.

x86: Impossibile configurare l'ingrandimento a schermo intero su un sistema con una sola scheda video

Se il sistema Solaris 10 dispone di una sola scheda video fisica, non è possibile configurare il sistema per l'ingrandimento a schermo intero. In queste condizioni, è necessario utilizzare un file di configurazione separato in cui si definiscono le impostazioni di un driver fittizio. Per prima cosa, verificare che il server X non sia in esecuzione. Quindi, procedere come segue:

  1. Accedere a una sessione dalla riga di comando.

    • Se si utilizza il display manager di GNOME, procedere come segue:

      1. Accedere a una sessione come superutente.

      2. Al prompt, digitare svcadm disable application/gdm2-login.

      3. Accedere nuovamente al sistema come superutente.

    • Se si utilizza dtlogin, procedere come segue:

      1. Nella finestra di dtlogin, fare clic sul pulsante Opzioni e selezionare “Login dalla riga di comando”.

      2. Accedere al sistema come superutente.

  2. Creare un nuovo file xorg.conf.


    # /usr/X11/bin/Xorg -configure
    

    Questo comando crea il file xorg.conf.new nella directory radice (/).

  3. Copiare il nuovo file di configurazione nella directory /etc/x11 e rinominarlo in xorg.conf.


    # cp /xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf
    
  4. Modificare le impostazioni del file sulla base delle seguenti configurazioni di esempio:

    • Aggiungere una nuova sezione Monitor.


      Section "Monitor"
       	Identifier   "monitor_dummy"
       	ModelName    "dummy"
       	ORIZZ    10-200
         	VERT  20-90
          EndSection
    • Aggiungere una nuova sezione Device.


      Section "Device"
         ModelName    "dummy"
         ModelName    "dummy"
         Identifier   "device_dummy"
         ModelName    "dummy"
         videoram	10000
      EndSection

      Nota –

      Può rendersi necessario modificare il valore videoram in base alla larghezza e all'altezza dello schermo e alla profondità di colore della scheda grafica in uso. Il valore in Kbyte deve essere sufficiente per lo schermo da utilizzare. È possibile calcolare questo valore utilizzando la formula larghezza * altezza * bpp/8.


    • Aggiungere una nuova sezione Screen.


      Section "Screen"
         DefaultDepth 24
         SubSection "Display"
           Depth      24
           Modes      "1280x1024"
         EndSubSection
         Identifier   "device_dummy"
         Identifier   "device_dummy"
         Identifier   "monitor_dummy"
      EndSection

      Nota –

      Può essere necessario regolare il valore della risoluzione in base al sistema in uso.


  5. Cercare la riga seguente nella sezione ServerLayout:


    Screen      0  "Screen0" 0 0
  6. Inserire la riga seguente sotto quella identificata al punto precedente:


    Screen      1  "screen_dummy" RightOf "Screen0"

    Questa nuova riga definisce lo schermo Screen1, un secondo schermo fittizio che si trova teoricamente a destra di Screen0, lo schermo fisico primario.

  7. Salvare le modifiche.

  8. Riavviare il sistema dalla sessione dalla riga di comando appropriata:

    • Se si utilizza GDM, procedere come segue:

      1. Digitare svcadm enable application/gdm2-login.

      2. Riavviare il sistema.

    • Se si utilizza dtlogin, riavviare il sistema ed eseguire il login.

  9. Avviare il lettore dello schermo Gnopernicus.

  10. Modificare la modalità di avvio in Ingranditore.

  11. Scegliere Preferenze, quindi selezionare Ingranditore.

  12. Fare clic su Aggiungi/Modifica.

  13. Assegnare i seguenti valori per le preferenze dell'Ingranditore:

    • Origine: 0.1

    • Posizionamento dell'ingranditore:

      • Lato sinistro e superiore: 0

      • Lato destro e inferiore: massimo

  14. Fare clic su Applica.

    A causa della finestra dell'ingranditore che compare a schermo intero, le finestre di Gnopernicus non sono più visibili. Tuttavia, l'ingrandimento a schermo intero è ora disponibile.

x86: Configurazione del mouse USB come dispositivo di estensione da utilizzare con la tastiera a schermo di GNOME

Non è possibile impostare un mouse USB come dispositivo di estensione per la tastiera a schermo di GNOME (GOK). La configurazione non riesce quando si imposta il mouse USB mentre si utilizza un mouse PS2 come dispositivo principale. Per impostare correttamente il mouse USB, procedere come segue.

  1. Accedere al sistema come superutente.

  2. Prima di collegare il mouse USB, digitare il seguente comando in una finestra di terminale:


    # ls -l /dev/usb/hid*
    
  3. Collegare il mouse USB e digitare nuovamente lo stesso comando.

  4. Prendere nota del percorso del mouse USB visualizzato.

  5. Accedere a una sessione dalla riga di comando.

    • Se si utilizza il display manager di GNOME, procedere come segue:

      1. Accedere a una sessione come superutente.

      2. Al prompt, digitare svcadm disable application/gdm2-login.

      3. Accedere nuovamente al sistema come superutente.

    • Se si utilizza dtlogin, procedere come segue:

      1. Nella finestra di dtlogin, fare clic sul pulsante Opzioni e selezionare “Login dalla riga di comando”.

      2. Accedere al sistema come superutente.

  6. Creare un nuovo file xorg.conf.


    # /usr/X11/bin/Xorg -configure
    

    Questo comando crea il file xorg.conf.new nella directory radice (/).

  7. Copiare il nuovo file di configurazione nella directory /etc/x11 e rinominarlo in xorg.conf.


    # cp /xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf
    
  8. Modificare le configurazioni del file:

    • Nella sezione ServerLayout, aggiungere un dispositivo di input Mouse1 dopo la riga InputDevice "Mouse0" "CorePointer". Vedere l'esempio seguente:


      InputDevice   "Mouse0" "CorePointer"
      InputDevice   "Mouse1"
    • Nella sezione InputDevice che contiene la riga Identifier "Mouse0", apportare le seguenti modifiche:

      • Modificare Option "Device" "/dev/mouse" in Option "Device" "/dev/kdmouse".

      • Modificare Option "Protocol" "auto" in Option "Protocol" "VUID".

      • Aggiungere la seguente nuova opzione:


        Option      "StreamsModule" "vuid3ps2"

      Dopo aver apportato le modifiche, la sezione dovrebbe essere simile all'esempio seguente:


      Section "InputDevice"
         Identifier  "Mouse0"
         Driver      "mouse"
         Option      "Protocol" "VUID"
         Option      "Device" "/dev/kdmouse"
         Option      "StreamsModule" "vuid3ps2"
      EndSection
    • Creare una nuova sezione InputDevice dopo la precedente:


      Section "InputDevice"
         Identifier  "Mouse1"
         Driver      "mouse"
      	  Option      "Device" "/dev/usb/hid1"
      EndSection

      Nota –

      /dev/usb/hid1 è un percorso di esempio per il mouse USB. Utilizzare il percorso rilevato al punto 4 al posto di /dev/usb/hid1.


  9. Salvare il file e uscire.

  10. Riavviare il sistema dalla sessione dalla riga di comando appropriata:

    • Se si utilizza GDM, procedere come segue:

      1. Digitare svcadm enable application/gdm2-login.

      2. Riavviare il sistema.

    • Se si utilizza dtlogin, riavviare il sistema.

  11. Accedere usando un utente che utilizza l'interfaccia con accesso facilitato.

  12. Abilitare la tecnologia di accesso facilitato con Apri => Preferenze => Accesso facilitato => Supporto della tecnologia di accesso facilitato.

  13. Chiudere la sessione e quindi accedere nuovamente usando un utente che utilizza l'interfaccia con accesso facilitato.

  14. Aprire una finestra di terminale e digitare il comando seguente:


    % /usr/sfw/bin/gok --select-action=switch1
    
  15. Nella finestra della tastiera a schermo (GOK), scegliere GOK e quindi Preferenze.

  16. Se necessario, configurare GOK nel modo appropriato per l'utente. Diversamente, per accettare le impostazioni correnti, scegliere Applica e quindi OK nella finestra di preferenze di GOK.

  17. Uscire da GOK e riavviarlo con Apri => Applicazioni => Accesso facilitato => Tastiera a schermo. Possono essere visualizzati i seguenti messaggi di avviso:


    Il dispositivo utilizzato per GOK controlla
    anche il puntatore di sistema.
  18. Fare clic su OK.

  19. Uscire da GOK e ripetere i punti 14-17.

    Il messaggio di avviso non viene più visualizzato.

Determinate opzioni producono errori nel File manager (6233643)

Il File manager può produrre errori se si utilizzano le seguenti opzioni di visualizzazione:

In base all'opzione selezionata, possono essere visualizzati i seguenti messaggi di errore:

Soluzione. Nessuna. Se si verificano questi problemi, riavviare File manager o fare clic sul pulsante Riavvia applicazione nella finestra di dialogo di crash.

Problemi nella creazione di certi tipi di archivi (5082008)

Il Gestore di archivi non può essere utilizzato per creare i seguenti tipi di archivio:

Soluzione. Nessuna.

Amministrazione del sistema

Questa sezione descrive i problemi di Solaris 10 connessi all'amministrazione dei sistemi.

Impossibile eseguire il login nella Solaris Management Console dopo aver abilitato Solaris Trusted Extensions (6639493)

La SolarisTM Management Console si blocca e non consente il login di root dopo aver abilitato Solaris Trusted Extensions. Può essere visualizzato il seguente messaggio di errore quando la Solaris Management Console si blocca:


Configuring the Management Server...

Soluzione. Procedere come segue:

  1. Configurare Solaris Trusted Extensions e avviare la Solaris Management Console.

  2. Selezionare “Apri toolbox” dal menu Console.

  3. Selezionare localhost se compare nell'elenco.

  4. Diversamente, digitare localhost.

  5. Scegliere il toolbox Policy=TSOL.

  6. Eseguire nuovamente il login nella Solaris Management Console come utente root.

  7. (Opzionale) Se il secondo login in Solaris Management Console non riesce, ripetere i punti da 1 a 5 digitando 127.0.0.1 al posto di localhost al punto 3.

Possibili errori di zoneadm attach (6550154)

Quando si collega una zona, se l'host originale e il nuovo host contengono pacchetti con lo stesso livello di patch ma con una cronologia intermedia differente, il collegamento della zona può non riuscire. Vengono visualizzati vari messaggi di errore. Il messaggio di errore dipende dalla cronologia delle patch dei due host.

Soluzione. Verificare che sui due host (originale e nuovo) le patch siano state applicate nella stessa sequenza.

Solaris non gestisce la commutazione tra la modalità legacy e quella AHCI con il controller SATA (6520224)

Nei sistemi che utilizzano un controller SATA compatibile AHCI, la configurazione del BIOS consente in genere di impostare il controller nelle modalità AHCI, legacy o RAID. Solaris supporta le modalità AHCI e legacy.

L'impostazione della modalità SATA nel BIOS non deve essere modificata dopo l'installazione iniziale di Solaris. Inoltre, tale modalità SATA non deve essere modificata prima o dopo un aggiornamento di Solaris. Se l'impostazione della modalità SATA nel BIOS viene modificata dopo l'installazione di Solaris, il sistema si ripristina e non può essere avviato, senza alcuna indicazione della causa dell'errore.

Soluzione. Se dopo la modifica dell'impostazione del BIOS non è più possibile avviare il sistema, ripristinare l'impostazione originale.

Applicazione delle patch con attivazione differita (6486471)

A partire dalle patch 119254-42 e 119255-42, i programmi di installazione delle patch, patchadd e patchrm, sono stati modificati per cambiare il modo in cui le patch installano le nuove funzioni o gestiscono i file esistenti che sono incompatibili con il sistema in esecuzione. Questa modifica ha effetto sull'installazione delle patch in tutte le versioni di Solaris 10. Le patch ad “attivazione differita” gestiscono in modo migliore le estese modifiche contenute nelle patch del kernel.

La funzione di attivazione differita utilizza il file system di loopback, lofs, per creare una copia del file system radice. I file originali a cui viene applicata la patch vengono copiati in una posizione sicura e la patch viene applicata alla copia lofs del file system radice. In seguito, il file originale viene attivato di nuovo con lofs sopra il nuovo file a cui viene applicata la patch. In questo modo, il sistema in esecuzione resta sempre coerente, per l'intera durata della procedura di applicazione della patch. Le nuove funzioni ed eventuali modifiche non compatibili vengono nascoste fino al riavvio del sistema.

Dopo aver applicato una patch ad attivazione differita, gli utenti dovrebbero riavviare il sistema appena possibile, ma non è necessario che lo facciano immediatamente: possono applicare altre patch e quindi riavviare il sistema.

Il file README delle patch fornisce indicazioni sulle patch che richiedono il riavvio.


Nota –

Sun raccomanda di applicare sempre le patch in modalità monoutente, in particolare quando questo viene richiesto esplicitamente nel file README della patch.


Se sul sistema sono presenti zone non globali o se il file system lofs è disabilitato, tenere in considerazione questi aspetti durante l'installazione o la rimozione delle patch ad attivazione differita:

Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.

Soluzione. Sun consiglia l'utilizzo di Solaris Live Upgrade per gestire le patch. Solaris Live Upgrade risolve i problemi legati all'installazione delle patch su un sistema in esecuzione. Solaris Live Upgrade riduce i tempi di inattività legati all'applicazione delle patch e riduce i rischi consentendo di ripristinare lo stato originale del sistema in caso di problemi. Per maggiori informazioni, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10 5/08: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.

Errore di determinazione dello stato del file system da parte delle applicazioni a 32 bit con file system di grandi dimensioni (6468905)

Sui file system di grandi dimensioni, ad esempio ZFS, le applicazioni che usano statvfs(2) o statfs(2) per ottenere informazioni sullo stato del file system possono produrre un errore. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


Il valore è troppo grande per il tipo di dati definito

Soluzione. Le applicazioni dovrebbero utilizzare statvfs64().

L'utilizzo di patchadd con l'opzione -R per specificare una directory radice alternativa su sistemi che non supportano le zone dovrebbe essere limitato (6464969)

Sui sistemi che eseguono una versione di Solaris che non supporta le zone, l'utilizzo di patchadd -R o di qualsiasi comando che accetta l'opzione -R per specificare un percorso radice alternativo per una zona globale in cui sono installate zone non globali, non funziona correttamente.

A differenza di quanto accade con il comando luupgrade [-t, -T, -p, -P] non viene visualizzato nessun messaggio di errore che indica le opportune limitazioni del comando.

Non viene segnalato che l'opzione -R non funziona correttamente. Come conseguenza di questa condizione, i pacchetti o le patch di Solaris 10 non vengono installati in nessuna delle zone non globali presenti.

Il problema si verifica durante l'installazione o la disinstallazione dei pacchetti o delle patch.


Nota –

L'opzione -R funziona se nell'ambiente di boot alternativo sono state configurate zone non globali ma non sono state installate zone non globali. Per evitare potenziali problemi, o se non si è certi della presenza di zone non globali usate come percorsi radice alternativi, limitare l'utilizzo dell'opzione -R in tutte le istanze.


Per maggiori informazioni, vedere le seguenti pagine man:

Soluzione 1. Aggiornare il sistema operativo a Solaris 10 1/06 o versione successiva.

Se si esegue Solaris 10 3/05, installare le seguenti patch per consentire l'utilizzo dei comandi che accettano l'opzione -R per creare un percorso radice alternativo:

Soluzione 2. Limitare l'utilizzo di patchadd -R o di altri comandi che accettano l'opzione -R per creare un percorso radice alternativo.

Avviare la radice alternativa, ad esempio Solaris 10, come sistema operativo attivo. Quindi installare e disinstallare i pacchetti e le patch di Solaris 10 senza usare l'opzione -R.

Sun Patch Manager Tool 2.0 non è compatibile con le versioni precedenti

Un sistema che esegue Sun Patch Manager Tool 2.0 può gestire i sistemi remoti che utilizzano Patch Manager Tool, anche nella versione 1.0.

Tuttavia, un sistema con una versione precedente di Patch Manager Tool non può gestire i sistemi remoti che utilizzano Patch Manager Tool 2.0. Le versioni precedenti includono:


Nota –

Il sistema operativo Solaris 8 non supporta il modello CIM/WBEM (Common Information Model/Web Based Enterprise Management) per Patch Manager Tool. Ciò comporta che sui sistemi Solaris 8 non è possibile eseguire la gestione remota con Patch Manager.


Non è possibile eliminare i client diskless esistenti dal sistema (6205746)

Se si utilizza il comando smdiskless per eliminare un client diskless, il comando non riesce. Il client diskless non viene rimosso dai database del sistema. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:


Failing with error EXM_BMS.

Soluzione. Disabilitare la condivisione della partizione /export prima di aggiungere il client.

SPARC: Il comando smosservice delete non rimuove correttamente tutte le directory (6192105)

Se si utilizza il comando smosservice delete per rimuovere un servizio di un client diskless, il comando non rimuove correttamente tutte le directory del servizio.

Soluzione. Procedere come segue.

  1. Verificare che non siano presenti client che utilizzano il servizio.


    # unshare /export/exec/Solaris_10_sparc.all
    # rm -rf /export/exec/Solaris_10_sparc.all
    # rm -rf /export/exec/.copyofSolaris_10_sparc.all
    # rm -rf /export/.copyofSolaris_10
    # rm -rf /export/Solaris_10
    # rm -rf /export/share
    # rm -rf /export/root/templates/Solaris_10
    # rm -rf /export/root/clone/Solaris_10
    # rm -rf /tftpboot/inetboot.sun4u.Solaris_10
  2. Rimuovere la voce seguente dal file /etc/bootparams.


    fs1-24 boottype=:os

    Nota –

    Rimuovere questa voce solo se il file server non fornisce funzioni o risorse per altri servizi.


  3. Rimuovere la voce seguente dal file /etc/dfs/dfstab.


    share -F nfs -o ro /export/exec/Solaris_8_sparc.all/usr
  4. Modificare il file /var/sadm/system/admin/services/Solaris_10.

    • Se il file server non è Solaris_10, eliminare il file.

    • Se il file server è Solaris_10, rimuovere tutte le voci che compaiono dopo le prime tre righe. Le righe eliminate indicano i pacchetti del servizio USR_PATH e SPOOLED ROOT in /export/root/templates/Solaris_10 e nelle piattaforme supportate.

Il comando kill -HUP non produce sempre la rilettura del file di configurazione snmpd.conf da parte dell'agente (4988483)

Dopo aver modificato il contenuto di snmpd.conf, è possibile eseguire il comando kill -HUP ID processo snmp. Questo comando arresta il processo snmp. Il comando invia quindi un segnale all'agente master del System Management Agent (snmpd) perché rilegga snmpd.conf e implementi le modifiche apportate. Non sempre il comando produce la rilettura del file di configurazione da parte dell'agente master. Di conseguenza, non sempre l'uso del comando rende effettive le modifiche del file di configurazione.

Anziché utilizzare kill -HUP, riavviare il System Management Agent dopo una modifica al file snmpd.conf. Procedere come segue:

  1. Diventare superutente.

  2. Digitare il comando seguente:

    # /etc/init.d/init.sma restart

x86: Premendo il tasto F4 durante l'avvio del BIOS, la partizione di servizio non viene avviata (4782757, 5051157)

Si supponga di dover avviare un sistema Sun LX50 che dispone di una partizione di servizio e su cui è installato Solaris 10 per x86. Premendo il tasto funzione F4, quando richiesto, per avviare la partizione di servizio, lo schermo diventa vuoto. Il sistema non avvia la partizione di servizio.

Soluzione. Non premere il tasto F4 mentre è visualizzata la schermata di avvio del BIOS. Dopo un periodo di timeout, compare la schermata con le informazioni sulla partizione attiva del disco. Nella colonna del numero di partizione, selezionare il numero corrispondente a type=DIAGNOSTIC. Premere Invio. Il sistema avvia la partizione di servizio.

Alcune chiamate ai metodi della API com.sun non riescono con il protocollo di trasporto XML/HTTP (4497393, 4497399, 4497406, 4497411)

Se si sceglie di usare la API com.sun al posto della API javax per sviluppare un software WBEM, sono pienamente supportate solo le chiamate remote (RMI) ai metodi CIM (Common Information Model). Non è garantito che altri protocolli, ad esempio XML/HTTP, funzionino perfettamente con la API com.sun.

La tabella seguente riporta alcuni esempi di chiamate che vengono eseguite correttamente con RMI ma non con XML/HTTP.

Chiamata del metodo 

Messaggio di errore 

CIMClient.close()

NullPointerException

CIMClient.execQuery()

CIM_ERR_QUERY_LANGUAGE_NOT_SUPPORTED

CIMClient.getInstance()

CIM_ERR_FAILED

CIMClient.invokeMethod()

XMLERROR: ClassCastException