Questa parte del manuale descrive la pianificazione di un'installazione attraverso la rete.
Questo manuale spiega come installare il sistema operativo Solaris in modo remoto in una rete locale o geografica.
Questo capitolo descrive le attività preliminari da eseguire per completare correttamente l'installazione. Molte delle attività di preparazione sono comuni a tutte le installazioni di Solaris e vengono quindi descritte in un singolo documento di pianificazione.
La Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento fornisce informazioni generali sui requisiti del sistema e indicazioni sulla pianificazione dei file system, degli aggiornamenti e così via. L'elenco seguente descrive i capitoli del manuale di pianificazione.
Descrizione dei capitoli del manuale di pianificazione |
Riferimento |
---|---|
In questo capitolo sono descritte le nuove funzioni dei programmi di installazione di Solaris. | |
In questo capitolo vengono esaminate le decisioni che occorre prendere prima di iniziare l'installazione o l'aggiornamento del sistema operativo Solaris. Ad esempio, viene spiegato quando è opportuno utilizzare un'immagine di installazione di rete oppure un DVD e viene fornita una descrizione di tutti i programmi di installazione di Solaris. | |
Questo capitolo descrive i requisiti necessari per l'installazione o l'aggiornamento del sistema operativo Solaris. Inoltre, vengono fornite le linee guida generali per la pianificazione dello spazio su disco e l'allocazione dello spazio di swap predefinito. Vengono descritte anche le condizioni necessarie per eseguire l'aggiornamento. | |
Questo capitolo contiene le liste di controllo da utilizzare come riferimento per acquisire le informazioni necessarie per l'installazione o l'aggiornamento di un sistema. Queste informazioni sono rilevanti se si esegue un'installazione iniziale. La lista di controllo conterrà tutte le informazioni necessarie per eseguire un'installazione interattiva. | |
Questa sezione del manuale include vari capitoli che descrivono le tecnologie legate all'installazione o all'aggiornamento di Solaris. Sono inclusi anche i requisiti e le linee guida per le tecnologie descritte. Questi capitoli contengono informazioni sulle installazioni ZFS, sull'avvio, sulla tecnologia di partizionamento Solaris Zones e sui volumi RAID-1 che possono essere creati al momento dell'installazione. |
In questo capitolo viene spiegato come preconfigurare le informazioni sul sistema usando il file sysidcfg. La preconfigurazione evita che le informazioni così specificate vengano richieste durante l'installazione del sistema operativo Solaris. Viene inoltre spiegato come preconfigurare le informazioni riguardanti la gestione dei consumi (Power ManagementTM). Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:
Vantaggi della preconfigurazione delle informazioni sul sistema
SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi
Tutti i metodi di installazione richiedono varie informazioni sulla configurazione del sistema, ad esempio le periferiche collegate, il nome host, l'indirizzo IP (Internet Protocol) e il servizio di denominazione. Prima di richiedere le informazioni di configurazione, gli strumenti di installazione controllano se le informazioni richieste sono memorizzate sul sistema.
Per preconfigurare le informazioni sul sistema sono disponibili diversi metodi.
Tabella 2–1 Opzioni di preconfigurazione
File o servizio di preconfigurazione |
Descrizione |
Altre informazioni |
---|---|---|
File sysidcfg |
Preimposta il nome del dominio, la maschera di rete e i parametri per DHCP, IPv6 e altre funzioni usando le parole chiave presenti nel file sysidcfg. | |
Servizio di denominazione |
Preimposta il nome dell'host e gli indirizzi IP preconfigurando le informazioni di sistema nel servizio di denominazione. | |
DHCP |
Il protocollo DHCP permette di configurare automaticamente all'avvio un sistema host in una rete TCP/IP. DHCP può gestire gli indirizzi IP e assegnarli ai client in base alle necessità. |
Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure) |
Per informazioni più dettagliate sulla scelta del metodo di preconfigurazione, vedere Scelta del servizio di denominazione.
Se il programma di installazione di Solaris o il programma di installazione JumpStartTM personalizzato rilevano la presenza delle informazioni preconfigurate, queste non vengono richieste all'utente. Ad esempio, si supponga di dover installare molti sistemi e di voler evitare che il fuso orario venga richiesto per ognuno durante l'installazione della versione corrente di Solaris. È possibile specificare il fuso orario nel file sysidcfg o nei database del servizio di denominazione. Durante l'installazione della versione corrente di Solaris, le informazioni sul fuso orario non verranno richieste.
Il file sysidcfg permette di specificare una serie di parole chiave con cui preconfigurare il sistema. Le parole chiave sono descritte in Parole chiave del file sysidcfg.
La parola chiave name_service nel file sysidcfg imposta automaticamente il servizio di denominazione durante l'installazione di Solaris. Questa impostazione prevale sui servizi SMF impostati in precedenza in site.xml. Per questo motivo, può essere necessario ripristinare il servizio di denominazione dopo l'installazione.
Occorre creare un file sysidcfg diverso per ogni sistema che richiede una configurazione differente. È invece possibile usare lo stesso file sysidcfg per preconfigurare le informazioni comuni a tutti i sistemi, ad esempio il fuso orario. Tuttavia, se si desidera preconfigurare una password di root differente per ognuno di questi sistemi, occorrerà creare un file sysidcfg diverso per ognuno.
Il file sysidcfg può essere collocato:
Tabella 2–2 Posizioni di sysidcfg
File system NFS |
Se il file sysidcfg risiede in un file system NFS condiviso, per configurare il sistema per l'installazione in rete è necessario usare l'opzione -p del comando add_install_client(1M) L'opzione -p specifica la posizione in cui il sistema può trovare il file sysidcfg durante l'installazione della versione corrente di Solaris. |
Dischetto UFS o PCFS |
Il file sysidcfg deve essere collocato nella directory radice (/) del dischetto. Se si desidera eseguire un'installazione JumpStart personalizzata usando un file sysidcfg residente su un dischetto, occorre salvare il file sysidcfg sul dischetto del profilo. Per creare un dischetto con il profilo del sistema, vedere Creazione di un dischetto dei profili per sistemi standalone in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate . È possibile collocare un solo file sysidcfg nella stessa directory o sullo stesso dischetto. Se occorre creare più file sysidcfg, è necessario salvarli in directory o su dischetti differenti. |
Server HTTP o HTTPS |
Per eseguire un'installazione boot WAN, il file sysidcfg deve essere collocato nella directory radice del server Web. |
È possibile utilizzare il servizio di denominazione o DHCP per preconfigurare il sistema. Per informazioni, vedere il Capitolo 3Preconfigurazione con un servizio di denominazione o DHCP.
Creare un file denominato sysidcfg in un editor di testo con le parole chiave richieste.
Rendere disponibile per i client il file sysidcfg usando una delle posizioni descritte nella Tabella 2–2.
Nell'esempio seguente è presentato un esempio di file sysidcfg per un sistema SPARC. Nome host, indirizzo IP e maschera di rete del sistema sono stati preconfigurati modificando il servizio di denominazione. Poiché in questo file sono definite tutte le informazioni richieste per la configurazione dei sistemi, è possibile eseguire l'installazione usando un profilo JumpStart personalizzato. In questo esempio, il nome del dominio NFSv4 viene derivato automaticamente dal servizio di denominazione. Poiché la parola chiave service_profile non è inclusa nell'esempio, la configurazione dei servizi di rete non viene alterata durante l'installazione.
keyboard=US-English system_locale=en_US timezone=US/Central terminal=sun-cmd timeserver=localhost name_service=NIS {domain_name=marquee.central.example.com name_server=nmsvr2(172.31.112.3)} nfs4_domain=dynamic root_password=m4QPOWNY network_interface=hme0 {hostname=host1 default_route=172.31.88.1 ip_address=172.31.88.210 netmask=255.255.0.0 protocol_ipv6=no} security_policy=kerberos {default_realm=example.com admin_server=krbadmin.example.com kdc=kdc1.example.com, kdc2.example.com} |
Il seguente file sysidcfg di esempio si riferisce a un gruppo di sistemi x86. In questo esempio, il nome del dominio NFSv4 viene impostato sul valore example.com. Il nome personalizzato prevale sul nome del dominio predefinito. Nell'esempio, inoltre, i servizi di rete sono disabilitati e limitati alle sole connessioni locali.
keyboard=US-English timezone=US/Central timeserver=timehost1 terminal=ibm-pc service_profile=limited_net name_service=NIS {domain_name=marquee.central.example.com name_server=nmsvr2(172.25.112.3)} nfs4_domain=example.com root_password=URFUni9 |
Nell'esempio seguente di file sysidcfg, le informazioni vengono specificate per le due interfacce di rete eri0 e eri1. L'interfaccia eri0 viene configurata come interfaccia principale, mentre eri1 viene configurata come interfaccia di rete secondaria. In questo esempio, il nome del dominio NFSv4 viene derivato automaticamente dal servizio di denominazione.
timezone=US/Pacific system_locale=C terminal=xterms timeserver=localhost network_interface=eri0 {primary hostname=host1 ip_address=192.168.2.7 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no default_route=192.168.2.1} network_interface=eri1 {hostname=host1-b ip_address=192.168.3.8 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no default_route=NONE} root_password=JE2C35JGZi4B2 security_policy=none name_service=NIS {domain_name=domain.example.com name_server=nis-server(192.168.2.200)} nfs4_domain=dynamic
Se si intende utilizzare il file sysidcfg per un'installazione attraverso la rete, è necessario configurare un server di installazione e aggiungere il sistema come client di installazione. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 4Installazione dalla rete (panoramica).
Se si intende utilizzare il file sysidcfg per un'installazione con il metodo boot WAN, è necessario eseguire altre operazioni. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 10boot WAN (panoramica).
Se si intende utilizzare il file sysidcfg per un'installazione JumpStart personalizzata, è necessario creare un profilo e un file rules.ok. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 2, Installazione JumpStart personalizzata (panoramica) in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate .
Per maggiori informazioni sul file sysidcfg, vedere la pagina man sysidcfg(4).
Il file sysidcfg accetta due tipi di parole chiave: dipendenti e indipendenti. Le parole chiave dipendenti sono uniche solo all'interno di una parola chiave indipendente. La loro esistenza dipende dalla parola chiave indipendente a cui sono associate.
In questo esempio, name_service è la parola chiave indipendente, mentre domain_name e name_server sono le parole chiave dipendenti:
name_service=NIS {domain_name=marquee.central.example.com name_server=connor(192.168.112.3)} |
La Tabella 2–3 elenca le parole chiave da usare per configurare le informazioni di sistema nel file sysidcfg.
Tabella 2–3 Parole chiave da utilizzare nel file sysidcfg
Informazioni di configurazione |
Parola chiave |
---|---|
Layout e lingua della tastiera | |
Servizio di denominazione, nome del dominio, name server | |
Interfaccia di rete, nome host, indirizzo IP (Internet Protocol), maschera di rete, DHCP, IPv6 | |
Definizione del nome di dominio per NFSv4 | |
Password di root | |
Criteri di sicurezza | |
Profilo di sicurezza della rete | |
Lingua in cui visualizzare il programma di installazione e il desktop | |
Tipo di terminale | |
Fuso orario | |
Data e ora |
Le sezioni seguenti descrivono le parole chiave che è possibile usare nel file sysidcfg.
Lo strumento sysidkdb può configurare la lingua e il layout delle tastiere USB.
La procedura è la seguente:
Se la tastiera dispone di un sistema di identificazione automatica, la lingua e il layout della tastiera vengono configurati automaticamente durante l'installazione.
Se la tastiera non è dotata della funzione di identificazione automatica, durante l'installazione lo strumento sysidkdb fornisce un elenco dei layout di tastiera supportati, da cui è possibile scegliere il layout desiderato.
Le tastiere PS/2 non sono dotate di funzioni di identificazione automatica. Sarà necessario specificare il layout della tastiera durante l'installazione.
È possibile configurare la lingua della tastiera e il relativo layout usando la parola chiave keyboard. Ogni lingua dispone del proprio layout di tastiera. Usare la sintassi seguente per selezionare una lingua e il relativo layout.
keyboard=layout_tastiera
Ad esempio, questa voce imposta la lingua della tastiera e il layout per la lingua tedesca.
keyboard=German
Il valore indicato per layout_tastiera deve essere valido. Diversamente, durante l'installazione sarà necessario immettere il valore in modo interattivo. Le stringhe valide per layout_tastiera sono definite nel file /usr/share/lib/keytables/type_6/kbd_layouts.
in precedenza, durante l'installazione la tastiera USB assumeva il valore 1 nell'identificazione automatica. Di conseguenza, durante l'installazione tutte le tastiere non fornite della funzione di identificazione automatica venivano configurate con il layout inglese USA.
Se la tastiera non dispone di una funzione di identificazione automatica e si desidera impedire la richiesta durante l'installazione JumpStart, selezionare la lingua della tastiera nel file sysidcfg. Per le installazioni JumpStart, l'impostazione predefinita della lingua è l'inglese USA. Per selezionare un'altra lingua e il layout di tastiera corrispondente, impostare la parola chiave nel file sysidcfg come indicato nell'esempio qui sopra.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man sysidcfg(4) e sysidtool(1M).
È possibile utilizzare la parola chiave name_service per configurare il servizio di denominazione, il nome del dominio e il name server del sistema. L'esempio seguente mostra la sintassi generale della parola chiave name_service.
name_service=servizio_den {domain_name=nome-dominio name_server=name-server par_chiave_opzionale=valore} |
Scegliere un solo valore per name_service. Includere tutte le parole chiave domain_name, name_server o nessuna; includere le parole chiave opzionali, come appropriato. Se non viene usata nessuna delle parole chiave, omettere le parentesi graffe {}.
L'opzione name_service nel file sysidcfg imposta automaticamente il servizio di denominazione durante l'installazione di Solaris. Questa impostazione prevale sui servizi SMF impostati in precedenza per site.xml. Per questo motivo, può essere necessario ripristinare il servizio di denominazione dopo l'installazione.
Le sezioni seguenti descrivono la sintassi della parola chiave per configurare il sistema per l'utilizzo di un determinato servizio di denominazione.
Usare la seguente sintassi per configurare il sistema per l'utilizzo del servizio di denominazione NIS.
name_service=NIS {domain_name=nome-dominio name_server=nomehost(indirizzo-ip)} |
Specifica il nome del dominio
Specifica il nome dell'host del name server
Specifica l'indirizzo IP del name server
L'esempio seguente specifica un server NIS con il nome di dominio west.example.com. Il nome host del server è timbro e il suo indirizzo IP è 192.168.2.1.
name_service=NIS {domain_name=west.example.com name_server=timber(192.168.2.1)} |
Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione NIS, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Usare la seguente sintassi per configurare il sistema per l'utilizzo del servizio di denominazione NIS.
name_service=NIS+ {domain_name=nome-dominio name_server=nomehost(indirizzo-ip)} |
Specifica il nome del dominio
Specifica il nome dell'host del name server
Specifica l'indirizzo IP del name server
L'esempio seguente specifica un server NIS+ con il nome di dominio west.example.com. Il nome host del server è timbro e il suo indirizzo IP è 192.168.2.1.
name_service=NIS+ {domain_name=west.example.com name_server=timber(192.168.2.1)} |
Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione NIS+, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (NIS+).
Usare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'utilizzo di DNS.
name_service=DNS {domain_name=nome-dominio name_server=indirizzo-ip,indirizzo-ip,indirizzo-ip search=nome-dominio,nome-dominio,nome-dominio, nome-dominio,nome-dominio,nome-dominio} |
Specifica il nome del dominio
Specifica l'indirizzo IP del server DNS È possibile specificare fino a tre indirizzi IP come valori per la parola chiave name_server.
(Opzionale) Specifica altri domini su cui ricercare le informazioni del servizio di denominazione. È possibile specificare fino a un massimo di sei nomi di dominio per le ricerche. La lunghezza totale di ogni voce di ricerca non deve superare i 250 caratteri.
L'esempio seguente specifica un server DNS con il nome di dominio west.example.com. Gli indirizzi IP del server sono 10.0.1.10 e 10.0.1.20. example.com e east.example.com sono inclusi come domini aggiuntivi su cui ricercare le informazioni del servizio di denominazione.
name_service=DNS {domain_name=west.example.com name_server=10.0.1.10,10.0.1.20 search=example.com,east.example.com} |
Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione DNS, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Usare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'utilizzo di LDAP.
name_service=LDAP {domain_name=nome-dominio profile=nome_profilo profile_server=indirizzo_ip proxy_dn="nd_bind_proxy" proxy_password=password} |
Specifica il nome del dominio del server LDAP.
Specifica il nome del profilo LDAP da utilizzare per configurare il sistema.
Specifica l'indirizzo IP del server del profilo LDAP.
(Opzionale) Specifica il nome distinto del bind al proxy. Il valore di nd_bind_proxy deve essere racchiuso tra virgolette doppie.
(Opzionale) Specifica la password del proxy del client.
L'esempio seguente specifica un server LDAP con le seguenti informazioni di configurazione.
Il nome del dominio è west.example.com.
Il programma di installazione usa il profilo LDAP denominato base per configurare il sistema.
L'indirizzo IP del server LDAP è 172.31.2.1.
Il nome distinto per il bind al proxy include le seguenti informazioni.
Il nome comune per la voce è proxyagent.
L'unità organizzativa è profile.
Il dominio del proxy include i componenti ovest, esempio e it.
La password del proxy è password.
name_service=LDAP {domain_name=west.example.com profile=default profile_server=172.31.2.1 proxy_dn="cn=proxyagent,ou=profile, dc=west,dc=example,dc=com" proxy_password=password} |
Per maggiori informazioni sull'uso di LDAP, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Usare la parola chiave network_interface per eseguire le seguenti attività.
Specificare un nome host
Specificare un indirizzo IP
Specificare l'indirizzo del router predefinito
Specificare un valore della maschera di rete
Usare DHCP per configurare l'interfaccia di rete
Abilitare IPv6 sull'interfaccia di rete
Le sezioni seguenti descrivono l'utilizzo della parola chiave network_interface per configurare le interfacce del sistema.
Per disabilitare le funzioni di rete del sistema, impostare il valore di network_interface su none. Ad esempio:
network_interface=none |
La parola chiave network_interface può essere usata per configurare una singola interfaccia nei modi seguenti.
Con DHCP – È possibile usare un server DHCP della rete per configurare l'interfaccia di rete. Per maggiori informazioni sull'utilizzo di un server DHCP durante l'installazione, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure).
Per usare il server DHCP per configurare una singola interfaccia sul sistema, usare la seguente sintassi per la parola chiave network_interface.
network_interface=PRIMARY o valore {dhcp protocol_ipv6=yes-o-no} |
Indica al programma di installazione di utilizzare la prima interfaccia attiva non di loopback rilevata sul sistema. L'ordine è lo stesso visualizzato dal comando ifconfig. Se nessuna interfaccia è attiva, viene usata la prima interfaccia non di loopback. Se non viene trovata alcuna interfaccia senza loopback, il sistema non è collegato in rete.
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
Indica al programma di installazione se il sistema da configurare deve utilizzare o meno IPv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
Senza DHCP – Se non si intende utilizzare DHCP per configurare l'interfaccia di rete, è possibile specificare le informazioni di configurazione nel file sysidcfg. Per indicare al programma di installazione di configurare una singola interfaccia sul sistema senza DHCP, usare la seguente sintassi.
network_interface=PRIMARY o valore {hostname=nome_host default_route=indirizzo_ip ip_address=indirizzo_ip netmask=maschera_di_rete protocol_ipv6=yes_o_no} |
Indica al programma di installazione di utilizzare la prima interfaccia attiva non di loopback rilevata sul sistema. L'ordine è lo stesso visualizzato dal comando ifconfig. Se nessuna interfaccia è attiva, viene usata la prima interfaccia non di loopback. Se non viene trovata alcuna interfaccia senza loopback, il sistema non è collegato in rete.
Non usare il valore PRIMARY della parola chiave se si intende configurare più interfacce di rete.
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
(Opzionale) Specifica il nome host del sistema.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del router predefinito. Per fare in modo che il programma di installazione rilevi il router con il protocollo di ricerca ICMP, omettere questa parola chiave.
Se il programma di installazione non è in grado di rilevare il router, le informazioni sul router vengono richieste nel corso dell'installazione.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del sistema.
(Opzionale) Specifica il valore della maschera di rete del sistema.
(Opzionale) Indica al programma di installazione se il sistema da configurare deve utilizzare o meno IPv6.
Per eseguire un'installazione JumpStart personalizzata e non presidiata, è necessario specificare un valore per la parola chiave protocol_ipv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
È possibile utilizzare qualunque combinazione, o nessuna, delle parole chiave hostname, ip_address e netmask. Se si sceglie di non usare nessuna di queste parole chiave, omettere le parentesi graffe ({}).
L'esempio seguente indica al programma di installazione di usare DHCP per configurare l'interfaccia di rete eri0. Il supporto per IPv6 non è abilitato.
network_interface=eri0 {dhcp protocol_ipv6=no} |
L'esempio seguente configura l'interfaccia eri0 con le seguenti impostazioni.
Il nome host viene impostato su host1.
L'indirizzo IP è impostato su 172.31.88.100.
La maschera di rete è impostata su 255.255.255.0.
Il supporto di IPv6 non è abilitato sull'interfaccia.
network_interface=eri0 {hostname=host1 ip_address=172.31.88.100 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no} |
Nel file sysidcfg è possibile configurare più di un'interfaccia. Per ogni interfaccia da configurare, includere una voce network_interface nel file sysidcfg.
La parola chiave network_interface può essere usata per configurare più interfacce nei modi seguenti.
Con DHCP – È possibile usare un server DHCP della rete per configurare un'interfaccia di rete. Per maggiori informazioni sull'utilizzo di un server DHCP durante l'installazione, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure).
Per usare il server DHCP per configurare un'interfaccia di rete sul sistema, usare la seguente sintassi per la parola chiave network_interface.
network_interface=valore {primary dhcp protocol_ipv6=yes-o-no} |
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
(Opzionale) Specifica valore come interfaccia primaria.
Indica al programma di installazione se il sistema da configurare deve utilizzare o meno IPv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
Senza DHCP – Se non si intende utilizzare DHCP per configurare l'interfaccia di rete, è possibile specificare le informazioni di configurazione nel file sysidcfg. Per indicare al programma di installazione di configurare più interfacce sul sistema senza DHCP, usare la seguente sintassi.
network_interface=valore {primary hostname=nome_host default_route=indirizzo_ip o NONE ip_address=indirizzo_ip netmask=maschera_di_rete protocol_ipv6=yes_o_no} |
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
(Opzionale) Specifica valore come interfaccia primaria.
(Opzionale) Specifica il nome host del sistema.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del router predefinito. Per fare in modo che il programma di installazione rilevi il router con il protocollo di ricerca ICMP, omettere questa parola chiave.
Se nel file sysidcfg sono state configurate più interfacce, impostare default_route=NONE per ogni interfaccia secondaria che non utilizzi un instradamento predefinito statico.
Se il programma di installazione non è in grado di rilevare il router, le informazioni sul router vengono richieste nel corso dell'installazione.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del sistema.
(Opzionale) Specifica il valore della maschera di rete del sistema.
(Opzionale) Indica al programma di installazione se il sistema da configurare deve utilizzare o meno IPv6.
Per eseguire un'installazione JumpStart personalizzata e non presidiata, è necessario specificare un valore per la parola chiave protocol_ipv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
È possibile utilizzare qualunque combinazione, o nessuna, delle parole chiave hostname, ip_address e netmask. Se si sceglie di non usare nessuna di queste parole chiave, omettere le parentesi graffe ({}).
Nello stesso file sysidcfg, è possibile usare DHCP per configurare certe interfacce e specificare invece le informazioni di configurazione per altre interfacce nel file sysidcfg.
Nell'esempio qui riportato, le interfacce di rete eri0 e eri1 sono configurate nel modo seguente.
eri0 è configurata con il server DHCP. Il supporto per IPv6 non è abilitato su eri0.
eri1 è l'interfaccia di rete principale. Il nome host è impostato su host1 e l'indirizzo IP su 172.31.88.100. La maschera di rete è impostata su 255.255.255.0. Il supporto per IPv6 non è abilitato su eri1.
network_interface=eri0 {dhcp protocol_ipv6=no} network_interface=eri1 {primary hostname=host1 ip_address=172.146.88.100 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no} |
Per fare in modo che il nome di dominio non venga richiesto durante l'installazione, usare la parola chiave nfs4_domain nel file sysidcfg. Se questa parola chiave è impostata, il nome di dominio non viene richiesto durante la procedura d'installazione. Usare la seguente sintassi:
nfs4_domain=dynamic o nome_dominio_personalizzato |
Questa parola chiave riservata deriva il nome del dominio NFSv4 in modo dinamico, sulla base della configurazione dei servizi di denominazione. Ad esempio:
nfs4_domain=dynamic |
In questo esempio, il nome di dominio viene derivato dal servizio di denominazione.
La parola chiave riservata, dynamic, non fa distinzione tra maiuscole e minuscole.
Nell'impostazione predefinita, NFSv4 utilizza un nome di dominio derivato automaticamente dai servizi di denominazione del sistema. Questo nome di dominio è adeguato nella maggior parte delle configurazioni. In alcuni casi, i file dei punti di attivazione che superano i confini del dominio possono risultare di proprietà dell'utente “nobody”, in quanto non esiste un nome di dominio comune. Per prevenire questa situazione, non utilizzare un nome di dominio predefinito e selezionare un nome personalizzato.
Questo valore prevale sul nome di dominio predefinito.
Il valore deve essere un nome di dominio valido. I nomi del dominio validi sono composti da una combinazione di caratteri alfanumerici, punti, caratteri di sottolineatura e trattini. Il primo carattere deve essere alfabetico. Ad esempio:
nfs4_domain=example.com |
Questo esempio imposta il valore utilizzato dal daemon nfsmapid su example.com. Questo valore prevale sul nome di dominio predefinito.
Nelle versioni precedenti, gli script consentivano all'utente di evitare la richiesta del nome di dominio NFSv4 durante l'installazione.
Per le installazioni JumpStart in Solaris 10, era possibile utilizzare lo script di esempio, set_nfs4_domain, per fare in modo che il nome di dominio NFSv4 non venisse richiesto durante l'installazione. Questo script non è più necessario. Al suo posto è possibile utilizzare la parola chiave nfs4_domain di sysidcfg.
Nelle versioni precedenti, il file /etc/.NFS4inst_state.domain veniva creato dal programma sysidnfs4. Se questo file era presente, il nome del dominio NFSv4 non veniva richiesto durante l'installazione. Questo file non viene più creato. Al suo posto è possibile utilizzare la parola chiave nfs4_domain di sysidcfg.
È possibile specificare la password di root del sistema nel file sysidcfg. Per specificare la password di root, usare la parola chiave root_password con la seguente sintassi.
root_password=password-cifrata |
password-cifrata è la password cifrata come appare nel file /etc/shadow.
La parola chiave security_policy può essere utilizzata nel file sysidcfg per configurare il sistema per l'utilizzo del protocollo di autenticazione di rete Kerberos . Per configurare il sistema per l'utilizzo di Kerberos, usare la seguente sintassi.
security_policy=kerberos {default_realm=FQDN admin_server=FQDN kdc=FQDN1, FQDN2, FQDN3} |
NDPQ specifica il nome di dominio completo del settore predefinito di Kerberos, il server di amministrazione, o il KDC (Key Distribution Center). È necessario specificare un minimo di uno e un massimo di tre KDC.
Se non si intende impostare i criteri di sicurezza del sistema, impostare security_policy=NONE.
Per maggiori informazioni sul protocollo di autenticazione di rete Kerberos, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services.
L'esempio seguente configura il sistema per l'utilizzo di Kerberos con le seguenti informazioni.
Il settore predefinito di Kerberos è example.com.
Il server di amministrazione di Kerberos è krbadmin.example.com.
I due KDC sono kdc1.example.com e kdc2.example.com.
security_policy=kerberos {default_realm=example.COM admin_server=krbadmin.example.com kdc=kdc1.example.com, kdc2.example.com} |
La parola chiave service_profile consente di rendere il sistema più sicuro limitando i servizi di rete che vengono abilitati. Questa opzione di sicurezza è disponibile solo per le installazioni iniziali. La procedura di aggiornamento mantiene le impostazioni precedenti per i servizi.
Usare una delle sintassi seguenti per impostare la parola chiave.
service_profile=limited_net |
service_profile=open |
limited_net specifica che tutti i servizi di rete, fatta eccezione per SSH, devono essere disabilitati o limitati alle richieste locali. Dopo l'installazione, i singoli servizi di rete possono essere abilitati usando i comandi svcadm e svccfg.
open specifica che durante l'installazione non devono essere effettuate modifiche ai servizi di rete.
Se la parola chiave service_profile non è inclusa nel file sysidcfg, durante l'installazione non vengono apportate modifiche alla configurazione dei servizi di rete.
I servizi di rete possono essere abilitati dopo l'installazione usando il comando netservices open o abilitando i singoli servizi usando i comandi SMF. Vedere Revisione delle impostazioni di sicurezza dopo l’installazione. in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
Per maggiori informazioni sulla configurazione della sicurezza di rete, vedere Pianificazione della sicurezza di rete in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento. Vedere anche le seguenti pagine man.
netservices(1M)
svcadm(1M)
comandi svccfg(1M)
La parola chiave system_locale permette di specificare la lingua con cui visualizzare il programma di installazione e il desktop. Usare la seguente sintassi per specificare una versione locale.
system_locale=versione_locale |
versione_locale specifica la lingua che il sistema deve utilizzare per visualizzare le finestre e le schermate di installazione. Per l'elenco dei valori ammessi per la versione locale, vedere la directory /usr/lib/locale o il documento International Language Environments Guide.
La parola chiave terminal permette di impostare il tipo di terminale del sistema. Usare la sintassi seguente per specificare il tipo di terminale.
terminal=tipo_terminale |
tipo_terminale specifica il tipo di terminale del sistema. Per un elenco dei valori ammessi per il terminale, vedere le sottodirectory di /usr/share/lib/terminfo.
Il fuso orario del sistema può essere impostato con la parola chiave timezone. Usare la seguente sintassi.
timezone=fuso_orario |
Nell'esempio precedente, fuso_orario specifica il valore del fuso orario per il sistema. Per i valori ammessi per i fusi orari, vedere le directory e i file sotto /usr/share/lib/zoneinfo. Il valore timezone è il nome del percorso relativo alla directory /usr/share/lib/zoneinfo. È anche possibile specificare un fuso orario Olson.
Nell'esempio seguente, il fuso orario del sistema è impostato sull'ora dell'Europa centrale.
timezone=US/Mountain |
Il programma di installazione configura il sistema per l'utilizzo delle informazioni sul fuso orario contenute in /usr/share/lib/zoneinfo/CET.
La parola chiave timeserver permette di specificare il sistema che funge da riferimento per la data e l'ora del sistema da installare.
Scegliere uno dei seguenti metodi per impostare la parola chiave timeserver.
Per configurare il sistema in modo che funga da server dell'ora per se stesso, impostare timeserver=localhost. Specificando localhost come server per l'ora, l'ora di sistema viene considerata quella corretta.
Per specificare un altro sistema come server dell'ora, specificare il nome o l'indirizzo IP del server dell'ora con la parola chiave timeserver. Usare la seguente sintassi.
timeserver=nomehost o indirizzo-ip |
nomehost è il nome dell'host che esegue il server dell'ora. indirizzo-ip specifica l'indirizzo IP del server dell'ora.
Il software Gestione consumi di Solaris permette di salvare automaticamente lo stato del sistema e di spegnerlo dopo 30 minuti di inattività. Quando si installa la versione corrente di Solaris su un sistema conforme alla Versione 2 delle direttive Energy Star dell'EPA, ad esempio un sistema Sun4UTM, la Gestione consumi viene installata automaticamente. Se si esegue l'installazione con l'interfaccia utente grafica del programma di installazione di Solaris, quest'ultimo richiede di abilitare o disabilitare il software di gestione dei consumi. Il programma di installazione con interfaccia a caratteri di Solaris richiede di abilitare o disabilitare il software di gestione dei consumi durante il riavvio del sistema al termine dell'installazione.
Se il sistema è conforme alla specifica Energy Star versione 3 o successiva, questa informazione non viene richiesta.
Se si sta eseguendo un'installazione interattiva, non è possibile preconfigurare le informazioni sulla gestione dei consumi ed evitare questa richiesta. Se invece si esegue un'installazione JumpStart personalizzata, è possibile preconfigurare le informazioni sul risparmio energetico usando uno script finale che crei un file /autoshutdown o /noautoshutdown sul sistema. Al riavvio, il file /autoshutdown abiliterà la funzione di gestione dei consumi, mentre il file /noautoshutdown la disabiliterà.
Ad esempio, inserendo la riga seguente in uno script finale, si abiliterà la funzione di risparmio energetico e si eviterà la visualizzazione della richiesta al riavvio del sistema.
touch /a/autoshutdown |
Gli script finali sono descritti in Creazione di uno script finale in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate .
Il presente capitolo descrive le procedure per la preconfigurazione delle informazioni di sistema usando un servizio di denominazione o il protocollo DHCP. Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:
Per preconfigurare le informazioni sul sistema sono disponibili diversi metodi. È possibile aggiungere le informazioni di configurazione del sistema usando i seguenti metodi.
File sysidcfg su un sistema remoto o su un dischetto
L'opzione name_service nel file sysidcfg imposta automaticamente il servizio di denominazione durante l'installazione di Solaris. Questa impostazione prevale sui servizi SMF impostati in precedenza in site.xml. Per questo motivo, può essere necessario ripristinare il servizio di denominazione dopo l'installazione.
Database del servizio di denominazione disponibile nel sito
Se il sito usa DHCP, è inoltre possibile preconfigurare alcune informazioni di sistema nel server DHCP del sito. Per maggiori informazioni sull'uso di un server DHCP per la preconfigurazione delle informazioni sul sistema, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure).
Utilizzare la tabella seguente per determinare se utilizzare un file sysidcfg o un database del servizio di denominazione per preconfigurare le informazioni di configurazione del sistema.
Tabella 3–1 Metodi per preconfigurare le informazioni sul sistema
Informazione preconfigurabile | ||
---|---|---|
Sì |
Sì |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì Poiché questa informazione riguarda un singolo sistema, è preferibile modificare il servizio di denominazione anziché creare un file sysidcfg differente per ogni sistema. |
Sì |
|
Sì Poiché questa informazione riguarda un singolo sistema, è preferibile modificare il servizio di denominazione anziché creare un file sysidcfg differente per ogni sistema. |
Sì |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
Lingua (versione locale) in cui visualizzare il programma di installazione e il desktop |
Sì |
Sì, se NIS o NIS+ No, se DNS o LDAP |
Sì |
No |
|
Sì |
Sì |
|
Sì |
Sì |
|
No Queste informazioni possono essere configurate con il programma di installazione di Solaris, ma non attraverso il file sysidcfg o il servizio di denominazione. |
No |
|
Sì |
No |
|
Sì |
No |
|
x86: Scheda grafica, dimensione dello schermo, profondità dei colori e risoluzione |
Sì |
No |
x86: Dispositivo di puntamento, numero di pulsanti, livello IRQ |
Sì |
No |
SPARC: Gestione consumi (spegnimento automatico) Non è possibile preconfigurare la gestione dei consumi tramite il file sysidcfg o il servizio di denominazione. Per maggiori dettagli, vedere SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi. |
No |
No |
La tabella seguente contiene i principali database dei servizi di denominazione che è possibile usare per preconfigurare le informazioni.
Informazione da preconfigurare |
Database dei servizi di denominazione |
---|---|
Nome host e indirizzo IP (Internet Protocol) |
hosts |
Data e ora |
hosts. Specificare l'alias timehost vicino al nome host del sistema che dovrà fornire la data e l'ora per gli altri sistemi da installare. |
Fuso orario |
timezone |
Maschera di rete |
netmasks |
La versione locale del sistema non può essere preconfigurata con i servizi di denominazione DNS e LDAP. Se si utilizzano i servizi di denominazione NIS o NIS+, seguire la procedura indicata di seguito per preconfigurare la versione locale del sistema.
Per preconfigurare correttamente la versione locale del sistema usando NIS o NIS+, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
Avviare il sistema dalla rete con il comando seguente:
ok boot net |
È possibile utilizzare le opzioni di questo comando. Per maggiori informazioni vedere il Punto 2 della procedura SPARC: Installare il client dalla rete (DVD).
Deve essere possibile accedere al server NIS o NIS+ durante l'installazione.
Se tali requisiti vengono rispettati, il programma di installazione utilizza le impostazioni preconfigurate e non richiede la versione locale durante l'installazione. Se uno dei requisiti non è rispettato, il programma di installazione richiede le informazioni sulla versione locale durante l'installazione.
Preconfigurare la versione locale con il servizio di denominazione NIS
Preconfigurare la versione locale con il servizio di denominazione NIS+
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente sul name server.
Modificare /var/yp/Makefile aggiungendo la mappa locale.
Inserire la procedura seguente dopo l'ultima procedura variabile.time.
locale.time: $(DIR)/locale -@if [ -f $(DIR)/locale ]; then \ sed -e "/^#/d" -e s/#.*$$// $(DIR)/locale \ | awk '{for (i = 2; i<=NF; i++) print $$i, $$0}' \ | $(MAKEDBM) - $(YPDBDIR)/$(DOM)/locale.byname; \ touch locale.time; \ echo "updated locale"; \ if [ ! $(NOPUSH) ]; then \ $(YPPUSH) locale.byname; \ echo "pushed locale"; \ else \ : ; \ fi \ else \ echo "couldn't find $(DIR)/locale"; \ fi |
Trovare la stringa all: e inserire la parola locale alla fine dell'elenco delle variabili.
all: passwd group hosts ethers networks rpc services protocols \ netgroup bootparams aliases publickey netid netmasks c2secure \ timezone auto.master auto.home locale |
Verso la fine del file, dopo l'ultima riga di questo tipo, inserire la stringa locale: locale.time su una nuova riga.
passwd: passwd.time group: group.time hosts: hosts.time ethers: ethers.time networks: networks.time rpc: rpc.time services: services.time protocols: protocols.time netgroup: netgroup.time bootparams: bootparams.time aliases: aliases.time publickey: publickey.time netid: netid.time passwd.adjunct: passwd.adjunct.time group.adjunct: group.adjunct.time netmasks: netmasks.time timezone: timezone.time auto.master: auto.master.time auto.home: auto.home.time locale: locale.time |
Salvare il file.
Creare il file /etc/locale e inserire una riga per ogni dominio o per ogni sistema specifico:
Immettere versione_locale nome_dominio.
Ad esempio, la riga seguente specifica che la lingua predefinita usata nel dominio esempio.fr è il francese:
fr example.com |
Per l'elenco delle versioni locali, vedere il documento International Language Environments Guide.
Oppure immettere versione_locale nome_sistema.
La riga seguente specifica invece che la lingua predefinita del sistema host1 è il francese belga:
fr_BE host1 |
Le versioni locali sono disponibili sul DVD di Solaris o sul CD Solaris Software - 1.
# cd /var/yp; make |
I sistemi specificati individualmente o mediante il dominio nella mappa locale sono ora configurati per l'uso della versione locale predefinita. La versione locale così specificata verrà usata durante l'installazione e sul desktop dopo il riavvio del sistema.
Se si intende utilizzare il servizio di denominazione NIS per un'installazione in rete, è necessario configurare un server di installazione e aggiungere il sistema come client di installazione. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 4Installazione dalla rete (panoramica).
Se si intende utilizzare il servizio di denominazione NIS per un'installazione JumpStart personalizzata, è necessario creare un profilo e un file rules.ok. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 2, Installazione JumpStart personalizzata (panoramica) in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate .
Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione NIS, vedere la Parte III, NIS Setup and Administration in System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
La procedura seguente presuppone che sia configurato un dominio NIS+. La procedura per la configurazione dei domini NIS+ è descritta nel manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Eseguire il login in un name server come superutente o come membro del gruppo di amministrazione NIS+.
# nistbladm -D access=og=rmcd,nw=r -c locale_tbl name=SI,nogw= locale=,nogw= comment=,nogw= locale.org_dir.`nisdefaults -d` |
Aggiungere le righe necessarie alla tabella locale.
# nistbladm -a name=nomelocale=versione_locale comment=commento locale.org_dir.`nisdefaults -d` |
Può essere il nome del dominio o il nome del sistema per il quale si desidera preconfigurare una versione locale predefinita.
È la versione locale che si desidera installare sul sistema e usare sul desktop dopo il reboot. Per l'elenco delle versioni locali, vedere il documento International Language Environments Guide.
È il campo di commento. I commenti di più parole devono essere racchiusi tra virgolette doppie.
Le versioni locali sono disponibili sul DVD di Solaris o sul CD Solaris Software - 1.
I sistemi specificati individualmente o mediante il dominio nella tabella locale sono ora configurati per l'uso della versione locale predefinita. La versione locale così specificata verrà usata durante l'installazione e sul desktop dopo il riavvio del sistema.
Se si intende utilizzare il servizio di denominazione NIS+ per un'installazione in rete, è necessario configurare un server di installazione e aggiungere il sistema come client di installazione. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 4Installazione dalla rete (panoramica).
Se si intende utilizzare il servizio di denominazione NIS+ per un'installazione JumpStart personalizzata, è necessario creare un profilo e un file rules.ok. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 2, Installazione JumpStart personalizzata (panoramica) in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate .
Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione NIS+, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (NIS+).
Il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette di configurare automaticamente all'avvio i sistemi host in una rete TCP/IP. DHCP utilizza un meccanismo client server. I server memorizzano e gestiscono le informazioni di configurazione per i client e forniscono tali informazioni ai client su richiesta. Le informazioni includono l'indirizzo IP del client e informazioni sui servizi di rete disponibili per il client.
Uno dei vantaggi principali offerti da DHCP è la capacità di gestire le assegnazioni degli indirizzi IP su base temporanea. Questo metodo permette di ritirare gli indirizzi IP non utilizzati e di riassegnarli ad altri client. Ciò permette di utilizzare per il sito un numero minore di indirizzi IP rispetto a quello che sarebbe necessario se a tutti i client fosse assegnato un indirizzo permanente.
Con DHCP è possibile installare il sistema operativo Solaris solo su determinati sistemi client della rete. Tutti i sistemi SPARC supportati dal sistema operativo Solaris e i sistemi x86 che soddisfano i requisiti per l'esecuzione di Solaris possono utilizzare questa funzione.
A seguire vengono illustrate le attività da eseguire per consentire ai client di ottenere i parametri di installazione utilizzando il protocollo DHCP.
Tabella 3–2 Mappa delle attività: Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP
Attività |
Descrizione |
Istruzioni |
---|---|---|
Configurazione di un server di installazione. |
Configurare un server Solaris per il supporto dei client su cui si intende installare il sistema operativo Solaris dalla rete. | |
Impostare i sistemi client per l'installazione di Solaris in rete usando DHCP. |
Usare add_install_client -d per aggiungere il supporto di installazione di rete DHCP per una classe di client (ad esempio di un determinato tipo di sistemi) o di un client con un determinato ID. |
Uso del DVD di Solaris: Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un DVD Con il CD di Solaris: Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un CD |
Preparare la rete per l'uso del servizio DHCP. |
Decidere la configurazione del server DHCP. |
Capitolo 13, Planning for DHCP Service (Tasks) in System Administration Guide: IP Services |
Configurare il server DHCP. |
Avvalersi di DHCP Manager per configurare il server DHCP |
Capitolo 14, Configuring the DHCP Service (Tasks) in System Administration Guide: IP Services |
Creazione delle opzioni DHCP per i parametri di installazione e le macro che includono le opzioni. |
Usare DHCP Manager o dhtadm per creare nuove opzioni di fornitori e macro che il server DHCP possa utilizzare per trasmettere le informazioni di installazione ai client. |
Creazione di opzioni DHCP e macro per i parametri di installazione di Solaris |
Quando si aggiungono i client con lo script add_install_client -d sul server di installazione, lo script riporta le informazioni di configurazione DHCP nell'output standard. Tali informazioni vengono utilizzate al momento della creazione delle opzioni e delle macro necessarie per trasmettere ai client le informazioni dell'installazione di rete.
È possibile personalizzare le opzioni e le macro del servizio DHCP in modo tale da eseguire i tipi seguenti di installazione.
Installazioni specifiche per una classe – È possibile impostare il servizio DHCP in modo che esegua un'installazione di rete per tutti i client che appartengono a una specifica classe. Ad esempio, è possibile definire una macro DHCP che esegua la stessa installazione su tutti i sistemi Sun Blade presenti nella rete. Usare il risultato del comando add_install_client -d per configurare un'installazione specifica per una classe di sistemi.
Installazioni specifiche per una rete – È possibile impostare il servizio DHCP in modo che esegua un'installazione di rete per tutti i client che appartengono a una specifica rete. Ad esempio, è possibile definire una macro DHCP che esegua la stessa installazione su tutti i sistemi della rete 192.168.2.
Installazioni specifiche per un client – È possibile impostare il servizio DHCP in modo che esegua un'installazione di rete per un client con uno specifico indirizzo Ethernet. Ad esempio, è possibile definire una macro DHCP che esegua un'installazione specifica per il client con l'indirizzo Ethernet 00:07:e9: 04:4a: bf. Usare il risultato del comando add_install_client -d -e indirizzo_ethernet per configurare un'installazione specifica per un client.
Per maggiori informazioni sulla configurazione dei client per l'utilizzo di un server DHCP nell'installazione di rete dei client, vedere le seguenti procedure.
Per le installazione di rete con un DVD, vedere Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un DVD.
Per le installazione di rete con un CD, vedere Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un CD.
Per installare i client DHCP dalla rete, occorre creare le opzioni della categoria dei fornitori per la trasmissione delle informazioni necessarie all'installazione del sistema operativo Solaris. Le tabelle seguenti descrivono le opzioni DHCP più comuni che è possibile utilizzare per l'installazione di un client DHCP.
È possibile utilizzare le opzioni DHCP standard elencate nella Tabella 3–3 per configurare e installare i sistemi x86. Queste opzioni non sono specifiche di una determinata piattaforma e possono essere utilizzate per installare il sistema operativo Solaris su una vasta gamma di sistemi x86. Utilizzare queste opzioni per installare Solaris 10 su un sistema x86 usando DHCP. Per un elenco completo delle opzioni standard, vedere dhcp_inittab(4).
La Tabella 3–4 elenca le opzioni che è possibile utilizzare per l'installazione dei client Sun. Le classi di fornitori elencate in questa tabella determinano quali classi di client possono utilizzare l'opzione. Le classi sono elencate unicamente a titolo esemplificativo. Occorre specificare classi di client che indichino i client che si devono effettivamente installare dalla rete. Per informazioni su come determinare la classe di client corretta, vedere Working With DHCP Options (Task Map) in System Administration Guide: IP Services.
Per informazioni dettagliate sulle opzioni DHCP, vedere DHCP Option Information in System Administration Guide: IP Services.
Tabella 3–3 Valori delle opzioni DHCP standard
Nome dell'opzione |
Codice |
Tipo di dati |
Granularità |
Massimo |
Descrizione |
---|---|---|---|---|---|
BootFile |
N/D |
ASCII |
1 |
1 |
Percorso del file di avvio del client |
BootSrvA |
N/D |
Indirizzo IP |
1 |
1 |
Indirizzo IP del server di avvio |
DNSdmain |
15 |
ASCII |
1 |
0 |
Nome del dominio DNS |
DNSserv |
6 |
Indirizzo IP |
1 |
0 |
Elenco dei name server DNS |
NISdmain |
40 |
ASCII |
1 |
0 |
Nome del dominio NIS |
NISservs |
41 |
Indirizzo IP |
1 |
0 |
Indirizzo IP del server NIS |
NIS+dom |
64 |
ASCII |
1 |
0 |
Nome del dominio NIS+ |
NIS+serv |
65 |
Indirizzo IP |
1 |
0 |
Indirizzo IP del server NIS+ |
Router |
3 |
Indirizzo IP |
1 |
0 |
indirizzi IP dei router della rete |
Tabella 3–4 Valori per la creazione di opzioni di categoria dei fornitori per i client Solaris
Nome |
Codice |
Tipo di dati |
Granularità |
Massimo |
Classi di fornitori dei client * |
Descrizione |
---|---|---|---|---|---|---|
Le opzioni della seguente categoria di fornitori sono richieste per abilitare un server DHCP al supporto dei client di installazione di Solaris. Tali opzioni sono utilizzate negli script di avvio dei client di Solaris. Nota – Le classi sono elencate unicamente a titolo esemplificativo. Occorre specificare classi di client che indichino i client che si devono effettivamente installare dalla rete. |
||||||
SrootIP4 |
2 |
Indirizzo IP |
1 |
1 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Indirizzo IP del server radice |
SrootNM |
3 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Nome host del server radice |
SrootPTH |
4 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso della directory radice del client sul server radice |
SinstIP4 |
10 |
Indirizzo IP |
1 |
1 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Indirizzo IP del server di installazione JumpStart |
SinstNM |
11 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Nome host del server di installazione |
SinstPTH |
12 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso dell'immagine di installazione sul server di installazione |
Le opzioni seguenti possono essere utilizzate dagli script di avvio del client, ma non sono strettamente necessarie. Nota – Le classi sono elencate unicamente a titolo esemplificativo. Occorre specificare classi di client che indichino i client che si devono effettivamente installare dalla rete. |
||||||
SrootOpt |
1 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Opzioni di attivazione NFS dal file system radice del client |
SbootFIL |
7 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso del file di avvio del client |
SbootRS |
9 |
NUMBER |
2 |
1 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Dimensioni di lettura NFS usate dal programma di avvio standalone al caricamento del kernel |
SsysidCF |
13 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso del file sysidcfg, nel formato server:/percorso |
SjumpsCF |
14 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso del file di configurazione JumpStart nel formato server:/percorso |
16 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso del file di avvio standalone o percorso del file di boot WAN. Per il file di avvio standalone, usare il formato seguente. tftp://inetboot.sun4u Per il file di boot WAN, il formato è invece: http://host.dominio/percorso-file Questa opzione può essere utilizzata in modo da escludere le impostazioni BootFile e siaddr per richiamare il file di avvio standalone. Protocolli supportati: tftp (inetboot), http (wanboot). Ad esempio, usare il formato seguente: tftp://inetboot.sun4u |
|
17 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Indirizzo IP e numero di porta del server proxy utilizzati nella rete. Questa opzione è necessaria solo quando il client si avvia dalla WAN e la rete locale usa un server proxy. Ad esempio, usare il formato seguente: 198.162.10.5:8080 |
|
Le opzioni seguenti non sono attualmente utilizzate dagli script di avvio dei client di Solaris. Si possono usare solo se si modificano gli script di avvio. Nota – Le classi sono elencate unicamente a titolo esemplificativo. Occorre specificare classi di client che indichino i client che si devono effettivamente installare dalla rete. |
||||||
SswapIP4 |
5 |
Indirizzo IP |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Indirizzo IP del server di swap |
SswapPTH |
6 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Percorso del file di swap del client sul server di swap |
Stz |
8 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Fuso orario del client |
Sterm |
15 |
Testo ASCII |
1 |
0 |
SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc |
Tipo di terminale |
Una volta create le opzioni, si possono creare le macro che includono tali opzioni. La tabella seguente riporta esempi di macro che si possono creare a supporto dell'installazione di Solaris per i client.
Tabella 3–5 Esempi di macro per il supporto dell'installazione di rete
Nome della macro |
Contiene le opzioni e le macro: |
---|---|
Solaris |
SrootIP4, SrootNM, SinstIP4, SinstNM |
sparc |
SrootPTH, SinstPTH |
sun4u |
Macro Solaris e sparc |
sun4v |
Macro Solaris e sparc |
i86pc |
Macro Solaris, SrootPTH, SinstPTH, SbootFIL |
SUNW.i86pc |
Macro i86pc Nota – La classe di client SUNW.i86pc è ammessa solo in Solaris 10 3/05 e nelle versioni compatibili. |
SUNW.Sun-Blade-1000 |
Macro sun4u, SbootFIL |
SUNW.Sun-Fire-880 |
Macro sun4u, SbootFIL |
PXEClient:Arch:00000:UNDI:002001 |
BootSrvA, BootFile |
Macro indirizzo di rete xxx.xxx.xxx.xxx |
L'opzione BootSrvA può essere aggiunta alle macro di indirizzi già esistenti. Il valore di BootSrvA deve indicare il server tftboot. |
01indirizzo-MAC-client macro specifiche di un client (ad esempio, 010007E9044ABF) |
BootSrvA, BootFile |
I nomi delle macro elencati nella tabella precedente corrispondono alle classi di fornitori dei client da installare dalla rete. Tali nomi sono esemplificativi dei client che potrebbero essere presenti in rete. Per informazioni su come determinare la classe di client corretta, vedere Working With DHCP Options (Task Map) in System Administration Guide: IP ServicesSystem Administration Guide: IP Services.
Opzioni e macro si possono creare avvalendosi dei metodi seguenti.
Creare le opzioni e le macro in DHCP Manager. Vedere Uso di DHCP Manager per creare opzioni e macro di installazione per le istruzioni di creazione delle opzioni e delle macro in DHCP Manager.
Scrivere uno script che crei le opzioni e le macro usando il comando dhtadm. Vedere Scrittura di uno script che utilizza dhtadm per creare opzioni e macro per informazioni sulla scrittura degli script che creano tali opzioni e macro.
Si noti che la somma totale delle opzioni assegnate a un particolare client non deve superare i 255 byte, inclusi i codici delle opzioni e le informazioni sulla lunghezza. Si tratta di una limitazione dell'attuale implementazione del protocollo DHCP Solaris. In generale, è consigliabile utilizzare la minima quantità necessaria di informazioni del fornitore. Nelle opzioni che richiedono l'indicazione del percorso è opportuno utilizzare percorsi brevi. Creando collegamenti simbolici ai percorsi lunghi, è possibile designare questi percorsi usando nomi più brevi.
DHCP Manager permette di creare le opzioni elencate nella Tabella 3–4 e le macro elencate nella Tabella 3–5.
Procedere come segue prima di creare le macro DHCP per la propria installazione.
Aggiungere i client che dovranno essere installati con DHCP come client di installazione al server di installazione. Per maggiori informazioni su come aggiungere un client a un server di installazione, vedere il Capitolo 4Installazione dalla rete (panoramica).
Configurare il server DHCP. Qualora il server DHCP non sia stato ancora configurato, vedere il Capitolo 13, Planning for DHCP Service (Tasks) in System Administration Guide: IP Services.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente sul server DHCP.
Avviare DHCP Manager.
# /usr/sadm/admin/bin/dhcpmgr & |
Compare la finestra di DHCP Manager.
Selezionare la scheda Opzioni in DHCP Manager.
Scegliere Crea dal menu Modifica.
Viene aperta la finestra “Crea opzione”.
Digitare il nome della prima opzione, quindi i relativi valori appropriati.
Usare l'output del comando add_install_client, la Tabella 3–3 e la Tabella 3–4 per controllare i nomi e i valori delle opzioni da creare. Si noti che le classi di client sono solo valori suggeriti. Occorre creare classi che indichino i tipi di client effettivi per i quali ricavare i parametri di installazione di Solaris dal servizio DHCP. Per informazioni su come determinare la classe di client corretta, vedere Working With DHCP Options (Task Map) in System Administration Guide: IP Services.
Una volta immessi tutti i valori, fare clic su OK.
Nella scheda Opzioni, selezionare l'opzione appena creata.
Selezionare Duplica dal menu Modifica.
Viene aperta la finestra “Duplica opzione”.
Digitare il nome dell'altra opzione, quindi modificare i valori di conseguenza.
I valori codice, tipo di dati, granularità e massimo sono quelli che necessiteranno più probabilmente di una modifica. Vedere la Tabella 3–3 e la Tabella 3–4 per ricavare i valori.
Ripetere i passaggi dal Punto 7 al Punto 9 finché non sono state create tutte le opzioni.
Ora si possono creare le macro per trasmettere le opzioni ai client per l'installazione di rete, come descritto nella procedura seguente.
Non è necessario aggiungere queste opzioni al file /etc/dhcp/inittab del client di Solaris perché vi sono già incluse.
Procedere come segue prima di creare le macro DHCP per la propria installazione.
Aggiungere i client che dovranno essere installati con DHCP come client di installazione al server di installazione. Per maggiori informazioni su come aggiungere un client a un server di installazione, vedere il Capitolo 4Installazione dalla rete (panoramica).
Configurare il server DHCP. Qualora il server DHCP non sia stato ancora configurato, vedere il Capitolo 13, Planning for DHCP Service (Tasks) in System Administration Guide: IP Services.
Creare le opzioni DHCP da utilizzare nella macro. Per istruzioni su come creare le opzioni DHCP, vedere Creazione di opzioni per il supporto dell'installazione di Solaris (DHCP Manager).
Selezionare la scheda Macro in DHCP Manager.
Scegliere Crea dal menu Modifica.
Viene aperta la finestra “Crea macro”.
Digitare il nome della macro.
Vedere la Tabella 3–5 per i nomi delle macro che si possono utilizzare.
Fare clic sul pulsante Seleziona.
Viene aperta la finestra “Seleziona opzione”.
Selezionare Vendor nell'elenco Categoria.
Le opzioni di fornitori create compariranno in elenco.
Selezionare un'opzione da aggiungere alla macro e fare clic su OK.
Digitare un valore per l'opzione.
Vedere la Tabella 3–3 e la Tabella 3–4 per il tipo di dati dell'opzione e fare riferimento alle informazioni restituite da add_install_client -d.
Ripetere i passaggi dal Punto 6 al Punto 7 per ogni opzione da includere.
Per includere un'altra macro, digitare Include come nome dell'opzione e digitare il nome della macro come valore dell'opzione.
Fare clic su OK al completamento della macro.
Se si intende utilizzare DHCP per un'installazione in rete, è necessario configurare un server di installazione e aggiungere il sistema come client di installazione. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 4Installazione dalla rete (panoramica).
Se si intende utilizzare DHCP per un'installazione con il metodo boot WAN, è necessario eseguire altre operazioni. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 10boot WAN (panoramica).
Se si intende utilizzare DHCP per un'installazione JumpStart personalizzata, è necessario creare un profilo e un file rules.ok. Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 2, Installazione JumpStart personalizzata (panoramica) in Guida all’installazione di Solaris 10 10/08: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate .
Per maggiori informazioni su DHCP, vedere la Parte III, DHCP in System Administration Guide: IP Services.
È possibile creare uno script con la Korn shell adattando la procedura descritta nell'Esempio 3–1 in modo da creare tutte le opzioni elencate nella Tabella 3–3 e nella Tabella 3–4 e alcune utili macro. Accertarsi di modificare tutti gli indirizzi IP e i valori contenuti tra virgolette in modo che corrispondano agli indirizzi IP corretti, ai nomi dei server e ai percorsi per la rete. Inoltre si dovrebbe modificare la chiave Vendor= per indicare la classe di client presenti. Usare le informazioni indicate da add_install_client -d per ottenere i dati necessari per adattare lo script.
# Load the Solaris vendor specific options. We'll start out supporting # the Sun-Blade-1000, Sun-Fire-880, and i86 platforms. Note that the # SUNW.i86pc option only applies for the Solaris 10 3/05 release. # Changing -A to -M would replace the current values, rather than add them. dhtadm -A -s SrootOpt -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,1,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SrootIP4 -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,2,IP,1,1' dhtadm -A -s SrootNM -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,3,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SrootPTH -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,4,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SswapIP4 -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,5,IP,1,0' dhtadm -A -s SswapPTH -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,6,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SbootFIL -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,7,ASCII,1,0' dhtadm -A -s Stz -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,8,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SbootRS -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,9,NUMBER,2,1' dhtadm -A -s SinstIP4 -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,10,IP,1,1' dhtadm -A -s SinstNM -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,11,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SinstPTH -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,12,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SsysidCF -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,13,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SjumpsCF -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,14,ASCII,1,0' dhtadm -A -s Sterm -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,15,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SbootURI -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,16,ASCII,1,0' dhtadm -A -s SHTTPproxy -d \ 'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,17,ASCII,1,0' # Load some useful Macro definitions. # Define all Solaris-generic options under this macro named Solaris. dhtadm -A -m Solaris -d \ ':SrootIP4=10.21.0.2:SrootNM="blue2":SinstIP4=10.21.0.2:SinstNM="red5":' # Define all sparc-platform specific options under this macro named sparc. dhtadm -A -m sparc -d \ ':SrootPTH="/export/sparc/root":SinstPTH="/export/sparc/install":' # Define all sun4u architecture-specific options under this macro named sun4u. # (Includes Solaris and sparc macros.) dhtadm -A -m sun4u -d ':Include=Solaris:Include=sparc:' # Solaris on IA32-platform-specific parameters are under this macro named i86pc. # Note that this macro applies only for the Solaris 10 3/05 release. dhtadm -A -m i86pc -d \ ':Include=Solaris:SrootPTH="/export/i86pc/root":SinstPTH="/export/i86pc/install"\ :SbootFIL="/platform/i86pc/kernel/unix":' # Solaris on IA32 machines are identified by the "SUNW.i86pc" class. All # clients identifying themselves as members of this class will see these # parameters in the macro called SUNW.i86pc, which includes the i86pc macro. # Note that this class only applies for the Solaris 10 3/05 release. dhtadm -A -m SUNW.i86pc -d ':Include=i86pc:' # Sun-Blade-1000 platforms identify themselves as part of the # "SUNW.Sun-Blade-1000" class. # All clients identifying themselves as members of this class # will see these parameters. dhtadm -A -m SUNW.Sun-Blade-1000 -d \ ':SbootFIL="/platform/sun4u/kernel/sparcv9/unix":\ Include=sun4u:' # Sun-Fire-880 platforms identify themselves as part of the "SUNW.Sun-Fire-880" class. # All clients identifying themselves as members of this class will see these parameters. dhtadm -A -m SUNW.Sun-Fire-880 -d \ ':SbootFIL="/platform/sun4u/kernel/sparcv9/unix":Include=sun4u:' # Add our boot server IP to each of the network macros for our topology served by our # DHCP server. Our boot server happens to be the same machine running our DHCP server. dhtadm -M -m 10.20.64.64 -e BootSrvA=10.21.0.2 dhtadm -M -m 10.20.64.0 -e BootSrvA=10.21.0.2 dhtadm -M -m 10.20.64.128 -e BootSrvA=10.21.0.2 dhtadm -M -m 10.21.0.0 -e BootSrvA=10.21.0.2 dhtadm -M -m 10.22.0.0 -e BootSrvA=10.21.0.2 # Make sure we return host names to our clients. dhtadm -M -m DHCP-servername -e Hostname=_NULL_VALUE_ # Create a macro for PXE clients that want to boot from our boot server. # Note that this macro applies for the Solaris 10 3/05 release. dhtadm -A -m PXEClient:Arch:00000:UNDI:002001 -d \ :BootFile=nbp.i86pc:BootSrvA=10.21.0.2: # Create a macro for PXE clients that want to boot from our boot server. # Note that this macro applies for the Solaris 10 2/06 release. dhtadm -A -m PXEClient:Arch:00000:UNDI:002001 -d \ :BootFile=i86pc:BootSrvA=10.21.0.2: # Create a macro for the x86 based client with the Ethernet address 00:07:e9:04:4a:bf # to install from the network by using PXE. dhtadm -A -m 010007E9044ABF -d :BootFile=010007E9044ABF:BootSrvA=10.21.0.2: # The client with this MAC address is a diskless client. Override the root settings # which at the network scope setup for Install with our client's root directory. dhtadm -A -m 0800201AC25E -d \ ':SrootIP4=10.23.128.2:SrootNM="orange-svr-2":SrootPTH="/export/root/10.23.128.12":' |
Come superutente, eseguire dhtadm in modalità batch. Specificare il nome dello script per aggiungere le opzioni e le macro a dhcptab. Ad esempio, se il nome dello script è netinstalloptions, digitare il comando seguente:
# dhtadm -B netinstalloptions |
I client con classi di fornitori elencate nella stringa Vendor= possono ora utilizzare DHCP per l'installazione dalla rete.
Per maggiori informazioni sull'uso del comando dhtadm, vedere dhtadm(1M). Per maggiori informazioni sul file dhcptab, vedere dhcptab(4).