Questa sezione descrive i problemi che riguardano le seguenti funzioni del server Sun Enterprise 10000:
Requisiti per il processore di servizio
Riconfigurazione dinamica (DR)
Reti interdominio (IDN)
Sistema operativo Solaris nei domini di Sun Enterprise 10000
Solaris 10 può essere eseguito in singoli domini all'interno di un sistema Sun Enterprise 10000. Tuttavia, il processore di servizio (SSP) del server Sun Enterprise 10000 non è supportato da questa versione.
Per il supporto di Solaris 10 è richiesto il software SSP 3.5 sul processore di servizio (SSP). Installare il software SSP 3.5 sul processore di servizio. A questo punto è possibile installare o aggiornare Solaris 10 in un dominio Sun Enterprise 10000.
Il software SSP 3.5 è richiesto anche per poter configurare correttamente il dominio per DR 3.0.
Questa sezione descrive diversi problemi relativi alle operazioni di riconfigurazione dinamica nei domini Sun Enterprise 10000.
A partire da Solaris 9 12/03, è necessario utilizzare DR 3.0 nei domini Sun Enterprise 10000 che utilizzano il sistema operativo Solaris. DR 3.0 si riferisce alla funzionalità che utilizza i comandi seguenti sull'SSP per eseguire le operazioni di riconfigurazione dinamica:
addboard
moveboard
deleteboard
showdevices
rcfgadm
Il comando cfgadm può essere utilizzato sui domini per ottenere informazioni sullo stato delle schede. DR 3.0 può inoltre interfacciarsi con RCM (Reconfiguration Coordination Manager) per coordinare le operazioni di DR con altre applicazioni eseguite nel dominio.
Per maggiori informazioni su DR 3.0, vedere il manuale Sun Enterprise 10000 Dynamic Reconfiguration User Guide.
In questa versione di Solaris, la funzionalità di DR non disconnette automaticamente i processi utente dalle CPU che vengono scollegate. È perciò necessario eseguire questa operazione prima di iniziare una sequenza di scollegamento. L'operazione di svuotamento non riesce se il processo rileva la presenza di CPU con processi associati.
Se un processo tiene aperto un dispositivo di rete, non è possibile eseguire operazioni di DR che coinvolgano quel dispositivo. I daemon e i processi che mantengono un conteggio dei riferimenti impediscono il completamento delle operazioni di DR.
Soluzione. Come superutente, eseguire le seguenti operazioni:
Rimuovere o rinominare la directory /rplboot.
Arrestare i servizi NFS.
# sh /etc/init.d/nfs.server stop |
Arrestare i servizi del server di avvio.
# sh /etc/init.d/boot.server stop |
Eseguire l'operazione di scollegamento DR.
Riavviare i servizi NFS.
# sh /etc/init.d/nfs.server start |
Riavviare i servizi del server di avvio.
# sh /etc/init.d/boot.server start |
Perché un dominio possa entrare a far parte di una rete interdominio (IDN), occorre che tutte le schede con una memoria attiva in quel dominio possiedano almeno una CPU attiva.
Prima di eseguire il comando boot net dal prompt della PROM di OpenBoot (OK), verificare che la variabile local-mac-address? sia impostata su false. Questa è l'impostazione predefinita. Se la variabile è impostata su true, occorre verificare che questo valore sia appropriato per la configurazione locale.
La variabile local-mac-address? impostata su true può impedire l'avvio corretto del sistema attraverso la rete.
In una finestra netcon, usare il comando seguente al prompt della PROM OpenBoot per visualizzare i valori delle relative variabili:
OK printenv |
Ripristinare la variabile local-mac-address? sull'impostazione predefinita. Usare il comando setenv:
OK setenv local-mac-address? false |