Questo documento contiene un riepilogo di tutte le funzioni che sono state introdotte o migliorate nella versione corrente di Oracle Solaris 10 9/10.
Per un riepilogo di tutte le funzioni del sistema operativo Sistema operativo Oracle Solaris introdotte o migliorate rispetto alla versione del sistema operativo Solaris 9 distribuita nel maggio 2002, vedere Solaris 10 What’s New .
In Oracle Solaris 10 9/10 sono state aggiunte le seguenti funzioni di installazione e i seguenti miglioramenti.
La registrazione automatica Oracle Solaris è stata introdotta in Oracle Solaris 10 9/10. Una nuova schermata di registrazione automatica è stata aggiunta al programma di installazione interattivo per facilitare la registrazione del sistema utilizzando le credenziali My Oracle Support. Per le installazioni Oracle Solaris JumpStart e per le installazioni di rete è necessaria una nuova parola chiave auto_reg nel file sysidcfg per controllare le impostazioni in fase di installazione. Per informazioni dettagliate, vedere Parola chiave auto_reg in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: installazioni di rete.
Con la registrazione automatica, nel corso del reboot iniziale successivo all'installazione o all'aggiornamento del sistema, i dati di configurazione sul sistema vengono automaticamente comunicati all'Oracle Product Registration System tramite la tecnologia dei tag servizio esistente. I dati dei tag servizio per il sistema in uso vengono utilizzati, ad esempio, per migliorare il supporto tecnico e i servizi Oracle. Per maggiori informazioni sui tag servizio, visitare la pagina http://wikis.sun.com/display/ServiceTag/Sun+Service+Tag+FAQ.
La registrazione con le proprie credenziali tramite una delle opzioni di registrazione disponibili costituisce un metodo semplice per inventariare i sistemi e i principali componenti software installati in tali sistemi. Per istruzioni su come tenere traccia dei prodotti registrati, visitare la pagina https://inventory.sun.com/inventory. Visitare anche la pagina http://wikis.sun.com/display/SunInventory/Sun+Inventory.
È possibile impostare l'invio dei dati di configurazione all'Oracle Product Registration System in forma anonima. In una registrazione anonima i dati di configurazione inviati a Oracle non includono alcun collegamento con il nome di un cliente. È inoltre possibile disabilitare la registrazione automatica.
Per maggiori informazioni, vedere Registrazione automatica Oracle Solaris in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
In questa versione, l'utility itu è stata modificata per supportare l'avvio di un sistema SPARC con la procedura ITU (Install-Time Update). Ora gli aggiornamenti dei driver su dischetto, CD o DVD e su dispositivi di memorizzazione USB vengono distribuiti anche da altri produttori. Inoltre nuovi strumenti consentono di modificare il supporto di installazione di Oracle Solaris con nuovi pacchetti e sono state rilasciate patch. Questi strumenti possono essere utilizzati per distribuire aggiornamenti software per piattaforme hardware e produrre supporti di installazione personalizzati.
Per maggiori informazioni, vedere le seguenti pagine man:
Vedere inoltre How to Boot a System With a Newly Created ITU in System Administration Guide: Basic Administration.
Questa funzione consente di aggiornare il nodi cluster di una zona Oracle, ovvero una zona con brand di un cluster, tramite DVD o JumpStart. Prima di questa funzione, a tale scopo era possibile utilizzare soltanto Oracle Solaris Live Upgrade.
Le seguenti funzioni di Oracle Solaris Zones sono state migliorate nella versione Oracle Solaris 10 9/10.
La funzione di conversione da macchina fisica a virtuale (P2V) consente di eseguire la migrazione diretta di un sistema operativo Oracle Solaris 10 esistente in una zona nativa non globale su un sistema di destinazione.
Per maggiori informazioni sulla migrazione di un sistema Oracle Solaris fisico in una zona, vedere System Administration Guide: Oracle Solaris Containers-Resource Management and Oracle Solaris Zones .
Quando un sistema Oracle Solaris fisico viene migrato in una zona non globale di un nuovo sistema, l'id host viene sostituito con quello del nuovo sistema. Se un'applicazione è stata concessa in licenza nel sistema originale e non è possibile aggiornare la configurazione dell'applicazione, è possibile impostare l'id host nella configurazione della zona in modo che corrisponda a quello del sistema originale.
Per maggiori informazioni sull'emulazione id host e la configurazione di una zona, vedere System Administration Guide: Oracle Solaris Containers-Resource Management and Oracle Solaris Zones .
Per ulteriori informazioni sul comando hostid, vedere la pagina man hostid(1).
Il sottocomando zoneadm attach è dotato di una nuova opzione - U. Questa opzione aggiorna tutti i pacchetti per la zona in modo che tali pacchetti corrispondano agli elementi che verrebbero visualizzati con una nuova zona non globale appena installata sull'host. Per aggiornare le patch su un sistema con zone, le zone possono essere scollegate quando alla zona globale viene applicata la patch e possono essere ricollegate successivamente con l'opzione -U in modo da corrispondere al livello della zona globale.
Per maggiori informazioni, vedere How to Migrate A Non-Global Zone in System Administration Guide: Oracle Solaris Containers-Resource Management and Oracle Solaris Zones. Vedere inoltre Using Update on Attach as a Patching Solution in System Administration Guide: Oracle Solaris Containers-Resource Management and Oracle Solaris Zones.
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 sono state migliorate le seguenti funzioni di Oracle VM Server per SPARC.
Questa funzione di Sistema operativo Oracle Solaris per gli amministratori consente di aggiungere e rimuovere dinamicamente memoria dai domini logici.
Per maggiori informazioni, vedere Oracle VM Server for SPARC 2.0 Administration Guide .
Il multipathing del disco virtuale consente di configurare un disco virtuale in un dominio guest per accedere alla memorizzazione di back-end mediante più percorsi. I percorsi conducono a domini di servizi diversi che offrono accesso alla stessa memorizzazione di back-end, ad esempio il LUN di un disco. Grazie a questa funzione, un disco virtuale in un dominio guest resta accessibile anche se uno dei domini del servizio non è temporaneamente disponibile.
Per maggiori informazioni su questa funzione, vedere Oracle VM Server for SPARC 2.0 Administration Guide e la pagina man ldm(1M) nella documentazione di riferimento di Oracle VM Server per SPARC 2.0.
Nel software Oracle VM Server per SPARC 2.0 e nel sistema operativo Oracle Solaris 10 9/10 viene introdotta la funzione di I/O diretto statico. La funzione consente di assegnare un dispositivo di endpoint PCIe singolo a un dominio guest che fornisce una migliore granularità quando si assegnano dispositivi PCIe ai domini guest.
Per maggiori informazioni su questa funzione, vedere Oracle VM Server for SPARC 2.0 Administration Guide e la pagina man ldm(1M) nella documentazione di riferimento di Oracle VM Server per SPARC 2.0.
Il comando virtinfo consente di raccogliere informazioni sull'esecuzione di un dominio virtuale. È possibile inoltre utilizzare l'API per le informazioni di dominio virtuale al fine di creare programmi che raccolgono informazioni relative ai domini virtuali.
Nell'elenco seguente sono visualizzate alcune delle informazioni su domini virtuali che è possibile raccogliere utilizzando il comando o l'API virtinfo:
Tipo di dominio (implementazione, controllo, guest, I/O, servizio, root)
Nome di dominio determinato dall'applicazione di gestione dei domini virtuali
UUID (Universally unique ID) del dominio
Nome del nodo di rete del dominio di controllo del dominio
Numero di serie dello chassis su cui è in esecuzione il dominio
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man virtinfo (1M), libv12n(3LIB), e v12n(3EXT) nella documentazione di riferimento di Oracle VM Server per SPARC 2.0.
In Oracle Solaris 10 9/10 sono state aggiunte le seguenti funzioni di amministrazione di sistema e i seguenti miglioramenti.
L'elenco seguente contiene un riepilogo delle nuove funzioni del file system ZFS. Per maggiori informazioni sulle nuove funzioni, vedere Oracle Solaris ZFS Administration Guide .
Miglioramenti relativi alla sostituzione del dispositivo ZFS : in questa versione viene fornito un evento di sistema o sysevent quando viene espanso un dispositivo sottostante. ZFS è stato migliorato in modo che sia possibile riconoscere questi eventi e impostare il pool di memorizzazione sulla nuova dimensione del LUN espanso, a seconda dell'impostazione della proprietà autoexpand. È possibile utilizzare la proprietà autoexpand per abilitare o disabilitare l'espansione automatica del pool quando si riceve un evento di espansione automatica del LUN.
Questa funzione consente di espandere un LUN in modo che il pool derivante sia in grado di accedere allo spazio su disco espanso senza che sia necessario esportare e importare il pool né effettuare il reboot del sistema. La proprietà autoexpand è disabilitata per impostazione predefinita, pertanto è possibile decidere se si desidera espandere il LUN. In alternativa è possibile utilizzare il comando zpool online -e per espandere il LUN a dimensione completa.
Modifiche al comando zpool list : in questa versione l'output del comando zpool list offre migliori informazioni di allocazione dello spazio. Ad esempio:
# zpool list tank NAME SIZE ALLOC FREE CAP HEALTH ALTROOT tank 136G 55.2G 80.8G 40% ONLINE - |
I campi USED e AVAIL sono stati sostituiti con ALLOC e FREE.
Il campo ALLOC identifica la quantità di spazio fisico allocato in tutti i set di dati e i metadati interni. Il campo FREE identifica la quantità di spazio su disco non allocata nel pool di memorizzazione.
Mantenimento di istantanee ZFS: se si implementano diversi criteri automatici per le istantanee che determinano l'eliminazione accidentale delle vecchie istantanee tramite il comando zfs receive (dovuta al fatto che tali istantanee non esistono più sul lato di invio), è possibile valutare l'opportunità di utilizzare la funzione di mantenimento delle istantanee introdotta in questa versione.
Il mantenimento di un'istantanea ne evita l'eliminazione. La funzione consente inoltre di eliminare un'istantanea con cloni in attesa della rimozione dell'ultimo clone tramite il comando zfs destroy - d.
È possibile applicare il tag di mantenimento keep zfs hold per mantenere un'istantanea o un set di istantanee.
RAID-Z con parità tripla (raidz3): in questa versione una configurazione RAID-Z ridondante può ora avere parità singola, parità doppia o parità tripla, che consentono rispettivamente di sostenere un errore su uno, due o tre dispositivi senza perdita di dati. È possibile specificare la parola chiave raidz3 per una configurazione RAID-Z con parità tripla quando viene creato il pool di memorizzazione.
Miglioramenti del dispositivo di registro ZFS: nella versione corrente sono disponibili i seguenti miglioramenti del dispositivo di registro:
La proprietà logbias: è possibile utilizzare questa proprietà per impostare in ZFS il tipo di gestione di richieste sincrone desiderato per un set di dati specifico. Se logbias è impostato su latency, ZFS utilizza dispositivi di registro distinti del pool di memorizzazione se presenti, per gestire le richiesta a latenza ridotta. Se logbias è impostato su throughput, ZFS non utilizza dispositivi di registro distinti del pool. D'altro canto, ZFS ottimizza le operazioni sincrone per il pool globale e per l'utilizzo efficiente delle risorse. Il valore predefinito è latency. Per ulteriori configurazioni, il valore predefinito è ottimale. Tuttavia, il valore logbias=throughput può migliorare le prestazioni del sistema per la scrittura di file di database.
Rimozione del dispositivo di registro: è possibile ora rimuovere un dispositivo di registro da un pool di memorizzazione utilizzando il comando zpool remove. È possibile rimuovere un solo dispositivo di registro specificando il nome del dispositivo. È possibile rimuovere un dispositivo di registro in mirroring specificando il mirror di livello superiore per il dispositivo di registro. Quando si rimuove un dispositivo di registro distinto, i record del ZIL (ZFS intent log) vengono salvati nel pool principale.
Dispositivi virtuali ridondanti di livello superiore sono ora identificati con un identificatore numerico. Ad esempio in un pool di memorizzazione in mirroring di due dischi, il dispositivo virtuale di livello superiore è mirror-0.
Ripristino del pool di memorizzazione ZFS: un pool di memorizzazione può danneggiarsi se i dispositivi sottostanti non sono più disponibili, in caso di interruzione di corrente o se si verificano errori per più dispositivi di quelli supportati in una configurazione ZFS ridondante. Questa versione fornisce nuovi comandi per il ripristino di pool danneggiati. Tuttavia, se si utilizza la funzionalità di ripristino le transazioni più recenti verificatesi prima dell'inattività dei pool possono andare perdute.
I comandi zpool clear e zpool import supportano l'opzione -F per l'eventuale ripristino di un pool danneggiato. Inoltre i comandi zpool status, zpool clear e zpool import segnalano immediatamente la presenza di un pool danneggiato e restituiscono inoltre indicazioni sul ripristino del pool.
Nuova procedura di sistema ZFS : in questa versione ogni pool di memorizzazione ha una procedura associata, zpool- poolname. I thread di questo processo sono i thread di elaborazione I/O del pool utilizzati per la gestione di attività I/O, come la compressione e la verifica del checksum. Lo scopo di questo processo consiste nel fornire visibilità in ogni utilizzo della CPU del pool di memorizzazione. Per informazioni su questi processi, è possibile utilizzare i comandi ps e prstat. Questi processi sono disponibili nella zona globale. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man SDC(7).
Divisione di un pool di memorizzazione ZFS in mirroring (zpool split): in questa versione è possibile utilizzare il comando zpool split per dividere un pool di memorizzazione in mirroring, che scollega uno o più dischi nel pool in mirroring originale per creare un altro pool identico.
La funzionalità di dump rapido del crash consente di salvare il dump del crash in tempi ridotti, utilizzando meno spazio. Il tempo necessario per il completamento dei dump dei crash è dalle 2 alle 10 volte più rapido, a seconda della piattaforma. La quantità di spazio libero su disco necessaria per salvare i dump dei crash nella directory savecore viene ridotta in base agli stessi fattori.
Per accelerare la creazione e la compressione di un file di dump del crash, la nuova funzione di dump del crash usa CPU a utilizzo ridotto su sistemi di grandi dimensioni. Il nuovo file di dump del crash, vmdump.n, è la versione compressa dei file vmcore.n e unix.n. Dump di crash compressi possono essere spostati in una rete più facilmente e quindi analizzati in un'altra postazione. Per utilizzare i file dei dump con strumenti quali l'utility mdb, è necessario decomprimerli. È possibile utilizzare il comando savecore in locale o in remoto per decomprimere il file del dump.
Inoltre una nuova opzione -z è stata aggiunta al comando dumpadm. Questa opzione consente di specificare se salvare dump in un formato compresso o non compresso. Il formato predefinito è compresso.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man dumpadm(1M) e savecore(1M). Vedere inoltre Managing System Crash Dump Information in System Administration Guide: Advanced Administration.
Il processore Intel Xeon serie 5600 supporta l'MSR (Model Support Register) IA32_ENERGY_PERF_BIAS . È possibile impostare l'MSR sulla compensazione tra energia desiderata e prestazioni nell'hardware. In questa versione è possibile impostare il registro al momento dell'avvio. Per impostare il registro, aggiungere la seguente riga al file /etc/system ed effettuare il reboot del sistema:
set cpupm_iepb_policy = `value`
dove value è un numero da 0 a 15.
Per maggiori informazioni, vedere Intel 64 and IS-32 Architectures Software Developer's Manual Volume 3A: System Programming Guide, part 1.
Questa funzione consente di eseguire Sistema operativo Oracle Solaris in un disco con dimensione di settore pari a 512 byte, 1024 byte, 2048 byte o 4096 byte.
Questa funzione supporta inoltre:
L'assegnazione di etichette corrette su dischi con settori di grandi dimensioni
Esecuzione I/O (non elaborata e a blocchi)
Supporto di un disco ZFS non root
Supporto di Xen e Oracle VM Server per SPARC per l'identificazione di dischi con settori di grandi dimensioni
Le funzionalità di configurazione dell'iniziatore iSCSI consentono di configurare numerosi parametri specifici di un iniziatore iSCSI per accedere a una determinata destinazione iSCSI. Tale funzionalità migliora notevolmente il tempo di risposta di connessione dell'iniziatore iSCSI per vari scenari di rete. In particolare risulta utile quando la rete tra l'iniziatore iSCSI e la destinazione è lenta o poco stabile. È possibile gestire tali parametri configurabili utilizzando il comando iscsiadm o l'interfaccia libima della libreria.
Il comando cpio in modalità di passaggio protegge le aree vuote dei file sparsi. In questa versione, gli strumenti amministrativi che utilizzano cpio nella modalità di passaggio, quali Oracle Solaris Live Upgrade, non colmano più le aree vuote. Questi strumenti invece copiano con precisione le aree vuote nei file sparsi.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man lseek(2) e cpio(1).
Le funzioni di stringa libc a 64 bit sono state migliorate con istruzioni di estensioni SIMD in streaming (SSE) che consentono di ottenere prestazioni notevolmente migliori in funzioni strcmp(), strcpy() e strlen() per applicazioni 64 bit in esecuzione su piattaforme x86. Notare tuttavia che per le applicazioni che copiano o confrontano le stringhe di almeno 2 MB dovrebbero essere utilizzate le funzioni memcpy() e memmove().
In questa versione sono state aggiunte nuove proprietà al servizio sendmail che consentono la rigenerazione automatica dei file di configurazione sendmail.cf e submit.mc. L'istanza di sendmail viene inoltre divisa in due istanze per una gestione migliorata del daemon tradizionale e dell'applicazione di esecuzione della coda del client.
Per maggiori informazioni sui miglioramenti, vedere What’s New With Mail Services in System Administration Guide: Network Services.
In questa versione il ripristino degli archivi di avvio nella piattaforma SPARC è automatico.
Per supportare il ripristino automatico degli archivi di avvio sulla piattaforma x86, è stata aggiunta una nuova proprietà di reboot automatico sicuro al servizio di configurazione di avvio, svc:/system/boot-config:default. Per impostazione predefinita il valore della proprietà è impostato su false per assicurare che il sistema non effettui il reboot automatico in un dispositivo di avvio ignoto. Tuttavia se il sistema è configurato per la scelta del dispositivo di avvio del BIOS e della voce di menu GRUB predefinita su cui è installato il sistema operativo Oracle Solaris 10, è possibile impostare il valore della proprietà su true. Questo valore consente il reboot automatico del sistema a scopo di ripristino di un archivio di avvio obsoleto.
Per impostare o modificare il valore di questa proprietà, utilizzare i comandi svccfg e svcadm. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di servizi SMF, vedere le pagine man svccfg(1M) e svcadm(1M).
Per ulteriori informazioni sul ripristino degli archivi di avvio, vedere la pagina man boot(1M).
Per istruzioni sull'eliminazione dell'errore con il ripristino automatico degli archivi di avvio, vedere Automatic Boot Archive Recovery in System Administration Guide: Basic Administration .
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 sono stati aggiunti i seguenti miglioramenti alla sicurezza.
Il privilegio net_access è stato aggiunto al set di privilegi di base. Tale privilegio consente la creazione di un endpoint di rete tramite i processi. Negando questo privilegio, un amministratore può limitare l'accesso di rete e le comunicazioni tra processi (IPC, Interprocess Communication).
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man privileges(5).
AES (Advanced Encryption Standard) è uno standard di cifratura ampiamente utilizzato, adottato dal governo degli Stati Uniti nel 2001. Intel ha accelerato l'algoritmo di cifratura AES introducendo le AES-NI (AES New Instructions) nel set di istruzioni a partire dal processore Intel Xeon serie 5600. Queste sei nuove istruzioni consentono di ottenere prestazioni significativamente migliori su AES. Ad esempio, AES-NI riduce in modo significativo il sovraccarico della CPU quando un sistema utilizza IPsec. Il testing preliminare su sistemi Oracle Solaris mostra che quando IPsec è abilitato, vi è una riduzione di circa il 50% nell'utilizzo della CPU in un sistema basato su processo Intel Xeon serie 5600 rispetto a un sistema simile basato sulla generazione precedente di processori Intel Xeon serie 5500.
Le istruzioni AES-NI vengono rilevate automaticamente e utilizzate da Oracle Solaris Cryptographic Framework, che fornisce servizi ininterrotti fino all'utente finale tramite l'API PCKS#11 standard del settore, le interfacce della riga di comando (CLI) e moduli kernel.
Per maggiori informazioni sul set di istruzioni, vedere il sito Intel Advanced Encryption Standard (AES) Instruction Set (2010) by Shay Gueron.
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 è stato aggiunto il seguente miglioramento al supporto delle lingue.
In questa versione sono state aggiunte le seguenti versioni locali Unicode:
af_ZA.UTF-8 (Sudafrica)
en_SG.UTF-8 (Inglese, Singapore)
zh_SG.UTF-8 (Cinese, Singapore)
ms_MY.UTF-8 (Malesia)
id_ID.UTF-8 (Indonesia)
bn_IN.UTF-8 (Bengali, India)
en_IN.UTF-8 (Inglese, India)
gu_IN.UTF-8 (Gujarati, India)
kn_IN.UTF-8 (Kannada, India)
mr_IN.UTF-8 (Marathi, India)
te_IN.UTF-8 (Telugu, India)
ta_IN.UTF-8 (Tamil, India)
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 sono state aggiunte le seguenti funzioni relative alla gestione dei dispositivi.
Il protocollo iSER (iSCSI Extensions for RDMA) accelera il protocollo iSCSI eseguendo la mappatura delle fasi del trasferimento dati in operazioni RDMA (Remote DMA). Di conseguenza, un iniziatore iSER è in grado di leggere e scrivere dati da una destinazione iSER a velocità di dati elevate con utilizzo relativamente ridotto della CPU rispetto all'utilizzo iSCSI del TCP/IP.
Per maggiori informazioni vedere la pagina man iser(7D).
In questa versione è disponibile il comando hotplug per la gestione di connessioni hot-plug in dispositivi PCI EXPRESS (PCIe) e PCI SHPC (Standard Hot Plug Controller). Questa funzione non è supportata su altri tipi di bus, come i bus USB e SCSI.
È possibile tuttavia utilizzare il comando cfgadm per gestire dispositivi USB e SCSI hot-plug in versioni precedenti. Il vantaggio dell'uso del comando hotplug in questa versione consiste nel fatto che oltre a consentire di abilitare e disabilitare operazioni, il comando hotplug fornisce funzionalità offline e online per dispositivi PCI supportati.
Per maggiori informazioni vedere System Administration Guide: Devices and File Systems .
La gestione consumi AAC RAID è una nuova funzione del driver AAC che supporta la gestione consumi intelligente grazie alle schede RAID Hardware di Adaptec. La funzione riduce il consumo energetico dei dischi RAID.
Per maggiori informazioni sulle schede RAID Hardware di Adaptec, vedere http://www.adaptec.com/en-us/.
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 sono stati aggiunti i seguenti miglioramenti ai driver.
In Sistema operativo Oracle Solaris è integrato il driver del controller RAID HBA Smart Array x64 di HP, cpqary3, che consente l'installazione di Sistema operativo Oracle Solaris su sistemi connessi ai controller HP Smart Array HBA.
Per ulteriori informazioni sul driver, vedere http://h18006.www1.hp.com/products/servers/proliantstorage/arraycontrollers/index.html.
bnxe è un driver basato su GLDv3 per controller Ethernet Broadcom NetXtreme II a 10 Gigabit. Il driver supporta i dispositivi Broadcom BCM57710/57711/57711E in sistemi x86.
Per maggiori informazioni, vedere System Administration Guide: Network Services .
bcm_sata è un nuovo driver SATA HBA per controller Broadcom HT1000 SATA. Il driver fornisce informazioni di base e funzionalità hot-plug per i seguenti dispositivi:
Dischi SATA
Dispositivi SATA ATAPI come CD e DVD
Dispositivo rimovibile RD1000 di DELL
I controller e dispositivi connessi al driver con chipset Broadcom HT1000 sono in grado di funzionare in modalità QDMA anziché nella tradizionale modalità PATA. Questa funzionalità migliora le prestazioni di accesso ai dati nei dispositivi connessi.
Il moltiplicatore di porte SATA/AHCI è stato migliorato per supportare nuovi dispositivi tra cui il moltiplicatore di porte SATA e la scheda SATA-to-CF. Questo driver, inoltre, supporta ora chipset AMD SB700/750 e chipset nVidia nForce 780a.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ahci(7D).
Questa funzione fornisce supporto QSFP 10 G per il driver nxge utilizzando Netlogic PHY su piattaforme RF, T3–2 e T3–4. Con QSFP è possibile ottenere 40 G da 4 porte NIU a 10 G NIU, utilizzando solo un connettore e un cavo QSFP, anziché 4 connettori e cavi SFP+/XFP a 10 G.
I seguenti miglioramenti freeware sono stati aggiunti alla versione Oracle Solaris 10 9/10.
GNU TAR (gtar) è un'utility che serve per memorizzare file, eseguirne il backup e trasferire file. Questa utility è stata aggiornata dalla versione 1.17 alla versione 1.23.
Le seguenti modifiche sono state apportate alla versione 1.2.3 di gtar:
Sono stati risolti due possibili vulnerabilità della sicurezza, CVE-2010–0624 e CVE–2007–4131.
Sono state introdotte diverse nuove opzioni.
Sono state incluse le correzioni dei bug.
Per ulteriori informazioni su tutte le modifiche della nuova versione, vedere il sito http://www.gnu.org/software/tar/.
Firefox 3.5 rappresenta il browser più recente per la piattaforma Oracle Solaris.
Per ulteriori informazioni su Firefox 3.5, vedere http://www.mozilla.com/en-US/firefox/3.5/releasenotes/.
Thunderbird 3 presenta importanti modifiche all'architettura, che ne migliorano le prestazioni, la stabilità, la compatibilità Web, la semplificazione del codice e la sostenibilità.
Per ulteriori informazioni su Thunderbird, vedere http://www.mozillamessaging.com/en-US/thunderbird/features/.
In questa versione, less, un'utility di pager di file, è stata aggiornata dalla versione 381 alla versione 436.
L'aggiornamento corregge molti bug e include le seguenti nuove funzioni:
Migliore compatibilità con POSIX
Funzionamento migliorato dell'elenco per comandi di ricerca e shell
Prestazioni migliorate quando un file include righe lunghe
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 sono stati aggiunti i seguenti miglioramenti di rete.
BIND 9.6.1 aggiorna il server DNS di Solaris. I vari strumenti specifici forniscono le seguenti nuove funzioni:
Supporto completo NSEC3 [RFC 5155]
Riconferma automatica delle zone
Nuovi metodi dei criteri di aggiornamento, tcp-self e 6to4-self
Supporto GSS-TSIG [RFC 3645]
Supporto di DHCID RR (Dynamic Host Configuration Protocol Information) [RFC 4701]
Supporto di Name Server Identifier (NSID RR) [RFC 5001]
Server HTTP sperimentale e supporto delle statistiche
Nuovi comandi.
Per informazioni sui nuovi comandi, vedere le pagine man dnssec-dsfromkey(1M) e dnssec-keyfromlabel(1M).
In questa versione un sottogruppo di base delle API dei driver GLDv3 (Generic LAN Driver versione 3) è ora pubblico e disponibile per l'utilizzo da parte di componenti di scrittura dei driver del dispositivo di altri produttori.
Per informazioni sulle modalità per la scrittura di un driver Ethernet tramite framework GLDv3, vedere il Capitolo 19, Drivers for Network Devices in Writing Device Drivers.
La modalità di connessione IPoIB (IP over Infiniband) presenta migliori funzionalità del driver IPoIB. Anziché utilizzare diagrammi UD per comunicare, questa nuova funzione consente ai nodi di Oracle Solaris di stabilire canali in modalità di connessione a nodi peer che possono anch'essi supportare la modalità di connessione. Questa funzione migliora la latenza e l'ampiezza di banda e riduce l'utilizzo della CPU per IPoIB. Se i nodi peer non supportano la modalità di connessione, il driver ripristina automaticamente la modalità del datagram UD, assicurando così connettività analoga a quella della versione solo UD originale del driver.
Questa funzione fornisce i KPI dei kernel RDMA CM OFED (Open Fabrics Enterprise Edition). Consente ai moduli kernel e ai driver di utilizzare KPI di gestione della connessione Infiniband con definizione OFED, nonché di ottenere i componenti kernel necessari per le librerie OFED di interfaccia nell'IBTF (InfiniBand Transport Framework).
L'infrastruttura InfiniBand è stata migliorata per una migliore esperienza dell'utente e maggiore adattabilità agli errori del fabric. Di seguito sono indicati i miglioramenti:
L'installazione iniziale di nodi InfiniBand in un fabric è stata modificata per consentire l'unione di istanze IPoIB alla partizione appropriata senza intervento.
Il miglioramento in questa versione rileva e risponde rapidamente a errori del manager di sottorete per assicurare una transizione senza problemi quando si verificano errori.
Questa funzione migliora la prestazione di IPoIB nella modalità del datagram UD. Di conseguenza, si noterà il miglioramento del throughput nella modalità UD e un utilizzo ridotto della CPU del driver IPoIB in generale. Il miglioramento, unito al raddoppiamento delle dimensioni della MTU utilizzabili sul fabric InfiniBand, migliora notevolmente l'utilizzabilità di IPoIB sia in modalità UD che in modalità di connessione. Sono state migliorate anche la registrazione e la velocità di memoria.
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 è stata aggiunta la seguente funzione a finestre X11.
Il comando setxkbmap consente di passare alla tastiera dinamicamente quando si utilizza il server Xorg. Questo comando esegue la mappatura della tastiera utilizzando il layout determinato dalle opzioni specificate alla riga di comando.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man setxkbmap.
Le funzioni di supporto dei seguenti chipset sono state aggiunte alla versione Oracle Solaris 10 9/10.
I nuovi dispositivi seguenti sono supportati in Intel Shared Code versione 3.1.9:
Scheda Oplin
Scheda Niantic
Il driver bge supporta ora sistemi che utilizzano dispositivi di rete Broadcom 5718, 5764 e 5785.
Questa versione supporta ora il chipset MCH (Memory Controller Hub) Intel 5000/7000 per risparmio energetico incrementato quando la CPU non è attiva. Questa funzione consente di risparmiare fino a 1 watt per gigabyte su chipset supportati, con una riduzione dei costi per l'energia elettrica. I server Sun Fire x4450, Sun Fire x4150 e Sun Fire x6250 di Oracle sono dotati di chipset MCH Intel 5000/7000. Altri sistemi dotati di chipset MCH Intel 5000/7000 ottengono un risparmio energetico analogo.
Nella versione Oracle Solaris 10 9/10 sono stati aggiunti i seguenti miglioramenti della FMA.
Il sistema operativo Oracle Solaris riconosce ora il modello corrispondente a Istanbul di AMD (Advanced Micro Devices). Con il supporto FMA per Istanbul, la topologia AMD FM generica è stata abilitata per il modello Model 8 della famiglia 0x10 AMD. Tutte le funzioni relative alla creazione di report e alla diagnosi di errori FMA disponibili per la precedente CPU della famiglia 0x10 CPU sono disponibili anche nelle CPU di Istanbul.
Il software Oracle Solaris FMA è stato aggiornato per supportare errori di memoria dei DIMM DDR2 del server blade Oracle Netra CP3250. L'architettura FMA Intel generica esistente supporta la creazione di report e la diagnosi di errori della CPU per il nuovo server blade. Le regole di diagnosi del sistema operativo Oracle Solaris e dell'FMA sono state aggiornate per la generazione di e-report degli errori di memoria delle DIMM DDR2. È stata aggiornata la topologia che genera la configurazione di memoria. Le regole generano e-report della memoria.
I seguenti strumenti di diagnostica sono stati migliorati nella versione Oracle Solaris 10 9/10.
SunVTSIl (Sun Validation Test Suite) è uno strumento completo di diagnostica hardware per operazioni di test e convalida della connettività e delle funzionalità della maggior parte dei controller e dei dispositivi sulle piattaforme Oracle. I test SunVTS sono destinati a ciascun componente o funzionalità hardware del sistema. Lo strumento supporta tre interfacce utente (UI), un'interfaccia utente grafica (GUI), un'interfaccia utente basata sui terminali e un'interfaccia della riga di comando (CLI).
I miglioramenti all'infrastruttura SunVTS includono quanto segue:
La GUI è stata modificata per visualizzare l'opzione vtsreportgenerate.
Il logo Oracle ha sostituito i logo Sun e Java nelle finestre dell'interfaccia utente grafica.
Il cablaggio SunVTS è stato modificato per consentire una gestione più agevole dei problemi relativi alle risorse di memoria.
Lo script startsunvts è stato migliorato in modo da includere ulteriori opzioni di testing predefinite.
I miglioramenti alla memoria e alla diagnostica della CPU includono quanto segue:
fputest è stato migliorato con nuovi sottoinsiemi per le istruzioni FMOV, FNEG, FABS, FADD e FSUB.
pmemtest è stato modificato per consentire un approccio a più processi.
pmemtest è stato modificato per la gestione autonoma delle istanze corrispondenti. In precedenza le istanze erano gestite tramite il cablaggio SunVTS.
Pulizia dei messaggi durante i test.
Un nuovo tipo di messaggio, ALERT, è stato aggiunto per gli errori che non sono causati da guasti hardware.
I miglioramenti alla diagnostica input/output includono quanto segue:
iobustest è stato modificato in modo da eseguire il dump dei buffer al momento dell'errore e non genererà 8 thread in destinazioni USB con stress=MAX.
Nuovo testing del disco per SunVTS.
I seguenti sottocomandi di debugging sono stati aggiunti al comando mdb per migliorare le funzionalità di debugging di kmem e libumem, insieme a un riepilogo dei thread in esecuzione su un sistema con errori:
o ::whatis \226: è più rapida e funziona meglio con comandi con pipeline
o ::whatthread: stampa i thread nel cui stack è presente l'indirizzo dato
o ::stacks \226: raggruppa stack simili
o ::kmem_slabs: visualizza l'utilizzo di slab per la cache kmem
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man mdb(1).