Questa parte contiene informazioni di riferimento e indicazioni utili per la risoluzione dei problemi.
Questo capitolo descrive i messaggi di errore e i problemi generali che è possibile incontrare durante l'installazione di Solaris 10 9/10. Spiega inoltre come procedere per risolverli. Il capitolo è diviso in sezioni che riflettono le fasi del processo di installazione in cui si possono verificare i problemi.
La definizione “supporto di avvio” può indicare il programma di installazione di Solaris o il metodo di installazione JumpStart.
Client sconosciuto “nome_host”
Causa:l'argomento nome_host nel comando add_install_client non corrisponde a un host del servizio di denominazione.
Soluzione:aggiungere il nome_host specificato al servizio di denominazione ed eseguire nuovamente il comando add_install_client.
Error: <nome sistema> does not exist in the NIS ethers map
Add it, and rerun the add_install_client command
Descrizione:Quando si esegue il comando add_install_client, la procedura non riesce e restituisce il messaggio di errore indicato sopra.
Causa:Il client da aggiungere al server di installazione non è presente nel file /etc/ethers del server.
Soluzione:Aggiungere le informazioni richieste al file /etc/ethers del server di installazione ed eseguire nuovamente il comando add_install_client.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Sul client, individuare l'indirizzo ethernet.
# ifconfig -a grep ethers ether 8:0:20:b3:39:1d |
Sul server di installazione, aprire il file /etc/ethers con un editor. Aggiungere l'indirizzo all'elenco.
Sul client, eseguire nuovamente add_install_client come indicato nell'esempio.
# ./add_install_client bluegill sun4u |
le0: No carrier - transceiver cable problem
Causa:il sistema non è collegato alla rete.
Soluzione:se il sistema non deve essere collegato a una rete, ignorare il messaggio. Se il sistema deve essere collegato a una rete, verificare che il cavo Ethernet sia installato correttamente.
The file just loaded does not appear to be executable
Causa:il sistema non riesce a trovare il supporto appropriato per l'avvio
Soluzione:verificare che il sistema sia stato configurato correttamente per l'installazione di Solaris 10 9/10 dalla rete usando un server di installazione. Qui di seguito sono forniti alcuni esempi dei controlli che è possibile effettuare.
Se le immagini del DVD del sistema operativo Solaris o dei CD di Solaris erano state copiate sul server di installazione, verificare di aver specificato il gruppo di piattaforme corretto per il sistema.
Se si sta utilizzando un DVD o un CD, verificare che il DVD del sistema operativo Solaris o il CD Solaris Software - 1 sia attivato e accessibile sul server di installazione.
boot: cannot open <nomefile> (solo sistemi SPARC)
Causa:questo errore si verifica quando si modifica la posizione di boot -file impostandola esplicitamente.
nome_file è una variabile che indica il nome del file interessato.
Procedere come segue:
Ripristinare boot -file nella PROM su “ “ (nessun valore)
Verificare che il parametro diag-switch sia impostato su “off” e “true”.
Impossibile avviare da file/device
Causa:il supporto di installazione non riesce a trovare il supporto di avvio.
Soluzione:verificare che sussistano le seguenti condizioni:
Il lettore di DVD-ROM o di CD-ROM è installato correttamente ed è acceso.
Il DVD del sistema operativo Solaris o il CD Solaris Software - 1 sono inseriti nel lettore.
Il disco è pulito e non è danneggiato.
WARNING: clock gained xxx days -- CHECK AND RESET DATE! (solo sistemi SPARC)
Descrizione:questo è un messaggio informativo.
Soluzione:ignorare il messaggio e continuare con l'installazione.
Not a UFS file system (solo sistemi x86)
Causa:durante l'installazione di Solaris 10 9/10 (con il programma di installazione di Solaris o con il metodo JumpStart personalizzato), non era stato selezionato un disco di avvio. Per avviare il sistema è necessario modificare il BIOS.
Soluzione:Selezionare il BIOS da avviare. Per istruzioni, vedere la documentazione del BIOS.
Il sistema non si avvia.
Descrizione:durante la configurazione iniziale del server JumpStart, è possibile incontrare problemi di avvio senza ricevere messaggi di errore. Per verificare le informazioni sul sistema e le modalità di avvio, eseguire il comando di avvio con l'opzione -v. Usando l'opzione -v, il comando di avvio visualizza sullo schermo informazioni utili per il debugging.
Senza specificare questo flag, i messaggi vengono ugualmente generati ma l'output viene diretto al file di log del sistema. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man syslogd(1M).
per i sistemi SPARC, digitare il comando seguente al prompt ok.
ok boot net -v - install |
Non è possibile avviare il sistema dal DVD sui sistemi con il DVD-ROM Toshiba SD-M 1401
Descrizione:se il sistema dispone di un DVD-ROM Toshiba SD-M1401 con revisione del firmware 1007, il sistema non può essere avviato dal DVD del sistema operativo Solaris.
Soluzione:Applicare la patch 111649–03, o una versione successiva, per aggiornare il firmware del DVD-ROM Toshiba SD-M1401. La patch 111649–03 è disponibile sul sito sunsolve.sun.com.
Il sistema si blocca o produce errori irreversibili quando viene inserita una PC card non di memoria. (solo sistemi x86)
Causa:le schede PCMCIA non di memoria non possono usare le stesse risorse di memoria usate da altri dispositivi.
Soluzione:per risolvere il problema, vedere le istruzioni della scheda PCMCIA e controllare l'ambito di indirizzi consentito.
Il sistema si blocca prima di visualizzare il prompt di sistema. (solo sistemi x86)
Soluzione:il sistema comprende dispositivi hardware non supportati. Consultare la documentazione del produttore dell'hardware.
WARNING: getfile: RPC failed: error 5 (RPC Timed out).
Descrizione:questo errore si verifica quando nella rete vi sono due o più server che rispondono alla richiesta di boot di un client. Il client di installazione si connette al server di avvio sbagliato e l'installazione si blocca. Questo errore può essere causato da due ragioni specifiche:
Causa:1. È possibile che vi siano due file /etc/bootparams su server diversi con una voce per quel client di installazione.
Soluzione:1. Verificare che i server della rete non contengano più voci per il client di installazione nel file /etc/bootparams. Se sono presenti più voci, rimuovere quelle relative al client dal file /etc/bootparams di tutti i server di installazione e di avvio ad eccezione di quello che il client dovrà usare.
Causa:2. È possibile che esistano più voci per quel client di installazione nelle directory /tftpboot o /rplboot.
Soluzione:2. Verificare che i server della rete non contengano più voci per il client di installazione nelle directory /tftpboot o /rplboot. Se sono presenti più voci, rimuovere quelle relative al client dalle directory /tftpboot o /rplboot di tutti i server di installazione e di boot ad eccezione di quello che il client dovrà usare.
Causa:3. È possibile che esista una voce per il client di installazione nel file /etc/bootparams di un server e una seconda voce in un altro file /etc/bootparams che abilita tutti i sistemi ad accedere al server dei profili. Tale voce può avere la forma seguente:
* install_config=profile_server:path
L'errore può essere causato anche da una riga simile alla precedente nella tabella bootparams di NIS o NIS+.
Soluzione:3. Se esiste una voce “jolly” nella mappa o nella tabella bootparams del servizio di denominazione (ad esempio, * install_config=), eliminarla e aggiungerla al file /etc/bootparams sul server di avvio.
Server di avvio non presente. Impossibile installare il sistema. Vedere le istruzioni di installazione. (solo sistemi SPARC)
Causa:questo errore si verifica sui sistemi che si cerca di installare dalla rete. Il sistema non è configurato correttamente.
Soluzione:verificare che il sistema sia stato configurato correttamente per l'installazione in rete. Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l’immagine di un CD in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: installazioni di rete.
prom_panic: Could not mount file system (solo sistemi SPARC)
Causa:questo errore si verifica quando si cerca di installare Solaris dalla rete ma il software di avvio non riesce a trovare:
Il DVD del sistema operativo Solaris, come DVD effettivo o come copia dell'immagine del DVD sul server di installazione
L'immagine del CD Solaris Software - 1, direttamente sul CD Solaris Software - 1 o in una copia dell'immagine del CD sul server di installazione
verificare che il software di installazione sia attivato e condiviso.
Se si sta installando Solaris dal lettore di DVD-ROM o di CD-ROM del server di installazione, verificare che il DVD del sistema operativo Solaris o il CD Solaris Software - 1 siano inseriti nel sistema, siano attivati e siano condivisi nel file /etc/dfs/dfstab.
Se l'installazione viene eseguita da una copia dell'immagine del DVD del sistema operativo Solaris o del CD Solaris Software - 1 sul disco del server di installazione, verificare che il percorso della copia sia condiviso nel file /etc/dfs/dfstab.
Timeout waiting for ARP/RARP packet...(solo sistemi SPARC)
Causa:1. Il client sta cercando di avviarsi dalla rete, ma non riesce a trovare un sistema che lo riconosca.
Soluzione:1. Verificare che il nome host del sistema sia presente nel servizio di denominazione NIS o NIS+. Inoltre, controllare l'ordine di ricerca di bootparams nel file /etc/nsswitch.conf del server di avvio.
Ad esempio, la riga seguente nel file /etc/nsswitch.conf indica che JumpStart o il programma di installazione di Solaris inizieranno la ricerca delle informazioni di bootparams nelle mappe NIS. Se la ricerca non produce risultati, il programma di installazione ricerca le informazioni nel file /etc/bootparams del server di avvio.
bootparams: nis filesCausa:
2. L'indirizzo Ethernet del client non è corretto.
Soluzione:2. Verificare che l'indirizzo Ethernet del client nel file /etc/ethers del server di installazione sia corretto.
Causa:3. In un'installazione JumpStart personalizzata, il comando add_install_client specifica il gruppo di piattaforme che dovrà usare un determinato server come server di installazione. Se viene usato un valore sbagliato in add_install_client per l'architettura dei sistemi, viene generato questo errore. Ad esempio, il sistema da installare ha un'architettura sun4u mentre è stata specificata l'architettura i86pc.
Soluzione:3. Rieseguire add_install_client con il valore corretto per l'architettura.
ip: joining multicasts failed on tr0 - will use link layer broadcasts for multicast (solo sistemi x86)
Causa:questo messaggio di errore compare quando si avvia un sistema con una scheda token ring. Il multicast Ethernet e il multicast token ring non operano allo stesso modo. Il driver restituisce questo messaggio di errore perché ha ricevuto un indirizzo multicast non valido.
Soluzione:ignorare questo messaggio di errore. Se il multicast non funziona, IP utilizza più livelli di broadcast e consente il completamento dell'installazione.
Requesting Internet address for indirizzo_Ethernet (solo sistemi x86)
Causa:il client sta cercando di avviarsi dalla rete, ma non riesce a trovare un sistema che lo riconosca.
Soluzione:verificare che il nome host del sistema sia presente nel servizio di denominazione. Se il nome host è presente nel servizio di denominazione NIS o NIS+ e il sistema continua a generare questo messaggio, provare a effettuare il reboot del sistema.
RPC: Timed out No bootparams (whoami) server responding; still trying... (solo sistemi x86)
Causa:il client sta cercando di avviarsi dalla rete ma non trova un sistema con una voce appropriata nel file /etc/bootparams del server di installazione.
Soluzione:usare add_install_client sul server di installazione. L'uso di questo comando aggiunge la voce appropriata al file /etc/bootparams, consentendo al client di avviarsi dalla rete.
Still trying to find a RPL server... (solo sistemi x86)
Causa:il sistema sta cercando di avviarsi dalla rete ma il server non è configurato per avviarlo.
Soluzione:sul server di installazione, eseguire add_install_client per il sistema da installare. Il comando add_install_client crea una directory /rplboot contenente il programma necessario per l'avvio dalla rete.
CLIENT MAC ADDR: FF FF FF FF FF FF (solo installazioni in rete con DHCP)
Causa:il server DHCP non è configurato correttamente. Questo errore si può verificare se le opzioni o le macro non sono state definite correttamente nel software di gestione di DHCP.
Soluzione:nel software di gestione di DHCP, verificare che le opzioni e le macro siano state definite correttamente. Verificare che l'opzione Router sia stata definita e che il suo valore sia corretto per la sottorete usata per l'installazione in rete.
Il sistema si avvia dalla rete, ma da un sistema diverso dal server di installazione specificato.
Causa:è presente una voce per il client nel file /etc/bootparams e nel file /etc/ethers di un altro sistema.
Soluzione:Sul name server, aggiornare la voce di /etc/bootparams relativa al sistema da installare. Usare la sintassi seguente:
install_system root=boot_server:path install=install_server:path
Inoltre, verificare che all'interno della sottorete esista una sola voce per il client di installazione nel file bootparams.
Il sistema non si avvia dalla rete (solo installazioni di rete con DHCP).
Causa:il server DHCP non è configurato correttamente. Questo errore si può verificare se il sistema non è configurato come client di installazione del server DHCP.
Soluzione:nel software di gestione di DHCP, verificare che le opzioni e le macro di installazione siano state definite correttamente per il client. Per maggiori informazioni, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure) in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: installazioni di rete.
L'installazione iniziale non riesce
Soluzione:se l'installazione di Solaris non riesce, è necessario riavviare il processo. Per riavviare l'installazione, avviare il sistema dal DVD del sistema operativo Solaris, dal CD Solaris Software - 1 o dalla rete.
Non è possibile disinstallare Solaris dopo che il software è stato installato parzialmente. È necessario ripristinare il sistema da una copia di backup o ricominciare il processo di installazione di Solaris.
/cdrom/cdrom0/SUNWxxxx/reloc.cpio: Broken pipe
Descrizione:questo messaggio di errore è solo informativo e non ha effetto sull'installazione. La condizione si verifica quando una scrittura in una pipe non è associata a un processo di lettura.
Soluzione:ignorare il messaggio e continuare con l'installazione.
ATTENZIONE: MODIFICA DEL DISPOSITIVO DI BOOT PREDEFINITO (solo sistemi x86)
Causa:questo è un messaggio informativo. Il dispositivo di avvio impostato nel BIOS del sistema richiede l'uso del Solaris Device Configuration Assistant per avviare il sistema.
Soluzione:continuare con l'installazione e, se necessario, cambiare il dispositivo di avvio predefinito nel BIOS dopo aver installato Solaris su un dispositivo che non richiede il Solaris Device Configuration Assistant.
Se si utilizza la parola chiave locale per verificare un profilo JumpStart personalizzato per un'installazione iniziale, il comando pfinstall -D non riesce a verificare il profilo. Per una soluzione, vedere il messaggio di errore “impossibile selezionare la versione locale”, nella sezione Aggiornamento del sistema operativo Solaris.
Diversamente dagli altri dischi supportati da Solaris, i dischi IDE non mappano automaticamente i blocchi danneggiati. Prima di installare Solaris su un disco IDE, è consigliabile eseguire un'analisi della superficie del disco. Per eseguire un'analisi della superficie su un disco IDE, procedere come segue.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Avviare il supporto di installazione.
Quando viene richiesto di scegliere il tipo di installazione, scegliere l'opzione 6, Single user shell.
Avviare il programma format(1M).
# format |
Specificare il disco IDE su cui si desidera eseguire l'analisi superficiale.
# cxdy |
È il numero del controller
È il numero del dispositivo
Verificare se è presente una partizione fdisk.
Se esiste già una partizione fdisk Solaris, passare al Punto 7.
Se non è presente una partizione fdisk Solaris, usare il comando fdisk per creare una partizione Solaris sul disco.
format> fdisk |
Per iniziare l'analisi superficiale, digitare:
format> analyze |
Per determinare le impostazioni attuali, digitare:
analyze> config |
(Opzionale) Per modificare le impostazioni, digitare:
analyze> setup |
Per individuare i blocchi danneggiati, digitare:
analyze> type_of_surface_analysis |
È possibile usare la modalità di lettura, scrittura o confronto
Se format individua dei blocchi danneggiati, li rimappa.
Per uscire dall'analisi, digitare:
analyze> quit |
Scegliere se specificare o meno i blocchi da rimappare.
In caso negativo, passare al Punto 13.
In caso affermativo, digitare:
format> repair |
Per uscire dal programma di formattazione, digitare:
quit |
Riavviare il supporto in modalità multiutente digitando il seguente comando.
# exit |
No upgradable disks
Causa:una voce di swap nel file /etc/vfstab impedisce l'esecuzione corretta dell'aggiornamento.
Soluzione:commentare le righe seguenti nel file /etc/vfstab:
Tutti i file e le slice di swap sui dischi da non aggiornare
I file di swap non più presenti
Tutte le slice di swap non utilizzate
usr/bin/bzczt not found
Causa:Solaris Live Upgrade si interrompe perché richiede un cluster di patch.
Soluzione:è richiesta una patch per installare Solaris Live Upgrade. Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito http://sunsolve.sun.com. Consultare il documento informativo 72099 sul sito Web di SunSolve.
Sono stati rilevati alcuni dispositivi root di Solaris aggiornabili, tuttavia non è presente nessuna partizione per ospitare il software di installazione di Solaris. Non è possibile effettuare l'aggiornamento con questo programma. Provare ad eseguire l'aggiornamento con il CDROM Solaris Software 1. (solo sistemi x86)
Causa:non è possibile eseguire l'aggiornamento con il CD Solaris Software - 1 perché lo spazio disponibile è insufficiente.
Soluzione:per aggiornare il sistema, è possibile creare una slice di swap di almeno 512 Mbyte oppure usare un altro metodo di aggiornamento, ad esempio il programma di installazione di Solaris dal DVD del sistema operativo Solaris o da un'immagine di installazione di rete, oppure il metodo JumpStart.
ERRORE: impossibile selezionare la versione locale (solo sistemi x86)
Causa:Quando si verifica il profilo JumpStart usando il comando pfinstall -D, il test rapido non riesce se si verificano le seguenti condizioni:
Il profilo contiene la parola chiave locale.
Si verifica una versione che contiene il software GRUB. A partire da Solaris 10 1/06, il bootloader GRUB e il suo menu facilitano le operazioni di avvio quando sono stati installati più sistemi operativi.
L'introduzione del software GRUB ha comportato la compressione della miniroot. Il software non è più in grado di individuare l'elenco delle versioni locali nella miniroot compressa. La miniroot è un file system root (/) di Solaris ridotto alle minime dimensioni che si trova sul supporto di installazione di Solaris.
Soluzione:Procedere come segue. Usare i seguenti valori.
MEDIA_DIR è /cdrom/cdrom0
MINIROOT_DIR è $MEDIA_DIR/Solaris_10/Tools/Boot
MINIROOT_ARCHIVE è $MEDIA_DIR /boot/x86.miniroot
TEMP_FILE_NAME è /tmp/test
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Decomprimere l'archivio della miniroot.
# /usr/bin/gzcat $MINIROOT_ARCHIVE > $TEMP_FILE_NAME |
Creare il dispositivo della miniroot con il comando lofiadm.
# LOFI_DEVICE=/usr/sbin/lofiadm -a $TEMP_FILE_NAME # echo $LOFI_DEVICE /dev/lofi/1 |
Attivare la miniroot con il comando lofi nella directory Miniroot.
# /usr/sbin/mount -F ufs $LOFI_DEVICE $MINIROOT_DIR |
Provare il profilo.
# /usr/sbin/install.d/pfinstall -D -c $MEDIA_DIR $path-to-jumpstart_profile |
Al termine della verifica, disattivare il dispositivo lofi.
# umount $LOFI_DEVICE |
Eliminare il dispositivo lofi.
# lofiadm -d $TEMP_FILE_NAME |
L'opzione di aggiornamento non viene presentata anche se sul sistema è presente una versione aggiornabile di Solaris.
Causa:1. La directory /var/sadm è un collegamento simbolico o è attivata da un altro file system.
Soluzione:1. Spostare la directory /var/sadm nel file system root (/) o nel file system /var.
Causa:2. Il file /var/sadm/softinfo/INST_RELEASE non è presente.
Soluzione:2. Creare un nuovo file INST_RELEASE usando il seguente template:
OS=Solaris VERSION=x REV=0
È la versione di Solaris presente sul sistema
3. Il pacchetto SUNWusr non è presente in /var/sadm/softinfo.
Soluzione:3. È necessario eseguire un'installazione iniziale. L'installazione di Solaris non è aggiornabile.
Impossibile arrestare o inizializzare il driver md
Soluzione:Procedere come segue:
Se il sistema non è un mirror, commentare la voce corrispondente nel file vsftab.
Se il file system è un volume RAID-1, dividere il mirror e ripetere l'installazione. Per informazioni sulla divisione dei mirror, vedere Removing RAID-1 Volumes (Unmirroring) in Solaris Volume Manager Administration Guide.
L'aggiornamento non riesce perché il programma di installazione di Solaris non può attivare un file system.
Causa:durante l'aggiornamento, lo script cerca di attivare tutti i file system elencati nel file /etc/vfstab del sistema nel file system root (/) aggiornato. Se lo script di installazione non riesce ad attivare un file system, si interrompe.
Soluzione:verificare che tutti i file system elencati nel file /etc/vfstab del sistema possano essere attivati. Commentare nel file /etc/vfstab i file system che non possono essere attivati o che potrebbero causare il problema, in modo che il programma di installazione di Solaris non cerchi di attivarli durante l'aggiornamento. I file system che contengono software da aggiornare (ad esempio, /usr) non possono essere commentati.
L'aggiornamento non riesce
Descrizione:lo spazio disponibile sul sistema non è sufficiente per l'aggiornamento.
Causa:Per problemi di spazio e per l'eventuale risoluzione senza utilizzare la configurazione automatica per la riallocazione dello spazio, vedere Aggiornamento con riallocazione dello spazio su disco in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
Problemi nell'aggiornamento dei file system root (/) nel volume RAID-1
Soluzione:se si utilizzano volumi RAID-1 come file system root (/) con Solaris Volume Manager e si incontrano problemi di aggiornamento, vedere il Capitolo 25, Troubleshooting Solaris Volume Manager (Tasks) in Solaris Volume Manager Administration Guide.
L'aggiornamento non riesce e il sistema non può essere avviato via software. L'interruzione si è verificata per una causa non controllabile, ad esempio un'interruzione di corrente o un errore nella connessione di rete.
Effettuare il reboot del sistema dal DVD del sistema operativo Solaris, dal CD Solaris Software - 1 o dalla rete.
Scegliere l'opzione di aggiornamento anziché un'installazione iniziale.
Il programma di installazione di Solaris determina se il sistema è stato parzialmente aggiornato e continua il processo.
Si possono verificare i seguenti errori quando si utilizza Solaris Live Upgrade con il boot loader GRUB su un sistema x86.
ERRORE: La directory di installazione tools del prodotto percorso sul supporto non esiste.
ERRORE: Il supporto directory non contiene un'immagine di aggiornamento del sistema operativo.
Descrizione:i messaggi di errore vengono prodotti se si utilizza luupgrade per aggiornare un nuovo ambiente di boot.
Causa:si sta utilizzando un versione non aggiornata di Solaris Live Upgrade. I pacchetti di Solaris Live Upgrade installati sul sistema non sono compatibili con il supporto e con la versione presente sul supporto.
Soluzione:utilizzare sempre i pacchetti di Solaris Live Upgrade della versione verso cui si effettua l'aggiornamento.
Esempio:nell'esempio seguente, il messaggio di errore indica che i pacchetti di Solaris Live Upgrade presenti sul sistema non hanno la stessa versione di quelli presenti sul supporto.
# luupgrade -u -n s10u1 -s /mnt Validating the contents of the media </mnt>. The media is a standard Solaris media. ERROR: The media product tools installation directory </mnt/Solaris_10/Tools/Boot/usr/sbin/install.d/install_config> does not exist. ERROR: The media </mnt> does not contain an operating system upgrade image. |
ERRORE: Non trovato o non eseguibile: </sbin/biosdev>.
ERRORE: Una o più patch richieste da Solaris Live Upgrade non sono state installate.
Causa:una o più patch richieste da Solaris Live Upgrade non sono state installate sul sistema. Si noti che questo messaggio di errore non è in grado di rilevare tutte le patch mancanti.
Soluzione:prima di usare Solaris Live Upgrade, installare sempre tutte le patch richieste. Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito http://sunsolve.sun.com. Consultare il documento informativo 72099 sul sito Web di SunSolve.
ERRORE: Comando di mappatura dispositivi </sbin/biosdev> non riuscito. Effettuare il reboot del sistema e riprovare.
Causa:1. Solaris Live Upgrade non è in grado di mappare i dispositivi a causa di procedure di amministrazione precedenti.
Soluzione:1. Effettuare il reboot del sistema ed eseguire di nuovo Solaris Live Upgrade
Causa:2. Se si effettua il reboot del sistema e si presenta di nuovo lo stesso messaggio di errore, sono presenti due o più dischi identici. Il comando di mappatura dei dispositivi non è in grado di distinguerli.
Soluzione:2. Creare una nuova partizione fdisk fittizia su uno dei dischi. Vedere la pagina man fdisk(1M) Quindi, effettuare il reboot del sistema.
Impossibile eliminare l'ambiente di boot che contiene il menu di GRUB.
Causa:Solaris Live Upgrade non consente di eliminare l'ambiente di boot che contiene il menu di GRUB.
Soluzione:usare i comandi lumake(1M) o luupgrade(1M) per riutilizzare l'ambiente di boot.
Il file system che contiene il menu di GRUB è stato accidentalmente ricreato. Tuttavia, il disco contiene le stesse slice. (Il layout delle slice non è stato modificato).
Causa:il file system che contiene il menu di GRUB è determinante per consentire l'avvio del sistema. I comandi di Solaris Live Upgrade non eliminano mai il menu di GRUB. Tuttavia, se si ricrea o si elimina in altro modo il file system che contiene il file di GRUB, il software di ripristino cerca di reinstallare il menu di GRUB. Il software di ripristino reinstalla il menu di GRUB nello stesso file system al successivo reboot. Ad esempio, possono essere stati utilizzati per errore i comandi newfs o mkfs sul file system eliminando accidentalmente il menu di GRUB. Per ripristinare correttamente il menu di GRUB si devono verificare le seguenti condizioni per le slice:
Devono contenere un file system attivabile
Devono far parte dello stesso ambiente di boot di Solaris Live Upgrade in cui risiedevano in precedenza
Prima di effettuare il reboot del sistema, apportare le necessarie correzioni alla slice.
Soluzione:Effettuare il reboot del sistema. Viene installata automaticamente una copia di backup del menu di GRUB.
Il file menu.lst del menu di GRUB è stato eliminato accidentalmente.
Soluzione:Effettuare il reboot del sistema. Viene installata automaticamente una copia di backup del menu di GRUB.
Se si utilizza Solaris Live Upgrade per eseguire un aggiornamento e si utilizzano volumi Veritas VxVM, il sistema non riesce a effettuare il reboot. In questo caso, usare la procedura seguente. Il problema si verifica se i pacchetti non sono conformi agli standard di packaging avanzati di Solaris.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Creare un ambiente di boot inattivo. Vedere Creazione di un nuovo ambiente di boot in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.
Prima di aggiornare l'ambiente di boot inattivo, disabilitare il software Veritas presente in tale ambiente di boot.
Attivare l'ambiente di boot inattivo.
# lumount inactive_boot_environment_name mount_point |
Ad esempio:
# lumount solaris8 /mnt |
Spostarsi nella directory che contiene il file vfstab, ad esempio:
# cd /mnt/etc |
Creare una copia del file vfstab dell'ambiente di boot inattivo, ad esempio:
# cp vfstab vfstab.501 |
Nella copia del file vfstab, commentare tutte le voci relative ai file system Veritas, ad esempio:
# sed '/vx\/dsk/s/^/#/g' < vfstab > vfstab.novxfs |
Il primo carattere di ogni riga è stato cambiato in #, ad indicare che la riga è commentata. Si noti che questo tipo di commento è diverso da quello usato nei file di sistema.
Copiare il file vfstab modificato, ad esempio:
# cp vfstab.novxfs vfstab |
Spostarsi nella directory dei file di sistema dell'ambiente di boot inattivo, ad esempio:
# cd /mnt/etc |
Creare una copia del file di sistema dell'ambiente di boot inattivo, ad esempio:
# cp system system.501 |
Commentare tutte le voci “forceload:” che includono drv/vx.
# sed '/forceload: drv\/vx/s/^/*/' <system> system.novxfs |
Il primo carattere di ogni riga è stato cambiato in *, ad indicare che la riga è commentata. Si noti che questo tipo di commento è diverso da quello usato nei file vfstab.
Creare il file install-db Veritas, ad esempio:
# touch vx/reconfig.d/state.d/install-db |
Disattivare l'ambiente di boot inattivo.
# luumount inactive_boot_environment_name |
Aggiornare l'ambiente di boot inattivo. Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure) in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.
Attivare l'ambiente di boot inattivo. Vedere Attivazione di un ambiente di boot in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.
Arrestare il sistema.
# init 0 |
Avviare l'ambiente di boot inattivo in modalità monoutente:
OK boot -s |
Vengono visualizzati diversi messaggi di errore riferiti a “vxvm” o “VXVM”. Ignorare questi messaggi. L'ambiente di boot inattivo diventa attivo.
Aggiornare Veritas.
Ripristinare il file vfstab e i file di sistema originali:
# cp /etc/vfstab.original /etc/vfstab # cp /etc/system.original /etc/system |
Effettuare il reboot del sistema.
# init 6 |
Se si installa Solaris 10 9/10 su un sistema che attualmente non include una partizione diagnostica o di servizio, il programma di installazione non ne crea una nuova automaticamente. Per includere una partizione di servizio nello stesso disco della partizione di Solaris, è necessario ricreare la partizione di servizio prima di installare Solaris 10 9/10.
Se si è installato Solaris 8 2/02 su un sistema che comprende una partizione di servizio, è possibile che il programma di installazione non l'abbia preservata. Se il layout della partizione di avvio fdisk non era stato modificato manualmente per preservare la partizione di servizio, tale partizione è stata eliminata durante l'installazione.
Se non si era scelto esplicitamente di preservare la partizione di servizio durante l'installazione di Solaris 8 2/02, non è possibile ricrearla ed eseguire l'aggiornamento a Solaris 10 9/10.
Per includere una partizione di servizio nel disco che contiene la partizione Solaris, scegliere una delle seguenti procedure.
Per eseguire l'installazione da un'immagine di rete o dal DVD del sistema operativo Solaris attraverso la rete, procedere come segue.
Eliminare il contenuto del disco.
Prima di eseguire l'installazione, creare la partizione di servizio usando il CD diagnostico appropriato per il sistema.
Per informazioni sulla creazione della partizione di servizio, vedere la documentazione dell'hardware.
Avviare il sistema dalla rete.
Viene aperta la schermata di personalizzazione delle partizioni fdisk.
Per caricare la configurazione predefinita delle partizioni del disco di avvio, fare clic su Predefinito.
Il programma di installazione preserva la partizione di servizio e crea la partizione Solaris.
Per eseguire l'installazione con il programma di installazione di Solaris dal CD Solaris Software - 1 o da un'immagine di installazione residente su un server di avvio della rete, procedere come segue.
Eliminare il contenuto del disco.
Prima di eseguire l'installazione, creare la partizione di servizio usando il CD diagnostico appropriato per il sistema.
Per informazioni sulla creazione della partizione di servizio, vedere la documentazione dell'hardware.
Il programma di installazione chiede di scegliere un metodo per la creazione della partizione Solaris.
Avviare il sistema.
Selezionare l'opzione Usa la parte restante del disco per la partizione Solaris.
Il programma di installazione preserva la partizione di servizio e crea la partizione Solaris.
Completare l'installazione.
Questa appendice è destinata agli amministratori di sistema che eseguono procedure di installazione o rimozione di pacchetti, in particolare di pacchetti di terze parti. Seguendo le indicazioni qui fornite sui pacchetti richiesti, è possibile:
Evitare di modificare il sistema attualmente in uso, in modo da poter eseguire un aggiornamento con Solaris Live Upgrade e creare e mantenere zone non globali e client diskless
Evitare che un pacchetto operi in modo interattivo e consentire così l'esecuzione di installazioni automatizzate, ad esempio usando il metodo JumpStart personalizzato
Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:
Le indicazioni fornite in questa sezione permettono di mantenere invariato il sistema operativo attualmente in uso.
Perché l'installazione di un sistema operativo si svolga correttamente, è necessario che i pacchetti riconoscano e rispettino i file system root (/) alternativi, ad esempio l'ambiente di boot inattivo di Solaris Live Upgrade.
I pacchetti possono includere percorsi assoluti nel file pkgmap (mappa dei pacchetti). Questi file, se presenti, vengono scritti in modo relativo all'opzione -R del comando pkgadd. I pacchetti che contengono sia percorsi assoluti che percorsi relativi possono essere installati anche in un file system root (/) alternativo. È necessario anteporre $PKG_INSTALL_ROOT sia ai file con percorso assoluto che a quelli con percorso relativo, in modo che tutti i percorsi vengano risolti correttamente durante l'installazione con pkgadd.
I pacchetti installati con l'opzione -R di pkgadd o quelli rimossi con l'opzione -R di pkgrm non devono modificare il sistema attualmente in uso. Questa funzione è disponibile con il metodo JumpStart personalizzato, con Solaris Live Upgrade, con le zone non globali e con i client diskless.
Gli script procedurali eventualmente inclusi nei pacchetti installati con il comando pkgadd e l'opzione -R o in quelli rimossi con il comando pkgrm e l'opzione -R non devono modificare il sistema attualmente in uso. Negli script di installazione eventualmente utilizzati, tutte le directory e i file referenziati devono essere preceduti dalla variabile $PKG_INSTALL_ROOT. Il pacchetto deve scrivere tutte le directory e i file con il prefisso $PKG_INSTALL_ROOT. Il pacchetto non deve rimuovere le directory che non siano precedute dalla variabile $PKG_INSTALL_ROOT.
La Tabella B–1 fornisce alcuni esempi di sintassi degli script.
Tabella B–1 Esempi di sintassi per gli script di installazione
$PKG_INSTALL_ROOT designa la posizione del file system root (/) del sistema a cui viene aggiunto il pacchetto. La posizione viene impostata dall'argomento -R del comando pkgadd. Ad esempio, se viene eseguito il seguente comando, il valore di $PKG_INSTALL_ROOT diventa /a nell'installazione del pacchetto.
# pkgadd -R /a SUNWvxvm |
$BASEDIR punta alla directory base relativa in cui vengono installati gli oggetti dei pacchetti. In questa posizione vengono installati solo oggetti “riposizionabili”, cioè con percorso relativo. Gli oggetti designati con un percorso assoluto nel file pkgmap vengono sempre installati relativamente all'ambiente di boot inattivo, ma non relativamente alla variabile $BASEDIR impostata. I pacchetti che non contengono oggetti riposizionabili vengono detti assoluti; in questi pacchetti, la variabile $BASEDIR non è definita e non è disponibile per gli script procedurali.
Ad esempio, si supponga che il file pkgmap contenga due righe:
1 f none sbin/ls 0555 root sys 3541 12322 1002918510 1 f none /sbin/ls2 0555 root sys 3541 12322 2342423332 |
E che il file pkginfo contenga una specifica per $BASEDIR:
BASEDIR=/opt |
Se il pacchetto viene installato con il seguente comando, ls viene installato in /a/opt/sbin/ls, ma ls2 viene installato in /a/sbin/ls2.
# pkgadd -R /a SUNWtest |
Gli script contenenti le procedure da eseguire sui pacchetti devono essere indipendenti dal sistema operativo attualmente in uso, per impedire che quest'ultimo venga modificato. Gli script procedurali definiscono le azioni da eseguire in determinati momenti durante l'installazione o la rimozione dei pacchetti. È possibile creare quattro script procedurali con i seguenti nomi predefiniti: preinstall, postinstall, preremove e postremove.
Tabella B–2 Linee guida per la creazione degli script
Linee guida |
Impatto su Solaris Live Upgrade |
Impatto sulle zone non globali |
---|---|---|
Gli script devono essere scritti nella Bourne shell (/bin/sh). La Bourne shell è l'interprete usato dal comando pkgadd per eseguire gli script procedurali. |
X |
X |
Gli script non devono avviare o arrestare processi, né devono dipendere dall'output di comandi come ps o truss, che a loro volta dipendono dal sistema operativo e restituiscono informazioni sul sistema correntemente in uso. |
X |
X |
Gli script possono invece utilizzare liberamente altri comandi UNIX standard, come expr, cp, ls o altri comandi che facilitano la scrittura degli script per le shell. |
X |
X |
Qualsiasi comando richiamato da uno script deve essere disponibile in tutte le versioni supportate, in quanto i pacchetti devono poter essere eseguiti in tutte queste versioni. Non utilizzare comandi che sono stati aggiunti o rimossi dopo Solaris 8. Per verificare che un determinato comando o una determinata opzione siano supportati in Solaris 8, 9 o 10, vedere la versione appropriata del Solaris Reference Manual AnswerBook su http://docs.sun.com. |
X |
I pacchetti non devono eseguire comandi forniti dal pacchetto stesso. Questa condizione ha lo scopo di mantenere la compatibilità dei client diskless e di evitare l'esecuzione di comandi che potrebbero richiedere librerie condivise non ancora installate.
Tutti i pacchetti devono superare la verifica con pkgchk. Prima di installare un pacchetto di nuova creazione, è necessario verificarlo con il comando seguente.
# pkgchk -d dir_name pkg_name |
Specifica il nome della directory in cui si trova il pacchetto
Specifica il nome del pacchetto
I pacchetti di nuova creazione devono essere provati con un'installazione in un file system root (/) alternativo usando l'opzione -R directory di pkgadd. Dopo l'installazione del pacchetto, è necessario verificarne la correttezza usando pkgchk, come nell'esempio seguente.
# pkgadd -d . -R /a SUNWvxvm # pkgchk -R /a SUNWvxvm |
Il comando non dovrebbe restituire errori.
Se un pacchetto si trova in /export/SUNWvxvm, occorre eseguire il comando seguente.
# pkgchk -d /export SUNWvxvm |
Il comando non dovrebbe restituire errori.
Sono inoltre disponibili altri comandi per verificare il pacchetto durante la creazione, la modifica e l'eliminazione dei file. Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di questi comandi.
Ad esempio, è possibile usare i comandi dircmp o fssnap per verificare il comportamento corretto dei pacchetti.
Oppure, è possibile usare il comando ps per provare la conformità dei daemon e verificare che nessun daemon venga arrestato o avviato dal pacchetto.
I comandi truss, pkgadd -v e pkgrm possono verificare la conformità dell'installazione dei pacchetti runtime, ma non funzionano in tutte le situazioni. Nell'esempio seguente, il comando truss non considera gli accessi in sola lettura a directory diverse da $TEMPDIR e restituisce solo gli accessi di altro tipo alle directory che non risiedono nell'ambiente di boot inattivo specificato.
# TEMPDIR=/a; export TEMPDIR # truss -t open /usr/sbin/pkgadd -R ${TEMPDIR} SUNWvxvm \ 2>&1 > /dev/null | grep -v O_RDONLY | grep -v \ 'open("'${TEMPDIR} |
I pacchetti devono poter essere aggiunti o rimossi con le seguenti utility standard di Solaris senza che vengano richieste informazioni all'utente.
Programma JumpStart personalizzato
Solaris Live Upgrade
Programma di installazione di Solaris
Solaris Zones
Per verificare che un pacchetto possa essere installato senza interazioni con l'utente, è possibile configurare un nuovo file di amministrazione con l'opzione -a del comando pkgadd. L'opzione -a definisce un file di amministrazione dell'installazione da usare al posto del file predefinito. Usando il file predefinito, è possibile che all'utente vengano richieste esplicitamente alcune informazioni. Per evitare che questo accada, si può creare un file di amministrazione che indichi a pkgadd di tralasciare questi controlli e di installare il pacchetto senza la conferma dell'utente. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man admin(4) o pkgadd(1M).
Gli esempi seguenti mostrano in che modo il comando pkgadd utilizza questo file di amministrazione.
Se non viene specificato alcun file di amministrazione, pkgadd utilizza /var/sadm/install/admin/default. L'uso di questo file non esclude l'interazione con l'utente.
# pkgadd |
Se viene specificato un file di amministrazione relativo, pkgadd cerca il file in /var/sadm/install/admin e lo utilizza. In questo esempio, viene specificato il file di amministrazione relativo nocheck e pkgadd ricerca /var/sadm/install/admin/nocheck.
# pkgadd -a nocheck |
Se viene specificato un file con percorso assoluto, pkgadd usa il percorso specificato. In questo esempio, pkgadd ricerca in /tmp il file di amministrazione nocheck.
# pkgadd -a /tmp/nocheck |
L'esempio seguente mostra un file di amministrazione dell'installazione che richiede una minima interazione dell'utente con l'utility pkgadd. A meno che il pacchetto non richieda più spazio di quello disponibile sul sistema, l'utility pkgadd utilizza questo file e installa il pacchetto senza richiedere all'utente altre informazioni.
mail= instance=overwrite partial=nocheck runlevel=nocheck idepend=nocheck space=ask setuid=nocheck confiict=nocheck action=nocheck basedir=default
I pacchetti dispongono di parametri che controllano il modo in cui il loro contenuto viene distribuito e reso visibile su un sistema in cui sono presenti zone non globali. I parametri SUNW_PKG_ALLZONES , SUNW_PKG_HOLLOW e SUNW_PKG_THISZONE definiscono le caratteristiche dei pacchetti su un sistema in cui sono presenti zone. Per poter amministrare i pacchetti su un sistema in cui sono presenti zone non globali, è necessario impostare questi parametri.
La tabella seguente indica le quattro combinazioni valide per l'impostazione dei parametri dei pacchetti. Se si sceglie di impostare combinazioni diverse da quelle elencate nella tabella seguente, il pacchetto non può essere installato correttamente.
Verificare di aver impostato tutti e tre i parametri dei pacchetti. È possibile lasciare vuoti tutti e tre i parametri dei pacchetti. Lo strumento di gestione dei pacchetti interpreta la mancanza di un parametro relativo alla zona assegnandogli il valore “false”. Si consiglia comunque di impostare sempre questi parametri. Impostando i tre parametri dei pacchetti è possibile specificare il comportamento corretto dello strumento di gestione dei pacchetti durante l'installazione o la rimozione dei pacchetti.
SUNW_PKG_ALLZONES |
SUNW_PKG_HOLLOW |
SUNW_PKG_THISZONE |
Descrizione del pacchetto |
---|---|---|---|
false |
false |
false |
Si tratta dell'impostazione predefinita per i pacchetti in cui non è necessario specificare un valore per nessuno dei parametri relativi alle zone. Un pacchetto con queste caratteristiche può essere installato sia nella zona globale che in una zona non globale.
In entrambi i casi, l'intero contenuto del pacchetto è visibile in tutte le zone in cui è stato installato. |
false |
false |
true |
Un pacchetto con queste caratteristiche può essere installato sia nella zona globale che in una zona non globale. Se dopo l'installazione sono state create zone non globali, il pacchetto non viene propagato in queste zone non globali.
In entrambi i casi, l'intero contenuto del pacchetto è visibile nelle zone in cui è stato installato. |
true |
false |
false |
Un pacchetto con queste impostazioni può essere installato solo nella zona globale. Se viene eseguito il comando pkgadd, il pacchetto viene installato nella zona globale e in tutte le zone non globali. L'intero contenuto del pacchetto è visibile in tutte le zone. Nota – Qualsiasi tentativo di installare il pacchetto in una zona non globale non riesce. |
true |
true |
false |
Un pacchetto con queste caratteristiche può essere installato solo nella zona globale, da parte dell'amministratore globale. Quando viene eseguito il comando pkgadd, il contenuto del pacchetto viene installato completamente nella zona globale. Se i parametri di un pacchetto sono impostati in questo modo, il contenuto del pacchetto non viene installato in nessuna delle zone non globali. Vengono installate solo le informazioni necessarie per far apparire il pacchetto come installato in tutte le zone non globali. Questo consente l'installazione di altri pacchetti la cui installazione dipende dal pacchetto in oggetto. Per maggiori informazioni sui pacchetti "vuoti", vedere il Capitolo 25, About Packages and Patches on a Solaris System With Zones Installed (Overview) in System Administration Guide: Oracle Solaris Containers-Resource Management and Oracle Solaris Zones. Ai fini del controllo delle dipendenze, il pacchetto appare come installato in tutte le zone.
Nota – Qualsiasi tentativo di installare il pacchetto in una zona non globale non riesce. |
Descrizione |
Per maggiori informazioni |
---|---|
Per maggiori informazioni sui pacchetti e sulle zone | |
Per informazioni generali sulle zone root parziali e complete | |
Per informazioni sulle caratteristiche e sui parametri dei pacchetti | |
Per informazioni sulla visualizzazione dei valori dei parametri dei pacchetti |
I riferimenti seguenti forniscono informazioni generali sui pacchetti richiesti e sulla sintassi dei comandi.
Per informazioni più specifiche sui pacchetti richiesti e sulle definizioni dei termini |
Capitolo 6, Advanced Techniques for Creating Packages in Application Packaging Developer’s Guide |
Per informazioni di base sull'aggiunta e sulla rimozione dei pacchetti e sul file di amministrazione per l'installazione |
Capitolo 20, Managing Software (Overview) in System Administration Guide: Basic Administration |
Per informazioni dettagliate sui comandi specifici citati in questa appendice, vedere le seguenti pagine man |
dircmp(1), fssnap(1M), ps(1), o truss(1) pkgadd(1M), pkgchk(1M), o pkgrm(1M) |
Per una descrizione generale di Solaris Live Upgrade | |
Per una descrizione generale del metodo JumpStart personalizzato |
Capitolo 2Installazione JumpStart personalizzata (panoramica) |
Per una descrizione generale di Solaris Zones |