Supplemento sulle nuove funzioni di Solaris 8 2/04

Capitolo 4 Nuove funzioni per gli sviluppatori

Questo capitolo descrive le nuove funzioni destinate agli sviluppatori incluse nelle release di aggiornamento di Solaris 8.


Nota –

Per visualizzare la versione aggiornata delle pagine man, usare il comando man. Le pagine man delle release di aggiornamento di Solaris 8 includono informazioni sulle nuove funzioni non disponibili nella Solaris 8 Reference Manual Collection.


Tool di sviluppo

Descrizione  

Data di rilascio  

Indicazione dei processi WBEM

Sono state apportate alcune modifiche al meccanismo di gestione degli eventi WBEM. Le indicazioni sui processi del CIM (Common Information Model) permettono ai provider di strumenti di registrare anche classi di eventi proprie oltre agli eventi intrinseci predefiniti nelle dichiarazioni delle classi CIM. Queste classi possono essere usate per generare eventi che non è possibile esprimere con le classi già modellate nel CIM, ad esempio eventi di creazione, eliminazione, accesso, modifica e chiamate di metodi. Questa funzionalità migliora il supporto degli eventi preesistente.

Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris WBEM SDK Developer's Guide nella Collezione per sviluppatori di Solaris 9. Per istruzioni su come accedere alla documentazione di Solaris 9, cedere la sezione Early Access in questo documento.

2/02 

Modifiche alla funzione Alternate Libthread

La release Solaris 8 2/02 include una nuova libreria di multithreading alternativa che offre livelli più elevati di prestazioni, affidabilità e semplicità. 

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man su threads.3thr e la Multithreaded Programming Guide nella Collezione per sviluppatori di Solaris 9. Per informazioni su come accedere alla documentazione di Solaris 9, vedere Early Access in questo documento.

2/02 

SPARC: Interfaccia applicativa per RSM (Remote Shared Memory) sui cluster

Questa interfaccia può essere utilizzata per lo sviluppo di applicazioni che estendano l'uso dell'ambiente SunTM Cluster. Grazia alla nuova API Remote Shared Memory, è possibile programmare l'applicazione in modo da ridurre la latenza nello scambio di messaggi sulle interconnessioni ad alta velocità dei cluster. Questo tipo di applicazioni può ridurre significativamente il tempo necessario per rispondere agli eventi in una configurazione cluster. L'utilizzo di questa funzione richiede l'installazione di Sun Cluster 3.0. È richiesta anche la competenza necessaria per modificare le applicazioni esistenti in modo che possano sfruttare la nuova API.

Le pagine man di librsm(3LIB) e di section (3RSM) “Section 3: Extended Library Functions” includono riferimenti a RSM.

10/01  

DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol)

Il servizio DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette ai sistemi host di ricevere, durante il boot, gli indirizzi IP e le informazioni di configurazione da un server di rete. Prima di questa release, i dati di configurazione DHCP potevano essere memorizzati solo in file di testo o nei database NIS+. In questa versione, l'accesso ai dati del servizio DHCP Solaris è stato riorganizzato in modo da utilizzare un framework modulare. Solaris DHCP comprende una API che permette di scrivere oggetti condivisi per il supporto di qualunque facility di memorizzazione dei dati DHCP.  

Il manuale Solaris DHCP Service Developer's Guide contiene una descrizione del framework di accesso ai dati usato da Solaris DHCP, una serie di istruzioni generali per gli sviluppatori e un elenco delle funzioni della API che permettono di scrivere un modulo a supporto dei nuovi data store.

7/01  

Chiamata di sistema sendfile vettoriale: sendfilev()

sendfilev() è una chiamata di sistema vettoriale di sendfile che permette di ottenere prestazioni migliori nell'invio dei dati dai buffer o dai file delle applicazioni. Ad esempio, nel caso dei Web server, permette di costruire una risposta HTTP (intestazione, dati, parte finale e "include" SSI per il lato server) in un'unica chiamata di sistema. Questa funzione assicura prestazioni ottimali con NCA, poiché permette la restituzione di risposte formate da vari segmenti di informazioni provenienti da diversi file.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man relativa a sendfilev(2).

7/01 

Verifica della conformità dei file con l'utility appcert

L'utility appcert verifica la conformità dei file oggetto alla ABI Solaris. La conformità alla ABI Solaris aumenta notevolmente la probabilità che un'applicazione sia compatibile con le future release di Solaris.

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Using appcert” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

4/01 

SDK di Sun WBEM

Il software WBEM (Web-Based Enterprise Management) include una serie di standard per la gestione via Web di sistemi, reti e dispositivi su più piattaforme. L'SDK (Software Developer's Toolkit) per WBEM permette agli sviluppatori di creare applicazioni basate sugli standard in grado di gestire le risorse dell'ambiente operativo Solaris. Questo toolkit può essere anche utilizzato per la scrittura di provider, cioè di programmi che comunicano con le risorse condivise per accedere ai dati. L'SDK di Sun WBEM include varie API Client per la descrizione e la gestione delle risorse nel Common Information Model (CIM), e una serie di API Provider per l'acquisizione e la definizione di dati dinamici sulle risorse gestite. L'SDK comprende inoltre il CIM WorkShop, un'applicazione Java che consente di creare e visualizzare le risorse gestite, e vari esempi di programmi client e provider WBEM.  

Per maggiori informazioni, vedere il manuale Sun WBEM SDK Developer's Guide.

4/01  

SPARC: Aggiornamento alla documentazione sulla programmazione multithreaded

Il documento Multithreaded Programming Guide è stato aggiornato con la descrizione dei seguenti problemi: 4308968, 4356675, 4356690.

Per altre informazioni, consultare la Multithreaded Programming Guide.

1/01 

Revisione del manuale Linkers and Libraries Guide

Il manuale Linkers and Libraries Guide è stato aggiornato con diverse nuove sezioni. Per la release 10/00, gli aggiornamenti riguardano le seguenti funzioni:

  • La variabile d'ambiente LD_BREADTH viene ignorata dal linker runtime. Vedere la sezione “Initialization and Termination Routines”.

  • Il linker runtime e la relativa interfaccia di debugging sono stati ampliati per migliorare l'esecuzione e l'analisi dei file core. Questo aggiornamento è identificato da un nuovo numero di versione. Vedere la sezione “Agent Manipulation”. La versione aggiornata amplia i campi rl_flags, rl_bend e rl_dynamic della struttura rd_loadobj_t. Vedere la sezione “Scanning Loadable Objects”.

  • La convalida dei dati rilocati è ora supportata anche nei casi di utilizzo, o potenziale utilizzo, con le copie rilocate. Vedere la sezione “Displacement Relocations”.

  • I filtri a 64 bit possono essere creati esclusivamente da un file di mappa con l'uso dell'opzione link-editors -64. Vedere la sezione “Generating a Standard Filter”.

  • Sono fornite alcune note esplicative riguardo alle ragioni per cui l'espansione dei token a stringa dinamica $ORIGIN è limitata all'interno delle applicazioni sicure. Vedere la sezione “Security”.

  • Usando dlinfo(3DL), è possibile ispezionare i percorsi di ricerca usati per individuare le dipendenze degli oggetti dinamici.

  • La semantica di ricerca di dlsym(3DL) e dlinfo(3DL) è stata espansa con un nuovo handle, RTLD_SELF.

  • Il meccanismo di ricerca dei simboli usato per rilocare gli oggetti dinamici può essere sostanzialmente ridimensionato inserendo associazioni dirette all'interno di ogni oggetto dinamico. Vedere le sezioni “External Bindings” e “Direct Binding”.

10/00  

Aggiornato in 1/01 e 7/01  

Revisione del manuale Linkers and Libraries Guide, Continua

Per la release 1/01, gli aggiornamenti riguardano le seguenti funzioni:

  • Le informazioni simboliche restituite da dladdr(3DL) sono state migliorate con l'introduzione di dladdr1().

  • È possibile ottenere il parametro $ORIGIN di un oggetto dinamico da dlinfo(3DL).

  • La manutenzione dei file di configurazione runtime creati con crle(1) è stata semplificata grazie alla visualizzazione delle opzioni del comando usate per la creazione dei file. È inoltre disponibile una funzione di aggiornamento. (Vedere l'opzione -u.)

  • Il linker runtime e la relativa interfaccia di debugging sono stati estesi in modo da rilevare la risoluzione delle voci della tabella procedura-linkage. Questo aggiornamento è identificato da un nuovo numero di versione. Vedere la sezione “Agent Manipulation”. Questo aggiornamento comporta un ampliamento della struttura rd_plt_info_t. Vedere la sezione “Procedure Linkage Table Skipping”.

  • È possibile definire uno stack di applicazioni come non eseguibile usando il nuovo descrittore di segmenti STACK mapfile. Vedere la sezione “Segment Declarations”.

 

Revisione del manuale Linkers and Libraries Guide, Continua

Per la release 7/01, gli aggiornamenti riguardano le seguenti funzioni:

  • È possibile identificare le dipendenze non utilizzate usando ldd(1) (vedere l'opzione -u).

  • Sono state aggiunte varie estensioni alla ABI ELF con la relativa documentazione. Vedere “Initialization and Termination Sections”, “Initialization and Termination Routines”, Tabelle 6, 9, 16 e 17, “Section Groups”, Tabelle 19, 24, 45, 46 e “Program Loading (Processor-Specific)”.

  • L'uso delle variabili d'ambiente dell'editor dei link è ora più flessibile grazie all'aggiunta delle varianti _32 e _64. Vedere la sezione “Environment Variables” nel manuale Linker and Libraries Guide.

Per altre informazioni, vedere il manuale Linker and Libraries Guide.

 

Aggiornamenti del manuale System Interface Guide

Il manuale System Interface Guide è stato aggiornato con la correzione di vari problemi. In questa release sono stati corretti diversi errori tipografici nel testo e negli esempi di codice.

Per altre informazioni vedere il manuale System Interface Guide.

6/00  

Supporto delle lingue

Descrizione  

Data di rilascio  

Supporto di una nuova codifica per la versione locale cinese GB18030-2000

La piattaforma Solaris permette ora di inserire, visualizzare e stampare l'intero set di caratteri GB18030-2000 (formato da quasi 30.000 caratteri). Le applicazioni eseguite su Solaris possono perciò usufruire di un set di caratteri più ampio per la lingua cinese. I simboli disponibili sono principalmente caratteri Han, ma la codifica include anche simboli delle lingue tibetana, mongola, Wei e Yi.

Il supporto del set di caratteri GB18030-2000 in questa release di Solaris prevede anche la compatibilità all'indietro con i set di codici cinesi precedenti (GBK e GB2312) e la conversione in altri set di codici, ad esempio in Unicode. L'adozione di questo nuovo supporto non richiede alcuna modifica alle abituali procedure di sviluppo per Solaris. È infatti possibile continuare a utilizzare i toolkit standard attualmente disponibili.

Per le applicazioni Java che richiedono il supporto della codifica GB18030-2000, vedere la documentazione relativa a J2SETM in http://java.sun.com/j2se/1.4.

Per maggiori informazioni, vedere il manuale International Language Environments Guide nella Collezione per sviluppatori di Solaris 9. Per informazioni su come accedere alla documentazione di Solaris 9, vedere Early Access in questo documento.

2/02 

Estensione del supporto per Unicode

Il formato UTF-8 (File System Safe Universal Transformation Format), è una codifica definita da X/Open come rappresentazione multibyte di Unicode. UTF-8 include quasi tutti i caratteri delle lingue europee e asiatiche sia a byte singolo che multibyte usate per la localizzazione di Solaris. Nella release 10/00 sono stati aggiunti il russo, il polacco e due nuove versioni per il catalano. Nella release 4/01 sono state aggiunte due nuove lingue, turco UTF-8 e russo UTF-8, alla tabella di versioni europee orientali già esistente.  

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Additional Partial Locales for European Solaris Software” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

10/00  

Aggiornato in 4/01  

Miglioramento del filtro di stampa – il programma mp

Il programma mp accetta file di testo localizzati in diverse lingue e produce output appropriati per la versione locale specificata. Il testo dell'output viene inoltre prodotto nel layout corretto, ad esempio con un rendering bidirezionale o con la modellazione appropriata dei caratteri, grazie al supporto della funzione CTL (complex text layout) in mp. A seconda della configurazione dei font di sistema usata nelle singole versioni locali per mp, il file di output PostScriptTM può contenere simboli appartenenti ai font scalabili o bitmap residenti sul sistema Solaris.

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Print Filter Enhancement mp(1)” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

4/01 

Thai Wordbreaker

Solaris 8 1/01 include un nuovo framework per la risoluzione delle delimitazioni del testo nelle lingue asiatiche. Con questo framework, le applicazioni CDE e le librerie Motif sono in grado di risolvere correttamente le delimitazioni del testo in tutte le versioni locali. La nuova funzione, insieme alle relative modifiche alla libreria CDE/Motif, è inclusa in libXm.so.4. Il modulo di risoluzione del testo tailandese è una nuova funzione che permette di spezzare correttamente le parole nelle stringhe di testo di questa lingua. La versione locale tailandese può ora gestire correttamente la divisione in parole dei widget Motif.

Per maggiori informazioni sulla versione locale thailandese, vedere il manuale International Language Environments Guide.

1/01  

Scrittura dei driver

Descrizione  

Data di rilascio  

Frame Buffer Power Management

Per alcuni dispositivi, ad esempio alcuni tipi di unità nastro e di frame buffer, l'alimentazione non dovrebbe essere interrotta quando i relativi driver vengono scollegati. Una nuova interfaccia, ddi_removing_power(9F), controlla se è possibile interrompere l'alimentazione per il dispositivo come risultato dell'operazione di sospensione. È possibile specificare una nuova proprietà, no-involuntary-power-cycles, per garantire che l'alimentazione del dispositivo non venga interrotta involontariamente.

Per ulteriori informazioni sui problemi legati alla gestione dei consumi, vedere le pagine man ddi_removing_power(9F) e no-involuntary-power-cycles(9P).

10/01  

SPARC: Test sotto sforzo dei driver

È stato introdotto un tool di sviluppo che permette di testare sotto sforzo i driver di Solaris. Il test simula una vasta gamma di errori hardware quando il driver in corso di sviluppo accede al dispositivo a cui è associato, permettendo di verificare la resilienza dei driver creati per i dispositivi SPARC. 

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Driver Hardening Test Harness” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

4/01 

Documentazione sui driver ad alta disponibilità

La sezione “High-Availability Drivers” illustra in dettaglio il metodo da seguire per progettare e testare i driver in modo da supportare l'alta disponibilità e facilitarne l'assistenza. Questo materiale integra il contenuto del manuale Writing Device Drivers di Solaris 8.

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “High-Availability Drivers” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

10/00  

Driver LAN generico (GLD)

È possibile usare un driver LAN generico (GLD) per implementare gran parte delle funzionalità STREAMS e DLPI (Data Link Provider Interface) nei driver di rete di Solaris. Fino alla release Solaris 8 10/00, il modulo GLD era disponibile solo per i driver di rete di Solaris Edizione per piattaforma Intel. Ora il GLD è disponibile anche per i driver di rete di Solaris Edizione per piattaforma SPARC.

Per la release 4/01, il modulo GLD è stato aggiornato con alcune correzioni e miglioramenti.  

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Drivers for Network Devices” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

10/00  

Aggiornato in 4/01  

Release di Java

Descrizione  

Data di rilascio  

SDK Java 2, Standard Edition v. 1.2.2_10

Il software SDK JavaTM 2 1.2.2_10 comprende una serie di correzioni aggiuntive rispetto alla release precedente. Per maggiori informazioni sull'SDK Java 2 1.2, accedere al sito Web http://java.sun.com/products/jdk/1.2/ReleaseNotes.html.

2/02 

SDK Java 2, Standard Edition v. 1.3.1

L'SDK Java 2 Standard Edition (J2SETM) versione 1.3.1 è una versione di aggiornamento che contiene la soluzione dei problemi identificati in J2SE 1.3.0. Per l'elenco delle correzioni incluse nel J2SE 1.3.1, accedere al sito Web http://java.sun.com/j2se/1.3/fixedbugs/1.3.1/BugIndex.html.

10/01  

SDK Java 2, Standard Edition v. 1.3.0

L'SDK Java 2 Standard Edition v. 1.3.0, noto anche come J2SE 1.3.0, è una release di aggiornamento dell'SDK Java 2. La release J2SE include diverse nuove funzioni e miglioramenti.  

  • Prestazioni

    Le librerie runtime Java HotSpotTM, ottimizzate a livello di tecnologia e prestazioni, rendono il J2SE 1.3.0 la piattaforma Java più veloce sul mercato.

  • Installazione sul Web

    Una serie di nuove funzioni, tra cui il caching delle applet e l'installazione automatica dei package opzionali eseguita dal componente Plug-in JavaTM del J2SE 1.3.0, migliorano la velocità e la flessibilità con cui è possibile visualizzare i programmi sul Web.

  • Interoperabilità aziendale

    L'aggiunta di RMI/IIOP e della Java Naming and Directory InterfaceTM in J2SE 1.3.0 migliora l'interoperabilità della piattaforma Java 2.

  • Sicurezza

    La firma elettronica RSA, la gestione dinamica dei trust, i certificati X.509 e la verifica dei file firmati in Netscape offrono agli sviluppatori nuovi strumenti per la protezione dei dati elettronici.

  • Suono Java

    J2SE 1.3.0 include una nuova API per il suono. Nelle release precedenti della piattaforma, il supporto audio era limitato alla riproduzione di brani sonori. Con questa release, la piattaforma Java 2 definisce una serie di classi e interfacce standard per il supporto audio a basso livello.

  • Miglioramento delle API e maggiore facilità di sviluppo

    In risposta alle richieste della comunità di sviluppatori, J2SE 1.3.0 include nuove funzioni che migliorano diverse aree della piattaforma Java 2. Tali funzioni espandono le funzionalità della piattaforma consentendo lo sviluppo di applicazioni più potenti. Inoltre, molte delle nuove funzioni rendono più veloce ed efficiente anche lo stesso processo di sviluppo.

Per maggiori informazioni sui miglioramenti di J2SE, vedere la sezione “Java 2 SDK, Standard Edition, version 1.3.0” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

4/01 

SDK Java 2, Standard Edition v. 1.2.2_07a

La release J2SE 1.2.2_07a corregge vari problemi identificati in precedenti release della serie J2SE 1.2.2. Una correzione particolarmente importante riguarda il degrado delle prestazioni che si verificava nelle release J2SE 1.2.2_05 e successive. Per maggiori informazioni sulle correzioni incluse nel J2SE 1.2.2_07a, accedere al sito Web http://java.sun.com/j2se/1.2/ReleaseNotes.html.

4/01 

SDK Java 2 1.2.2_06 e JDK 1.1.8_12

L'SDK Java 2 1.2.2_06 e il JDK 1.1.8_12 sono stati migliorati con diverse correzioni rispetto alle versioni precedenti.  

1/01 

SDK Java 2 1.2.2_05a

Il Java 2 SDK 1.2.2_05a include le seguenti nuove funzioni.

  • Scalabilità oltre le 20 CPU

  • Ottimizzazione del compilatore just-in time (JIT)

  • Miglioramento delle prestazioni nel rendering del testo

  • Package dimostrativo per la classe poller

  • Miglioramento di Swing

Per maggiori informazioni, vedere “Java 2 SDK, Standard Edition, version 1.2.2_07a and Previous Releases” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

10/00  

32 bit: Supporto dei servlet Java

 

Grazie all'aggiunta del modulo mod_jserv e dei file correlati, il Web server Apache può ora supportare i servlet Java.

Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Java Servlet Support in Apache Web Server” in Solaris 8 Software Developer Supplement.

10/00