Note su Solaris 9 (Edizione per piattaforma SPARC)

Capitolo 2 Problemi di esecuzione di Solaris

Questo capitolo descrive i problemi di esecuzione del software.

Dalla pubblicazione di questo documento sul CD della documentazione di Solaris 9 e sul chiosco del CD di installazione di Solaris 9, sono state aggiunte le descrizioni dei seguenti problemi di esecuzione.

Problemi di supporto dei dispositivi USB

Danneggiamento dei dati sui dischi rigidi USB (4660516)

Se si utilizzano in Solaris 9 dischi rigidi USB non compatibili con la specifica Solaris Ready, è possibile che vengano generati errori fatali UFS e che si produca un danneggiamento dei dati.

Soluzione: Per un elenco dei prodotti Solaris Ready, vedere http://www.sun.com/io_technologies/storagesolutions.html.

Problemi delle smart card

Il sistema non risponde alle smart card (4415094)

Se il processo ocfserv si interrompe e la visualizzazione è bloccata, il sistema rimane bloccato anche se si inserisce o si rimuove una smart card.

Soluzione: Per sbloccare il sistema, procedere come segue.

  1. Eseguire un login remoto sul sistema su cui il processo ocfserv si è interrotto.

  2. Diventare superutente.

  3. Arrestare il processo dtsession digitando il comando seguente in una finestra di terminale.


    # pkill dtsession
    

Il processo ocfserv viene riavviato e le funzionalità di accesso e utilizzo delle smart card vengono ripristinate.

Nella console di gestione delle smart card, l'opzione per la modifica del file di configurazione non funziona (4447632)

L'opzione per la modifica dei file di configurazione disponibile nella console di gestione delle smart card non permette di modificare i file di configurazione situati in /etc/smartcard/opencard.properties. Selezionando questa opzione, compare un messaggio che avverte di non continuare e di richiedere assistenza al personale di supporto tecnico.

Soluzione: Non usare l'opzione per la modifica dei file di configurazione nella console di gestione delle smart card. Per informazioni sulla configurazione delle smart card, vedere il manuale Solaris Smartcard Administration Guide

Common Desktop Environment (CDE)

Compilazione di programmi Motif nell'ambiente operativo Solaris 9

La compilazione di un programma Motif nell'ambiente operativo Solaris 9 genera problemi nei seguenti casi.

Se il programma Motif utilizza Motif versione 2.1 e la vecchia libreria condivisa utilizza Motif versione 1.2, si può verificare un core dump. Questo problema non riguarda la compatibilità a livello binario delle applicazioni compilate in Solaris 2.4, 2.5, 2.5.1 o 2.6. Queste applicazioni dovrebbero poter essere eseguite correttamente nell'ambiente operativo Solaris 9.

Soluzione: Se si dispone di una vecchia libreria condivisa che si collega direttamente alla libreria Motif, per compilare un programma in Solaris 9 che si colleghi sia alla libreria Motif che alla vecchia libreria condivisa occorre usare un'istruzione simile alla seguente:


cc foo.c -o programma -DMOTIF12_HEADERS -I/usr/openwin/include 
-I/usr/dt/include -lXm12 -lXt -lX11
Nell'esempio precedente, programma è il nome del programma da compilare.

Problemi del Common Desktop Environment (CDE)

Non è possibile scegliere l'opzione "Selezionare un host dall'elenco" dalla schermata di login del CDE dopo aver selezionato "Inserire il nome host" (4667119)

Se si sceglie l'opzione "Login remoto" dal pulsante Opzioni della schermata di login del CDE e quindi si sceglie "Inserire il nome host", l'opzione "Selezionare un host dall'elenco" non sarà più disponibile per i login remoti successivi.

Soluzione: Usare l'opzione "Inserire il nome host" per tutte le operazioni di login remoto.

La Gestione posta del CDE sembra bloccarsi quando viene visualizzato un messaggio con righe lunghe (4418793)

Se si cerca di leggere un messaggio di posta elettronica contenente molte righe lunghe in una delle versioni locali Unicode o UTF-8 di Solaris 9, la Gestione posta del CDE (dtmail) sembra bloccarsi e il messaggio non viene visualizzato immediatamente.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La Sincronizzazione PDA non elimina l'ultimo elemento dal desktop (4260435)

Se si elimina l'ultimo elemento dal desktop e si esegue la sincronizzazione con il PDA, quell'elemento viene ripristinato dal PDA al desktop. Ad esempio, il problema si può verificare con l'ultimo appuntamento dell'agenda o con l'ultima scheda della Gestione indirizzi.

Soluzione: Eliminare manualmente l'ultimo elemento dal PDA prima di eseguire la sincronizzazione.

La Sincronizzazione PDA non supporta lo scambio dei dati con un dispositivo PDA multibyte internazionalizzato (4263814)

Quando si scambiano dati multibyte tra un PDA e il CDE Solaris, i dati possono risultare danneggiati in entrambi gli ambienti.

Soluzione: Prima di eseguire la Sincronizzazione PDA, eseguire un backup dei dati del PC usando l'utility di backup del PDA. Se dovesse avvenire uno scambio di dati multibyte e le informazioni risultassero danneggiate, ripristinare i dati dalla copia di backup.

Amministrazione del sistema

Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non trova i provider della API com.sun (4619576)

Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non riesce a trovare i provider scritti per l'interfaccia com.sun.wbem.provider o per l'interfaccia com.sun.wbem.provider20. Il problema persiste anche se si crea un'istanza di Solaris_ProviderPath per un provider scritto per queste interfacce.

Soluzione: Per abilitare il daemon a individuare questi provider, arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5.


# /etc/init.d/init.wbem stop

# /etc/init.d/init.wbem start

Nota -

Se si utilizza la API javax per creare il provider, non è necessario arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5, poiché questo daemon riconosce dinamicamente i provider javax.


Alcune chiamate del metodo della API com.sun non riescono se si utilizza il protocollo di trasporto XML/HTTP (4497393, 4497399, 4497406, 4497411)

Se si sceglie di usare la API com.sun anziché la API javax per sviluppare il software WBEM, sono supportate pienamente solo le RMI (remote method invocation) del CIM. Per gli altri protocolli, ad esempio XML/HTTP, non è garantito un supporto completo con la API com.sun.

La tabella seguente contiene alcuni esempi di chiamate che vengono eseguite correttamente con RMI ma non con XML/HTTP.

Chiamata del metodo 

Messaggio di errore 

CIMClient.close()

NullPointerException

CIMClient.execQuery()

CIM_ERR_QUERY_LANGUAGE_NOT_SUPPORTED

CIMClient.getInstance()

CIM_ERR_FAILED

CIMClient.invokeMethod()

XMLERROR: ClassCastException

Non è possibile modificare le proprietà di attivazione dei file system con il tool "Attivazioni e condivisioni" della Solaris Management Console (4466829)

Il tool "Attivazioni e condivisioni" della Solaris Management Console non permette di modificare le opzioni di attivazione dei file system di importanza critica, ad esempio il file system radice (/), /usr e /var.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

L'aggiunta di dati con WBEM genera un errore CIM_ERR_LOW_ON_MEMORY (4312409)

Quando la memoria disponibile è ridotta, viene generato il seguente messaggio di errore:


CIM_ERR_LOW_ON_MEMORY
Quando il gestore di oggetti CIM (Common Information Model) dispone di poca memoria, non è possibile aggiungere altre voci. È necessario ripristinare il repository del gestore di oggetti.

Soluzione: Per ripristinare il repository del gestore di oggetti CIM, procedere come segue.

  1. Diventare superutente.

  2. Arrestare il gestore di oggetti CIM.


    # /etc/init.d/init.wbem stop
    

  3. Rimuovere la directory di log JavaSpacesTM.


    # /bin/rm -rf /var/sadm/wbem/log
    

  4. Riavviare il gestore di oggetti CIM.


    # /etc/init.d/init.wbem start
    


Nota -

Quando si ripristina il repository del gestore di oggetti CIM, si perdono le definizioni proprietarie memorizzate nel data store. Occorre quindi ricompilare i file MOF contenenti tali definizioni con il comando mofcomp. Ad esempio:


# /usr/sadm/bin/mofcomp -u root -p password-di-root file-mof


Solaris Volume Manager

Il comando metattach di Solaris Volume Manager non viene eseguito correttamente

Se si dispone di un file system radice in mirroring con Solaris Volume Manager in cui il file system non inizia al cilindro 0, anche i mirror secondari collegati non devono partire dal cilindro 0.

Se si cerca di collegare un mirror secondario che inizia al cilindro 0 ad un mirror in cui il mirror secondario originale non inizia al cilindro 0, viene generato il seguente messaggio di errore:


impossibile unire un submirror con etichetta a un mirror senza etichetta

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.


Nota -

Nella configurazione predefinita, il processo di installazione JumpStart configura il file system /swap a partire dal cilindro 0 e il file system radice in un altro punto del disco. È prassi comune degli amministratori di sistema configurare la slice 0 a partire dal cilindro 0. Se si esegue il mirroring di un'installazione JumpStart predefinita con il file system radice nella slice 0, ma non con inizio al cilindro 0, su un disco secondario con la slice 0 configurata a partire dal cilindro 0, viene visualizzato il messaggio di errore precedente quando si cerca di collegare il secondo mirror secondario.


Problemi di Solaris Volume Manager

La disconnessione di un mirror secondario con il comando metadetach produce un ridimensionamento automatico del mirror (4678627)

Se si utilizza il comando metadetach per rimuovere un mirror secondario da un mirror, è possibile che non si riesca più a ricollegarlo. Il problema si verifica perché il mirror viene automaticamente ridimensionato dopo la disconnessione del mirror secondario.

Soluzione: Prima di usare il comando metadetach per disconnettere un mirror secondario, collegare un mirror secondario della stessa dimensione a quello che si desidera disconnettere.

Il comando metareplace -e di Solaris Volume Manager non abilita le partizioni logiche quando si rimuove o si sostituisce un disco (4645781)

Se si rimuove fisicamente un disco con partizioni logiche dal sistema e lo si sostituisce con un disco nuovo, il comando metareplace -e non abilita le partizioni logiche. Il problema si verifica anche se si utilizza il comando metarecover prima di eseguire metareplace -e per abilitare le partizioni logiche.

Soluzione: Ricreare le partizioni logiche sul disco nuovo.


Nota -

Se le partizioni logiche fanno parte di un mirror o di una configurazione RAID5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.



# metareplace dx mirror o RAID5 vecchia_part_logica nuova_part_logica

Il comando metahs -e di Solaris Volume Manager non riesce sui dispositivi di memorizzazione con cavi di rame se viene estratto un disco di riserva guasto (4644106)

Il comando metahs -e non riesce se si verificano le seguenti condizioni.

  1. Si verifica un problema in un disco di riserva ("hot spare"), ad esempio un errore indotto dall'utility di prova metaverify.

  2. Solaris Volume Manager cerca di attivare il disco di riserva quando si verifica un errore in un metadevice. Il disco di riserva è contrassegnato come broken.

  3. Il sistema viene arrestato e il disco guasto contenente l'unità di riserva viene sostituito con un disco nuovo nella stessa posizione.

  4. Il sistema viene avviato e Solaris Volume Manager non riconosce il nuovo disco di riserva.

  5. Il comando metahs -e viene eseguito per abilitare l'unità di riserva sul nuovo disco.

Viene visualizzato il messaggio seguente:


WARNING: md: d0: open error of hotspare (Unavailable)

Questo problema si verifica perché Solaris Volume Manager non riconosce internamente il nuovo disco di riserva installato nella stessa posizione fisica. Solaris Volume Manager continua a visualizzare l'ID del disco che è stato estratto dal sistema.


Nota -

Questo problema si verifica con i dispositivi Photon o con i dispositivi di memorizzazione in cui la sostituzione di un disco comporta il cambiamento del numero di dispositivo.


Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Il comando metadevadm di Solaris Volume Manager non riesce se il nome del dispositivo logico non esiste più (4645721)

Non è possibile sostituire un disco guasto con un disco che è stato configurato con Solaris Volume Manager. Il disco sostitutivo deve essere nuovo per Solaris Volume Manager. Se si sposta fisicamente un disco in uno slot differente su un dispositivo Photon, il comando metadevadm non riesce. Il problema si verifica quando il nome del dispositivo logico usato per la slice non esiste più ma l'ID del dispositivo usato per il disco è ancora presente nella replica del metadevice. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Unnamed device detected. Please run 'devfsadm && metadevadm -r to resolve.

Nota -

È possibile accedere al disco nella stessa posizione, ma per accedere alla slice occorre usare il nome del vecchio dispositivo logico.


Soluzione: Riportare fisicamente il disco nello slot originario.

Il comando metarecover di Solaris Volume Manager non aggiorna lo spazio dei nomi metadb (4645776)

Se si rimuove e sostituisce un disco fisico dal sistema e quindi si utilizza il comando metarecover -p -d per scrivere sul disco le informazioni appropriate sulla partizione logica, il comando genera un errore di apertura e non aggiorna lo spazio dei nomi del database dei metadevice con le nuove informazioni di identificazione del dispositivo. Questa condizione causa un errore di apertura per tutte le partizioni logiche costruite sul disco. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Open Error

Soluzione: Creare una partizione logica sul nuovo disco invece di usare il comando metarecover per ripristinare quella preesistente.


Nota -

Se la partizione logica fa parte di un mirror o di una configurazione RAID5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.


# metareplace dx mirror o RAID5 vecchia_part_logica nuova_part_logica

Problema di Xserver

Xsun si interrompe sui sistemi a cui non è collegata una tastiera (4651949)

Se si avvia Xsun su un sistema a cui non è collegata una tastiera, il programma di interrompe. Sulla console viene segnalato un errore di segmentazione. Se sono state modificate le impostazioni di coreadm, Xsun può produrre un core dump.

Soluzione: Per non avviare Xsun, procedere come segue:

  1. Accedere al sistema sui cui si è interrotto il processo Xsun.

  2. Diventare superutente.

  3. Verificare che sia presente il file /etc/dt/config/Xservers.

    Se il file non esiste, eseguire il comando seguente in una finestra di terminale.


     # mkdir -p /etc/dt/config ; cp /usr/dt/config/Xservers /etc/dt/config/
    
  4. Modificare il file /etc/dt/config/Xservers inserendo il simbolo # all'inizio della riga che contiene una delle stringhe seguenti.

    • /usr/openwin/bin/Xsun

    • /usr/openwin/bin/X

  5. Ripristinare dtlogin.


    # /etc/init.d/dtlogin reset
    


Nota -

Questa procedura non sarà necessaria per le esecuzioni successive di Xsun.


Problemi di rete

libresolv.so.2 esaurisce lo spazio di swap con le applicazioni multithreaded se nel file /etc/nsswitch.conf è specificato DNS (4646349)

Se nel file /etc/nsswitch.conf è specificato il servizio DNS per la ricerca degli host o degli ipnode e il sistema utilizza applicazioni multithreaded, il daemon nscd si interrompe. Questo problema si verifica perché le dimensioni del daemon nscd aumentano lentamente e possono occupare fino a 4 Gbyte di spazio di swap. Se viene esaurito lo spazio di swap, nscd si interrompe e i nuovi processi possono registrare vari tipi di errore.

Soluzione: Per evitare questo problema, modificare le impostazioni di nscd come segue.

  1. Diventare superutente.

  2. Arrestare il daemon nscd.


    # /etc/init.d/nscd stop
    

  3. Aggiungere o modificare le righe seguenti nel file /etc/nscd.conf.

    • keep-hot-count hosts 0

    • keep-hot-count ipnodes 0

  4. Riavviare il daemon nscd.


    # /etc/init.d/nscd start
    


    Nota -

    Se nscd non viene eseguito, lo stesso problema si verifica nelle applicazioni multithreaded durante la ricerca di un host.


Se il daemon di Solaris PPP 4.0 è temporaneamente inattivo, durante il periodo di sospensione si interrompe (4647938)

Il daemon di Solaris Point-to-Point Protocol (PPP) 4.0 (pppd ) si può interrompere in presenza delle seguenti condizioni.

Se il daemon pppd si interrompe, viene registrato un messaggio simile al seguente nel log di sistema appropriato.


data corrente nome host pppd[PID]: [ID 702911 daemon.error] unable
to set IP to pass: Invalid argument
data corrente nome host pppd[PID]: [ID 702911 daemon.error] unable to
enable IPCP

Per maggiori informazioni sulle opzioni demand e holdoff del daemon pppd, vedere la pagina man pppd( 1M).

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La configurazione di più tunnel tra due nodi IP con la funzione di filtro abilitata produce una perdita di pacchetti (4152864)

Se si configurano più tunnel tra due nodi IP e si abilita ip_strict_dst_multihoming o un altro filtro IP, può generarsi una perdita di pacchetti.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Problemi di sicurezza

Lo sblocco dello schermo del CDE rimuove le credenziali Kerberos Versione 5 (4674474)

Se si sblocca una sessione bloccata del CDE, le credenziali di Kerberos Versione 5 (krb5) memorizzate nella cache vengono rimosse e si perde la possibilità di accedere a varie utility di sistema. Il problema si verifica nelle seguenti condizioni.

Se si verifica questo problema, viene visualizzato il seguente messaggio di errore.


lock screen: PAM-KRB5 (auth): Errore nella verifica del TGT con 
l'host/nome-host:
Autorizzazione negata nel codice della cache replicata

Soluzione: Aggiungere le seguenti voci di dtsession non associate al modulo pam_krb5 al file /etc/pam.conf.


dtsession auth requisite pam_authtok_get.so.1
dtsession auth required  pam_unix_auth.so.1

Con queste voci nel file /etc/pam.conf, il modulo pam_krb5 non viene eseguito automaticamente.

Il daemon del server dell'Agenda del CDE esaurisce i descrittori di file (4641721)

Il daemon del server dell'Agenda del CDE (rpc.cmsd) esaurisce i descrittori di file. Se si verifica questo problema, l'Agenda viene visualizzata ma non è possibile aggiungere nuovi appuntamenti. Compare un messaggio che segnala un errore non identificato.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibli del CDE è stata rimossa dall'ambiente operativo Solaris 9 (4483353)

La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibli del CDE è stata temporaneamente rimossa dall'ambiente operativo Solaris 9 per evitare possibili problemi di sicurezza.

Per usare questa funzionalità per un CD-ROM o un altro supporto removibile, procedere in uno dei modi seguenti:


Nota -

Per informazioni aggiornate sui problemi di sicurezza e le relative patch, accedere al sito Web di SunSolve all'indirizzo http://sunsolve.sun.com . Le patch relative alla sicurezza sono disponibili sul sito di SunSolve senza bisogno di un contratto di supporto.


I processi cron, at e batch non permettono di pianificare attività per gli account bloccati (4622431)

Nell'ambiente operativo Solaris 9, gli account bloccati vengono trattati come quelli scaduti o inesistenti. Di conseguenza, le utility cron, at e batch non permettono di pianificare le attività per gli account bloccati.

Soluzione: Per abilitare la pianificazione delle attività per gli account bloccati con le utility cron, at e batch, sostituire il campo della password dell'account bloccato (*LK*) con la stringa NP (che equivale a nessuna password).

Problemi del software aggiuntivo

Veritas Volume Manager si interrompe sui sistemi che utilizzano l'ambiente operativo Solaris 9 (4642114)

Se si esegue Veritas Volume Manager su un sistema che utilizza l'ambiente operativo Solaris 9, le utility vxddladm addjob o vxddladm addsupport generano un core dump.

Soluzione: Procedere come segue.

  1. Diventare superutente.

  2. Verificare che il file /var/ld/ld.config e l'utility /usr/bin/crle siano presenti sul sistema.

  3. Eseguire il comando seguente in una finestra di terminale.


     # /usr/bin/cp /var/ld/ld.config /var/ld/ld.config.save
     # /usr/bin/crle -E LD_LIBRARY_PATH=/usr/lib
     # comando-vxddladm-appropriato
     # /usr/bin/mv /var/ld/ld.config.save /var/ld/ld.config
    

Problemi relativi al CD della documentazione

I collegamenti alla documentazione di iPlanet Directory Server 5.1 non funzionano correttamente

Nella collezione iPlanet Directory ServerTM 5.1, i collegamenti a DocHome e i collegamenti tra manuali diversi non funzionano. Se si selezionano questi collegamenti, il browser visualizza un errore.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Il package SUNWsdocs è necessario per poter rimuovere altri package di documenti

Se si rimuove il package SUNWsdocs e quindi si cerca di rimuovere altri package di documenti, l'operazione non riesce. Questo problema si verifica perché il package SUNWsdocs viene installato con tutte le collezioni e fornisce un punto di accesso per il browser.

Soluzione: Se è stato rimosso il package SUNWsdocs, reinstallarlo dal supporto della documentazione e quindi rimuovere gli altri package di documenti.

Problemi relativi al CD della documentazione

I documenti in formato PDF delle versioni locali europee sono disponibili solo attraverso la versione locale C (4674475)

Nell'ambiente operativo Solaris 9 e sugli altri sistemi UNIX, i documenti in formato PDF del CD "Solaris 9 Documentation 1 of 2" non sono accessibili nelle seguenti versioni locali europee.

Questo problema si verifica a causa di una limitazione di Adobe Acrobat Reader. Per maggiori informazioni su questo problema, accedere al sito Web di Adobe Technote all'indirizzo http://www.adobe.com:80/support/techdocs/294de.htm .

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La rimozione dei package della documentazione di Solaris 9 disinstalla alcune collezioni di documenti di Solaris 9 (4641961)

Alcune collezioni di documenti di Solaris 9 possono essere rimosse dal sistema se si verificano le seguenti condizioni.

  1. Sono stati installati entrambi i CD della documentazione di Solaris 9.

  2. Sono stati quindi rimossi alcuni package di documenti usando l'utility prodreg o il programma di installazione incluso nel CD della documentazione.

I due CD della documentazione di Solaris 9 hanno tre collezioni in comune. Se si rimuovono i package che contengono queste collezioni da una delle installazioni dei CD sul sistema, il package viene rimosso per entrambe le installazioni.

La tabella seguente elenca i package che possono essere rimossi.

Tabella 2-1 Package di documenti di Solaris 9 contenuti in entrambi i CD della documentazione

Package HTML 

Package PDF 

Descrizione della collezione 

SUNWaadm

SUNWpaadm

Solaris 9 System Administrator Collection 

SUNWdev

SUNWpdev

Solaris 9 Developer Collection  

SUNWids

SUNWpids

iPlanet Directory Server 5.1 Collection 

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Problemi di localizzazione

La combinazione AltGraph-E non produce il simbolo dell'euro nella versione locale en_US.UTF-8 (4633549)

Nella versione locale en_US.UTF-8, non è possibile inserire il simbolo dell'euro premendo simultaneamente i tasti AltGraph ed E.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La combinazione Shift-U non produce il risultato previsto nelle versioni locali arabe (4303879)

Per generare il carattere diacritico nelle versioni locali arabe, inserire il carattere arabo e quindi premere Shift-U.

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non funziona correttamente (4307314)

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non funziona correttamente.

Soluzione: Prima di eseguire un'operazione di ordinamento in una versione locale FIGGS UTF-8, impostare la variabile LC_COLLATE sull'equivalente ISO-1.


# echo $LC_COLLATE
>  es_ES.UTF-8
# LC_COLLATE=es_ES.IS08859-1
# export LC_COLLATE
Avviare quindi l'operazione di ordinamento.

Le applicazioni Smartcard e Secure Shell non sono completamente localizzate (4304495, 4680353)

Alcune parti delle applicazioni Smartcard e Secure Shell non sono localizzate e non possono essere interamente tradotte.

Server di directory iPlanet

Problema di configurazione

Quando si inserisce un nome distinto durante l'installazione, usare la codifica del set di caratteri UTF-8. Non sono supportati altri tipi di codifica. Le operazioni di installazione non convertono i dati dalla codifica del set di caratteri locale alla codifica del set di caratteri UTF-8. I file LDIF usati per importare i dati devono usare anche la codifica del set di caratteri UTF-8. Le operazioni di importazione non convertono i dati dalla codifica del set di caratteri locale alla codifica del set di caratteri UTF-8.

Schemi

Lo schema fornito con iPlanet Directory Server 5.1 differisce da quello specificato nella RFC 2256 per le classi di oggetti groupOfNames e groupOfUniquenames. Nello schema fornito, i tipi di attributi member e uniquemember sono opzionali. La RFC 2256 specifica che almeno un valore di questi tipi deve essere presente nella rispettiva classe di oggetti.

L'attributo aci è di tipo operativo. Se non viene richiesto esplicitamente, non viene restituito dalle operazioni di ricerca.

Replicazione

La replicazione multi-master attraverso le WAN non è attualmente supportata.

Plug-in del server

iPlanet Directory Server 5.1 fornisce il plug-in UID Uniqueness. Nella configurazione predefinita, questo plug-in non è attivato. Per verificare l'unicità di alcuni attributi specifici, creare una nuova istanza del plug-in Attribute Uniqueness per ogni attributo. Per maggiori informazioni sul plug-in Attribute Uniqueness, vedere il manuale iPlanet Directory Server 5.1 Administrator's Guide.

Nella configurazione predefinita, il plug-in Referential Integrity è ora disabilitato. Negli ambienti di replicazione multi-master, questo plug-in dovrebbe essere abilitato su un'unica replica master per evitare che si creino loop nella risoluzione dei conflitti. Prima di abilitare il plug-in Referential Integrity sui server che emettono le richieste di concatenamento, analizzare le proprie esigenze a livello di prestazioni, risorse, tempo e integrità. I controlli di integrità possono consumare una notevole quantità di risorse a livello di memoria e CPU.

Ruoli e classi di servizi

L'attributo nsRoleDN viene usato per definire un ruolo. Non deve essere usato per valutare l'appartenenza di un utente a un certo ruolo. Per valutare l'appartenenza a un ruolo, esaminare l'attributo nsrole.

Indicizzazione

Se gli indici VLV si riferiscono a più database, non funzionano correttamente.

Problemi del server di directory iPlanet

Non è possibile creare utenti inattivi attraverso la console (4521017)

Se si avvia la console di iPlanet Directory Server 5.1 e si crea un nuovo utente o un nuovo ruolo impostandolo come inattivo, l'utente o il ruolo non vengono resi inattivi. Non è possibile creare utenti o ruoli inattivi attraverso la console.

Soluzione: Per creare un utente o un ruolo inattivo, procedere come segue:

  1. Creare un utente o un ruolo.

  2. Fare doppio clic sull'utente o sul ruolo creato (oppure selezionarlo facendo clic su Properties dal menu Object).

  3. Fare clic sulla scheda Account.

  4. Fare clic sul pulsante Inactivate.

  5. Fare clic su OK.

L'utente o il ruolo creato viene reso inattivo.

Non è possibile configurare una directory con un suffisso contenente spazi vuoti (4526501)

Se l'utente specifica un DN base contenente uno spazio vuoto, ad esempio o=U.S. Government,C=US durante la configurazione di iPlanet Directory Server, il DN risultante viene troncato in Government,C=US. Al momento della configurazione, il DN dovrebbe essere inserito nella forma o=U.S.%20Government,C=US .

Soluzione: Per correggere il DN base, procedere come segue.

  1. Selezionare la prima directory nella parte sinistra della scheda Servers and Applications della Console.

  2. Modificare il suffisso nel campo secondario della directory User.

  3. Fare clic su OK.

Le informazioni sui criteri delle password non sono sincronizzate tra i server (4527608)

Se si modificano i criteri da usare per le password su un server di directory non-master, tali informazioni non vengono replicate sugli altri server. Il problema riguarda anche i criteri di blocco degli account.

Soluzione: La gestione dei criteri delle password deve essere effettuata manualmente sui singoli server.

Il blocco dell'account rimane attivo anche dopo la modifica della password dell'utente (4527623)

Se un account è bloccato e si modifica la password dell'utente, il blocco rimane attivo.

Soluzione: Ripristinare gli attributi accountUnlockTime, passwordRetryCount e retryCountResetTime per sbloccare l'account.

Non è possibile eseguire un backup della console subito dopo l'installazione (4531022)

Se si installa iPlanet Directory Server, si avvia la console, si inizializza la directory con un file LDIF e quindi si esegue un backup del server, la Console segnala che il backup è stato eseguito mentre in realtà l'operazione non è riuscita.

Soluzione: Dopo avere inizializzato il database, eseguire le operazioni seguenti dalla console:

  1. Arrestare il server.

  2. Riavviare il server.

  3. Eseguire il backup.

Il server ignora la diversità tra maiuscole e minuscole durante la normalizzazione degli attributi dei DN (4630941)

Se si utilizzano i servizi di denominazione LDAP e si creano percorsi di automount con nomi differenziati esclusivamente dall'uso diverso di maiuscole e di minuscole, tali percorsi vengono considerati uguali. Il server di directory non permette di creare elementi in cui l'unica differenza tra l'attributo del nome e un elemento già esistente sia nell'uso diverso di maiuscole e minuscole. Ad esempio, se esiste già un elemento con gli attributi attr=test,dc=azienda,dc=com , il server non consente di creare l'elemento attr=Test,dc=azienda,dc=com . Quando si utilizzano i servizi di denominazione LDAP, i percorsi di automount devono essere unici indipendentemente dall'uso di maiuscole e minuscole.


Nota -

Non è perciò possibile utilizzare due percorsi di nome /home/test e /home/Test.


Soluzione: Nessuna.

L'arresto del server durante un'operazione di esportazione, backup, ripristino o indicizzazione produce un crash (4678334)

Se il server viene arrestato durante un'operazione di esportazione, backup, ripristino o indicizzazione, si genera un crash.

Soluzione: Non arrestare il server durante questo tipo di operazioni.

La replicazione non supporta l'uso di certificati auto-firmati (4679442)

Se si cerca di configurare una replicazione via SSL con un meccanismo di autenticazione basata su certificati e il certificato dell'emittente è auto-firmato o può comportarsi solo come certificato di un server SSL, non può cioè "rivestire" il ruolo del client durante l'handshake SSL, la replicazione non riesce.

Soluzione: Nessuna.