Guida all'installazione di Solaris 9 12/03

Capitolo 7 Preconfigurazione delle informazioni sul sistema (procedure)

In questo capitolo viene spiegato come preconfigurare le informazioni sul sistema. La preconfigurazione evita che le informazioni così specificate vengano richieste durante l'installazione dell'ambiente operativo Solaris. Viene inoltre spiegato come preconfigurare le informazioni riguardanti la Gestione consumiTM. Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:

Vantaggi della preconfigurazione delle informazioni sul sistema

Tutti i metodi di installazione richiedono varie informazioni sulla configurazione del sistema, ad esempio le periferiche collegate, il nome host, l'indirizzo IP (Internet Protocol) e il servizio di denominazione. Queste informazioni, prima di essere richieste all'utente, vengono ricercate nel file sysidcfg e quindi nei database del servizio di denominazione.

Se il programma Solaris Web Start, il programma suninstall di Solaris o il programma di installazione JumpStart personalizzato rilevano la presenza delle informazioni preconfigurate, queste non vengono richieste all'utente. Ad esempio, si supponga di dover installare molti sistemi e di voler evitare che il fuso orario venga richiesto per ognuno durante l'installazione di Solaris 9. È possibile specificare il fuso orario nel file sysidcfg o nei database del servizio di denominazione. Durante l'installazione di Solaris 9, le informazioni sul fuso orario non verranno richieste.

Metodi per preconfigurare le informazioni sul sistema

Per preconfigurare le informazioni sul sistema sono disponibili due metodi. È possibile aggiungere le informazioni di configurazione:

Se il sito usa DHCP, è inoltre possibile preconfigurare alcune informazioni di sistema nel sever DHCP del sito. Per maggiori informazioni sull'uso di un server DHCP per preconfigurare le informazioni di sistema, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (attività).

Utilizzare la tabella seguente per determinare se utilizzare un file sysidcfg o un database di servizi di denominazione per preconfigurare le informazioni di configurazione del sistema.

Tabella 7–1 Metodi per preconfigurare le informazioni sul sistema

Informazione preconfigurabile 

Preconfigurabile con il file sysidcfg?

Preconfigurabile con il servizio di denominazione?

Servizio di denominazione 

Sì 

Sì 

Nome del dominio 

Sì 

No 

Name server 

Sì 

No 

Interfaccia di rete 

Sì 

No 

Nome host 

Sì 

Poiché questa informazione riguarda un singolo sistema, è preferibile modificare il servizio di denominazione anziché creare un file sysidcfg differente per ogni sistema.

Sì 

Indirizzo IP (Internet Protocol) 

Sì 

Poiché questa informazione riguarda un singolo sistema, è preferibile modificare il servizio di denominazione anziché creare un file sysidcfg differente per ogni sistema.

Sì 

Maschera di rete 

Sì 

No 

DHCP 

Sì 

No 

IPv6 

Sì 

No 

Router predefinito 

Sì 

No 

Password di root 

Sì 

No 

Criteri di sicurezza 

Sì 

No 

Lingua (versione locale) in cui visualizzare il programma di installazione e il desktop 

Sì 

Sì, se NIS o NIS+ 

No, se DNS o LDAP 

Tipo di terminale 

Sì 

No 

Fuso orario 

Sì 

Sì 

Data e ora 

Sì 

Sì 

Proxy Web 

No 

Queste informazioni possono essere configurate durante l'installazione Solaris Web Start, ma non attraverso il file sysidcfg o il servizio di denominazione.

No 

x86: Tipo di monitor 

Sì 

No 

x86: Lingua e layout della tastiera  

Sì 

No 

x86: Scheda grafica, profondità dei colori, risoluzione e dimensione dello schermo 

Sì 

No 

x86: Dispositivo di puntamento, numero di pulsanti, livello IRQ 

Sì 

No 

SPARC: Gestione consumi (spegnimento automatico) 

Non è possibile preconfigurare la Gestione consumi tramite il file sysidcfg o il servizio di denominazione. Per maggiori dettagli, vedere SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi.

No 

No 

Preconfigurazione con il file sysidcfg

Il file sysidcfg permette di specificare una serie di parole chiave con cui preconfigurare il sistema. Le parole chiave sono descritte nella Tabella 7–2.

Occorre creare un file sysidcfg diverso per ogni sistema che richiede una configurazione differente. È invece possibile usare lo stesso file sysidcfg per preconfigurare le informazioni comuni a tutti i sistemi, ad esempio il fuso orario. Tuttavia, se si desidera preconfigurare una password di root differente per ognuno di questi sistemi, occorrerà creare un file sysidcfg diverso per ognuno.

Il file sysidcfg può essere collocato:


Nota –

Se si desidera eseguire un'installazione JumpStart personalizzata usando un file sysidcfg residente su un dischetto, occorre salvare il file sysidcfg sul dischetto del profilo. Per creare un dischetto con il profilo del sistema, vedere Creazione di un dischetto dei profili per sistemi standalone.


È possibile collocare un solo file sysidcfg nella stessa directory o sullo stesso dischetto. Se occorre creare più file sysidcfg, è necessario salvarli in directory o su dischetti differenti.

Regole di sintassi per il file sysidcfg

Il file sysidcfg accetta due tipi di parole chiave: dipendenti e indipendenti. Le parole chiave dipendenti sono uniche solo all'interno di una parola chiave indipendente. La loro esistenza dipende dalla parola chiave indipendente a cui sono associate.

In questo esempio, name_service è la parola chiave indipendente, mentre domain_name e name_server sono le parole chiave dipendenti:

name_service=NIS {domain_name=orione.centrale.sun.it
name_server=condor(129.152.112.3)}

Regola di sintassi 

Esempio 

Le parole chiave indipendenti possono comparire in qualunque ordine. 

pointer=MS-S
display=ati {size=15-inch}

Nelle parole chiave, non c'è differenza tra maiuscole e minuscole.  

TIMEZONE=US/Central
terminal=PC Console

Le parole chiave dipendenti devono essere racchiuse tra parentesi graffe ({}) per essere associate alla relativa parola chiave indipendente.  

name_service=NIS 
       {domain_name=marquee.central.sun.it
        name_server=connor(129.152.112.3)}

Opzionalmente, i valori possono essere racchiusi tra virgolette singole (') o doppie (“). 

network_interface='none'

Viene considerata valida una sola istanza di ogni parola chiave. Se la stessa parola chiave viene specificata più volte, viene usata solo la prima istanza. 

network_interface=none
network_interface=le0

Parole chiave del file sysidcfg

La tabella seguente descrive le parole chiave che è possibile usare nel file sysidcfg.

Tabella 7–2 Parole chiave accettate dal file sysidcfg

Informazioni di configurazione 

Parole chiave 

Valori o esempi 

Servizio di denominazione, nome del dominio, name server 

name_service=NIS, NIS+, DNS, LDAP, NONE

 
  

Opzioni per NIS e NIS+: {domain_name=nome_dominio name_server=nome_host(indirizzo_ip)}

name_service=NIS {domain_name=ovest.arp.it name_server=quercia(129.221.2.1)}

name_service=NIS+ {domain_name=ovest.arp.it. name_server=quercia(129.221.2.1)}

 

Opzioni per DNS: {domain_name=nome_dominio name_server= indirizzo_ip,indirizzo_ip, indirizzo_ip (max. tre) search=nome_dominio,nome_dominio,nome_dominio,nome_dominio,nome_dominio, nome_dominio (max. sei, con lunghezza totale non superiore a 250 caratteri)}

name_service=DNS {domain_name=ovest.arp.it name_server=10.0.1.10,10.0.1.20 search=arp.it,est.arp.it}


Nota –

Scegliere un solo valore per name_service. A seconda delle esigenze, è possibile includere una, entrambe o nessuna delle parole chiave domain_name e name_server. Se non viene usata nessuna delle parole chiave, omettere le parentesi graffe {}.


 

Opzioni per LDAP: {domain_name=nome_dominio profile=nome_profilo profile_server=indirizzo_ip proxy_dn="dn_bind_proxy" proxy_password=password}

name_service=LDAP 
{domain_name=ovest.arp.it 
profile=default 
profile_server=129.221.2.1 
proxy_dn="cn=proxyagent,ou=profile,
dc=west,dc=arp,dc=com" 
proxy_password=password}


Nota –

Le parole chiave proxy_dn e proxy_password sono opzionali. Il valore di proxy_dn deve essere racchiuso tra virgolette doppie.


Interfaccia di rete, nome host, indirizzo IP (Internet Protocol), maschera di rete, DHCP, IPv6 

network_interface=NONE, PRIMARY o valore

  • NONE disattiva il collegamento in rete

  • PRIMARY è la prima interfaccia attiva e senza loopback rilevata sul sistema. L'ordine è lo stesso usato in “ifconfig”. Se non è attiva nessuna interfaccia, viene usata la prima senza loopback. Se non viene trovata alcuna interfaccia senza loopback, il sistema viene configurato come NON-NETWORKED (non in rete).

  • valore specifica un'interfaccia, ad esempio le0 o hme0

  Se si utilizza il protocollo DHCP, specificare: {dhcp protocol_ipv6=yes_o_no}

network_interface=primary {dhcp protocol_ipv6=yes}

 

Se non si utilizza il protocollo DHCP, specificare: {hostname=nome_host default_route=indirizzo_ip o NONE ip_address=indirizzo_ip netmask=maschera_di_rete protocol_ipv6=yes_o_no}


Nota –

Se non si utilizza DHCP, non è necessario specificare protocol_ipv6=yes e default_route. Occorre tuttavia ricordare quanto segue.

  • Per le installazioni JumpStart, se protocol_ipv6 non viene specificato in questo file viene richiesto durante l'installazione.

  • Se default_route non viene specificato e non viene rilevata una route predefinita usando l'apposito protocollo ICMP, viene richiesto di sceglierla esplicitamente.


Se si utilizza il file sysidcfg in un'installazione boot WAN, occorre impostare protocol_ipv6=no.

network_interface=le0 {hostname=felino default_route=129.146.88.1 ip_address=129.146.88.210 netmask=255.255.0.0 protocol_ipv6=no}


Nota –

Scegliere un solo valore per network_interface. È possibile utilizzare qualunque combinazione, o nessuna, delle parole chiave hostname, ip_address e netmask. Se si sceglie di non usare nessuna di queste parole chiave, omettere le parentesi graffe ({}).


Password di root 

root_password= password_di_root

Valore crittografato derivato da /etc/shadow.

Criteri di sicurezza 

security_policy=kerberos, NONE

Opzioni per Kerberos: {default_realm=FQDN admin_server=FQDN kdc=FQDN1, FQDN2, FQDN3}

(FQDN è il nome di un dominio pienamente qualificato)

security_policy=kerberos 
{default_realm=SitoX.it 
admin_server=amminkrb.SitoX.it 
kdc=kdc1.SitoX.it, 
kdc2.SitoX.it}


Nota –

È possibile specificare da uno a tre KDC (Key Distribution Center).


Lingua in cui visualizzare il programma di installazione e il desktop 

system_locale=versione_locale

Per i valori ammessi per le versioni locali, vedere la directory /usr/lib/locale o il Appendice D.

Tipo di terminale 

terminal=tipo_terminale

Per i valori ammessi, vedere le sottodirectory di /usr/share/lib/terminfo.

Fuso orario 

timezone=fuso_orario

Per i valori ammessi per i fusi orari, vedere le directory e i file sotto /usr/share/lib/zoneinfo. Il valore del fuso orario equivale al percorso rispetto alla directory /usr/share/lib/zoneinfo . Ad esempio, il fuso orario per la zona montuosa degli Stati Uniti è US/Mountain. Il fuso orario per il Giappone è Japan. È anche possibile specificare un fuso orario Olson.

Data e ora 

timeserver=localhost, nome_host, indirizzo_ip

Specificando localhost come server per l'ora, l'ora di sistema viene considerata quella corretta. Se non si utilizza un servizio di denominazione e si specificano il nome_host o l'indirizzo_ip di un sistema, per impostare l'ora viene usata l'ora di quel sistema.

x86: Tipo di monitor 

monitor=tipo_monitor

Sul sistema da installare, eseguire kdmconfig -d nome_file. Aggiungere l'output risultante al file sysidcfg.

x86: Lingua e layout della tastiera  

keyboard=lingua_tastiera {layout=valore}

Sul sistema da installare, eseguire kdmconfig -d nome_file. Aggiungere l'output risultante al file sysidcfg.

x86: Scheda grafica, profondità dei colori, risoluzione e dimensione dello schermo 

display=scheda_grafica {size=dim_schermo depth=prof_colori resolution=risoluzione}

Sul sistema da installare, eseguire kdmconfig -d nome_file. Aggiungere l'output risultante al file sysidcfg.

x86: Dispositivo di puntamento, numero di pulsanti, livello IRQ 

pointer=dispositivo_di_puntamento {nbuttons=numero_pulsanti irq=valore}

Sul sistema da installare, eseguire kdmconfig -d nome_file. Aggiungere l'output risultante al file sysidcfg.

Creare un file di configurazione sysidcfg

  1. Creare un file denominato sysidcfg in un editor di testo.

  2. Inserire le parole chiave desiderate.

  3. Salvare il file sysidcfg.


    Nota –

    Se vengono creati più file sysidcfg, è necessario salvarli in directory separate o su dischetti diversi.


  4. Rendere disponibile il file sysidcfg ai client usando:

    • Un file system NFS condiviso. Per configurare il sistema per l'installazione in rete, usare add_install_client(1M) con l'opzione -p.

    • La directory radice (/) di un dischetto UFS o PCFS.

SPARC: Esempio di file sysidcfg

Qui di seguito è riportato un esempio di file sysidcfg per un gruppo di sistemi SPARC. I nomi host, gli indirizzi IP e le maschere di rete di questi sistemi sono stati preconfigurati nel servizio di denominazione. Poiché in questo file sono definite tutte le informazioni richieste per la configurazione dei sistemi, è possibile eseguire l'installazione usando un profilo JumpStart personalizzato.

system_locale=en_US
timezone=US/Central
terminal=sun-cmd
timeserver=localhost
name_service=NIS {domain_name=marquee.central.sun.com
                  name_server=connor(129.152.112.3)}
root_password=m4QPOWNY
network_interface=le0 {hostname=feron 
                       default_route=129.146.88.1 
                       ip_address=129.146.88.210 
                       netmask=255.255.0.0 
                       protocol_ipv6=no}
security_policy=kerberos {default_realm=Yoursite.COM 
                          admin_server=krbadmin.Yoursite.COM 
                          kdc=kdc1.Yoursite.COM, 
                          kdc2.Yoursite.COM}

x86: Esempio di file sysidcfg

L'esempio seguente riporta un file sysidcfg creato per un gruppo di sistemi x86 che utilizzano lo stesso tipo di tastiera, di scheda grafica e di dispositivo di puntamento. Le informazioni sui dispositivi (keyboard, display e pointer) sono state ottenute eseguendo il comando kdmconfig(1M) con l'opzione -d. Usando il file sysidcfg di questo esempio, durante il processo di installazione verrà chiesto di selezionare una lingua (system_locale).

keyboard=ATKBD {layout=US-English}
display=ati {size=15-inch}
pointer=MS-S
timezone=US/Central
timeserver=condor
terminal=ibm-pc
name_service=NIS {domain_name=orione.central.sun.com
                  name_server=condor(129.152.112.3)}
root_password=URFUni9

Preconfigurazione con il servizio di denominazione

La tabella seguente contiene i principali database dei servizi di denominazione che è possibile usare per preconfigurare le informazioni sui sistemi.

Informazione da preconfigurare 

Database dei servizi di denominazione 

Nome host e indirizzo IP (Internet Protocol) 

hosts

Data e ora 

hosts. Specificare l'alias timehost vicino al nome host del sistema che dovrà fornire la data e l'ora per gli altri sistemi da installare.

Fuso orario 

timezone

Maschera di rete 

netmasks

La versione locale del sistema non può essere preconfigurata con i servizi di denominazione DNS e LDAP. Se si utilizzano i servizi di denominazione NIS o NIS+, seguire la procedura appropriata per preconfigurare la versione locale del sistema:

Preconfigurare la versione locale con il servizio di denominazione NIS

  1. Diventare superutente sul name server.

  2. Modificare /var/yp/Makefile aggiungendo la mappa locale.

    1. Inserire la procedura seguente dopo l'ultima procedura variabile.time.

      locale.time:  $(DIR)/locale
              -@if [ -f $(DIR)/locale ]; then \
                     sed -e "/^#/d" -e s/#.*$$// $(DIR)/locale \
                     | awk '{for (i = 2; i<=NF; i++) print $$i, $$0}' \
                     | $(MAKEDBM) - $(YPDBDIR)/$(DOM)/locale.byname; \
                     touch locale.time; \
                     echo "versione locale aggiornata"; \
                     if [ ! $(NOPUSH) ]; then \
                             $(YPPUSH) locale.byname; \
                             echo "versione locale propagata"; \
                     else \
                     : ; \
                     fi \
              else \
                     echo "Impossibile trovare $(DIR)/locale"; \
              fi
    2. Ricercare la stringa all: e, alla fine dell'elenco di variabili, inserire la parola locale.

      all: passwd group hosts ethers networks rpc services protocols \
      	netgroup bootparams aliases publickey netid netmasks c2secure \
      	timezone auto.master auto.home locale
      
    3. Verso la fine del file, dopo l'ultima riga di questo tipo, inserire la stringa locale: locale.time su una nuova riga.

      passwd: passwd.time
      group: group.time
      hosts: hosts.time
      ethers: ethers.time
      networks: networks.time
      rpc: rpc.time
      services: services.time
      protocols: protocols.time
      netgroup: netgroup.time
      bootparams: bootparams.time
      aliases: aliases.time
      publickey: publickey.time
      netid: netid.time
      passwd.adjunct: passwd.adjunct.time
      group.adjunct: group.adjunct.time
      netmasks: netmasks.time
      timezone: timezone.time
      auto.master: auto.master.time
      auto.home: auto.home.time
      locale: locale.time
      
    4. Salvare il file.

  3. Creare il file /etc/locale e inserire una riga per ogni dominio o per ogni sistema specifico:

    locale nome_dominio
    

    Oppure

    locale nome_sistema
    

    Nota –

    Le versioni locali valide sono elencate nell'Appendice D.


    Ad esempio, la riga seguente specifica che la lingua predefinita usata nel dominio worknet.fr è il francese:

    fr worknet.fr

    La riga seguente specifica invece che la lingua predefinita del sistema charlie è il francese belga:

    fr_BE charlie 

    Nota –

    Le versioni locali sono disponibili sul DVD Solaris o sul CD Solaris Software 1 of 2.


  4. Creare le mappe:


    # cd /var/yp; make
    

    I sistemi specificati individualmente o mediante il dominio nella mappa locale sono ora configurati per l'uso della versione locale predefinita. La versione locale così specificata verrà usata durante l'installazione e sul desktop dopo il riavvio del sistema.

Preconfigurare la versione locale con il servizio di denominazione NIS+

La procedura seguente presuppone che sia configurato un dominio NIS+. La procedura per la configurazione dei domini NIS+ è descritta nel manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

  1. Eseguire il login in un name server come superutente o come membro del gruppo di amministrazione NIS+.

  2. Creare la tabella locale:


    # nistbladm -D access=og=rmcd,nw=r -c locale_tbl name=SI,nogw= 
    locale=,nogw= comment=,nogw= locale.org_dir.`nisdefaults -d` 
    
  3. Aggiungere le righe necessarie alla tabella locale.


    # nistbladm -a name=nome locale=versione_locale comment=commento 
    locale.org_dir.`nisdefaults -d`
    
    nome

    Può essere il nome del dominio o il nome del sistema per il quale si desidera preconfigurare una versione locale predefinita.

    versione_locale

    È la versione locale che si desidera installare sul sistema e usare sul desktop dopo il reboot. Le versioni locali valide sono elencate nell'Appendice D.

    commento

    È il campo di commento. I commenti di più parole devono essere racchiusi tra virgolette doppie.


    Nota –

    Le versioni locali sono disponibili sul DVD Solaris o sul CD Solaris Software 1 of 2.


    I sistemi specificati individualmente o mediante il dominio nella tabella locale sono ora configurati per l'uso della versione locale predefinita. La versione locale così specificata verrà usata durante l'installazione e sul desktop dopo il riavvio del sistema.

Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (attività)

Il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette di configurare automaticamente i sistemi host in una rete TCP/IP durante il boot. DHCP utilizza un meccanismo di client e server. I server memorizzano e gestiscono le informazioni di configurazione per i client e forniscono tali informazioni ai client su richiesta. Le informazioni includono l'indirizzo IP del client e informazioni sui servizi di rete disponibili per il client.

Uno dei vantaggi principali offerti da DHCP è la capacità di gestire le assegnazioni degli indirizzi IP tramite leasing. Questo metodo permette di ritirare gli indirizzi IP non utilizzati e di riassegnarli ad altri client. Ciò permette di utilizzare per il sito un numero minore di indirizzi IP rispetto a quello che sarebbe necessario se a tutti i client fosse assegnato un indirizzo permanente.

Con DHCP è possibile installare l'ambiente operativo Solaris su determinati sistemi client della rete. Possono infatti avvalersi di questa funzionalità solo i sistemi Sun Enterprise Ultra e x86 che soddisfano i requisiti hardware per l'esecuzione di Solaris.

A seguire vengono illustrate le attività da eseguire per consentire ai client di ottenere i parametri di installazione utilizzando il protocollo DHCP.

Tabella 7–3 Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP - Mappa delle attività

Operazione 

Descrizione 

Istruzioni 

Impostare un server di installazione. 

Impostare un server Solaris per il supporto dei client su cui installare l'ambiente operativo Solaris dalla rete. 

Capitolo 10

Impostare i sistemi client per l'installazione di Solaris in rete usando DHCP. 

Usare add_install_client -d per aggiungere il supporto dell'installazione in rete con DHCP per una classe di client (ad esempio, sistemi di un determinato tipo) o un ID client particolare.

Uso del DVD di Solaris: 

Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un DVD

Uso del CD di Solaris: 

Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un CD

add_install_client(1M)

Preparare la rete per l'uso del servizio DHCP. 

Decidere la configurazione del server DHCP. 

“Planning for DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services

Configurare il server DHCP. 

Avvalersi di DHCP Manager per configurare il server DHCP 

“Configuring DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services

Creare le opzioni DHCP per i parametri di installazione e le macro che includono le opzioni. 

Usare DHCP Manager o dhtadm per creare nuove opzioni di fornitori e macro che il server DHCP possa utilizzare per trasmettere le informazioni di installazione ai client.

Creazione di opzioni DHCP e macro per i parametri di installazione di Solaris

Creazione di opzioni DHCP e macro per i parametri di installazione di Solaris

Quando si aggiungono i client con lo script add_install_client -d sul server di installazione, lo script riporta le informazioni di configurazione DHCP nell'output standard. Tali informazioni vengono utilizzare alla creazione delle opzioni e delle macro necessarie per trasmettere ai client le informazioni dell'installazione di rete.

Per installare i client DHCP dalla rete, occorre creare le opzioni della categoria dei fornitori per la trasmissione delle informazioni necessarie all'installazione dell'ambiente operativo Solaris. Tabella 7–4 mostra le opzioni da creare e le proprietà necessarie per la loro creazione. Le classi di fornitori elencate nella tabella seguente determinano quali classi di client possono utilizzare l'opzione. Le classi sono elencate unicamente a titolo esemplificativo. Occorre specificare classi di client che indichino i client che si devono effettivamente installare dalla rete. Vedere “Working With DHCP Options (Task Map)” in System Administration Guide: IP Services per informazioni su come determinare la classe di client corretta.

Per informazioni in dettaglio sulle opzioni DHCP, vedere “DHCP Option Information” in System Administration Guide: IP Services.

Tabella 7–4 Values for Creating Vendor Category Options for Solaris Clients

Nome 

Codice 

Tipo di dati 

Granularità 

Massimo 

Classi di fornitori dei client * 

Descrizione 

Le opzioni della seguente categoria di fornitori sono richieste per abilitare un server DHCP al supporto dei client di installazione di Solaris. Tali opzioni sono utilizzate negli script di avvio dei client di Solaris.

SrootIP4

Indirizzo IP 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP del server root 

SrootNM

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Nome host del server radice 

SrootPTH

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso della directory radice del client sul server radice 

SinstIP4

10 

Indirizzo IP 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP del server di installazione JumpStart 

SinstNM

11 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Nome host del server di installazione 

SinstPTH

12 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso dell'immagine di installazione sul server di installazione 

Le opzioni seguenti possono essere utilizzate dagli script di avvio del client, ma non sono strettamente necessarie.

SrootOpt

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Opzioni di attivazione NFS dal file system radice del client 

SbootFIL

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di boot del client 

SbootRS

NUMERO 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Dimensioni di lettura NFS usate dal programma di boot standalone al caricamento del kernel 

SsysidCF

13 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file sysidcfg, nel formato server:/percorso

SjumpsCF

14 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di configurazione JumpStart nel formato server:/percorso

SbootURI

16 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di boot standalone o percorso del file di boot WAN. Per il file di boot standalone, usare il formato seguente. 

tftp://inetboot.sun4u

Per il file di boot WAN, il formato è invece: 

http://host.dominio/percorso-file

Questa opzione può essere utilizzata in modo da escludere le impostazioni BootFile e siaddr per recuperare il file di boot standalone. Protocolli supportati: tftp (inetboot), http (wanboot). Ad esempio, usare il formato seguente: tftp://inetboot.sun4u

SHTTPproxy

17 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP e numero di porta del server proxy utilizzati nella rete. Questa opzione è necessaria solo quando il client esegue il boot dalla WAN e la rete locale usa un server proxy. Ad esempio, usare il formato seguente: 198.162.10.5:8080

Le opzioni seguenti non sono attualmente utilizzate dagli script di avvio dei client di Solaris. Si possono usare solo se si modificano gli script di avvio.

SswapIP4

Indirizzo IP 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP del server di swap 

SswapPTH

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di swap del client sul server di swap 

Stz

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Fuso orario del client 

Sterm

15 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Tipo di terminale  

Una volta create le opzioni, si possono creare le macro che includono tali opzioni. La tabella seguente riporta esempi di macro che si possono creare a supporto dell'installazione di Solaris per i client.

Tabella 7–5 Esempi di macro per il supporto dell'installazione di rete

Nome della macro 

Contiene le opzioni e le macro: 

Solaris

SrootIP4, SrootNM, SinstIP4, SinstNM

sparc

SrootPTH, SinstPTH

sun4u

Macro Solaris e sparc

i86pc

Macro Solaris, SrootPTH, SinstPTH, SbootFIL

SUNW.i86pc

Macro i86pc

SUNW.Sun-Blade-1000

Macro sun4u, SbootFIL

SUNW.Sun-Fire-880

Macro sun4u, SbootFIL

Macro indirizzo di rete xxx.xxx.xxx.xxx

L'opzione BootSrvA può essere aggiunta alle macro di indirizzi già esistenti. Il valore di BootSrvA deve indicare il server tftboot.

I nomi delle macro elencati nella tabella precedente corrispondono alle classi di fornitori dei client da installare dalla rete. Tali nomi sono esemplificativi dei client che potrebbero essere presenti in rete. Vedere “Working With DHCP Options (Task Map)” in System Administration Guide: IP Services per informazioni sulla determinazione della classe di client di un fornitore.

Opzioni e macro si possono creare avvalendosi dei metodi seguenti.

Scrittura di uno script che utilizza dhtadm per creare opzioni e macro

Si può creare uno script con la Korn shell adattando l'esempio in Esempio 7–1 in modo da creare tutte le opzioni elencate nella Tabella 7–4 e alcune utili macro. Accertarsi di modificare tutti gli indirizzi IP e i valori contenuti tra virgolette in modo che corrispondano agli indirizzi IP corretti, ai nomi dei server e ai percorsi per la rete. Inoltre si dovrebbe modificare la chiave Vendor= per indicare la classe di client presenti. Usare le informazioni indicate da add_install_client -d per ottenere i dati necessari ad adattare lo script.


Esempio 7–1 Esempio di script per il supporto dell'installazione di rete

# Load the Solaris vendor specific options. We'll start out supporting 
# the Sun-Blade-1000, Sun-Fire-880, and i86 platforms. Changing -A to -M would replace
# the current values, rather than add them.
dhtadm -A -s SrootOpt -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,1,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SrootIP4 -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,2,IP,1,1'
dhtadm -A -s SrootNM -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,3,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SrootPTH -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,4,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SswapIP4 -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,5,IP,1,0'
dhtadm -A -s SswapPTH -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,6,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SbootFIL -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,7,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s Stz -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,8,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SbootRS -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,9,NUMBER,2,1'
dhtadm -A -s SinstIP4 -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,10,IP,1,1'
dhtadm -A -s SinstNM -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,11,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SinstPTH -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,12,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SsysidCF -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,13,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SjumpsCF -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,14,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s Sterm -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,15,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SbootURI -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,16,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SHTTPproxy -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,17,ASCII,1,0'
# Load some useful Macro definitions.
# Define all Solaris-generic options under this macro named Solaris.
dhtadm -A -m Solaris -d \
':SrootIP4=10.21.0.2:SrootNM="blue2":SinstIP4=10.21.0.2:SinstNM="red5":'
# Define all sparc-platform specific options under this macro named sparc.
dhtadm -A -m sparc -d \
':SrootPTH="/export/sparc/root":SinstPTH="/export/sparc/install":'
# Define all sun4u architecture-specific options under this macro named sun4u. 
#  (Includes Solaris and sparc macros.)
dhtadm -A -m sun4u -d ':Include=Solaris:Include=sparc:'
# Solaris on IA32-platform-specific parameters are under this macro named i86pc.
dhtadm -A -m i86pc -d \
':Include=Solaris:SrootPTH="/export/i86pc/root":SinstPTH="/export/i86pc/install"\
:SbootFIL="/platform/i86pc/kernel/unix":'
# Solaris on IA32 machines are identified by the "SUNW.i86pc" class. All
# clients identifying themselves as members of this class will see these
# parameters in the macro called SUNW.i86pc, which includes the i86pc macro.
dhtadm -A -m SUNW.i86pc -d ':Include=i86pc:'
# Sun-Blade-1000 platforms identify themselves as part of the 
# "SUNW.Sun-Blade-1000" class.
# All clients identifying themselves as members of this class
#  will see these parameters.
dhtadm -A -m SUNW.Sun-Blade-1000 -d \
':SbootFIL="/platform/sun4u/kernel/sparcv9/unix":\
Include=sun4u:'
# Sun-Fire-880 platforms identify themselves as part of the "SUNW.Sun-Fire-880" class.
# All clients identifying themselves as members of this class will see these parameters.
dhtadm -A -m SUNW.Sun-Fire-880 -d \
':SbootFIL="/platform/sun4u/kernel/sparcv9/unix":Include=sun4u:'
# Add our boot server IP to each of the network macros for our topology served by our
# DHCP server. Our boot server happens to be the same machine running our DHCP server.
dhtadm -M -m 10.20.64.64 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.20.64.0 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.20.64.128 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.21.0.0 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.22.0.0	-e BootSrvA=10.21.0.2
# Make sure we return host names to our clients.
dhtadm -M -m DHCP-servername -e Hostname=_NULL_VALUE_
# The client with this MAC address is a diskless client. Override the root settings
# which at the network scope setup for Install with our client's root directory.
dhtadm -A -m 0800201AC25E -d \
':SrootIP4=10.23.128.2:SrootNM="orange-svr-2":SrootPTH="/export/root/10.23.128.12":'

Come superutente, eseguire dhtadm in modalità batch. Specificare il nome dello script per aggiungere le opzioni e le macro a dhcptab. Ad esempio, se il nome dello script è netinstalloptions, digitare il comando seguente:


# dhtadm -B netinstalloptions

I client con classi di fornitori elencate nella stringa Vendor= possono ora utilizzare DHCP per l'installazione dalla rete.

Per maggiori informazioni sull'uso del comando dhtadm, vedere dhtadm(1M). Per maggiori informazioni sul file dhcptab, vedere dhcptab(4).

Uso di DHCP Manager per creare opzioni e macro di installazione

DHCP Manager permette di creare le opzioni elencate in Tabella 7–4 e le macro elencate in Tabella 7–5.

Creazione di opzioni per il supporto dell'installazione di Solaris (DHCP Manager)

Nella procedura seguente si presume che il server DHCP sia già stato configurato. Qualora il server DHCP non sia stato ancora configurato, vedere “Planning for DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services.

  1. Diventare superutente sul sistema server DHCP.

  2. Avviare DHCP Manager.


    # /usr/sadm/admin/bin/dhcpmgr &
    

    Compare la finestra di DHCP Manager.

  3. Selezionare la scheda Opzioni in DHCP Manager.

  4. Scegliere Crea dal menu Modifica.

    Si apre la finestra di dialogo Crea opzione.

  5. Digitare il nome della prima opzione, quindi i relativi valori appropriati.

    Usare Tabella 7–4 per controllare i nomi e i valori delle opzioni da creare. Notice that the vendor client classes are only suggested values. Occorre creare classi che indichino i tipi di client effettivi per i quali ricavare i parametri di installazione di Solaris dal servizio DHCP. Vedere “Working With DHCP Options (Task Map)” in System Administration Guide: IP Services per informazioni su come determinare la classe di client corretta.

  6. Una volta immessi tutti i valori, fare clic su OK.

  7. Nella scheda Opzioni, selezionare l'opzione appena creata.

  8. Selezionare Duplica dal menu Modifica.

    Si apre la finestra di dialogo Duplica opzione.

  9. Digitare il nome dell'altra opzione, quindi modificare i valori di conseguenza.

    I valori di codice, tipo di dati, granularità e massimo sono quelli che necessiteranno più probabilmente di una modifica. Vedere la Tabella 7–4 per ricavare i valori.

  10. Ripetere da Punto 7 a Punto 9 finché non sono state create tutte le opzioni.

    Ora si possono creare le macro per trasmettere le opzioni ai client per l'installazione di rete, come descritto nella procedura seguente.


    Nota –

    Non è ncessario aggiungere queste opzioni al file /etc/dhcp/inittab del client di Solaris perché vi sono già incluse.


Creazione di macro per il supporto dell'installazione di Solaris (DHCP Manager)

Nella procedura seguente si presume che il server DHCP sia già stato configurato. Qualora il server DHCP non sia stato ancora configurato, vedere “Planning for DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services.

  1. Selezionare la scheda Macro in DHCP Manager.

  2. Scegliere Crea dal menu Modifica.

    Si apre la finestra di dialogo Crea macro.

  3. Digitare il nome della macro.

    Vedere Tabella 7–5 per i nomi delle macro che si possono utilizzare.

  4. Fare clic sul pulsante Seleziona.

    Si apre la finestra di dialogo Seleziona opzione.

  5. Selezionare Vendor nell'elenco Categoria.

    Le opzioni di fornitori create compariranno in elenco.

  6. Selezionare un'opzione da aggiungere alla macro e fare clic su OK.

  7. Digitare un valore per l'opzione.

    Vedere Tabella 7–4 per il tipo di dati dell'opzione e fare riferimento alle informazioni riportate da add_install_client -d.

  8. Ripetere da Punto 6 a Punto 7 per ogni opzione da includere.

    Per includere un'altra macro, digitare Include come nome dell'opzione e digitare il nome della macro come valore dell'opzione.

  9. Fare clic su OK al completamento della macro.

SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi

Il software Gestione consumi di Solaris permette di salvare automaticamente lo stato del sistema e di spegnerlo dopo 30 minuti di inattività. Quando si installa Solaris 9 su un sistema conforme alla Versione 2 delle direttive Energy Star dell'EPA, ad esempio un sistema con architettura sun4u, la Gestione consumi viene installata automaticamente. Durante l'installazione con Solaris Web Start, il programma di installazione richiede di abilitare o disabilitare il software di gestione dei consumi. Il programma di installazione suninstall richiede di abilitare o disabilitare il software di gestione dei consumi durante il riavvio del sistema al termine dell'installazione.


Nota –

Se il sistema è conforme alla specifica Energy Star versione 3 o successiva, questa informazione non viene richiesta.


Se si sta eseguendo un'installazione interattiva, non è possibile preconfigurare le informazioni sulla gestione dei consumi ed evitare questa richiesta. Se invece si esegue un'installazione JumpStart personalizzata, è possibile preconfigurare le informazioni sul risparmio energetico usando uno script finale che crei un file /autoshutdown o /noautoshutdown sul sistema. Al riavvio del sistema, il file /autoshutdown abiliterà la funzione di risparmio energetico, mentre il file /noautoshutdown la disabiliterà.

Ad esempio, inserendo la riga seguente in uno script finale, si abiliterà la funzione di risparmio energetico e si eviterà la visualizzazione della richiesta al riavvio del sistema.

touch /a/autoshutdown

Gli script finali sono descritti in Creazione di uno script finale.