La prima volta che si avvia un sistema da un nuovo ambiente di boot, il software Solaris Live Upgrade sincronizza questo ambiente con quello precedentemente attivo. Dopo il boot e la sincronizzazione iniziale, Solaris Live Upgrade non esegue altre sincronizzazioni in modo automatico.
Per forzare una sincronizzazione usando l'interfaccia a caratteri, digitare yes alla richiesta del sistema
Per forzare una sincronizzazione dalla riga di comando, usare il comando luactivate con l'opzione -s
Se si stanno conservando più versioni dell'ambiente operativo Solaris, può essere necessario forzare la sincronizzazione. Possono essere necessarie versioni modificate di file quali email o passwd/group nell'ambiente di boot che si sta attivando. In questo modo, Solaris Live Upgrade controlla i conflitti tra i file sottoposti alla sincronizzazione. Quando si avvia il nuovo ambiente di boot e viene rilevato un conflitto, il software genera un messaggio di avvertimento e i file non vengono sincronizzati. Ciò nonostante, l'attivazione può essere completata correttamente. La modifica dello stesso file nell'ambiente di boot nuovo e in quello attivo può generare un conflitto. Ad esempio, si supponga di modificare il file /etc/passwd nell'ambiente di boot originale. Successivamente, vengono apportate altre modifiche al file /etc/passwd nel nuovo ambiente di boot In questo caso, il processo di sincronizzazione non è in grado di scegliere quale file copiare per sincronizzare i due ambienti.
Questa opzione deve essere utilizzata con estrema cautela, poiché spesso è difficile tener conto di tutte le modifiche apportate all'ultimo ambiente di boot attivo. Ad esempio, se l'ambiente di boot corrente viene eseguito in Solaris 9 e si ritorna a Solaris 7 con una sincronizzazione forzata, i file della versione 7 possono risultare modificati. Poiché i file dipendono dalla versione dell'ambiente operativo, il boot di Solaris 2.6 può non riuscire perché i file di Solaris 9 non sono sempre compatibili con quelli di Solaris 7.