Questo capitolo descrive i problemi riguardanti l'esecuzione del sistema operativo.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti problemi e bug legati all'hardware.
Questa versione di Solaris supporta sia i dispositivi USB 1.1 che USB 2.0. La tabella seguente contiene un riepilogo dei dispositivi USB che operano correttamente in determinate configurazioni. La connessione può essere sia diretta che tramite un hub USB. Si noti che i dispositivi e gli hub USB 1.1 possono avere due modalità: bassa velocità e velocità normale. Tutti i dispositivi USB 2.0 sono ad alta velocità. Per informazioni dettagliate sulle porte e le velocità di utilizzo vedere il manuale System Administration Guide: Devices and File Systems.
Tabella 2–1 Dispositivi e configurazioni USB
Dispositivi USB |
Connessione |
---|---|
Dispositivi di memorizzazione USB 2.0 |
Diretta, hub USB 1.1, hub USB 2.0 |
Dispositivi USB 1.1 fatta eccezione per i dispositivi audio |
Diretta, hub USB 1.1, hub USB 2.0 |
Dispositivi audio USB 1.1 |
Diretta, hub USB 1.1 |
Dispositivi audio USB 2.0 |
Non supportata |
Quando si utilizza il programma di utilità per il controllo del nastro per cancellare una cartuccia presente nell'unità HP StorageWorks DAT 72 si verifica un errore di I/O. Digitando mt -f /dev/rmt/xerase, il processo procede fino al raggiungimento del timeout predefinito (tre ore). Quindi il processo si arresta e viene visualizzato il seguente messaggio di errore:
/dev/rmt/x erase 1 failed: I/O error |
Soluzione: per evitare questo errore, aggiungere la seguente istruzioni al file kernel/drv/st.conf:
tape-config-list= "HP C7438A", "HP DAT-72", "CFGHPDAT72"; CFGHPDAT72 = 2,0x34,0,0x18659,4,0x47,0x47,0x47,0x47,1,120, 420,3600,36000,3600,3600,17400; |
I sistemi dotati di determinati hardware USB 2.0 sono soggetti a blocchi del sistema e possono produrre errori di tipo panic con questa versione di Solaris. Questi problemi sono legati all'utilizzo di dispositivi USB 2.0 che non utilizzano il chip set NEC. Quando si verifica il problema, il sistema genera messaggi di errore legati all'interfaccia EHCI (Enhanced Host Controller Interface).
Soluzione: in base alla configurazione hardware del sistema, scegliere una delle seguenti opzioni:
Sostituire l'hardware del controller USB 2.0 con un hardware basato sul chip set NEC. L'hardware USB 2.0 basato sul chip set NEC opera correttamente in Solaris.
Sui sistemi dotati di controller USB 2.0 integrato nella scheda madre e su cui è disponibile uno slot PCI, procedere come segue:
Aggiungere una scheda USB 2.0 PCI basata sul chip set NEC.
Diventare utente root.
Disabilitare la modalità USB 2.0 sulla scheda madre e abilitare il supporto di USB 2.0 solo tramite la scheda PCI. Eseguire i seguenti comandi:
# update_drv -d -i '"pciclass,0c0320"' usba10_ehci # update_drv -a -i '"pci1033,e0"' usba10_ehci # reboot |
Per una maggiore velocità, connettere i dispositivi USB 2.0 alle porte della scheda invece che alle porte originali sulla scheda madre.
Nel caso non sia possibile aggiungere un nuovo componente hardware USB al sistema, è comunque possibile disabilitare l'interfaccia EHCI; procedere come segue:
Diventare utente root.
Eseguire i seguenti comandi:
# update_drv -d -i '"pciclass,0c0320"' usba10_ehci # reboot |
Le porte USB 2.0 sono gestite da due diversi componenti hardware:
EHCI per i componenti ad alta velocità
OHCI (Open Host Controller Interface) o UHCI (Universal Host Controller Interface) per i componenti a velocità bassa o normale
Sui sistemi x86, sono presenti driver sia per OHCI che per UHCI. Sui sistemi SPARC, sono supportati solo i controller USB 1.1 OHCI. Quindi, solo l'hardware USB dotato di controller OHCI può continuare ad operare sui sistemi SPARC nei quali è stato disabilitato il controller EHCI. Le porte dell'hardware USB rimangono operative anche quando EHCI è disabilitato, a patto che il sistema includa i driver OHCI o UHCI appropriati. I dispositivi USB 2.0 connessi a queste porte operano al massimo alla velocità di un dispositivo USB 1.1.
Per verificare che i controller EHCI e OHCI siano presenti sul sistema SPARC in uso, digitare il seguente comando:
# prtconf -D
Ricercare le voci EHCI successive a una o più voci OHCI, come nell'esempio qui di seguito:
pci, instance #0 (driver name: pci_pci) usb, instance #0 (driver name: usba10_ohci) usb, instance #1 (driver name: usba10_ohci) usb, instance #0 (driver name: usba10_ehci) |
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug legati alle smart card.
Se il processo ocfserv si interrompe e la visualizzazione è bloccata, il sistema rimane bloccato anche se si inserisce o si rimuove una smart card.
Soluzione: per sbloccare il sistema, procedere come segue:
Eseguire un login remoto nel sistema su cui si era interrotto il processo ocfserv.
Diventare utente root.
Arrestare il processo dtsession digitando il comando seguente in una finestra di terminale.
# pkill dtsession |
ocfserv si riavvia e il login e le funzionalità della smart card vengono ripristinate.
L'opzione per la modifica dei file di configurazione disponibile nella console di gestione delle smart card non permette di modificare i file di configurazione situati in /etc/smartcard/opencard.properties. Selezionando questa opzione, compare un messaggio che avverte di non continuare e di richiedere assistenza al personale di supporto tecnico.
Soluzione: non usare l'opzione per la modifica dei file di configurazione nella console di gestione delle smart card. Per informazioni sulla configurazione delle smart card, vedere il manuale Solaris Smartcard Administration Guide.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug legati al CDE.
Non è possibile chiudere i menu mobili di Motif una volta aperti. Ad esempio, il problema si verifica se si procede come indicato qui di seguito:
Aprire il menu File nell'Agenda del CDE.
Selezionare la riga tratteggiata nella parte superiore del menu.
Il menu File assume l'aspetto di un menu mobile (una finestra di dialogo indipendente che contiene un pulsante per ogni voce di menu).
Il menu creato con questa procedura non può essere chiuso usando il gestore di finestre. Se si riduce ad icona l'applicazione, anche il menu mobile viene ridotto ad icona ma non viene completamente chiuso. È possibile chiudere il menu solo uscendo dall'applicazione.
Soluzione: non usare i menu mobili.
Le seguenti versioni locali UTF-8 non sono presenti all'avvio del server di login quando si seleziona il servizio di login del CDE:
ar_SA.UTF-8
el_GR.UTF-8
nl_BE.UTF-8
nl_NL.UTF-8
pt_PT.UTF-8
Soluzione: per usare queste versioni locali, eseguire il login in una qualsiasi altra versione locale UTF-8. Quindi, impostare la variabile LC_ALL dalla riga di comando. Ad esempio:
export LC_ALL=ar_SA.UTF-8
Questa soluzione si applica solo ai sistemi SPARC. Le versioni locali indicate in precedenza non sono disponibili sui sistemi x86.
La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibili del CDE è stata temporaneamente rimossa da Solaris 9 9/04.
Soluzione: per usare questa funzionalità per un CD-ROM o un altro supporto removibile, procedere in uno dei modi seguenti:
Eseguire il programma volstart dal livello più elevato del file system del supporto removibile.
Seguire le istruzioni incluse nel CD per l'accesso senza il CDE.
dtmail si interrompe dopo la connessione al server IMAP se viene specificata l'opzione FontList quando si avvia dtmail dalla riga di comando. Vedere l'esempio seguente:
/usr/dt/bin/dtmail -xrm "Dtmail*FontList: -*-r-normal-*:" |
Viene visualizzato il seguente messaggio di errore.
Errore di segmentazione |
Il problema si verifica sia nella versione locale C che in quella ja.
Soluzione: non specificare l'opzione FontList quando si avvia dtmail dalla riga di comando.
Se si cerca di leggere un messaggio di posta elettronica contenente molte righe lunghe in una delle versioni locali Unicode o UTF-8 di Solaris 9 9/04, la Gestione posta del CDE (dtmail) sembra bloccarsi e il messaggio non viene visualizzato immediatamente.
Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure:
Allargare la finestra di dtmail in modo da visualizzare 132 colonne.
Disabilitare la funzione CTL (Complex Text Layout) usando la procedura seguente:
Diventare utente root.
Spostarsi nella directory della versione locale del sistema.
# cd /usr/lib/locale/versione_locale |
Nell'esempio precedente, nome_versione_locale designa la versione locale Unicode o UTF-8 di Solaris 9 9/04 usata sul sistema.
Rinominare la categoria del motore di layout della versione locale.
# mv LO_LTYPE LO_LTYPE- |
Prima di applicare una patch al motore di layout della versione locale, ripristinare il nome originario (LO_LTYPE).
Se si elimina l'ultimo elemento dal desktop e si esegue la sincronizzazione con il PDA, quell'elemento viene ripristinato dal PDA al desktop. Ad esempio, il problema si può verificare con l'ultimo appuntamento dell'agenda o con l'ultima scheda della Gestione indirizzi.
Soluzione: eliminare manualmente l'ultimo elemento dal PDA prima di eseguire la sincronizzazione.
Quando si scambiano dati multibyte tra un PDA e il CDE Solaris, i dati possono risultare danneggiati in entrambi gli ambienti.
Soluzione: prima di eseguire la Sincronizzazione PDA di Solaris, eseguire un backup dei dati del PC usando l'utility di backup del PDA.TM Se dovesse avvenire uno scambio di dati multibyte e le informazioni risultassero danneggiate, ripristinare i dati dalla copia di backup.
Le informazioni seguenti si riferiscono al desktop GNOME 2.0.
Per le note e le informazioni sulla soluzione dei problemi del desktop GNOME 2.0, vedere i seguenti documenti all'indirizzo http://docs.sun.com:
Note sul desktop GNOME 2.0 per l'ambiente operativo Solaris
Guida alla soluzione dei problemi del desktop GNOME 2.0 per l'ambiente operativo Solaris
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug di amministrazione.
Un errore di tipo panic che si verifica durante un ciclo di sospensione e ripresa (cpr) può causare il blocco del sistema. In genere questo problema si verifica sulle workstation Sun BladeTM 2000 su cui è installato l'acceleratore grafico XVR-1000. Più raramente, il problema si può verificare su altri sistemi SPARC a causa di errori di tipo panic. Quando l'errore si verifica, il core dump non viene salvato e sulla console non compare più il prompt. Il problema si verifica più frequentemente se il debugger del kernel (kadb) è attivo.
Soluzione: per rendere nuovamente utilizzabile il sistema, eseguire un riavvio manuale.
Se si utilizza il modulo cpr per sospendere e quindi riprendere l'utilizzo del sistema, si può verificare un errore di tipo panic. Viene visualizzato un messaggio di errore simile al seguente:
panic[cpu2]/thread=2a100337d40: pcisch2 (pci@9,700000): consistent dma sync timeout |
Soluzione: non eseguire le operazioni di sospensione e ripresa sui sistemi che non supportano tale funzione.
Se si cerca di arrestare il sistema premendo una sequenza di tasti (ad esempio Stop-A o L1-A) il sistema può produrre un errore di tipo panic. Viene visualizzato un messaggio di errore simile al seguente:
panic[cpu2]/thread=2a100337d40: pcisch2 (pci@9,700000): consistent dma sync timeout |
Soluzione: non utilizzare una combinazione di tasti per portare il sistema al livello della PROM di OpenBootTM.
Lo strumento di amministrazione delle versioni locali non esegue un'installazione completa delle versioni locali in cinese tradizionale. L'errore si verifica a causa della mancata installazione del pacchetto SUNWhjmfp. Ad esempio, se si digita il seguente comando:
# localeadm -a zh_tw percorso_immagine
Durante l'installazione del pacchetto SUNWhjmfp, lo strumento di amministrazione interrompe l'elaborazione. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore.
pkgadd: ERRORE: nessun package associato con <UNWhjmfp> Si è verificato un errore nell'aggiunta del package UNWhjmfp al sistema. |
Soluzione: prima di aggiungere le versioni locali in cinese tradizionale, procedere come segue:
Diventare utente root.
Spostarsi nella directory /usr/sadm/lib/localeadm/.
Aprire il file Locale_config_S9.txt.
Cercare un'istanza della voce “UNWhjmfp” che non sia preceduta dalla lettera “S”.
Modificare il testo da “UNWhjmfp” in “SUNWhjmfp”.
Installare le versioni locali in cinese tradizionale.
# localeadm -a zh_tw percorso_immagine
In alternativa, applicare le seguenti patch, in base alla piattaforma in uso:
Patch ID 117590-04 o superiore per i sistemi SPARC
Patch ID 117591-04 o superiore per i sistemi x86
Su alcuni sistemi x86, i comandi del debugger modulare dell'architettura USB (mdb) potrebbero non essere configurati automaticamente.
Soluzione: per accedere ai comandi mdb dell'architettura USB, eseguire il comando seguente per caricare manualmente il modulo usba mdb dopo l'avvio di mdb:
> ::load usba |
Una volta caricato il modulo usba mdb, è possibile ottenere un elenco di tutti i comandi USB con il seguente comando:
> ::dcmds ! grep usb |
Lo strumento di amministrazione delle versioni locali (localeadm) non riesce ad impostare le nuove versioni locali se i pacchetti richiesti vengono installati dai CD di installazione di Solaris. Il problema si verifica al momento dell'installazione dei pacchetti dal CD “Solaris Software 1 of 2”. Lo strumento non espelle automaticamente il CD “Solaris Software 1 of 2”. Di conseguenza, non è possibile inserire il CD successivo per proseguire l'installazione.
Soluzione: per installare i pacchetti per la versione locale in uso, usare il DVD di Solaris o un'immagine di installazione di rete. Se nessuna delle due è disponibile, procedere come segue:
Determinare l'elenco dei pacchetti di Solaris necessari per configurare la versione locale da installare.
% localeadm -v -q opzione
opzione è il nome della regione o della versione locale da installare. Ad esempio, per la regione Europa occidentale, digitare weu come opzione.
Viene visualizzato un elenco dei pacchetti nell'ordine in cui sono presenti sui CD di installazione, come segue:
CD Solaris Software 1 of 2
CD Solaris Software 2 of 2
CD Languages
Copiare i pacchetti dell'elenco dai rispettivi CD in una directory del sistema o della rete. Per determinare esattamente il percorso dei pacchetti in ciascun CD, usare il comando find.
Rieseguire il comando localeadm per installare i pacchetti. La directory radice è la directory in cui i pacchetti sono stati copiati nel passaggio precedente.
In Solaris 9 9/04 si verificano problemi nella lettura e nella scrittura di DVD di dimensioni superiori a 4 GB.
Questi problemi si verificano sia sulla piattaforma SPARC a 32 bit che su quella x86. I problemi non si verificano, per entrambe queste piattaforme, con i DVD che contengono meno di 4 Gbyte di dati e non si verificano mai sulla piattaforma SPARC a 64 bit.
Si verifica un'apparente ripetizione dei dati ogni 4 Gbyte. I DVD in oggetto possono essere attivati in lettura, ma alcuni file appaiono danneggiati e altri possono risultare inaccessibili. Oltre a questo, le operazioni di scrittura in posizioni superiori a 4 Gbyte possono produrre un danneggiamento dei dati presenti sul DVD.
Soluzione: nessuna.
Quando si avvia un sistema Sun LX50 che dispone di una partizione di servizio e su cui è installato Solaris 9 9/04 (Edizione per piattaforma x86), Premendo il tasto funzione F4, quando richiesto, per eseguire il boot della partizione di servizio, lo schermo diventa vuoto. Il sistema non esegue il boot della partizione di servizio.
Soluzione: non premere il tasto F4 mentre è visualizzata la schermata di boot del BIOS. Dopo un periodo di timeout, compare la schermata con le informazioni sulla partizione corrente del disco. Nella colonna del numero di partizione, selezionare il numero corrispondente a type=DIAGNOSTIC. Premere Return. Il sistema avvia la partizione di servizio.
Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non riesce a trovare i provider scritti per l'interfaccia com.sun.wbem.provider o per l'interfaccia com.sun.wbem.provider20. Anche se si crea un'istanza Solaris_ProviderPath per un provider scritto per queste interfacce, il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non riesce a trovarlo.
Soluzione: arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5.
# /etc/init.d/init.wbem stop # /etc/init.d/init.wbem start |
Se si utilizza la API javax
per creare
il provider, non è necessario arrestare e riavviare il daemon di Solaris
WBEM Services 2.5, poiché questo daemon riconosce dinamicamente i provider javax
.
Se si sceglie di usare la API com.sun al posto della
API javax
per sviluppare un software
WBEM, sono pienamente supportate solo le chiamate remote (RMI) ai metodi CIM
(Common Information Model). Non è garantito che altri protocolli, ad
esempio XML/HTTP, funzionino perfettamente con la API com.sun.
La tabella seguente riporta alcuni esempi di chiamate che vengono eseguite correttamente con RMI ma non con XML/HTTP.
Chiamata del metodo |
Messaggio di errore |
---|---|
CIMClient.close() |
NullPointerException |
CIMClient.execQuery() |
CIM_ERR_QUERY_LANGUAGE_NOT_SUPPORTED |
CIMClient.getInstance() |
CIM_ERR_FAILED |
CIMClient.invokeMethod() |
XMLERROR: ClassCastException |
Lo strumento “Attivazioni e condivisioni” della Solaris Management Console non permette di modificare le opzioni di attivazione dei file system di importanza critica / (radice), /usr e /var.
Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure:
Usare l'opzione - remount con il comando mount.
# mount -F tipo-file-system -o remount,altre-opzioni-mount \ dispositivo-da-attivare punto-attivazione |
Le modifiche alle proprietà di attivazione effettuate con l'opzione -remount del comando mount non vengono preservate in modo permanente. Inoltre, le opzioni che non vengono specificate nella parte altre-opzioni-mount del comando precedente ereditano i valori predefiniti specificati dal sistema. Vedere la pagina man mount_ufs(1M) per maggiori informazioni.
Modificare le proprietà di attivazione del file system nella voce appropriata del file /etc/vfstab, quindi riavviare il sistema.
In Solaris 9 9/04 è presente il seguente problema legato a Solaris Volume Manager.
Se si dispone di un file system radice (/) in mirroring con Solaris Volume Manager in cui il file system non inizia al cilindro 0, anche i submirror collegati non devono partire dal cilindro 0.
Se si cerca di collegare un submirror che inizia al cilindro 0 ad un mirror in cui il submirror originale non inizia al cilindro 0, viene generato il seguente messaggio di errore:
impossibile unire un submirror con etichetta a un mirror senza etichetta |
Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure:
Verificare che sia il file system radice che il volume dell'altro submirror inizino al cilindro 0.
Verificare che sia il file system radice che il volume dell'altro submirror non inizino al cilindro 0.
Nella configurazione predefinita, il processo di installazione JumpStart configura il file system swap a partire dal cilindro 0 e il file system radice (/) in un altro punto del disco. È prassi comune degli amministratori di sistema configurare la slice 0 a partire dal cilindro 0. Il mirroring di un'installazione JumpStart predefinita con la slice radice sulla slice 0, ma non sul cilindro 0, in un disco secondario tipico in cui la slice 0 ha inizio dal cilindro 0 può causare problemi. Tale processo di mirroring può generare messaggi di errore quando si cerca di collegare il secondo submirror. Per maggiori informazioni sul comportamento predefinito dei programmi di installazione di Solaris, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug legati a Solaris Volume Manager.
Se si crea un volume RAID-1 (mirror) o un volume RAID-5 di Solaris Volume Manager in un set di dischi che utilizza una partizione logica, i dischi di riserva non operano correttamente.
Si possono verificare, tra gli altri, i seguenti problemi:
Non è possibile attivare il disco di riserva.
Lo stato del disco di riserva si modifica per indicare che il dispositivo è guasto.
Il disco di riserva viene utilizzato, ma viene risincronizzato dall'unità sbagliata.
Il disco di riserva in uso si guasta ma tale stato non viene segnalato.
Soluzione: non usare la configurazione indicata qui sopra per creare un volume RAID-1 o RAID-5 di Solaris Volume Manager nei set di dischi.
Non è possibile sostituire un disco guasto con un disco che è stato configurato con Solaris Volume Manager. Il disco sostitutivo deve essere nuovo per Solaris Volume Manager. Se si sposta fisicamente un disco in uno slot differente su un dispositivo Sun StorEdge A5x00, il comando metadevadm non riesce. Il problema si verifica quando il nome del dispositivo logico usato per la slice non esiste più ma l'ID del dispositivo usato per il disco è ancora presente nella replica del metadevice. Viene visualizzato il messaggio seguente:
È presente un dispositivo senza nome. Eseguire 'devfsadm && metadevadm -r per risolvere il problema. |
È possibile accedere al disco nella stessa posizione, ma per accedere alla slice occorre usare il nome del vecchio dispositivo logico.
Soluzione: riportare fisicamente il disco nello slot originario.
Se si rimuove e sostituisce un disco fisico dal sistema e quindi si utilizza il comando metarecover -p -d per scrivere sul disco le informazioni appropriate sulla partizione logica, il comando genera un errore di apertura e non aggiorna lo spazio dei nomi del database dei metadevice con le nuove informazioni di identificazione del dispositivo. Questa condizione causa un errore di apertura per tutte le partizioni logiche costruite sul disco. Viene visualizzato il messaggio seguente:
Open Error |
Soluzione: creare una partizione logica sul nuovo disco invece di usare il comando metarecover per ripristinare quella preesistente.
Se la partizione logica fa parte di un mirror o di una configurazione RAID 5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.
# metareplace dx mirror o RAID 5 vecchia_part_logica nuova_part_logica |
In Solaris 9 9/04 è presente il seguente bug relativo alla rete.
Se si configurano più tunnel tra due nodi IP e si abilita ip_strict_dst_multihoming o un altro filtro IP, può generarsi una perdita di pacchetti.
Soluzione: scegliere una delle soluzioni seguenti:
Per prima cosa configurare un singolo tunnel tra due nodi IP. Quindi aggiungervi nuovi indirizzi usando il comando ifconfig con l'opzione addif.
Non abilitare ip_strict_dst_multihoming sui tunnel che collegano due nodi IP.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti problemi relativi al CD della documentazione.
Nella raccolta iPlanetTM Directory Server 5.1 (edizione per Solaris), i collegamenti a DocHome e i collegamenti tra manuali diversi non funzionano. Se si selezionano questi collegamenti, il browser visualizza un errore.
Soluzione: per spostarsi tra i documenti di iPlanet Directory Server 5.1, accedere alla pagina della raccolta relativa a iPlanet Directory Server 5.1 (edizione per Solaris) su http://docs.sun.com, quindi fare clic sul collegamento al documento che si desidera visualizzare.
Se si rimuove il pacchetto SUNWsdocs e quindi si cerca di rimuovere altri pacchetti della documentazione, l'operazione non riesce. Questo problema si verifica perché il pacchetto SUNWsdocs viene installato con tutte le raccolte e rappresenta il punto di accesso per il browser.
Soluzione: se è stato rimosso il pacchetto SUNWsdocs, reinstallarlo dal supporto della documentazione e quindi rimuovere gli altri pacchetti di documenti.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug legati al CD della documentazione.
In Solaris 9 9/04 e in altri sistemi basati su UNIX, i documenti PDF inclusi nel CD “Solaris 9 9/04 Documentation 1 of 2” non sono accessibili nelle seguenti versioni locali europee.
de (tedesco)
es (spagnolo)
fr (francese)
it (italiano)
sv (svedese)
Questo problema si verifica a causa di una limitazione di Adobe Acrobat Reader. Per maggiori informazioni su questo problema, accedere al sito Web di Adobe Technote all'indirizzo http://www.adobe.com:80/support/techdocs/294de.htm.
Soluzione: scegliere una delle soluzioni seguenti.
In Solaris 9 9/04 e in altri sistemi basati su UNIX, impostare la variabile d'ambiente LC_ALL su C acroread. Ad esempio, nella C shell, eseguire il comando seguente in una finestra di terminale:
% env LC_ALL=C acroread |
Per i sistemi non basati su UNIX, eseguire l'aggiornamento ad Adobe Acrobat Reader 5.0 o a una versione successiva.
Alcune raccolte di documenti di Solaris 9 9/04 vengono rimosse dal sistema se si verificano le seguenti condizioni:
Sono stati installati entrambi i CD della documentazione di Solaris 9 9/04.
Sono stati quindi rimossi alcuni pacchetti di documenti usando l'utility prodreg o il programma di installazione incluso nel CD della documentazione di Solaris 9 9/04.
I due CD della documentazione di Solaris 9 9/04 hanno tre raccolte in comune. Se si rimuovono i pacchetti che contengono queste raccolte da una delle installazioni dei CD sul sistema, il pacchetto viene rimosso per entrambe le installazioni.
La tabella seguente elenca i pacchetti che possono venire rimossi.
Tabella 2–2 Pacchetti di documenti contenuti in entrambi i CD della documentazione di Solaris 9 9/04
Pacchetti HTML |
Pacchetti PDF |
Descrizione della raccolta |
---|---|---|
SUNWaadm |
SUNWpaadm |
Solaris 9 System Administrator Collection |
SUNWdev |
SUNWpdev |
Solaris 9 Developer Collection |
SUNWids |
SUNWpids |
iPlanet Directory Server 5.1 Collection |
Soluzione: scegliere una delle seguenti procedure:
Se il processo di disinstallazione ha rimosso questi pacchetti di documenti e si desidera ripristinarli sul sistema, reinstallare i pacchetti dal CD della documentazione appropriato.
Per evitare questo problema, usare l'utility pkgrm per rimuovere i pacchetti che si desidera eliminare dal sistema.
In Solaris 9 9/04 è presente il seguente problema di localizzazione.
In questa versione di Solaris 9 è stato aggiunto il supporto software per tre layout di tastiera aggiuntivi: tastiera estone di tipo 6, tastiera francese-canadese di tipo 6 e tastiera per programmatori polacca di tipo 5.
Grazie a questo software, gli utenti di Canada, Estonia e Polonia possono usare la tastiera con maggiore flessibilità modificando i layout standard statunitensi in base alle proprie esigenze linguistiche.
Attualmente, tuttavia, non sono disponibili hardware per questi tre layout di tastiera.
Soluzione: per utilizzare il nuovo software, modificare il file /usr/openwin/share/etc/keytables/keytable.map in uno dei seguenti modi:
Per la tastiera estone di tipo 6, apportare le seguenti modifiche:
Cambiare la voce US6.kt in Estonia6.kt nel file /usr/openwin/share/etc/keytables/keytable.map. La voce modificata dovrebbe essere la seguente:
6 0 Estonia6.kt |
Aggiungere le voci seguenti al file /usr/openwin/lib/locale/iso8859-15/Compose:
<scaron> |
: "/xa8" |
scaron |
<scaron> |
: "/xa6" |
scaron |
<scaron> |
: "/270" |
scaron |
<scaron> |
: "/264" |
scaron |
Riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche.
Per la tastiera francese canadese di tipo 6, apportare le seguenti modifiche:
Cambiare la voce US6.kt in Canada6.kt nel file /usr/openwin/share/etc/keytables/keytable.map. La voce modificata dovrebbe essere la seguente:
6 0 Canada6.kt |
Riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche.
Se si utilizza la tastiera polacca di tipo 5, apportare le seguenti modifiche:
Cambiare la voce Poland5.kt in Poland5_pr.kt nel file /usr/openwin/ share/etc/keytables/keytable.map. La voce modificata dovrebbe essere la seguente:
4 52 Poland5_pr.kt |
Se si utilizza una tastiera con microinterruttori, verificare che gli interruttori siano posizionati sul valore binario corretto per la tabella tasti polacca (valore 52) prima di riavviare il sistema.
Se si utilizza una tastiera statunitense standard di tipo 5, cambiare la voce US5.kt in Poland5_pr.kt nel file /usr/openwin/share/etc/keytables/keytable.map. La voce modificata dovrebbe essere la seguente:
4 33 Poland5_pr.kt |
Riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug di localizzazione.
Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non funziona correttamente.
Soluzione: prima di eseguire un'operazione di ordinamento in una versione locale FIGGS UTF-8 impostare la variabile LC_COLLATE sull'equivalente ISO–1.
# echo $LC_COLLATE > es_ES.UTF-8 # LC_COLLATE=es_ES.IS08859-1 # export LC_COLLATE |
Avviare quindi l'operazione di ordinamento.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug legati a Sun ONE Application Server.
Se si utilizza l'interfaccia utente amministrativa di Sun ONE Application Server con il browser predefinito di Solaris 9 9/04, compare il seguente messaggio di errore:
Unsupported Browser: Netscape 4.78 It is recommended that you upgrade your browser to Netscape 4.79 or Netscape 6.2 (or later) to run the Sun One Application Server Administrative UI. Those who choose to continue and not upgrade may notice degraded performance or unexpected behavior. |
Se si utilizza la versione dell'interfaccia utente amministrativa di Sun ONE Application Server inclusa in Solaris 9 9/04, usare Netscape 4.79 o Netscape 7.0.
Soluzione: usare /usr/dt/appconfig/SUNWns/netscape al posto di /usr/dt/bin/netscape.
I seguenti problemi interessano i processi e le attività di Sun ONE Directory Server.
Quando si inserisce un nome distinto (DN) durante l'installazione, usare la codifica del set di caratteri UTF-8. Non sono supportati altri tipi di codifica. Le operazioni di installazione non convertono i dati dalla codifica del set di caratteri locale alla codifica del set di caratteri UTF-8. I file LDIF (Lightweight Directory Interchange Format) usati per importare i dati devono anch'essi utilizzare la codifica del set di caratteri UTF-8. Le operazioni di importazione non convertono i dati dalla codifica del set di caratteri locale alla codifica del set di caratteri UTF-8.
Lo schema fornito con Sun Open Net Environment (Sun ONE) Directory Server (già iPlanet Directory Server) 5.1 è diverso da quello specificato nella RFC 2256 per le classi di oggetti groupOfNames e groupOfUniquenames. Nello schema fornito, i tipi di attributi member e uniquemember sono opzionali. La RFC 2256 specifica che almeno un valore di questi tipi deve essere presente nella rispettiva classe di oggetti.
L'attributo aci è di tipo operativo; se non viene richiesto esplicitamente, non viene restituito dalle operazioni di ricerca.
La replicazione multimaster su una rete geografica (WAN) non è attualmente supportata.
Sun ONE Directory Server 5.1 include un plugin (Uniqueness) per verificare l'unicità del numero di identificazione dell'utente (UID). Nella configurazione predefinita, questo plugin non è attivato. Per verificare l'unicità di alcuni attributi specifici, creare una nuova istanza del plugin Attribute Uniqueness per ogni attributo. Per maggiori informazioni sul plug-in Attribute Uniqueness, vedere il manuale iPlanet Directory Server 5.1 Administrator's Guide su http://docs.sun.com.
Nella configurazione predefinita, il plugin Referential Integrity è ora disabilitato. Per evitare di generare loop nella risoluzione dei conflitti, il plugin Referential Integrity dovrebbe essere abilitato su una sola replica master negli ambienti di replicazione multi-master. Prima di abilitare il plugin Referential Integrity sui server che emettono le richieste di concatenamento, analizzare le proprie esigenze a livello di prestazioni, risorse, tempo e integrità. I controlli di integrità possono consumare una notevole quantità di risorse a livello di memoria e CPU.
L'attributo nsRoleDN viene usato per definire un ruolo. Non deve essere usato per valutare l'appartenenza di un utente a un certo ruolo. Per valutare l'appartenenza a un ruolo, esaminare l'attributo nsrole.
Se gli indici VLV (Virtual List View) comprendono più di un database non operano correttamente.
In Solaris 9 9/04 sono presenti i seguenti bug legati a Sun ONE Directory Server.
Se si avvia la console di Sun ONE Directory Server 5.1 e si crea un nuovo utente o un nuovo ruolo impostandolo come inattivo, l'utente o il ruolo non vengono resi inattivi. Non è possibile creare utenti o ruoli inattivi attraverso la console.
Soluzione: per creare un utente o un ruolo inattivo, procedere come segue:
Creare il nuovo utente o il nuovo ruolo.
Fare doppio clic sul nuovo utente o sul nuovo ruolo (oppure selezionarlo). Fare clic sulla voce Properties del menu Object.
Fare clic sulla scheda Account.
Fare clic sul pulsante Inactivate.
Fare clic su OK.
Il nuovo utente o il nuovo ruolo creati vengono resi inattivi.
Se si specifica un DN base contenente uno spazio vuoto, ad esempio o=U.S. Government,C=US durante la configurazione di Sun ONE Directory Server 5.1, il DN risultante viene troncato in Government,C=US. Al momento della configurazione, il DN dovrebbe essere inserito nella forma o=U.S.%20Government,C=US .
Soluzione: per correggere il DN base, procedere come segue:
Selezionare la prima directory nella parte sinistra della scheda Servers and Applications della Console.
Modificare il suffisso nel campo secondario della directory User.
Fare clic su OK.
Se si modificano i criteri da usare per le password su un server di directory non master, tali informazioni non vengono replicate sugli altri server. Il problema riguarda anche i blocchi degli account.
Soluzione: la gestione dei criteri delle password deve essere effettuata manualmente sui singoli server.
Se un account è bloccato e si modifica la password dell'utente, il blocco rimane attivo.
Soluzione: ripristinare gli attributi accountUnlockTime, passwordRetryCount e retryCountResetTime per sbloccare l'account.
Se si installa Sun ONE Directory Server 5.1, si avvia la console, si inizializza la directory con un file LDIF e quindi si esegue un backup del server, la Console segnala che il backup è stato eseguito. In realtà, tuttavia, l'operazione non è riuscita.
Soluzione: dopo avere inizializzato il database, eseguire le operazioni seguenti dalla console:
Arrestare il server.
Riavviare il server.
Eseguire il backup.
Non è possibile usare i servizi di denominazione LDAP per creare percorsi di automount con nomi differenziati esclusivamente dall'uso diverso di maiuscole e di minuscole. Il server di directory non permette di creare elementi in cui l'attributo del nome sia uguale a quello di un elemento già esistente fatta eccezione per l'uso diverso di maiuscole e minuscole.
Ad esempio, i percorsi /home/prova e /home/Prova non possono coesistere.
Se esiste già un elemento con gli attributi attr=test,dc=azienda,dc=it , il server non consente di creare l'elemento attr=Test,dc=azienda,dc=it . Quando si utilizzano i servizi di denominazione LDAP, i percorsi di automount devono essere unici indipendentemente dall'uso di maiuscole e minuscole.
Soluzione: nessuna.
Se il server viene arrestato durante un'operazione di esportazione, backup, ripristino o indicizzazione, si produce un crash.
Soluzione: non arrestare il server durante questo tipo di operazioni.
Se si cerca di configurare una replicazione via SSL con un meccanismo di autenticazione basata su certificati, la replicazione non riesce se si verifica una delle seguenti condizioni:
Il certificato dell'emittente è auto-firmato.
Il certificato può comportarsi solo come certificato di un server SSL, non può cioè assumere il ruolo del client durante l'handshake SSL.
Soluzione: nessuna.
In Solaris 9 9/04 è presente il seguente problema di sicurezza.
Se si abilita il modulo di gestione degli account PAM di LDAP (pam_ldap), per effettuare il login gli utenti devono disporre di una password. Di conseguenza, il login degli utenti privi di password non riesce, incluso quello dei login che usano i seguenti strumenti:
Shell remota (rsh)
Login remoto (rlogin)
Shell sicura (ssh)
Soluzione: nessuna.
In Solaris 9 9/04 è presente il seguente bug del file system UFS.
L'utilizzo del comando fssnap per creare l'immagine di un file system UFS di dimensioni superiori a 1 Tbyte non è supportato in Solaris 9 9/04. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore.
fssnap: Fatale: Il file system /dir/snapshot0 supporta file di grandi dimensioni. |
Soluzione: nessuna.