Il Sun StarOfficeTM Knowledge Database è l'attuale risorsa di assistenza alla clientela per StarOffice 5.2. Per ulteriori informazioni, visitare il sito Web:
http://www.sun.com/products/staroffice/support.html
A causa delle limitazioni della PROM, nessuna delle architetture sun4d e sun4m riesce a effettuare il boot da partizioni di dimensioni maggiori di 2 GB. Su questi sistemi, il boot si interrompe generando il seguente messaggio:
bootblk: can't find the boot program |
Le architetture sun4u supportano il boot da partizioni più grandi.
Esiste un problema correlato (4023466) con re-preinstall, a causa del quale l'immagine di boot per i dischi di grandi dimensioni crea partizioni root più grandi di 2 GB. Si raccomanda agli amministratori di sistema di non usare re-preinstall su sistemi sun4d o sun4m dotati di dischi root di grandi dimensioni (4 GB o più).
Il CD Computer Systems Installer installa automaticamente i driver di rete dal CD Supplement. I driver per le schede SunATM, SunHSI/S, SunHSI/P, SunFDDI/S e SunFDDI/P vengono ora installati come opzione predefinita all'installazione dell'ambiente operativo Solaris 8 2/02. Se non si dispone di alcuni di tali componenti hardware sul sistema, potrebbero essere visualizzati dei messaggi di errore, che sono comunque da ignorare.
Questo driver spc non supporta le funzioni di riconfigurazione dinamica dell'ambiente operativo Solaris 8 2/02.
I sistemi Sun Enterprise 10000 con 64 Gbyte di memoria non possono avviare l'ambiente operativo Solaris 8 2/02 in modalità 32 bit.
Il valore di timeout predefinito per la porzione SCSI della scheda SunSwift PCI Ethernet/adattatore host SCSI (X1032A) non soddisfa i requisiti di timeout dell'unità Sun SCSI DVDROM (X6168A). Con supporti marginali, il DVD-ROM produce talvolta errori di timeout. Le uniche eccezioni sono i sistemi Sun Fire 6800, 4810, 4800 e 3800, che sovrascrivono il valore di timeout SCSI via OBP.
Soluzione per le altre piattaforme: utilizzare le intefacce SCSI su scheda o gli adattatori SCSI compatibili con il DVD-ROM, come X1018A (SBus: F501-2739-xx) oppure X6540A (PCI: F375-0005-xx).
La scheda FDDI PCI presenta problemi hardware noti correlati ai bit DTXSUSP (interrupt sospensione processo DMA TX) e DRXSUSP (interrupt sospensione processo DMA RX) nei registri MAIN_CONTROL e MAIN_STATUS. In condizioni normali questi errori hardware incidono in misura minima sulla funzionalità FDDI. Tuttavia, in condizioni di carico elevato TX o RX, la scheda produce un interrupt inaspettato. Il sistema visualizza il messaggio di errore relativo al fatto che il livello di interrupt 6 non è servito. Dopo 20 errori di questo tipo, il driver pcipsy interrompe l'elaborazione dell'interrupt per la scheda FDDI e la blocca.
In rari casi quando uno stato quiesce dell'ambiente operativo Solaris non riesce a interrompere determinati thread utente, altri thread utente possono non venire riavviati e rimangono in uno stato di arresto. A seconda dei thread interessati, le applicazioni in esecuzione sul dominio possono interrompere l'esecuzione e altre operazioni di DR possono non essere possibili fino al reboot del dominio.
Soluzione: per evitare questo problema, non utilizzare DR per rimuovere una scheda che contiene memoria permanente.
Lo schermo può risultare vuoto se si verificano tutte le condizioni seguenti:
la scheda frame buffer è di tipo Creator3D o Elite3D.
è utilizzato lo screen saver "Schermo vuoto".
si preme Stop-A mentre si è in modalità schermo vuoto.
Soluzione: se è abilitato lo screen saver, scegliere qualsiasi motivo diverso da "Schermo vuoto".
Al login dalla riga di comando, i sistemi dotati di schede Expert3D o Expert3D-Lite possono non essere in grado di avviare un sistema a finestre o dtlogin.
Soluzione:
Effettuare il login remoto come superutente al sistema in errore.
Arrestare tutti i processi ifbdaemon:
# sh /etc/init.d/ifbinit stop |
Avviare tutti i processi ifbdaemon:
# sh /etc/init.d/ifbinit start |
In rari casi, i sistemi Sun Fire 6800, 4810, 4800 o 3800 configurati con più interfacce di rete possono produrre un errore panic in condizioni di carico di traffico intenso. Inoltre, in rari casi, i sistemi Sun Enterprise 10000 possono causare un errore panic in condizioni di carico di rete estreme.
Se il software SunScreen(TM) SKIP 1.1.1 è attualmente installato sul proprio sistema, sarà necessario rimuovere tutti i package di SKIP prima di procedere all'installazione o all'aggiornamento dell'ambiente operativo Solaris 8 2/02. Qui di seguito sono indicati i package da rimuovere: SICGbdcdr, SICGc3des, SICGcdes, SICGcrc2, SICGcrc4, SICGcsafe, SICGes, SICGkdsup, SICGkeymg, SICGkisup.
ISDN non supporta le funzioni di sospensione e ripristino di Power Management(TM).
I problemi descritti qui di seguito si riferiscono al prodotto SunVTSTM 4.6.
Alla versione 4.6 di SunVTS sono state apportate le seguenti ottimizzazioni e nuove funzioni:
gfbtest -- un nuovo test che verifica la funzionalità del frame buffer grafico (GFB).
wrsmtest -- un nuovo test che verifica la funzionalità di Sun Fire Link Interconnect controllando l'hardware di networking del cluster.
Per ulteriori dettagli su queste nuove funzioni, fare riferimento ai documenti SunVTS 4.6 User's Guide e SunVTS 4.6 Test Reference Manual.
L'interfaccia utente SunVTS OPEN LOOK non supporta le più recenti caratteristiche di SunVTS e sarà abbandonata insieme all'ambiente OPEN LOOK in Solaris. Analogamente, non sarà più garantito il supporto di test, sundial e sunbutton OPEN LOOK. Per il supporto completo delle funzioni, utilizzare l'interfaccia SunVTS CDE. Per informazioni più aggiornate, vedere la sezione "Funzioni software non più supportate" nelle note sull'ambiente operativo Solaris.
Nella versione 4.6 di SunVTS, la funzione di test online che viene avviata con il comando vtsui.online non sarà più disponibile. Il package SUNWodu che include questa funzionalità non è più fornito.
Le funzioni di diagnostica online dei sistemi Sun sono ora disponibili attraverso il software Sun Hardware Diagnostic Suite di Sun Management Center. Per maggiori dettagli, accedere a http://www.sun.com/sunmanagementcenter.
Nella prossima versione di SunVTS, non saranno più supportati il vecchio formato dei messaggi e la variabile VTS_OLD_MSG. Gli eventuali script che utilizzino il vecchio formato dei messaggi andranno aggiornati. Per ulteriori dettagli, consultare il documento SunVTS 4.6 User's Guide.
In una prossima versione di SunVTS, non sarà più supportata l'opzione Stress Mode, ora disponibile nella finestra di dialogo Test Execution.
In una prossima versione di SunVTS non sarà più disponibile il test sunpcitest.
In una prossima versione di SunVTS non sarà più disponibile il test isdntest.
In una prossima versione di SunVTS non sarà più disponibile il test dpttest.
Nei paragrafi seguenti è descritto il problema di installazione che si può verificare se si tenta di installare SunVTS con un programma diverso dal comando pkgadd.
Web Start 2.0 potrebbe non installare SunVTS su sistemi su cui non è installato l'ambiente Solaris a 64 bit. Web Start 2.0 rimuove i package SunVTS a 32 bit quando i package a 64 bit determinano la sospensione dell'installazione.
Soluzione: utilizzare il comando pkgadd per installare i package di SunVTS a 32 bit nel modo descritto nel documento SunVTS 4.6 User's Guide.
Quando si installa SunVTS usando Web Start 2.0, non viene richiesto di abilitare la funzione di sicurezza Kerberos v5 di SEAM (Sun Enterprise Authentication MechanismTM). L'installazione procede automaticamente senza abilitare questo livello di sicurezza superiore.
Soluzione: Per abilitare la funzione di sicurezza SEAM, usare il comando pkgadd per installare i package di SunVTS come descritto nel manuale SunVTS 4.6 User's Guide.
Se si tenta di installare SunVTS con Web Start 2.0, non è possibile cambiare la directory di installazione. SunVTS viene installato in /opt.
Soluzione: utilizzare il comando pkgadd -a none per installare SunVTS nella directory desiderata nel modo descritto nel documento SunVTS 4.6 User's Guide.
Se si installa SunVTS con Web Start 2.0, utilizzare questo stesso programma anche per la disinstallazione. Se invece si installa SunVTS con il comando pkgadd, procedere alla disinstallazione con il comando pkgrm.
saiptest, che testa la scheda SAI (Serial Asynchronous Interface, interfaccia seriale asincrona), non compare nell'interfaccia utente (UI) di SunVTS.
Soluzione: installare la patch 109338 del driver saip per testare il dispositivo SAI.
Un problema di comunicazione tra env5test e il daemon picld fa sì che env5test non riesca.
Soluzione: prima di avviare SunVTS, arrestare e avviare il daemon picld come indicato nell'esempio seguente:
# /etc/init.d/picld stop # /etc/init.d/picld start |
Una volta arrestato e avviato il daemon picld, il problema è risolto fino al reboot del sistema, quando è necessario eseguire di nuovo questi comandi.
cg6test per il testing del frame buffer CG6 potrebbe non completare un passaggio di test.
Soluzione: non eseguire cg6test.
env4test può non riuscire se si seleziona l'opzione All Tests nella finestra di dialogo Test Parameter Options.
Soluzione: non selezionare l'opzione All Tests dalla finestra di dialogo Test Parameter Options.
Se si esegue sctest per un periodo prolungato, ocfserv può produrre un core dump.
Soluzione: non eseguire sctest se si verifica questo problema.
Se su un sistema sono installati dispositivi seriali aggiuntivi oltre ai dispositivi seriali integrati, SunVTS potrebbe non rilevare tutti i dispositivi.
Il documento SunVTS 4.6 Test Reference Manual contiene un errore nel capitolo dedicato al test dell'ambiente (env4test). Nella figura 22-1, la finestra di dialogo Test Parameter Options per env4test mostra l'opzione Reset Test, non disponibile nella release 4.6.
Il software ShowMe TV 1.3 contiene il supporto della riproduzione di filmati MPEG2. Il supporto era stato eliminato per il Sun MediaCenter(TM) in ShowMe TV 1.3. Inoltre, ShowMe TV 1.3 contiene una serie di correzioni di bug su 1.2.1. Ecco un elenco di alcuni dei problemi noti:
Ci sono vari piccoli problemi con la riproduzione dei file MPEG1/2: lo zoom non funziona su alcuni frame-buffer, l'indicatore della posizione non è sufficientemente preciso, la funzione di riavvolgimento fotogramma per fotogramma non funziona.
Non è possibile commutare tra i flussi CIF e QCIF H.261 (ossia, la risoluzione normale, oppure fotogrammi formato 352x288 e la bassa risoluzione, oppure fotogrammi formato 176x244) sui sistemi diversi dagli Ultra.
Mescolare caratteri asiatici e ASCII nella stessa riga di testo può confondere le funzioni di input/output di ShowMe TV. In particolare, se un utente configura una trasmissione in cui il nome della trasmissione o il nome dell'host contengono caratteri asiatici, salvare/ripristinare questi parametri in/dal file di configurazione .showmetv-programs-nome_host potrebbe non funzionare correttamente.
I pulsanti e i menu del ricevitore contengono testo sbagliato nelle lingue diverse dell'inglese (ID del bug 4210702).
Sono stati rilevati i seguenti problemi:
Descrizione: se si accede a uno slot in cui è inserita una scheda di I/O PCMCIA e il driver della scheda stessa è scaricato (come avviene durante l'esecuzione di modunload -i 0 al termine di un boot multiutente), il sistema risulta bloccato.
Soluzione: a volte per riattivare il sistema è sufficiente rimuovere la scheda.
Descrizione: Avviando inizialmente l'ambiente operativo Solaris 8 con il kernel a 64 bit, è possibile che il nodo del dispositivo hardware/dev/term/pc0 per il dispositivo seriale scheda PC non venga creato.
Soluzione: avviare inizialmente il sistema con il kernel a 32 bit, quindi riavviarlo con il kernel a 64 bit.
Le istruzioni di installazione fornite nel manuale Solaris 8 2/02: Guida alle piattaforme hardware Sun potrebbero lasciare intendere che il visualizzatore di file PC possa essere installato in altre directory oltre a quella predefinita. Queste istruzioni sono fuorvianti. Al contrario, il visualizzatore di file PC deve necessariamente essere installato nella directory predefinita (/opt).
Nei documenti di PowerPoint97 l'immagine di sfondo non viene visualizzata (ID 4159447).
In PowerPoint97 non vengono visualizzati i caratteri non standard (ID 4159448).
Nei documenti di PowerPoint97 non vengono visualizzati i grafici e le tabelle di Excel (ID 4159449).
In PowerPoint97 non vengono visualizzati i caratteri modificati in scala, il testo colorato e il testo a cui è applicato lo stile corsivo sottolineato (ID 4159450, ID 4159451, ID 4159452).
Le operazioni di "taglia e incolla" di certi file in un editor di testo producono asterischi (*) invece del testo previsto (ID 4165089).
Nel visualizzatore di file PC la funzione di ricerca non funziona per le lingue multibyte (cinese tradizionale, coreano) (ID 4151774).
Nelle versioni locali giapponesi del visualizzatore di file PC, la funzione di ricerca restituisce la stringa errata. (ID 4171815).
Nella versione locale zh.TW.BIG5 non vengono visualizzati i documenti Word95 in cinese tradizionale salvati nei formati Word97 o PowerPoint97 (ID 4150413).
Nella documentazione di Solaris 8 2/02 sono stati riscontrati i seguenti errori.
I documenti Sun Enterprise 10000 SSP 3.5 User Guide, Sun Enterprise 10000 Dynamic Reconfiguration User Guide e Sun Enterprise 10000 DR Configuration Guide contengono riferimenti a un documento attualmente non disponibile, denominato MPxIO Installation and Configuration Guide.
Il prodotto MPxIO si chiama ora Sun StorEdgeTM Traffic Manager. Informazioni su installazione e configurazione per Sun StorEdge Traffic Manager sono reperibili nel documento Sun StorEdgeTM Traffic Manager Software Installation and Configuration Guide, disponibile presso il sito Web Sun Network Storage Solutions:
http://www.sun.com/storage/san
Per accedere a questo documento:
Collegarsi a http://www.sun.com/storage/san e fare clic sul collegamento "Sun StorEdgeTM SAN3.0 release Software/Firmware Upgrades and Documentation".
Effettuare il sign on o registrarsi.
Fare clic sul collegamento "Download STMS Install/Config Guide, Solaris/SPARC (.35 MB)".
Pagina 8: nella descrizione delle perdite di memoria di snmpd (ID 4486454), è necessario essere superutente nell'SSP principale per arrestare e avviare i daemon di SSP, non utente ssp come indicato nel testo.
Pagine 75 e 99: i riferimenti al documento Solaris 8 Installation Supplement sono errati. Per ulteriori dettagli, consultare Solaris 8 Advanced Installation Guide.
La pagina man eri(7d) indica erroneamente che il file eri.conf si trova nel file /kernel/drv/sparcv9/eri.conf
La posizione corretta è invece: /kernel/drv/eri.conf
La versione in lingua inglese del documento Platform Notes: Sun GigaSwift Ethernet Driver contiene i seguenti errori, corretti nella versione giapponese:
Pagina 7, tabella 7: nella colonna "Description" per rx_intr_time, nella frase "... 4.5 US ticks ...", "US" dovrebbe essere "microsecond".
Pagina 14: la descrizione "The comma-separated numbers after the @ character at the end represent the device and function numbers, which are together referred to as unit-address." è errata e dovrebbe essere invece: "The comma separated numbers after the @ character represent the device and function numbers, which are together referred to as unit-address."
Pagina 14: nell'esempio /pci108e;abba;/pci@4,4000/network@0, l'indirizzo dell'unità è definito come 4,4.
Pagine 15, 19 e 21: numerazione errata di alcuni passaggi.
Pagina 17, tabella 11, "lp_autoneg_cap" dovrebbe essere "lp_cap_autoneg".
Quando si richiama luxadm remove_device /dev/rdsk/c1t1d0s2, il sistema richiede conferma e riporta che il disco è in fase di arresto e in attesa di essere portato offline. Alla rimozione del disco, premendo Return il sistema comunica che i collegamenti del disco sono stati rimossi.
Tuttavia, i collegamenti del dispositivo non sono effettivamente rimossi. Il disco può successivamente essere re-inserito e utilizzato senza dover eseguire il comando luxadm insert_device. Quando il comando viene in seguito eseguito, il sistema riporta che non sono stati aggiunti nuovi dispositivi e sulla console è visualizzato il messaggio seguente:
bash-2.03# luxadm remove_device /dev/rdsk/c1t1d0s2
WARNING!!! Please ensure that no filesystems are mounted on these device(s). All data on these devices should have been backed up.
The list of devices which will be removed is: 1: Device name: /dev/rdsk/c1t1d0s2 Node WWN: 2000002037e367e4 Device Type:Disk device Device Paths: /dev/rdsk/c1t1d0s2
Please verify the above list of devices and then enter 'c' or <CR> to Continue or 'q' to Quit. [Default: c]: stopping: /dev/rdsk/c1t1d0s2....Done offlining: /dev/rdsk/c1t1d0s2....Done
Hit <Return> after removing the device(s)
Device: /dev/rdsk/c1t1d0s2 Logical Nodes being removed under /dev/dsk/ and /dev/rdsk: c1t1d0s0 c1t1d0s1 c1t1d0s2 c1t1d0s3 c1t1d0s4 c1t1d0s5 c1t1d0s6 c1t1d0s7
Device: /dev/rdsk/c1t1d0s2 Logical Nodes being removed under /dev/dsk/ and /dev/rdsk: c1t1d0s0 c1t1d0s1 c1t1d0s2 c1t1d0s3 c1t1d0s4 c1t1d0s5 c1t1d0s6 c1t1d0s7
bash-2.03# ls -l /dev/dsk/c1t1* lrwxrwxrwx 1 root root 70 May 4 19:07 /dev/dsk/c1t1d0s0 -> ../../devices/pci@8,600000/SUNW,qlc@4/fp@0,0/ssd@w2100002037e367e4,0:a |
lrwxrwxrwx 1 root root 70 May 4 19:07 /dev/dsk/c1t1d0s1 -> ../../devices/pci@8,600000/SUNW,qlc@4/fp@0,0/ssd@w2100002037e367e4,0:b
bash-2.03# ls -l /dev/rdsk/c1t1* lrwxrwxrwx 1 root root 74 May 4 19:07 /dev/rdsk/c1t1d0s0 -> ../../devices/pci@8,600000/SUNW,qlc@4/fp@0,0/ssd@w2100002037e367e4,0:a,raw lrwxrwxrwx 1 root root 74 May 4 19:07 /dev/rdsk/c1t1d0s7 -> ../../devices/pci@8,600000/SUNW,qlc@4/fp@0,0/ssd@w2100002037e367e4,0:h,raw . . /* the following errors are caused by SUNWvts reprobe looking for said disk */
bash-2.03# 8012 05/22/01 14:05:07 Failed on iotcl DKIOCGMEDIAINFO: 6: No such device or address
8012 05/22/01 14:05:41 Failed on iotcl DKIOCGMEDIAINFO: 6: No such device or address
8012 05/22/01 14:07:25 Failed on iotcl DKIOCGMEDIAINFO: 6: No such device or address
bash-2.03# luxadm insert_device Please hit <RETURN> when you have finished adding Fibre Channel Enclosure(s)/Device(s):
Waiting for Loop Initialization to complete... No new device(s) were added!!
|
Per risolvere il problema, immettere il comando seguente al corretto completamento asserito di luxadm remove_device:
# devfsadm -C -c disk |
Se sono collegate quattro unità zip USB Iomega, prtconf indica che non sono stati caricati driver dopo il boot del sistema. drvconf avvia una sonda del sistema che individua solo due delle quattro unità zip USB.
Eseguendo cat sul file /dev/usb/hub0 si determina l'aggiunta delle due unità zip da parte del sistema.
Soluzione: non utilizzare più di due unità zip nella release corrente.
Il comando reset-x di LOMlite2 non esegue attualmente il reset delle CPU. Questa funzionalità sarà disponibile in una revisione successiva di OpenBoot PROM.
Questo documento presenta i problemi hardware e software relativi a Sun Remote System Control (RSC) 2.2. Per informazioni complete sull'uso di RSC, vedere il documento Manuale utente Sun Remote System Control (RSC) 2.2.
Nella versione 2.2 di RSC sono disponibili diverse nuove funzionalità:
La GUI di RSC richiede una versione aggiornata del JavaTM Runtime Environment, la versione 1.3.0_02 o superiore del Java 2 Standard Edition (J2SE) Runtime Environment. È possibile scaricare la versione appropriata da uno dei seguenti siti Web:
Solaris -- http://www.sun.com/solaris/java
Windows -- http://java.sun.com/j2se/1.3/
È stato inserito il supporto dei client per l'ambiente operativo Microsoft Windows 2000. RSC 2.2 non supporta Windows 95
I server Sun Fire V480 includono una nuova funzione hardware, un LED locator sui pannelli anteriore e posteriore del sistema. Il software RSC permette di attivare/disattivare lo stato di questi LED per identificare un particolare sistema che può essere situato in un rack assieme ad altri server.
È ora garantito il supporto di un massimo di 16 account utente RSC, con login simultaneo fino a 10 utenti. Il maggior numero di account utente non incide però sul limite di cinque sessioni telnet o GUI simultanee per server.
Il software RSC è incluso nel gruppo di installazione predefinita dal CD Solaris Supplement. I componenti server di RSC devono essere installati solo su un server compatibile con Solaris; è invece possibile installare il software client su tutti i computer che soddisfano i requisiti dell'ambiente operativo Solaris o Windows. Prima di poter utilizzare RSC, occorre installare e configurare il software RSC.
Importante: prima di effettuare l'aggiornamento da una versione precedente del software server RSC o di reinstallare il software, collegarsi al server come superutente ed eseguire il backup dei dati di configurazione avvalendosi dei comandi seguenti:
# rscadm show > nome_file_remoto # rscadm usershow >> nome_file_remoto |
Assegnare al file un nome di senso compiuto che includa il nome del server controllato da RSC. Dopo l'installazione, è possibile fare riferimento a questo file per ripristinare le impostazioni di configurazione, se necessario. Non si raccomanda di ripristinare una versione precedente del software server RSC dopo aver installato la versione 2.2. Se tuttavia ciò fosse necessario, occorrerà ripristinare le informazioni di configurazione e quindi spegnere e riaccendere il server.
È possibile installare il package del software server RSC 2.2, SUNWrsc, su:
Server Sun Fire V480 con ambiente operativo Solaris 8 2/02
Server Sun Fire V880 con ambiente operativo Solaris 8 7/01 o altra versione di Solaris che supporti il prodotto RSC 2.2
Server Sun Fire 280R con ambiente operativo Solaris 8 1/01 o altra versione di Solaris che supporti il prodotto RSC 2.2
È possibile installare i package software di RSC 2.2 su:
Qualsiasi altro computer con ambiente operativo Solaris 2.6, Solaris 7 o Solaris 8. I package sono SUNWrscj (GUI) e SUNWrscd (documentazione).
Qualsiasi computer con uno dei seguenti ambienti operativi Microsoft Windows:
Windows 98
Windows 2000
Windows NT 4.0
Il file utilizzato per l'installazione della GUI e della documentazione di RSC per l'ambiente operativo Microsoft Windows è SunRsc.exe.
Per l'esecuzione del software RSC 2.2, i sistemi client richiedono Java 2 Standard Edition (J2SE) Runtime Environment Version 1.3.0_02 o una versione successiva 1.3.x. RSC 2.2 non funziona con la versione 1.2.x del J2SE Runtime Environment. È possibile scaricare la versione appropriata da uno dei seguenti siti Web:
Solaris -- http://www.sun.com/solaris/java
Windows -- http://java.sun.com/j2se/1.3/
L'installazione in ambiente operativo Solaris colloca il documento Manuale utente Sun Remote System Control (RSC) 2.2 nella posizione /opt/rsc/doc/versione localizzata/pdf/user_guide.pdf. L'installazione in ambiente operativo Windows colloca il Manuale utente nella posizione C:\Programmi\Sun Microsystems\Remote System Control\doc\versione localizzata\pdf\user_guide.pdf.
Le sezioni seguenti descrivono i problemi relativi a Sun Remote System Control (RSC) 2.2.
Questa sezione descrive i problemi che interessano il funzionamento di RSC su tutte le piattaforme (server Sun Enterprise 250, Sun Fire 280R, Sun Fire V880 e Sun Fire V480):
Se le variabili di RSC page_enabled e mail_enabled sono impostate su true e vengono generati più messaggi di allerta in un breve intervallo, il primo messaggio viene inviato tempestivamente, ma i messaggi successivi emessi durante l'intervallo sono ritardati di 3-4 minuti.
Quando la scheda RSC è in esecuzione con alimentazione a batteria, lo slot dell'interruttore a chiave nella GUI di RSC visualizza un punto grigio e la dicitura riporta Posizione del selettore sconosciuta.
Quando si configurano i campi page_info1 o page_info2, è possibile utilizzare qualsiasi cifra o carattere alfanumerico #, @ e , (virgola) per la specifica del numero telefonico del cercapersone, ma l'area PIN può contenere solo cifre (0-9). Nella GUI di RSC, la guida online per questa funzione è inesatta. Per ulteriori informazioni su come configurare RSC per lavorare con un cercapersone, vedere il Manuale utente Sun Remote System Control (RSC) 2.2.
Se diag-switch? è impostata su true e si utilizza il comando bootmode -u per effettuare il reboot della workstation, rsc-console tornerà al collegamento seriale (tip) dopo il riavvio di Solaris, persino se si è precedentemente ridiretta la console su RSC.
Se si verifica questa condizione, ridirigere manualmente l'ouput della console su RSC di nuovo una volta completata l'operazione di reboot. Per ulteriori informazioni, vedere il Manuale utente Sun Remote System Control (RSC) 2.2.
Se lo stato del sistema passa da alimentazione a batteria ad alimentazione in standby e l'interruttore a chiave è nella posizione Off, il software RSC dovrebbe generare un'avvertenza che non è possibile ripristinare l'alimentazione del sistema quando si impartisce un comando poweron da CLI o GUI. Il software RSC dovrebbe emettere l'avvertenza. È necessario riportare l'interruttore a chiave nella posizione On.
Se si verifica questa situazione, utilizzare il comando resetrsc.
Questo problema intermittente è stato osservato sui server Sun Fire V880 che eseguono OpenBoot PROM versione 4.4.6. Occasionalmente, il comando bootmode -u non riesce a ridirigere la console su RSC. Se si verifica questa condizione, utilizzare il comando resetrsc.
Sui server che eseguono il software OpenBoot PROM versione 4.4.3, un reset di sistema avviato da RSC produce il messaggio seguente:
ERROR: RSC-initiated Reset
Questo messaggio è solo un'avvertenza; non è richiesta alcuna azione.
Se si installa il client RSC sulla versione giapponese di Microsoft Windows 98, RSC non si riavvia di nuovo una volta usciti dal client e compare il messaggio javaw stack error, a meno che non si esegua il reboot del sistema. Questa situazione si verifica solo sulla versione iniziale di Windows 98 e non si verifica su altre versioni di Microsoft Windows (95, 98 Second Edition, NT).
Soluzione: scaricare e installare Microsoft IME98 Service Release 1 (IME98-SR1) dal sito Web di Microsoft. L'incidente non si verifica dopo l'installazione di IME98-SR1.
Questa sezione descrive i problemi relativi all'esecuzione di RSC sui server Sun Fire 280R, Sun Fire V880 e Sun Fire V480.
L'esecuzione della rimozione o dell'installazione della scheda RSC con il cavo di alimentazione del sistema collegato può danneggiare il sistema o la scheda RSC. La rimozione e la sostituzione della scheda RSC devono essere effettuate unicamente da personale qualificato. Per eseguire queste procedure, contattare il centro di assistenza di fiducia.
Prima di eseguire le operazioni descritte nei documenti Sun Fire 280R Server Service Manual o Sun Fire 880 Server Service Manual per rimuovere o installare la scheda RSC, eseguire la procedura seguente per garantire che nel sistema non sia presente alimentazione CA.
Arrestare e spegnere il sistema.
Con il sistema al prompt ok, portare l'interruttore a chiave nella posizione Off.
A questo punto nel sistema è ancora presente l'alimentazione di standby.
Scollegare tutti i cavi di alimentazione CA dai loro ricettacoli nel pannello posteriore.
Ciò garantisce che non vi sia alimentazione di standby presente nel sistema.
Seguire la procedura indicata dal manuale di assistenza.
RSC genera i seguenti allarmi sui server Sun Fire 280R o Sun Fire V880 quando la scheda RSC riprende l'uso della batteria in seguito a un'interruzione di corrente:
00060012: "RSC operating on battery power."
RSC genera i seguenti allarmi quando il sistema host è stato arrestato da RSC. I messaggi compaiono nella cronologia del log.
00040000: "RSC Request to power off host."
00040029: "Host system has shut down."
Se si arresta il sistema con l'interruttore a chiave, oppure utilizzando il comando poweroff OpenBoot PROM, l'allarme sopracitato 00040029 è il solo allarme visualizzato.
Questi allarmi non vengono indicati nel documento Manuale utente Sun Remote System Control (RSC) 2.2.
Quando l'hardware di RSC cambia stato da alimentazione a batteria ad alimentazione standby, il LED locator sul sistema Sun Fire V480 appare illuminato nella sola GUI. Non si illumina sul sistema.
Se si verifica questa situazione, utilizzare il comando resetrsc.
Questa sezione descrive i problemi relativi all'esecuzione di RSC sui soli server Sun Fire 280R. Per reperire ulteriori informazioni sui problemi relativi al server Sun Fire 280R, vedere il documento Server Sun Fire 280R - Note sul prodotto.
Il comando xir non riesce a portare il server al prompt ok come previsto. Questo problema è già stato risolto per alcuni tipi di server; al riguardo, vedere le note sulla versione per la piattaforma hardware in uso.
In rari casi il sistema esclude la scheda RSC durante l'avvio. Per controllare se il sistema ha effettuato il boot ed è in linea, utilizzare il comando ping per verificare se la scheda è attiva oppure collegarsi utilizzando telnet o rlogin. Se il sistema non è collegato alla rete, stabilire una connessione tip al sistema. (Accertarsi che l'I/O della console non sia diretto alla scheda RSC). Avvalersi della connessione tip per visualizzare i messaggi di boot sul sistema che dà problemi oppure eseguire il reboot del sistema. Per informazioni utili su come diagnosticare il problema, consultare il manuale dell'utente fornito con l'hardware in uso.
All'accensione del sistema potrebbe venire riportato un falso errore dell'unità disco interna registrato nella cronologia dei log di Sun Remote System Control (RSC).
Se l'errore è riportato da RSC, ignorare il rapporto qualora il sistema avvii con successo l'ambiente operativo Solaris. Nella maggior parte dei casi, questo falso errore non ricompare. È comunque possibile controllare il disco dopo il processo di boot avvalendosi dell'utility fsck.
Tutti i messaggi di errore dei dischi riportati dall'ambiente operativo Solaris indicano un vero errore delle unità disco.
Se invece l'errore del disco viene riportato al prompt ok e il sistema non riesce ad avviare il sistema operativo Solaris, potrebbe trattarsi di un problema reale dell'unità disco. Controllare l'unità disco avvalendosi dei test OpenBoot Diagnostics in base a quanto indicato nel capitolo "Diagnostics, Monitoring, and Troubleshooting" del documento Sun Fire 280R Server Service Manual.
Dopo un riavvio a freddo o l'accensione del sistema, il comando rscadm resetrsc di RSC non riesce; si tratta di un errore noto. Per far sì che il comando funzioni correttamente, resettare il sistema host.
È possibile procedere in uno dei tre modi seguenti:Al prompt ok, eseguire il comando reset-all.Al prompt del CLI (Command-Line Interface) di RSC, impartire il comando reset.Al prompt del CLI di Solaris, impartire il comando reboot.Il comando rscadm resetrsc di RSC funzionerà ora correttamente.
Questa sezione descrive i problemi relativi all'esecuzione di RSC sui soli server Sun Fire V880.
Il comando xir non riesce a portare il server al prompt ok come previsto. Questo problema è già stato risolto per alcuni tipi di server; al riguardo, vedere le note sulla versione per la piattaforma hardware in uso.
Questa sezione descrive i problemi relativi all'esecuzione di RSC sui soli server Sun Enterprise 250. Per reperire ulteriori informazioni sui problemi relativi al server Sun Enterprise 250, consultare il documento di note sul prodotto.
La versione 2.2 di RSC supporta ora un massimo di 16 account utente di RSC. I server Sun Enterprise 250 hanno però tuttora un limite di quattro account utente RSC a causa delle limitazioni hardware.
Non emettere il comando fsck dalla console RSC ridiretta.
Ripristinare su ttya le impostazioni di input-device e output-device del sistema, quindi effettuare il reboot del sistema e accedervi tramite console locale o terminale ed eseguire direttamente il comando fsck di OpenBoot PROM.
Il comando boot -s non funziona dalla console RSC.
Ripristinare su ttya le impostazioni di input-device e output-device del sistema, quindi effettuare il reboot del sistema e accedervi tramite console locale o terminale ed eseguire direttamente il comando boot -s.
Per rendere effettive le modifiche apportate alla variabile di configurazione serial_hw_handshake di RSC occorre eseguire il reboot del server. Questa operazione incide anche sulla casella di controllo dedicata all'abilitazione dell'handshaking hardware nell'interfaccia grafica utente di RSC. Questa limitazione non è indicata nella documentazione.
Nel sistema Sun Enterprise 250, gli alimentatori sono numerati 0 e 1, ma la GUI di RSC fa riferimento ad essi come Alimentatore 1 e Alimentatore 2 nel log degli eventi e negli allarmi.
Inserire il CD Supplemental e passare alla directory del software LOMlite 2.0:
# cd /cdrom/cdrom0/Lights_Out_Management_2.0/Product |
Aggiungere i package di LOMlite 2.0, rispondendo y a tutte le domande:
# pkgadd -d . SUNWlomm SUNWlomr SUNWlomu |
Verificare che i package di LOMlite 2.0 siano stati installati:
# pkgchk -v SUNWlomm SUNWlomr SUNWlomu |
Il software LOMlite2 è ora installato. Proseguire aggiungendo la patch 110208 di LOMlite2 come descritto nella sezione seguente.
Accertarsi di disporre dell'ultima revisione della patch 110208 di SunSolve (revisione -13 o successiva).
Il software LOMlite2 non funziona a meno che non venga aggiunta questa patch.
Confermare la versione del firmare di LOMlite2.
Digitare #. per passare al prompt lom>, poi eseguire version.
#. lom>version LOM version: v4.4-LW2+ LOM checksum: 387e LOM firmware part# 258-7939-12 Microcontroller: H8S/2148 LOM firmware build Aug 30 2001 18:02:40 Configuration rev. v1.2 lom>console |
La versione del firmware LOM non deve essere precedente alla 4.5.
Digitare console al prompt lom> per tornare al prompt #.
Confermare che il nodo del dispositivo è presente (via PROM 4.2.4):
# prtconf -V OBP 4.2.4 2001/06/13 10:10 # prtconf | grep SUNW,lomv SUNW,lomv (driver not attached) |
Copiare la patch in una directory temporanea (/var/tmp).
Confermare che la patch è presente:
# cd /var/tmp # ls 110208-13.zip |
Estrarre la patch:
# unzip 110208-13.zip |
Applicare la patch:
# patchadd 110208-13 # reboot |
Confermare che la patch è stata caricata:
# modinfo | grep lomv |
Per aggiornare il firmware, digitare:
# lom -G default |
Al prompt, digitare C per continuare.
Questo processo richiede diversi minuti. Non disattivare il sistema mentre è in corso l'aggiornamento.
Premere Return per rivisualizzare il prompt di UNIX.
Se il sistema visualizza il prompt ok, digitare go per tornare al prompt di UNIX.
Controllare la funzionalità eseguendo il comando lom -a:
# lom -a PSUs: 1 OK Fans: 1 OK speed 90% 2 OK speed 86% 3 OK speed 75% LOMlite configuration settings: serial escape character=# serial event reporting=default Event reporting level=fatal, warning & information Serial security=enabled Disable watchdog on break=enabled Automatic return to console=disabled alarm3 mode=user controlled firmware version=4.5 firmware checksum=1164 product revision=1.4 product ID=Netra T4 . <truncated> . LOMlite led states: 1 on Power 2 off Fault 3 off Supply A 4 off Supply B 5 on PSU ok 6 off PSU fail # |
Il software è ora installato e il sistema è pronto all'uso.
Si verifica un errore di segmentazione quando si richiama il metatool Solstice DiskSuiteTM 4.1.2 su un sistema Sun Enterprise 6000 con Alternate Pathing 2.3 o 2.3.1 già installato e configurato sui sistemi SPARC Storage Array 100 o SPARC Storage ArrayTM 200.
Dopo avere richiamato il metatool, viene visualizzato il messaggio seguente:
root@[/]>metatool &[1] 2569root@[/]>Initializing metatool... Done.Discovering drives and slices... metatool: Segmentation Fault |
Soluzione: spostare /usr/lib/libssd.so.1 e /usr/lib/libap_dmd.so.1 in /usr/sadm/lib/lvm.
La scheda SunFDDI PCI (FDDI/P) non supporta il boot senza unità disco. La scheda SunFDDI SBus board (FDDI/S) supporta invece il boot senza unità disco sulle sole piattaforme sun4m e sun4u.
Se sul sistema sono installate più di due schede Sun GigaSwift Ethernet, si può verificare una situazione di uso intensivo delle CPU o blocco del sistema.
L'esecuzione di una versione di Solaris 8 con una scheda Expert3D o Expert3D-Lite può causare il verificarsi di problemi dopo l'esecuzione di cpr.
Soluzione: installare la patch 108576-15 o superiore.
SunVTS può non riuscire in modalità multiutente quando vengono creati semafori impropriamente.
Soluzione: arrestare e riavviare picld dopo che il sistema ha raggiunto la modalità multiutente, ma prima di eseguire SunVTS:
# /etc/init.d/picld stop# /etc/init.d/picld start |
Quando è abilitato il server di database ToolTalk (/usr/openwin/bin/rpc.ttdbserverd), sono possibili attacchi remoti e locali che potrebbero potenzialmente consentire l'accesso come utente root al sistema. I sistemi attaccati sono identificabili dalla presenza di file garbage nella directory root che iniziano con la lettera A.
Soluzione: rimuovere la riga rpc.ttdbserverd dal file inetd.conf. Disabilitare il servizio usando il comando chmod a-x su /usr/openwin/bin/rpc.ttdbserverd. Verificare presso il rivenditore Sun la disponibilità di future patch.
Quando si esegue il boot a un sistema Netra ct 800 o Sun BladeTM 100, può comparire il messaggio di avvertenza seguente:
invalid vector intr: number 0x7de, pil 0x0 |
Questo messaggio è positivo e può essere ignorato.