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Guida all'installazione di Oracle Solaris 10 1/13: installazioni JumpStart Oracle Solaris 10 1/13 Information Library (Italiano) |
1. Informazioni sulla pianificazione dell'installazione di Oracle Solaris
3. Preparazione di un'installazione JumpStart (procedure)
4. Uso delle funzionalità JumpStart opzionali (procedure)
5. Creazione di parole chiave personalizzate (procedure)
6. Esecuzione di un'installazione JumpStart (procedure)
7. Installazione JumpStart (esempi)
8. Riferimento per le parole chiave correlate a JumpStart
Parole chiave e valori usati nelle regole
Parole chiave e valori usati nei profili
Sommario delle parole chiave usate nei profili
Descrizione ed esempi delle parole chiave usate nei profili
Parola chiave archive_location
Archivio memorizzato in un server NFS
Archivio memorizzato in un server HTTP o HTTPS
Archivio memorizzato in un server FTP
Archivio memorizzato su un nastro locale
Archivio memorizzato su un dispositivo locale
Archivio memorizzato in un file locale
Parola chiave del profilo backup_media
Parola chiave del profilo boot_device (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo bootenv (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo client_arch
Parola chiave del profilo client_root
Parola chiave del profilo client_swap
Come viene determinata la dimensione dello spazio di swap
Parola chiave del profilo cluster (aggiunta di gruppi software) (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo cluster (aggiunta o eliminazione di cluster) (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo dontuse (UFS e ZFS)
x86: Parola chiave del profilo fdisk (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo filesys (attivazione di file system remoti) (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo filesys (creazione di file system locali)
Parola chiave del profilo filesys (creazione di volumi RAID-1)
Parola chiave del profilo forced_deployment (installazione di archivi differenziali Flash Archive)
Parola chiave del profilo geo (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo install_type (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo layout_constraint
Parola chiave del profilo local_customization (installazione di Flash Archive)
Parola chiave del profilo locale (UFS e ZFS)
Parola chiave del profilo metadb (creazione di repliche del database di stato)
Parola chiave del profilo no_content_check (installazione di Flash Archive)
Parola chiave del profilo no_content_check (installazione di Flash Archive)
Parola chiave del profilo num_clients
Parola chiave del profilo iSCSI
Parola chiave del profilo package (UFS e ZFS)
Pacchetti memorizzati in un server NFS
Pacchetti memorizzati in un server HTTP
Pacchetti memorizzati su un dispositivo locale
Pacchetti memorizzati in un file locale
Limitazioni per l'uso della parola chiave package
Comportamento dell'aggiornamento con la parola chiave package
Parola chiave del profilo partitioning
Parola chiave del profilo patch
Patch memorizzate in un server NFS
Patch memorizzate in un server HTTP
Patch memorizzate su un dispositivo locale
Patch memorizzate in un file locale
Limitazioni per l'uso della parola chiave patch
Parola chiave del profilo pool (solo ZFS)
Parola chiave del profilo root_device (UFS e ZFS)
Modalità di determinazione del disco root del sistema
Variabili d'ambiente di JumpStart
Parole chiave non operative e valori
9. Installazione di un pool root ZFS con il metodo JumpStart
In questa sezione sono descritte le parole chiave e i relativi valori che è possibile usare nei profili. Per istruzioni sulla creazione dei profili, vedere Creazione di un profilo. Queste parole chiave vengono utilizzare per l'installazione dei file system UFS e ZFS. Se la parola chiave può essere utilizzata in un profilo ZFS, viene indicata dal termine “ZFS”.
La tabella seguente consente di determinare rapidamente le parole chiave utilizzabili in base allo scenario di installazione. Se non specificato diversamente nelle descrizioni, le parole chiave possono essere usate solo nelle installazioni iniziali. Inoltre, le parole chiave si riferiscono ai file system UFS se non viene specificato esplicitamente che possono essere usate in un profilo per un pool root ZFS.
Tabella 8-2 Panoramica delle parole chiave dei profili
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archive_location retrieval-type location
Le opzioni disponibili per la posizione sono descritte nelle sezioni seguenti.
Avvertenza - Non è possibile creare un archivio Flash quando è installata una zona non globale. La funzionalità Flash Archive non è compatibile con la tecnologia di partizionamento Oracle Solaris Zones. Se si crea un archivio Flash, l'archivio risultante non viene installato in modo corretto quando si verificano le condizioni indicate di seguito.
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Se l'archivio si trova su un server NFS, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
archive_location nfs server-name:/path/filename retry n
È il nome del server in cui è memorizzato l'archivio.
La posizione dell'archivio da recuperare dal server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Flash Archive sostituiscono la variabile $HOST con il nome del sistema clone da installare.
Il nome del file dell'archivio Flash.
Parola chiave opzionale. n è il numero massimo di volte in cui le utility Flash Archive cercheranno di attivare l'archivio.
Esempio 8-1 Archivio memorizzato in un server NFS
archive_location nfs golden:/archives/usrarchive archive_location nfs://golden/archives/usrarchive
Se l'archivio si trova su un server HTTP, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
archive_location http://server-name:port/path/filename optional-keywords
Se l'archivio si trova su un server HTTPS, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
archive_location https://server-name:port/path/filename optional-keywords
È il nome del server in cui è memorizzato l'archivio.
Porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.
Se la porta non viene specificata, le utility di installazione Flash Archive utilizzano la porta HTTP predefinita, la numero 80.
La posizione dell'archivio da recuperare dal server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Flash Archive sostituiscono la variabile $HOST con il nome del sistema clone da installare.
Il nome del file dell'archivio Flash.
Parole chiave opzionali che è possibile specificare quando si richiama un archivio Flash da un server HTTP.
Tabella 8-3 Parole chiave opzionali che è possibile usare con archive_location HTTP
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Esempio 8-2 Archivio memorizzato in un server HTTP o HTTPS
archive_location http://silver/archives/usrarchive.flar timeout 5
Esempio della parola chiave auth basic nome_utente password:
archive_location http://silver/archives/usrarchive.flar timeout 5 user1 secret
Se l'archivio si trova su un server FTP, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
archive_location ftp://username:password@server-name:port/path/filename optional-keywords
Nome utente e password da specificare per accedere al server FTP nel file del profilo.
È il nome del server in cui è memorizzato l'archivio.
Porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.
Se la porta non viene specificata, le utility di installazione Flash Archive utilizzano la porta FTP predefinita, la numero 21.
La posizione dell'archivio da recuperare dal server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Flash Archive sostituiscono la variabile $HOST con il nome del sistema clone da installare.
Il nome del file dell'archivio Flash.
Parole chiave opzionali che è possibile specificare quando si recupera un archivio Flash da un server FTP.
Tabella 8-4 Parole chiave opzionali che è possibile usare con archive_location FTP
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Esempio 8-3 Archivio memorizzato in un server FTP
archive_location ftp://user1:secret@silver/archives/usrarchive.flar timeout 5
Se l'archivio si trova su un nastro, usare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
archive_location local_tape device position
È il nome dell'unità nastro in cui è memorizzato l'archivio Flash. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, le utility di installazione di Flash Archive leggono l'archivio dal percorso del nodo del dispositivo. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, le utility di installazione di Flash Archive aggiungono gli elementi /dev/rmt/ al percorso.
Designa la posizione sul nastro in cui è stato salvato l'archivio. Se la posizione non viene specificata, le utility di installazione di Flash Archive leggono l'archivio dalla posizione corrente sul nastro. Se si specifica una posizione, è possibile collocare uno script iniziale o un file sysidcfg sull'unità nastro prima dell'archivio.
Esempio 8-4 Archivio memorizzato su un nastro locale
archive_location local_tape /dev/rmt/0n 5 archive_location local_tape 0n 5
È possibile recuperare l'archivio Flash da un dispositivo locale se era stato memorizzato su un dispositivo ad accesso casuale basato su un file system, ad esempio un dischetto o un DVD. Utilizzare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
Nota - Per leggere un archivio da un dispositivo orientato al flusso, ad esempio da un nastro, occorre utilizzare la sintassi descritta per l'unità nastro locale.
archive_location local_device device path/filename file-system-type
Il nome dell'unità in cui è memorizzato l'archivio Flash. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, il dispositivo viene attivato direttamente. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, le utility di installazione Flash Archive vi aggiungono gli elementi /dev/dsk/.
Il percorso dell'archivio Flash in relazione alla root del file system sul dispositivo specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, le utility di installazione di Flash Archive sostituiscono la variabile $HOST con il nome del sistema clone da installare.
Il nome del file dell'archivio Flash.
Specifica il tipo di file system del dispositivo. Se il tipo di file system non viene specificato, le utility di installazione di Flash Archive cercano di attivare un file system UFS. Se l'attivazione UFS non riesce, le utility di installazione di Flash Archive cercano di attivare un file system HSFS.
Esempio 8-5 Archivio memorizzato su un dispositivo locale
Per recuperare un archivio da un disco rigido locale formattato come file system UFS:
archive_location local_device c0t0d0s0 /archives/$HOST
Per recuperare un archivio da un CD-ROM locale contenente un file system HSFS:
archive_location local_device c0t0d0s0 /archives/usrarchive
Se l'archivio è stato memorizzato nell'area di miniroot da cui è stato eseguito il boot del sistema clone, può essere letto come file locale. Quando si esegue un'installazione JumpStart, si esegue il boot del sistema da un DVD, da un CD o da un'area di miniroot NFS. Il software di installazione viene caricato ed eseguito da quest'area di miniroot. Di conseguenza, un archivio Flash memorizzato su un DVD, su un CD o in un'area di miniroot NFS è accessibile come file locale. Utilizzare la sintassi seguente per la parola chiave archive_location.
archive_location local_file path/filename
È la posizione dell'archivio. Il percorso deve essere accessibile al sistema come file locale durante il boot dal CD Oracle Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Oracle Solaris. Se viene eseguito il boot del sistema dal CD Oracle Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Oracle Solaris, non può accedere a /net o ad altre directory attivate automaticamente.
Il nome del file dell'archivio Flash.
Esempio 8-6 Archivio memorizzato in un file locale
archive_location local_file /archives/usrarchive
backup_media type path
La parola chiave backup_media può essere usata solo per l'aggiornamento quando è richiesta la riallocazione dello spazio su disco.
backup_media definisce il supporto da usare per eseguire il backup dei file system se è necessario riallocare lo spazio durante l'aggiornamento. Se il backup richiede più nastri o dischetti, viene chiesto di inserirli durante l'aggiornamento.
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Esempio 8-7 Parola chiave del profilo backup_media
backup_media local_tape /dev/rmt/0 backup_media local_diskette /dev/rdiskette1 backup_media local_filesystem /dev/dsk/c0t3d0s4 backup_media local_filesystem /export backup_media remote_filesystem system1:/export/temp backup_media remote_system user1@system1:/export/temp
Nota - La parola chiave boot_device può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi. Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
boot_device device eeprom
La parola chiave boot_device designa il dispositivo da cui il programma JumpStart dovrà installare il file system root (/) e il dispositivo di boot del sistema. boot_device deve corrispondere a tutte le parole chiave filesys che specifichino il file system root (/) e la parola chiave root_device.
Se questa parola chiave non viene specificata nel profilo, durante l'installazione viene specificata automaticamente come segue:
boot_device any update
Usare uno dei seguenti valori.
Slice del disco in cui il programma JumpStart colloca il file system root (/), ad esempio c0t0d0s0.
Disco in cui il programma JumpStart colloca il file system root (/), ad esempio c0d0.
Il programma JumpStart colloca il file system root (/) nel dispositivo di boot attuale del sistema.
Il programma JumpStart sceglie la posizione in cui collocare il file system root (/) del sistema. Il programma JumpStart cerca di usare il dispositivo di boot esistente. Se necessario, tuttavia, può scegliere un dispositivo differente.
È possibile scegliere se aggiornare o preservare la EEPROM del sistema.
Il valore di eeprom permette anche di aggiornare la EEPROM del sistema se viene modificato il dispositivo di boot attivo. Con la EEPROM aggiornata, viene eseguito automaticamente il boot del sistema dal nuovo dispositivo di boot.
Nota - x86: È necessario specificare il valore preserve.
Il programma JumpStart aggiorna la EEPROM del sistema impostando dispositivo di boot specificato, in modo che venga eseguito il boot automatico del sistema installato da quella posizione.
Il valore del dispositivo di boot impostato nella EEPROM del sistema non viene modificato. Se si specifica un nuovo dispositivo di boot senza modificare la EEPROM, perché il sistema esegua il boot automaticamente dal nuovo dispositivo di boot occorrerà aggiornare la EEPROM manualmente.
Esempio 8-8 Parola chiave del profilo boot_device
boot_device c0t0d0s2 update
Nota - La parola chiave bootenv può essere utilizzata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi è differente per l'installazione ZFS.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2
Per una descrizione dell'utilizzo della parola chiave bootenv nell'installazione di un pool root ZFS, vedere Parole chiave di JumpStart per un file system root (/) ZFS (riferimenti)
bootenv createbe bename new-BE-name filesystem mountpoint:device:fs-options [filesystem...]
La parola chiave bootenv createbe permette di creare rapidamente un ambiente di boot vuoto e inattivo durante l'installazione del sistema operativo Oracle Solaris. È necessario creare almeno il file system root (/). Le slice vengono riservate per i file system specificati, ma i file system non vi vengono copiati. Sebbene venga assegnato un nome all'ambiente di boot, tale ambiente non viene realmente creato finché non viene installato con un archivio Flash. Quando nell'ambiente di boot vuoto viene installato un archivio, i file system vengono installati nelle slice loro riservate. Di seguito sono elencati i valori per bename e filesystem.
bename specifica il nome del nuovo ambiente di boot da creare. nuovo_BE non può superare la lunghezza di 30 caratteri, può contenere solo caratteri alfanumerici e non può contenere caratteri multibyte. Il nome deve essere unico sul sistema.
file_system determina il tipo e il numero dei file system da creare nel nuovo ambiente di boot. È necessario definire almeno una slice che contenga il file system root (/). I file system possono trovarsi sullo stesso disco o essere distribuiti su più dischi.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una slice di swap.
Il dispositivo deve essere disponibile al primo boot del sistema operativo installato. Il dispositivo non ha alcuna relazione con i dispositivi di memorizzazione speciali usati da JumpStart, ad esempio con i dispositivi liberi. Il dispositivo non può essere un volume di Solaris Volume Manager o di Veritas Volume Manager. dispositivo è il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
opzioni_fs può essere uno dei seguenti valori:
ufs, indicante un file system UFS
swap, indicante un file system di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per un esempio di profilo e informazioni generali sull'uso di questa parola chiave, vedere i seguenti riferimenti:
Per un esempio di profilo, vedere Esempio 3-11.
Per informazioni generali sull'utilizzo di Live Upgrade per la creazione, l'aggiornamento e l'attivazione di ambienti di boot inattivi, vedere il Capitolo 2, Live Upgrade (panoramica) in Guida all’'nstallazione di Oracle Solaris 10 10/13: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.
Per una panoramica dell'uso di un archivio Flash, vedere il Capitolo 1, Panoramica di Flash Archive in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 1/13: archivi Flash (creazione e installazione).
client_arch karch-value ...
La parola chiave client_arch specifica che il server del sistema operativo deve supportare un gruppo di piattaforme differente dal proprio. Se la parola chiave client_arch non viene specificata nel profilo, tutti i client diskless che utilizzano il server del sistema operativo devono contenere lo stesso gruppo di piattaforme di quel server. È necessario specificare tutti i gruppi di piattaforme che si desidera supportare.
I valori validi per valore_arch sono sun4u e i86pc. Per un elenco dettagliato dei nomi delle piattaforme e dei vari sistemi, vedere Oracle Solaris Sun Hardware Platform Guide all'indirizzo http://www.oracle.com/technetwork/indexes/documentation/index.html.
Nota - La parola chiave client_arch può essere usata solo se il valore specificato per system_type è server.
client_root root-size
La parola chiave client_root definisce lo spazio di root, dim_root, espresso in MB, da allocare per ogni client. Se la parola chiave client_root non viene specificata nel profilo di un server, il software di installazione alloca 15 MB di spazio root per ogni client. La dimensione dell'area di root dei client viene usata in combinazione con la parola chiave num_clients per determinare quanto spazio occorre riservare per il file system /export/root.
Nota - La parola chiave client_root può essere usata solo se il valore specificato per system_type è server.
client_swap swap-size
La parola chiave client_swap definisce lo spazio di swap, dim_swap, espresso in MB, da allocare per ogni client diskless. Se la parola chiave client_swap non viene specificata nel profilo, vengono allocati automaticamente 32 MB di spazio di swap.
Nota - La parola chiave client_swap può essere usata solo se il valore specificato per system_type è server.
Esempio 8-9 Parola chiave del profilo client_swap
L'esempio seguente specifica che ogni client diskless dovrà avere uno spazio di swap di 64 MB.
client_swap 64
Se la dimensione dello spazio di swap non è specificata in alcun profilo. il programma JumpStart la determina in base alla memoria fisica del sistema. La tabella seguente mostra come viene determinata la dimensione dello spazio di swap durante un'installazione JumpStart.
Tabella 8-5 Determinazione della dimensione dello spazio di swap
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Il programma JumpStart assegna al file system di swap non più del 20% della dimensione del disco. Questo non avviene se il disco dispone di spazio libero dopo la configurazione degli altri file system. Se è disponibile spazio libero, il programma JumpStart alloca tale spazio allo swap e, se possibile, alloca la quantità indicata nella tabella.
Nota - La somma tra la memoria fisica e lo spazio di swap deve risultare almeno pari a 32 MB.
La parola chiave cluster può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2
Per una descrizione dell'utilizzo della parola chiave cluster in un profilo per l'installazione di un pool root ZFS, vedere Esempi di profilo JumpStart per un pool root ZFS
cluster group-name
La parola chiave cluster designa il gruppo software da aggiungere al sistema.
Un gruppo software è un metacluster che contiene una raccolta di cluster e pacchetti. Il gruppo software viene installato utilizzando la parola chiave cluster e la variabile nome_gruppo. La parola chiave cluster è ammessa solo nelle installazioni iniziali. La parola chiave cluster fa riferimento ai metacluster presenti nel file clustertoc(4).
Un cluster è una raccolta di pacchetti denominata SUNW nome. Un cluster viene installato utilizzando la parola chiave cluster e la variabile nome_cluster. È possibile aggiungere o rimuovere un cluster a un gruppo software (metacluster) nelle installazioni iniziali o negli aggiornamenti.
La tabella seguente contiene l'elenco dei valori nome_gruppo per ciascun gruppo software.
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Occorre tener conto delle seguenti limitazioni:
In ogni profilo è possibile specificare un solo gruppo software.
Il gruppo software deve essere specificato prima di altre voci cluster e package.
Se non si specifica un gruppo software con la parola chiave cluster nel profilo, sul sistema viene installato il gruppo software per l'utente finale, SUNWCuser.
Per ulteriori informazioni sui gruppi software, vedereSpazio su disco consigliato per i gruppi software in Guida all’'nstallazione di Oracle Solaris 10 1/13: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
cluster cluster-name [add | delete]
Nota - La parola chiave cluster può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2
Per una descrizione dell'utilizzo della parola chiave cluster in un profilo per l'installazione di un pool root ZFS, vedere Esempi di profilo JumpStart per un pool root ZFS
La parola chiave cluster designa se il cluster specificato debba essere aggiunto o eliminato dal gruppo software da installare sul sistema.
Il nome del cluster deve essere in formato SUNWCnome.
Parola chiave opzionale che indica se il cluster specificato debba essere aggiunto o eliminato. I due valori possibili sono add e delete. Se non si specifica add o delete, viene impostata automaticamente l'opzione add.
Quando si utilizza cluster durante un aggiornamento, si verificano le condizioni indicate di seguito.
Tutti i cluster già presenti sul sistema vengono automaticamente aggiornati.
Se si specifica nome_cluster add e nome_cluster non è installato sul sistema, il cluster viene installato.
Se si specifica nome_cluster delete e nome_cluster è installato sul sistema, il pacchetto viene eliminato prima che inizi l'aggiornamento.
Nota - Un gruppo software è un metacluster che contiene una raccolta di cluster e pacchetti. Il gruppo software viene installato utilizzando la parola chiave cluster e la variabile nome_gruppo. La parola chiave cluster è ammessa solo nelle installazioni iniziali. La parola chiave cluster fa riferimento ai metacluster presenti nel file clustertoc(4).
Un cluster è una raccolta di pacchetti. I cluster possono essere raggruppati per formare un gruppo software (metacluster). Un nome di cluster ha sempre la forma SUNWnome. Un cluster viene installato utilizzando la parola chiave cluster e la variabile nome_cluster. È possibile aggiungere o rimuovere un cluster a un gruppo software (metacluster) nelle installazioni iniziali o negli aggiornamenti.
Nota - La parola chiave dontuse può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
dontuse disk-name ...
Per impostazione predefinita, se è specificata l'istruzione partitioning default, il programma JumpStart utilizza tutti i dischi operativi del sistema. La parola chiave dontuse designa uno o più dischi che non si desidera vengano utilizzati dal programma JumpStart. Il valore nome_disco deve essere specificato nella forma cxtydz o cydz, ad esempio c0t0d0.
Nota - Non è possibile specificare le parole chiave dontuse e usedisk insieme nello stesso profilo.
Nota - La parola chiave fdisk può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi. Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
fdisk disk-name type size
La parola chiave fdisk definisce in che modo le partizioni fdisk debbano essere configurate su un sistema x86. È possibile specificare più istanze della parola chiave fdisk. Quando si utilizza fdisk per partizionare un sistema x86, si verificano le seguenti condizioni:
Tutte le partizioni fdisk vengono preservate, a meno che non si scelga di eliminarle con la parola chiave fdisk assegnando a dimensione il valore delete o 0. Inoltre, tutte le partizioni fdisk esistenti vengono eliminate se la dimensione viene impostata su all.
Una partizione fdisk di Oracle Solaris contenente un file system root (/) viene sempre designata come partizione attiva nel disco.
Nota - Nella configurazione predefinita, viene eseguito il boot del sistema dalla partizione attiva.
Se la parola chiave fdisk non viene specificata in un profilo, durante l'installazione viene usata automaticamente come segue:
fdisk all solaris maxfree
Le voci fdisk vengono elaborate nell'ordine in cui sono elencate nel profilo.
Usare i valori seguenti per specificare la posizione in cui creare o eliminare la partizione fdisk:
cxtydz o cydz – Questi valori designano un disco specifico, ad esempio c0t3d0.
rootdisk: variabile che contiene il valore del disco root del sistema, dove viene eseguita l'installazione. Il disco root viene determinato da JumpStart con il metodo descritto nella sezione Modalità di determinazione del disco root del sistema.
all: questo valore designa tutti i dischi selezionati.
Usare i valori seguenti per specificare il tipo di partizione fdisk da creare o eliminare nel disco specificato:
solaris: una partizione fdisk di Oracle Solaris (di tipo SUNIXOS fdisk).
dosprimary: alias per le partizioni fdisk DOS primarie, non per le partizioni fdisk estese o riservate per i dati DOS. Quando si eliminano le partizioni fdisk assegnando a dimensione il valore delete, dosprimary rappresenta un alias per i tipi di partizione fdisk DOSHUGE, DOSOS12 e DOSOS16 . Quando si crea una partizione fdisk, dosprimary rappresenta un alias per la partizione fdisk di tipo DOSHUGE.
DDD: partizione fdisk in interi. DDD è un numero intero compreso tra 1 e 255.
Nota - Questo valore può essere specificato solo se dimensione è delete.
0xHH: partizione fdisk esadecimale. HH è un numero esadecimale compreso tra 01 e FF.
Nota - Questo valore può essere specificato solo se dimensione è delete.
La tabella seguente mostra i numeri interi ed esadecimali associati ad alcuni tipi fdisk.
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Usare uno dei seguenti valori:
DDD: sul disco specificato viene creata una partizione fdisk di dimensione DDD (in MB). DDD deve essere un numero intero, che viene arrotondato automaticamente dal programma JumpStart al limite del cilindro più vicino. L'assegnazione del valore 0 equivale all'assegnazione del valore delete.
all: viene creata una partizione fdisk sull'intero disco. Le partizioni fdisk esistenti vengono eliminate.
x86 Solo - Il valore all può essere specificato solo se il tipo è solaris.
maxfree: viene creata una partizione fdisk nello spazio contiguo più grande disponibile sul disco specificato. Se sul disco è già presente una partizione fdisk del tipo specificato, viene utilizzata la partizione fdisk esistente. Non viene creata una nuova partizione fdisk.
x86 Solo - Il disco deve contenere almeno una partizione fdisk non utilizzata. Inoltre, perché l'installazione riesca, il disco deve disporre di uno spazio libero sufficiente. Il valore maxfree può essere specificato solo se il tipo è solaris o dosprimary.
delete: tutte le partizioni fdisk del tipo specificato vengono eliminate dal disco specificato.
Nota - La parola chiave filesys può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi. Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
filesys server:path server-address mount-point mount-options
Usando filesys con i valori elencati, il programma JumpStart configura il sistema installato in modo che attivi automaticamente i file system remoti durante il boot. La parola chiave filesys può essere specificata più volte.
Nome del server in cui risiede il file system remoto, seguito da due punti.
Il nome del punto di attivazione del file system, ad esempio, /usr o /export/home.
Indirizzo IP del server specificato in server : percorso. Se nella rete non è in esecuzione alcun servizio di denominazione, il valore indirizzo_server può essere utilizzato per inserire nel file /etc/hosts il nome host e l'indirizzo IP del server. Se non si desidera specificare l'indirizzo IP del server, occorre inserire un segno meno (-). Ad esempio, se la rete utilizza un servizio di denominazione non è necessario specificare l'indirizzo IP del server.
Punto di attivazione da usare per il file system remoto.
Una o più opzioni di attivazione, equivalenti all'opzione -o del comando mount(1M) Le opzioni di attivazione vengono aggiunte alla voce /etc/vfstab per il punto_attivazione specificato.
Nota - Se occorre specificare più opzioni di attivazione, è necessario separarle con una virgola senza spazi vuoti (ad esempio: ro,quota).
Esempio 8-10 Parola chiave del profilo filsys
filesys sherlock:/export/home/user2 - /home
filesys slice size file-system optional-parameters
Usando filesys con i valori indicati, durante l'installazione il programma JumpStart crea i file system specificati sul sistema locale. La parola chiave filesys può essere specificata più volte.
Usare uno dei seguenti valori:
Il programma JumpStart può collocare il file system su qualunque disco.
Nota - Non è possibile specificare any se dimensione è existing, all, free, inizio:dimensione o ignore.
Slice del disco in cui il programma JumpStart dovrà collocare il file system, ad esempio c0t0d0s0 o c0d0s0.
È la variabile che contiene il valore per il disco root del sistema, determinato dal programma JumpStart come descritto in Modalità di determinazione del disco root del sistema. Il suffisso sn indica una slice specifica sul disco.
Nota - Il disco root viene determinato da JumpStart e indica la posizione in cui viene installato il sistema operativo. Il file rules utilizza la parola chiave non operativa rootdisk in modo diverso rispetto a come la parola chiave "rootdisk" viene utilizzata nel profilo JumpStart. Non è possibile stabilire la posizione di installazione utilizzando la parola chiave non operativa rootdisk nel file rules. La parola chiave non operativa rootdisk determina la posizione da cui eseguire il boot del sistema durante l'installazione. Vedere la Tabella 8-10.
Usare uno dei seguenti valori:
La dimensione del file system viene impostata su num ed espressa in MB.
Viene usata la dimensione attuale del file system esistente.
Nota - Quando si utilizza il valore existing, è possibile modificare il nome di una slice esistente specificando file_system come punto_attivazione diverso.
La dimensione del file system viene determinata automaticamente, in base al software selezionato.
La slice specificata userà l'intero disco per il file system. Quando si specifica il valore all, non è possibile collocare altri file system sullo stesso disco.
Viene usato per il file system lo spazio rimasto inutilizzato sul disco.
Nota - Per usare il valore free, filesys deve essere l'ultima parola chiave del profilo.
Il file system viene partizionato in modo esplicito. inizio è il cilindro da cui inizia la slice. dimensione è il numero di cilindri da usare per la slice.
Il valore file_system è opzionale e viene utilizzato quando la slice specificata è any o cwtxdysz. Se il valore di file_system non viene specificato, viene impostato automaticamente unnamed. Se è impostato unnamed, non è possibile specificare il valore di parametri_opzionali. Usare uno dei seguenti valori:
Punto di attivazione del file system, ad esempio /var.
La slice specificata viene utilizzata come swap.
La slice specificata viene definita come rappresentazione di un'area del disco. Il valore VTOC è V_BACKUP. Nell'impostazione predefinita, la slice 2 è una slice sovrapposta che rappresenta l'intero disco.
Nota - È possibile specificare overlap solo se la dimensione è existing, all o inizio:dimensione.
Poiché la slice specificata viene definita come raw, non richiede alcun punto di attivazione. Se non si specifica il valore di file_system, viene utilizzato automaticamente unnamed.
La slice specificata non viene usata o non viene riconosciuta dal programma JumpStart. Questa opzione può essere usata per ignorare un file system del disco durante l'installazione. In questo caso, il programma JumpStart crea un nuovo file system sullo stesso disco con lo stesso nome. Il valore ignore può essere usato solo quando è specificato partitioning existing.
Usare uno dei seguenti valori:
Il file system nella slice specificata viene preservato.
Nota - Il valore preserve può essere specificato solo se la dimensione è existing e la slice è cwtxdysz.
Una o più opzioni di attivazione, equivalenti all'opzione -o del comando mount(1M) Le opzioni di attivazione vengono aggiunte alla voce /etc/vfstab per il punto_attivazione specificato.
Nota - Se occorre specificare più opzioni di attivazione, è necessario separarle con una virgola senza spazi vuoti (ad esempio: ro,quota).
filesys mirror[:name]slice [slice] size file-system optional-parameters
Usando le parole chiave filesys mirror con i valori elencati, il programma JumpStart crea i volumi RAID-1 e RAID-0 necessari per la creazione di un file system in mirroring. È possibile specificare le parole filesys mirror più di una volta per creare volumi RAID-1 (mirror) per diversi file system.
Nota - La parola chiave filesys mirror è supportata solo nelle installazioni iniziali.
Questa parola chiave opzionale consente di assegnare un nome al volume RAID-1 (mirror). I nomi dei mirror devono iniziare con la lettera “d”, seguita da un numero compreso tra 0 e 127, ad esempio d100. Se non si specifica un nome per il mirror, il programma JumpStart lo assegna automaticamente. Per le linee guida sulla denominazione dei mirror, vedere Requisiti e linee guida per i nomi dei volumi RAID in Guida all’'nstallazione di Oracle Solaris 10 1/13: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
Questo valore specifica la slice del disco in cui il programma JumpStart posiziona il file system da duplicare. Il valore della slice deve seguire il formato cwtxdysz, ad esempio c0t0d0s0 o c0t0d0s5. Il programma JumpStart crea un volume RAID-0 (concatenazione di una singola slice) sulla slice e crea un volume RAID-1 per eseguire il mirroring della concatenazione. È possibile specificare fino a un massimo di due slice per due volumi RAID-0.
Questo valore specifica la dimensione del file system espressa in MB.
Questo valore specifica il file system che si intende duplicare. Il programma JumpStart crea il volume RAID-1 utilizzando le slice specificate e lo attiva sul file system specificato. Oltre ai file system critici, come i file system root (/), /usr e /var, è anche possibile specificare il file system swap.
Se il valore di file_system non viene specificato, viene impostato automaticamente unnamed.
Se è impostato unnamed, non è possibile specificare il valore di parametri_opzionali. Usare uno dei seguenti valori:
Punto di attivazione del file system, ad esempio /var.
Definisce la slice da utilizzare come swap.
Definisce la slice come rappresentazione di un'area del disco. Il valore VTOC è V_BACKUP. Nell'impostazione predefinita, la slice 2 è una slice sovrapposta che rappresenta l'intero disco. È possibile specificare overlap solo se la dimensione corrisponde a uno dei seguenti valori:
existing
all
inizio:dimensione.
Definisce le slice come slice non elaborate, pertanto al punto di attivazione della slice non è associato alcun nome. Se non si specifica il valore di file_system, viene utilizzato automaticamente unnamed.
Specifica che la slice non deve essere utilizzata o riconosciuta dal programma JumpStart. Questa opzione può essere usata per ignorare un file system del disco durante l'installazione. In questo caso, il programma JumpStart crea un nuovo file system sullo stesso disco con lo stesso nome. Il valore ignore può essere utilizzato solo quando è specificata la parola chiave partitioning e il valore existing.
Una o più opzioni di attivazione, equivalenti all'opzione -o del comando mount(1M) Le opzioni di attivazione vengono aggiunte alla voce /etc/vfstab per il file system specificato. Se occorre specificare più opzioni di attivazione, è necessario separarle con una virgola senza spazi vuoti; ad esempio: ro,quota.
Nota - Se è impostato unnamed per il valore file_system, non è possibile specificare il valore parametri_opzionali. Vedere file_system per i valori da impostare.
Per ulteriori informazioni sulla creazione di file system in mirroring durante l'installazione, vedere il Capitolo 8, Creazione di volumi RAID-1 (mirror) durante l'installazione (panoramica) in Guida all’'nstallazione di Oracle Solaris 10 1/13: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
forced_deployment
La parola chiave forced_deployment forza l'installazione di un archivio differenziale Flash Archive su un sistema clone diverso da quello atteso dal software.
Avvertenza - Usando forced_deployment, tutti i file nuovi vengono eliminati per portare il sistema clone allo stato previsto. Se non si è certi di voler eliminare i file nuovi, usare l'impostazione predefinita, che protegge i nuovi file interrompendo l'installazione. |
Nota - La parola chiave geo può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi. Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
geo region
La parola chiave geo designa la versione locale o le versioni locali da installare sul sistema o da aggiungere durante un aggiornamento. regione designa un'area geografica che contiene le versioni locali da installare. La tabella seguente contiene i valori che è possibile specificare come regione:
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Per un elenco completo dei valori delle versioni locali dei componenti di ciascuna versione locale, consultare il documento International Language Environments Guide .
Nota - La parola chiave geo può essere specificata per ogni versione locale da aggiungere al sistema.
Nota - La parola chiave install_type può essere utilizzata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi per l'installazione ZFS è limitata. Per l'installazione ZFS è possibile utilizzare solo l'opzione initial_install.
Se si intende eseguire la migrazione di un file system UFS a un pool root ZFS o aggiornare un pool root ZFS, è necessario utilizzare Live Upgrade. Vedere il Capitolo 10, Live Upgrade e ZFS (panoramica) in Guida all’'nstallazione di Oracle Solaris 10 10/13: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2
Per una descrizione dell'utilizzo della parola chiave install_type nell'installazione di un pool root ZFS, vedere Parole chiave di JumpStart per un file system root (/) ZFS (riferimenti)
install_type type
install_type definisce se eliminare e installare un nuovo sistema operativo Oracle Solaris, aggiornare il sistema operativo esistente o installare un Flash Archive nel sistema.
Nota - install_type deve essere utilizzata e deve essere la prima parola chiave specificata in ogni profilo.
È necessario utilizzare una delle opzioni indicate di seguito per il tipo.
Specifica di eseguire un'installazione iniziale del sistema operativo Oracle Solaris
Specifica di eseguire un aggiornamento del sistema operativo Oracle Solaris
Indica di installare un archivio Flash che sovrascriva tutti i file.
Specifica l'installazione di un archivio differenziale Flash Archive che sovrascriva solo i file specificati
Nota - Ciascuna di queste opzioni è dotata di un set specifico di parole chiave dei profili correlate.
layout_constraint slice constraint minimum-size
layout_constraint designa i vincoli da rispettare nella configurazione automatica dei file system se occorre riallocare lo spazio su disco durante l'aggiornamento.
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Indica la slice del file system a cui si riferisce il vincolo specificato. La slice deve essere specificata nella forma c wtxd ysz o cx dysz.
Usare uno dei valori seguenti per il file system specificato:
La funzione di autoconfigurazione può spostare il file system in un'altra posizione e può cambiarne le dimensioni. Il vincolo changeable può essere specificato solo sui file system che vengono attivati dal file /etc/vfstab. La dimensione del file system può essere modificata specificando il valore dim_minima.
Se si contrassegna un file system come modificabile e non si specifica alcuna dim_minima, la dimensione minima del file system viene impostata su un valore pari al 10% in più della dimensione minima richiesta. Ad esempio, se la dimensione minima di un file system è di 100 MB, la nuova dimensione verrà impostata a 110 MB. Se viene specificata una dim_minima, lo spazio libero risultante dalla sottrazione della dimensione minima dalla dimensione originale viene utilizzato per altri file system.
La funzione di autoconfigurazione può spostare il file system in un'altra slice dello stesso disco o di un disco differente. La dimensione del file system rimane invariata.
La funzione di autoconfigurazione può riallocare tutto lo spazio del file system. I dati presenti nel file system andranno perduti. Il vincolo available può essere specificato solo per i file system che non vengono attivati dal file /etc/vfstab.
La funzione di autoconfigurazione sposta e comprime il file system specificato nel file system padre. L'opzione collapse può essere usata per ridurre il numero di file system di un sistema nel corso dell'aggiornamento. Ad esempio, se un sistema contiene i file system /usr e /usr/share, comprimendo /usr/share il file system verrà spostato in /usr, cioè nel file system padre. Il vincolo collapse può essere specificato solo per i file system attivati dal file /etc/vfstab.
Specifica la dimensione del file system dopo la riallocazione dello spazio su disco. L'opzione dim_minima permette di modificare la dimensione di un file system. La dimensione del file system può risultare superiore se allo spazio designato viene aggiunto altro spazio non allocato. In ogni caso, la dimensione finale non può essere inferiore a quella specificata. Il valore dim_minima è opzionale. Questo valore può essere utilizzato solo se il file system è stato contrassegnato come changeable e la dimensione minima non può essere inferiore a quella richiesta per il contenuto del file system esistente.
Esempio 8-11 Parola chiave del profilo layout_constraint
layout_constraint c0t3d0s1 changeable 200 layout_constraint c0t3d0s4 movable layout_constraint c0t3d1s3 available layout_constraint c0t2d0s1 collapse
local_customization local-directory
Prima di installare un archivio Flash su un sistema clone, è possibile creare script personalizzati che preservino le configurazioni locali sul sistema clone. La parola chiave local_customization designa la directory in cui sono stati memorizzati questi script. directory_locale è il percorso dello script sul sistema clone.
Per informazioni sugli script di predeployment e postdeployment, vedere Creazione di script di personalizzazione in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 1/13: archivi Flash (creazione e installazione).
Nota - La parola chiave locale può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi. Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
locale locale-name
Nota - La parola chiave locale può essere usata sia in un'installazione iniziale che in un aggiornamento.
La parola chiave locale designa i pacchetti delle versioni locali che si desidera installare o aggiungere durante l'aggiornamento per la versione_locale specificata. I valori accettati come nome della versione locale sono gli stessi utilizzati per la variabile d'ambiente $LANG. Per l'elenco dei valori ammessi per le versioni locali, vedere il documento International Language Environments Guide.
Quando si utilizza la parola chiave locale, considerare i seguenti fattori:
Se è stata preconfigurata una versione locale predefinita, questa viene installata automaticamente. I pacchetti per la lingua inglese vengono installati automaticamente.
È possibile specificare una parola chiave locale per ogni versione locale da aggiungere al sistema.
metadb slice [size size-in-blocks] [count number-of-replicas]
La parola chiave metadb consente di creare repliche del database di stato di Solaris Volume Manager (mediazioni) durante l'installazione JumpStart. È possibile usare la parola chiave metadb più volte nel file del profilo per creare le repliche del database di stato su più slice differenti.
È necessario specificare la slice del disco su cui il programma JumpStart deve posizionare la replica del database di stato. Il valore slice deve seguire il formato cwtxdysz.
La parola chiave opzionale size consente di specificare la dimensione, in blocchi, della replica del database di stato da creare. Se non si specifica un valore per size, il programma JumpStart utilizza la dimensione predefinita di 8192 blocchi per la replica del database di stato.
È possibile specificare il numero di repliche del database di stato da creare impostando nel profilo la parola chiave opzionale count. Se non si specifica un valore per count, il programma JumpStart crea tre repliche del database di stato per impostazione predefinita.
Per ulteriori informazioni sulla creazione di repliche del database di stato di Solaris Volume Manager nel corso dell'installazione, vedere Linee guida e requisiti delle repliche del database di stato in Guida all’'nstallazione di Oracle Solaris 10 1/13: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
no_content_check
Durante l'installazione di un sistema clone con un archivio differenziale Flash Archive, è possibile usare la parola chiave no_content_check per ignorare la verifica file per file. Questo tipo di verifica assicura che il sistema clone sia una esatta duplicazione del sistema master. È perciò preferibile evitare di usare questa parola chiave se non si è certi che il sistema clone sia una copia esatta del sistema master originale.
Avvertenza - Usando no_content_check, tutti i file nuovi vengono eliminati per portare il sistema clone allo stato previsto. Se non si è certi di voler eliminare i file nuovi, usare l'impostazione predefinita, che protegge i nuovi file interrompendo l'installazione. |
Per informazioni sull'installazione di archivi differenziali Flash Archive, vedere Per preparare l'installazione di un Flash Archive con il metodo JumpStart.
no_master_check
Durante l'installazione di un sistema clone con un archivio differenziale Flash Archive, è possibile usare la parola chiave no_master_check per ignorare la verifica dell'esatta corrispondenza tra il sistema clone e il sistema master originale. È perciò preferibile evitare di usare questa parola chiave se non si è certi che il sistema clone sia una copia esatta del sistema master originale.
Per informazioni sull'installazione di archivi differenziali Flash Archive, vedere Per preparare l'installazione di un Flash Archive con il metodo JumpStart.
num_clients client-num
Quando si installa un server, viene allocato dello spazio per i file system root (/) e di swap di ogni client diskless. La parola chiave num_clients definisce il numero dei client diskless, numero_client, supportati da un server. Se la parola chiave num_clients non viene specificata nel profilo, vengono allocati cinque client diskless.
Nota - La parola chiave num_clients può essere usata solo se il system_type specificato è server.
Quando si installa il sistema operativo Oracle Solaris su un sistema iSCSI, utilizzare la parola chiave iSCSI. Vedere Esempio 3-16 ed Esempio 3-17.
Per un'installazione JumpStart iSCSI sono definiti i termini indicati di seguito.
Obbligatorio quando si configura iSCSI su protocollo TCP/IP. Ciascun indirizzo IP di destinazione può rappresentare un dispositivo fisico, come un disco o un nastro, oppure una destinazione virtualizzata.
Una porta su cui un server di destinazione iSCSI ascolta le richieste del responsabile avvio. Il valore predefinito è 3260.
LUN (Logical Unit Number) rappresenta un dispositivo SCSI indirizzabile singolarmente (logico) che fa parte di un dispositivo SCSI fisico (destinazione). In un ambiente iSCSI i LUN sono essenzialmente unità disco numerate. Un responsabile avvio negozia con una destinazione per stabilire la connettività a un LUN. Ne risulta una connessione iSCSI che emula una connessione a un disco rigido SCSI. I responsabili avvio considerano i LUN iSCSI come un disco rigido raw SCSI o IDE. Ad esempio, anziché attivare le directory remote come negli ambienti NFS o CIFS, i sistemi iSCSI formattano e gestiscono direttamente i file system sui LUN iSCSI. In genere nelle distribuzioni aziendali i LUN rappresentano sezioni di grandi array di dischi RAID, spesso allocati uno per client. iSCSI non impone alcuna regola o limitazione sulla condivisione di un singolo LUN da parte di più computer. L'accesso condiviso a un solo file system sottostante viene considerato un'attività del sistema operativo.
È necessario specificare un valore LUN se si utilizza il metodo di rilevamento statico per rilevare le destinazioni.
Il nome della destinazione iSCSI include un nome IQN (iSCSI Qualified Name) indicato in RFC 3720, con altri esempi di nomi in RFC 3721. Per ulteriori informazioni, visitare il sito IETF. Ad esempio, iqn.1986-03.com.sun:02:358ddbf8-601a-e73a-df56-89 è un tipico nome di destinazione iSCSI. Il nome è costituito dai seguenti campi:
IQN letterale
Data (aaaa-mm) in corrispondenza della quale l'authority di denominazione ha assunto la proprietà del dominio
Nome di dominio inverso dell'authority
Due punti opzionali ":" che precedono il nome di una destinazione di memorizzazione specificata dall'authority di denominazione.
Nota - La parola chiave package può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi. Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2.
package package-name [add [retrieval-type location]| delete]
La parola chiave package può essere usata sia in un'installazione iniziale che in un aggiornamento. La parola chiave package permette di:
Aggiungere al gruppo software un pacchetto appartenente alla distribuzione di Oracle Solaris da installare.
Aggiungere al gruppo software un pacchetto non appartenente alla distribuzione di Solaris da installare.
Escludere o rimuovere un pacchetto dal gruppo software da installare o da aggiornare.
Aggiungere un pacchetto non appartenente alla distribuzione da installare durante l'installazione di un archivio Flash.
Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.
Specificano se il pacchetto specificato dovrà essere aggiunto o rimosso. Se non si specifica add o delete, viene impostata automaticamente l'opzione add.
Nota - Per aggiungere più pacchetti, aggiungere al profilo i nomi degli altri pacchetti desiderati senza specificarne la posizione. In questo modo, la posizione del pacchetto precedente verrà usata anche per tutti i pacchetti successivi.
Specifica l'aggiunta di uno o più pacchetti non appartenenti alla distribuzione di Oracle Solaris da installare. I valori di tipo_recupero e posizione dipendono dalla posizione in cui risiede il pacchetto.
Nelle sezioni seguenti vengono descritti i valori che è possibile utilizzare per tipo_recupero e posizione e alcuni esempi di come utilizzare la parola chiave package_name.
Se il pacchetto risiede su un server NFS, usare una delle sintassi seguenti per la parola chiave package.
package package-name add nfs server-name:/path [retry n] package package-name add nfs://server-name:/path [retry n]
Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.
Specifica il nome del server in cui è stato memorizzato il pacchetto.
Specifica la directory in cui si trova il pacchetto sul server specificato. Se il percorso contiene la variabile $HOST, $HOST viene sostituita con il nome del sistema host che si sta installando.
È una parola chiave opzionale. n indica il numero massimo di tentativi di attivazione della directory che verranno effettuati durante il processo di installazione.
Esempio 8-12 Aggiunta di un pacchetto con NFS
In questo esempio la parola chiave del profilo package viene utilizzata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla posizione NFS nfs://golden/packages/Solaris_10/. Se l'attivazione non riesce, la procedura viene ritentata per cinque volte.
package SUNWnew add nfs golden:/packages/Solaris_10 retry 5
Se il pacchetto risiede su un server HTTP, usare una delle sintassi seguenti per la parola chiave package.
package package-name add http://server-name[:port] path optional-keywords package package-name add http server-name[:port] path optional-keywords
Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.
Specifica il nome del server in cui è stato memorizzato il pacchetto.
Specifica una porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.
Se non viene specificato un numero di porta, viene usata la porta HTTP predefinita 80.
Specifica la posizione dell'archivio da leggere dal server specificato. Quando si utilizza un server HTTP, il pacchetto deve essere nel formato utilizzato per il datastream.
Specifica le parole chiave opzionali da utilizzare durante la lettura dei pacchetti da un server HTTP.
Tabella 8-6 Parole chiave opzionali di package da usare con HTTP
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Esempio 8-13 Aggiunta di un pacchetto con HTTP
In questo esempio la parola chiave package viene usata per aggiungere tutti i pacchetti elencati nella directory Solaris_10 dalla posizione HTTP http://package.central/Solaris_10. Se trascorrono cinque minuti senza ricezione di dati, il pacchetto viene riletto. I dati letti in precedenza vengono eliminati. È possibile usare uno dei formati seguenti.
package SUNWnew add http package.central/Solaris_10 timeout 5
package SUNWnew add http://package.central/Solaris_10 timeout 5
Esempio 8-14 Aggiunta di un pacchetto con HTTP e una porta proxy
In questo esempio la parola chiave package viene usata per aggiungere tutti i pacchetti elencati nella directory Solaris_10 dalla posizione HTTP http://package.central/Solaris_10. Il pacchetto viene letto attraverso un firewall usando la parola chiave proxy.
package SUNWnew add http://package.central/Solaris_10 proxy webcache.east:8080
È possibile recuperare un pacchetto Oracle Solaris da un dispositivo locale se era stato memorizzato su un dispositivo ad accesso casuale basato su file system, come un dischetto o un DVD-ROM. Utilizzare la sintassi seguente per la parola chiave package.
package package-name add local_device device path file-system-type
Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.
Specifica il nome dell'unità in cui risiede il pacchetto Oracle Solaris. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, il dispositivo viene attivato direttamente. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, l'utility di installazione vi aggiunge gli elementi /dev/dsk/.
Specifica il percorso del pacchetto Oracle Solaris relativamente al file system root (/) del dispositivo specificato.
Specifica il tipo di file system del dispositivo. Se il tipo di file system non viene specificato, l'utility di installazione cerca di attivare un file system UFS. Se l'attivazione UFS non riesce, l'utility di installazione cerca di attivare un file system HSFS.
Esempio 8-15 Aggiunta di un pacchetto da un dispositivo locale con un file system UFS
In questo esempio la parola chiave del profilo package viene utilizzata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla directory /Solaris_10/Product del dispositivo locale c0t6d0s0. SI tratta di un file system UFS.
package SUNWnew add local_device c0t6d0s0 /Solaris_10/Product ufs
Esempio 8-16 Aggiunta di un pacchetto da un dispositivo locale con un file system HSFS
In questo esempio la parola chiave del profilo package viene utilizzata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla directory /Solaris_10/Product del dispositivo locale c0t6d0s0. SI tratta di un file system HSFS.
package SUNWnew add local_device c0t6d0s0 /Solaris_10/Product hsfs
È possibile installare un pacchetto residente nella miniroot da cui è stato eseguito il boot del sistema. Quando si esegue un'installazione JumpStart, si esegue il boot del sistema da un DVD, da un CD o da un'area di miniroot NFS. Il software di installazione viene caricato ed eseguito da quest'area di miniroot. Di conseguenza, un pacchetto memorizzato su un DVD, su un CD o in un'area di miniroot NFS è accessibile come file locale. Usare la seguente sintassi per la parola chiave package.
package package-name add local_file path
Specifica il nome del pacchetto nella forma SUNWnome. Per visualizzare informazioni dettagliate sui pacchetti e i relativi nomi, usare il comando pkginfo -l.
Specifica la posizione del pacchetto. Il percorso deve essere accessibile al sistema come file locale durante il boot dal CD Oracle Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Oracle Solaris. Il sistema non può accedere a /net durante il boot dal CD Oracle Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Oracle Solaris.
Esempio 8-17 Aggiunta di un pacchetto da un file locale
In questo esempio la parola chiave package viene usata per aggiungere il pacchetto SUNWnew dalla directory /Solaris_10/Product.
package SUNWnew add local_file /Solaris_10/Product
L'uso della parola chiave package è soggetto alle seguenti limitazioni:
Alcuni pacchetti sono necessari e non possono essere eliminati.
Non è possibile aggiungere o eliminare singoli pacchetti di localizzazione con la parola chiave package. Per aggiungere i pacchetti di localizzazione, usare la parola chiave locale.
Non è possibile richiamare i pacchetti da un server FTP o da un supporto di backup locale, ad esempio un nastro.
I pacchetti appartenenti alla distribuzione di Oracle Solaris da installare non possono essere aggiunti da posizioni alternative. Se viene specificato un pacchetto appartenente alla distribuzione di Oracle Solaris, questo non potrà essere seguito da una posizione alternativa per ragioni di coerenza con il sistema installato risultante.
Per eseguire l'installazione senza interventi manuali, il pacchetto deve essere installabile con il comando pkgadd. È necessario utilizzare lo stesso file admin per installare i pacchetti del gruppo software e il pacchetto residente in un'altra posizione.
Se il tipo_recupero è HTTP, il pacchetto deve essere in formato flusso.
Se il tipo_recupero è un server NFS, un dispositivo locale o un file locale, il pacchetto deve essere nel formato standard con il nome della directory corrispondente a quello del pacchetto installato.
Se si cerca di aggiungere da una posizione alternativa un pacchetto che dipende da un altro pacchetto attualmente non installato, l'installazione del pacchetto non riesce. Il problema viene segnalato con un messaggio di errore nel file di log dell'installazione o dell'aggiornamento.
Se il pacchetto viene installato con un archivio Flash, attenersi alle linee guida seguenti.
I pacchetti installati devono essere compatibili con l'archivio.
Se l'archivio contiene un pacchetto, il programma JumpStart sovrascrive il pacchetto esistente.
Se si utilizza la parola chiave package per un aggiornamento, il programma JumpStart esegue le seguenti operazioni:
Tutti i pacchetti già presenti sul sistema vengono automaticamente aggiornati.
Se si specifica nome_pacchetto add e nome_pacchetto non è installato sul sistema, il pacchetto viene installato.
Se si specifica nome_pacchetto delete e nome_pacchetto è installato sul sistema, il pacchetto viene eliminato prima che inizi l'aggiornamento.
Se si specifica nome_pacchetto delete e nome_pacchetto non è installato sul sistema, il pacchetto non viene installato se fa parte di un cluster designato per l'installazione.
partitioning type
La parola chiave partitioning definisce il modo in cui i dischi dovranno essere divisi in slice durante l'installazione.
Se la parola chiave partitioning non viene specificata nel profilo, viene usato il tipo di partizionamento default.
Usare uno dei seguenti valori:
Il programma JumpStart seleziona i dischi e crea i file system su cui installare il software specificato, fatta eccezione per i file system specificati dalle parole chiave filesys. rootdisk viene selezionato per primo. Se il software specificato non può essere contenuto interamente in rootdisk, il programma JumpStart utilizza altri dischi.
Il programma JumpStart utilizza i file system esistenti sui dischi del sistema. Tutti i file system vengono preservati, ad eccezione di /, /usr, /usr/openwin, /opt e /var. Il programma JumpStart utilizza l'ultimo punto di attivazione del superblocco del file system per determinare quale punto di attivazione rappresenti la slice.
Nota - Quando si utilizzano le due parole chiave dei profili filesys e partitioning existing, occorre impostare la dimensione su existing.
Il programma JumpStart utilizza i dischi e crea i file system specificati dalle parole chiave filesys. Se si specifica solo il file system root (/) con la parola chiave filesys, tutto il software di Oracle Solaris viene installato nel file system root (/).
Nota - Se si utilizza il valore explicit, occorre usare la parola chiave filesys per specificare i dischi da usare e i file system da creare.
patch patch-ID-list | patch-file patch-location optional-keywords]
Specifica gli ID delle patch da installare. L'elenco dovrebbe essere costituito da ID di patch di Oracle Solaris separati da virgole. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.
File con un elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.
Specifica la posizione in cui risiedono le patch. Sono consentite le posizioni elencate di seguito.
Server NFS
Server HTTP
Dispositivo locale
File locale
Le parole chiave opzionali dipendono dalla posizione delle patch. Le sezioni seguenti descrivono le possibili posizioni e le parole chiave opzionali.
Se la patch risiede su un server NFS, utilizzare una delle seguenti opzioni per la parola chiave patch.
patch patch-ID-list | patch-file nfs server-name:/patch-directory [retry n] patch patch-ID-list | patch-file nfs://server-name/patch-director [retry n]
Specifica gli ID delle patch da installare. L'elenco dovrebbe essere costituito da ID di patch di Oracle Solaris separati da virgole. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco.
File con un elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.
Specifica il nome del server in cui sono state memorizzate le patch.
Specifica la directory in cui si trovano le patch sul server specificato. Le patch devono avere il formato standard.
Parola chiave opzionale. n indica il numero massimo di tentativi di attivazione della directory che verranno effettuati dall'utility di installazione.
Esempio 8-18 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale mediante NFS
In questo esempio la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file patch dalla directory NFS nfs://master_patch/Solaris/v10/patches. Le patch vengono installate nell'ordine in cui compaiono in patch. Se l'attivazione non riesce, la procedura viene ritentata per cinque volte.
patch patch_file nfs://patch_master/Solaris/v10/patches retry 5
Esempio 8-19 Aggiunta di una patch con NFS
In questo esempio la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla directory /Solaris/v10/patches del server patch_master.
patch 112467-01,112765-02 nfs patch_master:/Solaris/v10/patches
Se la patch risiede su un server HTTP, utilizzare una delle seguenti opzioni per la parola chiave patch.
patch patch-ID-list | patch-file http://server-name [:port] patch-directory optional-http-keywords
patch patch-ID-list | patch-file http server-name [:port] patch-directory optional-http-keywords
Specifica gli ID delle patch da installare. L'elenco dovrebbe essere costituito da ID di patch di Oracle Solaris separati da virgole. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.
File con un elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.
Specifica il nome del server in cui è stata memorizzata la patch.
Specifica una porta opzionale. porta può essere un numero di porta o il nome di un servizio TCP con un numero di porta che viene determinato al momento dell'esecuzione.
Se non viene specificato un numero di porta, viene usata la porta HTTP predefinita 80.
Specifica la directory delle patch da leggere sul server specificato. Quando si utilizza un server HTTP, la patch deve avere il formato JAR.
Specifica le parole chiave opzionali da utilizzare durante la lettura delle patch da un server HTTP.
Tabella 8-7 Parole chiave opzionali di patch da usare con HTTP
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Esempio 8-20 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale mediante HTTP
In questo esempio la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file file_patch dalla posizione HTTP http://patch.central/Solaris/v10/patches. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file patch. Se trascorrono cinque minuti senza ricezione di dati, la patch viene riletta. I dati letti in precedenza vengono eliminati.
patch patch_file http://patch.central/Solaris/v10/patches timeout 5
Esempio 8-21 Aggiunta di una patch con HTTP
In questo esempio la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla posizione http://patch_master/Solaris/v10/patches.
patch 112467-01,112765-02 http://patch.central/Solaris/v10/patches
È possibile recuperare un pacchetto Oracle Solaris da un dispositivo locale se era stato memorizzato su un dispositivo ad accesso casuale basato su file system, come un dischetto o un DVD-ROM. Usare la seguente sintassi per la parola chiave patch.
patch patch-ID-list | patch-file local_device \ device path file-system-type
Specifica gli ID delle patch da installare. L'elenco dovrebbe essere costituito da ID di patch di Oracle Solaris separati da virgole. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.
File con un elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.
Specifica il nome dell'unità in cui risiede il pacchetto Oracle Solaris. Se il nome del dispositivo corrisponde a un percorso canonico, il dispositivo viene attivato direttamente. Se invece il nome del dispositivo non corrisponde a un percorso canonico, l'utility di installazione vi aggiunge gli elementi /dev/dsk/.
Specifica il percorso della patch di Oracle Solaris relativamente al file system root (/) del dispositivo specificato.
Specifica il tipo di file system del dispositivo. Se il tipo di file system non viene specificato, l'utility di installazione cerca di attivare un file system UFS. Se l'attivazione UFS non riesce, l'utility di installazione cerca di attivare un file system HSFS.
Esempio 8-22 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale da un dispositivo locale
In questo esempio la parola chiave del profilo patch viene utilizzata per aggiungere tutte le patch elencate nel file file_patch dalla directory /Solaris_10/patches del dispositivo locale c0t6d0s0. Il file patch determina l'ordine di installazione delle patch.
patch patch_file c0t6d0s0 /Solaris_10/patches
Esempio 8-23 Aggiunta di una patch da un dispositivo locale
In questo esempio la parola chiave del profilo patch viene utilizzata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla directory /Solaris_10/patches del dispositivo locale c0t6d0s0.
patch 112467-01,112765-02 local_device c0t6d0s0 /Solaris_10/patches
È possibile installare una patch residente nella miniroot da cui è stato eseguito il boot del sistema. Quando si esegue un'installazione JumpStart, si esegue il boot del sistema da un DVD, da un CD o da un'area di miniroot NFS. Il software di installazione viene caricato ed eseguito da quest'area di miniroot. Di conseguenza, una patch memorizzata su un DVD, su un CD o in un'area di miniroot NFS è accessibile come file locale. Usare la seguente sintassi per la parola chiave patch.
patch patch-ID-list | patch-file local_file patch -directory
Specifica gli ID delle patch da installare. L'elenco dovrebbe essere costituito da ID di patch di Oracle Solaris separati da virgole. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nell'elenco. Non aggiungere spazi vuoti dopo le virgole, ad esempio: 112467-01,112765-02.
File con un elenco delle patch residente in posizione_patch. Le patch verranno installate nell'ordine specificato nel file.
Specifica la directory in cui risiedono le patch. La directory delle patch deve essere accessibile al sistema come file locale durante il boot dal CD Oracle Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Oracle Solaris. Il sistema non può accedere a /net durante il boot dal CD Oracle Solaris Software - 1 o dal DVD del sistema operativo Oracle Solaris.
Esempio 8-24 Aggiunta di una patch con un elenco sequenziale da un file locale
In questo esempio la parola chiave patch viene usata per aggiungere tutte le patch elencate nel file file_patch dalla directory /Solaris_10/patches. Il file patch determina l'ordine di installazione delle patch.
patch patch_cal_file local_file /Solaris_10/patches
Esempio 8-25 Aggiunta di una patch da un file locale
In questo esempio la parola chiave patch viene usata per aggiungere le patch 112467–01 e 112765–02 dalla directory /Solaris_10/patches.
patch 112467-01,112765-02 local_file /Solaris_10/patches
L'uso della parola chiave patchpatch è soggetto alle seguenti limitazioni:
Non è possibile richiamare le patch da una directory FTP o da un supporto di backup locale, ad esempio un nastro.
Non è possibile aggiungere patch firmate.
Le patch devono essere installabili con il comando patchadd.
Se una patch dipende da un'altra patch attualmente non installata, la sua installazione non riesce. Il problema viene segnalato con un messaggio di errore nel file di log dell'installazione o dell'aggiornamento.
Perché l'installazione delle patch venga eseguita correttamente, è necessario determinare l'ordine corretto delle patch.
La parola chiave pool definisce l'installazione di un pool root ZFS. Il pool viene installato con un gruppo software specificato dalla parola chiave cluster. Per la creazione di un nuovo pool root sono richieste le opzioni dim_pool, dim_swap, dim_dump e elenco_disp_v.
Per una descrizione completa della parola chiave pool e di altre parole chiave che possono essere utilizzate per un pool root ZFS, vedere Parola chiave del profilo pool (solo ZFS).
Nota - La parola chiave root_device può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi di questa parola chiave è limitata a un singolo sistema per le installazioni ZFS.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2
Per una descrizione dell'utilizzo della parola chiave root_device nell'installazione di un pool root ZFS, vedere Parole chiave di JumpStart per un file system root (/) ZFS (riferimenti)
root_device slice
La parola chiave root_device designa il disco root del sistema. Per ulteriori informazioni, vedere Modalità di determinazione del disco root del sistema.
Nota - Il disco root viene determinato da JumpStart e indica la posizione in cui viene installato il sistema operativo. Il file rules utilizza la parola chiave non operativa “rootdisk” in modo diverso rispetto a come la parola chiave rootdisk viene utilizzata nel profilo JumpStart. Non è possibile stabilire la posizione dell'installazione usando la parola chiave non operativa “rootdisk” nel file rules. La parola chiave non operativa rootdisk determina la posizione da cui eseguire il boot del sistema durante l'installazione. Vedere la Tabella 8-10.
Quando si aggiorna un sistema, root_device designa il file system root (/) e i file system attivati dal suo file /etc/vfstab per l'aggiornamento. La parola chiave root_device deve essere specificata se il sistema contiene più file system root (/) aggiornabili. La slice deve essere specificata nella forma cwtxdysz o cxdysz.
Quando si utilizza la parola chiave root_device, considerare i seguenti fattori:
Se si specifica root_device su un sistema con un solo disco, il valore di root_device e il nome del disco devono coincidere. Inoltre, le parole chiave filesys che specificano il file system root (/) devono corrispondere a root_device.
Se si sta aggiornando un volume RAID-1 (mirror), il valore specificato per root_device deve essere un lato del mirror. L'altro lato del mirror viene aggiornato automaticamente.
Esempio 8-26 Parola chiave del profilo root_device
root_device c0t0d0s2
L'unità disco root del sistema è quella che contiene il file system root (/). In un profilo, è possibile usare la variabile rootdisk al posto del nome di un disco, che il programma JumpStart imposta come disco di root del sistema. Nella tabella seguente viene descritto in quale modo il programma JumpStart determina l'unità disco root del sistema per l'installazione.
Nota - Il programma JumpStart determina la dimensione dell'unità disco root del sistema solo durante l'installazione iniziale. L'unità disco root del sistema non può essere cambiata durante un aggiornamento.
Tabella 8-8 Come JumpStart determina l'unità disco root di un sistema (installazione iniziale)
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system_type type-switch
La parola chiave system_type definisce il tipo di sistema su cui deve essere installato il sistema operativo Oracle Solaris.
switch_tipo rappresenta l'opzione standalone o server, utilizzata per indicare il tipo di sistema su cui deve essere installato Oracle Solaris. Se la parola chiave system_type non è specificata in un profilo, viene usato il tipo standalone.
La parola chiave usedisk può essere usata sia per l'installazione di un file system UFS che per quella di un pool root ZFS. La sintassi della parola chiave è la stessa in entrambi i casi.
Per un elenco completo delle parole chiave che possono essere utilizzate in un'installazione UFS o ZFS, vedere la Tabella 8-2
Per informazioni sull'esecuzione di un'installazione ZFS, vedere il Capitolo 9, Installazione di un pool root ZFS con il metodo JumpStart
usedisk disk-name ...
Ogni istanza di disco per tale parola chiave richiede una riga separata. Specificare più dischi per l'uso in righe separate, come indicato nel seguente esempio:
usedisk c0t0d0 usedisk c0t1d0 usedisk c0t2d0
Nella configurazione predefinita, se si specifica l'istruzione partitioning default il programma JumpStart utilizza tutti i dischi operativi del sistema. La parola chiave del profilo usedisk designa il disco o i dischi che dovranno essere utilizzati da JumpStart. Il nome_disco deve essere specificato nella forma cxtydz o cydz, ad esempio c0t0d0 o c0d0s0.
Se si specifica usedisk in un profilo, il programma JumpStart utilizza solo i dischi specificati dopo questa parola chiave.
Nota - Non è possibile specificare le parole chiave usedisk e dontuse insieme nello stesso profilo.