Quando un amministratore di sistema configura una directory utenti esterna, Oracle Hyperion Shared Services la aggiunge automaticamente all'ordine di ricerca e la assegna alla successiva sequenza di ricerca disponibile precedente a quella della directory nativa. L'ordine di ricerca viene utilizzato per scorrere in sequenza le directory utenti configurate quando in Oracle Enterprise Performance Management System viene eseguita la ricerca di utenti e gruppi.
Gli amministratori di sistema possono rimuovere una directory utenti dall'ordine di ricerca. In tal caso, Shared Services riassegna automaticamente l'ordine di ricerca alle directory rimanenti. Le directory utente non incluse nell'ordine di ricerca non vengono utilizzate per supportare i processi di autenticazione e assegnazione ruoli.
Nota:
Una volta rilevato l'account specificato, Shared Services interrompe la ricerca dell'utente o del gruppo. Oracle consiglia di posizionare la directory aziendale che contiene la maggior parte degli utenti di EPM System all'inizio dell'ordine di ricerca.
Per impostazione predefinita, la directory nativa è impostata come ultima directory nell'ordine di ricerca. Per gestire l'ordine di ricerca, gli amministratori possono eseguire i task riportati di seguito.
Aggiunta di una directory utente all'ordine di ricerca
Una directory utente appena configurata viene automaticamente aggiunta all'ordine di ricerca. Se si è rimossa una directory dall'ordine di ricerca, è possibile aggiungerla alla fine dell'ordine di ricerca.
Per aggiungere una directory utente all'ordine di ricerca, procedere come segue:
Accedere a Oracle Hyperion Shared Services Console come amministratore di sistema. Fare riferimento alla sezione Avvio di Shared Services Console.
Selezionare Amministrazione, quindi Configura directory utenti.
Selezionare una directory utente disattivata da aggiungere all'ordine di ricerca.
Fare clic su Includi.
Questo pulsante è disponibile solo se è stata selezionata una directory utente non inclusa nell'ordine di ricerca.
Fare clic su OK per tornare alla schermata Directory definite dall'utente.
Riavviare Oracle Hyperion Foundation Services e gli altri componenti di EPM System.
Rimozione di un'assegnazione dell'ordine di ricerca
La rimozione di una directory utente dall'ordine di ricerca non comporta l'invalidazione della configurazione, ma si limita alla rimozione della directory stessa dall'elenco di directory in cui vengono eseguite ricerche per l'autenticazione degli utenti. Lo stato di una directory non inclusa nell'ordine di ricerca viene impostato su Disattivato. Quando un amministratore rimuove una directory utenti dall'ordine di ricerca, la sequenza di ricerca assegnata alle altre directory utenti viene aggiornata automaticamente.
Nota:
La directory nativa non può essere rimossa dall'ordine di ricerca.
Per rimuovere una directory utente dall'ordine di ricerca, procedere come segue:
Accedere a Shared Services Console come amministratore di sistema. Fare riferimento alla sezione Avvio di Shared Services Console.
Selezionare Amministrazione, quindi Configura directory utenti.
Selezionare una directory da rimuovere dall'ordine di ricerca.
Fare clic su Escludi.
Fare clic su OK.
Fare clic su OK nella schermata Risultato configurazione directory.
Riavviare Foundation Services e gli altri componenti di EPM System.
Modifica dell'ordine di ricerca
L'ordine di ricerca predefinito assegnato a ciascuna directory utente si basa sulla sequenza in cui la directory è stata configurata. Per impostazione predefinita, la directory nativa è impostata come ultima directory nell'ordine di ricerca.
Per modificare l'ordine di ricerca, procedere come segue:
Accedere a Shared Services Console come amministratore di sistema. Fare riferimento alla sezione Avvio di Shared Services Console.
Selezionare Amministrazione, quindi Configura directory utenti.
Selezionare una directory per la quale si desidera modificare l'ordine di ricerca.
Fare clic su Sposta su o Sposta giù.
Fare clic su OK.
Riavviare Foundation Services, altri componenti di EPM System e le applicazioni custom che utilizzano le API di sicurezza di Shared Services.