L'interfaccia utente del desktop può essere utilizzata in molte lingue diverse. Ogni utente può modificare vari elementi come l'aspetto degli schermi, la lingua predefinita, i font, il metodo di input e le icone. È inoltre possibile personalizzare e visualizzare in lingue diverse i menu, la guida in linea e i messaggi di errore.
I messaggi e i menu dello schermo di login compaiono nella lingua predefinita, che inizialmente è una versione locale generica in lingua inglese (“C”). Il menu Opzioni dello schermo di login consente di scegliere una lingua diversa da quella predefinita.
Il cambiamento della lingua al login è molto semplice. Tuttavia, per utilizzare senza difficoltà una sessione in un'altra lingua può essere richiesta una speciale configurazione hardware, ad esempio per la tastiera e la stampante. Tali requisiti dipendono dalla lingua, dal set di caratteri e dal paese. Il software e i font possono migliorare ulteriormente l'adattamento del sistema alla lingua locale. Per effettuare il login in una sessione utilizzando la lingua locale:
Usare il menu Opzioni dello schermo di login per selezionare la lingua.
L'elenco delle opzioni comprenderà tutte le lingue supportate.
Effettuare il login normalmente, inserendo il nome utente e la parola chiave.
È possibile creare, modificare e stampare i file in qualunque lingua. Anche i nomi dei file possono essere nella lingua locale; tuttavia, per quanto riguarda i file di amministrazione condivisi in una rete, i nomi dovrebbero contenere solo caratteri ASCII poiché i diversi sistemi di una rete possono usare lingue differenti.
Se al login è stata scelta una lingua specifica, tutte le applicazioni avviate nella sessione utilizzeranno quella lingua. Sarà sempre possibile, tuttavia, avviare un'applicazione usando un'altra lingua.
Se ad esempio si desidera creare un file usando una lingua diversa, aprire una nuova finestra dell'Editor di testo specificando la lingua desiderata.
In una finestra di Terminale, impostare la variabile d'ambiente LANG in base alla lingua desiderata. Ad esempio, per impostare l'italiano, digitare:
LANG=versione_locale_italiana
dove versione_locale_italiana imposta il valore della variabile d'ambiente LANG per il set di caratteri italiano. Per conoscere il valore di versione_locale_italiana, vedere la documentazione relativa alla piattaforma.
Nella stessa finestra, avviare l'Editor di testo (dtpad) nella lingua desiderata con il comando:
/usr/dt/bin/dtpad &
Per avviare l'Editor di testo direttamente in italiano, digitare:
/usr/dt/bin/dtpad -xnllanguage versione_locale_italiana
Se i file per la versione locale italiana sono installati sul sistema, sarà possibile inserire il nuovo testo con i caratteri appropriati. L'Editor di testo può anche essere utilizzato per modificare un file creato in precedenza.
Per maggiori informazioni sull'impostazione di un set di caratteri, vedere Specificare i font dalla riga di comando.
L'esempio seguente si riferisce all'avvio di un emulatore di terminale (dtterm) in lingua italiana. Si presume che la lingua predefinita non sia l'italiano, che si utilizzi una Korn shell e che i file per la versione locale siano installati sul sistema.
Da una riga di comando di una finestra di Terminale (Korn shell), digitare:
LANG=versione_locale_italiana dtterm
dove versione_locale_italiana imposta il valore della variabile d'ambiente LANG per il set di caratteri italiano. Per conoscere il valore di versione_locale_italiana, vedere la documentazione relativa alla piattaforma.
In genere, per modificare i font si utilizza la Gestione degli stili, che a sua volta riavvia la Gestione dello spazio di lavoro per rileggere le impostazioni del desktop. È anche possibile, tuttavia, cambiare i font dalla riga di comando o nei file di risorse. Se si utilizza un ambiente internazionalizzato, si dovrà usare una definizione del font che sia indipendente dalla tabella codici. Questo è necessario perché la definizione potrà essere usata in varie versioni locali con tabelle codici diverse rispetto al set di caratteri (set_caratteri) del font. Per questo motivo, tutti gli elenchi di font dovrebbero essere specificati con un set di font.
La definizione di un font può essere un nome XLFD (X Logical Function Description) o un alias per il nome XLFD. Qui di seguito sono riportate due definizioni valide per un font a 14 punti:
-dt-interface system-medium-r-normal-serif-*-*-*-*-p-*-iso8859-1
Oppure, -*-r-*-14-*iso8859-1
La definizione di un set di font è un elenco di nomi XLFD o dei rispettivi alias (detto anche elenco dei nomi base). I nomi sono separati da punti e virgola; gli spazi vuoti prima o dopo il punto e virgola vengono ignorati. Per agevolare l'indicazione dei nomi XLFD si possono usare i caratteri speciali convenzionali.
La definizione di un set di font dipende dalla versione locale utilizzata. Ad esempio, la versione locale giapponese definisce tre font (set di caratteri) per visualizzare tutti i suoi caratteri. L'esempio seguente si riferisce al set di font Mincho.
Esempio di un elenco di nomi con set di caratteri:
-dt-interface system-medium-r-normal-serif-*-*-*-*-p-*-14;
-dt-mincho-medium-r-normal--14-*-*-m-*-jisx0201.1976-0;
-dt-mincho-medium-r-normal--28-*-*-*-m-*-jisx0208.1983-0:
Per utilizzare i due esempi precedenti in una versione locale giapponese, è necessario che i font indicati nell'elenco siano installati sul sistema.
I font di dtterm possono essere cambiati usando uno dei metodi seguenti:
Specificando i font dalla riga di comando
Specificando i font in un file di risorse
Per cambiare il font dei menu dalla riga di comando, digitare:
dtterm -xrm '*fontList: set_di_font'
dove set_di_font è la definizione di un set di font. Quest'ultima può essere specificata con un elenco di nomi XLDF (X Logical Font Description), con un semplice schema XLFD o con un alias. Si noti che la definizione del set di font dipende dalla versione locale utilizzata.
Ad esempio, per usare un font più grande per il contenuto della finestra, ma non per i menu, digitare:
dtterm -xrm '*fontList:-dt-interface user-medium-r-normal-l*-*-*-*:'
Per usare un font più piccolo per il contenuto della finestra, ma non per i menu, digitare:
dtterm -xrm '*fontList:-dt-interface user-medium-r-normal-s*-*-*-*:'
Queste definizioni funzioneranno per tutte le versioni locali.
Ad esempio, per cambiare i font di dtterm in un file di risorse:
Modificare il file di risorse Dtterm nella directory /usr/dt/app-defaults/lingua.
Per i file di risorse di Dtterm si potrà usare indifferentemente il nome della classe (Dtterm) o il nome dell'applicazione (dtterm).
Impostando la variabile d'ambiente LANG, al percorso di ricerca dei file di risorse verrà aggiunta la directory /usr/dt/app-defaults/lingua, dove lingua è il nome della versione locale.
Dopo avere impostato la variabile d'ambiente LANG, il percorso di ricerca dei file di risorse includerà le due cartelle seguenti:
/usr/dt/app-defaults/lingua/Dtterm
/usr/dt/app-defaults/C/Dtterm
Inserire alla fine del file i set di font che si desidera usare.
Ad esempio, per usare un font a spaziatura fissa, aggiungere questa riga:
dtterm -fn -dt-interface user-medium-r-normal-*-*-*-*
Ogni versione locale è associata ad un metodo di input predefinito, che viene selezionato automaticamente se l'utente non specifica un'impostazione diversa. Le sezioni seguenti descrivono il modo in cui viene selezionato il metodo di input tra quelli installati sul sistema.
Quando sono installati più metodi di input per una determinata versione locale, l'utente può scegliere il metodo da utilizzare specificando un modificatore nella risorsa XmNinputMethod. Il modificatore deve avere la forma riportata qui di seguito, dove modificatore è il nome usato per identificare in modo univoco il metodo di input:
inputMethod :@im=modificatore
La stringa modificatore specificata nella risorsa XmNinputMethod identifica il metodo di input da utilizzare.
In alternativa, impostare la variabile d'ambiente XMODIFIERS. Questa variabile usa la stessa sintassi della risorsa XmNinputMethod ma accetta valori differenti. I valori disponibili per XMODIFIERS variano a seconda del produttore del sistema.
Lo stile del metodo di input determina la modalità di pre-modifica. È controllato dalla risorsa XmNpreeditType. La sintassi, i valori accettati e il tipo di valore predefinito della risorsa sono i seguenti:
Sintassi |
valore[,valore,...] |
---|---|
Valori possibili |
OverTheSpot, OffTheSpot, Root, None |
Valore predefinito |
OverTheSpot, OffTheSpot, Root |
La lista di stringhe separate da virgole specifica l'ordine di priorità della risorsa. Verrà usato il primo valore che sia supportato dal metodo di input.
Per maggiori informazioni, vedere il Solaris Common Desktop Environment: Advanced User's and System Administrator's Guide.
Se la mappa della tastiera correntemente utilizzata dal server X non corrisponde alla tastiera fisica del sistema, è possibile cambiarla manualmente usando il comando xmodmap o un'apposita utility inclusa nel sistema. Per ottenere informazioni sul comando xmodmap, digitare man xmodmap.