Questa parte offre una guida alla pianificazione dell'installazione o dell'aggiornamento del sistema operativo Solaris.
In questo capitolo sono descritte le nuove funzioni dei programmi di installazione di Solaris. Per informazioni su tutte le nuove funzioni del sistema operativo Solaris, vedere il manuale Nuove funzioni di Solaris 10.
Questa sezione descrive le seguenti nuove funzioni di installazione introdotte in Solaris 10 1/06.
A partire da Solaris 10 1/06, la funzione Solaris Zones consente di configurare più zone non globali all'interno di una singola istanza di Solaris che funge da zona globale. Una zona non globale è un ambiente di esecuzione delle applicazioni in cui i processi sono isolati da tutte le altre zone. Se si utilizza un sistema su cui sono presenti zone non globali, è possibile utilizzare i normali programmi di aggiornamento di Solaris per effettuare l'aggiornamento a Solaris 1/06. È possibile utilizzare il programma di installazione interattiva di Solaris o il metodo JumpStart personalizzato per effettuare l'aggiornamento. L'aggiornamento di sistemi su cui sono presenti zone non globali è soggetto ad alcune limitazioni.
Sono supportate solo alcune parole chiave di JumpStart. Per istruzioni sulle parole chiave di JumpStart supportate, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
I CD-ROM non sono supportati, ma è possibile usare il DVD-ROM o un'immagine di installazione in rete.
Sui sistemi in cui sono presenti zone non globali non è possibile effettuare un aggiornamento usando Solaris Live Upgrade. Sebbene sia possibile creare un ambiente di boot con il comando lucreate, il comando luupgrade non è in grado di aggiornare un ambiente di boot in cui sono presenti zone non globali. L'aggiornamento non riesce e viene visualizzato un messaggio di errore.
Per maggiori informazioni sul programma di installazione interattivo di Solaris, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di base.
A partire da Solaris 10 1/06, nel sistema operativo Solaris per i sistemi x86 è stato adottato il boot loader open source di GNU denominato GRUB (GRand Unified Bootloader). GRUB effettua il caricamento di un archivio di avvio nella memoria del sistema. L'archivio di avvio contiene un insieme di file richiesti durante le procedure di avvio del sistema prima dell'attivazione del file system radice (/). L'archivio di avvio viene utilizzato per avviare il sistema operativo Solaris.
La modifica più rilevante è la sostituzione del Solaris Device Configuration Assistant con il menu di GRUB. Il menu di GRUB rende più semplice l'avvio quando sul sistema sono presenti più sistemi operativi. All'avvio di un sistema x86 viene visualizzato il menu di GRUB. Da questo menu è possibile selezionare con le frecce il sistema operativo da installare. Se non viene effettuata alcuna scelta, viene avviato il sistema operativo predefinito.
Le funzionalità di avvio di GRUB offrono i seguenti miglioramenti:
Avvio più rapido
Installazione da unità CD o DVD USB
Possibilità di avviare il sistema da un disco USB
Configurazione di DHCP semplificata per l'avvio in modalità PXE (senza bisogno di utilizzare opzioni specifiche del produttore)
Eliminazione di tutti i driver in modalità reale
Possibilità di usare Solaris Live Upgrade e il menu di GRUB per attivare o riattivare velocemente i vari ambienti di boot.
Per ulteriori informazioni su GRUB, consultare le seguenti sezioni.
Attività |
Attività di GRUB |
Per maggiori informazioni |
---|---|---|
Installazione |
Informazioni generali sulle funzioni di avvio con GRUB | |
Pianificazione dell'installazione per l'avvio con GRUB | ||
Avvio e installazione dalla rete con il menu di GRUB | ||
Avvio e installazione con il menu di GRUB e il metodo di installazione JumpStart personalizzato | ||
Utilizzo di Solaris Live Upgrade e del menu di GRUB per attivare o riattivare velocemente i vari ambienti di boot | ||
Individuazione del file menu.lst del menu di GRUB |
x86: Individuazione del file menu.lst del menu di GRUB (procedure) |
|
Amministrazione del sistema |
Attività di amministrazione del sistema con il menu di GRUB |
GNU è un acronimo ricorsivo di “GNU's Not UNIX”. Per maggiori informazioni, accedere a http://www.gnu.org.
A partire da Solaris 10 1/06, è possibile effettuare l'aggiornamento del sistema operativo Solaris dalle versioni Solaris 8, 9 o 10. Gli aggiornamenti da Solaris 7 non sono supportati.
Questa sezione descrive le seguenti nuove funzioni di installazione introdotte in Solaris 10 3/05.
A partire da Solaris 10 3/05, varie modifiche all'installazione del sistema operativo Solaris forniscono un'esperienza di installazione unificata e più semplice.
Le modifiche comprendono:
Questa versione utilizza un solo DVD di installazione e diversi CD. Il DVD del sistema operativo Solaris include il contenuto dei CD di installazione.
Solaris Software 1 – Questo è l'unico CD da cui è possibile avviare il sistema. Da questo CD è possibile accedere sia all'interfaccia di installazione grafica di Solaris che a quella basata sulla console. Il CD consente anche di installare i prodotti software selezionati sia nell'installazione grafica che in quella dalla console.
Altri CD del sistema operativo Solaris – Questi CD contengono:
I pacchetti Solaris di cui il software richiede l'installazione se necessario
La directory ExtraValue contenente software supportati e non supportati
I programmi di installazione
Le interfacce e i documenti localizzati
Il CD di installazione di Solaris non è più presente.
Sia per i CD che per i DVD, l'interfaccia predefinita per l'installazione è l'interfaccia utente grafica (se il sistema dispone di una quantità di memoria sufficiente). È tuttavia possibile specificare un'installazione dalla console con l'opzione di avvio text.
Il processo di installazione è stato semplificato e consente di selezionare il supporto delle lingue all'avvio e di selezionare le versioni locali in un secondo momento.
Il metodo di installazione Solaris JumpStartTM personalizzato (non interattivo) non ha subito modifiche.
Per installare il sistema operativo, è sufficiente inserire il CD “Solaris Software - 1” o il DVD di Solaris e digitare uno dei seguenti comandi.
Per l'installazione predefinita con interfaccia grafica (se la memoria di sistema è sufficiente), digitare boot cdrom.
Per l'installazione basata sulla console, digitare boot cdrom - text.
Per istruzioni su come installare Solaris dai CD o dal DVD con la nuova opzione di avvio text |
Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di base |
Per informazioni sulle modifiche a un server di installazione con un CD |
Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di rete |
A partire da Solaris 10 3/05, è possibile scegliere di eseguire l'installazione con un'interfaccia utente grafica (con o senza un ambiente a finestre). Se è disponibile una quantità di memoria sufficiente, viene presentata automaticamente l'interfaccia utente grafica. Se la memoria disponibile non è sufficiente per l'interfaccia utente grafica, vengono presentati altri ambienti. Le impostazioni predefinite possono essere modificate con le opzioni di avvio nowin o text. Tuttavia, le scelte disponibili sono limitate dalla quantità di memoria del sistema o dal fatto che l'installazione viene eseguita in modo remoto. Inoltre, se il programma di installazione di Solaris non rileva la presenza di una scheda video, viene presentata automaticamente la console.
Per informazioni specifiche sui requisiti di memoria, vedere Requisiti di sistema e configurazioni consigliate.
A partire da Solaris 10 3/05, quando si installa o si aggiorna il sistema operativo Solaris usando il metodo JumpStart personalizzato, sono disponibili le seguenti nuove opzioni di configurazione:
Un'installazione Solaris Flash con pacchetti aggiuntivi
La parola chiave package del profilo JumpStart personalizzato è stata ampliata e consente l'installazione di un archivio Solaris Flash con pacchetti aggiuntivi. Ad esempio, è possibile installare lo stesso archivio di base su due sistemi e un differente insieme di pacchetti su ognuno dei due. Questi pacchetti non devono necessariamente far parte della distribuzione di Solaris.
Un'installazione con pacchetti aggiuntivi che possono non far parte della distribuzione di Solaris
La parola chiave package è stata ampliata per consentire l'installazione con l'aggiunta di pacchetti che non fanno parte della distribuzione di Solaris. Non è più necessario aggiungere uno script di postinstallazione per aggiungere altri pacchetti.
Un'installazione che consente di installare le patch del sistema operativo Solaris
La nuova parola chiave patch del profilo JumpStart personalizzato consente l'installazione delle patch di Solaris. Questa funzione permette l'installazione di un elenco di patch specificate in un file delle patch.
Per maggiori informazioni, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
A partire da Solaris 10 3/05, il programma di installazione di Solaris consente di configurare più interfacce durante l'installazione. È possibile preconfigurare queste interfacce nel file sysidcfg del sistema. In alternativa, è possibile configurare più interfacce durante l'installazione. Per ulteriori informazioni, vedere:
Nelle precedenti versioni di Solaris, venivano forniti pacchetti separati per i componenti a 32 bit e quelli a 64 bit. A partire da Solaris 10 3/05, la struttura dei pacchetti è stata semplificata raggruppando la maggior parte dei componenti a 32 e a 64 bit. I pacchetti combinati mantengono il nome del pacchetto originale a 32 bit, mentre quelli a 64 bit non vengono più distribuiti.
La rimozione dei pacchetti a 64 bit semplifica l'installazione e migliora le prestazioni:
Riduce il numero di pacchetti semplificando gli script del metodo JumpStart personalizzato che contengono elenchi di pacchetti
Semplifica la struttura dei pacchetti raggruppando le funzioni software in un singolo pacchetto
Riduce i tempi di installazione in quanto è minore il numero dei pacchetti
I pacchetti a 64 bit vengono rinominati con le seguenti convenzioni:
Se il pacchetto a 64 bit dispone di una versione a 32 bit, prende il nome del pacchetto a 32 bit. Ad esempio, la libreria a 64 bit /usr/lib/sparcv9/libc.so.1 che era inclusa nel pacchetto SUNWcslx viene ora inclusa in SUNWcsl. Il pacchetto a 64 bit SUNWcslx non esiste più.
Quando non esiste una controparte a 32 bit, il suffisso “x” viene rimosso dal nome del pacchetto. Ad esempio, SUNW1394x diventa SUNW1394.
Questa modifica implica che può rivelarsi necessario modificare lo script del metodo JumpStart personalizzato o altri script di installazione per rimuovere i riferimenti ai pacchetti a 64 bit.
A partire da Solaris 10 3/05, è possibile utilizzare il metodo di installazione JumpStart per creare un ambiente di boot vuoto durante l'installazione del sistema operativo Solaris. In questo ambiente di boot vuoto può quindi essere copiato un archivio Solaris Flash da usare in un secondo momento.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 11, Installazione JumpStart personalizzata (riferimenti) del Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
A partire da Solaris 10 3/05, è possibile creare sistemi più sicuri su cui è abilitato un insieme più ristretto di servizi di rete selezionando o specificando il gruppo software Reduced Networking (SUNWCrnet) al momento dell'installazione. Il gruppo software Reduced Networking include alcuni programmi di amministrazione del sistema e una console di testo multiutente. SUNWCrnet consente al sistema di riconoscere le interfacce di rete. Durante l'installazione è possibile personalizzare la configurazione del sistema aggiungendo pacchetti software e attivando i servizi di rete appropriati.
Per maggiori informazioni, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
A partire da Solaris 10 3/05, il programma di installazione di Solaris consente di caricare le slice esistenti dalla tabella dell'indice virtuale (VTOC). È quindi possibile preservare e utilizzare le tabelle delle slice esistenti durante l'installazione invece di utilizzare il layout predefinito del disco impostato dal programma di installazione.
A partire da Solaris 10 3/05, una nuova funzione del programma di installazione di Solaris riguarda il layout delle partizioni del disco di avvio. Questo layout, nell'impostazione predefinita, ospita la partizione di servizio dei sistemi x86 di Sun. Questo programma di installazione permette di preservare la partizione di servizio esistente.
Il nuovo layout predefinito include le seguenti partizioni.
Prima partizione – partizione di servizio (con la dimensione preesistente)
Seconda partizione – partizione di avvio x86 (circa 11 Mbyte)
Terza partizione – Sistema operativo Solaris (lo spazio rimanente sul disco di avvio)
Per usare questa disposizione, selezionare Predefinito quando il programma di installazione di Solaris chiede di scegliere il layout del disco di boot.
Se si installa Solaris per sistemi x86 su un sistema su cui non è presente una partizione di servizio, il programma di installazione di Solaris non la crea. Per creare la partizione di servizio sul sistema è necessario usare il CD diagnostico del sistema. Una volta creata la partizione di servizio, installare il sistema operativo Solaris.
Per informazioni sulla creazione della partizione di servizio, vedere la documentazione dell'hardware.
Per maggiori informazioni, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
In questo capitolo vengono esaminate le decisioni che occorre prendere prima di iniziare l'installazione o l'aggiornamento del sistema operativo Solaris. Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:
In questo manuale viene adottato il termine slice, ma in alcuni programmi e documenti di Solaris in analogo contesto può essere usato il termine partizione.
x86: per evitare confusioni, in questo manuale viene fatta una distinzione tra le partizioni fdisk x86 e le suddivisioni all'interno delle partizioni fdisk di Solaris. Le suddivisioni fdisk x86 sono denominate partizioni. Le suddivisioni all'interno della partizione fdisk di Solaris sono definite slice.
La seguente mappa delle attività indica le procedure necessarie per l'installazione o l'aggiornamento di Solaris con i diversi programmi di installazione disponibili. Questa mappa permette di identificare le decisioni da prendere per eseguire in modo efficiente l'installazione dell'ambiente operativo.
Tabella 2–1 Mappa delle attività: Installazione o aggiornamento di Solaris
Attività |
Descrizione |
Per istruzioni, vedere |
---|---|---|
Scelta tra installazione iniziale e aggiornamento. |
Decidere se eseguire un'installazione iniziale o un aggiornamento. | |
Scelta del programma di installazione. |
Il sistema operativo Solaris dispone di diversi programmi per eseguire l'installazione o l'aggiornamento. Scegliere il metodo più appropriato per il proprio ambiente. | |
(Programma di installazione interattiva di Solaris) Scelta tra installazione predefinita e personalizzata. |
Decidere il tipo di installazione più appropriato per l'ambiente in uso:
|
Per informazioni sulle opzioni del programma di installazione di Solaris, vedere il Capitolo 4, Acquisizione delle informazioni per l'aggiornamento (pianificazione) |
Esame dei requisiti di sistema. Pianificare e allocare lo spazio su disco e lo spazio di swap. |
Determinare se il sistema soddisfa i requisiti minimi richiesti per l'installazione o l'aggiornamento. Allocare lo spazio su disco richiesto per i componenti di Solaris che si desidera installare. Determinare la disposizione appropriata per lo spazio di swap sul sistema. |
Capitolo 3, Installazione e aggiornamento di Solaris (pianificazione). |
Scelta tra l'installazione da un supporto locale e l'installazione in rete. |
Individuare il supporto di installazione più appropriato per il proprio ambiente. | |
Raccolta di informazioni sul sistema. |
|
|
(Opzionale) Configurazione dei parametri del sistema. |
È possibile preconfigurare le informazioni sul sistema per evitare che vengano richieste durante il processo di installazione o di aggiornamento. | |
(Opzionale) Preparazione per l'installazione di Solaris dalla rete. |
Se si intende installare Solaris dalla rete, procedere come segue.
|
Per eseguire un'installazione in una rete locale, vedere il Capitolo 9, Preparazione per l’installazione in rete con un CD (procedure) del Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di rete. Per eseguire un'installazione in una rete locale, vedere il Capitolo 13, Preparazione all’installazione con il metodo boot WAN (procedure) del Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di rete. |
(Solo aggiornamento) Esecuzione di operazioni preliminari per l'aggiornamento. |
Eseguire il backup del sistema e determinare se è possibile eseguire l’aggiornamento riallocando lo spazio sul disco. | |
Esecuzione dell'installazione o dell'aggiornamento. |
Usare il metodo prescelto per eseguire l'installazione o l'aggiornamento di Solaris. |
Il capitolo o i capitoli che contengono istruzioni dettagliate sul programma di installazione prescelto. |
Risoluzione dei problemi di installazione |
Quando si verificano problemi di installazione, consultare le informazioni di risoluzione dei problemi. |
Solaris viene distribuito su DVD o su CD per consentire di installare o aggiornare i sistemi che dispongono di un lettore di DVD-ROM o di CD-ROM.
È possibile configurare i sistemi in modo da installarli attraverso la rete con immagini remote dei DVD o dei CD. Questo tipo di configurazione può essere utile nei seguenti casi:
Non tutti i sistemi sono dotati di un lettore di DVD-ROM o di CD-ROM locale
Occorre installare molti sistemi e si preferisce evitare di eseguire la procedura a livello locale su ogni sistema
Per installare un sistema in rete è possibile usare tutti i metodi di installazione disponibili per Solaris. Tuttavia, se l'installazione in rete viene eseguita con la funzione Solaris Flash o con il metodo JumpStart personalizzato, sono disponibili un maggior numero di funzioni per centralizzare e automatizzare il processo per un numero elevato di sistemi. Per maggiori informazioni sui diversi metodi di installazione, vedere Scelta del metodo di installazione di Solaris.
L'installazione di Solaris dalla rete richiede una configurazione iniziale. Per informazioni su come predisporre l'installazione in rete, scegliere una delle opzioni seguenti.
Per istruzioni dettagliate sulla preparazione delle installazioni in rete | |
Per informazioni sulla preparazione dell'installazione di un client su una rete geografica o WAN (Wide Area Network) | |
Per istruzioni su come installare client x86 in rete usando PXE |
È possibile scegliere tra l'installazione iniziale o, se il sistema utilizza già il sistema operativo Solaris, l'aggiornamento della versione preesistente.
L'installazione iniziale sovrascrive il disco del sistema con la nuova versione del sistema operativo Solaris. Se il sistema non esegue attualmente il sistema operativo Solaris, è necessario eseguire un'installazione iniziale.
Se invece il sistema utilizza già il sistema operativo Solaris, è possibile scegliere tra questo tipo di installazione e l'aggiornamento. Se si sceglie di eseguire un'installazione iniziale ma si desidera preservare alcune modifiche apportate al sistema locale, è necessario eseguire un backup di tali modifiche prima di iniziare l'installazione. Una volta completata l'installazione sarà possibile ripristinare le modifiche locali.
L'installazione iniziale è disponibile con tutti i metodi di installazione offerti da Solaris. Per informazioni dettagliate sui diversi metodi di installazione di Solaris, vedere Scelta del metodo di installazione di Solaris.
Per aggiornare il sistema operativo Solaris sono disponibili due metodi: la procedura di aggiornamento standard e Solaris Live Upgrade. L'aggiornamento standard mantiene il maggior numero possibile dei parametri di configurazione dell'attuale sistema operativo Solaris. Solaris Live Upgrade crea una copia del sistema attuale. La copia così creata può quindi essere aggiornata con la procedura di aggiornamento standard. Successivamente, è possibile attivare la versione aggiornata del sistema operativo Solaris con un semplice riavvio del sistema. In caso di problemi, è possibile ripristinare il sistema operativo Solaris originale riavviando nuovamente il sistema. Solaris Live Upgrade permette di eseguire l'aggiornamento con il sistema in funzione e consente di commutare tra le diverse versioni di Solaris.
Per maggiori informazioni sull'aggiornamento e sui metodi disponibili, vedere Aggiornamento.
Il sistema operativo Solaris dispone di diversi programmi per eseguire l'installazione o l'aggiornamento. Ogni tecnologia di installazione offre funzioni diverse studiate per requisiti ed ambienti specifici. La tabella seguente fornisce indicazioni utili per la scelta del metodo di installazione più adatto.
Tabella 2–2 Scelta del metodo di installazione
Attività |
Metodo di installazione |
Ragioni per la scelta di questo programma |
Istruzioni |
---|---|---|---|
Installazione di un solo sistema da un CD-ROM o da un DVD-ROM con un programma interattivo. |
Programma di installazione di Solaris |
|
Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di base |
Installazione di un solo sistema attraverso una rete locale. |
Programma di installazione di Solaris attraverso la rete |
Questo programma consente di configurare su un server un'immagine del software da installare e di installare quell'immagine su un sistema remoto. Se è necessario installare più sistemi, è possibile usare questa immagine di installazione con i metodi JumpStart personalizzato e Solaris Flash per installare o aggiornare in modo efficiente i sistemi della rete. | |
Installazione o aggiornamento automatico di più sistemi sulla base di profili specifici. |
Metodo JumpStart personalizzato |
Questo programma consente di eseguire l'installazione in modo efficiente su più sistemi. Tuttavia, se il numero di sistemi è ridotto, la creazione di un ambiente JumpStart personalizzato può richiedere troppo tempo. Se i sistemi non sono molti, usare il programma di installazione interattivo di Solaris. | |
Replicazione dello stesso software e della stessa configurazione su più sistemi. |
| ||
Installazione di più sistemi in una rete geografica (WAN) o via Internet. |
boot WAN |
Questo programma consente l'installazione sicura di un archivio Solaris Flash in rete. |
Capitolo 11, boot WAN (panoramica) del Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di rete. |
Aggiornamento di un sistema in funzione. |
Solaris Live Upgrade |
| |
Dopo l'installazione del sistema operativo Solaris, creazione di un ambiente applicativo isolato. |
Tecnologia di partizionamento Solaris Zones |
Questo programma consente di creare zone non globali, completamente isolate, che offrono un ambiente applicativo sicuro. L'isolamento impedisce ai processi eseguiti in una data zona di monitorare o di produrre effetti sui processi eseguiti in tutte le altre zone. |
Il software Sun Java System Application Server Platform Edition 8 offre una vasta gamma di servizi applicativi e Web service. Questo software viene installato automaticamente insieme al sistema operativo Solaris. La documentazione del server è disponibile nelle seguenti posizioni:
Documentazione sull'avvio del server |
Vedere Sun Java System Application Server Platform Edition 8 QuickStart Guide nella directory di installazione, in /docs/QuickStart.html |
Set di documenti completo sull'Application Server | |
Esercitazione |
Questo capitolo descrive i requisiti necessari per l'installazione o l'aggiornamento del sistema operativo Solaris. Inoltre, vengono fornite le linee guida generali per la pianificazione dello spazio su disco e l'allocazione dello spazio di swap predefinito. Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:
Determinare la versione del sistema operativo Solaris attualmente in esecuzione
Installazione e aggiornamento in presenza di zone non globali
Sistema SPARC |
Dimensione |
---|---|
Memoria per l'installazione o l'aggiornamento |
La dimensione consigliata è di 256 MB. La dimensione minima è di 128 MB. Nota – Alcune funzioni di installazione opzionali vengono abilitate solo se è presente una quantità di memoria sufficiente. Se ad esempio si esegue un'installazione dal DVD con una quantità di memoria insufficiente, l'operazione viene eseguita con l'interfaccia a caratteri del programma di installazione di Solaris, non con l'interfaccia utente grafica (GUI). Per maggiori informazioni su questi requisiti di memoria, vedere la Tabella 3–3. |
Area di swap |
512 Mbyte è la dimensione predefinita. Nota – In alcuni casi può essere necessario modificare l'allocazione dello spazio di swap. Lo spazio di swap si basa sulla dimensione del disco rigido del sistema. |
Requisiti per il processore |
È richiesto un processore a 200 MHz o più veloce. |
Tabella 3–2 x86: Configurazioni consigliate per memoria, swap e processore
Sistema x86 |
Dimensione |
---|---|
Memoria per l'installazione o l'aggiornamento |
Nota – Alcune funzioni di installazione opzionali vengono abilitate solo se è presente una quantità di memoria sufficiente. Se ad esempio si esegue un'installazione dal DVD con una quantità di memoria insufficiente, l'operazione viene eseguita con l'interfaccia a caratteri del programma di installazione di Solaris, non con l'interfaccia utente grafica (GUI). Per maggiori informazioni su questi requisiti di memoria, vedere la Tabella 3–3. |
Area di swap |
512 Mbyte è la dimensione predefinita. Nota – In alcuni casi può essere necessario modificare l'allocazione dello spazio di swap. Lo spazio di swap si basa sulla dimensione del disco rigido del sistema. |
Requisiti per il processore |
È consigliato un processore a 120 MHz o più veloce. È richiesto il supporto dell'elaborazione in virgola mobile a livello hardware. |
È possibile scegliere di eseguire l'installazione con un'interfaccia utente grafica (con o senza un ambiente a finestre). Se è disponibile una quantità di memoria sufficiente, viene presentata automaticamente l'interfaccia utente grafica. Se la memoria disponibile non è sufficiente per la GUI, vengono visualizzati altri ambienti di installazione. Le impostazioni predefinite possono essere modificate con le opzioni di avvio nowin o text. Tuttavia, le scelte disponibili sono limitate dalla quantità di memoria del sistema o dal fatto che l'installazione viene eseguita in modo remoto. Inoltre, se il programma di installazione di Solaris non rileva la presenza di una scheda video, visualizza automaticamente la console. La Tabella 3–3 descrive gli ambienti disponibili ed elenca i requisiti minimi di memoria per la loro visualizzazione.
Tabella 3–3 SPARC: Requisiti di memoria per le opzioni di visualizzazione
SPARC: Memoria |
Tipo di installazione |
Descrizione |
---|---|---|
128–383 MB |
Testo |
Non contiene elementi grafici ma utilizza una finestra e offre la possibilità di aprirne altre. Se si esegue l'installazione usando l'opzione di avvio text e si dispone di una quantità di memoria sufficiente, la procedura viene avviata in un ambiente a finestre. Se si sta eseguendo l'installazione in modo remoto usando un collegamento tip o l'opzione di avvio nowin, è possibile eseguire l'installazione solo attraverso le schermate della console. |
384 MB o superiore |
GUI |
Utilizza finestre, menu, pulsanti, barre di scorrimento e icone. |
Tabella 3–4 x86: Requisiti di memoria per le opzioni di visualizzazione
Prima di installare Solaris, è possibile determinare se il sistema dispone di spazio sufficiente sul disco eseguendo una pianificazione generale.
La pianificazione dello spazio su disco dipende dalle esigenze di installazione. Valutare l'allocazione dello spazio in relazione alle seguenti condizioni e in base alle proprie esigenze.
Tabella 3–5 Pianificazione generale dello spazio su disco e dello spazio di swap
Condizioni per l'allocazione dello spazio |
Descrizione |
---|---|
File system |
Per ogni file system creato, aumentare del 30% lo spazio allocato su disco per rendere possibile l'aggiornamento alle versioni successive di Solaris. Nell'impostazione predefinita, i metodi di installazione di Solaris creano solo i file system radice (/) e /swap. Se viene allocato dello spazio per i servizi del sistema operativo, viene creata anche la directory /export. Se si sta eseguendo un aggiornamento a una versione principale di Solaris, può essere necessario ripartizionare il sistema o allocare una quantità di memoria doppia rispetto a quella necessaria per l'installazione. Per le versioni di aggiornamento, è possibile evitare di ripartizionare il sistema allocando una maggiore quantità di spazio sul disco per gli aggiornamenti futuri. Le versioni di aggiornamento di Solaris richiedono uno spazio su disco superiore del 10% rispetto alla versione precedente. Allocando circa il 30% di spazio aggiuntivo per ogni file system, sarà possibile eseguire diversi aggiornamenti di Solaris. |
Il file system /var |
Se si intende utilizzare la funzione di crash dump savecore(1M), allocare un numero di Mbyte pari al doppio della memoria fisica per il file system /var. |
Swap |
Il programma di installazione di Solaris alloca automaticamente un'area di swap di 512 Mbyte nei seguenti casi:
Nell'impostazione predefinita, i programmi di installazione di Solaris allocano lo spazio di swap in modo che inizi al primo cilindro disponibile del disco (generalmente il cilindro 0 sui sistemi SPARC). Questo posizionamento consente l'allocazione del massimo dello spazio per il file system radice (/) durante la configurazione del disco predefinito e permette l'ingrandimento del file system radice (/) durante gli aggiornamenti. Se si prevede di dover aumentare in futuro le dimensioni dell'area di swap, è possibile disporre la slice di swap in modo che inizi da un altro cilindro del disco usando uno dei metodi seguenti.
Per una descrizione generale dello spazio di swap, vedere il Capitolo 21, Configuring Additional Swap Space (Tasks) del System Administration Guide: Devices and File Systems. |
Un server che fornisca i file system per le directory home |
Le directory home si trovano solitamente nel file system /export. |
Il gruppo software di Solaris da installare |
Un gruppo software è un insieme di pacchetti software. Nel pianificare lo spazio su disco, si ricordi che è possibile aggiungere o rimuovere singoli pacchetti dal gruppo software selezionato. Per informazioni sui gruppi software, vedere Spazio su disco consigliato per i gruppi software. |
Aggiornamento |
|
Supporto delle lingue |
Ad esempio, cinese, giapponese o coreano. Se si intende installare una singola lingua, allocare circa 0,7 Gbyte di spazio aggiuntivo. Se si intende installare il supporto completo per le lingue, è necessario allocare fino a 2,5 Gbyte di spazio su disco aggiuntivo, a seconda del gruppo software installato. |
Supporto della stampa o della posta |
Allocare spazio aggiuntivo. |
Software aggiuntivi o di terze parti |
Allocare spazio aggiuntivo. |
I gruppi software di Solaris sono raccolte di pacchetti. Ogni gruppo software include il supporto per diverse funzioni e driver hardware.
Per un'installazione iniziale, selezionare il gruppo software in base alle funzioni che si intende utilizzare sul sistema.
Per l'aggiornamento, è necessario scegliere un gruppo software già installato sul sistema. Ad esempio, se sul sistema era stato installato il gruppo software per l'utente finale (End User), non sarà possibile eseguire l'aggiornamento scegliendo il gruppo software per sviluppatori (Developer). Tuttavia, durante l'aggiornamento è possibile aggiungere altri pacchetti non appartenenti al gruppo installato.
Durante l'installazione di Solaris è possibile aggiungere e rimuovere singoli pacchetti dal gruppo software selezionato. Per la selezione dei pacchetti da aggiungere o da rimuovere, è necessario conoscere le dipendenze del software e la struttura dei pacchetti di Solaris.
La figura seguente mostra il raggruppamento dei pacchetti software. Il gruppo Reduced Network Support contiene il numero minimo di pacchetti richiesto, mentre il gruppo Entire Solaris Plus OEM Support contiene tutti i pacchetti disponibili.
La Tabella 3–6 elenca i gruppi software di Solaris e lo spazio su disco consigliato per l'installazione dei vari gruppi.
Lo spazio su disco consigliato nella Tabella 3–6 include i seguenti elementi.
Spazio di swap
Patch
Pacchetti software aggiuntivi
È possibile che i gruppi software richiedano una minore quantità di spazio su disco rispetto a quella indicata nella tabella.
Gruppo software |
Descrizione |
Spazio su disco consigliato |
---|---|---|
Gruppo software Entire Solaris Plus OEM Support |
Contiene il gruppo Entire Solaris più una serie di driver hardware aggiuntivi, inclusi quelli per i dispositivi hardware non presenti sul sistema al momento dell'installazione. |
6,8 Gbyte |
Gruppo software Entire Solaris |
Contiene i pacchetti del gruppo software Developer Solaris e altro software aggiuntivo necessario per i server. |
6,7 Gbyte |
Gruppo software Developer |
Contiene i pacchetti del gruppo software End User Solaris più una serie di componenti di supporto per lo sviluppo del software. Il supporto aggiuntivo per lo sviluppo del software include librerie, file include, pagine man e strumenti di programmazione. I compilatori non sono inclusi. |
6,6 Gbyte |
Gruppo software End User |
Contiene il codice minimo richiesto per l'avvio e l'utilizzo di Solaris in rete e per il Common Desktop Environment. |
5,3 Gbyte |
Gruppo software Core System Support |
Contiene il codice minimo richiesto per l'avvio e l'esecuzione di un sistema Solaris in rete. |
2,0 Gbyte |
Gruppo software Reduced Network Support |
Contiene il software minimo richiesto per l'avvio e l'esecuzione di Solaris con un supporto limitato per la rete. Il gruppo software Reduced Network Support fornisce una console multiutente con interfaccia testuale e varie utility di amministrazione del sistema. Questo gruppo software permette al sistema di riconoscere le interfacce di rete ma non attiva i servizi di rete. |
2,0 Gbyte |
Per l'aggiornamento dei sistemi sono disponibili tre metodi: Solaris Live Upgrade, il programma di installazione di Solaris e il metodo JumpStart personalizzato.
Tabella 3–7 Metodi di aggiornamento disponibili
Problema |
Descrizione |
---|---|
Aggiornamento a un gruppo software differente |
Non è possibile aggiornare il sistema con un gruppo software non installato in precedenza. Ad esempio, se sul sistema era stato installato il gruppo software per l'utente finale (End User), non sarà possibile eseguire l'aggiornamento scegliendo il gruppo software per sviluppatori (Developer). Tuttavia, durante l'aggiornamento è possibile aggiungere altri pacchetti non appartenenti al gruppo installato. |
A partire da Solaris 10 1/06: Aggiornamento in presenza di zone non globali |
L'aggiornamento del sistema operativo Solaris è possibile anche su un sistema che contiene zone non globali. Il programma di installazione interattivo di Solaris e il metodo JumpStart personalizzato consentono di eseguire l'aggiornamento. Per indicazioni su alcune limitazioni per l'aggiornamento, vedere Aggiornamento in presenza di zone non globali. |
È possibile eseguire un aggiornamento interattivo standard con il programma di installazione di Solaris oppure un aggiornamento automatico con il metodo JumpStart personalizzato. Solaris Live Upgrade permette di aggiornare un sistema in esecuzione.
Programma di aggiornamento |
Descrizione |
Per maggiori informazioni |
---|---|---|
Solaris Live Upgrade |
Permette di creare una copia del sistema attualmente in uso. È possibile aggiornare la copia e quindi, riavviando il sistema, attivare la copia aggiornata. L'uso di Solaris Live Upgrade riduce i tempi di inattività associati all'aggiornamento del sistema operativo Solaris. Inoltre, Solaris Live Upgrade permette di prevenire i problemi connessi all'aggiornamento. Ad esempio, consente di ripristinare l'uso del sistema in caso di interruzione della corrente durante un aggiornamento, in quanto la copia in corso di aggiornamento non è quella attiva sul sistema. |
Per pianificare l'allocazione dello spazio su disco con Solaris Live Upgrade, vedere Requisiti per Solaris Live Upgrade. |
Programma di installazione di Solaris |
Guida l'utente attraverso la procedura di aggiornamento con una GUI interattiva. | |
Programma JumpStart personalizzato |
Permette di eseguire l'aggiornamento in modo automatico. Il file dei profili e gli script opzionali di preinstallazione e postinstallazione forniscono le informazioni richieste. Durante la creazione di un profilo JumpStart personalizzato da utilizzare per un aggiornamento, specificare install_type upgrade. Prima di eseguire l'aggiornamento, occorre provare il profilo JumpStart personalizzato con la configurazione del disco di sistema e il software attualmente installato. Usare il comando pfinstall - D sul sistema da aggiornare per provare il profilo. Il profilo di aggiornamento non può essere provato usando un file di configurazione dei dischi. |
|
La funzione Solaris Flash consente di creare una copia completa dell'installazione presente su un sistema master e di replicarla su diversi sistemi clone. Tale copia viene denominata archivio Solaris Flash. Per installare l'archivio è possibile usare uno qualsiasi dei programmi di installazione.
Non è possibile creare in modo corretto un archivio Solaris Flash quando è installata una zona non globale. La funzione Solaris Flash non è compatibile con la tecnologia di partizionamento Solaris Zones. Quando si crea un archivio Solaris Flash, l'archivio risultante non viene installato in modo corretto quando si verificano le seguenti condizioni:
L'archivio viene creato in una zona non globale
L'archivio viene creato in una zona globale in cui sono installate zone non globali
Per informazioni sull'installazione di un archivio, vedere la tabella seguente.
Solaris Live Upgrade |
Installazione di archivi Solaris Flash in un ambiente di boot |
Metodo JumpStart personalizzato | |
Installazione di Solaris | |
metodo di installazione boot WAN |
L'opzione di aggiornamento del programma di installazione di Solaris e la parola chiave upgrade del metodo JumpStart personalizzato offrono la possibilità di riallocare lo spazio su disco. La riallocazione modifica automaticamente le dimensioni delle slice. Tale riallocazione può essere eseguita se i file system correnti non dispongono di spazio sufficiente per l'aggiornamento. Ad esempio, i file system possono richiedere più spazio per le seguenti ragioni:
Il gruppo software di Solaris attualmente installato sul sistema contiene più pacchetti nella nuova versione. I nuovi pacchetti inclusi nei gruppi software vengono automaticamente selezionati per l'installazione durante l'aggiornamento.
Le dimensioni del software installato sul sistema sono aumentate nella nuova release.
La funzione di autoconfigurazione cerca di riallocare lo spazio su disco in modo da soddisfare le esigenze di spazio dei nuovi file system. Inizialmente, la funzione di autoconfigurazione cerca di riallocare lo spazio in base a una serie di criteri predefiniti. Se l'operazione non riesce, è necessario cambiare i criteri per i file system.
La funzione di configurazione automatica non include la possibilità di aumentare le dimensioni dei file system. Lo spazio viene riallocato con il processo seguente:
Eseguendo un backup dei file richiesti dei file system da modificare.
Ripartizionando i dischi in base alle modifiche apportate ai file system.
Ripristinando i file di backup prima dell'aggiornamento.
Se si utilizza il programma di installazione di Solaris e la funzione di autoconfigurazione non riesce a riallocare lo spazio su disco in modo appropriato, è necessario eseguire l'aggiornamento usando il metodo JumpStart personalizzato.
Se si intende utilizzare il metodo JumpStart personalizzato creando un profilo di aggiornamento, lo spazio su disco può rappresentare un problema. Se i file system attuali non contengono spazio sufficiente per l'aggiornamento, è possibile usare le parole chiave backup_media e layout_constraint per riallocare lo spazio sul disco. Per un esempio di utilizzo delle parole chiave backup_media e layout_constraint in un profilo, vedere Esempi di profilo del Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
È fortemente consigliabile eseguire un backup dei file system esistenti prima di eseguire un aggiornamento del sistema operativo Solaris. Copiando i file system su un supporto removibile, ad esempio su nastro, è possibile salvaguardarne il contenuto in caso di perdita o danneggiamento dei dati. Per istruzioni dettagliate sulle procedure di backup, vedere il Capitolo 24, Backing Up and Restoring File Systems (Overview) del System Administration Guide: Devices and File Systems.
Per determinare la versione di Solaris attualmente in esecuzione sul sistema, digitare uno dei comandi seguenti.
$ uname -a |
Il comando cat fornisce informazioni più dettagliate.
$ cat /etc/release |
Durante l'installazione, è possibile preconfigurare la versione locale che si desidera utilizzare sul sistema. La versione locale determina il modo in cui le informazioni vengono visualizzate a seconda della lingua e della regione geografica. Una lingua può comprendere più versioni locali differenziate da alcune varianti regionali, ad esempio da differenze nel formato della data e dell'ora, nelle convenzioni numeriche e monetarie e nell'ortografia.
Per preconfigurare la versione locale del sistema è possibile utilizzare un profilo JumpStart personalizzato o il file sysidcfg.
Configurazione della versione locale in un profilo | |
Configurazione della versione locale nel file sysidcfg | |
Elenco dei valori disponibili per la versione locale |
Quando si aggiungono i client per un'installazione in rete, è necessario conoscere l'architettura dei sistemi, cioè il gruppo di piattaforme a cui appartengono. Per scrivere un file di regole per un'installazione JumpStart personalizzata è necessario conoscere il nome della piattaforma.
Qui di seguito sono forniti alcuni esempi di piattaforme e gruppi di piattaforme. Per l'elenco completo dei sistemi SPARC, vedere il manuale Guida alle piattaforme hardware Sun sul sito Web http://docs.sun.com/.
Tabella 3–8 Esempi di piattaforme e gruppi di piattaforme
Canali di sistema |
Nome della piattaforma |
Gruppo di piattaforme |
---|---|---|
Sun Fire |
T2000 |
sun4v |
Sun BladeTM |
SUNW,Sun-Blade-100 |
sun4u |
x86 |
i86pc |
i86pc |
Per conoscere il nome della piattaforma di un sistema è possibile usare il comando uname -i, mentre per conoscere il gruppo di piattaforme è possibile usare il comando uname -m.
In questa sezione vengono fornite informazioni generali sulla pianificazione delle zone globali e non globali. Per informazioni generali e relative alla pianificazione, vedere il Capitolo 16, Introduction to Solaris Zones del System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.
Una volta eseguita l'installazione di Solaris, è possibile installare e configurare le zone. La zona globale è l'unica istanza del sistema operativo in esecuzione ed è contenuta in tutti i sistemi Solaris. La zona globale è sia la zona predefinita del sistema che quella utilizzata per il controllo amministrativo dell'intero sistema. Una zona non globale è un ambiente virtualizzato del sistema operativo.
Solaris Zones è una tecnologia di partizionamento del software usata per virtualizzare i servizi del sistema operativo e per creare un ambiente isolato e sicuro per l'esecuzione delle applicazioni. Quando si crea una zona, si produce un ambiente di esecuzione delle applicazioni in cui i processi sono isolati da tutte le altre zone. L'isolamento impedisce ai processi eseguiti in una data zona di monitorare o di produrre effetti sui processi eseguiti in tutte le altre zone. Anche i processi eseguiti con le credenziali di superutente in una zona non globale non possono accedere o eseguire operazioni in altre zone. I processi eseguiti nella zona globale con le credenziali di superutente possono intervenire in tutti i processi delle altre zone.
La zona globale è l'unica zona dalla quale è possibile configurare, installare, gestire e deconfigurare una zona non globale. Solo la zona globale può essere avviata dall'hardware del sistema. L'amministrazione dell'infrastruttura del sistema, ad esempio dei dispositivi fisici, del routing o della riconfigurazione dinamica (DR), può essere eseguita solo nella zona globale. I processi eseguiti nella zona globale che dispongono di privilegi appropriati possono accedere a oggetti associati a qualsiasi altra zona. La tabella seguente riassume le caratteristiche delle zone globali e di quelle non globali.
Zona globale |
Zona non globale |
---|---|
Il sistema assegna alla zona l'ID 0 |
L'ID viene assegnato alla zona dal sistema quando viene avviata |
Fornisce la singola istanza del kernel di Solaris avviabile ed eseguita sul sistema |
Condivide le operazioni con il kernel di Solaris avviato dalla zona globale |
Contiene un'installazione completa dei pacchetti di Solaris |
Contiene un sottoinsieme dei pacchetti del sistema operativo Solaris |
Può contenere pacchetti o software aggiuntivi, directory, file e altri dati non installati sotto forma di pacchetti |
Contiene i pacchetti di Solaris condivisi dalla zona globale |
Fornisce un database completo e coerente di tutti i componenti software installati nella zona globale |
Può contenere pacchetti aggiuntivi non condivisi dalla zona globale Può contenere software, directory, file e altri dati aggiuntivi creati nella zona non globale e non installati in forma di pacchetti né condivisi dalla zona globale |
Contiene le informazioni di configurazione relative alla sola zona globale, come il nome host della zona globale e la tabella dei file system |
Contiene le informazioni di configurazione specifiche della zona non globale, come il nome host della zona non globale e la tabella dei file system |
È la sola zona che può controllare tutti i dispositivi e tutti i file system |
Contiene un database completo e coerente di tutti i componenti software installati nella zona, sia che siano stati installati nella zona non globale sia che siano condivisi in sola lettura dalla zona globale |
È l'unica zona che contiene informazioni sulla presenza e sulla configurazione delle zone non globali |
Non è consapevole dell'esistenza di eventuali altre zone |
È l'unica zona dalla quale può essere configurata, installata, amministrata o disinstallata una zona non globale |
Non può installare, amministrare o disinstallare altre zone (inclusa se stessa) |
Per ulteriori informazioni, vedere:
Una volta eseguita l'installazione di Solaris, è possibile installare e configurare le zone. La zona globale è l'unica istanza del sistema operativo in esecuzione ed è contenuta in tutti i sistemi Solaris. La zona globale è sia la zona predefinita del sistema che quella utilizzata per il controllo amministrativo dell'intero sistema. Una zona non globale è un ambiente virtualizzato del sistema operativo.
I comandi che accettano un file system radice alternativo (/) con l'opzione -R o equivalente non devono essere usati quando si verificano le seguenti condizioni:
Il comando viene eseguito nella zona globale.
Il file system radice alternativo (/) fa riferimento a un percorso di una zona non globale.
Un esempio può essere l'opzione -R percorso_radice del comando pkgadd eseguito dalla zona globale utilizzando un percorso del file system radice (/) che si trova in una zona non globale.
Per un elenco dei programmi che accettano un file system radice (/) alternativo e per maggiori informazioni sulle zone, vedere Restriction on Accessing A Non-Global Zone From the Global Zone del System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.
Durante l'installazione del sistema operativo Solaris, il gruppo software installato nella zona globale è l'insieme di pacchetti che viene condiviso da tutte le zone non globali. Se ad esempio si installa il gruppo software Entire Solaris, i pacchetti di questo gruppo sono contenuti in tutte le zone. In base alla configurazione predefinita, i pacchetti aggiuntivi installati nella zona globale vengono propagati anche nelle zone non globali. È possibile isolare in alcune zone non globali determinate applicazioni, gli spazi dei nomi, i server e le connessioni di rete, ad esempio NFS e DHCP o altro software. Ogni zona non globale non è a conoscenza della presenza di altre zone non globali e può operare in modo indipendente. Ad esempio, è possibile installare il gruppo software Entire Solaris nella zona globale ed eseguire in differenti zone non globali il server dei messaggi di Java Enterprise System, un database, DHCP e un server Web. Durante l'installazione delle zone non globali, tenere in considerazione i requisiti di prestazioni delle applicazioni eseguite in ciascuna zona non globale.
Non è possibile creare un archivio Solaris Flash quando è installata una zona non globale. La funzione Solaris Flash non è compatibile con la tecnologia di partizionamento Solaris Zones. Quando si crea un archivio Solaris Flash, l'archivio risultante non viene installato in modo corretto quando si verificano le seguenti condizioni:
L'archivio viene creato in una zona non globale
L'archivio viene creato in una zona globale in cui sono installate zone non globali
A partire da Solaris 10 1/06, l'aggiornamento del sistema operativo Solaris è possibile anche su un sistema che contiene zone non globali. Il programma di installazione interattivo di Solaris e il metodo JumpStart personalizzato consentono di eseguire l'aggiornamento.
Usando il programma di installazione interattivo di Solaris è possibile aggiornare un sistema su cui sono presenti zone non globali selezionando l'aggiornamento nella schermata appropriata. Il programma di installazione analizza il sistema per verificare che sia aggiornabile e presenta un riepilogo dell'analisi. Quindi richiede conferma per la continuazione dell'aggiornamento. È possibile usare questo programma con le seguenti limitazioni:
Non è possibile personalizzare l'aggiornamento. Ad esempio, non è possibile installare pacchetti software aggiuntivi, installare altre lingue o modificare il layout del disco.
È necessario usare il DVD del sistema operativo Solaris o un'immagine di installazione in rete basata sul DVD. Non è possibile utilizzare i CD del Solaris Software per aggiornare il sistema. Per maggiori informazioni sull'installazione con questo programma, vedere il Capitolo 2, Uso del programma di installazione di Solaris (procedure) del Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di base.
Con il metodo di installazione JumpStart predefinito, è possibile aggiornare il sistema usando le parole chiave install_type e root_device.
Alcune parole chiave non possono essere incluse nel profilo in quanto hanno effetto sulle zone non globali. Ad esempio, l'utilizzo di parole chiave che producono l'aggiunta di pacchetti, la riallocazione dello spazio su disco o l'aggiunta di versioni locali ha effetto sulle zone non globali. Se si utilizzano queste parole chiave, esse vengono ignorate o impediscono la riuscita dell'aggiornamento con JumpStart. Per un elenco di queste parole chiave, vedere Parole chiave non ammesse per l’aggiornamento in presenza di zone non globali del Guida all’installazione di Solaris 10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate.
Non è possibile utilizzare Solaris Live Upgrade per aggiornare un sistema su cui sono presenti zone non globali. È possibile creare un ambiente di boot con il comando lucreate, ma l'aggiornamento non riesce quando si esegue luupgrade. Viene visualizzato un messaggio di errore.
Durante l'installazione della zona globale, riservare una quantità di spazio su disco sufficiente a contenere tutte le zone che si desidera creare. Ogni zona non globale può avere requisiti di spazio differenti. Qui di seguito è fornita una breve panoramica delle informazioni richieste per la pianificazione. Per informazioni complete sui requisiti di pianificazione e sulle configurazioni consigliate, vedere il Capitolo 18, Planning and Configuring Non-Global Zones (Tasks) del System Administration Guide: Solaris Containers-Resource Management and Solaris Zones.
Non esistono limiti per quanto riguarda la quantità di spazio su disco che può essere occupata da una zona. Eventuali limitazioni sono a discrezione dell'amministratore della zona globale. Anche un piccolo sistema monoprocessore può supportare più zone attive simultaneamente.
Le caratteristiche dei pacchetti installati nella zona globale influisce sui requisiti di spazio delle zone non globali. Il numero dei pacchetti e i requisiti di spazio sono fattori rilevanti per l'allocazione dello spazio. Qui di seguito sono fornite alcune indicazioni generali per lo spazio su disco.
Sono consigliati circa 100 Mbyte di spazio libero quando la zona globale viene installata con tutti i pacchetti standard di Solaris. Aumentare questa quantità se nella zona globale sono installati pacchetti aggiuntivi. In base alla configurazione predefinita, i pacchetti aggiuntivi installati nella zona globale vengono propagati anche nelle zone non globali. La directory della zona non globale destinata a questi pacchetti aggiuntivi viene specificata con la risorsa inherit-pkg-dir.
Aggiungere 40 Mbyte di RAM per zona se il sistema dispone di uno spazio di swap sufficiente. Questa quantità aggiuntiva è consigliata per rendere operative tutte le zone. Nella pianificazione delle dimensioni del sistema, tenere in considerazione questa quantità aggiuntiva di RAM.
Nelle precedenti versioni di Solaris, venivano forniti pacchetti separati per i componenti a 32 bit e quelli a 64 bit. Nel sistema operativo Solaris 10, la struttura dei pacchetti è stata semplificata raggruppando la maggior parte dei componenti a 32 e a 64 bit. I pacchetti combinati mantengono il nome del pacchetto originale a 32 bit, mentre quelli a 64 bit non vengono più distribuiti. Questa modifica riduce il numero dei pacchetti e semplifica l'installazione. Questa modifica implica che può rivelarsi necessario modificare lo script del metodo JumpStart personalizzato o altri script di installazione per rimuovere i riferimenti ai pacchetti a 64 bit.
I pacchetti a 64 bit vengono rinominati con le seguenti convenzioni:
Se il pacchetto a 64 bit dispone di una versione a 32 bit, prende il nome del pacchetto a 32 bit. Ad esempio, la libreria a 64 bit /usr/lib/sparcv9/libc.so.1 che era inclusa nel pacchetto SUNWcslx viene ora inclusa in SUNWcsl. Il pacchetto a 64 bit SUNWcslx non viene più fornito.
Quando non esiste una controparte a 32 bit, il suffisso “x” viene rimosso dal nome del pacchetto. Ad esempio, SUNW1394x diventa SUNW1394.
Quando si utilizza il sistema operativo Solaris su sistemi x86, usare le seguenti linee guida per il partizionamento del sistema.
Il programma di installazione di Solaris utilizza il layout predefinito per il partizionamento del disco di avvio. Le partizioni risultanti sono denominate partizioni fdisk. Si tratta di partizione logiche del disco dedicate a un determinato sistema operativo sui sistemi x86. Per installare Solaris su un sistema x86 è necessario configurare almeno una partizione fdisk Solaris. I sistemi x86 permettono di configurare fino a quattro diverse partizioni fdisk sullo stesso disco. Queste partizioni possono essere usate per contenere sistemi operativi differenti. Ogni sistema operativo deve trovarsi in una propria partizione fdisk. Ogni sistema può contenere una sola partizione fdisk Solaris per disco.
Tabella 3–9 x86: Partizioni predefinite
Il programma di installazione di Solaris utilizza un layout predefinito per le partizioni del disco di avvio che permette di contenere la partizione diagnostica o la partizione di servizio. Se attualmente il sistema include una partizione diagnostica o una partizione di servizio, la disposizione predefinita delle partizioni del disco di avvio permette di preservare questa partizione.
Se si installa il sistema operativo Solaris su un sistema x86 che non dispone di una partizione diagnostica o di una partizione di servizio, il programma di installazione non ne crea automaticamente una nuova. Per creare una partizione diagnostica o una partizione di servizio sul sistema, vedere la documentazione dell'hardware.
Questo capitolo contiene un foglio di lavoro da utilizzare per acquisire le informazioni necessarie per l'aggiornamento del sistema.
Usare la seguente lista di controllo per acquisire le informazioni richieste per l'aggiornamento standard del sistema operativo Solaris. Non è necessario acquisire tutte le informazioni richieste nella lista di controllo. Sarà sufficiente inserire le informazioni applicabili al sistema da installare. Se l'aggiornamento viene eseguito attraverso la rete, il programma di installazione acquisisce automaticamente le informazioni in base alla configurazione corrente del sistema.
Non è possibile cambiare i principali dati di identificazione del sistema, ad esempio il nome host o l'indirizzo IP. Se il programma di installazione dovesse richiedere questi dati, occorrerà inserire i valori originali. Se si utilizza il programma di installazione di Solaris per eseguire un aggiornamento, la procedura non riesce se si cerca di modificare i valori esistenti.
Tabella 4–1 Lista di controllo per l'aggiornamento
Informazione richiesta per l'aggiornamento |
Descrizione/Esempio |
Risposta – Le impostazioni predefinite sono contrassegnate con un asterisco (*) |
||
---|---|---|---|---|
Connessione di rete |
Il sistema è collegato a una rete? |
Sì/No* |
||
DHCP |
Il sistema può usare il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) per configurare le interfacce di rete? DHCP fornisce i parametri di rete necessari per l'installazione. |
Sì/No* |
||
Se non si utilizza DHCP, inserire l'indirizzo di rete del sistema. |
Indirizzo IP |
Se non si utilizza DHCP, inserire l'indirizzo IP del sistema. Esempio: 172.31.255.255 Per ottenere questa informazione in relazione al sistema in uso, digitare il comando seguente.
| ||
Sottorete |
Se non si utilizza DHCP, il sistema fa parte di una sottorete? Se sì, qual è la maschera della sottorete? Esempio: 255.255.255.0 Per ottenere questa informazione in relazione al sistema in uso, digitare il comando seguente.
| |||
IPv6 |
Si desidera abilitare IPv6 sul sistema? IPv6 è un componente del protocollo Internet TCP/IP che facilita l'indirizzamento IP aumentando il numero di indirizzi Internet disponibili e migliorando la sicurezza. |
Sì/No* |
||
Nome host. |
Nome host prescelto per il sistema. Per ottenere questa informazione in relazione al sistema in uso, digitare il comando seguente.
| |||
Si desidera configurare il meccanismo di sicurezza Kerberos sul sistema? Se sì, acquisire le seguenti informazioni: |
Sì/No* |
|||
Settore predefinito: Server di amministrazione Primo KDC: (Opzionale) Altri KDC: |
||||
Il servizio Kerberos è un'architettura client-server che consente di effettuare transazioni di rete sicure. |
||||
Se il sistema utilizza un servizio di denominazione, fornire le seguenti informazioni. |
Servizio di denominazione |
Quale servizio di denominazione dovrà usare il sistema? Per ottenere questa informazione in relazione al sistema in uso, digitare il comando seguente.
Il servizio di denominazione memorizza centralmente le informazioni che consentono agli utenti, ai sistemi e alle applicazioni di comunicare tra di loro all'interno di una rete. Ad esempio, vengono memorizzate informazioni sul nome e sull'indirizzo degli host, sul nome degli utenti e sulle loro password. |
NIS+/NIS/DNS/ LDAP/Nessuno* |
|
Nome del dominio |
Indicare il nome del dominio in cui risiede il sistema. Per ottenere questa informazione in relazione al sistema in uso, digitare il comando seguente.
| |||
NIS+ e NIS |
Si desidera specificare un name server o lasciare che il programma di installazione lo ricerchi? Se si desidera specificare un name server, inserire le seguenti informazioni. |
Designazione di un name server specifico/Ricerca automatica* |
||
Nome host del server: |
||||
|
||||
Indirizzo IP del server: |
||||
Il servizio NIS (Network Information Service) semplifica l'amministrazione della rete fornendo il controllo centralizzato di una vasta gamma di informazioni di rete (ad esempio i nomi e gli indirizzi dei sistemi). |
||||
DNS |
Inserire gli indirizzi IP del server DNS. È necessario inserire almeno un indirizzo IP, ma è possibile specificarne fino a tre. | |||
Indirizzo IP del server: |
||||
Per visualizzare l'indirizzo IP del server, digitare il comando seguente.
|
||||
È possibile inserire un elenco di domini in cui eseguire le ricerche in risposta alle interrogazioni DNS. |
||||
Dominio di ricerca: Dominio di ricerca: Dominio di ricerca: |
||||
Il DNS (Domain Name System) è il servizio di denominazione fornito da Internet per le reti TCP/IP. Il DNS fornisce i nomi degli host al servizio degli indirizzi IP. Il DNS semplifica la comunicazione consentendo di utilizzare i nomi dei sistemi al posto dei loro indirizzi IP. Il DNS funge anche da database per l'amministrazione della posta. |
||||
LDAP |
Inserire le seguenti informazioni sul profilo LDAP. | |||
Nome del profilo: |
||||
Server del profilo: |
||||
Per specificare un livello di credenziali per il proxy nel profilo LDAP, sono richieste le seguenti informazioni. |
||||
Nome distinto per il bind al proxy: |
||||
Password per il bind al proxy: |
||||
LDAP definisce un protocollo relativamente semplice per l'aggiornamento e la ricerca delle directory eseguite su TCP/IP. |
||||
Instradamento predefinito |
Si desidera specificare un indirizzo IP per l'instradamento predefinito o lasciare che il programma di installazione di Solaris lo rilevi automaticamente? L'instradamento predefinito rappresenta un ponte per l'inoltro del traffico tra due reti fisiche. Un indirizzo IP è un numero unico che identifica ogni host della rete. Sono disponibili le seguenti opzioni:
|
Designazione di un instradamento specifico/Ricerca automatica/Nessuno |
||
Fuso orario. |
Come si desidera specificare il fuso orario predefinito? |
Regione geografica* Differenza da GMT File del fuso orario |
||
Password di root |
Impostare la password di root per il sistema. | |||
Aggiornamento di un sistema con zone non globali |
A partire da Solaris 10, è possibile usare il DVD di Solaris 10 o un'immagine di installazione di rete basata sul DVD per aggiornare un sistema su cui sono presenti zone non globali. Se si esegue l'aggiornamento di un sistema su cui sono presenti zone non globali, non è possibile personalizzare l'aggiornamento. Nota – In Solaris 10, non è possibile eseguire l'aggiornamento di un sistema su cui sono presenti zone non globali con il CD Solaris Software - 1 o il metodo di installazione Solaris Live Upgrade. Se il sistema dispone di più di una partizione (/) o di un disco radice, il programma di installazione richiede di scegliere la partizione da aggiornare. |
Sì/No |
||
Radice (/) da aggiornare: |
||||
Installazione predefinita o personalizzata |
Si desidera eseguire un'installazione predefinita o personalizzata?
Nota – Il programma di installazione con interfaccia a caratteri non offre la possibilità di scegliere tra l'installazione predefinita e quella personalizzata. Per eseguire un'installazione predefinita, accettare i valori preimpostati nell'interfaccia a caratteri. Per eseguire un'installazione personalizzata, modificare i valori che compaiono nelle schermate dell'interfaccia a caratteri. |
Installazione predefinita*/Installazione personalizzata |
||
Versioni locali. |
Quali regioni geografiche si desidera supportare? | |||
SPARC: Gestione dei consumi (disponibile solo sui sistemi SPARC che supportano questa funzionalità). |
Si desidera usare la Gestione consumi? Nota – Se il sistema è conforme alla specifica Energy Star versione 3 o successiva, questa informazione non viene richiesta. |
Sì*/No |
||
Riavvio automatico o espulsione automatica del CD/DVD. |
Si desidera che il sistema venga riavviato automaticamente dopo l'installazione del software? Si desidera che il CD o il DVD venga espulso automaticamente dopo l'installazione del software? |
Sì*/No Sì*/No |
||
Riallocazione dello spazio su disco. |
Se lo spazio su disco non è sufficiente per ospitare il sistema operativo Solaris, il programma di installazione può richiedere la modifica del layout del disco. È possibile riallocare lo spazio sul disco con uno dei seguenti metodi.
Nell'impostazione predefinita viene utilizzato il layout manuale. |
Sì/No* |
||
Se si esegue l'installazione attraverso una linea tip, procedere come segue. |
Verificare che la visualizzazione della finestra comprenda almeno 80 colonne per 24 righe. Per maggiori informazioni, vedere tip(1). Per determinare le dimensioni correnti della finestra tip, usare il comando stty. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man stty(1). | |||
Controllare la connessione Ethernet. |
Se il sistema fa parte di una rete, verificare che disponga di un connettore Ethernet o di un altro adattatore di rete. | |||
Uso di Solaris Live Upgrade. |
| |||
Applicare le patch prima di installare Solaris Live Upgrade |
Avvertenza – Il funzionamento corretto di Solaris Live Upgrade richiede l'installazione di un determinato insieme di patch per ogni versione del sistema operativo. Prima di installare o eseguire Solaris Live Upgrade, è necessario installare queste patch. Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito http://sunsolve.sun.com. Sul sito Web di SunSolveSM, ricercare il documento informativo 72099. x86 Solo – Se questo gruppo di patch non viene installato, Solaris Live Upgrade non riesce e può visualizzare il seguente messaggio di errore. Anche se il messaggio di errore non viene visualizzato, è possibile che le patch necessarie non siano installate. Verificare sempre che tutte le patch indicate nell'infodoc di Sunsolve siano state installate prima di installare Solaris Live Upgrade.
| |||
Determinare se sul sistema sia presente il software Prestoserve. |
Se si inizia il processo di aggiornamento arrestando il sistema con il comando init 0 e si utilizza il software Prestoserve, è possibile che si verifichi una perdita di dati. Per le istruzioni sull'arresto del sistema, vedere la documentazione di Prestoserve. | |||
Identificare le patch necessarie. |
L'elenco aggiornato delle patch è disponibile su http://sunsolve.sun.com . | |||
Leggere il capitolo sulla pianificazione e gli altri documenti correlati. |
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Questo capitolo descrive l'avvio con GRUB dei sistemi x86 per l'installazione di Solaris. Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:
A partire da Solaris 10 1/06, nel sistema operativo Solaris è stato adottato il boot loader open source GRUB.
L'avvio con GRUB non è disponibile sui sistemi SPARC.
Il boot loader è il primo programma che viene eseguito dopo l'accensione di un sistema. Quando si accende un sistema x86, il BIOS (Basic Input/Output System) inizializza la CPU, la memoria e i componenti hardware della piattaforma. Al termine della fase di inizializzazione, il BIOS carica il boot loader dal dispositivo di avvio configurato e trasferisce il controllo del sistema al boot loader.
GRUB è un boot loader open source dotato di una semplice interfaccia a menu, che include le opzioni di avvio predefinite in un file di configurazione. GRUB dispone inoltre di un'interfaccia dalla riga di comando, accessibile dall'interfaccia a menu, da cui è possibile eseguire diversi comandi di avvio. L'implementazione di GRUB del sistema operativo Solaris è conforme alla specifica Multiboot. Questa specifica è descritta in modo dettagliato alla pagina Web http://www.gnu.org/software/grub/grub.html.
Poiché il kernel di Solaris è pienamente compatibile con la specifica Multiboot, è possibile avviare i sistemi x86 basati su Solaris utilizzando il boot loader GRUB. GRUB offre la possibilità di avviare e installare facilmente diversi sistemi operativi. Ad esempio è possibile, su uno stesso sistema, avviare individualmente i seguenti sistemi operativi:
Solaris
Microsoft Windows
GRUB rileva le partizioni di Microsoft Windows ma non verifica la possibilità di avviare il sistema operativo.
Un vantaggio fondamentale di GRUB è la sua capacità di riconoscere i file system e i formati eseguibili del kernel; questo consente di caricare un sistema operativo senza registrare la posizione fisica del kernel sul disco. Nell'avvio del sistema con GRUB, il kernel viene caricato specificando il nome del file corrispondente, l'unità e la partizione in cui risiede. L'avvio con GRUB sostituisce il Solaris Device Configuration Assistant e semplifica il processo grazie all'interfaccia a menu.
Quando GRUB assume il controllo del sistema, sulla console viene visualizzato un menu. Usando il menu di GRUB è possibile:
Selezionare una voce per l'avvio del sistema
Modificare una voce di avvio utilizzando il menu di modifica di GRUB
Caricare manualmente il kernel di un sistema operativo dalla riga di comando
Per l'avvio del sistema operativo predefinito è disponibile un timeout configurabile. Premendo qualsiasi tasto, l'avvio del sistema operativo predefinito viene interrotto.
Per un esempio del menu di GRUB, vedere Descrizione del menu principale di GRUB.
Le convenzioni di denominazione dei dispositivi utilizzate da GRUB sono leggermente diverse rispetto a quelle delle versioni precedenti di Solaris. La conoscenza di queste convenzioni può essere utile per specificare correttamente le informazioni relative alle unità e alle partizioni durante la configurazione di GRUB sul sistema.
La tabella seguente descrive le convenzioni di denominazione dei dispositivi di GRUB.
Tabella 5–1 Convenzioni di denominazione dei dispositivi di GRUB
Nome dispositivo |
Descrizione |
---|---|
(fd0), (fd1) |
Prima unità a dischetti, seconda unità a dischetti |
(nd) |
Dispositivo di rete |
(hd0,0), (hd0,1) |
Prima e seconda partizione fdisk del primo disco del bios |
(hd0,0,a), (hd0,0,b) |
Slice 0 e 1 di Solaris/BSD sulla prima partizione fdisk del primo disco del bios |
In GRUB, i nomi dei dispositivi devono essere sempre specificati tra parentesi. Le partizioni vengono numerate a partire da 0 (zero), non da 1.
Per maggiori informazioni sulle partizioni fdisk, vedere la sezione Guidelines for Creating an fdisk Partition del System Administration Guide: Devices and File Systems.
Per maggiori informazioni su queste modifiche, vedere i seguenti riferimenti:
Tabella 5–2 Dove trovare informazioni sulle installazioni con GRUB
Argomento |
Procedure eseguibili dal menu di GRUB |
Per maggiori informazioni |
---|---|---|
Installazione |
Installazione dal CD o dal DVD di Solaris |
Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di base |
Installazione da un'immagine di installazione di rete | ||
Configurazione di un server DHCP per le installazioni di rete | ||
Installazione con il programma JumpStart personalizzato | ||
Attivazione o ripristino di un ambiente di boot con Solaris Live Upgrade | ||
Amministrazione del sistema |
Per informazioni più dettagliate su GRUB e sulle procedure di amministrazione |
Capitolo 11, GRUB Based Booting (Tasks) del System Administration Guide: Basic Administration |
Questa sezione descrive le operazioni di base del processo di avvio con GRUB e i componenti del menu di GRUB.
Quando si installa il sistema operativo Solaris, sul sistema vengono installate automaticamente due voci del menu di GRUB. La prima è quella relativa al sistema operativo Solaris. La seconda riguarda l'archivio di avvio di emergenza, da utilizzare per il ripristino del sistema. Le voci del menu di GRUB relative a Solaris vengono installate e aggiornate automaticamente nell'ambito del processo di installazione e aggiornamento di Solaris. Queste voci vengono gestite direttamente dal sistema operativo e non devono essere modificate manualmente.
Durante l'installazione standard di Solaris, GRUB viene installato nella partizione fdisk di Solaris senza modificare le impostazioni del BIOS di sistema. Se il sistema operativo non si trova sul disco di avvio del BIOS, usare una delle procedure seguenti:
Modificare le impostazioni del BIOS.
Utilizzare un boot manager per avviare la partizione di Solaris. Per maggiori informazioni, vedere le istruzioni del proprio boot manager.
Il metodo consigliato è quello di installare Solaris sul disco di avvio. Se sul sistema sono installati più sistemi operativi, è possibile aggiungere le voci corrispondenti al file menu.lst. Queste voci verranno visualizzate nel menu di GRUB all'avvio successivo del sistema.
Per maggiori informazioni sull'uso di più sistemi operativi, vedere la sezione How Multiple Operating Systems Are Supported in the GRUB Boot Environment del System Administration Guide: Basic Administration.
Per avviare un sistema dalla rete con GRUB sono richiesti un server DHCP configurato per i client PXE e un server di installazione che fornisca il servizio tftp. Il server DHCP deve essere in grado di rispondere alle classi DHCP PXEClient e GRUBClient. La risposta DHCP deve contenere le seguenti informazioni:
Indirizzo IP del file server
Nome del file di avvio (pxegrub)
rpc.bootparamd, generalmente richiesto dal server per i processi di avvio in rete, non è richiesto per l'avvio in rete con GRUB.
Se non sono disponibili server PXE o DHCP, è possibile caricare GRUB da un CD-ROM o da un disco locale. A questo punto si potrà configurare manualmente la rete in GRUB e scaricare il programma multiboot e l'archivio di avvio dal file server.
Per maggiori informazioni, vedere Introduzione all’avvio e all’installazione in rete con PXE del Guida all’installazione di Solaris 10: installazioni di rete.
Quando si avvia un sistema x86, viene visualizzato il menu di GRUB. Questo menu offre la possibilità di scegliere tra diverse voci di avvio. Ogni voce di avvio corrisponde a un'istanza di un sistema operativo installata sul sistema. Il menu di GRUB si basa sul file di configurazione menu.lst. Il file menu.lst viene creato dal programma di installazione di Solaris e può essere modificato dopo l'installazione. Il file menu.lst determina l'elenco delle istanze dei sistemi operativi visualizzate nel menu di GRUB.
Se si installa o si aggiorna il sistema operativo Solaris, il menu di GRUB viene aggiornato automaticamente. Il sistema operativo Solaris viene quindi visualizzato come una nuova voce di avvio.
Se si installa un sistema operativo diverso da Solaris, è necessario modificare il file di configurazione menu.lst per includervi il nuovo sistema. Aggiungendo la nuova istanza, la nuova voce di avvio apparirà nel menu di GRUB all'avvio successivo del sistema.
Nell'esempio seguente, il menu principale di GRUB mostra i sistemi operativi Solaris e Microsoft Windows. È inoltre elencato un ambiente di boot Solaris Live Upgrade di nome secondo_disco. Qui di seguito è fornita una descrizione delle singole voci del menu.
GNU GRUB version 0.95 (616K lower / 4127168K upper memory) +-------------------------------------------------------------------+ |Solaris | |Solaris failsafe | |secondo_disco | |secondo_disco failsafe | |Windows | +-------------------------------------------------------------------+ Use the ^ and v keys to select which entry is highlighted. Press enter to boot the selected OS, 'e' to edit the commands before booting, or 'c' for a command-line. |
Specifica il sistema operativo Solaris.
Specifica un archivio di avvio che può essere utilizzato per il ripristino del sistema in caso di danneggiamento del sistema operativo Solaris.
Specifica un ambiente di boot di Solaris Live Upgrade L'ambiente di boot secondo_disco è stato creato come copia del sistema operativo Solaris. È stato quindi aggiornato e attivato con il comando luactivate. L'ambiente di boot è disponibile per l'avvio del sistema.
Specifica il sistema operativo Microsoft Windows. GRUB rileva queste partizioni ma non verifica la possibilità di avviare il sistema operativo.
Il file menu.lst di GRUB specifica il contenuto del menu principale di GRUB. Il menu principale di GRUB contiene le voci di avvio per tutte le istanze dei sistemi operativi installate sul sistema, inclusi gli ambienti di boot Solaris Live Upgrade. Il processo di aggiornamento di Solaris preserva le modifiche eventualmente apportate a questo file.
Le revisioni effettuate sul file menu.lst vengono visualizzate nel menu principale di GRUB insieme alle voci di Solaris Live Upgrade. Le modifiche apportate al file diventano effettive al riavvio successivo del sistema. La modifica di questo file può rendersi necessaria per le seguenti ragioni:
Per aggiungere al menu di GRUB voci corrispondenti a sistemi operativi diversi da Solaris
Per personalizzare la procedura di avvio, ad esempio specificando nel menu di GRUB il sistema operativo predefinito
Non utilizzare il file menu.lst di GRUB per modificare le voci di Solaris Live Upgrade. Tali modifiche potrebbero impedire la corretta esecuzione di Solaris Live Upgrade.
Pur essendo possibile utilizzare il file menu.lst per personalizzare la procedura di avvio, ad esempio specificando l'avvio con il debugger del kernel, per eseguire una personalizzazione è preferibile usare il comando eeprom. Utilizzando il file menu.lst per la personalizzazione del processo, è possibile che le voci relative a Solaris vengano modificate durante un aggiornamento del software. In questo caso, le modifiche al file andrebbero perdute.
Per informazioni sull'utilizzo del comando eeprom, vedere la sezione How to Set Solaris Boot Parameters by Using the eeprom Command del System Administration Guide: Basic Administration.
Qui di seguito è riportato un esempio del file menu.lst:
default 0 timeout 10 title Solaris root (hd0,0,a) kernel /platform/i86pc/multiboot -B console=ttya module /platform/i86pc/boot_archive title Solaris failsafe root (hd0,0,a) kernel /boot/multiboot -B console=ttya -s module /boot/x86.miniroot.safe #----- secondo_disco - ADDED BY LIVE UPGRADE - DO NOT EDIT ----- title secondo_disco root (hd0,0,a) kernel /platform/i86pc/multiboot module /platform/i86pc/boot_archive title secondo_disco failsafe root (hd0,0,a) kernel /boot/multiboot kernel/unix -s module /boot/x86.miniroot-safe #----- secondo_disco -------------- END LIVE UPGRADE ------------ title Windows root (hd0,0) chainloader -1 |
Specifica la voce di avvio da utilizzare alla scadenza del timeout. Per cambiare l'impostazione predefinita, è possibile specificare un'altra voce dell'elenco modificando il numero. La numerazione inizia da zero per il primo titolo. Ad esempio, è possibile cambiare l'impostazione predefinita in 2 per avviare il sistema automaticamente con l'ambiente di boot secondo_disco.
Specifica il numero di secondi di attesa prima che venga attivata la voce di avvio predefinita; in questo periodo è possibile premere un tasto e quindi indicare un'altra voce. Se non viene specificato il timeout, verrà richiesto di scegliere una voce.
Specifica il nome del sistema operativo.
Se si tratta di un ambiente di boot di Solaris Live Upgrade, il nome del sistema operativo è il nome assegnato al nuovo ambiente di boot al momento della sua creazione. Nell'esempio precedente, l'ambiente di boot di Solaris Live Upgrade è denominato secondo_disco.
Se si tratta di un archivio di avvio di emergenza, esso viene utilizzato per il ripristino del sistema in caso di danneggiamento del sistema operativo primario. Nell'esempio precedente, Solaris failsafe e secondo_disco failsafe sono gli archivi di avvio di emergenza per i sistemi operativi Solaris e secondo_disco.
Specifica in quale disco, partizione e slice caricare i file. GRUB rileva automaticamente il tipo di file system.
Specifica il programma multiboot. Il comando kernel deve sempre essere seguito dal programma multiboot. La stringa che segue multiboot viene passata al sistema operativo Solaris senza interpretazione.
Per una descrizione completa dell'utilizzo di più sistemi operativi, vedere la sezione How Multiple Operating Systems Are Supported in the GRUB Boot Environment del System Administration Guide: Basic Administration.
Per individuare il file menu.lst di GRUB è sempre necessario utilizzare il comando bootadm. Il sottocomando list-menu individua il menu di GRUB attivo. Il file menu.lst elenca tutti i sistemi operativi installati su un sistema. Dal contenuto di questo file dipende l'elenco dei sistemi operativi visualizzati nel menu di GRUB. Per apportare modifiche a questo file, vedere x86: Individuazione del file menu.lst del menu di GRUB (procedure).
A partire da Solaris 10 1/06, il menu di GRUB può essere aggiornato. Ad esempio, è possibile modificare il periodo di attesa prima dell'avvio del sistema operativo predefinito. Oppure, è possibile aggiungere un altro sistema operativo al menu di GRUB.
In genere, il file menu.lst del menu di GRUB attivo si trova in /boot/grub/menu.lst. In alcuni casi, tuttavia, il file menu.lst di GRUB risiede in un'altra posizione. Ad esempio, in un sistema che utilizza Solaris Live Upgrade, il file menu.lst di GRUB può trovarsi in un ambiente di boot diverso da quello attualmente in uso. Oppure, se è stato aggiornato un sistema con una partizione di avvio x86, il file menu.lst può risiedere nella directory /stubboot. Per avviare il sistema viene utilizzato solo il file menu.lst attivo. Per modificare il menu di GRUB visualizzato all'avvio del sistema, è necessario modificare il file menu.lst attivo. La modifica di altri file menu.lst di GRUB non ha effetto sul menu visualizzato all'avvio del sistema. Per determinare la posizione del file menu.lst attivo, usare il comando bootadm. Il sottocomando list-menu mostra la posizione del menu di GRUB attivo. Le procedure seguenti permettono di determinare la posizione del file menu.lst del menu di GRUB.
Per ulteriori informazioni sul comando bootadm, vedere la pagina man bootadm(1M).
Nella procedura seguente, il sistema contiene due sistemi operativi: Solaris e un ambiente di boot Solaris Live Upgrade, secondo_disco. È stato avviato il sistema operativo Solaris, che contiene il menu di GRUB.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.
Per individuare il file menu.lst, digitare:
# /sbin/bootadm list-menu |
Vengono visualizzati la posizione e il contenuto del file.
The location for the active GRUB menu is: /boot/grub/menu.lst default 0 timeout 10 0 Solaris 1 Solaris failsafe 2 secondo_disco 3 secondo_disco failsafe |
Nella procedura seguente, il sistema contiene due sistemi operativi: Solaris e un ambiente di boot di Solaris Live Upgrade, secondo_disco. In questo esempio, il file menu.lst non è presente nell'ambiente di boot attualmente in esecuzione. È stato avviato l'ambiente di boot secondo_disco. Il menu di GRUB è contenuto nell'ambiente di boot Solaris. L'ambiente di boot Solaris non è attivato.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.
Per individuare il file menu.lst, digitare:
# /sbin/bootadm list-menu |
Vengono visualizzati la posizione e il contenuto del file.
The location for the active GRUB menu is: /dev/dsk/nome_disp(non attivato) The filesystem type of the menu device is <ufs> default 0 timeout 10 0 Solaris 1 Solaris failsafe 2 secondo_disco 3 secondo_disco failsafe |
Poiché il file system che contiene il file menu.lst non è attivato, è necessario attivarlo. Specificare il file system UFS e il nome del dispositivo.
# /usr/sbin/mount -F ufs /dev/dsk/nome_dispositivo /mnt |
In questo comando, nome_dispositivo specifica la posizione del file system radice (/) sul disco dell'ambiente di boot da attivare. Il nome del dispositivo deve essere specificato nella forma /dev/dsk/cwtxdysz. Ad esempio:
# /usr/sbin/mount -F ufs /dev/dsk/c0t1d0s0 /mnt |
A questo punto è possibile accedere al menu di GRUB in /mnt/boot/grub/menu.lst
Disattivare il file system
# /usr/sbin/umount /mnt |
Se si attiva un ambiente di boot o un file system di un ambiente di boot, dopo l'uso sarà necessario disattivarli. Diversamente, è possibile che le successive operazioni di Solaris Live Upgrade su quell'ambiente di boot non possano essere eseguite correttamente.
Nella procedura seguente, il sistema contiene due sistemi operativi: Solaris e un ambiente di boot di Solaris Live Upgrade, secondo_disco. È stato avviato l'ambiente di boot secondo_disco. Il menu di GRUB è contenuto nell'ambiente di boot Solaris. L'ambiente di boot Solaris è attivato su /.alt.Solaris.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.
Per individuare il file menu.lst, digitare:
# /sbin/bootadm list-menu |
Vengono visualizzati la posizione e il contenuto del file.
The location for the active GRUB menu is: /.alt.Solaris/boot/grub/menu.lst default 0 timeout 10 0 Solaris 1 Solaris failsafe 2 secondo_disco 3 secondo_disco failsafe |
Poiché l'ambiente di boot contenente il menu di GRUB è già attivato, è possibile accedere al file menu.lst in /.alt.Solaris/boot/grub/menu.lst.
Nella procedura seguente, il sistema contiene due sistemi operativi: Solaris e un ambiente di boot Solaris Live Upgrade, secondo_disco. È stato avviato l'ambiente di boot secondo_disco. Il sistema è stato aggiornato ed è ancora presente una partizione di avvio x86. La partizione di avvio è attivata su /stubboot e contiene il menu di GRUB. Per una descrizione delle partizioni di avvio x86, vedere x86: Consigli per il partizionamento.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) del System Administration Guide: Security Services.
Per individuare il file menu.lst, digitare:
# /sbin/bootadm list-menu |
Vengono visualizzati la posizione e il contenuto del file.
The location for the active GRUB menu is: /stubboot/boot/grub/menu.lst default 0 timeout 10 0 Solaris 1 Solaris failsafe 2 secondo_disco 3 secondo_disco failsafe |
È possibile accedere al file menu.lst in /stubboot/boot/grub/menu.lst.