I problemi di Solaris 10 descritti qui di seguito si riferiscono al Common Desktop Environment (CDE).
Le stripe trusted vanno in crash quando l'utente cambia ruolo, in tutte le versioni locali eccetto la C.
Soluzione. Usare una delle seguenti procedure:
Usare la versione locale C.
Rimuovere il file usr/share/locale/$locale/LC_MESSAGES/tsoljds-tstripe.mo dalla versione locale di login.
Le autorizzazioni di gruppo nell'apposita scheda dovrebbero corrispondere alle autorizzazioni della maschera nella scheda di accesso, ma in alcuni casi le due schede non sono sincronizzate.
Soluzione. Fare clic sul pulsante Chiudi e quindi selezionare Ricarica. Visualizzare nuovamente le proprietà dei file. Le autorizzazioni di gruppo e della maschera dovrebbero essere nuovamente sincronizzate. Le autorizzazioni corrispondono a quelle modificate della maschera nel punto precedente.
Questo bug ha effetto sulla gestione di SolarisTM Trusted Extensions con SMC. Quando la riga di comando di SMC con l'opzione -B del toolbox viene utilizzata per inviare le opzioni di Trusted Extensions, il comando non viene eseguito. Questa condizione impedisce l'utilizzo della riga di comando di SMC per gestire le Solaris Trusted Extensions. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore:
There was an unrecognized extended, nonstandard option specified with the -x option. Please refer to man pages for additional information and correct syntax usage |
Soluzione. Utilizzare l'interfaccia grafica di SMC per l'amministrazione degli utenti, dei ruoli e dei profili.
In alcuni casi, quando si trascina l'icona di dtfile, l'icona e il puntatore del mouse non vengono visualizzati. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.
Soluzione. Aggiungere le righe seguenti al file /usr/dt/config/<locale>/sys.resources, dopo #if EXT_SUN_TS OL:
!! DragNDrop protocol. Other styles cause policy violation. *DragInitiatorProtocolStyle: DRAG_DYNAMIC *DragReceiverProtocolStyle: DRAG_DYNAMIC |
Quando si utilizza SMC per gestire i modelli di sicurezza di rete, il file /etc/security/tsol/tnrhdb viene aggiornato ma la cache tndb non viene aggiornata. Le definizioni della sicurezza di rete non hanno effetto. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.
Soluzione. Dopo aver modificato una voce di rete in SMC, aggiornare manualmente la cache tndb con uno dei seguenti comandi:
Modificare una voce nell'ambito dei file:
# /usr/sbin/tnctl -H /etc/security/tsol/tnrhdb |
Modificare una voce nell'ambito LDAP:
# /usr/sbin/tnctl -H <nomehost> |
Il login non riesce quando si effettua il login in JDS (Java Desktop Systems) con le Solaris Trusted Extensions usando GDM. L'errore è provocato dalla configurazione PAM. Il file pam.conf(4) non contiene le voci richieste per GDM.
Al login, viene visualizzato il seguente messaggio di errore:
The system administrator has disabled access to the system temporarily |
Soluzione. Aggiungere le due righe seguenti al file /etc/pam.conf:
gdm account requisite pam_roles.so.1 gdm account required pam_unix_account.so.1 |
Per informazioni sul formato del file, vedere la pagina man pam.conf(4).
Quando si esegue il comando /usr/X11/bin/xrander -s per impostare una risoluzione inferiore dello schermo, la barra trusted non viene più visualizzata. Questa condizione si verifica effetto sul desktop Trusted CDE ma non sul desktop Trusted Java DS. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.
Soluzione. Dopo la modifica della risoluzione, riavviare la Gestione dello spazio di lavoro. Selezionare Finestre -> Riavvia la gestione dello spazio di lavoro dal menu dello spazio di lavoro del CDE e scegliere OK.
Il tasto o la combinazione di tasti di attenzione (Alt+Break) non funziona sulle tastiere dei PC sui sistemi x86. Non viene visualizzato nessun messaggio di errore.
Soluzione. Nessuna.
Se il sistema Solaris 10 dispone di una sola scheda video fisica, non è possibile configurare il sistema per l'ingrandimento a schermo intero. In queste condizioni, è necessario utilizzare un file di configurazione separato in cui si definiscono le impostazioni di un driver fittizio. Per prima cosa, verificare che il server X non sia in esecuzione. Quindi, procedere come segue:
Accedere a una sessione dalla riga di comando.
Se si utilizza il display manager di GNOME, procedere come segue:
Accedere a una sessione come superutente.
Al prompt, digitare svcadm disable application/gdm2-login.
Accedere nuovamente al sistema come superutente.
Se si utilizza dtlogin, procedere come segue:
Nella finestra di dtlogin, fare clic sul pulsante Opzioni e selezionare “Login dalla riga di comando”.
Accedere al sistema come superutente.
Creare un nuovo file xorg.conf.
# /usr/X11/bin/Xorg -configure |
Questo comando crea il file xorg.conf.new nella directory radice (/).
Copiare il nuovo file di configurazione nella directory /etc/x11 e rinominarlo in xorg.conf.
# cp /xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf |
Modificare le impostazioni del file sulla base delle seguenti configurazioni di esempio:
Aggiungere una nuova sezione Monitor.
Section "Monitor" Identifier "monitor_dummy" ModelName "dummy" HorizSync 10-200 VertRefresh 20-90 EndSection |
Aggiungere una nuova sezione Device.
Section "Device" ModelName "dummy" ModelName "dummy" Identifier "device_dummy" ModelName "dummy" videoram 10000 EndSection |
Può rendersi necessario modificare il valore videoram in base alla larghezza e all'altezza dello schermo e alla profondità di colore della scheda grafica in uso. Il valore in Kbyte deve essere sufficiente per lo schermo da utilizzare. È possibile calcolare questo valore utilizzando la formula larghezza * altezza * bpp/8.
Aggiungere una nuova sezione Screen.
Section "Screen" DefaultDepth 24 SubSection "Display" Depth 24 Modes "1280x1024" EndSubSection Identifier "device_dummy" Identifier "device_dummy" Identifier "monitor_dummy" EndSection |
Può essere necessario regolare il valore della risoluzione in base al sistema in uso.
Cercare la riga seguente nella sezione ServerLayout:
Screen 0 "Screen0" 0 0 |
Inserire la riga seguente sotto quella identificata al punto precedente:
Screen 1 "screen_dummy" RightOf "Screen0" |
Questa nuova riga definisce lo schermo Screen1, un secondo schermo fittizio che si trova teoricamente a destra di Screen0, lo schermo fisico primario.
Salvare le modifiche.
Riavviare il sistema dalla sessione dalla riga di comando appropriata:
Avviare il lettore dello schermo Gnopernicus.
Modificare la modalità di avvio in Ingranditore.
Scegliere Preferenze, quindi selezionare Ingranditore.
Fare clic su Aggiungi/Modifica.
Assegnare i seguenti valori per le preferenze dell'Ingranditore:
Fare clic su Applica.
A causa della finestra dell'ingranditore che compare a schermo intero, le finestre di Gnopernicus non sono più visibili. Tuttavia, l'ingrandimento a schermo intero è ora disponibile.
Non è possibile impostare un mouse USB come dispositivo di estensione per la tastiera a schermo di GNOME (GOK). La configurazione non riesce quando si imposta il mouse USB mentre si utilizza un mouse PS2 come dispositivo principale. Per impostare correttamente il mouse USB, procedere come segue.
Accedere al sistema come superutente.
Prima di collegare il mouse USB, digitare il seguente comando in una finestra di terminale:
# ls -l /dev/usb/hid* |
Collegare il mouse USB e digitare nuovamente lo stesso comando.
Prendere nota del percorso del mouse USB visualizzato.
Accedere a una sessione dalla riga di comando.
Se si utilizza il display manager di GNOME, procedere come segue:
Accedere a una sessione come superutente.
Al prompt, digitare svcadm disable application/gdm2-login.
Accedere nuovamente al sistema come superutente.
Se si utilizza dtlogin, procedere come segue:
Nella finestra di dtlogin, fare clic sul pulsante Opzioni e selezionare “Login dalla riga di comando”.
Accedere al sistema come superutente.
Creare un nuovo file xorg.conf.
# /usr/X11/bin/Xorg -configure |
Questo comando crea il file xorg.conf.new nella directory radice (/).
Copiare il nuovo file di configurazione nella directory /etc/x11 e rinominarlo in xorg.conf.
# cp /xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf |
Modificare le configurazioni del file:
Nella sezione ServerLayout, aggiungere un dispositivo di input Mouse1 dopo la riga InputDevice "Mouse0" "CorePointer". Vedere l'esempio seguente:
InputDevice "Mouse0" "CorePointer" InputDevice "Mouse1" |
Nella sezione InputDevice che contiene la riga Identifier "Mouse0", apportare le seguenti modifiche:
Modificare Option "Device" "/dev/mouse" in Option "Device" "/dev/kdmouse".
Modificare Option "Protocol" "auto" in Option "Protocol" "VUID".
Aggiungere la seguente nuova opzione:
Option "StreamsModule" "vuid3ps2" |
Dopo aver apportato le modifiche, la sezione dovrebbe essere simile all'esempio seguente:
Section "InputDevice" Identifier "Mouse0" Driver "mouse" Option "Protocol" "VUID" Option "Device" "/dev/kdmouse" Option "StreamsModule" "vuid3ps2" EndSection |
Creare una nuova sezione InputDevice dopo la precedente:
Section "InputDevice" Identifier "Mouse1" Driver "mouse" Option "Device" "/dev/usb/hid1" EndSection |
/dev/usb/hid1 è un percorso di esempio per il mouse USB. Utilizzare il percorso rilevato al punto 4 al posto di /dev/usb/hid1.
Salvare il file e uscire.
Riavviare il sistema dalla sessione dalla riga di comando appropriata:
Accedere usando un utente che utilizza l'interfaccia con accesso facilitato.
Abilitare la tecnologia di accesso facilitato con Apri => Preferenze => Accesso facilitato => Supporto della tecnologia di accesso facilitato.
Chiudere la sessione e quindi accedere nuovamente usando un utente che utilizza l'interfaccia con accesso facilitato.
Aprire una finestra di terminale e digitare il comando seguente:
% /usr/sfw/bin/gok --select-action=switch1 |
Nella finestra della tastiera a schermo (GOK), scegliere GOK e quindi Preferenze.
Se necessario, configurare GOK nel modo appropriato per l'utente. Diversamente, per accettare le impostazioni correnti, scegliere Applica e quindi OK nella finestra di preferenze di GOK.
Uscire da GOK e riavviarlo con Apri => Applicazioni => Accesso facilitato => Tastiera a schermo. Possono essere visualizzati i seguenti messaggi di avviso:
Il dispositivo utilizzato per GOK controlla anche il puntatore di sistema. |
Fare clic su OK.
Uscire da GOK e ripetere i punti 14-17.
Il messaggio di avviso non viene più visualizzato.
I chipset grafici integrati Intel i810 e i815 non sono supportati dal server del sistema a finestre X Xorg. Sono invece supportati dal server Xsun. Per configurare il server Xsun per l'uso di questi chipset, procedere come segue:
Diventare superutente.
Eseguire il programma seguente per configurare la tastiera, il monitor e il mouse.
# kdmconfig |
Nella schermata introduttiva e in quella di selezione del server X, selezionare il server Xsun.
Nella schermata di visualizzazione e modifica della configurazione del sistema a finestre, come dispositivo video dovrebbe essere selezionato e visualizzato automaticamente il dispositivo Intel i810/i815 (4MB).
Se i chipset Intel i810 e i815 non vengono selezionati automaticamente, selezionare l'opzione di modifica del monitor o del dispositivo video (Change Video Device/Monitor).
Nella schermata di selezione del dispositivo video, selezionare l'opzione Intel i810/i815 (4MB).
Selezionare le altre opzioni richieste in kdmconfig.
Le applicazioni GNOME non vengono avviate se si effettua un login remoto e si consente l'accesso facilitato in gnome-at-properties. Quando si cerca di avviare un'applicazione GNOME, viene visualizzato il seguente messaggio di errore:
** ERROR **: Accessibility app error: exception during registry activation from id: IDL:Bonobo/GeneralError:1.0 aborting... |
Soluzione. Nessuna. Non abilitare l'accesso facilitato quando si esegue il login con dtremote.
Per ripristinare le impostazioni predefinite del desktop che non prevedono l'abilitazione dell'accesso facilitato, chiudere la sessione di GNOME. Eseguire il seguente comando:
% gnome-cleanup |
In Java Desktop System non è possibile impostare i seguenti elementi:
Ingrandimento a schermo intero
Funzioni di accesso facilitato della tastiera
Soluzione. Procedere come segue:
Aprire il file /etc/X11/gdm/gdm.conf.
In base alla piattaforma del server, procedere come segue:
Sui sistemi SPARC:
Cercare la riga del file che inizia come indicato qui sotto:
command=/usr/openwin/bin/Xsun |
Aggiungere la seguente modifica alla riga:
+kb +accessx -dev framebuffer1 -dev framebuffer2 |
Ad esempio:
+kb +accessx -dev /dev/fbs/pfb1 -dev /dev/fbs/pfb0 |
Sui sistemi x86:
Cercare la riga del file che inizia come indicato qui sotto:
command=/usr/X11R6/bin/Xorg |
Aggiungere la seguente modifica alla riga:
+kb +accessx |
Il metodo di installazione JumpStart utilizza un file di identificazione del sistema (sysidcfg). Questo file viene usato per generare uno specifico file di configurazione Xsun per il sistema. La parte del file sysidcfg relativa alla configurazione Xsun viene creata dal comando kdmconfig -d nome_file. Tuttavia, sui sistemi che utilizzano il server Xorg predefinito, il comando non crea un file con le informazioni di configurazione per Xorg. Ciò significa che, prima di usare il metodo JumpStart su questi sistemi, è necessario eseguire una procedura di preparazione aggiuntiva.
Soluzione. Prima di usare il metodo di installazione JumpStart su un sistema che utilizza il server Xorg, procedere come segue.
Preparare un file xorg.conf da utilizzare sul sistema. Memorizzare questo file nella directory JumpStart del server JumpStart.
Per istruzioni su come creare il file xorg.conf e accedere alle informazioni di Xorg, vedere x86: Il programma di configurazione della tastiera, del monitor e del mouse non funziona per il server X (6178669).
Creare uno script finale che esegua una copia del file xorg.conf nella directory /etc/X11 del sistema da installare. Ad esempio, lo script potrebbe includere la riga seguente:
cp ${SI_CONFIG_DIR}/xorg.conf /etc/X11/Xorg.conf |
Nel file delle regole usato con il metodo JumpStart personalizzato, includere lo script finale nella regola relativa al tipo di sistema da installare.
Eseguire l'installazione JumpStart personalizzata.
Per istruzioni sull'installazione JumpStart personalizzata, vedere la Guida all’installazione di Solaris 10 11/06: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate. Il Capitolo 4 contiene informazioni sul file di regole usato nel metodo JumpStart, mentre il Capitolo 5 contiene una sezione sugli script finali.
Le istruzioni fornite nel programma kdmconfig per la configurazione del server Xorg sono incomplete. Il programma elenca le istruzioni di base richieste per generare un file xorg.conf. Non fornisce tuttavia alcune informazioni rilevanti. Ad esempio, le opzioni del file xorg.conf possono essere modificate in diversi punti:
Nelle opzioni della riga di comando
Nelle informazioni rilevate dal server Xorg all'avvio
Negli script di avvio per il server Xorg, che possono trasmettere argomenti sostitutivi
Per maggiori informazioni sulla configurazione di Xorg, vedere la seguente documentazione:
La pagina man Xorg(1x) nella directory /usr/X11/man
Le pagine man per i sistemi desktop che utilizzano il server X, ad esempio:
dtlogin(1X) nella directory /usr/dt/man
gdm(1) nella directory /usr/share/man
Se queste directory non sono incluse nel percorso delle pagine man, usare una delle seguenti procedure:
Aggiungere la directory all'impostazione della variabile d'ambiente MANPATH.
Usare l'opzione -M del comando man.
Alcuni script che avviano il server Xorg utilizzano le proprietà dell'archivio smf(5). In particolare, utilizzano FMRI svc:/applications/x11/x11-server per memorizzare le proprietà del server X. Le proprietà rilevanti per il server Xorg sono le seguenti:
options/xserver
options/default_depth
options/server_args
Per impostare e richiamare queste proprietà, diventare superutente e usare il comando svccfg, come indicato nell'esempio seguente:
# svccfg svc:> select application/x11/x11-server svc:/application/x11/x11-server> listprop options/default_depth options/default_depth integer 24 svc:/application/x11/x11-server> setprop options/default_depth = 8 svc:/application/x11/x11-server> listprop options/default_depth options/default_depth integer 8 svc:/application/x11/x11-server> end # |
In Solaris 10, il server X predefinito non è più Xsun ma è ora Xorg. Il programma che configura la tastiera, il monitor e il mouse (kdmconfig ) può operare solo con il server Xsun. Questo programma non ha effetto sulla configurazione del server Xorg. Di conseguenza, non è possibile utilizzare kdmconfig per configurare il server Xorg. kdmconfig consente di scegliere il server da utilizzare ma consente solo di configurare il server Xsun.
Soluzione. Per configurare il server Xorg, procedere come segue:
Creare un file xorg.conf con uno dei comandi seguenti:
/usr/X11/bin/Xorg -configure
/usr/X11/bin/xorgconfig
/usr/X11/bin/xorgcfg
Aprire con un editor il file xorg.conf risultante e apportare le necessarie modifiche.
Spostare il file xorg.conf in /etc/X11/xorg.conf.
Per maggiori informazioni sulla configurazione di Xorg, vedere le pagine man di Xorg in /usr/X11/man. Questa directory non è inclusa nel percorso predefinito delle pagine man. Per visualizzare le pagine man, usare una delle seguenti opzioni:
Aggiungere il percorso alle impostazioni della variabile d'ambiente MANPATH.
Usare la sintassi man -M /usr/X11/man.
Le opzioni dalla riga di comando di Xorg hanno la precedenza sulle impostazioni di xorg.conf. Vedere le pagine man per maggiori informazioni sulle opzioni che è possibile utilizzare con Xorg.
La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibili del CDE è stata temporaneamente rimossa da Solaris 10.
Soluzione. Per usare questa funzionalità per un CD-ROM o un altro supporto removibile, procedere in uno dei modi seguenti:
Eseguire il programma volstart dal livello più elevato del file system del supporto removibile.
Seguire le istruzioni incluse nel CD per l'accesso senza il CDE.
Se si elimina l'ultimo elemento dal desktop e si esegue la sincronizzazione con il PDA, quell'elemento viene ripristinato dal PDA al desktop. Ad esempio, il problema si può verificare con l'ultimo appuntamento dell'agenda o con l'ultima scheda della Gestione indirizzi.
Soluzione. Eliminare manualmente l'ultimo elemento dal PDA prima di eseguire la sincronizzazione.