Questa parte contiene le istruzioni da seguire per creare e aggiornare un ambiente di boot inattivo con Solaris Live Upgrade sui pool di memorizzazione ZFS. È anche possibile eseguire la migrazione del file system root (/) UFS a un pool root ZFS.
Solaris Live Upgrade consente di eseguire la migrazione dei file system UFS verso un pool root ZFS e di creare file system root ZFS a partire da un pool root ZFS esistente.
La possibilità di creare ambienti di boot con Solaris Live Upgrade è stata introdotta nella versione Solaris 10 10/08. Quando si esegue un aggiornamento con Solaris Live Upgrade per un file system UFS, il funzionamento e i parametri dalla riga di comando di Solaris Live Upgrade restano immutati. Per eseguire un aggiornamento con Solaris Live Upgrade su un sistema che contiene file system UFS, vedere la Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade del presente manuale.
Le sezioni seguenti forniscono un'introduzione alle attività qui indicate:
È possibile eseguire la migrazione di un file system UFS con o senza volumi SVM.
È possibile creare un nuovo ambiente di boot ZFS all'interno del pool root esistente o su un altro pool root.
Creazione di un nuovo ambiente di boot da un sistema diverso..
Creazione di un ambiente di boot ZFS su un sistema con zone non globali.
A partire dalla versione Solaris 10 10/09 è possibile impostare un profilo JumpStart per identificare un archivio Flash di un pool root ZFS.
È possibile creare un archivio Flash in un sistema che utilizza un file system root UFS o ZFS. Un archivio Flash di un pool root ZFS contiene tutta la gerarchia del pool, con l'esclusione dei volumi di swap e di dump e dei set di dati eventualmente esclusi. I volumi di swap e di dump vengono creati al momento dell'installazione dell'archivio Flash.
Utilizzare il metodo di installazione degli archivi Flash indicato di seguito:
Generare un archivio Flash che può essere utilizzato per installare e avviare un sistema che utilizza un file system root ZFS.
Eseguire un'installazione JumpStart di un sistema utilizzando un archivio Flash ZFS.
Quando si crea un archivio Flash ZFS viene eseguito il backup di un intero pool root e non di singoli ambienti di boot. È possibile escludere singoli set di dati del pool utilizzando l'opzione D dei comandi flarcreate e -flar.
Per istruzioni dettagliate e informazioni sulle limitazioni, vedere la sezione Installing a ZFS Root File System (Oracle Solaris Flash Archive Installation) in Oracle Solaris ZFS Administration Guide.
Se si utilizza un file system UFS, Solaris Live Upgrade si comporta come nelle versioni precedenti. È ora possibile eseguire la migrazione da un file system UFS a un pool root ZFS e creare nuovi ambienti di boot all'interno di un pool root ZFS. Per eseguire queste procedure, al comando lucreate è stata aggiunta l'opzione -p. La sintassi del comando è la seguente:
# lucreate [-c active_BE_name] -n BE_name [-p zfs_root_pool] |
L'opzione -p specifica il pool ZFS in cui risiede il nuovo ambiente di boot. Questa opzione può essere omessa se gli ambienti di boot di origine e di destinazione sono nello stesso pool.
L'opzione -m del comando lucreate non è supportata per ZFS. Le altre opzioni del comando lucreate funzionano regolarmente, con alcune eccezioni. Per un elenco delle limitazioni, vedere Requisiti e limitazioni per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade.
Se si crea un ambiente di boot dal sistema in uso, il comando lucreate copia il file system root (/) UFS in un pool root ZFS. Il processo di copia può richiedere un certo tempo, in base al sistema utilizzato.
Quando si esegue la migrazione da un file system UFS, l'ambiente di boot di origine può essere un file system root (/) UFS o la slice di un disco. Non è possibile creare un ambiente di boot su un file system UFS da un ambiente di boot di origine che si trova su un pool root ZFS.
I seguenti comandi creano un pool root ZFS e un nuovo ambiente di boot da un file system root (/) UFS nel pool root ZFS. Il pool root ZFS deve esistere prima dell'esecuzione di lucreate e deve essere creato a partire da una slice anziché da un intero disco per essere aggiornabile e avviabile. Il disco non può contenere un'etichetta EFI, ma deve avere un'etichetta SMI. Per un elenco più completo delle limitazioni, vedere Requisiti e limitazioni per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade.
La Figura 11–1 mostra l'utilizzo del comando zpool per creare un pool root, rpool su una slice separata, c0t1d0s5. La slice del disco c0t0d0s0 contiene un file system root (/) UFS. Nel comando lucreate, l'opzione -c indica il sistema in esecuzione, c0t0d0, che è un file system root (/) UFS. L'opzione -n assegna un nome all'ambiente di boot da creare, nuovo-BE-zfs. L'opzione -p indica dove posizionare il nuovo ambiente di boot, rpool. Il file system UFS /export e il volume /swap non vengono copiati nel nuovo ambiente di boot.
Questo esempio mostra gli stessi comandi descritti nella Figura 11–1. I comandi creano un nuovo pool root, rpool, e un nuovo ambiente di boot nel pool dal file system root (/) UFS. In questo esempio, il comando zfs list mostra il pool root ZFS creato dal comando zpool. Il successivo comando zfs list mostra i set di dati creati dal comando lucreate.
# zpool create rpool c0t1d0s5 # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool |
# lucreate -c c0t0d0 -n new-zfsBE -p rpool # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.alt.luupdall.110034 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
Il nuovo ambiente di boot è rpool/ROOT/nuovo-BE-zfs. L'ambiente di boot, nuovo-BE-zfs, è pronto per essere aggiornato e attivato.
È possibile eseguire la migrazione di un file system UFS anche se sul sistema sono presenti volumi di Solaris Volume Manager (SVM). Per creare un ambiente di boot UFS da una configurazione SVM esistente, è necessario creare un nuovo ambiente di boot dal sistema in uso. Quindi creare l'ambiente di boot ZFS dal nuovo ambiente di boot UFS.
Panoramica su Solaris Volume Manager (SVM). ZFS utilizza il concetto di pool di memorizzazione per gestire lo spazio fisico disponibile sui dischi. Tradizionalmente, i file system venivano creati su un singolo dispositivo fisico. Per rispondere all'esigenza di utilizzare più dispositivi e di consentire la ridondanza dei dati, è stato introdotto il concetto di “volume manager” per presentare l'immagine di un singolo dispositivo. In questo modo non è necessario modificare la configurazione dei file system per sfruttare i vantaggi dati dall'utilizzo di più dispositivi. Questo tipo di progettazione ha aggiunto un ulteriore livello di complessità. Tale complessità ha in definitiva ostacolato vari miglioramenti ai file system, in quanto il file system non aveva il controllo sul posizionamento fisico dei dati nei volumi virtualizzati.
I pool di memorizzazione ZFS sostituiscono SVM. ZFS elimina completamente l'esigenza di effettuare una gestione dei volumi. Anziché imporre la creazione di volumi virtualizzati, ZFS aggrega i dispositivi in un pool di memorizzazione. Il pool di memorizzazione descrive le caratteristiche fisiche, ad esempio il layout del dispositivo di memorizzazione e la ridondanza dei dati, e agisce come un archivio di dati generico sul quale è possibile creare i file system. I file system non sono quindi più vincolati ai singoli dispositivi e questo consente loro di condividere lo spazio con tutti i file system inclusi nel pool. Non è più necessario predeterminare la dimensione di un file system, in quanto la dimensione può aumentare automaticamente nell'ambito dello spazio allocato al pool di memorizzazione. Quando si aggiunge un nuovo disco, tutti i file system del pool possono immediatamente utilizzare lo spazio a disposizione senza alcun intervento di amministrazione. Da vari punti di vista, il pool di memorizzazione opera come un sistema di memoria virtuale. Quando viene aggiunto un modulo DIMM di memoria, il sistema operativo non richiede l'esecuzione di alcun comando per configurare la memoria ed assegnarla ai processi. Tutti i processi usano automaticamente la nuova memoria disponibile.
Quando si esegue la migrazione di un sistema su cui sono presenti volumi SVM, tali volumi vengono ignorati. È possibile configurare i mirror nel pool root come indicato nell'esempio seguente.
In questo esempio, il comando lucreate con l'opzione -m crea un nuovo ambiente di boot dal sistema in uso. La slice del disco c1t0d0s0 contiene un file system root (/) UFS configurato con volumi SVM. Il comando zpool crea un pool root, c1t0d0s0, e un volume RAID-1 (mirror), c2t0d0s0. Nel secondo comando lucreate, l'opzione -n assegna un nome all'ambiente di boot da creare, c0t0d0s0. L'opzione -s identifica il file system del root UFS(/). L'opzione -p indica dove posizionare il nuovo ambiente di boot, rpool.
# lucreate -n ufsBE -m /:/dev/md/dsk/d104:ufs # zpool create rpool mirror c1t0d0s0 c2t1d0s0 # lucreate -n c0t0d0s0 -s ufsBE -p zpool |
L'ambiente di boot, c0t0d0s0, è pronto per essere aggiornato e attivato.
È possibile creare un nuovo ambiente di boot ZFS all'interno dello stesso pool root o su un nuovo pool root. Questa sezione contiene i seguenti argomenti:
Creazione di un nuovo ambiente di boot nello stesso pool root
Creazione di un nuovo ambiente di boot su un altro pool root
Quando si crea un nuovo ambiente di boot nello stesso pool root ZFS, il comando lucreate crea uno snapshot dall'ambiente di boot di origine e quindi crea un clone dello snapshot. La creazione dello snapshot e del clone è pressoché istantanea e lo spazio utilizzato su disco è minimo. La quantità di spazio effettivamente richiesta dipende dal numero di file che vengono sostituiti nel corso del processo di aggiornamento. Lo snapshot è di sola lettura mentre il clone è una copia leggibile e scrivibile dello snapshot. Qualsiasi modifica effettuata all'ambiente di boot clone non viene applicata allo snapshot o all'ambiente di boot di origine da cui lo snapshot era stato creato.
Quando i dati del set di dati attivo vengono modificati, lo snapshot consuma spazio in quanto continua a fare riferimento ai vecchi dati. Di conseguenza, lo snapshot impedisce che lo spazio occupato da tali dati venga reso nuovamente disponibile per il pool. Per maggiori informazioni sugli snapshot, vedere il Capitolo 7, Working With Oracle Solaris ZFS Snapshots and Clones in Oracle Solaris ZFS Administration Guide.
Quando l'ambiente di boot corrente risiede nello stesso pool ZFS, l'opzione -p viene omessa.
La Figura 11–2 mostra la creazione di un ambiente di boot ZFS da un pool root ZFS. La slice c0t0d0s0 contiene il pool root ZFS, rpool. Nel comando lucreate, l'opzione -n assegna un nome all'ambiente di boot da creare, nuovo-BE-zfs. Viene creato uno snapshot del pool root originale, rpool@nuovo-BE-zfs. Lo snapshot viene utilizzare per realizzare il clone, ovvero il nuovo ambiente di boot, nuovo-BE-zfs. L'ambiente di boot, nuovo-BE-zfs, è pronto per essere aggiornato e attivato.
Questo esempio mostra lo stesso comando descritto nella Figura 11–2, che ha l'effetto di creare un nuovo ambiente nello stesso pool root. Il comando lucreate assegna un nome all'ambiente di boot corrente con l'opzione -c BE-zfs, mentre l'opzione -n nuovo-BE-zfs crea il nuovo ambiente di boot. Il comando zfs list mostra i set di dati ZFS con il nuovo ambiente di boot e lo snapshot.
# lucreate -c zfsBE -n new-zfsBE # zfs list AME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/zfsBE 5.38G 57.6G 551M rpool/ROOT/zfsBE@new-zfsBE 66.5K - 551M - rpool/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.alt.luupdall.110034 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
È possibile utilizzare il comando lucreate per copiare un pool root ZFS esistente in un altro pool root ZFS. Il processo di copia può richiedere un certo tempo, in base al sistema utilizzato.
La Figura 11–3 mostra il comando zpool, che ha l'effetto di creare un pool root ZFS, rpool2, su c0t1d0s5, in quanto non esiste ancora un pool root ZFS avviabile. Il comando lucreate con l'opzione -n assegna un nome all'ambiente di boot da creare, nuovo-BE-zfs. L'opzione -p indica dove posizionare il nuovo ambiente di boot.
Questo esempio mostra gli stessi comandi descritti nella Figura 11–3, che hanno l'effetto di creare un nuovo pool root e quindi un nuovo ambiente di boot nel pool root appena creato. In questo esempio, il comando zpool create crea rpool2. Il comando zfs list indica che non sono stati creati set di dati ZFS in rpool2. I set di dati vengono creati dal comando lucreate.
# zpool create rpool2 c0t2d0s5 # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool2 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool 9.29G 57.6G 20K /.new.lulib.rs.109262 rpool/ROOT 5.46G 57.6G 18K legacy rpool/ROOT/zfsBE 5.46G 57.6G 551M rpool/dump 3.99G - 3.99G - rpool/swap 3.99G - 3.99G - |
Il nuovo pool root ZFS, rpool2, viene creato sulla slice del disco c0t2d0s5.
# lucreate -n new-zfsBE -p rpool2 # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool2 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool2/ROOT/ 5.38G 57.6G 18K /rpool2/ROOT rpool2/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.new.luupdall.109859 rpool2/dump 3.99G - 3.99G - rpool2/swap 3.99G - 3.99G - rpool 9.29G 57.6G 20K /.new.lulib.rs.109262 rpool/ROOT 5.46G 57.6G 18K legacy rpool/ROOT/zfsBE 5.46G 57.6G 551M rpool/dump 3.99G - 3.99G - rpool/swap 3.99G - 3.99G - |
Il nuovo ambiente di boot, nuovo-BE-zfs, viene creato su rpool2 insieme con gli altri set di dati, ROOT, dump e swap. L'ambiente di boot, nuovo-BE-zfs, è pronto per essere aggiornato e attivato.
Se si sta creando un ambiente di boot da un sistema che non è quello in uso, è necessario usare il comando lucreate con l'opzione -s. L'opzione -s viene utilizzata come con i file system UFS. L'opzione -s indica il percorso del file system root (/) alternativo. Questo file system root (/) alternativo sarà l'origine per la creazione del nuovo pool root ZFS. Il file system root alternativo può essere un file system root (/) UFS o un pool root ZFS. Il processo di copia può richiedere un certo tempo, in base al sistema utilizzato.
Il comando seguente crea un nuovo pool root ZFS da un pool root ZFS esistente. L'opzione -n assegna un nome all'ambiente di boot da creare, nuovo-BE-zfs. L'opzione -s specifica l'ambiente di boot, BE-zfs-origine, da usare come origine della copia al posto dell'ambiente di boot in esecuzione. L'opzione -p indica di posizionare il nuovo ambiente di boot in nuovopool2.
# lucreate -n new-zfsBE -s source-zfsBE -p rpool2 |
L'ambiente di boot, nuovo-BE-zfs, è pronto per essere aggiornato e attivato.
È possibile usare Solaris Live Upgrade per eseguire la migrazione delle zone non globali su un file system root ZFS. Per una panoramica, per informazioni sulla pianificazione e per istruzioni dettagliate, vedere il Capitolo 14Solaris Live Upgrade per ZFS in presenza di zone non globali.
Per altre informazioni sugli argomenti di questo capitolo, vedere le risorse elencate nella Tabella 11–1.
Tabella 11–1 Risorse aggiuntive
Risorsa |
Posizione |
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Informazioni su ZFS, tra cui un'introduzione generale, indicazioni per la pianificazione e procedure dettagliate | |
Per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade su un sistema con file system UFS |
Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade in questo manuale |
Questo capitolo fornisce le linee guida e i requisiti da controllare prima di eseguire la migrazione da un file system UFS a un file system ZFS o prima di creare un nuovo ambiente di boot ZFS da un pool root ZFS esistente.
La possibilità di creare ambienti di boot con Solaris Live Upgrade è stata introdotta nella versione Solaris 10 10/08. Quando si esegue un aggiornamento con Solaris Live Upgrade per un file system UFS, il funzionamento e i parametri dalla riga di comando di Solaris Live Upgrade restano immutati. Per eseguire un aggiornamento con Solaris Live Upgrade su un sistema che contiene file system UFS, vedere la Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade del presente manuale.
Accertarsi di aver letto e compreso i seguenti requisiti e limitazioni prima di eseguire la migrazione di un file system UFS a un file system ZFS o prima di creare un nuovo ambiente di boot ZFS da un pool root ZFS esistente. Tali requisiti si aggiungono a quelli elencati nel Capitolo 6, Installazione di un file system root ZFS (pianificazione) in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
Tabella 12–1 Requisiti e limitazioni
Requisito o limitazione |
Descrizione |
Informazione |
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La versione di Solaris installata deve essere la versione 10 10/08 o superiore. |
La migrazione da un file system UFS a un pool root ZFS con Solaris Live Upgrade o la creazione di un nuovo ambiente di boot in un pool root sono funzioni introdotte in Solaris 10 10/08. Questa versione contiene il software necessario per usare Solaris Live Upgrade con ZFS. Per utilizzare ZFS è necessario utilizzare questa versione o una successiva. | ||
Spazio su disco |
Lo spazio minimo disponibile nel pool per un file system root ZFS avviabile dipende dalla memoria fisica e dallo spazio su disco disponibili, e dal numero di ambienti di boot da creare. |
Per maggiori informazioni, vedere Requisiti di spazio su disco per un’installazione ZFS in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento. |
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Quando si esegue la migrazione da un file system root (/) UFS a un pool root ZFS, tenere in considerazione questi requisiti. |
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Quando si esegue la migrazione di file system condivisi, questi non possono essere copiati su una slice separata del nuovo pool root ZFS. |
Ad esempio, quando si esegue un aggiornamento con Solaris Live Upgrade su un file system root (/) UFS, è possibile usare l'opzione -m per copiare il file system /export su un altro dispositivo. L'opzione -m non è disponibile per copiare il file system condiviso su un pool ZFS. | ||
Quando si esegue la migrazione di un file system root UFS che contiene zone non globali, la migrazione dei file system condivisi non viene eseguita. |
Su un sistema dove sono presenti un file system root (/) UFS e zone non globali, nell'ambito del passaggio da UFS a ZFS la migrazione delle zone non globali viene eseguita solo se queste si trovano in un file system di importanza critica. Oppure, la zona viene clonata quando si esegue l'aggiornamento all'interno dello stesso pool ZFS. Se è presente una zona non globale in un file system (/) UFS condiviso, è necessario prima aggiornare la zona, come nelle versioni precedenti di Solaris. |
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Non utilizzare il comando ZFS rename. |
La funzione Solaris Live Upgrade non è in grado di determinare la modifica del nome e di conseguenza i comandi successivi, ad esempio ludelete, non riescono. Non rinominare i pool ZFS o i file system se sono presenti ambienti di boot che si intende continuare ad utilizzare. | ||
Impostare le proprietà dei set di dati prima di usare il comando lucreate. |
Solaris Live Upgrade crea i set di dati per l'ambiente di boot e i volumi ZFS per l'area di swap e il dispositivo di dump ma non tiene in considerazione eventuali modifiche alle proprietà dei set di dati esistenti. Se si intende abilitare una delle proprietà del set di dati nel nuovo ambiente di boot, è necessario impostare tale proprietà prima di eseguire il comando lucreate. Ad esempio:
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Vedere la sezione Introducing ZFS Properties in Oracle Solaris ZFS Administration Guide. |
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Quando si crea un ambiente di boot ZFS all'interno dello stesso pool root ZFS, non è possibile usare le opzioni di inclusione ed esclusione del comando lucreate per personalizzarne il contenuto. |
Non è possibile usare le opzioni -f, -o, -y, - Y e -z per includere o escludere file dall'ambiente di boot primario quando si crea un ambiente di boot nello stesso pool root ZFS. Tuttavia, queste opzioni possono essere usate nei seguenti casi:
|
Per informazioni sull'utilizzo delle opzioni di inclusione ed esclusione, vedere Creare un ambiente di boot e personalizzarne il contenuto. |
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Non è possibile usare Solaris Live Upgrade per aggiornare file system ZFS non root. |
Per altre informazioni sugli argomenti di questo capitolo, vedere le risorse elencate nella Tabella 12–2.
Tabella 12–2 Risorse aggiuntive
Risorsa |
Posizione |
---|---|
Per maggiori informazioni sulla pianificazione di un'installazione ZFS | |
Informazioni su ZFS, tra cui un'introduzione generale, indicazioni per la pianificazione e procedure dettagliate | |
Per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade su un sistema con file system UFS |
Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade in questo manuale |
Questo capitolo contiene le procedure dettagliate per la creazione di un ambiente di boot ZFS quando si utilizza Solaris Live Upgrade.
La migrazione da un file system UFS a un pool root ZFS o la creazione di ambienti di boot ZFS con Solaris Live Upgrade è stata introdotta nella versione Solaris 10 10/08. Per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade su un sistema che contiene file system UFS, vedere la Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade del presente manuale.
Questo capitolo descrive le procedure richieste per le seguenti attività:
Per informazioni sull'utilizzo di ZFS in caso siano presenti zone non globali, vedere il Capitolo 14Solaris Live Upgrade per ZFS in presenza di zone non globali.
Questa procedura descrive la migrazione da un file system UFS a un file system ZFS. La creazione di un ambiente di boot consente di copiare i file system di importanza critica da un ambiente di boot UFS attivo a un pool root ZFS. Il comando lucreate copia i file system di importanza critica su un nuovo ambiente di boot all'interno di un pool root ZFS esistente. I file system definiti dall'utente (condivisibili) non vengono copiati e non vengono condivisi con l'ambiente di boot UFS di origine. Inoltre, il file system /swap non viene condiviso tra il file system UFS e il pool root ZFS. Per una descrizione generale dei file system di importanza critica e dei file system condivisibili, vedere Tipi di file system.
Per eseguire la migrazione di un file system root (/) UFS a un pool root ZFS, è necessario fornire il nome del pool root. I file system di importanza critica vengono copiati nel pool root.
Prima di eseguire Solaris Live Upgrade per la prima volta, è necessario installare i pacchetti più recenti di Solaris Live Upgrade dal supporto di installazione e installare le patch elencate nel documento informativo 206844 di SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) nel sito Web SunSolve.
I pacchetti e le patch più recenti garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni vengano installate. Assicurarsi di aver installato tutte le patch relative al sistema in uso prima di creare un nuovo ambiente di boot.
Di seguito sono descritti i passaggi della procedura indicata nel documento informativo 206844 di SunSolve.
L'utilizzo di Solaris Live Upgrade per creare nuovi ambienti di boot ZFS richiede la versione Solaris 10 10/08 o superiore. Le versioni precedenti non includono il software richiesto per ZFS e Solaris Live Upgrade.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Seguire le istruzioni indicate nel documento informativo 206844, disponibili nel sito Web di SunSolve, per rimuovere e aggiungere i pacchetti di Solaris Live Upgrade.
I tre pacchetti di Solaris Live Upgrade, SUNWluu, SUNWlur e SUNWlucfg, includono il software richiesto per l'aggiornamento con Solaris Live Upgrade. I pacchetti includono il software esistente, le nuove funzioni e le correzioni dei bug. Se i pacchetti esistenti non vengono rimossi e la nuova versione non viene installata sul sistema prima di usare Solaris Live Upgrade, l'aggiornamento alla versione di destinazione non riesce. Il pacchetto SUMWlucfg è stato introdotto a partire dalla versione Solaris 10 8/07. Se si utilizzano i pacchetti di Solaris Live Upgrade di una versione precedente a Solaris 10 8/07, non è necessario rimuovere questo pacchetto.
# pkgrm SUNWlucfg SUNWluu SUNWlur |
Installare i nuovi pacchetti di Solaris Live Upgrade dalla versione verso la quale si esegue l'aggiornamento. Per informazioni, vedere Installazione di Solaris Live Upgrade.
Prima di installare o eseguire Solaris Live Upgrade, è necessario installare le seguenti patch. Queste patch garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni siano installate.
Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) sul sito Web di SunSolve.
Se le patch vengono memorizzate sul disco rigido locale creare una directory, ad esempio /var/tmp/patches_lu, e scaricare le patch in quella directory.
Dal sito Web SunSolve, scaricare l'elenco delle patch.
Spostarsi nella directory delle patch.
# cd /var/tmp/lupatches |
Installare le patch con il comando patchadd.
# patchadd patch_id |
patch_id indica il numero o i numeri delle patch. Se le patch sono più di una, separare i nomi con uno spazio.
Le patch devono essere applicate nell'ordine specificato nel documento informativo (Infodoc) 206844.
Effettuare il reboot del sistema, se necessario. Alcune patch richiedono il reboot del sistema.
solo x86: il reboot del sistema è necessario per eseguire correttamente Solaris Live Upgrade.
# init 6 |
Sono ora disponibili i pacchetti e le patch necessarie per una migrazione corretta.
Creare un pool root ZFS.
Il pool root ZFS deve trovarsi su una singola slice per essere avviabile e aggiornabile.
# zpool create rpool c0t1d0s5 |
Specifica il nome del nuovo pool root ZFS da creare.
Crea il nuovo pool root sulla slice del disco, c0t1d0s5.
Per informazioni sulla creazione di un nuovo pool root, vedere il manuale Oracle Solaris ZFS Administration Guide.
Eseguire la migrazione del file system root (/) UFS sul nuovo pool root ZFS.
# lucreate [-c ufsBE] -n new-zfsBE -p rpool |
Assegna il nome BE_ufs all'ambiente di boot UFS corrente. Questa opzione è richiesta solo ed esclusivamente per la creazione del primo ambiente di boot. Se alla prima esecuzione di lucreate non si utilizza l'opzione -c, il software crea automaticamente un nome.
Assegna il nome nuovo-BE-zfs all'ambiente di boot da creare. Il nome deve essere unico sul sistema.
Posiziona il nuovo file system root (/) ZFS nel pool root ZFS definito in pool_root.
La creazione del nuovo ambiente di boot ZFS può richiedere un certo tempo. I dati del file system UFS vengono copiati nel pool root ZFS. Una volta creato l'ambiente di boot inattivo, è possibile usare i comandi luupgrade o luactivate per aggiornare o attivare il nuovo ambiente di boot ZFS.
(Opzionale) Verificare che l'ambiente di boot sia completo.
In questo esempio, il comando lustatus indica se la creazione dell'ambiente di boot è terminata e se l'ambiente è avviabile.
# lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ----------------------------------------------------------------- ufsBE yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - |
(Opzionale) Verificare le informazioni di base sui set di dati.
Il comando list indica i nomi di tutti i set di dati presenti sul sistema. In questo esempio, rpool è il nome del pool ZFS e nuovo-BE-zfs è il nome dell'ambiente di boot ZFS appena creato.
# zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.alt.luupdall.110034 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
I punti di attivazione elencati per il nuovo ambiente di boot sono temporanei fino all'esecuzione del comando luactivate. I volumi /dump e /swap non sono condivisi con l'ambiente di boot UFS originale ma vengono condivisi con il pool root ZFS e con gli ambienti di boot inclusi nel pool root.
A questo punto è possibile aggiornare e attivare il nuovo ambiente di boot. Vedere l'Esempio 13–1.
In questo esempio, il nuovo pool root ZFS, rpool, viene creato su una slice separata, C0t0d0s4. Il comando lucreate esegue la migrazione dell'ambiente di boot UFS corrente in esecuzione,c0t0d0, sul nuovo ambiente di boot ZFS, nuovo-BE-zfs, e posiziona il nuovo ambiente di boot in rpool.
# zpool create rpool C0t0d0s4 # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool # lucreate -c c0t0d0 -n new-zfsBE -p rpool Analyzing system configuration. Current boot environment is named <c0t0d0>. Creating initial configuration for primary boot environment <c0t0d0>. The device </dev/dsk/c0t0d0> is not a root device for any boot environment; cannot get BE ID. PBE configuration successful: PBE name <c0t0d0> PBE Boot Device </dev/dsk/c0t0d0>. Comparing source boot environment <c0t0d0> file systems with the file system(s) you specified for the new boot environment. Determining which file systems should be in the new boot environment. Updating boot environment description database on all BEs. Updating system configuration files. The device </dev/dsk/c1t0d0s0> is not a root device for any boot environment; cannot get BE ID. Creating configuration for boot environment <new-zfsBE>. Source boot environment is <c0t0d0>. Creating boot environment <new-zfsBE>. Creating file systems on boot environment <new-zfsBE>. Creating <zfs> file system for </> in zone <global> on <rpool/ROOT/new-zfsBE>. Populating file systems on boot environment <new-zfsBE>. Checking selection integrity. Integrity check OK. Populating contents of mount point </>. Copying. Creating shared file system mount points. Creating compare databases for boot environment <zfsBE>. Creating compare database for file system </>. Making boot environment <zfsBE> bootable. Creating boot_archive for /.alt.tmp.b-cBc.mnt updating /.alt.tmp.b-cBc.mnt/platform/sun4u/boot_archive Population of boot environment <new-zfsBE> successful. Creation of boot environment <new-zfsBE> successful. # lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ c0t0d0 yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/zfsBE 5.38G 57.6G 551M rpool/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.alt.luupdall.110034 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
A questo punto è possibile aggiornare o attivare il nuovo ambiente di boot.
In questo esempio, il nuovo ambiente di boot viene aggiornato con il comando luupgrade a partire da un'immagine che è memorizzata nella posizione indicata dall'opzione -s.
# luupgrade -n zfsBE -u -s /net/install/export/s10/combined.s10 51135 blocks miniroot filesystem is <lofs> Mounting miniroot at </net/install/export/solaris_10/combined.solaris_10_wos /Solaris_10/Tools/Boot> Validating the contents of the media </net/install/export/s10/combined.s10>. The media is a standard Solaris media. The media contains an operating system upgrade image. The media contains Solaris version <10_1008>. Constructing upgrade profile to use. Locating the operating system upgrade program. Checking for existence of previously scheduled Live Upgrade requests. Creating upgrade profile for BE <zfsBE>. Determining packages to install or upgrade for BE <zfsBE>. Performing the operating system upgrade of the BE <zfsBE>. CAUTION: Interrupting this process may leave the boot environment unstable or unbootable. Upgrading Solaris: 100% completed Installation of the packages from this media is complete. Adding operating system patches to the BE <zfsBE>. The operating system patch installation is complete. INFORMATION: The file /var/sadm/system/logs/upgrade_log on boot environment <zfsBE> contains a log of the upgrade operation. INFORMATION: The file var/sadm/system/data/upgrade_cleanup on boot environment <zfsBE> contains a log of cleanup operations required. INFORMATION: Review the files listed above. Remember that all of the files are located on boot environment <zfsBE>. Before you activate boot environment <zfsBE>, determine if any additional system maintenance is required or if additional media of the software distribution must be installed. The Solaris upgrade of the boot environment <zfsBE> is complete. |
Il nuovo ambiente di boot può essere attivato in qualsiasi momento dopo la creazione.
# luactivate new-zfsBE ********************************************************************** The target boot environment has been activated. It will be used when you reboot. NOTE: You MUST NOT USE the reboot, halt, or uadmin commands. You MUST USE either the init or the shutdown command when you reboot. If you do not use either init or shutdown, the system will not boot using the target BE. ********************************************************************** In case of a failure while booting to the target BE, the following process needs to be followed to fallback to the currently working boot environment: 1. Enter the PROM monitor (ok prompt). 2. Change the boot device back to the original boot environment by typing: setenv boot-device /pci@1f,0/pci@1/scsi@4,1/disk@2,0:a 3. Boot to the original boot environment by typing: boot ********************************************************************** Modifying boot archive service Activation of boot environment <new-zfsBE> successful. |
Effettuare il reboot del sistema nell'ambiente di boot ZFS.
# init 6 # svc.startd: The system is coming down. Please wait. svc.startd: 79 system services are now being stopped. . . . |
Se si ritorna all'ambiente di boot UFS, sarà necessario importare nuovamente eventuali pool di memorizzazione ZFS creati nell'ambiente di boot ZFS in quanto questi non sono automaticamente disponibili nell'ambiente di boot UFS. Quando si torna all'ambiente di boot UFS vengono visualizzati messaggi simili ai seguenti.
# luactivate c0t0d0 WARNING: The following files have changed on both the current boot environment <new-zfsBE> zone <global> and the boot environment to be activated <c0t0d0>: /etc/zfs/zpool.cache INFORMATION: The files listed above are in conflict between the current boot environment <zfsBE> zone <global> and the boot environment to be activated <c0t0d0>. These files will not be automatically synchronized from the current boot environment <new-zfsBE> when boot environment <c0t0d0> |
Se è presente un pool root ZFS esistente e si intende creare un nuovo ambiente di boot ZFS in quel pool, procedere come segue. Una volta creato l'ambiente di boot inattivo, il nuovo ambiente di boot può essere aggiornato o attivato al momento più opportuno. L'opzione -p non è richiesta quando si crea un ambiente di boot nello stesso pool.
Prima di eseguire Solaris Live Upgrade per la prima volta, è necessario installare i pacchetti più recenti di Solaris Live Upgrade dal supporto di installazione e installare le patch elencate nel documento informativo 206844 di SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) nel sito Web SunSolve.
I pacchetti e le patch più recenti garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni vengano installate. Assicurarsi di aver installato tutte le patch relative al sistema in uso prima di creare un nuovo ambiente di boot.
Di seguito sono descritti i passaggi della procedura indicata nel documento informativo 206844 di SunSolve.
L'utilizzo di Solaris Live Upgrade per creare nuovi ambienti di boot ZFS richiede la versione Solaris 10 10/08 o superiore. Le versioni precedenti non includono il software richiesto per ZFS e Solaris Live Upgrade.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Seguire le istruzioni indicate nel documento informativo 206844, disponibili nel sito Web di SunSolve, per rimuovere e aggiungere i pacchetti di Solaris Live Upgrade.
I tre pacchetti di Solaris Live Upgrade, SUNWluu, SUNWlur e SUNWlucfg, includono il software richiesto per l'aggiornamento con Solaris Live Upgrade. I pacchetti includono il software esistente, le nuove funzioni e le correzioni dei bug. Se i pacchetti esistenti non vengono rimossi e la nuova versione non viene installata sul sistema prima di usare Solaris Live Upgrade, l'aggiornamento alla versione di destinazione non riesce. Il pacchetto SUMWlucfg è stato introdotto a partire dalla versione Solaris 10 8/07. Se si utilizzano i pacchetti di Solaris Live Upgrade di una versione precedente a Solaris 10 8/07, non è necessario rimuovere questo pacchetto.
Il pacchetto SUMWlucfg è stato introdotto a partire dalla versione Solaris 10 8/07. Se si utilizzano i pacchetti di Solaris Live Upgrade di una versione precedente, non è necessario rimuovere questo pacchetto.
# pkgrm SUNWlucfg SUNWluu SUNWlur |
Installare i nuovi pacchetti di Solaris Live Upgrade. Per informazioni, vedere Installazione di Solaris Live Upgrade.
Prima di installare o eseguire Solaris Live Upgrade, è necessario installare le seguenti patch. Queste patch garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni siano installate.
Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) sul sito Web di SunSolve.
Se le patch vengono memorizzate sul disco rigido locale creare una directory, ad esempio /var/tmp/patches_lu, e scaricare le patch in quella directory.
Dal sito Web SunSolve, scaricare l'elenco delle patch.
Accedere alla directory delle patch come indicato nell'esempio seguente.
# cd /var/tmp/lupatches |
Installare le patch con il comando patchadd.
# patchadd -M path-to-patches patch_id patch_id |
path-to-patches indica il percorso per la directory delle patch, ad esempio /var/tmp/lupatches . patch_id indica il numero o i numeri delle patch. Se le patch sono più di una, separare i nomi con uno spazio.
Le patch devono essere applicate nell'ordine specificato nel documento informativo (Infodoc) 206844.
Effettuare il reboot del sistema, se necessario. Alcune patch richiedono il reboot del sistema.
Solo x86: il reboot del sistema è necessario per eseguire correttamente Solaris Live Upgrade.
# init 6 |
Sono ora disponibili i pacchetti e le patch necessarie per la creazione corretta di un nuovo ambiente di boot.
Creare il nuovo ambiente di boot.
# lucreate [-c zfsBE] -n new-zfsBE |
Assegna il nome BE_ all'ambiente di boot corrente ZFS corrente. Questa opzione è richiesta solo ed esclusivamente per la creazione del primo ambiente di boot. Se alla prima esecuzione di lucreate non si utilizza l'opzione -c, il software crea automaticamente un nome.
Assegna il nome al nuovo ambiente di boot da creare. Il nome deve essere unico sul sistema.
La creazione del nuovo ambiente di boot è quasi istantanea. Viene creato uno snapshot di ciascun set di dati nel pool root ZFS corrente e viene quindi creato un clone da ogni snapshot. Gli snapshot sono molto efficienti dal punto di vista dell'occupazione di spazio su disco. Una volta creato l'ambiente di boot inattivo, è possibile usare i comandi luupgrade o luactivate per aggiornare o attivare il nuovo ambiente di boot ZFS.
(Opzionale) Verificare che l'ambiente di boot sia completo.
Il comando lustatus indica se la creazione dell'ambiente di boot è terminata e se l'ambiente è avviabile.
# lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ zfsBE yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - |
(Opzionale) Verificare le informazioni di base sui set di dati.
In questo esempio, il pool root ZFS viene denominato rpool e il simbolo @ indica uno snapshot. I punti di attivazione del nuovo ambiente di boot sono temporanei fino all'esecuzione del comando luactivate. I volumi /dump e /swap sono condivisi con il pool root ZFS e con gli ambienti di boot all'interno del pool root.
# zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/zfsBE 5.38G 57.6G 551M rpool/ROOT/zfsBE@new-zfsBE 66.5K - 551M - rpool/ROOT/new-zfsBE 85.5K 57.6G 551M /tmp/.alt.103197 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
A questo punto è possibile aggiornare e attivare il nuovo ambiente di boot. Vedere l'Esempio 13–2.
I comandi seguenti creano un nuovo ambiente di boot ZFS, nuovo-BE-zfs . L'opzione -p non è richiesta in quando l'ambiente di boot viene creato nello stesso pool root.
# lucreate [-c zfsBE] -n new-zfsBE Analyzing system configuration. Comparing source boot environment <zfsBE> file systems with the file system(s) you specified for the new boot environment. Determining which file systems should be in the new boot environment. Updating boot environment description database on all BEs. Creating configuration for boot environment new-zfsBE. Source boot environment is zfsBE. Creating boot environment new-zfsBE. Cloning file systems from boot environment zfsBE to create boot environment new-zfsBE. Creating snapshot for <rpool> on <rpool> Creating clone for <rpool>. Setting canmount=noauto for <rpool> in zone <global> on <rpool>. Population of boot environment zfsBE successful on <rpool>. # lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ zfsBE yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/zfsBE 5.38G 57.6G 551M rpool/ROOT/zfsBE@new-zfsBE 66.5K - 551M - rpool/ROOT/new-zfsBE 85.5K 57.6G 551M /tmp/.alt.103197 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
A questo punto è possibile aggiornare e attivare il nuovo ambiente di boot. Per un esempio di aggiornamento a un ambiente di boot ZFS, vedere l'Esempio 13–1. Per altri esempi di utilizzo di luupgrade, vedere il Capitolo 5Aggiornamento con Solaris Live Upgrade (procedure).
# luactivate new-zfsBE ********************************************************************** The target boot environment has been activated. It will be used when you reboot. NOTE: You MUST NOT USE the reboot, halt, or uadmin commands. You MUST USE either the init or the shutdown command when you reboot. If you do not use either init or shutdown, the system will not boot using the target BE. ********************************************************************** In case of a failure while booting to the target BE, the following process needs to be followed to fallback to the currently working boot environment: 1. Enter the PROM monitor (ok prompt). 2. Change the boot device back to the original boot environment by typing: setenv boot-device /pci@1f,0/pci@1/scsi@4,1/disk@2,0:a 3. Boot to the original boot environment by typing: boot ********************************************************************** Modifying boot archive service Activation of boot environment <new-zfsBE> successful. |
Effettuare il reboot del sistema nell'ambiente di boot ZFS.
# init 6 # svc.startd: The system is coming down. Please wait. svc.startd: 79 system services are now being stopped. . . . |
Se è presente un pool root ZFS esistente e si intende creare un nuovo ambiente di boot ZFS in un nuovo pool root, procedere come indicato nella procedura seguente. Una volta creato l'ambiente di boot inattivo, il nuovo ambiente di boot può essere aggiornato o attivato al momento più opportuno. L'opzione -p è richiesta per indicare dove deve essere posizionato il nuovo ambiente di boot. Il pool root ZFS deve esistere e trovarsi su una slice separata per essere avviabile e aggiornabile.
Prima di eseguire Solaris Live Upgrade per la prima volta, è necessario installare i pacchetti più recenti di Solaris Live Upgrade dal supporto di installazione e installare le patch elencate nel documento informativo 206844 di SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) nel sito Web SunSolve.
I pacchetti e le patch più recenti garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni vengano installate. Assicurarsi di aver installato tutte le patch relative al sistema in uso prima di creare un nuovo ambiente di boot.
Di seguito sono descritti i passaggi della procedura indicata nel documento informativo 206844 di SunSolve.
L'utilizzo di Solaris Live Upgrade per creare nuovi ambienti di boot ZFS richiede la versione Solaris 10 10/08 o superiore. Le versioni precedenti non includono il software richiesto per ZFS e Solaris Live Upgrade.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Seguire le istruzioni indicate nel documento informativo 206844, disponibili nel sito Web di SunSolve, per rimuovere e aggiungere i pacchetti di Solaris Live Upgrade.
I tre pacchetti di Solaris Live Upgrade, SUNWluu, SUNWlur e SUNWlucfg, includono il software richiesto per l'aggiornamento con Solaris Live Upgrade. I pacchetti includono il software esistente, le nuove funzioni e le correzioni dei bug. Se i pacchetti esistenti non vengono rimossi e la nuova versione non viene installata sul sistema prima di usare Solaris Live Upgrade, l'aggiornamento alla versione di destinazione non riesce. Il pacchetto SUMWlucfg è stato introdotto a partire dalla versione Solaris 10 8/07. Se si utilizzano i pacchetti di Solaris Live Upgrade di una versione precedente a Solaris 10 8/07, non è necessario rimuovere questo pacchetto.
Il pacchetto SUMWlucfg è stato introdotto a partire dalla versione Solaris 10 8/07. Se si utilizzano i pacchetti di Solaris Live Upgrade di una versione precedente, non è necessario rimuovere questo pacchetto.
# pkgrm SUNWlucfg SUNWluu SUNWlur |
Installare i nuovi pacchetti di Solaris Live Upgrade. Per informazioni, vedere Installazione di Solaris Live Upgrade.
Prima di installare o eseguire Solaris Live Upgrade, è necessario installare le seguenti patch. Queste patch garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni siano installate.
Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) sul sito Web di SunSolve.
Se le patch vengono memorizzate sul disco rigido locale creare una directory, ad esempio /var/tmp/patches_lu, e scaricare le patch in quella directory.
Dal sito Web SunSolve, scaricare l'elenco delle patch.
Accedere alla directory delle patch come indicato nell'esempio seguente.
# cd /var/tmp/lupatches |
Installare le patch con il comando patchadd.
# patchadd -M path-to-patches patch_id patch_id |
path-to-patches indica il percorso per la directory delle patch, ad esempio /var/tmp/lupatches . patch_id indica il numero o i numeri delle patch. Se le patch sono più di una, separare i nomi con uno spazio.
Le patch devono essere applicate nell'ordine specificato nel documento informativo (Infodoc) 206844.
Effettuare il reboot del sistema, se necessario. Alcune patch richiedono il reboot del sistema.
solo x86: il reboot del sistema è necessario per eseguire correttamente Solaris Live Upgrade.
# init 6 |
Sono ora disponibili i pacchetti e le patch necessarie per una migrazione corretta.
Creare un pool root ZFS.
Il pool root ZFS deve trovarsi su una singola slice per essere avviabile e aggiornabile.
# zpool create rpool2 c0t1d0s5 |
Nomi del nuovo pool root ZFS.
Specifica che rpool2 deve essere posizionato sulla slice avviabile, c0t1d0s5.
Per informazioni sulla creazione di un nuovo pool root, vedere il manuale Oracle Solaris ZFS Administration Guide.
Creare il nuovo ambiente di boot.
# lucreate [-c zfsBE] -n new-zfsBE -p rpool2 |
Assegna il nome BE_zfs all'ambiente di boot corrente ZFS corrente.
Assegna il nome al nuovo ambiente di boot da creare. Il nome deve essere unico sul sistema.
Posiziona l'ambiente di boot ZFS appena creato nel pool root ZFS definito in rpool.
La creazione del nuovo ambiente di boot ZFS può richiedere un certo tempo. I dati del file system vengono copiati nel nuovo pool root ZFS. Una volta creato l'ambiente di boot inattivo, è possibile usare i comandi luupgrade o luactivate per aggiornare o attivare il nuovo ambiente di boot ZFS.
(Opzionale) Verificare che l'ambiente di boot sia completo.
Il comando lustatus indica se la creazione dell'ambiente di boot è terminata e se l'ambiente è avviabile.
# lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ zfsBE yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - |
(Opzionale) Verificare le informazioni di base sui set di dati.
L'esempio seguente visualizza i nomi di tutti i set di dati presenti sul sistema. I punti di attivazione elencati per il nuovo ambiente di boot sono temporanei fino all'esecuzione del comando luactivate. Il nuovo ambiente di boot condivide i volumi rpool2/dump e rpool2/swap con l'ambiente di boot ZFS rpool2.
# zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool2 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool2/ROOT/ 5.38G 57.6G 18K /rpool2/ROOT rpool2/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.new.luupdall.109859 rpool2/dump 3.99G - 3.99G - rpool2/swap 3.99G - 3.99G - rpool 9.29G 57.6G 20K /.new.lulib.rs.109262 rpool/ROOT 5.46G 57.6G 18K legacy rpool/ROOT/zfsBE 5.46G 57.6G 551M rpool/dump 3.99G - 3.99G - rpool/swap 3.99G - 3.99G - |
A questo punto è possibile aggiornare e attivare il nuovo ambiente di boot. Vedere l'Esempio 13–3.
In questo esempio, il nuovo pool root ZFS, rpool, viene creato su una slice separata, c0t2d0s5. Il comando lucreate crea un nuovo ambiente di boot ZFS, nuovo-BE-zfs. L'opzione -p è richiesta in quanto l'ambiente di boot viene creato in un diverso pool root.
# zpool create rpool C0t1d0s5 # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool2 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool 9.29G 57.6G 20K /.new.lulib.rs.109262 rpool/ROOT 5.46G 57.6G 18K legacy rpool/ROOT/zfsBE 5.46G 57.6G 551M rpool/dump 3.99G - 3.99G - rpool/swap 3.99G - 3.99G - # lucreate -c rpool -n new-zfsBE -p rpool2 Analyzing system configuration. Current boot environment is named <rpool>. Creating initial configuration for primary boot environment <rpool>. The device </dev/dsk/c0t0d0> is not a root device for any boot environment; cannot get BE ID. PBE configuration successful: PBE name <rpool> PBE Boot Device </dev/dsk/rpool>. Comparing source boot environment <rpool> file systems with the file system(s) you specified for the new boot environment. Determining which file systems should be in the new boot environment. Updating boot environment description database on all BEs. Updating system configuration files. The device </dev/dsk/c1t0d0s0> is not a root device for any boot environment; cannot get BE ID. Creating configuration for boot environment <new-zfsBE>. Source boot environment is <rpool>. Creating boot environment <new-zfsBE>. Creating file systems on boot environment <new-zfsBE>. Creating <zfs> file system for </> in zone <global> on <rpool2/ROOT/new-zfsBE>. Populating file systems on boot environment <new-zfsBE>. Checking selection integrity. Integrity check OK. Populating contents of mount point </>. Copying. Creating shared file system mount points. Creating compare databases for boot environment <zfsBE>. Creating compare database for file system </>. Making boot environment <new-zfsBE> bootable. Creating boot_archive for /.alt.tmp.b-cBc.mnt updating /.alt.tmp.b-cBc.mnt/platform/sun4u/boot_archive Population of boot environment <new-zfsBE> successful. Creation of boot environment <new-zfsBE> successful. # lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ zfsBE yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool2 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool2/ROOT/ 5.38G 57.6G 18K /rpool2/ROOT rpool2/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.new.luupdall.109859 rpool2/dump 3.99G - 3.99G - rpool2/swap 3.99G - 3.99G - rpool 9.29G 57.6G 20K /.new.lulib.rs.109262 rpool/ROOT 5.46G 57.6G 18K legacy rpool/ROOT/zfsBE 5.46G 57.6G 551M rpool/dump 3.99G - 3.99G - rpool/swap 3.99G - 3.99G - |
Se è già presente un pool root ZFS o un ambiente di boot UFS che non è correntemente utilizzato come ambiente di boot attivo, è possibile usare l'esempio seguente per creare un nuovo ambiente di boot ZFS da questo ambiente di boot. Una volta creato il nuovo ambiente di boot ZFS, questo nuovo ambiente di boot può essere aggiornato o attivato al momento più opportuno.
Se si sta creando un ambiente di boot da un sistema che non è quello in uso, è necessario usare il comando lucreate con l'opzione -s. L'opzione -s viene utilizzata come con i file system UFS. L'opzione -s indica il percorso del file system root (/) alternativo. Questo file system root (/) alternativo sarà l'origine per la creazione del nuovo pool root ZFS. Il file system root alternativo può essere un file system root (/) UFS o un pool root ZFS. Il processo di copia può richiedere un certo tempo, in base al sistema utilizzato.
L'esempio seguente mostra l'utilizzo dell'opzione -s quando si crea un ambiente di boot su un altro pool root ZFS.
Il comando seguente crea un nuovo pool root ZFS da un pool root ZFS esistente. L'opzione -n assegna un nome all'ambiente di boot da creare, nuovo-BE-zfs. L'opzione -s specifica l'ambiente di boot, rpool3, da usare come origine della copia al posto dell'ambiente di boot in esecuzione. L'opzione -p indica di posizionare il nuovo ambiente di boot in rpool2.
# lucreate -n new-zfsBE -s rpool3 -p rpool2 # lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ zfsBE yes yes yes no - zfsBE2 yes no no yes - zfsBE3 yes no no yes - new-zfsBE yes no no yes - # zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool2 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool2/ROOT/ 5.38G 57.6G 18K /rpool2/ROOT rpool2/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.new.luupdall.109859 rpool2/dump 3.99G - 3.99G - rpool2/swap 3.99G - 3.99G - rpool3 9.29G 57.6G 20K /rpool2 rpool3/ROOT/ 5.38G 57.6G 18K /rpool2/ROOT rpool3/ROOT/zfsBE3 5.38G 57.6G 551M /tmp/.new.luupdall.109859 rpool3/dump 3.99G - 3.99G - rpool3/swap 3.99G - 3.99G - prool 9.29G 57.6G 20K /.new.lulib.rs.109262 rpool/ROOT 5.46G 57.6G 18K legacy rpool/ROOT/zfsBE 5.46G 57.6G 551M rpool/dump 3.99G - 3.99G - rpool/swap 3.99G - 3.99G - |
A questo punto è possibile aggiornare e attivare il nuovo ambiente di boot.
Se viene rilevato un errore dopo l'aggiornamento o se l'applicazione non è compatibile con uno dei componenti aggiornati, è possibile ripristinare l'ambiente di boot originale con il comando luactivate.
Quando si è eseguita la migrazione a un pool root ZFS da un ambiente di boot UFS e quindi si decide di tornare all'ambiente di boot UFS, è necessario importare nuovamente eventuali pool di memorizzazione ZFS creati nell'ambiente di boot ZFS. Questi pool di memorizzazione ZFS non sono automaticamente disponibili nell'ambiente di boot UFS. Quando si torna all'ambiente di boot UFS vengono visualizzati messaggi simili ai seguenti.
# luactivate c0t0d0 WARNING: The following files have changed on both the current boot environment <new-ZFSbe> zone <global> and the boot environment to be activated <c0t0d0>: /etc/zfs/zpool.cache INFORMATION: The files listed above are in conflict between the current boot environment <ZFSbe> zone <global> and the boot environment to be activated <c0t0d0>. These files will not be automatically synchronized from the current boot environment <new-ZFSbe> when boot environment <c0t0d0> |
Per consultare alcuni esempi di ripristino dell'ambiente di boot originale, vedere il Capitolo 6Ripristino dei guasti: ripristino dell'ambiente di boot originale (procedure).
Per altre informazioni sugli argomenti di questo capitolo, vedere le risorse elencate nella Tabella 13–1.
Tabella 13–1 Risorse aggiuntive
Risorsa |
Posizione |
---|---|
Informazioni su ZFS, tra cui un'introduzione generale, indicazioni per la pianificazione e procedure dettagliate | |
Per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade su un sistema con file system UFS |
Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade in questo manuale |
Questo capitolo fornisce un'introduzione e presenta le procedure dettagliate per la migrazione di un file system root (/) UFS a un pool root ZFS.
La migrazione da un file system root (/) UFS a un pool root ZFS o la creazione di ambienti di boot ZFS con Solaris Live Upgrade è stata introdotta nella versione Solaris 10 10/08. Quando si esegue un aggiornamento con Solaris Live Upgrade per un file system UFS, il funzionamento e i parametri dalla riga di comando di Solaris Live Upgrade restano immutati. Per eseguire un aggiornamento con Solaris Live Upgrade su un sistema che contiene file system UFS, vedere la Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade del presente manuale.
È possibile usare Solaris Live Upgrade per eseguire la migrazione da un file system root (/) UFS con zone non globali installate a un pool root ZFS. Tutte le zone non globali associate al file system vengono copiate nel nuovo ambiente di boot. Sono supportati i seguenti scenari per la migrazione delle zone non globali:
Combinazione di file system root e zone prima della migrazione |
Combinazione di file system root e zone dopo la migrazione |
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File system root UFS con directory root della zona non globale nel file system UFS |
File system root UFS con directory root della zona non globale in un pool root ZFS |
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Pool root ZFS con directory root della zona non globale nel pool root ZFS |
Pool root ZFS con directory root della zona non globale in un file system UFS |
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File system root UFS con root di una zona non globale in un pool root ZFS |
Pool root ZFS con root della zona non globale in un pool root ZFS |
File system root UFS con root della zona non globale nel pool root ZFS |
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Pool root ZFS con directory root di una zona non globale in un pool root ZFS |
Pool root ZFS con directory root della zona non globale nel pool root ZFS |
Su un sistema dove sono presenti un file system root (/) UFS e zone non globali, nell'ambito del passaggio da UFS a ZFS la migrazione delle zone non globali viene eseguita solo se queste si trovano in un file system non condiviso. Oppure, la zona viene clonata quando si esegue l'aggiornamento all'interno dello stesso pool ZFS. Se è presente una zona non globale in un file system UFS condiviso, per eseguire la migrazione a un altro pool root ZFS, è necessario prima aggiornare la zona non globale, come nelle versioni precedenti di Solaris.
Per maggiori informazioni di pianificazione per la migrazione a un pool root ZFS, vedere Requisiti e limitazioni per l'utilizzo di Solaris Live Upgrade.
Per maggiori informazioni sulle limitazioni di ZFS e delle zone non globali, vedere la sezione Using ZFS on a Solaris System With Zones Installed in Oracle Solaris ZFS Administration Guide.
Questo capitolo contiene istruzioni dettagliate per la migrazione da un file system root (/) UFS a un pool root ZFS su un sistema con zone non globali. Nessuna zona non globale si trova su un file system condiviso nel file system UFS.
Il comando lucreate crea un ambiente di boot di un pool root ZFS da un file system root (/) UFS. Il pool root ZFS deve esistere prima dell'esecuzione di lucreate e deve essere creato a partire da una slice anziché da un intero disco per essere aggiornabile e avviabile. Questa procedura mostra come la zona non globale esistente associata al file system root (/) UFS viene copiata nel nuovo ambiente di boot in un pool root ZFS.
Nell'esempio seguente, la zona non globale esistente, zona, ha la root della zona non globale in un file system root (/) UFS. La zona zona_z ha la sua root in un file system ZFS nel pool di memorizzazione ZFS esistente, pool. Solaris Live Upgrade viene usato per eseguire la migrazione dell'ambiente di boot UFS, c2t2d0s0, a un ambiente di boot ZFS, BE_2_zfs. La zona zona basata su UFS viene fatta migrare a un nuovo pool di memorizzazione ZFS, pool_m, che viene creato prima dell'esecuzione di Solaris Live Upgrade. La zona non globale basata su ZFS, zona_z, viene clonata ma mantenuta nel pool ZFS pool e fatta migrare al nuovo ambiente di boot BE_2_zfs.
Completare i seguenti passaggi la prima volta che si esegue un aggiornamento con Solaris Live Upgrade.
L'utilizzo di Solaris Live Upgrade per creare nuovi ambienti di boot ZFS richiede la versione Solaris 10 10/08 o superiore. Le versioni precedenti non includono il software richiesto per ZFS e Solaris Live Upgrade.
Se necessario, rimuovere i pacchetti esistenti di Solaris Live Upgrade. Se si sta eseguendo l'aggiornamento a una nuova versione, è necessario installare i pacchetti relativi a quella versione.
I tre pacchetti di Solaris Live Upgrade, SUNWluu, SUNWlur e SUNWlucfg, includono il software richiesto per l'aggiornamento con Solaris Live Upgrade. I pacchetti includono il software esistente, le nuove funzioni e le correzioni dei bug. Se i pacchetti esistenti non vengono rimossi e la nuova versione non viene installata sul sistema prima di usare Solaris Live Upgrade, l'aggiornamento alla versione di destinazione non riesce.
# pkgrm SUNWlucfg SUNWluu SUNWlur |
Installare i nuovi pacchetti di Solaris Live Upgrade dalla versione verso la quale si esegue l'aggiornamento. Per informazioni, vedere Installazione di Solaris Live Upgrade.
Prima di installare o eseguire Solaris Live Upgrade, è necessario installare le seguenti patch. Queste patch garantiscono che tutte le correzioni dei bug e le nuove funzioni siano installate.
Verificare di disporre dell'elenco più aggiornato delle patch accedendo al sito SunSolve. Consultare il documento informativo 206844 (in precedenza 72099) sul sito Web di SunSolve.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Se le patch vengono memorizzate sul disco rigido locale creare una directory, ad esempio /var/tmp/patches_lu, e scaricare le patch in quella directory.
Dal sito Web SunSolve, scaricare l'elenco delle patch.
Spostarsi nella directory delle patch.
# cd /var/tmp/lupatches |
Installare le patch con il comando patchadd.
# patchadd patch_id |
patch_id indica il numero o i numeri delle patch. Se le patch sono più di una, separare i nomi con uno spazio.
Le patch devono essere applicate nell'ordine specificato nel documento informativo (Infodoc) 206844.
Effettuare il reboot del sistema, se necessario. Alcune patch richiedono il reboot del sistema.
solo x86: il reboot del sistema è necessario per eseguire correttamente Solaris Live Upgrade.
# init 6 |
Creare un pool root ZFS.
Il pool root ZFS deve trovarsi su una singola slice per essere avviabile e aggiornabile.
# zpool create rpool c3t0d0s0 |
In questo esempio, il nome del nuovo pool root ZFS da creare è rpool . Il pool viene creato su una slice avviabile, c3t0d0s0.
Per informazioni sulla creazione di un nuovo pool root, vedere il manuale Oracle Solaris ZFS Administration Guide.
Eseguire la migrazione del file system root (/) UFS sul nuovo pool root ZFS.
# lucreate [-c ufsBE] -n new-zfsBE -p rpool |
Assegna il nome BE_ufs all'ambiente di boot UFS corrente. Questa opzione è richiesta solo ed esclusivamente per la creazione del primo ambiente di boot. Se alla prima esecuzione di lucreate non si utilizza l'opzione -c, il software crea automaticamente un nome.
Assegna il nome nuovo-BE-zfs all'ambiente di boot da creare. Il nome deve essere unico sul sistema.
Posiziona il nuovo file system root (/) ZFS nel pool root ZFS definito in pool_root.
Tutte le zone non globali non condivise vengono copiate nel nuovo ambiente di boot insieme con i file system di importanza critica. La creazione del nuovo ambiente di boot ZFS può richiedere un certo tempo. I dati del file system UFS vengono copiati nel pool root ZFS. Una volta creato l'ambiente di boot inattivo, è possibile usare i comandi luupgrade o luactivate per aggiornare o attivare il nuovo ambiente di boot ZFS.
(Opzionale) Verificare che l'ambiente di boot sia completo.
Il comando lustatus indica se la creazione dell'ambiente di boot è terminata e se l'ambiente è avviabile.
# lustatus boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ ufsBE yes yes yes no - new-zfsBE yes no no yes - |
(Opzionale) Verificare le informazioni di base sui set di dati.
Il comando list indica i nomi di tutti i set di dati presenti sul sistema. In questo esempio, rpool è il nome del pool ZFS e nuovo-BE-zfs è il nome dell'ambiente di boot ZFS appena creato.
# zfs list NAME USED AVAIL REFER MOUNTPOINT rpool 9.29G 57.6G 20K /rpool rpool/ROOT 5.38G 57.6G 18K /rpool/ROOT rpool/ROOT/new-zfsBE 5.38G 57.6G 551M /tmp/.alt.luupdall.110034 rpool/dump 1.95G - 1.95G - rpool/swap 1.95G - 1.95G - |
I punti di attivazione elencati per il nuovo ambiente di boot sono temporanei fino all'esecuzione del comando luactivate. I volumi /dump e /swap non sono condivisi con l'ambiente di boot UFS originale ma vengono condivisi con il pool root ZFS e con gli ambienti di boot inclusi nel pool root.
Nell'esempio seguente, la zona non globale esistente, zona, ha la root della zona non globale in un file system root (/) UFS. La zona zona_z ha la sua root in un file system ZFS nel pool di memorizzazione ZFS esistente, pool. Solaris Live Upgrade viene usato per eseguire la migrazione dell'ambiente di boot UFS, c2t2d0s0, a un ambiente di boot ZFS, BE_2_zfs. La zona zona basata su UFS viene fatta migrare a un nuovo pool di memorizzazione ZFS, pool_m, che viene creato prima dell'esecuzione di Solaris Live Upgrade. La zona non globale basata su ZFS, zona_z, viene clonata ma mantenuta nel pool ZFS e fatta migrare al nuovo ambiente di boot BE_2_zfs.
# zoneadm list -iv ID NAME STATUS PATH BRAND IP 0 global running / native shared - myzone installed /zones/myzone native shared - zzone installed /pool/zones native shared # zpool create mpool mirror c3t0d0s0 c4td0s0 # lucreate -c c1t2d0s0 -n zfs2BE -p mpool Analyzing system configuration. No name for current boot environment. Current boot environment is named <c1t2d0s0>. Creating initial configuration for primary boot environment <c1t2d0s0>. The device </dev/dsk/c1t2d0s0> is not a root device for any boot environment; cannot get BE ID. PBE configuration successful: PBE name <c1t2d0s0> PBE Boot Device </dev/dsk/c1t2d0s0>. Comparing source boot environment <c1t2d0s0> file systems with the file system(s) you specified for the new boot environment. Determining which file systems should be in the new boot environment. Updating boot environment description database on all BEs. Updating system configuration files. The device </dev/dsk/c1t0d0s0> is not a root device for any boot environment; cannot get BE ID. Creating configuration for boot environment <zfsBE>. Source boot environment is <c1t2d0s0>. Creating boot environment <zfsBE>. Creating file systems on boot environment <zfsBE>. Creating <zfs> file system for </> in zone <global> on <rpool/ROOT/zfsBE>. Populating file systems on boot environment <zfsBE>. Checking selection integrity. Integrity check OK. Populating contents of mount point </>. Copying. Creating shared file system mount points. Creating compare databases for boot environment <zfsBE>. Creating compare database for file system </>. Making boot environment <zfsBE> bootable. Creating boot_archive for /.alt.tmp.b-cBc.mnt updating /.alt.tmp.b-cBc.mnt/platform/sun4u/boot_archive Population of boot environment <zfsBE> successful. Creation of boot environment <zfsBE> successful. |
Quando viene completata l'operazione del comando lucreate, usare il comando lustatus per visualizzare lo stato dell'ambiente di boot come nell'esempio seguente.
# lustatus Boot Environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now On Reboot Delete Status -------------------------- -------- ------ --------- ------ ---------- c1t2d0s0 yes yes yes no - zfsBE yes no no yes - |
# zoneadm list -iv ID NAME STATUS PATH BRAND IP 0 global running / native shared - myzone installed /zones/myzone native shared - zzone installed /pool/zones native shared |
Successivamente, usare il comando luactivate per attivare il nuovo ambiente di boot ZFS. Ad esempio:
# luactivate zfsBE ********************************************************************** The target boot environment has been activated. It will be used when you reboot. NOTE: You MUST NOT USE the reboot, halt, or uadmin commands. You MUST USE either the init or the shutdown command when you reboot. If you do not use either init or shutdown, the system will not boot using the target BE. ********************************************************************** In case of a failure while booting to the target BE, the following process needs to be followed to fallback to the currently working boot environment: 1. Enter the PROM monitor (ok prompt). 2. Change the boot device back to the original boot environment by typing: setenv boot-device /pci@1f,0/pci@1/scsi@4,1/disk@2,0:a 3. Boot to the original boot environment by typing: boot ********************************************************************** Modifying boot archive service Activation of boot environment <ZFSbe> successful. |
Effettuare il reboot del sistema nell'ambiente di boot ZFS BE.
# init 6 # svc.startd: The system is coming down. Please wait. svc.startd: 79 system services are now being stopped. . . . |
Confermare il nuovo ambiente di boot e lo stato delle zone di cui è stata eseguita la migrazione, come in questo esempio.
# lustatus Boot Environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now On Reboot Delete Status -------------------------- -------- ------ --------- ------ ---------- c1t2d0s0 yes yes yes no - zfsBE yes no no yes - |
Se si ritorna all'ambiente di boot UFS, sarà necessario importare nuovamente eventuali pool di memorizzazione ZFS creati nell'ambiente di boot ZFS in quanto questi non sono automaticamente disponibili nell'ambiente di boot UFS. Quando si torna all'ambiente di boot UFS vengono visualizzati messaggi simili ai seguenti.
# luactivate c1t2d0s0 WARNING: The following files have changed on both the current boot environment <ZFSbe> zone <global> and the boot environment to be activated <c1t2d0s0>: /etc/zfs/zpool.cache INFORMATION: The files listed above are in conflict between the current boot environment <ZFSbe> zone <global> and the boot environment to be activated <c1t2d0s0>. These files will not be automatically synchronized from the current boot environment <ZFSbe> when boot environment <c1t2d0s0> |
Per altre informazioni sugli argomenti di questo capitolo, vedere le risorse elencate nella Tabella 14–1.
Tabella 14–1 Risorse aggiuntive
Risorsa |
Posizione |
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Per informazioni introduttive, di pianificazione e per istruzioni dettagliate sulle zone non globali |
System Administration Guide: Oracle Solaris Containers-Resource Management and Oracle Solaris Zones |
Informazioni su ZFS, tra cui un'introduzione generale, indicazioni per la pianificazione e procedure dettagliate | |
Per informazioni sull'utilizzo di Solaris Live Upgrade su un sistema con file system UFS |
Parte I, Aggiornamento con Solaris Live Upgrade del presente manuale, incluso il Capitolo 8Aggiornamento di Solaris su un sistema con zone non globali |