È possibile eseguire un'installazione iniziale per creare un archivio che sovrascriva tutti i file del sistema clone, oppure è possibile creare un archivio differenziale che sovrascriva solo le modifiche specificate. Per una descrizione degli archivi differenziali, vedere Pianificazione della creazione di un archivio differenziale Solaris Flash per un aggiornamento.
Non è possibile creare un archivio Solaris Flash quando è installata una zona non globale. La funzione Solaris Flash non è compatibile con la tecnologia di partizionamento Solaris Zones. Quando si crea un archivio Solaris Flash, l'archivio risultante non viene installato in modo corretto quando si verificano le seguenti condizioni:
L'archivio viene creato in una zona non globale
L'archivio viene creato in una zona globale in cui sono installate zone non globali
Dopo aver installato il sistema master, creare un archivio Solaris Flash da utilizzare per l'installazione degli altri sistemi.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Avviare il sistema master e mantenerlo il più possibile inattivo.
Se possibile, usare il sistema in modalità monoutente. Se non fosse possibile, arrestare le applicazioni che si desidera archiviare e quelle che utilizzano molte risorse del sistema operativo.
È possibile creare un archivio Solaris Flash con il sistema master attivo in modalità multiutente o monoutente o durante il boot dai seguenti supporti:
DVD del sistema operativo Solaris.
A partire dalla versione Oracle Solaris 10 9/10, viene fornito solo un DVD. I CD Solaris non vengono più forniti.
CD Solaris Software - 1 .
Immagine del CD di Solaris. Se si utilizza il CD, l'immagine può includere, se necessario, il CD Solaris Languages.
Per creare l'archivio, usare il comando flarcreate.
# flarcreate -n name options path/filename |
È il nome assegnato all'archivio. Il nome specificato sarà il valore della parola chiave content_name.
Per una descrizione delle opzioni, vedere Comando flar.
È il percorso della directory in cui si desidera salvare il file dell'archivio. Se il percorso non viene specificato, flarcreate salva il file dell'archivio nella directory corrente.
È il nome del file che contiene l'archivio.
Se la creazione dell'archivio si conclude correttamente, il comando flarcreate restituisce il codice 0.
Se l'operazione non riesce, il comando flarcreate restituisce un codice diverso da zero.
Creare una copia dell'archivio e salvarla. La copia potrà essere usata successivamente per aggiornare un sistema clone con un archivio differenziale.
I file system possono essere copiati in modo identico all'originale oppure essere personalizzati escludendo alcuni file o directory. Si possono ottenere gli stessi risultati usando opzioni differenti. Scegliere le opzioni più adatte al proprio ambiente.
Negli esempi seguenti, i file system sono stati semplificati per ragioni di chiarezza. Anziché usare i nomi effettivi dei file system, come /var, /usr o /opt, la struttura dei file del sistema master usata in questi esempi è la seguente:
/aaa/bbb/ccc/ddd /aaa/bbb/fff /aaa/eee /ggg |
Le opzioni di esclusione dei file di flarcreate devono essere usate con estrema attenzione. Se si escludono una o più directory, è possibile che altre di cui non ci si è accorti vengano lasciate nell'archivio, ad esempio i file di configurazione del sistema. In questo caso, il sistema si verrebbe a trovare in uno stato incoerente e l'installazione non verrebbe eseguita. L'opzione di esclusione dovrebbe essere usata preferibilmente per dati che possano essere facilmente rimossi senza compromettere lo stato del sistema, ad esempio i file di dati di grandi dimensioni.
In questo esempio, il nome dell'archivio è archivio1. Questo archivio viene copiato in modo identico dal sistema master e quindi compresso. L'archivio è una copia esatta del sistema master e viene memorizzato in archivio1.flar.
# flarcreate -n archive1 -c archive1.flar |
Per controllare la struttura di file dell'archivio, digitare il comando seguente.
# flar info -l archive1.flarlost+found export export/home export/home/lost+found var var/sadm var/sadm/install var/sadm/install/admin var/sadm/install/admin/default var/sadm/install/logs var/sadm/install/contents var/sadm/install/.lockfile var/sadm/install/.pkg.lock var/sadm/pkg var/sadm/pkg/SUNWocfd var/sadm/pkg/SUNWocfd/install var/sadm/pkg/SUNWocfd/install/copyright var/sadm/pkg/SUNWocfd/save var/sadm/pkg/SUNWocfd/save/pspool var/sadm/pkg/SUNWocfd/save/pspool/SUNWocfd ..... ..... usr/bin/sparcv7 usr/bin/sparcv7/savecore usr/bin/sparcv7/gcore .... .... usr/lib/diff3prog usr/lib/madv.so.1 usr/lib/mpss.so.1 usr/lib/cpu usr/lib/cpu/sparcv8plus .... .... devices/pseudo/udp6@0:udp6 devices/pseudo/udp@0:udp devices/pseudo/tcp@0:tcp devices/pseudo/iwscn@0:iwscn devices/pseudo/wc@0:wscons devices/pseudo/tcp6@0:tcp6 devices/pseudo/sctp6@0:sctp6 var/fm/fmd/ckpt var/fm/fmd/rsrc kernel/drv/st.conf kernel/drv/st.conf kernel/drv/st.conf kernel/drv/st.conf # |
In questo esempio, sono presenti alcuni file singoli di dimensioni superiori a 4 Gbyte. Il programma di archiviazione predefinito, cpio, non è in grado di gestire questo tipo di file. Il metodo di copia -L pax viene utilizzato per creare un archivio che contenga file di grandi dimensioni. Il nome dell'archivio è archivio1. Questo archivio viene copiato in modo identico dal sistema master e quindi compresso. L'archivio è una copia esatta del sistema master e viene memorizzato in archivio1.flar.
# flarcreate -L pax -n archive1 -c archive1.flar |
Per controllare la struttura di file dell'archivio, digitare il comando seguente.
# flar info -l archive1.flar aaa aaa/bbb aaa/bbb/ccc aaa/bbb/ccc/ddd aaa/bbb/fff aaa/eee aaa/eee ggg |
In questo esempio, il nome dell'archivio è archivio4. Questo archivio viene copiato in modo identico dal sistema master e quindi compresso. L'archivio è una copia esatta del sistema master e viene memorizzato in archivio4.flar. L'opzione -R viene usata per creare l'archivio da un'altra struttura di directory.
# flarcreate -n archive4 -c -R /x/yy/zz archive4.flar |
In questo esempio, il nome dell'archivio è archivio3. Questo archivio viene copiato in modo identico dal sistema master e quindi compresso. Le opzioni aggiungono una descrizione alla sezione di identificazione dell'archivio, che successivamente può facilitarne l'identificazione. Per informazioni sulle parole chiave e sui relativi valori e formati, vedere Parole chiave di Solaris Flash.
# flarcreate -n archive3 -i 20000131221409 -m pumbaa \ -e "Solaris 8 Print Server" -a "Mighty Matt" -U "Internal Finance" \ -T server archive3.flar |
Dopo la creazione dell'archivio, è possibile accedere alla sezione di identificazione che contiene la descrizione dettagliata. Qui di seguito è riportato un esempio di una sezione di identificazione.
section_begin=identification files_archived_method=cpio files_compressed_method=compress files_archived_size=259323342 files_unarchived_size=591238111 creation_date=20000131221409 creation_master=pumbaa content_name=Finance Print Server content_type=server content_description=Solaris 8 Print Server content_author=Mighty Matt content_architectures=sun4u creation_node=pumbaa creation_hardware_class=sun4u creation_platform=SUNW,Sun-Fire creation_processor=sparc creation_release=5.9 creation_os_name=SunOS creation_os_version=s81_49 x-department=Internal Finance |
In questo esempio, il nome dell'archivio è archivio2. Questo archivio viene copiato dal sistema master ma non in forma identica all'originale. Il contenuto della directory /aaa viene escluso, mentre viene mantenuto il contenuto di /aaa/bbb/ccc.
# flarcreate -n archive2 -x /aaa -y /aaa/bbb/ccc archive2.flar |
Per controllare la struttura di file dell'archivio, digitare il comando seguente. Le directory escluse che includono i file copiati vengono visualizzate, ma solo i file che sono stati ripristinati contengono dati.
# flar info -l aaa aaa aaa/bbb/ccc aaa/bbb/ccc/ddd aaa/bbb ggg |
In questo esempio, il nome dell'archivio è archivio5. Questo archivio viene copiato dal sistema master ma non in forma identica all'originale.
Il file exclude contiene l'elenco seguente:
/aaa |
Il file include contiene l'elenco seguente:
/aaa/bbb/ccc |
Il contenuto della directory /aaa viene escluso, mentre viene mantenuto il contenuto di /aaa/bbb/ccc.
# flarcreate -n archive5 -X exclude -f include archive5.flar |
Per controllare la struttura di file dell'archivio, digitare il comando seguente. Le directory escluse che includono i file copiati vengono visualizzate, ma solo i file che sono stati ripristinati contengono dati.
# flar info -l archive5.flar aaa aaa/bbb/ccc aaa/bbb/ccc/ddd aaa/bbb ggg |
È possibile combinare le opzioni -x, -y, -X e -f. In questo esempio, vengono combinate le opzioni -X e -y. Il nome dell'archivio è archivio5. Questo archivio viene copiato dal sistema master ma non in forma identica all'originale.
Il file exclude contiene l'elenco seguente:
/aaa |
L'opzione -y ripristina la directory /aaa/bbb/ccc. Il comando seguente produce l'archivio.
# flarcreate -n archive5 -X exclude -y /aaa/bbb/ccc archive5.flar |
Per controllare la struttura di file dell'archivio, digitare il comando seguente. Le directory escluse che includono i file copiati vengono visualizzate, ma solo i file che sono stati ripristinati contengono dati.
# flar info -l archive5.flar aaa aaa/bbb aaa/bbb/ccc aaa/bbb/ccc/ddd ggg |
In questo esempio, il nome dell'archivio è archivio3. Questo archivio viene copiato dal sistema master ma non in forma identica all'originale. I file e le directory da selezionare sono inclusi nel file filtro1. All'interno dei file, le directory sono contrassegnate con un segno meno (-) o più (+) per indicare quali file debbano essere esclusi e quali ripristinati. In questo esempio, la directory /aaa viene esclusa con un segno meno e la sottodirectory /aaa/bbb/ccc viene ripristinata con un segno più. Il file filtro1 contiene l'elenco seguente:
- /aaa + /aaa/bbb/ccc |
Il comando seguente produce l'archivio.
# flarcreate -n archive3 -z filter1 archive3.flar |
Per controllare la struttura di file dell'archivio, digitare il comando seguente. Le directory escluse che includono i file copiati vengono visualizzate, ma solo i file che sono stati ripristinati contengono dati.
# flar info -l archive3.flar aaa aaa/bbb aaa/bbb/ccc aaa/bbb/ccc/ddd ggg |
Per poter creare un archivio differenziale, sono necessarie due immagini da confrontare: un'immagine master invariata e un'immagine master aggiornata. La prima è l'immagine master originale che è stata mantenuta invariata. Questa immagine era stata appositamente memorizzata e deve essere disponibile. La seconda è l'immagine master a cui sono state apportate alcune modifiche. La posizione predefinita per la nuova immagine è il file system root (/), ma è anche possibile scegliere una posizione differente. Una volta acquisite le due immagini, è possibile creare un archivio differenziale che contenga solo le loro differenze. L'archivio differenziale può quindi essere installato sui sistemi clone che erano stati installati con l'immagine master originale.
Preparare il sistema master con le modifiche. Per poter apportare le modifiche, è necessario che sul sistema master sia in esecuzione una copia dell'archivio originale.
Conservare una copia dell'immagine master originale che sia protetta dalle modifiche e sia disponibile per un'attivazione successiva.
Aggiornare l'immagine master originale con una o più delle seguenti modifiche.
Eliminare pacchetti.
Aggiungere pacchetti o patch.
Modificare i file di configurazione.
Aggiungere il supporto per le periferiche sul sistema clone.
(Opzionale) Creare script personalizzati. Vedere Creazione di script di personalizzazione.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Collocare l'immagine master originale in un punto di attivazione.
Se l'immagine master originale è memorizzata in un ambiente di boot inattivo, richiamarla usando il comando lumount.
# lumount BE_name mountpoint |
Specifica l'ambiente di boot in cui è memorizzata l'immagine master originale
Specifica il file system root (/) in cui risiede l'immagine
Nell'esempio seguente, il nome dell'ambiente di boot inattivo è master_originale1. Il punto di attivazione è la directory /a del sistema master.
# lumount unchanged_master1 /a |
Se l'immagine è memorizzata su un sistema clone, attivare il clone usando NFS.
Sul sistema master, condividere il file system root (/) del clone e assegnare all'utente root del sistema master le autorizzazioni necessarie per il sistema clone.
# share -F nfs -o rw,root=master_system "/" |
sistema_master è il nome del sistema master.
Sul sistema master, attivare il clone.
# mount -F nfs clone_system:/ master_dir |
Specifica il nome del sistema da attivare
Specifica la directory in cui è memorizzata l'immagine master originale
Se l'immagine è stata salvata con il comando ufsdump, usare il comando ufsrestore per richiamarne una copia. Per informazioni sull'uso di questi comandi, vedere il Capitolo 27, UFS Backup and Restore Commands (Reference) in System Administration Guide: Devices and File Systems.
Creare l'archivio differenziale.
# flarcreate -n archive_name -A unchanged_master_image_dir \ options path/filename |
Specifica il nome assegnato all'archivio. Il nome_archivio specificato sarà il valore della parola chiave content_name. Il nome viene elencato nella sezione di identificazione dell'archivio.
Crea un archivio differenziale confrontando una nuova immagine del sistema con l'immagine specificata dall'argomento dir_imm_master_orig. Nell'impostazione predefinita, la nuova immagine del sistema è il file system root (/). Per cambiare questa impostazione, usare l'opzione -R. dir_imm_master_orig è la directory in cui è memorizzata (o in cui viene attivata tramite UFS, NFS o il comando lumount) l'immagine originale del sistema.
È possibile includere ed escludere alcuni file usando le opzioni per la selezione del contenuto. Per un elenco delle opzioni, vedere Comando flar.
Per una descrizione delle opzioni, vedere Comando flar.
Specifica il percorso della directory in cui si desidera salvare il file dell'archivio. Se il percorso non viene specificato, flarcreate salva il file dell'archivio nella directory corrente.
Specifica il nome del file contenente l'archivio.
Se la creazione dell'archivio differenziale si conclude correttamente, il comando flarcreate restituisce il codice 0.
Se l'operazione non riesce, il comando flarcreate restituisce un codice diverso da zero.
Per le procedure di installazione degli archivi, vedere Preparare il sistema per l’installazione di un archivio Solaris Flash con il metodo JumpStart personalizzato in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate..
In questo esempio, la directory dell'immagine master originale è master_originale1. La nuova immagine master che contiene le modifiche è la directory root (/). La nuova immagine master viene confrontata con quella originale e l'archivio differenziale risultante viene quindi compresso. L'archivio differenziale viene memorizzato nel file archiviodiff1.flar. L'archivio contiene i file che dovranno essere eliminati, modificati o aggiunti durante l'installazione.
# flarcreate -n diffarchive1 -A /a/unchanged_master1 -c diffarchive1.flar |
In questo esempio, l'immagine master originale, master_originale1, è memorizzata in un ambiente di boot inattivo e viene richiamata attivando l'ambiente di boot. La nuova immagine master è la directory root (/). La nuova immagine master viene confrontata con quella originale e l'archivio differenziale risultante viene quindi compresso. L'archivio viene memorizzato in archiviodiff4.flar. L'archivio contiene i file che dovranno essere eliminati, modificati o aggiunti durante l'installazione.
# lumount unchanged_master1 /a # flarcreate -n diffarchive4 -A /a -c diffarchive4.flar |
Nell'amministrazione degli aggiornamenti dei sistemi, è possibile utilizzare Solaris Live Upgrade per copiare il sistema operativo, creando un nuovo ambiente di boot. Questa copia può quindi essere confrontata con il sistema master che è stato aggiornato con una serie circoscritta di modifiche. L'archivio differenziale Solaris Flash risultante può essere installato sui sistemi clone.
Per maggiori informazioni su Solaris Live Upgrade, vedere il Capitolo 2, Solaris Live Upgrade (panoramica) in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti.
Sul sistema master non modificato, creare un nuovo ambiente di boot usando il comando lucreate.
Questo nuovo ambiente di boot è una copia esatta del sistema master e può essere utilizzato per la creazione dell'archivio differenziale.
Diventare superutente o assumere un ruolo equivalente.
I ruoli comportano determinate autorizzazioni e consentono di eseguire comandi che richiedono privilegi. Per maggiori informazioni sui ruoli, vedere Configuring RBAC (Task Map) in System Administration Guide: Security Services.
Verificare lo stato dei due ambienti di boot.
# lustatus copy_BE boot environment Is Active Active Can Copy Name Complete Now OnReboot Delete Status ------------------------------------------------------------------------ master_BE yes yes yes no - copy_BE yes no no yes - |
Aggiornare l'immagine master con una o più delle seguenti modifiche.
Eliminare pacchetti.
Aggiungere pacchetti o patch.
Modificare i file di configurazione.
Aggiungere il supporto per le periferiche sul sistema clone.
(Opzionale) Creare script personalizzati. Vedere Creazione di script di personalizzazione.
Creare l'archivio differenziale.
Attivare il nuovo ambiente di boot.
# lumount BE_name /a |
Creare l'archivio differenziale confrontando il sistema master con l'ambiente di boot.
# flarcreate -n archive_name -A new_BE_dir\ options path/filename |
Specifica il nome assegnato all'archivio.
Crea un archivio differenziale confrontando una nuova immagine del sistema con l'immagine specificata dall'argomento dir_nuovo_BE.
Per un elenco delle opzioni, vedere Comando flar.
Specifica il percorso della directory in cui si desidera salvare il file dell'archivio. Se il percorso non viene specificato, flarcreate salva il file dell'archivio nella directory corrente.
Specifica il nome del file contenente l'archivio.
Disattivare il nuovo ambiente di boot.
# luumount copy_BE |
Il comando flarcreate restituisce un codice di uscita.
Se la creazione riesce correttamente, viene restituito il codice di uscita 0.
Se si verifica un errore, viene restituito un codice di uscita diverso da zero.
Installare l'archivio differenziale Solaris Flash usando un profilo JumpStart.
I sistemi clone da installare devono essere un duplicato del sistema master originale, diversamente l'installazione non riesce.
Il seguente profilo di esempio installa l'archivio differenziale test.diff sul dispositivo c1t1d0s0.
JumpStart profile ----------------------- install_type flash_update archive_location http server /rw/test.diff root_device c1t1d0s0 |
BE_master è il nome dell'ambiente di boot attualmente in uso. copia_BE è il nome del nuovo ambiente di boot. I file system root (/) e /usr sono posizionati rispettivamente in s0 e s3. Il comando lustatus indica che la creazione del nuovo ambiente di boot è terminata. Il pacchetto SUNWman viene aggiunto al sistema master. Dopo che il sistema master è stato aggiornato con l'aggiunta del pacchetto SUNWman, il comando flarcreate crea un archivio differenziale confrontando il sistema master modificato e l'ambiente di boot non modificato.
# lucreate -c master_BE -m /:/dev/dsk/c0t1d0s0:ufs \ -m /usr:/dev/dsk/c0t1d0s3:ufs -n copy_BE # lustatus # pkgadd SUNWman # lumount copy_BE /a # flarcreate -n test.diff -c -A /a /net/server/export/test.diff # luumount copy_BE |
Installare l'archivio differenziale sui sistemi clone. Per le procedure di installazione degli archivi, vedere Preparare il sistema per l’installazione di un archivio Solaris Flash con il metodo JumpStart personalizzato in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 9/10: metodo JumpStart personalizzato e installazioni avanzate..
La figura seguente mostra la creazione del nuovo ambiente di boot con il comando lucreate.