Solaris 8 10/00: Guida alle piattaforme hardware Sun

Esecuzione dell'installazione iniziale di AP

Le istruzioni per l'installazione iniziale fornite in questa sezione sono destinate agli ambienti in cui AP non è attualmente installato o configurato. Se sul sistema è installata e configurata una versione di AP, avvalersi invece delle istruzioni fornite in "Esecuzione di un aggiornamento di AP". In quella procedura vengono utilizzati script per salvare la configurazione corrente di AP, che viene ripristinata al termine dell'installazione dei package di AP 2.3.

Nelle istruzioni di installazione fornite in questa sezione si presume che il sistema esegua l'ambiente operativo Solaris 2.6, Solaris 7 o Solaris 8. AP 2.3 non può essere infatti eseguito con versioni del software operativo precedenti a Solaris 2.6.

Se si dispone di un gestore di volumi di terze parti installato sul sistema, è necessario deconfigurarlo seguendo le istruzioni fornite dal produttore prima di procedere all'installazione di AP 2.3. Al termine della deconfigurazione o se non è installato un gestore di volumi di terze parti, passare al Punto 1.

Per installare AP 2.3
  1. Installare i package del dominio AP 2.3 sul server:


    # pkgadd -d . SUNWapdoc SUNWapu SUNWapr SUNWapdv
    

    Il software visualizza brevemente le informazioni relative al copyright, ai marchi e alla licenza per ciascun package, quindi i messaggi relative alle azioni pkgadd(1M) eseguite per installare il package, incluso un elenco dei file e delle directory in corso di installazione. A seconda della configurazione, verrà visualizzato il seguente messaggio:


    This package contains scripts which will be executed with
    superuser permission during the process of installing this package.
    
    Do you want to continue with the installation of this 
    package [y,n,?]

    Digitare y per proseguire.

    Quando questa parte dell'installazione è stata completata, i package AP 2.3 sono stati installati e viene visualizzato il prompt di superutente.

  2. Se applicabile, rimuovere il CD Sun Computer Systems Supplement dall'unità CD-ROM:.


    # cd /
    # eject cdrom
    

  3. Configurare AP.

    Per reperire un esempio dei passaggi da seguire, vedere "Configurazione di AP" e il documento Alternate Pathing 2.3 User Guide.

Configurazione di AP
  1. Creare da tre a cinque database AP:


    # apdb -c slice_disco_raw -f
    


    Nota -

    Per maggiori informazioni sul partizionamento dei dischi per il database AP, vedere il documento Alternate Pathing 2.3 User Guide.


  2. Creare i metadischi AP.

    È necessario conoscere la configurazione dell'hardware dell'host, in modo da sapere quali sono le due porte collegate allo stesso array di dischi. Nelle seguenti procedure vengono utilizzate le porte pln. Le porte possono variare a seconda della configurazione dell'host.

    1. Visualizzare tutte le porte e i relativi nodi di dispositivo del disco:


      # apinst
      pln:0
      	/dev/dsk/c1t0d0
      	/dev/dsk/c1t1d0
      	/dev/dsk/c1t2d0
      	/dev/dsk/c1t3d0
      	/dev/dsk/c1t4d0
      	/dev/dsk/c1t5d0
      pln:1
      	/dev/dsk/c2t0d0
      	/dev/dsk/c2t1d0
      	/dev/dsk/c2t2d0
      	/dev/dsk/c2t3d0
      	/dev/dsk/c2t4d0
      	/dev/dsk/c2t5d0

    2. Creare un gruppo di percorsi del disco non registrati:


      # apdisk -c -p pln:0 -a pln:1
      # apconfig -S -u
      

      Dove:

      -c determina la creazione del gruppo di percorsi

      -p designa il percorso principale

      -a designa il percorso alternativo

      I risultati possono essere verificati utilizzando apconfig(1M), come mostrato sopra.

    3. Registrare le voci del database:


      # apdb -C
      

      Come indicato, è possibile verificare i risultati del comando di cui sopra utilizzando apconfig -S.

    4. Ricreare le directory dei dispositivi:


      # drvconfig -i ap_dmd
      # ls -l /devices/pseudo/ap_dmd*
      ...

      Come mostrato, è possibile verificare i risultati del comando drvconfig(1M) elencando il contenuto di /devices/pseudo/ap_dmd*.

    5. Creare collegamenti simbolici dalla directory dei dispositivi /devices/pseudo ai file di metadisco speciali in /dev/ap/dsk e /dev/ap/rdsk:


      # apconfig -R
      # ls -l /dev/ap/dsk
      ...

      Come mostrato sopra, è possibile verificare i risultati ottenuti con il comando apconfig(1M) elencando il contenuto di /dev/ap/dsk per visualizzare i collegamenti simbolici.

    6. Se si sta collocando il disco di boot sotto il controllo AP, utilizzare apboot(1M) per definire il nuovo dispositivo di boot AP:


      # apboot nome_metadisco
      

      Il comando apboot(1M) modifica il file /etc/vfstab e il file /etc/system. Il nome_metadisco deve avere questo formato: mcxtxdx.

    7. Modificare eventuali riferimenti che utilizzino un nodo di dispositivo fisico (ossia, un percorso che inizia con /dev/dsk o /dev/rdsk) per utilizzare il nodo di dispositivo di metadisco corrispondente (ossia, un percorso che inizi con /dev/ap/dsk o /dev/ap/rdsk).

      Se una partizione viene attivata sotto un percorso fisico, disattivarla e riattivarla sotto il percorso del metadisco avvalendosi rispettivamente di umount e mount.

      Esaminare /etc/vfstab per controllare se sono presenti dispositivi fisici che vanno modificati in metadispositivi AP. Se necessario, modificare /etc/vfstab per apportare le modifiche necessarie.


      Avvertenza - Avvertenza -

      Per modificare il file /etc/vfstab è necessario essere un amministratore di sistema esperto. Se non si configurano correttamente i file system in /etc/vfstab, è possibile che i dati vadano perduti e/o non consentano un successivo avvio del server.


  3. Creare reti AP (per reti non principali).


    Nota -

    Le seguenti procedure vanno eseguite per tutte le reti cui si desidera assegnare un percorso alternativo, tranne la rete principale.


    1. Creare un gruppo di percorsi di rete:


      # apnet -c -a interfaccia_rete -a interfaccia_rete
      # apconfig -N -u
      ...

      Come mostrato, è possibile verificare i risultati del comando apnet(1M) utilizzando apconfig(1M).

    2. Registrare le voci del gruppo di percorsi di rete nel database.


      # apdb -C
      

      È possibile verificare i risultati ottenuti con il comando apdb(1M) mediante il comando apconfig(1M) e l'opzione -N.

    3. Rimuovere completamente l'uso diretto di entrambi i membri dei gruppi di percorsi di rete.

      Se l'interfaccia fisica è correntemente chiusa e non si tratta dell'interfaccia che verrà utilizzata durante l'esecuzione dei comandi per configurare la metarete, è possibile aprire l'interfaccia fisica con il comando ifconfig(1M).

    4. Creare un file /etc/hostname.metherx (ad esempio hostname.mether0) per qualsiasi metarete da configurare al riavvio del server.


      Nota -

      Se si utilizza IPv6, i file /etc/hostname avranno il nome /etc/hostname6.xxx. Mentre il contenuto dei file IPv6 differisce da quello degli IPv4, per quanto riguarda l'installazione di AP, i file /etc/hostname6.xxx possono essere trattati esattamente nello stesso modo dei file /etc/hostname.xxx. Per maggiori informazioni su IPv6 vedere il documento System Administration Guide, Volume 3.


  4. Creare la metarete AP per la rete principale.

    1. Visualizzare il contenuto dei file /etc/nodename e /etc/hostname.xxxxx (ad esempio, hostname.hme0) per verificare che il nome dell'interfaccia sia lo stesso.

    2. Creare il gruppo di percorsi per la rete principale:


      # apnet -c -a interfaccia_rete1 -a interfaccia_rete2
      

      Dove:

      -c crea il nuovo gruppo di percorsi di rete principale

      -a designa il primo percorso di rete alternativo

      -a designa il secondo percorso di rete alternativo

    3. Registrare la voce del gruppo di percorsi di rete nel database:


      # apdb -C
      # apconfig -N
      

      Come mostrato, è possibile verificare i risultati del comando apdb(1M) mediante apconfig(1M).

    4. Rinominare il file /etc/hostname.xxxx in /etc/hostname.metherx per configurare la rete al riavvio del server.

      Ad esempio:


      # mv hostname.hme0 hostname.mether0
      

  5. Se si prevede di utilizzare un gestore di volumi come Sun Enterprise Volume Manager(TM) (SDS) oppure VERITAS Volume Manager(TM) (VxVM), configurare il gestore di volumi in base alle istruzioni del fornitore.


    Avvertenza - Avvertenza -

    Assicurarsi che il gestore di volumi sia supportato sotto la versione corrente dell'ambiente operativo Solaris (versione 2.6, versione 7 o versione 8).


    • Problemi relativi a SDS

      Se si desidera creare i volumi SDS sopra all'AP, è opportuno configurare i volumi usando i percorsi del metadisco AP invece che i percorsi fisici. SDS riconosce e installa correttamente i metadispositivi AP esistenti senza che sia necessario effettuare alcuna operazione particolare.

    • Problemi relativi a VxVM

      Se si desidera creare i volumi VxVM sopra all'AP, è opportuno configurare i volumi usando i percorsi del metadisco AP invece che i percorsi fisici. VxVM riconosce e installa correttamente i metadispositivi AP esistenti senza che sia necessario effettuare alcuna operazione particolare.

      VxVM può incapsulare sia i dischi non di boot che quelli di boot configurati come metadispositivi AP. VxVM può incapsulare i database AP senza alcun impatto su AP. Si noti tuttavia che sono applicabili i requisiti VxVM standard per l'incapsulamento:

      • Deve essere presente uno slice s2 che rappresenta l'intero disco.

      • Devono essere disponibili due partizioni libere. I requisiti di partizione possono richiede di rinunciare a un database AP, che viene spesso collocato nello slice s4.

      • È consigliabile configurare VxVM dopo aver configurato AP. La descrizione di come integrare AP con una configurazione VxVM esistente non è prevista in questo documento.

      • Deve essere disponibile una "piccola quantità" di spazio libero sul disco all'inizio o alla fine del disco.

  6. Riavviare il server (se necessario).

    Se il server è già stato riavviato dopo aver configurato un gestore di volumi, questa operazione non è necessaria.