La versione attuale di Solaris 9 è denominata Solaris 9 4/04.
Questo capitolo riassume le nuove funzioni e i miglioramenti apportati alle seguenti versioni di Solaris 9.
Per un riepilogo delle migliorie apportate nelle precedenti versioni di Solaris 9 (originariamente distribuito nel maggio 2002), vedere il Capitolo 2.
Questo capitolo include anche un annuncio importante. Vedere Sun Java Enterprise System incluso in Solaris. Sun JavaTM Enterprise System include i prodotti di SunTM Open Net Environment (Sun ONE).
La maggior parte delle funzioni descritte in questo capitolo può essere eseguita sia sulla piattaforma SPARC che su alcune piattaforme x86. Le descrizioni relative a una sola piattaforma sono segnalate nel titolo come funzioni SPARC o come funzioni x86.
In questa sezione sono elencate le nuove funzioni descritte in questo capitolo. L'elenco è ordinato per versione. Nelle restanti sezioni del capitolo sono fornite le descrizioni delle funzioni qui elencate.
Le funzioni seguenti sono state introdotte per la prima volta in Solaris 9 4/04.
Creazione di volumi RAID-1 (mirror) con il metodo JumpStart personalizzato
x86: Designazione delle proprietà di avvio con il comando add_install_client
Conversione delle codifiche per il supporto di nomi di dominio internazionalizzati
Le seguenti funzioni USB sono state introdotte o modificate nella versione Solaris 9 4/04. Le funzionalità USB di questa versione sono disponibili sia per la piattaforma x86 che per la piattaforma SPARC.
Le funzioni seguenti sono state introdotte per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Metodo di inserimento basato su una traslitterazione comune per tutte le lingue indiane
Memorizzazione delle chiavi di IKE sulla scheda Sun Crypto Accelerator 4000
Controllo della memoria fisica tramite il daemon di limitazione delle risorse
La sezione Integrazione di Sun ONE Application Server è stata rivista nella versione Solaris 9 12/03.
Le funzioni seguenti sono state introdotte per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Creazione di un nuovo ambiente di boot con il metodo di installazione JumpStart personalizzato
Selettore utente per IPQoS (Internet Protocol Quality of Service)
Le seguenti funzioni sono state riviste in Solaris 9 8/03.
Le funzioni seguenti sono state introdotte per la prima volta in Solaris 9 4/03.
SPARC: Supporto di volumi di più terabyte in Solaris Volume Manager
Supporto di RCM (Reconfiguration Coordination Manager) in Solaris Volume Manager
Supporto di sette scritture indiane per le versioni locali Unicode
SPARC: Supporto di volumi di più terabyte con etichette dei dischi EFI
Accelerazione via hardware delle operazioni IKE (Internet Key Exchange)
Le seguenti funzioni sono state riviste in Solaris 9 4/03.
Le funzioni seguenti sono state introdotte per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Le funzioni seguenti sono state introdotte per la prima volta in Solaris 9 9/02.
Le nuove funzioni di installazione di Solaris 9 4/04 riguardano la creazione di volumi RAID-1 con il metodo JumpStart personalizzato e la designazione delle proprietà di boot con il comando add_install_client. Le seguenti funzioni di installazione sono state introdotte nelle versioni precedenti.
Archivi differenziali e script di configurazione Solaris Flash
Personalizzazione del contenuto di un archivio Solaris Flash
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/04.
Il metodo di installazione JumpStartTM personalizzato consente ora la creazione di volumi RAID-1 (mirror) durante l'installazione del sistema operativo Solaris. Il mirroring dei file system consente di duplicare i dati su due dischi fisici e migliora in questo modo la sicurezza del sistema. Se uno dei due dischi si guasta, i dati restano accessibili dal secondo disco in mirroring.
In JumpStart, sono disponibili le nuove parole chiave riportate qui di seguito e i relativi valori da inserire nei profili per la creazione di file system in mirroring.
Il nuovo valore mirror per la parola chiave filesys può essere utilizzato per creare un mirror. È quindi possibile designare slice specifiche come concatenazioni di una singola slice da collegare al mirror.
La nuova parola chiave metadb può essere utilizzata nei profili per creare le necessarie repliche del database di stato.
Per maggiori informazioni, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9 4/04.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/04.
Il comando add_install_client consente ora di impostare le proprietà di avvio dei client Solaris x86 durante un boot dalla rete con PXE. L'opzione -b consente di eseguire le seguenti attività con il comando add_install_client.
È possibile specificare una console alternativa da utilizzare nel corso dell'installazione di rete.
È possibile specificare il dispositivo da utilizzare per il boot di rete durante l'installazione.
È possibile indicare al client di eseguire un'installazione JumpStart personalizzata in modo completamente automatico.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man install_scripts(1M) e eeprom(1M) e la Guida all'installazione di Solaris 9 4/04.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Solaris consente oggi di effettuare il boot e installare il software in una rete geografica (WAN) usando il protocollo HTTP. Il metodo di installazione boot WAN consente di installare Solaris su tutti i sistemi di una grande rete pubblica anche quando la sicurezza dell'infrastruttura di rete è incerta. Il boot WAN può essere utilizzato con nuove caratteristiche di sicurezza che garantiscono la confidenzialità dei dati e l'integrità dell'immagine di installazione.
Questo metodo di installazione consente di trasferire un archivio Solaris Flash cifrato a un client remoto usando la rete pubblica. Il boot WAN programma e quindi installa il sistema client eseguendo un'installazione JumpStart personalizzata. Per proteggere l'integrità dell'installazione è possibile usare una chiave privata per autenticare e cifrare i dati. È anche possibile trasmettere i dati e i file di installazione usando una connessione HTTP sicura configurando l'utilizzo dei certificati digitali sui sistemi interessati.
Per maggiori informazioni su questa funzione, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9 4/04.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Solaris Live Upgrade consente di aggiornare un sistema senza interromperne il funzionamento. È possibile creare una copia dell'ambiente di boot corrente mentre questo è in esecuzione e quindi effettuare l'aggiornamento sulla copia. In alternativa, invece di effettuare un aggiornamento è possibile installare un archivio Solaris Flash su un ambiente di boot. La configurazione originale del sistema rimane pienamente funzionale e non viene in alcun modo modificata dall'aggiornamento o dall'installazione di un archivio. Al momento opportuno, sarà possibile attivare il nuovo ambiente di boot riavviando il sistema. Se l'operazione non dovesse riuscire, è possibile rimediare facilmente eseguendo un semplice reboot, che ripristinerà l'ambiente di boot originale. In questo modo si eliminano i tempi di inattività normalmente associati al processo di prova e valutazione.
Solaris Live Upgrade 2.1 introduce le seguenti funzionalità.
Solaris Live Upgrade utilizza la tecnologia di Solaris Volume Manager per creare una copia dell'ambiente di boot che contiene i file system con volumi RAID-1 (mirror). Il mirror assicura la ridondanza dei dati per tutti i file system, incluso il file system radice (/). Con il comando lucreate è possibile creare file system in mirroring contenenti fino a tre submirror.
Il comando lucreate consente ora di escludere alcuni file e directory che vengono in genere copiati dall'ambiente di boot originale. Se si esclude una directory, è possibile includere file e sottodirectory specifiche incluse in quella directory.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Guida all'installazione di Solaris 9 4/04.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Ora è possibile usare il metodo di installazione JumpStart per creare un ambiente di boot vuoto durante l'installazione di Solaris. In questo ambiente di boot vuoto può quindi essere copiato un archivio Solaris Flash da utilizzare in un secondo momento.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02 ed è stata rivista in Solaris 9 4/03.
La funzione di installazione Solaris Flash permette di creare una singola installazione di riferimento di Solaris su un determinato sistema. Questo sistema viene denominato sistema master. Successivamente, tale installazione può essere replicata su altri sistemi denominati cloni. Il processo viene eseguito come un'installazione iniziale e sovrascrive tutti i file del sistema clone.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02 ed è stata rivista in Solaris 9 4/03.
La funzione di installazione Solaris Flash offre nuovi miglioramenti in questa versione di Solaris.
L'installazione Flash permette ora di aggiornare i sistemi clone con modifiche di lieve entità. Se si desidera aggiornare un sistema clone, è possibile creare un archivio differenziale contenente solo le differenze tra due immagini, l'immagine master originale e l'immagine master aggiornata. Quando si aggiorna un sistema clone con un archivio differenziale, vengono modificati solo i file specificati nell'archivio differenziale. Il processo di installazione viene eseguito solo sui sistemi clone che contengono lo stesso software dell'immagine master originale. L'installazione dell'archivio differenziale sul sistema clone può essere eseguita con il metodo JumpStart personalizzato. Oppure, è possibile usare Solaris Live Upgrade per installare un archivio differenziale su una copia dell'ambiente di boot.
È ora possibile eseguire script speciali per la configurazione del sistema master o del clone o per la convalida dell'archivio. In particolare, usando gli script è possibile eseguire le seguenti operazioni.
Configurare le applicazioni sui sistemi clone. È possibile usare uno script JumpStart personalizzato per alcune configurazioni poco complesse. Per le configurazioni più sofisticate, può essere necessaria una speciale elaborazione dei file di configurazione sul sistema master o su quello clone (in quest'ultimo caso prima o dopo l'installazione). Inoltre, gli script di preinstallazione e postinstallazione possono risiedere sul clone. Questi script possono prevenire la sovrascrittura delle personalizzazioni del sistema locale da parte di Solaris Flash.
Identificare dati non clonabili legati all'host che permettano di rendere indipendente l'host dell'archivio flash. L'indipendenza dell'host può essere ottenuta modificando tali dati oppure escludendoli dall'archivio. Un file di log è un esempio di dati dipendenti dall'host.
Verificare l'integrità del software nell'archivio durante la creazione
Verificare l'installazione eseguita sul sistema clone
Per maggiori informazioni, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9 4/04. Questo manuale contiene anche informazioni sull'uso di Solaris Live Upgrade per l'installazione di un archivio differenziale.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02 ed è stata rivista in Solaris 9 4/03.
flarcreate è il comando utilizzato per la creazione di un archivio Flash di Solaris. In questa versione di Solaris, il comando include nuove opzioni che rendono più versatile la definizione del contenuto degli archivi durante la loro creazione. È ora possibile escludere più file o directory. È anche possibile inserire nell'archivio una sottodirectory o un file appartenenti a una directory esclusa. Questa funzione è particolarmente utile quando si desidera escludere file di dati di grandi dimensioni che non si desidera clonare.
Per informazioni sull'uso di queste opzioni, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9 4/04.
Si noti la seguente modifica al nome del prodotto: Solaris Flash (già Web Start Flash)
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Il comando prodreg è stato aggiornato con l'aggiunta di nuove funzionalità analoghe a quelle dell'interfaccia utente grafica del registro dei prodotti di Solaris. È ora possibile usare i seguenti sottocomandi di prodreg dalla riga di comando o negli script di amministrazione per eseguire una serie di operazioni.
browse – Il sottocomando browse permette di visualizzare il software registrato in una finestra di terminale. Ripetendo il sottocomando browse, è possibile spostarsi nella gerarchia di directory del software registrato.
info – Il sottocomando info permette di visualizzare informazioni sul software registrato. Usando il sottocomando info è possibile identificare le seguenti specifiche:
La posizione in cui è stato installato il software
Gli altri pacchetti software richiesti dal software specificato
I pacchetti software che dipendono dal software specificato
I pacchetti software che sono stati danneggiati dalla rimozione di package richiesti dal software
unregister – Il sottocomando unregister rimuove le informazioni sull'installazione del software dal registro dei prodotti di Solaris. Se si rimuove il software dal sistema senza disinstallarlo correttamente dal registro dei prodotti, è possibile usare il comando prodreg unregister per eliminare le voci obsolete dal registro dei prodotti di Solaris.
uninstall – Il sottocomando uninstall permette di rimuovere dal sistema i prodotti software registrati avviando il relativo programma di disinstallazione.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man prodreg (1M) e il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
I programmi di installazione di Solaris supportano ora i profili LDAP versione 2. Questi profili permettono di configurare il sistema per l'uso del livello di credenziali dei proxy. Durante l'esecuzione dei programmi di installazione Solaris Web Start o suninstall, è possibile specificare il nome distinto e la password del proxy di bind LDAP. Con qualsiasi metodo di installazione, è possibile preconfigurare LDAP prima dell'installazione usando le parole chiave proxy_dn e proxy_password nel file sysidcfg.
Per informazioni, vedere il manuale Guida all'installazione di Solaris 9 4/04.
La modalità di creazione dei volumi “top-down” è una nuova funzione di Solaris 9 4/04. Le seguenti funzioni di amministrazione dei sistemi sono state introdotte nelle versioni precedenti.
SPARC: Supporto di volumi di più terabyte in Solaris Volume Manager
Supporto di RCM (Reconfiguration Coordination Manager) in Solaris Volume Manager
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/04.
La funzione di creazione dei volumi “top-down” di Solaris Volume Manager fornisce un nuovo comando che permette agli amministratori di sistema di creare in modo semplice e rapido una configurazione di Solaris Volume Manager basata sulla qualità del servizio. Anziché partizionare i dischi, creare le stripe e assemblare i mirror in modo manuale, con il comando metassist è possibile gestire le informazioni e creare volumi logici funzionali in modo automatico. Le caratteristiche dei volumi si basano sui criteri specificati nella riga di comando o negli appositi file di configurazione.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Volume Manager Administration Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Questa versione di Solaris consente di effettuare il download dei package e delle patch di Solaris che includono una firma digitale, usando le versioni aggiornate dei comandi pkgadd e patchadd. La presenza della firma digitale nel package o nella patch garantisce che non siano stati modificati dopo l'applicazione della firma.
Nelle versioni precedenti di Solaris era possibile aggiungere patch firmate al sistema solo usando gli strumenti di gestione delle patch di PatchPro 2.1.
Le nuove funzioni di gestione del software di questa versione di Solaris includono:
È possibile aggiungere una firma digitale a un package con il comando pkgtrans aggiornato. Per informazioni sulla creazione di un package firmato, vedere la Application Packaging Developer's Guide.
È possibile scaricare un package o una patch da un server HTTP o HTTPS.
Il package firmato è identico a quello non firmato fatta appunto eccezione per la firma. Il package può essere installato, interrogato o rimosso usando i normali strumenti di Solaris per la gestione dei package. Il package firmato è compatibile dal punto di vista binario con il package senza firma.
Prima di poter aggiungere al sistema un package o una patch dotati di firma digitale è necessario predisporre un keystore con i certificati accreditati usati per verificare la validità della firma digitale presente nel package o nella patch.
Per informazioni su come configurare il keystore per i package e aggiungere al sistema package o patch provvisti di firma, vedere la sezione “Adding and Removing Signed Packages (Task Map)” in System Administration Guide: Basic Administration.
Per informazioni sul boot e il richiamo delle immagini di installazione di Solaris da un server HTTP o HTTPS, vedere Metodo di installazione boot WAN.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Il servizio di transizione da NIS a LDAP può facilitare la transizione della rete dall'uso di NIS all'uso di LDAP come servizio di denominazione primario. Grazie a questo servizio di transizione, gli amministratori possono utilizzare Sun ONE Directory Server, in dotazione con Solaris, che è in grado di operare con i client LDAP.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Per questa versione di Solaris, la versione di BIND è la 8.3.3. I client DNS possono ora connettersi ai server DNS IPv6 utilizzando il trasporto IPv6.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Solaris Volume Manager supporta ora i volumi di più terabyte. Grazie a questo supporto, Solaris Volume Manager può essere usato per creare, gestire ed eliminare volumi RAID-0 (stripe), RAID-1 (mirror), RAID-5 e partizioni logiche di grandi dimensioni (oltre 1 Tbyte). Permette inoltre di costruire i volumi su LUN (Logical Unit Number) di grandi dimensioni o dotate di etichetta EFI.
Il supporto dei dischi di grandi dimensioni in Solaris Volume Manager non è disponibile per i sistemi che utilizzano un kernel Solaris a 32 bit. Ad esempio, i sistemi che eseguono Solaris (edizione per piattaforma x86) o Solaris con il kernel SPARC a 32 bit non supportano i volumi di grandi dimensioni.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Volume Manager Administration Guide.
Vedere anche SPARC: Supporto di volumi di più terabyte con etichette dei dischi EFI.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Il supporto di RCM permette a Solaris Volume Manager di rispondere in modo appropriato alle richieste di riconfigurazione dinamica (DR). Questa aggiunta garantisce che la rimozione dei dispositivi di Solaris Volume Manager sia bloccata con un'avvertenza appropriata. Il blocco rimane attivo fino a quando il dispositivo non è più in uso. Tale avvertimento impedisce agli amministratori di sistema di rimuovere accidentalmente i volumi attivi da un sistema configurato con un'operazione DR.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Volume Manager Administration Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
In questa versione di Solaris è possibile usare l'opzione di aggiornamento del tool Patch della Solaris Management Console per analizzare, scaricare e installare le patch consigliate dal sito Web SunSolve OnlineSM. In alternativa, è possibile usare il comando smpatch update.
In precedenza, la funzione di aggiornamento era disponibile solo per i sistemi che utilizzavano Solaris 2.6, Solaris 7 o Solaris 8.
Per poter utilizzare la funzione di aggiornamento è necessario installare il software PatchPro 2.1 sul sistema. Scaricare i package di PatchPro 2.1 da http://www.sun.com/PatchPro. Seguire quindi le istruzioni per installare il software sul sistema.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man smpatch(1M).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Non è più richiesto l'uso di un indirizzo IP di prova dedicato per la rilevazione degli errori nei gruppi multipathing delle reti IP con scheda singola. In alcuni casi non è possibile eseguire il failover perché nel gruppo di multipathing della rete IP è presente una sola NIC (Network Interface Card). In questa situazione, è possibile ora combinare l'indirizzo di prova e l'indirizzo dei dati. Quando non viene specificato un indirizzo di prova, il daemon in.mpathd utilizza un indirizzo di dati per rilevare gli errori.
Per maggiori informazioni sul multipathing IP di Solaris, vedere il manuale IP Network Multipathing Administration Guide.
Questa sezione descrive le funzioni di gestione dei dispositivi che sono state introdotte o modificate nella versione Solaris 9 4/04. In questa versione, le funzionalità USB sono disponibili sia per la piattaforma x86 che per la piattaforma SPARC.
Questa funzione è stata introdotta nella versione Solaris 9 4/04. Questa funzione è disponibile sia per la piattaforma x86 che per la piattaforma SPARC.
Il framework USBA utilizzato in Solaris 9 12/03 era stato originariamente sviluppato per i dispositivi USB 1.1. La maggiore sofisticatezza richiesta dai dispositivi USB 2.0 ha portato alla creazione di un nuovo framework, denominato USBA 1.0. Il framework può essere utilizzato anche per i dispositivi USB 1.1. Questa versione di Solaris contiene entrambi i framework, sotto forma di un framework bivalente. Lo scopo del framework bivalente è di facilitare la transizione dal framework originale a quello nuovo. Il framework USBA originale gestisce i dispositivi collegati alle porte USB 1.1 del sistema, mentre il nuovo framework USBA 1.0 gestisce quelli collegati alle porte USB 2.0.
Tutte le porte integrate nelle schede madri Sun sono di tipo USB 1.1, mentre la maggior parte delle porte su schede PCI supporta lo standard USB 2.0.
Per informazioni specifiche sul funzionamento del framework USB bivalente, accedere a http://www.sun.com/desktop/whitepapers.html.
Per informazioni sui problemi di compatibilità del framework USB bivalente, vedere la sezione “What's New in USB Devices?” in System Administration Guide: Basic Administration.
Solaris 9 4/04 include le seguenti funzionalità USB 2.0, disponibili sia per la piattaforma x86 che per la piattaforma SPARC:
Migliori prestazioni - Il throughput di dati dei dispositivi collegati ai controller USB 2.0 raggiunge velocità fino a 40 volte superiori a quelle dei dispositivi USB 1.1
Il protocollo USB ad alta velocità è particolarmente vantaggioso nell'accesso a dispositivi di memorizzazione molto veloci, come i DVD o i dischi rigidi.
Compatibilità - La compatibilità all'indietro con i dispositivi e i driver basati sugli standard 1.0 e 1.1 permette di continuare a utilizzare gli stessi cavi, gli stessi connettori e le stesse interfacce software
Per una descrizione dei dispositivi USB e della relativa terminologia, vedere la sezione “Overview of USB Devices” in System Administration Guide: Basic Administration.
La caratteristica qui descritta è stata introdotta per la prima volta in Solaris 9 4/04 ed è disponibile sia per la piattaforma x86 che per la piattaforma SPARC.
I dispositivi USB 2.0 sono periferiche ad alta velocità conformi alla specifica USB 2.0. Per informazioni sulla specifica USB 2.0, accedere a http://www.usb.org.
Qui di seguito sono elencati alcuni dei dispositivi USB supportati sui sistemi SPARC e x86 da questa versione di Solaris:
Dispositivi di memoria di massa – CD-RW, dischi rigidi, DVD, videocamere digitali, unità Zip, dischetti e unità nastro
Tastiere, mouse, altoparlanti e microfoni
Dispositivi audio
Per un elenco completo dei dispositivi USB che sono stati verificati su questa versione di Solaris, accedere a:
http://www.sun.com/io_technologies/USB.html
Alcuni dispositivi di memorizzazione non elencati potrebbero ugualmente essere utilizzati con una modifica al file scsa2usb.conf. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man scsa2usb (7D).
Il supporto dei dispositivi USB 2.0 di Solaris include le seguenti caratteristiche:
Aumento della velocità del bus USB da 12 Mbps a 480 Mbps. Questo comporta che i dispositivi che supportano la specifica USB 2.0 possono operare a velocità notevolmente superiori rispetto ai loro equivalenti USB 1.1 se vengono collegati a una porta USB 2.0.
Una porta USB 2.0 può essere:
Una porta di una scheda PCI USB 2.0
Una porta di un hub USB 2.0 collegato a una porta USB 2.0
USB 2.0 è predisposto per Solaris su tutte le piattaforme Sun basate sulla specifica PCI. Per utilizzare le porte USB 2.0 sulle piattaforme SPARC è richiesta una scheda PCI USB 2.0 basata su un chip NEC, consigliata anche per le piattaforme x86. Per visualizzare l'elenco delle schede PCI USB 2.0 che sono state verificate per questa versione di Solaris, accedere a http://www.sun.com/io_technologies/USB.html.
I dispositivi USB 1.1 continuano a operare nel modo abituale, anche se il sistema utilizza sia dispositivi USB 1.1 che unità USB 2.0, con una singola eccezione. Vedere la nota.
I dispositivi USB 1.1 non possono operare correttamente se sono collegati a un hub USB 2.0 che a sua volta è collegato a una porta USB 2.0.
I dispositivi USB 2.0 possono operare sulle porte USB 1.x, ma le loro prestazioni risultano nettamente migliori quando sono collegati a una porta USB 2.0.
Per maggiori informazioni sul supporto dei dispositivi USB 2.0, vedere le pagine man ehci(7D) e usba(7D).
Per informazioni sui cavi USB e sui dispositivi alimentati dal bus, vedere la sezione “About USB in the Solaris Environment” in System Administration Guide: Basic Administration.
La caratteristica sotto descritta è stata introdotta per la prima volta in Solaris 9 4/04 ed è disponibile per le piattaforme x86 e SPARC.
La tabella seguente descrive il supporto di Solaris per i dispositivi USB 1.1 e USB 2.0.
|
Solaris 8 HW* |
Solaris 9 |
Solaris 9 4/04 |
---|---|---|---|
USB 1.1 |
SPARC e x86 |
SPARC e x86 |
SPARC e x86 |
USB 2.0 |
SPARC |
N/D |
SPARC e x86 |
La denominazione Solaris 8 HW non si riferisce alle versioni Solaris 8, bensì alle versioni Solaris 8 Hardware (HW), a partire da Solaris 8 HW 5/03. La patch per il framework USB bivalente disponibile in Solaris 8 HW 5/03 è la numero 109896.
Per informazioni sul supporto USB sull'hardware Sun, vedere la sezione “Using USB Devices (Overview/Tasks)” in System Administration Guide: Basic Administration.
Questa funzione è stata modificata nella versione Solaris 9 4/04. Queste funzioni sono ora disponibili per le piattaforme x86 e SPARC.
Tutti i dispositivi di memorizzazione USB sono ora accessibili come supporti removibili attraverso il sistema di gestione dei volumi. Questa modifica presenta i seguenti vantaggi:
I dispositivi di memorizzazione USB con file system MS-DOS o Windows (FAT) standard sono ora supportati.
È possibile usare il comando rmformat al posto del più complesso comando format per formattare e partizionare tutti i dispositivi di memorizzazione USB. Se sono richieste le funzionalità del comando format, usare la forma format -e.
Per le operazioni di partizionamento è anche possibile usare il comando fdisk.
I dispositivi USB sono ora accessibili anche agli utenti che non dispongono dei privilegi dell'utente root, poiché non è più necessario utilizzare il comando mount che richiede tali autorizzazioni. Il dispositivo viene attivato automaticamente da vold ed è reso disponibile nella directory /rmdisk. Se si collega un nuovo dispositivo con il sistema spento, è necessario eseguire un boot di riconfigurazione con il comando boot -r per fare in modo che vold riconosca quel dispositivo. Si noti che vold non riconosce automaticamente i dispositivi installati con il sistema acceso. In questi casi, perché il sistema riconosca il nuovo dispositivo è necessario riavviare vold. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man vold(1M) e scsa2usb (7D).
È possibile accedere e attivare dischi dotati di file system FAT. Ad esempio:
mount -F pcfs /dev/dsk/c2t0d0s0:c /mnt |
Il sistema di gestione dei consumi viene ora applicato a tutti i dispositivi di memorizzazione USB, fatta eccezione per i dispositivi che supportano le pagine LOG SENSE. I dispositivi con pagine LOG SENSE sono solitamente unità SCSI collegate attraverso un bridge USB-SCSI. Nelle versioni precedenti di Solaris, la gestione dei consumi non era possibile per alcuni dispositivi di memorizzazione USB, poiché questi non venivano riconosciuti come supporti removibili.
Alcune applicazioni possono operare in modo differente con i dispositivi di memoria di massa USB. Nell'utilizzo delle applicazioni con i dispositivi di memorizzazione USB, prendere in considerazione i seguenti fattori:
Le applicazioni possono stimare in modo errato le dimensioni del supporto, poiché in passato erano disponibili solo supporti removibili con capacità relativamente ridotte, come i dischetti e le unità Zip.
Le richieste di espulsione del supporto inviate dalle applicazioni e destinate a dispositivi in cui tale espulsione è impossibile, ad esempio a un disco rigido, vengono accettate ma non producono risultati.
Se si preferisce adottare il comportamento delle versioni precedenti di Solaris che non gestivano tutti i dispositivi di memoria di massa USB come unità per supporti removibili, aggiornare il file /kernel/drv/scsa2usb.conf.
Per maggiori informazioni sull'utilizzo di dispositivi di memoria di massa USB, vedere la pagina man scsa2usb(7D).
Per informazioni sulla soluzione dei problemi dei dispositivi di memoria di massa USB, vedere la sezione “What's New in USB Devices?” in System Administration Guide: Basic Administration.
Questa sezione descrive le novità relative ai driver USB della versione Solaris 9 4/04. Queste innovazioni sono disponibili per le piattaforme x86 e SPARC.
Nuovo driver USB generico – I dispositivi USB 1.0 sono ora accessibili e gestibili dalle applicazioni che utilizzano le chiamate di sistema read(2) e write(2) standard di UNIX senza bisogno di creare un driver speciale per il kernel. Ulteriori caratteristiche sono le seguenti:
Le applicazioni hanno accesso ai dati dei dispositivi raw e allo stato dei dispositivi.
Questo driver supporta i trasferimenti in modalità di controllo, bulk e interrupt (in ingresso e in uscita).
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ugen(7D) e il DDK USB al seguente sito Web:
http://developers.sun.com/solaris/developer/support/driver/usb.html |
Supporto USB per Digi Edgeport – Sono supportati diversi convertitori Digi Edgeport tra USB e porta seriale.
I nuovi dispositivi sono accessibili come /dev/term/[0-9]* e /dev/cua/[0-9]*.
Le porte seriali USB sono utilizzabili allo stesso modo delle altre porte seriali, ad eccezione del fatto che non possono essere utilizzate come console seriali locali. Il fatto che i dati vengano trasmessi attraverso una porta USB è trasparente all'utente.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man usbser_edge (7D) o accedere alle pagine Web http://www.digi.com e http://www.sun.com/io.
Documentazione e supporto binario per i driver del kernel e userland scritti dall'utente– È disponibile un DDK (Driver Development Kit) per l'USB Solaris, completo di documentazione. Per informazioni aggiornate sullo sviluppo dei driver USB, incluse le informazioni sul DDK, accedere al seguente sito Web:
http://developers.sun.com/solaris/developer/support/driver/usb.html |
Questa funzione è stata introdotta nella versione Solaris 9 4/04.
Il driver EHCI presenta le seguenti caratteristiche:
Compatibilità con l'interfaccia avanzata del controller host che supporta USB 2.0.
Supporto dei trasferimenti ad alta velocità in modalità di controllo, bulk e interrupt.
Attualmente, non sono supportate le transazioni ad alta velocità di tipo isocrono o diviso. Ad esempio, non è possibile connettere un dispositivo USB 1.x a un hub 2.0 collegato a una porta USB 2.0.
Se il sistema comprende sia dispositivi USB 2.0 che dispositivi USB 1.0 o 1.1, i driver EHCI e OHCI distribuiscono il loro controllo in base al tipo di dispositivo collegato al sistema.
La scheda PCI USB 2.0 dispone di un controller EHCI e di uno o più controller OHCI.
I dispositivi USB 1.1 vengono assegnati dinamicamente al controller OHCI al momento della connessione.
I dispositivi USB 2.0 vengono assegnati dinamicamente al controller EHCI al momento della connessione.
Le modifiche più recenti al supporto delle lingue comprendono meccanismi di conversione del codice in grado di supportare i nomi di dominio internazionalizzati e un framework di servizi di tipo standard. Le seguenti funzioni di supporto delle lingue sono state introdotte nelle versioni precedenti.
Metodo di inserimento basato su una traslitterazione comune per tutte le lingue indiane
Supporto di sette scritture indiane per le versioni locali Unicode
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/04.
La funzione IDN (Internationalized Domain Name) consente di utilizzare caratteri non presenti nella lingua inglese per i nomi degli host e dei domini. Per utilizzare questo tipo di nomi per gli host e i domini, gli sviluppatori devono convertire i nomi utilizzati dalle applicazioni usando la codifica ACE (ASCII Compatible Encoding) specificata nella RFC 3490. Gli amministratori di sistema devono a loro volta usare i nomi ACE nei file di sistema e nelle applicazioni se le applicazioni di amministrazione non supportano il sistema IDN.
Questa funzione facilita la conversione poiché aggiunge alla API di conversione vari argomenti per le opzioni supportate. Vedere le seguenti pagine man per maggiori informazioni:
libidnkit( 3LIB)
idn_decodename(3EXT)
idn_decodename2(3EXT)
idn_encodename(3EXT)
iconv_en_US.UTF–8(5)
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/04.
STSF (Standard Type Services Framework) è un'architettura a oggetti “pluggable” che permette di accedere a modalità di rendering e di disposizione del testo di livello tipografico. L'architettura pluggable del framework offre la possibilità di usare diversi motori di rasterizzazione dei caratteri e differenti processori per la disposizione del testo per ottenere la rappresentazione visiva desiderata. Permette inoltre di gestire i caratteri e di creare caratteri associati ad applicazioni specifiche. STSF include sia una API standalone che un'estensione del server X per gestire il rendering sul lato del server, consentendo di ottenere una migliore efficienza. STSF è un progetto open source sponsorizzato da Sun Microsystems.
Per maggiori informazioni sul progetto e sull'utilizzo della API, vedere http://stsf.sourceforge.net.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Gli utenti che utilizzano una qualsiasi versione locale Unicode (UTF-8) in Solaris possono ora inserire in modo semplice i caratteri di tutte le lingue regionali indiane. Utilizzando le applicazioni CDE, StarOfficeTM o Mozilla è ora più semplice interagire con le scritture indiane. Dopo aver selezionato il metodo di inserimento (IM) basato sulla traslitterazione, è possibile digitare gli equivalenti fonetici delle scritture indiane in inglese. Questi equivalenti vengono quindi visualizzati nella scrittura selezionata, con la forma e l'aspetto corretto grazie alla presenza di un modulo di disposizione e formattazione apposito. Poiché la traslitterazione è il metodo usato più comunemente per inserire i caratteri nelle lingue indiane, questo supporto è in grado di migliorare notevolmente la facilità d'uso delle otto scritture indiane in dotazione con Solaris.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Le versioni locali Unicode di Solaris supportano ora la versione 3.2 dello standard. La versione 3.2 di Unicode comprende 1016 nuovi caratteri. Questa versione include sia le modifiche normative che quelle informative descritte nel documento Unicode Standard Annex #28:. UNICODE 3.2, pubblicato sul sito Web:
http://www.unicode.org/unicode/reports/tr28/
La rappresentazione dei caratteri UTF-8 è stata modificata nella forma più sicura specificata da Unicode versione 3.2. Questa caratteristica implementa la rappresentazione, la forma e le sequenze di byte più sicure nelle conversioni delle codifiche legate a UTF-8 del comando iconv. Vengono inoltre implementate tutte le funzioni multibyte e con caratteri estesi a livello dell'OS, tra cui:
mbtowc()
wctomb()
mbstowcs()
wcstombs()
mbrtowc()
wcrtomb()
mbsrtowcs()
fgetwc()
mblen()
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
In Solaris 9 4/03 è stato aggiunto il supporto software per tre tastiere aggiuntive: tastiera estone tipo 6, tastiera francese canadese tipo 6 e tastiera polacca per programmatori tipo 5. Questo supporto a livello software rende più flessibile la gestione degli input da tastiera per gli utenti canadesi, estoni e polacchi. In particolare, modifica la disposizione standard della tastiera americana per adattarsi alle esigenze delle diverse lingue.
Per le istruzioni, vedere le Note su Solaris 9 4/03.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Il metodo di input Wubi è largamente utilizzato in Cina. La regola di codifica per Wubi IM è basata sulla forma radicale o lineare dei caratteri cinesi. Questo metodo di input permette di inserire rapidamente i caratteri cinesi con una tastiera standard, senza bisogno di adottare metodi più lenti basati sulla fonetica.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Solaris supporta ora l'input per le tastiere nelle lingue regionali indiane. È così possibile inserire i caratteri in lingua indiana usando il layout preferito della tastiera in Solaris.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Oltre all'attuale supporto per l'Hindi, questa versione di Solaris supporta anche le seguenti scritture indiane:
Bengali
Gurmukhi
Gujarati
Tamil
Malayalam
Telugu
Kannada
Queste lingue regionali indiane sono ora supportate in tutti gli ambienti locali Unicode supportati da Solaris.
Solaris include le seguenti modifiche alla documentazione.
Nella versione di aggiornamento Solaris 9 4/04 sono disponibili i seguenti documenti nuovi e rivisti:
Guida all'installazione di Solaris 9 4/04 – Vedere Creazione di volumi RAID-1 (mirror) con il metodo JumpStart personalizzato.
Solaris Volume Manager Administration Guide – Vedere Creazione di volumi “top-down” con Solaris Volume Manager.
System Administration Guide: Basic Administration – Vedere le descrizioni delle funzioni USB nuove e modificate in Gestione dei dispositivi.
Linker and Libraries Guide - Vedere la sezione “New Linker and Libraries Features and Updates” in Linker and Libraries Guide per gli ultimi aggiornamenti.
Nella versione di aggiornamento Solaris 9 12/03 sono disponibili i seguenti documenti nuovi e rivisti:
Application Packaging Developer's Guide – Vedere Package e patch firmati.
IPsec and IKE Administration Guide – Vedere Memorizzazione delle chiavi di IKE sulla scheda Sun Crypto Accelerator 4000.
Programming Interfaces Guide – Vedere SPARC: Gruppi di località.
Guida all'installazione di Solaris 9 12/03 – Vedere Metodo di installazione boot WAN.
System Administration Guide: Basic Administration System Administration Guide: Basic Administration – Vedere Package e patch firmati.
System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP) – Vedere Servizio di transizione da NIS a LDAP.
System Administration Guide: Resource Management and Network Services – Vedere Controllo della memoria fisica tramite il daemon di limitazione delle risorse.
I seguenti manuali sono stati rivisti in Solaris 9 8/03:
System Administration Guide: Security Services – Vedere Funzioni di auditing.
System Administration Guide: Basic Administration – Vedere SPARC: File system UFS di più terabyte.
Guida all'installazione di Solaris 9 – Vedere Solaris Live Upgrade 2.1.
Solaris Tunable Parameters Reference Manual – Vedere SPARC: Multidata Transmit TCP.
Linker and Libraries Guide – Vedere Aggiornamento dei linker e delle librerie.
I seguenti nuovi manuali sono disponibili in Solaris 9 8/03:
Sun ONE Application Server 7 Collection Update 1 (Solaris Edition) – Questa collezione è disponibile in http://docs.sun.com. Per una descrizione di Sun ONE Application Server, vedere Integrazione di Sun ONE Application Server.
Questa collezione include un'ampia documentazione su Sun ONE Application Server per gli amministratori di sistema e gli sviluppatori. Alcuni manuali di questa collezione sono stati resi disponibili in precedenza. Sono ora raccolti per una più facile consultazione nella Sun ONE Application Server 7 Collection Update 1 (Solaris Edition).
GNOME 2.0 Desktop Collection – Questa collezione è disponibile su http://docs.sun.com. Per una descrizione del desktop GNOME 2.0, vedere Desktop GNOME 2.0.
Questa nuova collezione include i seguenti manuali:
GNOME 2.0 Desktop User Guide – Descrive i componenti del desktop e spiega come personalizzarne le preferenze.
GNOME 2.0 Desktop System Administration Guide – Fornisce informazioni sull'amministrazione del desktop GNOME 2.0 in Solaris 8 e Solaris 9.
GNOME 2.0 Desktop Accessibility Guide – Spiega come configurare, personalizzare e utilizzare le funzioni di accesso facilitato disponibili nel desktop GNOME 2.0. Vengono fornite informazioni relative a Solaris 8 e Solaris 9.
Guida alla soluzione dei problemi del desktop GNOME 2.0 – Descrive i problemi noti del desktop GNOME 2.0 e le relative soluzioni. La guida contiene informazioni rilevanti per Solaris 8 e Solaris 9. Contiene inoltre utili suggerimenti per migliorare le prestazioni del desktop.
I seguenti manuali sono stati rivisti in Solaris 9 4/03:
Linker and Libraries Guide – Vedere Aggiornamento dei linker e delle librerie.
System Administration Guide: Basic Administration – Vedere SPARC: Supporto di volumi di più terabyte con etichette dei dischi EFI e Funzione di aggiornamento delle patch di Solaris. In questo manuale è stata inoltre ampliata la sezione sulla gestione delle patch firmate. Vedere anche Nuovi comandi per il registro dei prodotti Solaris .
IPv6 Administration Guide – Vedere Router 6to4 per il protocollo IP versione 6 (IPv6).
Guida all'installazione di Solaris 9 4/04 – Vedere Archivi Solaris Flash.
Solaris Volume Manager Administration Guide – Vedere SPARC: Supporto di volumi di più terabyte in Solaris Volume Manager e Supporto di RCM (Reconfiguration Coordination Manager) in Solaris Volume Manager .
System Administration Guide: Resource Management and Network Services – Vedere Sottosistema di accounting esteso.
I seguenti nuovi manuali sono disponibili in Solaris 9 4/03:
Solaris WBEM Developer's Guide – Vedere Nuovo manuale Sun WBEM Developers Guide.
IPsec and IKE Administration Guide – Vedere Accelerazione via hardware delle operazioni IKE (Internet Key Exchange).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Il nuovo manuale Solaris WBEM Developer's Guide è una combinazione dei due manuali su WBEM che erano inclusi nelle versioni precedenti di Solaris 9: Solaris WBEM SDK Developer's Guide e Solaris WBEM Services Administration Guide. Questa modifica è stata apportata per ordinare sequenzialmente le attività associate allo sviluppo e al deployment di WBEM. Le altre modifiche sono le seguenti:
Il capitolo su SNMP è stato rimosso.
Nel capitolo su “Using the CIM Object Manager,” è stata modificata la procedura per l'aggiornamento da una versione precedente di Solaris. In particolare, è stato rimosso il suggerimento riguardante la conversione dei dati del gestore di oggetti CIM dal formato usato nelle precedenti versioni di WBEM. Il nuovo suggerimento è quello di ricompilare tutti i file MOF usando il comando mofcomp.
I capitoli introduttivi dei due manuali precedenti sono stati uniti in un solo capitolo nel manuale Solaris WBEM Developer's Guide.
I seguenti manuali sono stati rivisti in Solaris 9 12/02:
Linker and Libraries Guide – Vedere Aggiornamento dei linker e delle librerie.
Guida all'installazione di Solaris 9 4/04 – Vedere Archivi Solaris Flash e Supporto dei profili LDAP Versione 2.
System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP) – Vedere Nuova versione della funzione crypt().
System Administration Guide: Security Services – Vedere PAM (Pluggable Authentication Module).
I seguenti nuovi manuali sono disponibili in Solaris 9 12/02:
Sun ONE Application Server 7 Getting Started Guide – Vedere Integrazione di Sun ONE Application Server.
Sun ONE Message Queue 3.0.1 Administrator's Guide – Vedere Sun ONE Message Queue.
IP Network Multipathing Administration Guide – Vedere Combinazione dell'indirizzo dei dati e dell'indirizzo di prova per il gruppo di multipathing delle reti IP singole.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
L'appendice “Transitioning From NIS+ to LDAP” è stata spostata dal manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (FNS and NIS+) al manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). Spiegazioni ed esempi dei vari componenti sono stati aggiunti ai capitoli relativi a LDAP nel manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). Non sono descritte nuove funzioni.
I seguenti nuovi manuali sono disponibili in Solaris 9 9/02:
IPQoS Administration Guide – Vedere IPQoS (IP Quality of Service) e Sottosistema di accounting esteso per informazioni sulla funzione IPQoS.
IPv6 Administration Guide – Vedere Tunneling dei pacchetti su IPv6.
I seguenti manuali sono stati rivisti in Solaris 9 9/02:
System Administration Guide: Resource Management and Network Services – Vedere Sottosistema di accounting esteso.
System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP) – Vedere Documentazione sulla transizione da NIS+ a LDAP.
Solaris 9 4/04 include il nuovo software SRS Net Connect 3.1 sul CD Extra Value.
Questa funzionalità è ora disponibile in Solaris 9 4/04.
SunSM Remote Services (SRS) Net Connect 3.1 è ora disponibile sul CD Solaris 9 Update 6 Extra Value. SRS Net Connect 3.1 permette di monitorare automaticamente i sistemi, di creare relazioni sulle prestazioni e sulle tendenze e di ricevere notifiche automatiche. Queste funzioni contribuiscono a migliorare la disponibilità e l'affidabilità dei sistemi e consentono di gestire i potenziali problemi.
Per informazioni sull'installazione di SRS Net Connect, vedere il manuale SunSM Remote Services Net Connect Solaris 9 Update 6 CD Installation and Activation Guide. Questo manuale si trova sul CD “Solaris Software 2 of 2” al seguente indirizzo:
Solaris_9/ExtraValue/CoBundled/NetConnect_3.1/docs/InstallActivate.pdf |
Sun JavaTM Enterprise System è una nuova funzione di Solaris 9 12/03.
Solaris include ora i prodotti disponibili in Java Enterprise System che è possibile installare congiuntamente a Solaris. Java Enterprise System include l'infrastruttura Sun ONE e il software per i cluster in un singolo pacchetto per la gestione di rete aperta. Include anche un set completo di servizi per integrare le applicazioni Web, i servizi e le applicazioni legacy. Java Enterprise System offre agli utenti un esperienza di utilizzo omogenea. Supporta le stesse lingue e include una documentazione completa e coerente, la standardizzazione dei componenti, un programma di installazione comune e altre funzionalità che favoriscono l'integrazione. Java Enterprise System include i seguenti componenti:
Servizi di comunicazione e collaborazione
Sun ONE Messaging Server 6.0
Sun ONE Calendar Server 6.0
Sun ONE Instant Messaging Server 6.0.1
Sun ONE Portal Server 6.2, and Secure Remote Access 6.2
Servizi e applicazioni Web
Sun ONE Application Server 7.0 PE*
Sun ONE Application Server 7.0 SE*
Sun ONE Web Server 6.1
Sun ONE Message Queue 3.0.1 SP2*
Servizi di elenchi e di identità
Sun ONE Identity Server 6.1
Sun ONE Directory Server 5.2 Multi-Platform Edition
Sun ONE Directory Proxy Server 5.2
Servizi di disponibilità
Sun Cluster 3.1
Sun Cluster Agents 3.1 per componenti selezionati di Sun ONE
Per maggiori informazioni su Java Enterprise System, vedere Sun Java Enterprise System 2003Q4 sul sito http://docs.sun.com.
* Questi prodotti sono disponibili nell'ambiente operativo Solaris. Vedere le seguenti descrizioni per altre informazioni.
Sun ONE Directory Server 5.2 fa ora parte dei componenti di Java Enterprise System. Sun ONE Directory Server 5.1 è incluso nell'ambiente operativo Solaris. Per altre informazioni su Sun ONE Directory Server 5.1, vedere Sun ONE Directory Server.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti alle funzionalità di rete:
Si tratta di una nuova funzione per la piattaforma SPARC inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02. In Solaris 9 12/03 questa funzione è disponibile anche per la piattaforma x86.
Sun ONE Application Server 7, Platform Edition (già iPlanetTM Application Server) è ora integrato nel sistema operativo Solaris. La Platform Edition dell'Application Server rappresenta una base ottimale per servizi applicativi e Web di classe aziendale. Il server utilizza una piattaforma J2EETM (JavaTM 2 Platform, Enterprise Edition) ad alte prestazioni e di piccolo ingombro. J2EE consente lo sviluppo, la distribuzione e la gestione di applicazioni aziendali e di Web services su una vasta gamma di server, client e dispositivi.
Sun ONE Application Server consente di migliorare la portabilità delle applicazioni e di ridurre i tempi di immissione sul mercato delle nuove applicazioni Java e XML (eXtensible Markup Language). Queste nuove applicazioni sono compatibili con la piattaforma J2EE 1.3. L'Application Server consente di creare applicazioni basate sulle tecnologie JavaServer PagesTM (JSPTM), Java Servlet ed Enterprise JavaBeansTM (EJBTM). Queste tecnologie supportano una serie di esigenze aziendali diverse, dalle piccole applicazioni dipartimentali ai servizi mission-critical su scala aziendale.
Le principali caratteristiche comprendono:
Integrazione di Sun ONE Message Queue e del server HTTP (Hypertext Transfer Protocol) da Sun ONE Web Server
Scalabilità con prestazioni superiori
Ampio supporto dei Web services – Java Web Services, Simple Object Access Protocol (SOAP), Web Services Description Language (WSDL)
Interoperabilità con Sun ONE Portal Server 6.0 e Sun ONE Directory Server
Utilizzo dell'implementazione di riferimento J2EE
Le denominazioni dei prodotti sono state modificate come segue:
Sun ONE Message Queue (ex iPlanet Message Queue for Java)
Sun ONE Web Server (ex iPlanet Web Server)
Sun ONE Portal Server (ex iPlanet Portal Server)
Sun ONE Directory Server (ex iPlanet Directory Server)
Per maggiori informazioni, vedere la Sun ONE Application Server 7 Collection Update 1 (Solaris Edition). Per maggiori informazioni su questa collezione, vedere Documentazione nuova e rivista in Solaris 9 8/03. Vedere anche http://wwws.sun.com/software/products/appsrvr/home_appsrvr.html.
Per informazioni sui termini specifici di licenza, vedere la licenza del codice binario.
Si tratta di una nuova funzione per la piattaforma SPARC inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02. In Solaris 9 8/03 questa funzione è disponibile anche per la piattaforma x86.
Solaris supporta ora le applicazioni JMS (Java Messaging Service). Questa versione utilizza Sun ONE Message Queue (ex iPlanet Message Queue for Java) come provider JMS.
Il messaging JMS permette alle applicazioni e ai loro componenti di scambiarsi messaggi in modo asincrono e affidabile. I processi eseguiti su piattaforme e sistemi operativi differenti possono connettersi a uno stesso servizio di messaging per scambiarsi informazioni.
Sun ONE Message Queue, Platform Edition comprende un'implementazione completa della specifica JMS. La coda di messaggi fornisce ulteriori funzioni, tra cui:
Amministrazione centralizzata
Prestazioni ottimizzabili
Supporto di JNDITM (Java Naming and Directory Interface)
Supporto per il messaging SOAP (Simple Object Access Protocol)
Per maggiori informazioni, vedere i manuali Sun ONE Message Queue 3.0.1 Administrator's Guide e Sun ONE Message Queue 3.0.1 Developer's Guide. Per informazioni sulle varie edizioni e sulle funzioni di Sun ONE Message Queue, vedere anche il seguente sito Web:
http://www.sun.com/software/products/message_queue/home_message_queue.html |
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
La funzione Multidata Transmit (MDT) permette allo stack di rete di inviare più pacchetti simultaneamente al driver di rete durante la trasmissione. Questa funzione riduce i costi di elaborazione per pacchetto migliorando l'utilizzo della CPU dell'host o il throughput della rete.
La funzione MDT è efficace solo con i driver che la supportano.
Per usare il parametro MDT, è necessario abilitare il seguente parametro nel file /etc/system:
set ip:ip_use_dl_cap = 0x1
Nella configurazione predefinita, la funzione MDT è disabilitata. Lo stack TCP/IP può essere impostato in modo da abilitare MDT come segue:
# ndd -set /dev/ip ip_multidata_outbound 1
Prendere in considerazione i seguenti aspetti prima di abilitare MDT:
L'uso di questa funzione può cambiare l'aspetto dei pacchetti tra il livello IP e il provider DLPI. Ad esempio, alcuni moduli STREAMS di terze parti possono venire inseriti dinamicamente tra il livello IP e il provider DLPI con il comando inconfig modinsert. I moduli in oggetto potrebbero avere un funzionamento errato. Il comando ifconfig modinsert non è in grado di interpretare il tipo di dati STREAMS di MDT.
È possibile che vengano inseriti moduli tra il livello IP e il provider DLPI anche utilizzando il meccanismo autopush(1M). Anche questi moduli possono avere un funzionamento errato.
Se il modulo STREAMS non supporta MDT, mantenere questa funzione disabilitata. Ad esempio, le utility di dominio pubblico ipfilter e CheckPoint Firewall-1 non supportano MDT.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Tunable Parameters Reference Manual e la pagina man ip(7P).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Le reti IPv6 possono ora trasferire i pacchetti sulle reti IPv4 (Internet Protocol Version 4) configurando uno o più router per il supporto dei tunnel 6to4. Gli amministratori di sistema possono usare i tunnel 6to4 come metodo di transizione per la migrazione delle reti da IPv4 a IPv6. Questa funzione implementa le RFC 3056 e 3068.
Per maggiori informazioni su IPv6, vedere il manuale IPv6 Administration Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
La funzione consente di effettuare il tunneling su IPv6 sia nel caso dei tunnel IPv4 su IPv6 che per quelli IPv6 su IPv6. I pacchetti (IPv4 o IPv6) possono essere incapsulati nei pacchetti IPv6.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale IPv6 Administration Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Il modulo NCA (Network Cache and Accelerator) del kernel di Solaris supporta ora più istanze di Web server. Questo supporto permette di usare un sistema Solaris per il Web hosting virtuale basato sugli indirizzi IP (Internet Protocol). Solaris utilizza un singolo file di configurazione, /etc/nca/ncaport.conf, per assegnare i socket NCA agli indirizzi IP.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ncaport.conf(4).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
Questa funzione consente agli amministratori di sistema di fornire differenti livelli di servizio di rete ai clienti e alle applicazioni più importanti. Usando IPQoS, gli amministratori possono impostare gli appropriati contratti di servizio. Tali contratti permettono ai clienti dei provider di servizi Internet (ISP) di ottenere vari livelli di servizio in base a una determinata struttura di prezzi. Le aziende possono anche decidere di usare IPQoS per impostare le priorità tra le applicazioni in modo da garantire una migliore qualità del servizio alle applicazioni più importanti rispetto alle altre.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale IPQoS Administration Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
La funzione IPQoS di Solaris include ora il selettore utente, che sostituisce l'attuale selettore uid. Il selettore utente permette di specificare un nome utente o un ID utente come criterio nelle clausole di filtro del file ipqosconf. In precedenza, il selettore uid poteva accettare come valore solo un ID utente. La seguente clausola di filtro di un file ipqosconf mostra un esempio di utilizzo del selettore utente:
filter { name hostprova; user root; } |
Per informazioni sui filtri e sui selettori, vedere il manuale IPQoS Administration Guide e la pagina man ipqosconf(1M).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
Solaris supporta ora il protocollo RIPv2 (Routing Information Protocol versione 2).
RIPv2 aggiunge al protocollo RIPv1 le estensioni CIDR (Classless Inter-Domain Routing) e VLSM (Variable-Length Subnet Mask). Le estensioni MD5 (Message Digest 5) proteggono i router dalle modifiche intenzionali all'instradamento eseguite con lo scopo di violare la sicurezza. La nuova implementazione di in.routed incorpora anche un meccanismo di identificazione dei router (RFC 1256) basato sul protocollo ICMP (Internet Control Message Protocol).
RIPv2 supporta il multicast, se i collegamenti point-to-point hanno il multicast abilitato. RIPv2 supporta anche la modalità unicast. Se si configura un indirizzo di broadcast usando il file /etc/gateways, RIPv2 supporta il broadcast.
Per informazioni sulla configurazione di RIPv2, vedere le pagine man in.rdisc(1M), in.routed(1M) e gateways(4).
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti alle funzionalità dei file system:
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Sono stati apportati i seguenti miglioramenti alle prestazioni del client NFS:
Le limitazioni alle dimensioni dei trasferimenti sono state ridotte. Ora la dimensione di trasferimento si basa sulla capacità del trasporto sottostante. Ad esempio, il limite di trasferimento NFS per UDP resta tuttora fissato in 32 Kbyte. Tuttavia poiché TCP è un protocollo di streaming privo dei limiti propri dei datagrammi di UDP, la dimensione massima del trasferimento su TCP è stata innalzata a 1 Mbyte.
In precedenza, tutte le richieste di scrittura venivano serializzate sia dal client che dal server NFS. Il client NFS è stato modificato in modo da consentire a un'applicazione di eseguire scritture contemporanee, o anche letture e scritture contemporanee, su uno stesso file. Questa funzionalità può essere abilitata sul client usando l'opzione forcedirectio mount. Usando questa opzione si abilita la funzionalità in oggetto su tutti i file all'interno del file system che viene attivato. È possibile abilitare la funzionalità per un singolo file usando l'interfaccia directio(). Si noti che se la nuova funzionalità non viene abilitata, le scritture sui file vengono serializzate. Inoltre, se si verificano scritture o letture contemporanee, la semantica POSIX non è più supportata per quel file.
Il client NFS non utilizza più un numero eccessivo di porte UDP. In precedenza, i trasferimenti NFS su UDP utilizzavano una porta UDP diversa per ogni richiesta. Ora, nell'impostazione predefinita il client NFS utilizza solo una porta UDP riservata. Questa condizione è comunque configurabile. Se l'uso di più porte simultanee dovesse migliorare le prestazioni del sistema grazie a una maggiore scalabilità, il sistema può essere configurato in tal senso. Questa capacità richiama quella di NFS su TCP, dotato di questa possibilità di configurazione fino dalla sua introduzione.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Questa versione di Solaris supporta file system UFS di più terabyte sui sistemi che utilizzano un kernel Solaris a 64 bit. In precedenza, i file system UFS potevano raggiungere una dimensione massima di circa 1 terabyte (Tbyte) sia sui sistemi a 64 bit che su quelli a 32 bit. Tutti i comandi e le utility dei file system UFS sono stati aggiornati per il supporto delle nuove dimensioni.
È possibile creare inizialmente un file system UFS di dimensioni inferiori a 1 Tbyte. È quindi possibile specificare la possibilità di espandere il file a una dimensione di più terabyte usando il comando newfs -T. Questo comando imposta la densità degli inode e dei frammenti su una scala appropriata per i file system di più terabyte.
Il supporto di un file system UFS di più terabyte implica la disponibilità di LUN da più terabyte. Queste LUN sono fornite sotto forma di volumi di Solaris Volume Manager o di Veritas VxVM, o come dischi fisici di dimensioni superiori a un Tbyte.
I file system UFS di più terabyte presentano le seguenti caratteristiche:
È possibile creare un file system UFS della dimensione massima di 16 Tbyte.
È possibile creare un file system di dimensioni inferiori a 16 Tbyte ed espanderlo successivamente alla dimensione di 16 Tbyte.
I file system di più terabyte possono essere creati su dischi fisici, su volumi logici di Solaris Volume Manager e su volumi logici Veritas VxVM.
Il logging UFS è abilitato come opzione predefinita sui file system di dimensione superiore a 1 terabyte. L'abilitazione del logging UFS su questo tipo di file system può infatti migliorare le prestazioni. L'abilitazione del logging sui file system di più terabyte è vantaggiosa anche perché spesso rende inutile l'esecuzione del comando fsck.
I file system UFS di più terabyte presentano le seguenti limitazioni:
Non è possibile attivare un file system di dimensioni superiori a 1 Tbyte su un sistema che utilizzi un kernel di Solaris a 32 bit.
Non è possibile eseguire il boot da un file system di dimensioni superiori a 1 Tbyte su un sistema che utilizzi un kernel di Solaris a 64 bit. Ciò significa che non è possibile collocare il file system radice (/) in un file system di più terabyte.
I singoli file di dimensione superiore a 1 terabyte non sono supportati.
Il numero massimo di file per terabyte del file system UFS è pari a un milione. Questo limite ha lo scopo di ridurre i tempi di controllo del file system con il comando fsck.
La quota massima che è possibile impostare sui file system UFS di più terabyte è di 2 Tbyte di blocchi di 1024 byte.
L'utilizzo del comando fssnap per creare un'immagine di un file system UFS di più terabyte non è attualmente supportato.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione “What's New in File Systems in the Solaris 9 Update Releases?” in System Administration Guide: Basic Administration.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Questa versione di Solaris supporta i dischi di dimensioni superiori a 1 terabyte (Tbyte) sui sistemi che utilizzano un kernel Solaris a 64 bit.
L'etichetta Extensible Firmware Interface (EFI) supporta sia i dischi fisici che i volumi virtuali. Il file system UFS è compatibile con l'etichetta EFI e rende possibile creare un file system UFS di dimensioni superiori a 1 Tbyte. Questa versione include inoltre alcune utility aggiornate per la gestione dei dischi di dimensioni superiori a 1 Tbyte.
L'etichetta EFI presenta le seguenti differenze rispetto all'etichetta VTOC:
Supporta i dischi di dimensioni superiori a 1 Tbyte.
Utilizza le slice da 0 a 6, la slice 2 è esattamente equivalente alle altre.
Le partizioni, o slice, non possono sovrapporsi all'etichetta primaria o di backup, né ad altre partizioni. La dimensione dell'etichetta EFI è normalmente di 34 settori, perciò le partizioni iniziano dal settore 34. Ciò significa che nessuna partizione può iniziare dal settore zero (0).
Le informazioni sui cilindri, le testine o i settori non vengono memorizzate nell'etichetta. Le dimensioni sono espresse in blocchi.
Le informazioni che in precedenza venivano memorizzate nell'area dei cilindri alternativi, vale a dire negli ultimi due cilindri del disco, sono ora memorizzate nella slice 8.
Per maggiori informazioni sull'uso dell'etichetta EFI, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. Questo manuale contiene informazioni e indicazioni sulle limitazioni relative all'uso dell'etichetta EFI con i prodotti software esistenti.
Per la gestione dei dischi di dimensioni superiori a 1 Tbyte in questa versione di Solaris è anche possibile utilizzare Solaris Volume Manager. Vedere la sezione SPARC: Supporto di volumi di più terabyte in Solaris Volume Manager.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti alle funzioni di sicurezza:
Memorizzazione delle chiavi di IKE sulla scheda Sun Crypto Accelerator 4000
Accelerazione via hardware delle operazioni IKE (Internet Key Exchange)
Per migliorare la sicurezza del comando sadmind è stato adottato il livello di sicurezza predefinito 2 (DES). Se non si richiede l'uso di sadmind, commentare la voce corrispondente nel file inetd.conf.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man di sadmind(1M).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
IL KDC (Key Distribution Center) Kerberos di Solaris si basa ora sul MIT Kerberos versione 1.2.1. Nell'impostazione predefinita, KDC utilizza ora un database basato su btree, più affidabile di quello attuale basato sugli hash.
Vedere la pagina man kdc.conf(4) per maggiori informazioni.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
IKE può essere eseguito sia sulle reti IPv6 che su quelle IPv4. Per informazioni sulle parole chiave specifiche dell'implementazione IPv6, vedere le pagine man ifconfig (1M) e ike.config(4).
Quando al sistema è collegata una scheda SunTM Crypto Accelerator 4000, IKE può delegare le operazioni di calcolo intensive alla scheda, liberando il sistema operativo per altre attività. IKE può utilizzare la scheda anche per memorizzare le chiavi pubbliche, quelle private e i certificati pubblici. La memorizzazione delle chiavi su un componente hardware separato migliora ulteriormente la sicurezza.
Per altre informazioni, vedere il manuale IPsec and IKE Administration Guide e la pagina man ikecert(1M).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Le operazioni a chiave pubblica in IKE possono essere accelerate mediante una scheda Sun Crypto Accelerator 1000. Lo svolgimento delle operazioni viene delegato alla scheda. Il trasferimento delle operazioni alla scheda accelera la cifratura e riduce il carico di lavoro per le risorse del sistema operativo.
Per informazioni su IKE, vedere il manuale IPsec and IKE Administration Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
I miglioramenti alle funzioni di audit di questa versione di Solaris riducono i dati indesiderati nella traccia e consentono agli amministratori di usare script XML per analizzare la traccia di audit. Le modifiche sono le seguenti:
Non viene più eseguito l'audit dei file pubblici per gli eventi di sola lettura. Il flag della policy public per il comando auditconfig permette di stabilire se l'auditing debba essere eseguito sui file pubblici. Escludendo dall'auditing gli oggetti pubblici, l'output del processo risulta fortemente ridotto. Ciò semplifica anche il monitoraggio dei file critici.
Il comando praudit utilizza il formato di output aggiuntivo XML. Il formato XML consente di leggere l'output con un browser e costituisce la base per l'elaborazione dei report con script XML. Vedere la pagina man praudit (1M).
Il set predefinito delle classi di auditing è stato riorganizzato. Le metaclassi supportano classi di auditing più dettagliate. Vedere la pagina man audit_class(4).
Il comando bsmconv non disabilita più l'uso della combinazione di tasti Stop-A. L'evento Stop-A viene ora controllato per ragioni di sicurezza.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Le interfacce per smart card di Solaris rappresentano un insieme di interfacce pubbliche per i terminali di smart card. Vedere Interfacce per smart card.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
La cifratura protegge le password dalla violazione da parte di estranei. Il software comprende ora tre moduli di cifratura delle password:
Una versione di Blowfish compatibile con i sistemi BSD (Berkeley Software Distribution)
Una versione di Message Digest 5 (MD5) compatibile con i sistemi BSD e Linux
Una versione più robusta di MD5 compatibile con altri sistemi Solaris
Per informazioni sulla protezione delle password con questi nuovi moduli di cifratura, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services. Per informazioni sul livello di protezione dei moduli, vedere le pagine man crypt_bsdbf(5), crypt_bsdmd5(5) e crypt_sunmd5(5).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
La funzione di gestione delle password pam_ldap, usata in combinazione con Sun ONE Directory Server (già iPlanetTM Directory Server), rafforza la sicurezza generale del servizio di denominazione LDAP. In particolare, la funzione di gestione delle password opera come segue:
Consente di controllare la durata e la scadenza delle password
Impedisce agli utenti di scegliere password troppo semplici o già usate in precedenza
Avverte l'utente quando la password sta per scadere
Blocca l'accesso degli utenti dopo ripetuti errori di login
Impedisce agli utenti diversi dall'amministratore di sistema di disattivare gli account inizializzati
Per maggiori informazioni sui servizi di denominazione e di directory di Solaris, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). Per informazioni sulle funzioni di sicurezza di Solaris, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Il framework PAM è stato espanso con l'inclusione di un nuovo flag di controllo. Tale flag di controllo offre la possibilità di ignorare l'ulteriore elaborazione di uno stack. Questa funzione è abilitata se il modulo di servizio corrente opera correttamente e non si sono verificati errori nei moduli obbligatori precedenti.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti alle risorse di sistema.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
Il daemon di limitazione delle risorse rcapd regola il consumo della memoria fisica da parte dei processi eseguiti all'interno di progetti per i quali è stato definito un limite massimo di utilizzo delle risorse. Le utility associate forniscono i meccanismi per amministrare il daemon e riportare le relative statistiche.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Physical Memory Control Using the Resource Capping Daemon” nel manuale System Administration Guide: Resource Management and Network Services. Vedere inoltre le pagine man rcapstat(1), rcapadm(1M), project(4) e rcapd(1M).
L'accounting esteso è stato migliorato in Solaris 9 9/02 e ulteriormente rivisto in Solaris 9 4/03.
In Solaris 9 9/02, è ora possibile usare processi di accounting estesi unitamente ai moduli di accounting dei flussi per IPQoS. Per informazioni su IPQoS, vedere il manuale IPQoS Administration Guide.
Per informazioni sulla funzione di accounting esteso, vedere “Extended Accounting” nel manuale System Administration Guide: Resource Management and Network Services.
Nella versione Solaris 9 4/03 è disponibile un'interfaccia Perl per libexacct. Questa interfaccia permette di creare script Perl in grado di leggere i file prodotti dal framework exacct. È inoltre possibile creare script Perl che scrivano file exacct.
La nuova interfaccia è funzionalmente equivalente alla API C sottostante.
L'interfaccia Perl può essere utilizzata per registrare il consumo delle risorse del sistema a livello di attività o di processi. Oppure, tale consumo può essere registrato in base ai selettori specificati nel modulo IPQoS flowacct.
Per informazioni sull'interfaccia Perl per libexacct, vedere la sezione “Extended Accounting” in System Administration Guide: Resource Management and Network Services.
Vedere anche le seguenti pagine man:
Exacct( 3PERL)
Exacct::Catalog(3PERL)
Exacct::File(3PERL)
Exacct::Object(3PERL)
Exacct::Object::Group(3PERL)
Exacct::Object::Item(3PERL)
Kstat( 3PERL)
Project( 3PERL)
Task( 3PERL)
Per quanto riguarda i tool di sviluppo, Solaris include i seguenti miglioramenti introdotti in versioni precedenti di Solaris 9:
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/03.
La Programming Interfaces Guide contiene ora un capitolo che spiega le interfacce che interagiscono con i gruppi di località (lgroups). Queste interfacce possono essere utilizzate per consentire a un'applicazione di allocare in modo efficiente le risorse della CPU e della memoria. Tale capacità produce un miglioramento delle prestazioni su alcuni sistemi.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02. Per gli ultimi aggiornamenti, vedere la sezione “New Linker and Libraries Features and Updates” in Linker and Libraries Guide.
Solaris include nuove funzioni di modifica dei linker, ad esempio la compressione delle tabelle di stringhe, l'eliminazione delle sezioni non referenziate e la rilevazione delle dipendenze non referenziate. Per un elenco aggiornato delle funzioni del linker-editor introdotte nelle diverse versioni di Solaris, vedere la sezione “New Linker and Libraries Features and Updates” nel manuale Linker and Libraries Guide.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Le interfacce per smart card di Solaris rappresentano un insieme di interfacce pubbliche per i terminali di smart card. I produttori di terminali per smart card possono implementare queste interfacce in una libreria condivisa a livello utente per offrire il supporto dei loro dispositivi in Solaris. Le interfacce per terminali di smart card di Solaris sono basate su quelle disponibili nel framework Smartcard di Linux. È possibile eseguire il porting delle librerie di supporto da Linux a Solaris senza particolari difficoltà.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Le API Stack Check permettono di interagire in modo avanzato con i compilatori in grado di eseguire il controllo dello stack. Il supporto per il controllo degli stack è disponibile in ForteTM 7.0. Queste API sono utili nelle applicazioni che vengono compilate con il controllo degli stack abilitato e che gestiscono direttamente i propri stack o cercano di rilevarne gli overflow.
Gli sviluppatori che amministrano direttamente la propria libreria di thread devono usare l'interfaccia setustack per consentire ai consumatori della libreria di eseguire le compilazioni con il controllo degli stack abilitato.
Vedere le pagine man stack_getbounds(3C), stack_setbounds(3C), stack_inbounds(3C) e stack_violation(3C).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
La libreria libumem consente un'allocazione veloce e scalabile della memoria per le applicazioni a livello utente. Le funzioni di libumem permettono di eseguire il debugging delle perdite di memoria e di altre anomalie legate all'uso della memoria.
Il suo utilizzo è analogo a quello di un normale allocatore di ABI (Application Binary Interface), come ad esempio malloc(). Le applicazioni in modalità utente richiedono un numero arbitrario di byte di memoria. Restituiscono quindi un puntatore che viene caricato con l'indirizzo della memoria allocata.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man libumem(3LIB).
Vedere anche il white paper tecnico Solaris Memory Placement Optimization and Sun Fire Servers sul sito Web:
http://www.sun.com/servers/wp/docs/mpo_v7_CUSTOMER.pdf
Si tratta di una nuova funzione per la piattaforma SPARC inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02. In Solaris 9 12/03 questa funzione è disponibile anche per la piattaforma x86. Per maggiori informazioni, vedere Integrazione di Sun ONE Application Server.
Sun ONE Message Queue è una nuova funzione per la piattaforma SPARC introdotta in Solaris 9 12/02. In Solaris 9 8/03, Sun ONE Message Queue è disponibile anche per le piattaforme x86.
Solaris 9 12/02 supporta le applicazioni di messaging JMS (Java Messaging Service). Queste applicazioni sono basate su Sun ONE Message Queue, un provider JMS. Per maggiori informazioni, vedere Sun ONE Message Queue.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Questa versione di Solaris include nuove estensioni della funzione crypt() e introduce la funzione crypt_gensalt(). Queste modifiche consentono agli amministratori di cambiare l'algoritmo usato per oscurare le password di login UNIX degli utenti.
Sono inclusi moduli per MD5 e Blowfish. I moduli MD5 si trovano in crypt_sunmd5 e crypt_bsdmd5. Il modulo Blowfish si trova in crypt_bsdbf.
Gli sviluppatori possono creare nuovi moduli per algoritmi di oscuramento delle password alternativi. Per lo sviluppo delle applicazioni, è necessario usare la funzione crypt_gensalt() anziché generare manualmente la stringa salt da passare alla funzione crypt().
I moduli per gli algoritmi alternativi sono specificati nel file crypt.conf(4). Il campo module_path specifica il percorso dell'oggetto della libreria condivisa che implementa le due funzioni richieste:
crypt_gensalt_impl() – Genera la stringa salt
crypt_genhash_impl() – Genera la password cifrata
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man crypt(3C) e policy.conf (4).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
La funzione madvise() permette al kernel di ottimizzare l'accesso a un'area di memoria definita dall'utente. Questa versione di Solaris include tre nuovi flag per la funzione madvise():
MADV_ACCESS_LWP – Assegna una priorità specifica per l'allocazione delle risorse LWP (lightweight process)
MADV_ACCESS_MANY – Specifica un ambito di indirizzi usato in modo intensivo dai processi del sistema
MADV_ACCESS_DEFAULT – Ripristina le impostazioni predefinite per l'accesso all'ambito di indirizzi
Per maggiori informazioni sulla funzione madvise(), vedere la pagina man madvise( 3C).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
Il framework Solaris Smartcard include ora le API di middleware a basso livello. Queste API possono essere usate per l'interscambio di dati con una smart card usando un lettore di smart card. Le API possono essere usate nelle piattaforme dei sistemi Sun BladeTM e Sun RayTM. Le applicazioni scritte in linguaggio C o Java possono usare queste interfacce.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man libsmartcard( 3LIB) e la documentazione JavaDocs in /usr/share/javadoc/smartcard.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti a livello di prestazioni:
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Il logging UFS permette un riavvio del sistema più veloce. Poiché le transazioni dei file system sono già memorizzate, il controllo del file system non è richiesto se il file system è già coerente.
Inoltre, le prestazioni del logging UFS sono superiori a quelle dei file system senza logging in questa versione di Solaris. I risultati del benchmark Standard Performance Evaluation Corporation system file server (SPECsfs) mostrano che le prestazioni dei file system attivati via NFS con il logging abilitato equivalgono a quelle dei file system senza logging UFS. In alcune configurazioni basate sugli I/O, i file system UFS con il logging abilitato superano le prestazioni dei file system UFS senza logging di circa il 25%. In altri test, le prestazioni dei file system con il logging UFS abilitato risultano di 12 volte superiori rispetto a quelle dei file system senza logging.
Per informazioni su come abilitare il logging sui file system UFS, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration o la pagina man mount_ufs(1M).
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
Il dispatcher di Solaris e il sottosistema della memoria virtuale sono stati migliorati per ottimizzare il tempo richiesto dalle applicazioni per accedere alla memoria. Questo miglioramento può aumentare automaticamente le prestazioni di varie applicazioni. Attualmente, la funzione è implementata per supportare piattaforme specifiche come i sistemi Sun FireTM 3800–6800, i sistemi Sun Fire 12K e Sun Fire 15K.
Vedere anche il white paper tecnico Solaris Memory Placement Optimization and Sun Fire Servers sul sito Web:
http://www.sun.com/servers/wp/docs/mpo_v7_CUSTOMER.pdf
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 9/02.
Viene ora fornito un supporto delle pagine di grandi dimensioni per DISM (Dynamic Intimate Shared Memory). Questo tipo di supporto può migliorare le prestazioni delle applicazioni che sono in grado di ridimensionare in modo dinamico la memoria condivisa.
Per altre informazioni su DISM, vedere Miglioramenti delle prestazioni.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti alle funzioni del browser.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Il browser NetscapeTM 7.0 integra funzioni per la navigazione sul Web, la comunicazione con i colleghi, la partecipazione a gruppi di discussione e la creazione di pagine Web dinamiche. Netscape 7.0 include le seguenti funzioni.
Strumenti di navigazione veloci ed efficienti
Nuove funzionalità integrate per la posta e i messaggi istantanei
Funzioni di ricerca più veloci e razionali
Una maggiore protezione della privacy
Funzionalità aziendali
Netscape 7.0 include le seguenti caratteristiche principali.
Il supporto per Internet è fornito dalle seguenti applicazioni.
Netscape NavigatorTM
Netscape Mail
Netscape Instant Messenger
Netscape Composer
Netscape Address Book
Altre utility e plug-in
Supporto degli standard di settore più recenti, tra cui le tecnologie Java, IPv6, P3P (Platform for Privacy Preferences Project), XML, CSS1 (Cascading Style Sheets livello 1) e DOM (Data Output Messaging) – Permette la creazione di una nuova classe di applicazioni Web.
My Sidebar (Barra personale) – Consente agli utenti di consultare una serie di informazioni importanti, ad esempio notizie e portafogli di titoli, di visualizzare gli elenchi di amici e di accedere alle aste.
Funzioni di ricerca integrate pienamente personalizzate – Consentono un accesso più rapido alle informazioni ed eliminano i tempi di attesa legati al caricamento delle pagine o all'apertura dei frame.
Integrazione dei messaggi istantanei con le funzioni di navigazione e la posta – Migliora la produttività e semplifica le comunicazioni con amici e colleghi.
Temi – Permettono agli utenti di aggiungere un tocco personale ai browser. In questo modo i siti Web e le singole aziende possono creare browser personalizzati in base alle necessità dei clienti.
Architettura modulare flessibile – Migliora l'esperienza Web degli utenti e aumenta la produttività.
Supporto globale per l'inglese, le lingue europee e asiatiche.
Tecnologia Java integrata – Consente un accesso trasparente alle applicazioni basate su browser su qualunque piattaforma.
Per maggiori informazioni su Netscape 7.0, vedere il seguente sito Web:
http://www.sun.com/software/solaris/netscape
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02. Solaris 9 4/03 include Netscape 7.0. Vedere Netscape 7.0.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti al desktop.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
GNOME 2.0 è un desktop avanzato e intuitivo per Solaris. GNOME 2.0 offre un'alternativa al Common Desktop Environment (CDE) che è sempre stato incluso nelle ultime versioni di Solaris.
GNOME 2.0 è un ambiente di facile impiego che consente agli utenti di interagire facilmente con le applicazioni e i documenti sul desktop. Il desktop GNOME 2.0 offre:
Un gestore di file avanzato.
Un ampio sistema di guida in linea
Utility e accessori per il software
Pannelli per l'avvio delle applicazioni e la gestione delle finestre e la possibilità di utilizzare più spazi di lavoro
Il desktop GNOME 2.0 include inoltre alcuni componenti importanti:
Nautilus è una gestione di file avanzata che permette di organizzare e ricercare applicazioni e documenti. Nautilus permette inoltre di visualizzare il contenuto dei documenti di testo e dei file grafici direttamente nella gestione di file.
Il pannello dei menu del desktop contiene:
Pulsanti di avvio delle applicazioni
Menu di sistema
Pannelli secondari
Applet
I pannelli offrono un metodo rapido per avviare le applicazioni e visualizzare lo stato del sistema. È possibile creare un numero illimitato di pannelli.
Le applicazioni consentono di eseguire una vasta gamma di operazioni. Le applicazioni di GNOME 2.0 includono:
Editor di testo
Calcolatrice
Mappa caratteri
Visualizzatore immagini
Visualizzatore PostScriptTM o PDF
Media Player
Registratore
Misurazione prestazioni
Gestione stampa
Terminale
Le applet sono utility che vengono eseguite in un pannello. Le applet di GNOME 2.0 includono:
Orologio
Controllo posta
Lettore CD
Controllo volume
Insieme caratteri
Riga di comando
Cambia tastiera
Elenco finestre
Selettore aree di lavoro
Per maggiori informazioni sul desktop GNOME 2.0, vedere la GNOME 2.0 Desktop Collection. Per maggiori informazioni su questa collezione, vedere Documentazione nuova e rivista in Solaris 9 8/03.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti al sistema X11.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Il programma Xscreensaver blocca lo schermo del monitor dopo un periodo di inattività per impedire ad altri di accedere alla sessione del sistema in corso. Xscreensaver supporta una serie di animazioni che possono essere attivate mentre lo schermo è bloccato. Questo programma viene usato dal desktop GNOME 2.0.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
XEvIE è un'interfaccia a basso livello che intercetta tutti gli eventi della tastiera e del mouse per consentirne la lettura, l'utilizzo o la modifica. Questa estensione X permette una migliore integrazione delle tecnologie di accesso facilitato, incluse quelle utilizzate nel desktop GNOME 2.0.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
FreeType 2.1.x è una libreria open source che offre una semplice API (Application Programming Interface). Questa API può accedere al contenuto dei font in modo uniforme, indipendentemente dal formato dei file. Consente anche di usare alcune API di formati specifici per accedere a dati speciali nel file dei font.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
Il nuovo schermo virtuale Xserver fornisce funzionalità di accesso facilitato per il desktop GNOME 2.0 in Solaris. Tali funzionalità consentono di utilizzare prodotti software di ingrandimento delle immagini presentate sullo schermo su sistemi dotati di un solo frame buffer.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
La nuova funzione Xrender migliora le prestazioni di alcune applicazioni eseguite in Solaris, ad esempio della suite StarOffice. La funzione Xrender conferisce un aspetto moderno a queste applicazioni. Xrender utilizza un meccanismo di elaborazione a livello hardware per gli effetti di alpha-blending e di trasparenza.
Rispetto alle versioni precedenti di Solaris 9, sono stati apportati i seguenti miglioramenti in relazione al freeware.
Per i termini di licenza, le condizioni di attribuzione e il copyright di questi pacchetti freeware, vedere il percorso indicato nelle relative descrizioni. Se Solaris non è stato installato nella posizione predefinita, modificare di conseguenza il percorso per l'accesso ai file.
Per un elenco del freeware incluso in Solaris 9, vedere Freeware.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 8/03.
Il pacchetto freeware Ghostscript 7.05 è incluso in Solaris. Ghostscript 7.05 legge i file PostScript e PDF e li visualizza sullo schermo o li converte in un formato utilizzabile da una vasta gamma di stampanti. Vedere la pagina man gs(1) in /usr/sfw/share/man.
Per visualizzare i termini di licenza, le attribuzioni e le note di copyright per Ghostscript, usare il percorso /usr/sfw/share/src/<nome_freeware>.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 4/03.
Solaris 9 4/03 comprende i seguenti pacchetti freeware aggiuntivi:
libxml2 2.4.16 – Pacchetto standard per la creazione di documenti o dati strutturati basati su tag
libxslt 1.0.19 – Linguaggio XML per la definizione delle trasformazioni per XML
Per i termini di licenza, di attribuzione e il copyright per questi pacchetti, vedere i file nel percorso /usr/share/src/<nome freeware>.
Questa funzione è stata inclusa per la prima volta in Solaris 9 12/02.
In Solaris è incluso il seguente nuovo pacchetto freeware: ANT 1.4.1 – Il tool di build Jakarta ANT basato su Java e XML
Per i termini di licenza, di attribuzione e il copyright per ANT, vedere i file nel percorso /usr/sfw/share/src/<nome freeware>.