È possibile creare un archivio dal sistema master o creare un archivio differenziale dalle due immagini del sistema. L'archivio differenziale installa solo le differenze tra le due immagini.
Una volta installato il sistema master, la fase successiva del processo di installazione Solaris Flash è la creazione di un archivio Solaris Flash. I file presenti sul sistema master vengono copiati nell'archivio Solaris Flash insieme a varie informazioni di identificazione. La creazione dell'archivio Solaris Flash può essere eseguita con il sistema in modalità multiutente o monoutente. È anche possibile creare un archivio Solaris Flash dopo avere avviato il sistema in uno dei seguenti modi:
Dal DVD di Solaris
Dal CD Solaris Software 1 of 2
Da un'immagine del Solaris e del CD Solaris Languages
Per aggiornare un sistema clone, è possibile creare un archivio differenziale che contenga solo le differenze tra l'immagine del sistema master originale e quella del sistema master aggiornato. Una delle immagini può essere quella del sistema che esegue il software originale installato sul clone, oppure una copia salvata dell'immagine master originale. Questa immagine può essere aggiornata con le modifiche desiderate. Occorre quindi accedere a un'altra immagine da usare come termine di confronto. Le differenze tra queste due immagini genereranno l'archivio differenziale. Per installare l'archivio differenziale Solaris Flash è possibile usare il metodo JumpStart personalizzato. In alternativa, è possibile usare Solaris Live Upgrade per installare l'archivio differenziale in un ambiente di boot inattivo. Quando si aggiorna un sistema clone con un archivio differenziale, vengono modificati solo i file del sistema clone contenuti nell'archivio differenziale. È anche possibile usare uno o più script per personalizzare l'archivio prima o dopo l'installazione, in particolare quando occorre eseguire una riconfigurazione.
È consigliabile salvare un'immagine master originale dopo l'installazione iniziale, in modo che sia disponibile per l'uso degli altri qui descritti.
Un ambiente di boot Solaris Live Upgrade attivato su una directory che utilizzi il comando lumount. Per una descrizione dell'ambiente di boot Solaris Live Upgrade, vedere il Capitolo 33.
Un sistema clone attivato via NFS con autorizzazioni di root.
Un backup del sistema da ripristinare con il comando ufsdump.
Per istruzioni dettagliate, vedere Creazione di un archivio differenziale Solaris Flash con un'immagine master aggiornata.
Quando si crea un archivio Solaris Flash, è possibile escludere alcuni file e directory da copiare dal sistema master. Se si esclude una directory, è tuttavia possibile ripristinare file o sottodirectory specifiche incluse in quella directory. Ad esempio, è possibile creare un archivio che escluda tutti i file e le directory contenuti in /a/aa/bb/c. Il contenuto della sottodirectory bb potrebbe tuttavia essere incluso. In questo caso, l'archivio comprenderebbe solo il contenuto della sottodirectory bb.
Le opzioni di esclusione dei file del comando flar create devono essere usate con attenzione. Se si escludono una o più directory, è possibile che altre di cui non ci si è accorti vengano lasciate nell'archivio, ad esempio i file di configurazione del sistema. In questo caso, il sistema si verrebbe a trovare in uno stato incoerente e l'installazione non verrebbe eseguita. L'opzione di esclusione dovrebbe essere usata preferibilmente per dati che possano essere facilmente rimossi senza compromettere lo stato del sistema, ad esempio i file di dati di grandi dimensioni.
La tabella seguente elenca le opzioni del comando flar create che permettono di escludere i file e le directory desiderate e di ripristinare specifici file e sottodirectory.
Metodo di designazione |
Opzioni di esclusione |
Opzioni di inclusione |
---|---|---|
Specificare il nome della directory o del file |
-x dir/file_esclusi |
-y dir/file_inclusi |
Usare un file che contiene un elenco |
-X file_elenco -z file_elenco |
-f file_elenco -z file_elenco |
Per una descrizione di queste opzioni, vedere la Tabella 23–7.
Alcuni esempi di personalizzazione degli archivi sono contenuti in Esempi — Creazione di un archivio per un'installazione iniziale.
Dopo avere installato il software sul sistema master, è possibile eseguire script speciali durante la creazione, l'installazione, la fase postinstallazione e il primo reboot. Questi script permettono di eseguire le seguenti operazioni:
Configurare le applicazioni sui sistemi clone. È possibile usare uno script JumpStart personalizzato per alcune configurazioni poco complesse. Per le configurazioni più sofisticate, può essere necessaria una speciale elaborazione dei file di configurazione sul sistema master o su quello clone (in quest'ultimo caso prima o dopo l'installazione).
Proteggere le personalizzazioni locali sui sistemi clone. Gli script locali da eseguire prima e dopo l'installazione risiedono sul sistema clone e impediscono che le personalizzazioni locali vengano sovrascritte dal software Solaris Flash.
Identificare dati non clonabili legati all'host che permettano di rendere indipendente l'host dell'archivio. L'indipendenza dell'host può essere ottenuta modificando tali dati oppure escludendoli dall'archivio. Un file di log è un esempio di dati dipendenti dall'host.
Verificare l'integrità del software nell'archivio durante la creazione.
Verificare l'installazione eseguita sul sistema clone
Quando si creano script diversi dallo script di reboot, seguire le indicazioni qui riportate per evitare che lo script danneggi l'ambiente operativo o produca altri effetti indesiderati sul sistema. Queste indicazioni permettono l'uso di Solaris Live Upgrade, che crea un nuovo ambiente di boot per l'installazione dell'ambiente operativo. Il nuovo ambiente di boot può essere installato con un archivio senza interrompere l'esecuzione del sistema in uso.
Queste direttive non si riferiscono agli script di reboot, che hanno la possibilità di eseguire daemon o di apportare altri tipi di modifiche al file system radice (/).
Gli script non devono interferire con il sistema correntemente in uso. L'ambiente operativo corrente non deve essere necessariamente quello utilizzato durante l'installazione dell'archivio Solaris Flash.
Gli script non devono avviare o arrestare i processi daemon.
Gli script non devono dipendere dall'output di comandi quali ps, truss o uname, che dipendono dall'ambiente operativo. Questi comandi restituiscono informazioni sul sistema correntemente in uso.
Gli script non devono inviare segnali né interferire in altro modo con i processi in corso.
Gli script possono usare i comandi UNIX standard che facilitano la scrittura di script per le shell, ad esempio expr, cp e ls.
Per una descrizione generale di Solaris Live Upgrade, vedere il Capitolo 33.
Gli archivi Solaris Flash contengono le seguenti sezioni. Alcune sezioni possono essere usate per identificare e personalizzare l'archivio e per visualizzare informazioni di stato sull'installazione. Per una descrizione più approfondita delle diverse sezioni, vedere il Capitolo 23.
Tabella 20–1 Sezioni degli archivi Flash
Nome della sezione |
Solo informativa |
Descrizione |
---|---|---|
Cookie dell'archivio |
X |
La prima sezione contiene un cookie che identifica il file come archivio Solaris Flash. |
Identificazione dell'archivio |
|
La seconda sezione contiene le parole chiave con i relativi valori che forniscono informazioni di identificazione sull'archivio. Alcune informazioni di identificazione vengono fornite dal software dell'archivio. Altre informazioni di identificazione specifiche possono essere aggiunte usando le opzioni del comando flar create. |
Definita dall'utente |
|
Questa sezione segue la sezione di identificazione. Queste sezioni possono essere definite e inserite per personalizzare l'archivio. L'archivio Solaris Flash non elabora le sezioni inserite dall'utente. Ad esempio, questa sezione potrebbe contenere una descrizione dell'archivio oppure uno script che controlli l'integrità di un'applicazione. |
Manifesto |
X |
Questa sezione viene prodotta per un archivio differenziale Solaris Flash e usata per verificare un sistema clone. La sezione manifesto elenca i file del sistema che devono essere mantenuti, aggiunti o eliminati dal sistema clone. Questa sezione è solo informativa, elenca i file in un formato interno e non può essere usata per la creazione di script. |
Predeployment, postdeployment, reboot |
X |
Questa sezione contiene informazioni interne che vengono usate dal software flash prima e dopo l'installazione di un'immagine dell'ambiente operativo. In questa sezione è possibile includere gli script desiderati. |
Riepilogo |
|
Questa sezione contiene messaggi relativi alla creazione dell'archivio. Registra inoltre le attività degli script di predeployment e postdeployment. Ad esempio, è possibile visualizzare in questa sezione il buon esito dell'installazione scrivendo uno script che invii l'output a questa sezione. |
File dell'archivio |
X |
Questa sezione contiene i file che sono stati raccolti dal sistema master. |
Durante la creazione dell'archivio, lo stato del sistema dovrebbe mantenersi il più possibile statico.
L'archivio dovrebbe essere creato dopo l'installazione del software sul sistema master e prima della configurazione del software. Ad esempio, Solaris Volume Manager memorizza alcuni metadati al di fuori del file system. Se si dispone di un disco di boot incapsulato e in mirroring, la creazione dell'archivio non è possibile. Poiché la creazione dell'archivio non accede ai metadati al di fuori del file system, l'archivio deve essere creato prima della configurazione.
Dopo aver creato l'archivio Solaris Flash, è possibile memorizzarlo sul disco rigido del sistema master o su un nastro. Una volta salvato, l'archivio può essere copiato su qualunque file system o supporto.
Sul server NFS (Network File System)
Sul server HTTP o HTTPS
Sul server FTP
Su nastro
Su un CD o un DVD
Su dischetti
Sul disco locale del sistema clone da installare
Quando si crea l'archivio Solaris Flash, è possibile specificare che venga salvato in forma compressa usando l'utility compress(1). Un archivio compresso richiede meno spazio sul disco e crea minore traffico durante la sua installazione via rete.