Guida all'installazione di Solaris 9 9/04

Capitolo 7 Preconfigurazione delle informazioni sul sistema (procedure)

In questo capitolo viene spiegato come preconfigurare le informazioni sul sistema. La preconfigurazione evita che le informazioni così specificate vengano richieste durante l'installazione dell'ambiente operativo Solaris. Viene inoltre spiegato come preconfigurare le informazioni riguardanti la Gestione consumiTM. Il capitolo è suddiviso nelle seguenti sezioni:

Vantaggi della preconfigurazione delle informazioni sul sistema

Tutti i metodi di installazione richiedono varie informazioni sulla configurazione del sistema, ad esempio le periferiche collegate, il nome host, l'indirizzo IP (Internet Protocol) e il servizio di denominazione. Queste informazioni, prima di essere richieste all'utente, vengono ricercate nel file sysidcfg e quindi nei database del servizio di denominazione.

Se il programma Solaris Web Start, il programma suninstall di Solaris o il programma di installazione JumpStart personalizzato rilevano la presenza delle informazioni preconfigurate, queste non vengono richieste all'utente. Ad esempio, si supponga di dover installare molti sistemi e di voler evitare che il fuso orario venga richiesto per ognuno durante l'installazione di Solaris 9. È possibile specificare il fuso orario nel file sysidcfg o nei database del servizio di denominazione. Durante l'installazione di Solaris 9, le informazioni sul fuso orario non verranno richieste.

Metodi per preconfigurare le informazioni sul sistema

Per preconfigurare le informazioni sul sistema sono disponibili due metodi. È possibile aggiungere le informazioni di configurazione:

Se il sito usa DHCP, è inoltre possibile preconfigurare alcune informazioni di sistema nel server DHCP del sito. Per maggiori informazioni sull'uso di un server DHCP per preconfigurare le informazioni di sistema, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (attività).

Utilizzare la tabella seguente per determinare se utilizzare un file sysidcfg o un database di servizi di denominazione per preconfigurare le informazioni di configurazione del sistema.

Tabella 7–1 Metodi per preconfigurare le informazioni sul sistema

Informazione preconfigurabile 

Preconfigurabile con il file sysidcfg?

Preconfigurabile con il servizio di denominazione?

Servizio di denominazione 

Sì 

Sì 

Nome del dominio 

Sì 

No 

Name server 

Sì 

No 

Interfaccia di rete 

Sì 

No 

Nome host 

Sì 

Poiché questa informazione riguarda un singolo sistema, è preferibile modificare il servizio di denominazione anziché creare un file sysidcfg differente per ogni sistema.

Sì 

Indirizzo IP (Internet Protocol) 

Sì 

Poiché questa informazione riguarda un singolo sistema, è preferibile modificare il servizio di denominazione anziché creare un file sysidcfg differente per ogni sistema.

Sì 

Maschera di rete 

Sì 

No 

DHCP 

Sì 

No 

IPv6 

Sì 

No 

Router predefinito 

Sì 

No 

Password di root 

Sì 

No 

Criteri di sicurezza 

Sì 

No 

Lingua (versione locale) in cui visualizzare il programma di installazione e il desktop 

Sì 

Sì, se NIS o NIS+ 

No, se DNS o LDAP 

Tipo di terminale 

Sì 

No 

Fuso orario 

Sì 

Sì 

Data e ora 

Sì 

Sì 

Proxy Web 

No 

Queste informazioni possono essere configurate durante l'installazione Solaris Web Start, ma non attraverso il file sysidcfg o il servizio di denominazione.

No 

x86: Tipo di monitor 

Sì 

No 

x86: Lingua e layout della tastiera 

Sì 

No 

x86: Scheda grafica, profondità dei colori, risoluzione e dimensione dello schermo 

Sì 

No 

x86: Dispositivo di puntamento, numero di pulsanti, livello IRQ 

Sì 

No 

SPARC: Gestione consumi (spegnimento automatico) 

Non è possibile preconfigurare la Gestione consumi tramite il file sysidcfg o il servizio di denominazione. Per maggiori dettagli, vedere SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi.

No 

No 

Preconfigurazione con il file sysidcfg

Il file sysidcfg permette di specificare una serie di parole chiave con cui preconfigurare il sistema. Le parole chiave sono descritte in Parole chiave del file sysidcfg.

Occorre creare un file sysidcfg diverso per ogni sistema che richiede una configurazione differente. È invece possibile usare lo stesso file sysidcfg per preconfigurare le informazioni comuni a tutti i sistemi, ad esempio il fuso orario. Tuttavia, se si desidera preconfigurare una password di root differente per ognuno di questi sistemi, occorrerà creare un file sysidcfg diverso per ognuno.

Il file sysidcfg può essere collocato:


Nota –

Se si desidera eseguire un'installazione JumpStart personalizzata usando un file sysidcfg residente su un dischetto, occorre salvare il file sysidcfg sul dischetto del profilo. Per creare un dischetto con il profilo del sistema, vedere Creazione di un dischetto dei profili per sistemi standalone.


È possibile collocare un solo file sysidcfg in una determinata directory o dischetto. Se occorre creare più file sysidcfg, è necessario salvarli in directory o su dischetti differenti.

Regole di sintassi per il file sysidcfg

Il file sysidcfg accetta due tipi di parole chiave: dipendenti e indipendenti. Le parole chiave dipendenti sono uniche solo all'interno di una parola chiave indipendente. La loro esistenza dipende dalla parola chiave indipendente a cui sono associate.

In questo esempio, name_service è la parola chiave indipendente, mentre domain_name e name_server sono le parole chiave dipendenti:

name_service=NIS {domain_name=orione.centrale.esempio.it
name_server=condor(192.168.112.3)}

Regola di sintassi 

Esempio 

Le parole chiave indipendenti possono comparire in qualunque ordine. 

pointer=MS-S
display=ati {size=15-inch}

Nelle parole chiave, non c'è differenza tra maiuscole e minuscole. 

TIMEZONE=US/Central
terminal=sun-cmd

Le parole chiave dipendenti devono essere racchiuse tra parentesi graffe ({}) per essere associate alla relativa parola chiave indipendente. 

name_service=NIS 
   {domain_name=orione.centrale.esempio.it
    name_server=condor(192.168.112.3)}

Opzionalmente, i valori possono essere racchiusi tra virgolette singole (') o doppie (“). 

network_interface='none'

Per tutte le parole chiave, fatta eccezione per network_interface, è ammessa una sola istanza della parola chiave. Se la stessa parola chiave viene specificata più volte, viene usata solo la prima istanza.

name_service=NIS
name_service=DNS

Parole chiave del file sysidcfg

La Tabella 7–2 elenca le parole chiave da usare per configurare le informazioni di sistema nel file sysidcfg.

Tabella 7–2 Parole chiave accettate dal file sysidcfg

Informazioni di configurazione 

Parola chiave 

Servizio di denominazione, nome del dominio, name server 

Parola chiave name_service

Interfaccia di rete, nome host, indirizzo IP (Internet Protocol), maschera di rete, DHCP, IPv6 

La parola chiave network_interface

Password di root 

Parola chiave root_password

Criteri di sicurezza 

Parola chiave security_policy

Lingua in cui visualizzare il programma di installazione e il desktop 

Parola chiave system_locale

Tipo di terminale 

Parola chiave terminal

Fuso orario 

Parola chiave timezone

Data e ora 

Parola chiave timeserver

x86: Tipo di monitor 

x86: Parola chiave monitor

x86: Lingua e layout della tastiera 

x86: Parola chiave keyboard

x86: Scheda grafica, profondità dei colori, risoluzione e dimensione dello schermo 

x86: Parola chiave display

x86: Dispositivo di puntamento, numero di pulsanti, livello IRQ 

x86: Parola chiave pointer

Le sezioni seguenti descrivono le parole chiave che è possibile usare nel file sysidcfg.

Parola chiave name_service

È possibile utilizzare la parola chiave name_service per configurare il servizio di denominazione, il nome del dominio e il name server del sistema. L'esempio seguente mostra la sintassi generale della parola chiave name_service.


name_service=serv_denom {domain_name=nome-dominio 
                                 name_server=name-server
                                 par_chiave_opzionale=valore}

Scegliere un solo valore per name_service. Includere tutte le parole chiave domain_name, name_server o nessuna; includere le parole chiave opzionali, come appropriato. Se non viene usata nessuna delle parole chiave, omettere le parentesi graffe {}.

Le sezioni seguenti descrivono la sintassi della parola chiave per configurare il sistema per l'utilizzo di un determinato servizio di denominazione.

Sintassi NIS per la parola chiave name_service

Usare la seguente sintassi per configurare il sistema per l'utilizzo del servizio di denominazione NIS.


name_service=NIS {domain_name=nome-dominio 
                   name_server=nomehost(indirizzo-ip)}
nome-dominio

Specifica il nome del dominio

nomehost

Specifica il nome dell'host del name server

indirizzo-ip

Specifica l'indirizzo IP del name server


Esempio 7–1 Specifica di un server NIS con la parola chiave name_service

L'esempio seguente specifica un server NIS con il nome di dominio ovest.esempio.it. Il nome host del server è timbro e il suo indirizzo IP è 192.168.2.1.


name_service=NIS {domain_name=ovest.esempio.it 
                  name_server=timbro(192.168.2.1)}

Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione NIS, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

Sintassi NIS+ per la parola chiave name_service

Usare la seguente sintassi per configurare il sistema per l'utilizzo del servizio di denominazione NIS+.


name_service=NIS+ {domain_name=nome-dominio 
                   name_server=nomehost(indirizzo-ip)}
nome-dominio

Specifica il nome del dominio

nomehost

Specifica il nome dell'host del name server

indirizzo-ip

Specifica l'indirizzo IP del name server


Esempio 7–2 Specifica di un server NIS+ con la parola chiave name_service

L'esempio seguente specifica un server NIS+ con il nome di dominio ovest.esempio.it. Il nome host del server è timbro e il suo indirizzo IP è 192.168.2.1.


name_service=NIS+ {domain_name=ovest.esempio.it 
                  name_server=timbro(192.168.2.1)}

Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione NIS+, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (FNS and NIS+).

Sintassi DNS per la parola chiave name_service

Usare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'utilizzo di DNS.


name_service=DNS {domain_name=nome-dominio 
                  name_server=indirizzo-ip,indirizzo-ip,indirizzo-ip
                  search=nome-dominio,nome-dominio,nome-dominio,
                  nome-dominio,nome-dominio,nome-dominio} 
domain_name=nome-dominio

Specifica il nome del dominio

name_server=indirizzo-ip

Specifica l'indirizzo IP del server DNS È possibile specificare fino a tre indirizzi IP come valori per la parola chiave name_server.

search=nome-dominio

(Opzionale) Specifica altri domini su cui ricercare le informazioni del servizio di denominazione. È possibile specificare fino a un massimo di sei nomi di dominio per le ricerche. La lunghezza totale di ogni voce di ricerca non deve superare i 250 caratteri.


Esempio 7–3 Specifica di un server DNS con la parola chiave name_service

L'esempio seguente specifica un server DNS con il nome di dominio ovest.esempio.it. Gli indirizzi IP del server sono 10.0.1.10 e 10.0.1.20. esempio.it e est.esempio.it sono inclusi come domini aggiuntivi su cui ricercare le informazioni del servizio di denominazione.


name_service=DNS {domain_name=ovest.esempio.it 
                  name_server=10.0.1.10,10.0.1.20 
                  search=esempio.it,est.esempio.it}

Per maggiori informazioni sul servizio di denominazione DNS, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

Sintassi LDAP per la parola chiave name_service

Usare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'utilizzo di LDAP.


name_service=LDAP {domain_name=nome_dominio
                   profile=nome_profilo profile_server=indirizzo_ip 
                   proxy_dn="nd_bind_proxy" proxy_password=password}
nome_dominio

Specifica il nome del dominio del server LDAP.

nome_profilo

Specifica il nome del profilo LDAP da utilizzare per configurare il sistema.

indirizzo_ip

Specifica l'indirizzo IP del server del profilo LDAP.

nd_bind_proxy

(Opzionale) Specifica il nome distinto del bind al proxy. Il valore di nd_bind_proxy deve essere racchiuso tra virgolette doppie.

password

(Opzionale) Specifica la password del proxy del client.


Esempio 7–4 Specifica di un server LDAP con la parola chiave name_service

L'esempio seguente specifica un server LDAP con le seguenti informazioni di configurazione.


name_service=LDAP {domain_name=ovest.esempio.it 
                   profile=base 
                   profile_server=172.221.2.1 
                   proxy_dn="cn=proxyagent,ou=profile,
                   dc=ovest,dc=esempio,dc=it" 
                   proxy_password=password}

Per maggiori informazioni sull'utilizzo di LDAP, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

La parola chiave network_interface

Usare la parola chiave network_interface per eseguire le seguenti attività.

Le sezioni seguenti descrivono l'utilizzo della parola chiave network_interface per configurare le interfacce del sistema.

Sintassi per i sistemi non in rete

Per disabilitare le funzioni di rete del sistema, impostare il valore di network_interface su none. Ad esempio:


network_interface=none

Sintassi per la configurazione di una singola interfaccia

La parola chiave network_interface può essere usata per configurare una singola interfaccia nei modi seguenti.


Esempio 7–5 Configurazione di una singola interfaccia con DHCP e la parola chiave network_interface

L'esempio seguente indica al programma di installazione di usare DHCP per configurare l'interfaccia di rete eri0. Il supporto per IPv6 non è abilitato.


network_interface=eri0 {dhcp protocol_ipv6=no}


Esempio 7–6 Configurazione di una singola interfaccia specificando le informazioni di configurazione con la parola chiave network_interface

L'esempio seguente configura l'interfaccia eri0 con le seguenti impostazioni.


network_interface=eri0 {hostname=host1 ip_address=172.31.88.100
                        netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no}

Sintassi per la configurazione di più interfacce

Nel file sysidcfg è possibile configurare più di un'interfaccia. Per ogni interfaccia da configurare, includere una voce network_interface nel file sysidcfg.

La parola chiave network_interface può essere usata per configurare più interfacce nei modi seguenti.

Nello stesso file sysidcfg, è possibile indicare l'utilizzo di DHCP per configurare determinate interfacce e specificare invece le informazioni di configurazione per altre.


Esempio 7–7 Configurazione di più interfacce con la parola chiave network_interface

Nell'esempio qui riportato, le interfacce di rete eri0 e eri1 sono configurate nel modo seguente.


network_interface=eri0 {dhcp protocol_ipv6=no}
network_interface=eri1 {primary hostname=host1 
                        ip_address=172.31.88.100
                        netmask=255.255.255.0 
                        protocol_ipv6=no}

Parola chiave root_password

È possibile specificare la password di root del sistema nel file sysidcfg. Per specificare la password di root, usare la parola chiave root_password con la seguente sintassi.


root_password=password-cifrata

password-cifrata è la password cifrata come appare nel file /etc/shadow.

Parola chiave security_policy

La parola chiave security_policy può essere utilizzata nel file sysidcfg per configurare il sistema per l'utilizzo del protocollo di autenticazione di rete Kerberos . Per configurare il sistema per l'utilizzo di Kerberos, usare la seguente sintassi.


security_policy=kerberos {default_realm=NDPQ 
                          admin_server=NDPQ kdc=NDPQ1, NDPQ2, NDPQ3}

NDPQ specifica il nome di dominio pienamente qualificato del settore predefinito di Kerberos, il server di amministrazione, o il KDC (Key Distribution Center). È necessario specificare un minimo di uno e un massimo di tre KDC.

Se non si intende impostare i criteri di sicurezza del sistema, impostare security_policy=NONE.

Per maggiori informazioni sul protocollo di autenticazione di rete Kerberos, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services.


Esempio 7–8 Configurazione del sistema per l'utilizzo di Kerberos con la parola chiave security_policy

L'esempio seguente configura il sistema per l'utilizzo di Kerberos con le seguenti informazioni.


security_policy=kerberos 
                {default_realm=esempio.IT 
                 admin_server=krbadmin.esempio.IT 
                 kdc=kdc1.esempio.IT, 
                 kdc2.esempio.IT}

Parola chiave system_locale

La parola chiave system_locale permette di specificare la lingua con cui visualizzare il programma di installazione e il desktop. Usare la seguente sintassi per specificare una versione locale.


system_locale=versione_locale

versione_locale specifica la lingua che il sistema deve utilizzare per visualizzare le finestre e le schermate di installazione. Per un elenco dei valori ammessi per le versioni locali, vedere la directory /usr/lib/locale o l'Appendice D.

Parola chiave terminal

La parola chiave terminal permette di impostare il tipo di terminale del sistema. Usare la sintassi seguente per specificare il tipo di terminale.


terminal=tipo_terminale

tipo_terminale specifica il tipo di terminale del sistema. Per un elenco dei valori ammessi per il terminale, vedere le sottodirectory di /usr/share/lib/terminfo.

Parola chiave timezone

Il fuso orario del sistema può essere impostato con la parola chiave timezone. Usare la seguente sintassi.


timezone=fuso_orario

Nell'esempio precedente, timezone specifica il valore del fuso orario per il sistema. Per i valori ammessi per i fusi orari, vedere le directory e i file sotto /usr/share/lib/zoneinfo. Il valore timezone è il nome del percorso relativo alla directory /usr/share/lib/zoneinfo. È anche possibile specificare un fuso orario Olson.


Esempio 7–9 Configurazione del fuso orario del sistema con la parola chiave timezone

Nell'esempio seguente, il fuso orario del sistema è impostato sull'ora dell'Europa centrale.


timezone=CET

Il programma di installazione configura il sistema per l'utilizzo delle informazioni sul fuso orario contenute in /usr/share/lib/zoneinfo/CET.


Parola chiave timeserver

La parola chiave timeserver permette di specificare il sistema che funge da riferimento per la data e l'ora del sistema da installare.


Nota –

Non impostare timeserver=nomehost o indirizzo-ip se si utilizza un servizio di denominazione.


Scegliere uno dei seguenti metodi per impostare la parola chiave timeserver.

x86: Parola chiave monitor

Per i sistemi x86, è possibile configurare le informazioni relative al monitor con la parola chiave monitor. Usare la seguente sintassi per la parola chiave monitor.


 monitor=tipo_monitor

Per impostare il valore della parola chiave monitor, eseguire il comando kdmconfig -d sul sistema da installare. Copiare la riga che include la parola chiave monitor e includerla nel file sysidcfg.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man kdmconfig(1M).

x86: Parola chiave keyboard

Sui sistemi x86 è possibile configurare la lingua della tastiera e la informazioni sulla sua disposizione con la parola chiave keyboard. Usare la seguente sintassi per la parola chiave keyboard.


keyboard=lingua_tastiera {layout=valore}

Per impostare il valore della parola chiave keyboard, eseguire il comando kdmconfig -d sul sistema da installare. Copiare la riga che include la parola chiave keyboard e includerla nel file sysidcfg.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man kdmconfig(1M).

x86: Parola chiave display

Sui sistemi x86, è possibile configurare le seguenti informazioni con la parola chiave display.

Usare la sintassi seguente con la parola chiave display.


display=scheda_grafica {size=dim_schermo 
                     depth=prof_colore 
                     resolution=screen_resolution}

Per impostare i valori appropriati della parola chiave monitor, eseguire il comando kdmconfig -d sul sistema da installare. Copiare la riga che include la parola chiave display e includerla nel file sysidcfg.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man kdmconfig(1M).

x86: Parola chiave pointer

Sui sistemi x86, è possibile configurare le seguenti informazioni sul mouse con la parola chiave pointer.

Usare la seguente sintassi per la parola chiave pointer.


pointer=disp_puntamento {nbuttons=num_pulsanti irq=valore}

Per impostare il valore della parola chiave pointer, eseguire il comando kdmconfig -d sul sistema da installare. Copiare la riga che include la parola chiave pointer e includerla nel file sysidcfg.

Per maggiori informazioni, vedere la pagina man kdmconfig(1M).

Creare un file di configurazione sysidcfg

  1. Creare un file denominato sysidcfg in un editor di testo.

  2. Inserire le parole chiave desiderate.

  3. Salvare il file sysidcfg.


    Nota –

    Se vengono creati più file sysidcfg, è necessario salvarli in directory separate o su dischetti diversi.


  4. Rendere disponibile il file sysidcfg ai client usando:

    • Un file system NFS condiviso. Per configurare il sistema per l'installazione in rete, usare add_install_client(1M) con l'opzione -p.

    • La directory radice (/) di un dischetto UFS o PCFS.


Esempio 7–10 SPARC: File sysidcfg

Nell'esempio seguente è presentato un esempio di file sysidcfg per un sistema SPARC. Il nome host, l'indirizzo IP e le maschere di rete di questo sistema sono stati preconfigurati nel servizio di denominazione. Poiché in questo file sono definite tutte le informazioni richieste per la configurazione dei sistemi, è possibile eseguire l'installazione usando un profilo JumpStart personalizzato.

system_locale=it
timezone=CET
terminal=sun-cmd
timeserver=localhost
name_service=NIS {domain_name=orione.centrale.esempio.it
                  name_server=condor(172.31.112.3)}
root_password=m4QPOWNY
network_interface=le0 {hostname=feron 
                       default_route=192.168.88.1 
                       ip_address=192.168.88.210 
                       netmask=255.255.0.0 
                       protocol_ipv6=no}
security_policy=kerberos {default_realm=esempio.IT 
                          admin_server=krbadmin.esempio.IT 
                          kdc=kdc1.esempio.IT, 
                          kdc2.esempio.IT}



Esempio 7–11 x86: File sysidcfg

L'esempio seguente riporta un file sysidcfg creato per un gruppo di sistemi x86 che utilizzano lo stesso tipo di tastiera, di scheda grafica e di dispositivo di puntamento. Le informazioni sui dispositivi (keyboard, display e pointer) sono state ottenute eseguendo il comando kdmconfig(1M) con l'opzione -d. Usando il file sysidcfg di questo esempio, durante il processo di installazione verrà chiesto di selezionare una lingua (system_locale).

keyboard=ATKBD {layout=US-English}
display=ati {size=15-inch}
pointer=MS-S
timezone=CET
timeserver=condor
terminal=ibm-pc
name_service=NIS {domain_name=orione.centrale.esempio.it
                  name_server=condor(172.25.112.3)}
root_password=URFUni9


Esempio 7–12 File sysidcfg per la configurazione di più interfacce

Nell'esempio seguente di file sysidcfg, le informazioni vengono specificate per le due interfacce di rete eri0 e eri1. L'interfaccia eri0 viene configurata come interfaccia principale, mentre eri1 viene configurata come interfaccia di rete secondaria.

timezone=CET
system_locale=it
terminal=xterms
timeserver=localhost
network_interface=eri0 {primary
                        hostname=feron
                        ip_address=192.168.2.7
                        netmask=255.255.255.0
                        protocol_ipv6=no
                        default_route=192.168.2.1}

network_interface=eri1 {hostname=feron-b
                        ip_address=192.168.3.8
                        netmask=255.255.255.0
                        protocol_ipv6=no
                        default_route=192.168.3.1}
root_password=JE2C35JGZi4B2
security_policy=none
name_service=NIS {domain_name=domain.esempio.it
                  name_server=nis-server(192.168.2.200)}

Preconfigurazione con il servizio di denominazione

La tabella seguente contiene i principali database dei servizi di denominazione che è possibile usare per preconfigurare le informazioni sui sistemi.

Informazione da preconfigurare 

Database dei servizi di denominazione 

Nome host e indirizzo IP (Internet Protocol) 

hosts

Data e ora 

hosts. Specificare l'alias timehost vicino al nome host del sistema che dovrà fornire la data e l'ora per gli altri sistemi da installare.

Fuso orario 

timezone

Maschera di rete 

netmasks

La versione locale del sistema non può essere preconfigurata con i servizi di denominazione DNS e LDAP. Se si utilizzano i servizi di denominazione NIS o NIS+, seguire la procedura appropriata per preconfigurare la versione locale del sistema:

Preconfigurare la versione locale con il servizio di denominazione NIS

  1. Diventare utente root sul name server.

  2. Modificare /var/yp/Makefile aggiungendo la mappa locale.

    1. Inserire la procedura seguente dopo l'ultima procedura variabile.time.

      locale.time:  $(DIR)/locale
              -@if [ -f $(DIR)/locale ]; then \
                     sed -e "/^#/d" -e s/#.*$$// $(DIR)/locale \
                     | awk '{for (i = 2; i<=NF; i++) print $$i, $$0}' \
                     | $(MAKEDBM) - $(YPDBDIR)/$(DOM)/locale.byname; \
                     touch locale.time; \
                     echo "versione locale aggiornata"; \
                     if [ ! $(NOPUSH) ]; then \
                             $(YPPUSH) locale.byname; \
                             echo "versione locale propagata"; \
                     else \
                     : ; \
                     fi \
              else \
                     echo "Impossibile trovare $(DIR)/locale"; \
              fi
    2. Trovare la stringa all: e inserire la parola locale alla fine dell'elenco delle variabili.

      all: passwd group hosts ethers networks rpc services protocols \
      	netgroup bootparams aliases publickey netid netmasks c2secure \
      	timezone auto.master auto.home locale
      
    3. Verso la fine del file, dopo l'ultima riga di questo tipo, inserire la stringa locale: locale.time su una nuova riga.

      passwd: passwd.time
      group: group.time
      hosts: hosts.time
      ethers: ethers.time
      networks: networks.time
      rpc: rpc.time
      services: services.time
      protocols: protocols.time
      netgroup: netgroup.time
      bootparams: bootparams.time
      aliases: aliases.time
      publickey: publickey.time
      netid: netid.time
      passwd.adjunct: passwd.adjunct.time
      group.adjunct: group.adjunct.time
      netmasks: netmasks.time
      timezone: timezone.time
      auto.master: auto.master.time
      auto.home: auto.home.time
      locale: locale.time
      
    4. Salvare il file.

  3. Creare il file /etc/locale e inserire una riga per ogni dominio o per ogni sistema specifico:

    locale nome_dominio
    

    Oppure

    locale nome_sistema
    

    Nota –

    Per l'elenco delle versioni locali, vedere l'Appendice D.


    Ad esempio, la riga seguente specifica che la lingua predefinita usata nel dominio worknet.fr è il francese:

    fr worknet.fr

    La riga seguente specifica invece che la lingua predefinita del sistema charlie è il francese belga:

    fr_BE charlie 

    Nota –

    Le versioni locali sono disponibili sul DVD di Solaris o sul CD Solaris Software 1 of 2.


  4. Creare le mappe:


    # cd /var/yp; make
    

    I sistemi specificati individualmente o mediante il dominio nella mappa locale sono ora configurati per l'uso della versione locale predefinita. La versione locale così specificata verrà usata durante l'installazione e sul desktop dopo il riavvio del sistema.

Preconfigurare la versione locale con il servizio di denominazione NIS+

La procedura seguente presuppone che sia configurato un dominio NIS+. La procedura per la configurazione dei domini NIS+ è descritta nel manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).

  1. Eseguire il login in un name server come utente root o come membro del gruppo di amministrazione NIS+.

  2. Creare la tabella locale:


    # nistbladm -D access=og=rmcd,nw=r -c locale_tbl name=SI,nogw= 
    locale=,nogw= comment=,nogw= locale.org_dir.`nisdefaults -d` 
    
  3. Aggiungere le righe necessarie alla tabella locale.


    # nistbladm -a name=nome locale= versione_locale comment=commento 
     locale.org_dir.`nisdefaults -d`
    
    nome

    Può essere il nome del dominio o il nome del sistema per il quale si desidera preconfigurare una versione locale predefinita.

    versione_locale

    È la versione locale che si desidera installare sul sistema e usare sul desktop dopo il reboot. Per l'elenco delle versioni locali, vedere l'Appendice D.

    commento

    È il campo di commento. I commenti di più parole devono essere racchiusi tra virgolette doppie.


    Nota –

    Le versioni locali sono disponibili sul DVD di Solaris o sul CD Solaris Software 1 of 2.


    I sistemi specificati individualmente o mediante il dominio nella tabella locale sono ora configurati per l'uso della versione locale predefinita. La versione locale così specificata verrà usata durante l'installazione e sul desktop dopo il riavvio del sistema.

Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (attività)

Il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette di configurare automaticamente i sistemi host in una rete TCP/IP durante il boot. DHCP utilizza un meccanismo client server. I server memorizzano e gestiscono le informazioni di configurazione per i client e forniscono tali informazioni ai client su richiesta. Le informazioni includono l'indirizzo IP del client e informazioni sui servizi di rete disponibili per il client.

Uno dei vantaggi principali offerti da DHCP è la capacità di gestire le assegnazioni degli indirizzi IP su base temporanea. Questo metodo permette di ritirare gli indirizzi IP non utilizzati e di riassegnarli ad altri client. Ciò permette di utilizzare per il sito un numero minore di indirizzi IP rispetto a quello che sarebbe necessario se a tutti i client fosse assegnato un indirizzo permanente.

Con DHCP è possibile installare l'ambiente operativo Solaris solo su determinati sistemi client della rete. Possono infatti avvalersi di questa funzionalità solo i sistemi Sun Enterprise Ultra e x86 che soddisfano i requisiti hardware per l'esecuzione di Solaris.

A seguire vengono illustrate le attività da eseguire per consentire ai client di ottenere i parametri di installazione utilizzando il protocollo DHCP.

Tabella 7–3 Mappa delle attività: Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP

Operazione 

Descrizione 

Istruzioni 

Impostare un server di installazione. 

Impostare un server Solaris per il supporto dei client su cui installare l'ambiente operativo Solaris dalla rete. 

Capitolo 13

Impostare i sistemi client per l'installazione di Solaris in rete usando DHCP. 

Usare add_install_client -d per aggiungere il supporto di installazione di rete DHCP per una classe di client (ad esempio di un determinato tipo di sistemi) o di un client con un determinato ID.

Uso del DVD di Solaris: 

Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un DVD

Uso del CD di Solaris: 

Aggiunta di sistemi da installare dalla rete con l'immagine di un CD

add_install_client(1M)

Preparare la rete per l'uso del servizio DHCP. 

Decidere la configurazione del server DHCP. 

“Planning for DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services

Configurare il server DHCP. 

Avvalersi di DHCP Manager per configurare il server DHCP 

“Configuring DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services

Creare le opzioni DHCP per i parametri di installazione e le macro che includono le opzioni. 

Usare DHCP Manager o dhtadm per creare nuove opzioni di fornitori e macro che il server DHCP possa utilizzare per trasmettere le informazioni di installazione ai client.

Creazione di opzioni DHCP e macro per i parametri di installazione di Solaris

Creazione di opzioni DHCP e macro per i parametri di installazione di Solaris

Quando si aggiungono i client con lo script add_install_client -d sul server di installazione, lo script riporta le informazioni di configurazione DHCP nell'output standard. Tali informazioni vengono utilizzate al momento della creazione delle opzioni e delle macro necessarie per trasmettere ai client le informazioni dell'installazione di rete.

Per installare i client DHCP dalla rete, occorre creare le opzioni della categoria dei fornitori per la trasmissione delle informazioni necessarie all'installazione dell'ambiente operativo Solaris. La Tabella 7–4 mostra le opzioni da creare e le proprietà necessarie per la loro creazione.

È possibile personalizzare le macro del servizio DHCP in modo tale da eseguire i tipi seguenti di installazione.

Per maggiori informazioni sulla configurazione dell'installazione di rete dei client, vedere le seguenti procedure.

Le classi di fornitori elencate nella tabella seguente determinano quali classi di client possono utilizzare l'opzione. Le classi sono elencate unicamente a titolo esemplificativo. Occorre specificare classi di client che indichino i client che si devono effettivamente installare dalla rete. Vedere “Working With DHCP Options (Task Map)” in System Administration Guide: IP Services per informazioni su come determinare la classe di client corretta.

Per informazioni in dettaglio sulle opzioni DHCP, vedere “DHCP Option Information” in System Administration Guide: IP Services.

Tabella 7–4 Valori per la creazione di opzioni di categoria dei fornitori per i client Solaris

Nome 

Codice 

Tipo di dati 

Granularità 

Massimo 

Classi di fornitori dei client * 

Descrizione 

Le opzioni della seguente categoria di fornitori sono richieste per abilitare un server DHCP al supporto dei client di installazione di Solaris. Tali opzioni sono utilizzate negli script di avvio dei client di Solaris.

SrootIP4

Indirizzo IP 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP del server root 

SrootNM

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Nome host del server radice  

SrootPTH

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso della directory radice del client sul server radice 

SinstIP4

10 

Indirizzo IP 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP del server di installazione JumpStart 

SinstNM

11 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Nome host del server di installazione 

SinstPTH

12 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso dell'immagine di installazione sul server di installazione 

Le opzioni seguenti possono essere utilizzate dagli script di avvio del client, ma non sono strettamente necessarie.

SrootOpt

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Opzioni di attivazione NFS dal file system radice del client 

SbootFIL

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di boot del client 

SbootRS

NUMERO 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Dimensioni di lettura NFS usate dal programma di boot standalone al caricamento del kernel 

SsysidCF

13 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file sysidcfg, nel formato server:/percorso

SjumpsCF

14 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di configurazione JumpStart nel formato server:/percorso

SbootURI

16 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di boot standalone o percorso del file di boot WAN. Per il file di boot standalone, usare il formato seguente. 

tftp://inetboot.sun4u

Per il file di boot WAN, il formato è invece:  

http://host.dominio/percorso-file

Questa opzione può essere utilizzata in modo da escludere le impostazioni BootFile e siaddr per richiamare il file di boot standalone. Protocolli supportati: tftp (inetboot), http (wanboot). Ad esempio, usare il formato seguente: tftp://inetboot.sun4u

SHTTPproxy

17 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP e numero di porta del server proxy utilizzati nella rete. Questa opzione è necessaria solo quando il client esegue il boot dalla WAN e la rete locale usa un server proxy. Ad esempio, usare il formato seguente: 198.162.10.5:8080

Le opzioni seguenti non sono attualmente utilizzate dagli script di avvio dei client di Solaris. Si possono usare solo se si modificano gli script di avvio.

SswapIP4

Indirizzo IP 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Indirizzo IP del server di swap 

SswapPTH

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Percorso del file di swap del client sul server di swap 

Stz

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Fuso orario del client 

Sterm

15 

Testo ASCII 

SUNW.Sun-Blade-1000, SUNW.Sun-Fire-880, SUNW.i86pc

Tipo di terminale  

Una volta create le opzioni, si possono creare le macro che includono tali opzioni. La tabella seguente riporta esempi di macro che si possono creare a supporto dell'installazione di Solaris per i client.

Tabella 7–5 Esempi di macro per il supporto dell'installazione di rete

Nome della macro 

Contiene le opzioni e le macro: 

Solaris

SrootIP4, SrootNM, SinstIP4, SinstNM

sparc

SrootPTH, SinstPTH

sun4u

Macro Solaris e sparc

i86pc

Macro Solaris, SrootPTH, SinstPTH, SbootFIL

SUNW.i86pc

Macro i86pc

SUNW.Sun-Blade-1000

Macro sun4u, SbootFIL

SUNW.Sun-Fire-880

Macro sun4u, SbootFIL

Macro indirizzo di rete xxx.xxx.xxx.xxx

L'opzione BootSrvA può essere aggiunta alle macro di indirizzi già esistenti. Il valore di BootSrvA deve indicare il server tftboot.

I nomi delle macro elencati nella tabella precedente corrispondono alle classi di fornitori dei client da installare dalla rete. Tali nomi sono esemplificativi dei client che potrebbero essere presenti in rete. Vedere “Working With DHCP Options (Task Map)” in System Administration Guide: IP Services per informazioni sulla determinazione della classe di client di un fornitore.

Opzioni e macro si possono creare avvalendosi dei metodi seguenti.

Scrittura di uno script che utilizza dhtadm per creare opzioni e macro

Si può creare uno script con la Korn shell adattando l'esempio in Esempio 7–13 in modo da creare tutte le opzioni elencate nella Tabella 7–4 e alcune utili macro. Accertarsi di modificare tutti gli indirizzi IP e i valori contenuti tra virgolette in modo che corrispondano agli indirizzi IP corretti, ai nomi dei server e ai percorsi per la rete. Inoltre si dovrebbe modificare la chiave Vendor= per indicare la classe di client presenti. Usare le informazioni indicate da add_install_client -d per ottenere i dati necessari ad adattare lo script.


Esempio 7–13 Esempio di script per il supporto dell'installazione di rete

# Carica le opzioni specifiche dei fornitori per Solaris. Inizialmente sono supportati 
# i sistemi Sun-Blade-1000, Sun-Fire-880 e le piattaforme i86. Modificando -A in -M 
# i valori attuali verranno sostituiti anziché aggiunti.
dhtadm -A -s SrootOpt -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,1,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SrootIP4 -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,2,IP,1,1'
dhtadm -A -s SrootNM -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,3,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SrootPTH -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,4,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SswapIP4 -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,5,IP,1,0'
dhtadm -A -s SswapPTH -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,6,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SbootFIL -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,7,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s Stz -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,8,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SbootRS -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,9,NUMBER,2,1'
dhtadm -A -s SinstIP4 -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,10,IP,1,1'
dhtadm -A -s SinstNM -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,11,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SinstPTH -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,12,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SsysidCF -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,13,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SjumpsCF -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,14,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s Sterm -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,15,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SbootURI -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,16,ASCII,1,0'
dhtadm -A -s SHTTPproxy -d \
'Vendor=SUNW.Sun-Blade-1000 SUNW.Sun-Fire-880 SUNW.i86pc,17,ASCII,1,0'
# Carica alcune definizioni di macro utili.
# Definisce tutte le opzioni generiche di Solaris in questa macro denominata Solaris.
dhtadm -A -m Solaris -d \
':SrootIP4=10.21.0.2:SrootNM="blue2":SinstIP4=10.21.0.2:SinstNM="red5":'
# Definisce tutte le opzioni specifiche della piattaforma sparc in questa 
# macro denominata sparc.
dhtadm -A -m sparc -d \
':SrootPTH="/export/sparc/root":SinstPTH="/export/sparc/install":'
# Definisce tutte le opzioni specifiche della piattaforma sun4u in questa 
# macro denominata sun4u. 
#  (Include le macro Solaris e sparc.)
dhtadm -A -m sun4u -d ':Include=Solaris:Include=sparc:'
# I parametri specifici di Solaris sulla piattaforma IA32 sono definiti in 
# questa macro denominata i86pc.
dhtadm -A -m i86pc -d \
':Include=Solaris:SrootPTH="/export/i86pc/root":SinstPTH="/export/i86pc/install"\
:SbootFIL="/platform/i86pc/kernel/unix":'
# I sistemi Solaris su IA32 sono identificati dalla classe "SUNW.i86pc". Tutti
# i client che si identificano come membri di questa classe vedranno 
# questi parametri nella macro SUNW.i86pc, che include la macro i86pc.
dhtadm -A -m SUNW.i86pc -d ':Include=i86pc:'
# Le piattaforme Sun-Blade-1000 si identificano come membri della 
# classe "SUNW.Sun-Blade-1000".
# Tutti i client che si identificano come membri di tale classe
# vedranno questi parametri.
dhtadm -A -m SUNW.Sun-Blade-1000 -d \
':SbootFIL="/platform/sun4u/kernel/sparcv9/unix":\
Include=sun4u:'
# Le piattaforme Sun-Fire-880 si identificano come parte membri 
# della classe "SUNW.Sun-Fire-880".
# Tutti i client che si identificano come membri di tale classe 
# vedranno questi parametri.
dhtadm -A -m SUNW.Sun-Fire-880 -d \
':SbootFIL="/platform/sun4u/kernel/sparcv9/unix":Include=sun4u:'
# Aggiunge l'indirizzo IP del server di boot a tutte le macro di rete 
# per la topologia servita dal server DHCP. Il server di boot in 
# questo caso è lo stesso sistema che esegue il server DHCP.
dhtadm -M -m 10.20.64.64 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.20.64.0 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.20.64.128 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.21.0.0 -e BootSrvA=10.21.0.2
dhtadm -M -m 10.22.0.0	-e BootSrvA=10.21.0.2
# Verifica che i nomi degli host vengano restituiti ai client.
dhtadm -M -m DHCP-servername -e Hostname=_NULL_VALUE_
# Il client con questo indirizzo MAC è un client diskless. 
# Vengono ignorate le impostazioni di root indicate nella 
# configurazione della rete con la directory root del client.
dhtadm -A -m 0800201AC25E -d \
':SrootIP4=10.23.128.2:SrootNM="orange-svr-2":SrootPTH="/export/root/10.23.128.12":'

Come utente root, eseguire dhtadm in modalità batch. Specificare il nome dello script per aggiungere le opzioni e le macro a dhcptab. Ad esempio, se il nome dello script è netinstalloptions, digitare il comando seguente:


# dhtadm -B netinstalloptions

I client con classi di fornitori elencate nella stringa Vendor= possono ora utilizzare DHCP per l'installazione dalla rete.

Per maggiori informazioni sull'uso del comando dhtadm, vedere dhtadm(1M). Per maggiori informazioni sul file dhcptab, vedere dhcptab(4).

Uso di DHCP Manager per creare opzioni e macro di installazione

DHCP Manager permette di creare le opzioni elencate nella Tabella 7–4 e le macro elencate nella Tabella 7–5.

Creazione di opzioni per il supporto dell'installazione di Solaris (DHCP Manager)

Nella procedura seguente si presume che il server DHCP sia già stato configurato. Qualora il server DHCP non sia stato ancora configurato, vedere “Planning for DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services.

  1. Diventare utente root sul sistema server DHCP.

  2. Avviare DHCP Manager.


    # /usr/sadm/admin/bin/dhcpmgr &
    

    Compare la finestra di DHCP Manager.

  3. Selezionare la scheda Opzioni in DHCP Manager.

  4. Scegliere Crea dal menu Modifica.

    Si apre la finestra di dialogo Crea opzione.

  5. Digitare il nome della prima opzione, quindi i relativi valori appropriati.

    Usare la Tabella 7–4 per controllare i nomi e i valori delle opzioni da creare. Si noti che le classi di client sono solo valori suggeriti. Occorre creare classi che indichino i tipi di client effettivi per i quali ricavare i parametri di installazione di Solaris dal servizio DHCP. Vedere “Working With DHCP Options (Task Map)” in System Administration Guide: IP Services per informazioni su come determinare la classe di client corretta.

  6. Una volta immessi tutti i valori, fare clic su OK.

  7. Nella scheda Opzioni, selezionare l'opzione appena creata.

  8. Selezionare Duplica dal menu Modifica.

    Si apre la finestra di dialogo Duplica opzione.

  9. Digitare il nome dell'altra opzione, quindi modificare i valori di conseguenza.

    I valori di codice, tipo di dati, granularità e massimo sono quelli che necessiteranno più probabilmente di una modifica. Vedere la Tabella 7–4 per ricavare i valori.

  10. Ripetere dal Punto 7 al Punto 9 finché non sono state create tutte le opzioni.

    Ora si possono creare le macro per trasmettere le opzioni ai client per l'installazione di rete, come descritto nella procedura seguente.


    Nota –

    Non è necessario aggiungere queste opzioni al file /etc/dhcp/inittab del client di Solaris perché vi sono già incluse.


Creazione di macro per il supporto dell'installazione di Solaris (DHCP Manager)

Nella procedura seguente si presume che il server DHCP sia già stato configurato. Qualora il server DHCP non sia stato ancora configurato, vedere “Planning for DHCP Service (Task)” in System Administration Guide: IP Services.

  1. Selezionare la scheda Macro in DHCP Manager.

  2. Scegliere Crea dal menu Modifica.

    Si apre la finestra di dialogo Crea macro.

  3. Digitare il nome della macro.

    Vedere la Tabella 7–5 per i nomi delle macro che si possono utilizzare.

  4. Fare clic sul pulsante Seleziona.

    Si apre la finestra di dialogo Seleziona opzione.

  5. Selezionare Vendor nell'elenco Categoria.

    Le opzioni di fornitori create compariranno in elenco.

  6. Selezionare un'opzione da aggiungere alla macro e fare clic su OK.

  7. Digitare un valore per l'opzione.

    Vedere la Tabella 7–4 per il tipo di dati dell'opzione e fare riferimento alle informazioni riportate da add_install_client -d.

  8. Ripetere dal Punto 6 al Punto 7 per ogni opzione da includere.

    Per includere un'altra macro, digitare Include come nome dell'opzione e digitare il nome della macro come valore dell'opzione.

  9. Fare clic su OK al completamento della macro.

SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi

Il software Gestione consumi di Solaris permette di salvare automaticamente lo stato del sistema e di spegnerlo dopo 30 minuti di inattività. Quando si installa Solaris 9 su un sistema conforme alla Versione 2 delle direttive Energy Star dell'EPA, ad esempio un sistema con architettura sun4u, la Gestione consumi viene installata automaticamente. Durante l'installazione con Solaris Web Start, il programma di installazione richiede di abilitare o disabilitare il software di gestione dei consumi. Il programma di installazione suninstall richiede di abilitare o disabilitare il software di gestione dei consumi durante il riavvio del sistema al termine dell'installazione.


Nota –

Se il sistema è conforme alla specifica Energy Star versione 3 o successiva, questa informazione non viene richiesta.


Se si sta eseguendo un'installazione interattiva, non è possibile preconfigurare le informazioni sulla gestione dei consumi ed evitare questa richiesta. Se invece si esegue un'installazione JumpStart personalizzata, è possibile preconfigurare le informazioni sul risparmio energetico usando uno script finale che crei un file /autoshutdown o /noautoshutdown sul sistema. Al riavvio del sistema, il file /autoshutdown abiliterà la funzione di risparmio energetico, mentre il file /noautoshutdown la disabiliterà.

Ad esempio, inserendo la riga seguente in uno script finale, si abiliterà la funzione di risparmio energetico e si eviterà la visualizzazione della richiesta al riavvio del sistema.

touch /a/autoshutdown

Gli script finali sono descritti in Creazione di uno script finale.