Questo capitolo contiene un riepilogo delle funzioni nuove e migliorate disponibili nella versione 9 di Solaris, distribuita originariamente nel maggio 2002. Per un riepilogo degli ulteriori miglioramenti resi disponibili in Solaris 9 9/02 e nelle successive versioni di Solaris 9, vedere il Capitolo 1, Nuove funzioni delle versioni di Solaris 9.
La maggior parte delle funzioni descritte in questo capitolo può essere eseguita sia sulla piattaforma SPARC che su alcune piattaforme x86. Le descrizioni relative a una sola piattaforma sono segnalate nel titolo come funzioni SPARC o come funzioni x86.
Per informazioni sulle funzioni disponibili in Solaris 8 e in Solaris 7, vedere le appendici del documento Nuove funzioni dell'ambiente operativo Solaris 9.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alle risorse di sistema.
Solaris 9 offre un metodo più efficiente per la gestione delle risorse del sistema. Le funzioni di gestione delle risorse permettono agli amministratori di:
Allocare le risorse di elaborazione sul sistema.
Monitorare l'uso delle risorse in modo da adattare all'occorrenza le allocazioni.
Generare informazioni di accounting sull'utilizzo delle risorse. Queste informazioni possono essere usate per la pianificazione e la contabilizzazione delle capacità.
Il framework di controllo delle risorse permette di impostare una serie di vincoli sulle risorse utilizzate dai processi e dalle attività. Le attività sono insiemi di processi correlati.
I gruppi di risorse permettono di suddividere le risorse di sistema, ad esempio i processori, e di mantenere tali raggruppamenti anche dopo il riavvio. La funzione di pianificazione FSS (“fair share” scheduler) permette una condivisione molto dettagliata delle risorse della CPU sul sistema.
Queste funzioni permettono di gestire meglio l'allocazione delle risorse per le applicazioni negli ambienti che adottano il consolidamento dei server.
In Solaris 9, tutte queste funzionalità possono essere amministrate dalla riga di comando. Il monitoraggio delle prestazioni e l'impostazione dei controlli sulle risorse possono essere eseguiti attraverso la Solaris Management Console.
Per maggiori informazioni sulla gestione delle risorse, vedere il manuale System Administration Guide: Resource Management and Network Services e le seguenti pagine man:
Lo scheduler FX permette di organizzare i processi che richiedono un controllo delle priorità di pianificazione, da parte dell'applicazione o dell'utente. Le priorità dei processi eseguiti sotto FX rimangono fisse; non vengono cioè modificate dinamicamente dal sistema. La classe FX utilizza lo stesso ambito di priorità delle classi TS, IA e FSS.
Per maggiori informazioni sullo scheduler FX, vedere i documenti Programming Interfaces Guide e Multithreaded Programming Guide. Vedere anche le pagine man priocntl(1) and dispadmin(1M).
Per informazioni sui criteri di utilizzo degli scheduler FX e FSS sullo stesso sistema, vedere il Capitolo 9, Fair Share Scheduler del System Administration Guide: Resource Management and Network Services.
I comandi df, du e ls -l dispongono di una nuova opzione -h. Questa opzione visualizza le informazioni sull’utilizzo del disco e sulle dimensioni dei file e dei file system in multipli di 1024. Questa presentazione semplifica l’interpretazione dell’output dei comandi df, du e ls -l. L'opzione -h restituisce lo spazio su disco in Kbyte, Mbyte, Gbyte o Tbyte se la dimensione del file o della directory è maggiore di 1024 byte.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man df(1M), du(1) e ls(1).
Due nuovi comandi, pargs e preap, migliorano il debugging dei processi. Il comando pargs permette di visualizzare gli argomenti e le variabili d'ambiente associati a un processo in corso o a un file core. Il comando preap permette invece di rimuovere i processi “zombie”.
Vedere le pagine man preap(1) e proc(1) per informazioni sull'utilizzo di questi comandi.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alla rete.
Sun ONE Directory Server 5.1 è incluso nell'ambiente operativo Solaris 9. Sun ONE Directory Server 5.2 fa ora parte dei componenti di Java Enterprise System. Per altre informazioni su Java Enterprise System, vedere Sun Java Enterprise System incluso in Solaris.
Solaris 9 contiene una versione integrata di Sun ONE Directory Server (già iPlanet Directory Server). Si tratta di un server di directory basato sul protocollo LDAP (Lightweight Directory Access Protocol). Sun ONE Directory Server è un potente server di directory distribuito che consente di gestire efficacemente gli utenti e le risorse negli ambienti aziendali. Il servizio è scalabile e può essere usato per le intranet, le extranet estese ai partner commerciali e le applicazioni di e-commerce create per raggiungere i clienti via Internet.
Il server di directory è gestito dalla Sun ONE Console, l'interfaccia utente grafica di Sun ONE Directory Server. La Console permette agli amministratori di concedere le autorizzazioni di accesso, gestire i database, configurare la directory e replicare i dati su più server di directory. Gli utenti possono accedere ai dati attraverso qualunque applicazione client che supporti LDAP, ad esempio quelle sviluppate con gli SDK Sun ONE per C e il linguaggio di programmazione Java.
La configurazione di Sun ONE Directory Server è stata semplificata con l'introduzione del comando idsconfig. Per informazioni sulla configurazione del server e dei client, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Vedere anche la raccolta su iPlanet Directory Server 5.1 (Edizione per Solaris) all'indirizzo http://docs.sun.com. Questa raccolta include i seguenti manuali:
iPlanet Directory Server 5.1 Deployment Guide
iPlanet Directory Server 5.1 Administrator's Guide
iPlanet Directory Server 5.1 Configuration, Command, and File Reference
iPlanet Directory Server 5.1 Schema Reference
Per informazioni sui termini di licenza di Sun ONE Directory Server 5.1, consultare la licenza del codice binario.
Sono state apportate le seguenti modifiche alla denominazione delle funzioni dell'ambiente Sun ONE (Sun Open Net Environment):
Sun ONE Console (già denominata iPlanet Console)
Sun ONE Directory Server Application Integration SDK (già iPlanet Directory Server Application Integration SDK)
Il supporto dei servizi di denominazione è stato migliorato in Solaris 9. Le modifiche comprendono:
Una configurazione semplificata per l'installazione di Sun ONE Directory Server 5.1 (già iPlanet Directory Server 5.1) con idsconfig.
Un modello di sicurezza più robusto: sono supportati meccanismi di autenticazione avanzati e le sessioni con cifratura TLS. Le credenziali proxy dei client non sono più memorizzate nei relativi profili sul server di directory.
Il comando ldapaddent: questo comando permette di popolare e salvare i dati sul server.
Descrittori per la ricerca dei servizi e mappature degli attributi.
Nuovi schemi per i profili.
Per informazioni sulle funzioni di sicurezza di Solaris 9, incluso il client LDAP sicuro, vedere Miglioramenti alla sicurezza. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Con la versione 9 di Solaris viene annunciato il futuro abbandono del supporto di NIS+ e la migrazione all'ambiente di denominazione LDAP. Questa versione include i tool da utilizzare per la migrazione da NIS+ a LDAP. Per maggiori informazioni sull'abbandono di NIS+, accedere al sito Web:
http://www.sun.com/directory/nisplus/transition.html
Per una descrizione delle procedure di migrazione dal servizio di denominazione NIS+ a LDAP, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (FNS and NIS+).
Nella versione di aggiornamento Solaris 9 9/02, l'appendice “Transitioning From NIS+ to LDAP” è stata spostata nel manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Il framework di sicurezza IPsec è stato migliorato in Solaris 9 per abilitare l'uso di datagrammi IPv6 sicuri tra i sistemi. In Solaris 9, è supportato solo l'uso di chiavi manuali nell'utilizzo di IPsec per IPv6.
Il framework di sicurezza IPsec per IPv4 era stato introdotto in Solaris 8. Il protocollo IKE (Internet Key Exchange) è disponibile per IPv4.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 19, IPsec (Overview) del System Administration Guide: IP Services.
Il comando di networking inetd è stato migliorato in modo da supportare il monitoraggio e l'applicazione di filtri alle richieste di servizi di rete. Il server può essere configurato in modo da registrare il nome host dei client da cui provengono le richieste, rafforzando la sicurezza della rete. Il comando inetd usa gli stessi meccanismi usati dall'utility Tcp-wrappers 7.6. Per informazioni su Tcp-wrappers 7.6, vedere Freeware.
Per altre informazioni, vedere le pagine man inetd(1M), hosts_access(4) e hosts_options(4).
Il client FTP di Solaris supporta ora le seguenti funzioni:
Uso della modalità passiva per la connessione a un host remoto dall'interno di un firewall
Riavvio di un trasferimento interrotto dall'inizio o da un punto stabilito
Possibilità di impostare le dimensioni della finestra TCP in modo da migliorare le prestazioni dei trasferimenti di file
Riconoscimento del sistema remoto come sistema UNIX e impostazione della modalità di trasferimento predefinita in modo appropriato per ottimizzare le prestazioni
Per informazioni sul comando ftp, vedere la pagina man ftp(1).
Il client e il server TFTP di Solaris supportano ora nuove estensioni per le opzioni di TFTP, la negoziazione delle dimensioni dei blocchi, l'intervallo di timeout e le dimensioni del trasferimento.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man tftp(1) e in.tftpd(1M). Vedere anche le RFC 2347, 2348 e 2349.
Nella versione Solaris 9 è stato introdotto il supporto di IPv6 sulle reti ATM (Asynchronous Transfer Mode) come specificato dalla RFC 2492.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: IP Services.
Il tool di visualizzazione e cattura dei pacchetti snoop è stato migliorato in modo da decodificare e filtrare sia i pacchetti AppleTalk che i pacchetti SCTP.
Per maggiori informazioni su questo comando, vedere la pagina man snoop(1M).
Solaris PPP 4.0 permette la comunicazione, mediante una linea telefonica pubblica o una linea dedicata, con altri sistemi dislocati in un sito remoto. Questa implementazione di PPP (Point-to-Point Protocol) è basata sulla versione largamente utilizzata della Australian National University (ANU). Solaris PPP 4.0 viene introdotto per la prima volta nell'ambiente operativo Solaris. PPP 4.0 dispone di una serie di file di configurazione, supporta le comunicazioni sia sincrone che asincrone e le modalità di autenticazione PAP (Password Authentication Protocol) e CHAP (Challenge-Handshake Authentication Protocol). Grazie alla grande versatilità nella configurazione, Solaris PPP 4.0 può essere facilmente personalizzato in base alle esigenze di comunicazione remota degli utenti. È inoltre disponibile lo script di conversione asppp2pppd per la migrazione dalle versioni precedenti del PPP Solaris (asppp) a Solaris PPP 4.0.
PPP 4.0 include ora la funzione PPPoE, che abilita l'uso del tunneling con PPP. Il supporto di PPPoE è stato introdotto in Solaris 8 10/01.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione su PPP del manuale System Administration Guide: Resource Management and Network Services e la pagina man pppd(1M).
Per informazioni sulle condizioni di licenza, consultare i seguenti file:
/var/sadm/pkg/SUNWpppd/install/copyright
/var/sadm/pkg/SUNWpppdu/install/copyright
/var/sadm/pkg/SUNWpppg/install/copyright
Sun Internet FTP ServerTM è pienamente compatibile con il software FTP di Solaris 8. Il server FTP offre nuove capacità e prestazioni migliorate agli utenti di Solaris 9.
Il software FTP Server di Solaris 9 è basato su WU-ftpd. Sviluppato originariamente dalla Washington University, WU-ftpd è largamente utilizzato per la distribuzione di grandi volumi di dati su Internet. WU-ftpd è lo standard preferito dai grandi siti FTP.
Le nuove estensioni aggiungono un protocollo asincrono alla libreria RPC Sun ONC+TM. Sono state aggiunte nuove interfacce di programmazione alle RCP indipendenti dal trasporto (TI) per consentire l'invio di messaggi asincroni unidirezionali e operazioni di I/O non bloccanti.
Per maggiori informazioni sullo sviluppo di ONC+, vedere il manuale ONC+ Developer’s Guide.
L'ambiente operativo Solaris 9 comprende la versione 8.12 di sendmail, che include le seguenti nuove funzioni:
Un nuovo file di configurazione, submit.cf
Nuove opzioni per la riga di comando
Nuove opzioni per i file di configurazione
Nuove macro
Nuove macro usate per creare il file di configurazione
Nuove macro di configurazione m4
Nuovi flag di compilazione
Nuovi flag per gli agenti di delivery
Nuove funzioni per le code
Nuovi utenti per LDAP
Un metodo per l'identificazione degli indirizzi IPv6 nella configurazione
Modifiche a mail.local(1M)
Modifiche a mailstats(1)
Modifiche a makemap(1M)
Una nuova utility di manutenzione, editmap(1M)
Le caratteristiche seguenti possono essere di particolare interesse:
In base alla RFC 2476, sendmail attende le richieste sulla porta 587, una funzione che era stata aggiunta, ma non citata, nella versione 8.10.
Poiché l'opzione AutoRebuildAliases non è più disponibile, per rendere effettive le modifiche a /etc/mail/aliases è necessario eseguire manualmente il comando newaliases. Inoltre, poiché sendmail non è più associato alle autorizzazioni setuid root, solo l'utente root può eseguire newaliases.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 25, Mail Services (Tasks) del System Administration Guide: Resource Management and Network Services. I capitoli relativi ai servizi di posta contengono informazioni generali e una descrizione delle procedure da seguire per configurare e modificare tali servizi. Descrivono inoltre le procedure per la risoluzione dei problemi, alcune informazioni generali e informazioni dettagliate sulle nuove funzioni.
La versione 8.10 di sendmail è stata resa disponibile per la prima volta nell'ambiente operativo Solaris 8 4/01. La versione 8.12 di sendmail viene introdotta con Solaris 9.
La funzione NCA (Network Cache and Accelerator) di Solaris è stata migliorata con l'aggiunta di un'interfaccia socket. Con poche modifiche, qualunque Web server è in grado di comunicare attraverso l'interfaccia socket. I Web server Apache, Sun ONE Web Server (già iPlanet Web Server) e Zeus possono sfruttare le prestazioni di NCA usando le funzioni standard della libreria di socket. NCA supporta ora l'invio di file su base vettoriale, con il supporto di AF_NCA. Infine, è stato migliorato il comando ncab2clf. Le nuove opzioni permettono di ignorare i record anteriori a una data selezionata e di elaborare un numero specifico di record durante la conversione dei file di log.
Per maggiori informazioni su NCA, vedere il Capitolo 2, Managing Web Cache Servers del System Administration Guide: Resource Management and Network Services.
Il multipathing delle reti IP permette al sistema di riprendere le operazioni in caso di guasto di una singola scheda di rete e di migliorare il throughput del traffico. A partire da Solaris 8 10/00, il sistema trasferisce automaticamente tutti gli accessi associati a una scheda guasta a una scheda alternativa. Quest'ultima deve essere connessa allo stesso collegamento IP. Questo processo garantisce l'accessibilità ininterrotta della rete. Se si dispone di più schede di rete collegate allo stesso link IP, si può ottenere un aumento del throughput suddividendo il traffico tra le diverse schede.
In Solaris 8 4/01, la funzione di riconfigurazione dinamica (DR) utilizza il multipathing della rete IP per disabilitare un determinato dispositivo di rete. Il processo non ha alcun impatto sugli utenti IP connessi.
La versione Solaris 8 7/01 ha introdotto la nuova funzione Reboot Safe nel multipathing delle reti IP, che salva l'indirizzo IP nei seguenti casi. Una scheda di rete guasta viene rimossa dal sistema con un'operazione di riconfigurazione dinamica. Viene eseguito un reboot prima che venga reinserita una scheda di rete funzionante. In queste circostanze, il sistema cerca, senza successo, di assegnare un'interfaccia alla scheda di rete mancante. Anziché perdere l'indirizzo IP, la funzione Reboot Safe lo trasferisce a un'altra scheda di rete appartenente al gruppo di interfacce di multipathing delle reti IP.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 26, IP Network Multipathing Topics del System Administration Guide: IP Services.
Le segnalazioni di collegamento inattivo permettono al daemon di multipathing IP di rilevare più velocemente i problemi nei collegamenti fisici. Quando si avvia un'interfaccia di rete, il daemon di multipathing IP cerca di abilitare le segnalazioni di collegamento attivo e inattivo dal driver dell'interfaccia di rete. La notifica di collegamento interrotto viene generata quando l'interfaccia rileva la perdita della connessione fisica alla rete. La connessione viene ripristinata e viene generata una segnalazione di collegamento attivo. Perché la procedura di notifica possa essere eseguita, è necessario che il driver supporti questa funzione. Il flag RUNNING è disabilitato quando si riceve una segnalazione di collegamento inattivo, mentre è abilitato quando viene ricevuta una segnalazione di collegamento attivo. Il daemon di multipathing IP utilizza il flag RUNNING per monitorare lo stato del collegamento fisico.
Per maggiori informazioni, vedere i capitoli relativi al multipathing nelle reti IP nel manuale System Administration Guide: IP Services.
Il protocollo Mobile IP permette il trasferimento delle informazioni da e verso i computer portatili, ad esempio i laptop e i dispositivi di comunicazione wireless. Un computer portatile che si sposti in una rete differente può continuare ad accedere e a comunicare con la rete originaria. L'implementazione Solaris di Mobile IP supporta solo IPv4.
A partire da Solaris 4/01, il protocollo Mobile IP permette agli amministratori di sistema di configurare tunnel inversi. È possibile configurare un tunnel inverso dall'indirizzo del nodo mobile all'agente home. Tale tunnel inverso assicura l'esistenza di un indirizzo di origine topologicamente corretto per il pacchetto di dati IP. Utilizzando i tunnel inversi, gli amministratori di sistema possono inoltre assegnare indirizzi privati a nodi mobili.
Per maggiori informazioni sul Mobile Internet Protocol, vedere il Capitolo 22, Mobile IP Topics del System Administration Guide: IP Services.
Le interfacce create dinamicamente vengono configurate dopo l'avvio del daemon mipagent. Ora è possibile configurare l'implementazione dell'agente esterno in modo che invii le proprie segnalazioni attraverso le interfacce create dinamicamente. È anche possibile abilitare o disabilitare la trasmissione di segnalazioni non richieste attraverso le interfacce designate.
Per maggiori informazioni sul Mobile Internet Protocol, vedere il Capitolo 22, Mobile IP Topics del System Administration Guide: IP Services.
Solaris 9 comprende una versione aggiornata del Berkeley Internet Name Domain (BIND). La versione aggiornata è BIND 8.2.4.
Le funzionalità di BIND includono:
Opzioni di configurazione di in.named: vedere le pagine man named.conf(4) e named-bootconf(1M).
Estensioni all'interfaccia del resolver() (3RESOLV) il cui utilizzo è sicuro nelle applicazioni multithreaded.
Aggiunta dei comandi ndc e dnskeygen – Il comando ndc permette di avviare, arrestare o riconfigurare in.named. Il comando dnskeygen viene usato per creare le firme delle transazioni (TSIG) e le chiavi DNSSEC. Per istruzioni su come ottenere informazioni dai server DNS, vedere la pagina man dig(1M). Vedere anche le pagine man ndc(1M) e dnskeygen(1M).
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Per informazioni sui software GNU wget 1.6, Ncftp Client 3.0.3 e Samba 2.2.2 inclusi in Solaris 9, vedere Freeware.
Ncftp Client 3.0.3 utilizza il protocollo FTP (File Transfer Protocol) e rappresenta un'alternativa al programma ftp di UNIX.
GNU wget 1.6 permette di scaricare i file dal Web usando HTTP e FTP.
Samba 2.2.2 è un client e un server SMB e CIFS gratuito per UNIX e altri sistemi operativi.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi all'amministrazione di sistema.
Solaris Volume Manager offre una serie di tool per la gestione delle memorizzazioni. Questi tool permettono di creare e gestire i volumi RAID-0, RAID-1 e RAID-5, i dispositivi transazionali (di logging) e le partizioni logiche. Solaris Volume Manager offre tutte le capacità di Solstice DiskSuiteTM. In più, Solaris Volume Manager dispone delle seguenti funzioni:
Partizioni logiche – È possibile configurare numerose partizioni su uno stesso dispositivo, senza più il limite delle 8 slice.
Supporto dell'ID dei dispositivi – Viene preservata la configurazione di Solaris Volume Manager. La configurazione viene interamente preservata anche quando si spostano o si ridispongono i dischi.
Monitoraggio attivo dei dischi – Vengono rilevati gli errori silenti.
Interfaccia basata sulla Solaris Management Console – È possibile gestire i dispositivi di memorizzazione con la stessa interfaccia usata per altre operazioni di gestione in Solaris.
API WBEM per Solaris Volume Manager – Permette una gestione basata sugli standard di Solaris Volume Manager da qualunque tool compatibile.
Solaris 9 supporta l'aggiornamento a Solaris Volume Manager dei sistemi esistenti che utilizzano Solstice DiskSuite (SDS). Tale aggiornamento non influisce né modifica la configurazione. È supportato anche l'aggiornamento automatico delle partizioni di root in mirroring.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Volume Manager Administration Guide.
I comandi diff e sccs-sccsdiff supportano ora il formato unificato per diff adottato da GNU. In questo formato, le righe di contesto vengono visualizzate una sola volta nell'elenco delle differenze.
Per informazioni su questi comandi, vedere le pagine man diff(1) e sccs-sccsdiff(1).
Solaris 9 comprende una facility generica per la rotazione dei log. Tale facility può essere usata dagli amministratori di sistema per amministrare e ruotare i file di log del sistema e delle applicazioni. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man logadm(1M) e logadm.conf(4).
La Solaris Management Console 2.1 è un'applicazione “ombrello” con interfaccia grafica che funge da punto di partenza per diversi tool di gestione. La console è provvista di un toolbox predefinito che include i seguenti strumenti:
Informazioni sul sistema – Visualizza dati di sola lettura riguardanti l'host, l'hardware e il software.
Visualizzatore log – Permette di visualizzare i messaggi relativi alle applicazioni e alla riga di comando. Permette inoltre di gestire i file di log.
Processi – Permette di visualizzare, sospendere, riprendere ed eliminare i processi.
Prestazioni – Permette di monitorare l'utilizzo e il consumo delle risorse del sistema.
Utenti – Permette di configurare e gestire account utente, modelli, gruppi, liste di distribuzione, ruoli amministrativi e diritti. Permette inoltre di concedere o rifiutare le autorizzazioni agli utenti e ai ruoli amministrativi. Tali autorizzazioni controllano l'accesso alle applicazioni e alle attività.
Progetti – Permette di allocare l'utilizzo delle risorse da parte dei processi e dei task eseguiti all'interno di un progetto.
Computer e reti – Permette di visualizzare e gestire sistemi, reti e sottoreti.
Patch – Permette di gestire le patch sui sistemi che utilizzano l'ambiente operativo Solaris.
Attività pianificate – Permette di pianificare, avviare e gestire i lavori.
Attivazioni e condivisioni – Permette di visualizzare e gestire le risorse attivate e condivise e fornisce informazioni sul loro utilizzo.
Dischi – Permette di creare e visualizzare le partizioni dei dischi.
Memorizzazione avanzata – Permette di creare e gestire i volumi RAID–0, RAID–1 e RAID–5, le partizioni logiche e i volumi transazionali. I volumi RAID–0 includono le concatenazioni e i volumi in striping. I volumi RAID–1 sono volumi di mirroring. La funzione di memorizzazione avanzata permette di assemblare configurazioni di storage flessibili resistenti alla perdita di dati o alle interruzioni di servizio.
Porte seriali – Permette di configurare e gestire le porte seriali esistenti.
È possibile aggiungere o eliminare i tool contenuti nel toolbox predefinito. Usando l'Editor toolbox della Console, è possibile creare un nuovo toolbox con cui gestire un insieme diverso di tool.
È anche possibile gestire i client diskless, ma solo operando dalla riga di comando.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione Solaris Management Console (Overview) del System Administration Guide: Basic Administration.
Il software di gestione delle patch (Patch Manager) permette di gestire le patch create per l'ambiente operativo Solaris 9 e le versioni compatibili. È possibile visualizzare le patch installate e le loro proprietà. È possibile aggiungere le patch a uno o più sistemi simultaneamente. È possibile rimuovere le patch, analizzare le patch richieste dal sistema e scaricare le patch dal servizio SunSolve Online.
Il nuovo comando smpatch(1M) consente di installare le patch su uno o più sistemi, di individuare le patch richieste e di scaricare le patch necessarie.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man smpatch(1M).
Solaris WBEM Services 2.5 è l'implementazione di Sun Microsystems del WBEM (Web-Based Enterprise Management). WBEM è un insieme di tecnologie di gestione e di tecnologie legate a Internet. Queste tecnologie hanno lo scopo di unificare la gestione degli ambienti di elaborazione aziendali. Solaris WBEM Services è stato aggiornato alla versione 2.5 in Solaris 9.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione Tool di gestione aziendale basati sul Web.
Il gestore di oggetti CIM riceve le connessioni RMI (Remote Method Invocation) sulla porta RMI 5987. Riceve inoltre le connessioni XML e HTTP sulla porta HTTP 5988. In Solaris 8 e nelle relative versioni di aggiornamento, il gestore di oggetti CIM riceveva le connessioni XML e HTTP sulla porta predefinita HTTP 80.
Per maggiori informazioni, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
L'adattatore SNMP per WBEM è destinato agli amministratori di sistema. Questo adattatore permette alle applicazioni di gestione SNMP (Simple Network Management Protocol) di accedere alle informazioni di gestione del sistema fornite da Solaris WBEM Services.
L'adattatore SNMP per WBEM viene usato insieme all'agente master SEA (SolsticeTM Enterprise Agent). L'adattatore mappa le richieste SNMP in proprietà o istanze WBEM CIM (Common Information Model) equivalenti.
Rimappa inoltre le risposte ricevute dal gestore di oggetti CIM in risposte SNMP da restituire all'applicazione di gestione.
Il file di mappatura contiene l'identificativo (OID), il nome della classe, il nome della proprietà e il tipo ASN.1 (Abstract Syntax Notation One) di ogni oggetto.
Per maggiori informazioni, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
Le nuove funzioni della versione 3.0 sono le seguenti:
È possibile disinstallare singoli pacchetti.
Tutti i prodotti Solaris installati in una versione localizzata vengono presentati in una cartella specifica.
Il registro dei prodotti è compatibile con più procedure di installazione.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
Il programma Solaris Web Start è stato aggiornato per consentire la modifica del gruppo software selezionato. È possibile aggiungere o rimuovere singoli pacchetti software.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
Per informazioni su GNU grep 2.4.2 e GNU tar 1.13, vedere Freeware. GNU grep 2.4.2 è un'utility per la ricerca di stringhe. GNU tar 1.13 è un programma di archiviazione.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi ai file system.
I file system UFS, NFS e TMPFS includono ora attributi estesi per i file. Ciò significa che gli sviluppatori di applicazioni possono associare attributi specifici ai file. Ad esempio, all'interno di un'applicazione di gestione dei file per un sistema a finestre, è possibile associare un'icona specifica a un determinato file.
A livello logico, gli attributi estesi sono rappresentati in forma di file all'interno di una directory nascosta associata al file cui si riferiscono.
La API per gli attributi estesi e un insieme di comandi per la shell permettono inoltre di aggiungere e manipolare gli attributi dei file system. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man fsattr(5), openat(2) e runat(1).
Molti comandi di Solaris relativi ai file system offrono un'opzione che permette di interrogare, copiare, modificare o ricercare gli attributi dei file. Per maggiori informazioni sui comandi disponibili per i singoli file system, vedere la pagina man corrispondente.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
Le operazioni di I/O diretto vengono usate dalle applicazioni di database per accedere ai dati dei file system senza buffer. Il nuovo sistema per gli I/O diretti supporta l'accesso simultaneo in lettura e in scrittura ai normali file UFS. In precedenza, un'operazione di aggiornamento di un file avrebbe bloccato gli altri accessi in lettura o scrittura fino al termine del processo.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man mount_ufs(1M).
La nuova versione della cache DNLC (Directory Name Look-up Cache) velocizza l'accesso ai file nelle directory di grandi dimensioni (contenenti anche più di 1000 file).
La DNLC è un servizio generale dei file system. Questa cache memorizza i nomi delle directory utilizzati più di recente e i relativi vnode. Il contenuto delle directory UFS viene memorizzato in modo lineare sul disco. Ciò significa che, per ricercare una voce specifica, occorre ricercarla nell'intero contenuto della directory. Allo stesso modo, per aggiungere un nuovo elemento, occorre controllare l'intera directory per verificare che non esista un altro oggetto con lo stesso nome. Per accelerare queste operazioni, DNLC mantiene in una cache di memoria le directory intere.
Inoltre, nella nuova versione, DNLC memorizza nella cache gli oggetti che sono stati ricercati anche se non esistono. Questa funzione, denominata caching negativo, è utile perché alcune applicazioni eseguono ripetutamente lo stesso controllo per verificare l'esistenza di un file specifico.
La nuova versione di DNLC comprende inoltre nuovi parametri configurabili. L'impostazione predefinita di questi parametri è ottimale. Non dovrebbe perciò essere modificata in modo arbitrario.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Tunable Parameters Reference Manual.
Il comando fssnap permette di creare un'istantanea di un file system. Il termine istantanea indica un'immagine temporanea di un file system usata per le operazioni di backup.
L'esecuzione del comando fssnap crea un dispositivo virtuale e un file di backup. Per eseguire il backup del dispositivo virtuale, che appare e opera come un dispositivo reale, è possibile usare i normali comandi di backup di Solaris. Il file di backup è una mappa di bit che contiene una copia dei dati pre-istantanea successivamente modificati.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man fssnap(1M).
Il comando mkfs è stato aggiornato per offrire prestazioni superiori durante la creazione dei file system. Le prestazioni di mkfs sono ora fino a 10 volte migliorate rispetto alle precedenti versioni di Solaris. Tale miglioramento è apprezzabile indipendentemente dalla dimensione del file system creato. Tuttavia, il cambiamento risulta più evidente sui sistemi che utilizzano dischi ad alta capacità o ad alta velocità.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi all'installazione.
Solaris Live Upgrade 2.0 è disponibile nell'ambiente operativo Solaris 9. Questa descrizione è relativa alla versione 2.0.
Solaris Live Update 2.1 è ora disponibile nella versione di aggiornamento Solaris 9 8/03. Per una descrizione di Solaris Live Update 2.1, vedere Solaris Live Upgrade 2.1.
Solaris Live Upgrade offre un metodo di aggiornamento del sistema operativo che riduce notevolmente le interruzioni di servizio normalmente associate a questa procedura. Questo processo duplica l'ambiente di boot correntemente in esecuzione e permette, continuando ad usare l'ambiente di boot originale, di aggiornare la copia duplicata. L'ambiente di boot duplicato può essere quindi attivato in sostituzione del precedente riavviando il sistema. In caso di problemi, è possibile ripristinare velocemente l'ambiente di boot originale con una semplice procedura di reboot. Questa funzione elimina le interruzioni di servizio dell'ambiente di produzione associate ai normali processi di test e valutazione.
Oltre ad aggiornare l'ambiente di boot, è anche possibile installare un archivio Web Start Flash su un ambiente di boot inattivo. Riavviando il sistema, verrà attivata la configurazione installata sull'ambiente inattivo.
Solaris 9 include diverse modifiche alla funzione Live Upgrade, che tuttavia possono essere utilizzate solo dalla riga di comando. Tali modifiche riguardano:
Indicazione di avanzamento – Durante l'aggiornamento o l'installazione di un archivio Web Start Flash con Solaris Live Upgrade, viene indicata la percentuale dell'operazione che è stata completata.
Modifiche ai comandi lumount e luumount – Il comando lumount attiva tutti i file system dell'ambiente di boot. Se non viene specificato esplicitamente un punto di attivazione, lumount ne crea uno. Questo punto di attivazione utilizza il nome dell'ambiente di boot anziché un insieme casuale di numeri, impedendo così la proliferazione dei punti di attivazione. Il comando luumount risulta così più semplice da usare.
Il comando luumount disattiva il file system radice dell'ambiente di boot. Questo comando accetta ora come argomento sia un punto di attivazione che il nome dell'ambiente di boot. Inoltre, l'opzione -f permette di forzare la disattivazione del file system dell'ambiente di boot.
Vedere le pagine man lumount(1M) e luumount(1M).
Priorità nello scheduling – Lo scopo principale di Solaris Live Upgrade è di ridurre il più possibile i tempi di inattività dell'ambiente di produzione durante la migrazione a un nuovo sistema operativo. Alcune operazioni di Solaris Live Upgrade, come l'aggiornamento e la copia dei file system, possono generare un notevole carico di lavoro per il sistema. Solaris Live Upgrade dispone ora dei tool necessari per controllare la pianificazione dei processi in base alle priorità. Questa funzione riduce al minimo il degrado delle prestazioni del sistema di produzione. Le impostazioni predefinite per le priorità possono essere modificate nel file /etc/default/lu.
Nomi degli ambienti di boot – I comandi di Solaris Live Upgrade permettono di utilizzare nomi lunghi per gli ambienti di boot. I comandi possono inoltre associare a tali nomi una descrizione di qualunque lunghezza.
Per altre informazioni, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04 o la pagina man, ludesc(1M).
Per maggiori informazioni su Solaris Live Upgrade, vedere la sezione Capitolo 32, Solaris Live Upgrade (argomenti) del Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Nelle versioni di aggiornamento di Solaris 9, alcune denominazioni sono cambiate come segue:
Solaris Flash (già Web Start Flash)
La funzione di installazione Web Start Flash permette di creare una singola installazione di riferimento dell'ambiente operativo Solaris. Questa installazione può quindi essere replicata su diversi sistemi.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 19, Funzione di installazione Solaris Flash del Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Nelle versioni di aggiornamento di Solaris 9, alcune denominazioni sono cambiate come segue:
Solaris Flash (già Web Start Flash)
Il programma Web Start Flash consente ora di richiamare gli archivi via FTP. Quando si installa un archivio, è possibile specificarne la posizione su un server FTP.
Per maggiori dettagli su come richiamare un archivio da un server FTP, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Nelle versioni di aggiornamento di Solaris 9, alcune denominazioni sono cambiate come segue:
Solaris Flash (già Web Start Flash)
I file che consentono l'esecuzione di alcune funzioni del gruppo software o del metacluster di base sono stati riposizionati in pacchetti separati, organizzati in modo più logico. Questi pacchetti possono essere esclusi dall'ambiente operativo Solaris durante il processo di installazione. Oppure, possono essere rimossi usando il comando pkgrm dopo l'installazione. Vedere la pagina man pkgrm(1M).
I file spostati in altri pacchetti sono quelli relativi alle seguenti funzioni:
File system di cache
NFS
Sicurezza Kerberos
File system distribuito
Funzioni NIS
Daemon di routing della rete
Comandi r* per operazioni remote in rete
Server telnet
Server tftp
Server DNS
Name server DARPA
Servizi RPC
Server di boot o di installazione
setuid e setgid
L'ambiente x86 PXE (Pre-boot eXecution Environment) permette di avviare un sistema x86 con Solaris direttamente dalla rete, senza bisogno di usare il dischetto di boot di Solaris. Il sistema x86 deve supportare il PXE. Per abilitare il sistema all'uso del PXE occorre usare l'utility di configurazione del BIOS o l'utility di configurazione della scheda di rete. Per i sistemi che non supportano questa funzione è disponibile il dischetto di boot di Solaris.
Per maggiori informazioni, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
L'utility pkgmk permette ora di creare pacchetti con nomi di 32 caratteri. Vedere le pagine man pkgmk(1) e pkgadd(1M).
L'ambiente operativo Solaris e i prodotti software supplementari possono ora essere installati da un DVD. Il DVD permette di eseguire l'installazione con Solaris Web Start o con il metodo JumpStart personalizzato. Il DVD include Solaris, il software ExtraValue e la documentazione di Solaris.
Per informazioni più dettagliate, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Il programma di installazione Web Start di Solaris è stato modificato in modo da utilizzare il file sysidcfg per configurare le informazioni sul sistema durante le procedure di installazione o aggiornamento. Creare un file sysidcfg con le informazioni di configurazione del sistema. In presenza di questo file, il programma Web Start di Solaris non chiede di inserire le informazioni sul sistema durante l'installazione.
Per informazioni più dettagliate, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Il programma di installazione Solaris Web Start permette ora di eseguire le seguenti funzioni durante l'installazione o l'aggiornamento di Solaris:
Scegliere di riavviare automaticamente il sistema dopo l'installazione.
Scegliere di espellere automaticamente il CD o il DVD al termine dell'installazione.
Scegliere di preservare i file system.
Solo IA: personalizzare le partizioni fdisk.
Per informazioni più dettagliate, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Il numero dei fusi orari disponibili è stato notevolmente aumentato in Solaris 9. Durante l'installazione di Solaris è possibile selezionare il fuso orario in base alla regione geografica. Sono state inoltre aumentate le opzioni disponibili nell'elenco dei continenti e dei paesi.
Per informazioni più dettagliate, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
L'SDK Solaris Web Start Wizards TM semplifica l'installazione, la configurazione e l'amministrazione delle applicazioni native Solaris, Java e non Java. Grazie a Solaris Web Start Wizards, gli sviluppatori possono commercializzare in modo congiunto le versioni Solaris e Microsoft Windows delle applicazioni. La procedura di installazione gestisce le caratteristiche specifiche della piattaforma.
L'SDK Web Start Wizards 3.0.1 è ora incluso nella versione Solaris 9. L'SDK 3.0.1 può essere installato usando il programma Solaris Web Start.
Sono state aggiunte nuove opzioni utilizzabili con il comando boot durante l'installazione JumpStart personalizzata.
Ad esempio, è ora possibile specificare la posizione dei file di configurazione da utilizzare per l'installazione. È possibile specificare il percorso di un server HTTP, di un server NFS o di un file disponibile su un supporto locale. Se non si conosce il percorso dei file, è possibile impostare il programma di installazione in modo che richieda il percorso. Il prompt di richiesta viene visualizzato dopo l'avvio del sistema e dopo la sua connessione alla rete.
L'opzione nowin permette di specificare al programma JumpStart personalizzato di non avviare il programma X. Non è necessario usare il programma X per eseguire l'installazione JumpStart personalizzata. È possibile abbreviare i tempi di installazione usando l'opzione nowin.
Per istruzioni dettagliate sull'uso di queste nuove opzioni, vedere il Capitolo 24, Installazione JumpStart personalizzata (procedure) del Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Solaris 9 supporta l'aggiornamento dei mirror radice e dei metadevice creati con Solaris Volume Manager (ex Solstice DiskSuite). Per aggiornare un sistema contenente un metadevice creato con Solaris Volume Manager non è più necessario modificare il file vfstab. Viene rilevato il mirror radice e l'ambiente operativo residente sul mirror viene aggiornato. Il processo si svolge come una normale procedura di aggiornamento senza metadevice.
Le utility di identificazione del sistema cercano di determinare automaticamente il router predefinito durante l'installazione.
Per informazioni sull'installazione, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Le utility di identificazione del sistema supportano ora la configurazione dei client LDAP. Le precedenti versioni di Solaris permettevano di configurare i sistemi solo come client NIS, NIS+ o DNS.
Per informazioni sull'installazione, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
La funzione di analisi delle patch è ora disponibile anche per gli aggiornamenti di Solaris eseguiti con Solaris Web Start. Questa utility esegue un'analisi del sistema. Tale analisi determina quali patch verranno rimosse o retrogradate dall'aggiornamento alla nuova versione di Solaris. L'uso di questa funzione non è necessario per aggiornare il sistema a Solaris 9.
Per maggiori informazioni sull'installazione, vedere la Guida all’installazione di Solaris 9 9/04.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alle prestazioni.
La funzione MPSS (Multiple Page Size Support) permette ai programmi di usare pagine di qualunque dimensione, purché supportate dall'hardware, per accedere alla memoria virtuale. In precedenza, per gli stack, gli heap o la memoria anonima mappata con mmap() sulle piattaforme UltraSPARC erano disponibili solo pagine di 8 KB.
MPSS permette anche di eseguire le applicazioni legacy con impostazioni specifiche per la dimensione delle pagine di memoria in modo da ottenere prestazioni ottimali. L'uso di pagine più ampie può migliorare sensibilmente le prestazioni dei programmi che utilizzano grandi quantità di memoria.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man pagesize(1), mpss.so.1(1), ppgsz(1) e mmap(2).
Solaris 9 include una libreria di multithreading più ampia e più veloce, già testata come libthread alternativo nelle precedenti versioni di Solaris.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Multithreaded Programming Guide e la pagina man threads(3THR).
La funzione NCA (Network Cache and Accelerator) di Solaris è stata migliorata con l'aggiunta di un'interfaccia socket. Con poche modifiche, qualunque Web server è in grado di comunicare con l'NCA attraverso l'interfaccia socket. Vedere Rete.
Sono stati effettuati dei miglioramenti all'algoritmo che controlla le pagine fisiche e virtuali e la loro immissione nella cache. Tali miglioramenti producono un incremento delle prestazioni di circa il 10% con i normali carichi di lavoro dei server.
La DISM (Dynamic Intimate Shared Memory) permette ai database di espandere o ridurre dinamicamente le dimensioni del segmento di dati condivisi. Questa funzione elimina i problemi legati agli errori di configurazione e ai rifiuti di servizio associati alla ISM (Intimate Shared Memory).
L'ISM è un segmento della memoria condivisa costituito da grandi pagine di memoria bloccate. Il numero di pagine bloccate della ISM rimane costante o immutato. L'ISM dinamico (DISM) è una memoria condivisa ISM in cui il numero delle pagine bloccate è variabile (può essere modificato). Supporta perciò il rilascio o l'aggiunta di espansioni di memoria fisica al sistema durante la riconfigurazione dinamica. La DISM può comprendere sia la memoria fisica disponibile che lo spazio di swap.
Vedere la pagina man shmop(2).
Il supporto delle pagine di grandi dimensioni è disponibile per DISM nella versione di aggiornamento Solaris 9 9/02. Per una descrizione del supporto delle pagine di grandi dimensioni, vedere SPARC: Supporto delle pagine di grandi dimensioni in DISM (Dynamic Intimate Shared Memory).
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alla gestione dei server e dei client.
Il servizio DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette ai sistemi host di ricevere gli indirizzi IP e le informazioni sulla configurazione della rete. Queste informazioni vengono fornite dal server di rete nella fase di boot. Il servizio Solaris DHCP è stato migliorato in modo da supportare un maggior numero di client:
Il server Solaris DHCP utilizza ora il multithreading per servire più client simultaneamente.
Un nuovo data store binario permette di supportare un maggior numero di client con tempi di accesso inferiori rispetto ai file ASCII o ai database NIS+.
L'accesso allo spazio di memorizzazione dei dati NIS+ è stato riprogettato. La nuova versione supporta il multithreading del server.
L'architettura di accesso ai dati è stata modificata in modo da permettere anche a terze parti di scrivere moduli che abilitino il server DHCP all'uso di qualunque servizio di memorizzazione dei dati DHCP.
Inoltre, il server Solaris DHCP supporta ora gli aggiornamenti dinamici del DNS. È possibile consentire al servizio DHCP di aggiornare il servizio DNS con i nomi host dei client DHCP che necessitano di un nome host specifico.
Il client Solaris DHCP può ora essere configurato in modo da richiedere un nome host specifico.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: IP Services.
È ora possibile gestire i client diskless dalla riga di comando. Questo tool permette di gestire i client diskless, di visualizzare i servizi OS disponibili per questi client e di gestire le patch per tutti i client diskless esistenti.
Per informazioni sulla gestione dei client diskless, vedere il Capitolo 6, Managing Diskless Clients (Tasks) del System Administration Guide: Basic Administration.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alla sicurezza.
Il protocollo IKE (Internet Key Exchange) automatizza la gestione delle chiavi per IPsec. Il servizio IKE sostituisce l'assegnazione e l'aggiornamento manuale delle chiavi nelle reti IPv4. Permette inoltre all'amministratore di gestire un maggior numero di reti sicure.
IPsec viene usato per configurare reti IPv4 sicure. Il daemon in.iked gestisce la derivazione, l'autenticazione e la protezione delle chiavi nella fase di boot. Il daemon può essere configurato mediante l'assegnazione dei parametri richiesti in un apposito file di configurazione. Dopo l'assegnazione dei parametri, non è richiesto alcun aggiornamento manuale delle chiavi.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 21, Internet Key Exchange del System Administration Guide: IP Services.
Le shell sicure permettono di accedere con sicurezza agli host remoti anche attraverso reti non protette. I trasferimenti di dati e le sessioni di rete interattive vengono protetti dalle intrusioni e dagli attacchi in punti intermedi. La shell sicura di Solaris 9 supporta i protocolli SSHv1 e SSHv2. Fornisce un forte meccanismo di autenticazione basato su una cifratura a chiave pubblica. Per rafforzare ulteriormente la protezione è possibile incanalare i servizi X-windows e gli altri servizi di rete attraverso connessioni basate sulla shell sicura.
Il server della shell sicura, sshd, supporta il monitoraggio e l'applicazione di filtri alle richieste riguardanti i servizi di rete. Il server può essere configurato in modo da registrare il nome host dei client da cui provengono le richieste, rafforzando la sicurezza della rete. Il comando sshd usa lo stesso meccanismo dell'utility Tcp-wrappers 7.6, descritta nella sezione Freeware.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man sshd(1M), hosts_access(4) e hosts_options(4). Vedere anche il Capitolo 11, Using Solaris Secure Shell (Tasks) del System Administration Guide: Security Services.
Le funzioni di autenticazione, riservatezza e integrità di Kerberos V5 permettono di rafforzare la sicurezza dei sistemi. NFS è un esempio di applicazione che viene protetta con Kerberos V5.
Qui di seguito sono elencate le nuove funzioni di Kerberos V5.
Server Kerberos V5 – Il server include i seguenti componenti:
Sistema di amministrazione dei nomi principali (utenti) – Include un server centralizzato per l'amministrazione locale e remota dei nomi principali e dei criteri di sicurezza. Le funzioni di amministrazione sono disponibili sia attraverso un'interfaccia grafica che dalla riga di comando.
Key Distribution Center (KDC) – Usa il database di nomi principali creato dal server di amministrazione. Emette inoltre i ticket per i client.
Sistema di replicazione del database dei nomi principali – Permette di duplicare il database KDC su un server di backup.
Interoperabilità per la modifica delle password MIT e Microsoft Windows 2000 – Le password di Kerberos V5 possono ora essere modificate da un client Solaris su un server MIT Kerberos e Microsoft Windows 2000.
DES ottimizzato – Le operazioni DES del kernel Kerberos V5 sono state ottimizzate per l'architettura Sun4u.
Supporto delle comunicazioni cifrate di Kerberos con il nucleo di Solaris – Solaris 9 include un modulo di cifratura che supporta le comunicazioni cifrate di Kerberos. In precedenza, il modulo di cifratura era presente solo sul CD-ROM del Solaris Encryption Kit o sul Web.
Ticket senza indirizzi – Gli amministratori di sistema e gli utenti possono ora specificare ticket senza indirizzo. Questa possibilità può essere necessaria negli ambienti di rete NAT e multihome.
Il modulo PAM di Kerberos V5 supporta la funzione di aging delle password – Il modulo pam_krb5 supporta l'aging delle password impostato nel KDC per ogni nome principale.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione Administering the Kerberos Database del System Administration Guide: Security Services.
Solaris 9 include nuove funzioni per la sicurezza dei client LDAP. Una nuova libreria LDAP fornisce meccanismi di cifratura SSL (TLS) e CRAM-MD5. Questi meccanismi permettono di installare vari metodi di codifica sulla rete cablata tra i client e il server LDAP.
Sun ONE Directory Server 5.1 (già iPlanet Directory Server 5.1) è il server di directory LDAP. Per maggiori informazioni sul server, vedere la sezione Rete.
Solaris 9 include potenti meccanismi di cifratura per IPsec e Kerberos. Prima di questa versione, i moduli di cifratura erano disponibili solo sul CD-ROM del Solaris Encryption Kit o sul Web. Diversi di questi algoritmi sono ora inclusi direttamente nell'ambiente operativo Solaris 9. Tali algoritmi includono il supporto della privacy DES a 56 bit per Kerberos e il supporto di DES a 56 bit e del Triple-DES a 128 bit e 3 chiavi per IPsec.
È disponibile il supporto di meccanismi di cifratura ancora più potenti sul CD-ROM del Solaris Encryption Kit o sul Web. IPsec supporta gli standard AES (Advanced Encryption Standard) a 128 bit, 192 bit o 256 bit e lo standard Blowfish da 32 a 448 bit con incrementi di 8 bit.
Per maggiori informazioni sul supporto di IPsec, vedere il Capitolo 19, IPsec (Overview) del System Administration Guide: IP Services. Per informazioni sul supporto di Kerberos, vedere il Capitolo 13, Introduction to SEAM del System Administration Guide: Security Services.
Il framework di sicurezza IPsec è stato migliorato in Solaris 9 per abilitare l'uso di datagrammi IPv6 sicuri tra i sistemi. In Solaris 9, è supportato solo l'uso di chiavi manuali nell'utilizzo di IPsec per IPv6.
Il framework di sicurezza IPsec per IPv4 era stato introdotto in Solaris 8. Il protocollo IKE (Internet Key Exchange) è disponibile per IPv4.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 19, IPsec (Overview) del System Administration Guide: IP Services.
I database RBAC possono essere gestiti dall'interfaccia grafica della Solaris Management Console. Inoltre, tali autorizzazioni possono essere assegnate come impostazioni predefinite nel file policy.conf. Inoltre, i diritti possono contenere a loro volta altri diritti.
Per ulteriori informazioni su RBAC, vedere il Capitolo 5, Role-Based Access Control (Overview) del System Administration Guide: Security Services. Per informazioni sulla Solaris Management Console, vedere Strumenti di amministrazione del sistema.
Nuove opzioni permettono agli amministratori di sistema di abilitare solo le connessioni cifrate al server X di Solaris. Per maggiori informazioni, vedere Funzioni di Solaris 9 per gli utenti desktop.
La GSS-API (Generic Security Services Application Programming Interface) è un framework di sicurezza che permette alle applicazioni di proteggere i dati trasmessi. La GSS-API fornisce servizi di autenticazione, integrità e riservatezza alle applicazioni. L'interfaccia permette alle applicazioni di adottare criteri di sicurezza del tutto generici. Le applicazioni non devono controllare la piattaforma sottostante, ad esempio la piattaforma Solaris, né il meccanismo di sicurezza utilizzato, ad esempio Kerberos. Ciò comporta una notevole semplificazione del porting per le applicazioni che utilizzano la GSS-API.
Per maggiori informazioni, vedere la GSS-API Programming Guide.
Per informazioni sul firewall SunScreenTM 3.2, vedere Software aggiuntivi.
Vedere anche Freeware per informazioni sul freeware Tcp-wrappers 7.6 incluso in Solaris 9. Il software Tcp-wrappers 7.6 contiene piccoli programmi daemon che monitorizzano e filtrano le richieste di servizi di rete.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi al server X.
Le librerie dei client e dei server del sistema a finestre X di Solaris supportano ora la versione 6 dell'Internet Protocol (IPv6). Questo supporto si aggiunge al supporto preesistente di IPv4. Questa funzione permette di usare indirizzi e connessioni IPv6 nelle applicazioni X utilizzate in rete.
Nuove opzioni permettono agli amministratori di sistema di controllare quali metodi di trasporto siano usati dal server X di Solaris. Per proteggere un host è ora possibile disabilitare le connessioni TCP remote dirette all'Xserver. Allo stesso tempo, è possibile abilitare il tunneling delle connessioni cifrate attraverso la shell sicura.
Per maggiori informazioni, vedere la descrizione dell'opzione -nolisten nella pagina man Xserver(1).
Il server Xsun può ora essere configurato in modo da emettere un segnale acustico attraverso un dispositivo audio. Questa opzione sostituisce il segnale acustico della tastiera in corrispondenza degli eventi dei programmi associati a tale tipo di segnale. Usando questa opzione, è possibile personalizzare il volume, il tono e la durata dei segnali attraverso il programma Xset o il pannello di controllo del CDE. In questo modo, il segnale acustico può essere adattato alle capacità uditive e alle preferenze personali degli utenti.
Per maggiori informazioni, vedere la descrizione dell'opzione -audiobell nella pagina man Xsun(1).
Le nuove opzioni introdotte permettono di usare il server Xsun senza mouse o tastiera. Il server Xsun può essere usato nei modi seguenti:
Come dispositivo di sola visualizzazione
Come display con dispositivi di input alternativi diversi dal mouse e dalla tastiera
Senza display, come frame buffer per il rendering offscreen con accelerazione hardware
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man di Xsun(1).
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi ai supporti removibili.
Il comando cdrw permette di scrivere i file system dei CD in formato ISO 9660. È possibile usare le estensioni Rock Ridge o Joliet sui dispositivi CD-R o CD-RW.
Il comando cdrw permette di:
Creare CD di dati
Creare CD audio
Estrarre i dati da un CD audio
Copiare un CD
Cancellare un CD-RW
Per informazioni sui CD-R e sui CD-RW consigliati, accedere al sito Web:
http://www.sun.com/io_technologies/ihvindex.html
Per informazioni sull'uso di questo comando, vedere la pagina man cdrw(1).
In questa versione, le funzioni di gestione dei volumi sono state migliorate in modo da offrire compatibilità con un maggior numero di supporti removibili. I seguenti dispositivi, non appena inseriti, vengono ora attivati e resi disponibili per la lettura:
DVD-ROM
Unità Iomega, unità Zip USB (Universal Serial Bus) e unità Jaz
CD-ROM
Dischetti
Con i nuovi comandi del Common Desktop Environment (CDE) e di Solaris, è possibile:
Formattare, etichettare e impostare la protezione software in lettura e scrittura su un supporto removibile con il nuovo comando rmformat. Questo comando sostituisce fdformat per la formattazione dei supporti removibili.
Creare e verificare un file system PCFS su un supporto removibile con i comandi mkfs_pcfs e fsck_pcfs.
Creare una partizione fdisk e un file system PCFS su un supporto removibile di un sistema SPARCTM per facilitare i trasferimenti di dati su sistemi x86.
Per maggiori informazioni sulla gestione dei supporti removibili dalla riga di comando, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. Per maggiori informazioni sulla gestione dei supporti removibili con la Gestione di file del CDE, vedere il Manuale dell’utente del CDE Solaris.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alla gestione dei dispositivi.
La funzione Sun StorEdgeTM Traffic Manager supporta più percorsi per i dispositivi di I/O, ad esempio i dispositivi accessibili attraverso l'interfaccia Fibre Channel. Questa funzione distribuisce il carico di lavoro tra più dispositivi. Inoltre, il Traffic Manager migliora l'affidabilità del sistema poiché è in grado di redirigere le richieste delle schede di interfaccia o dei dispositivi di memorizzazione guasti verso una scheda o un dispositivo funzionante.
A partire da Solaris 8 7/01, l'ambiente operativo Solaris include il supporto del driver Ethernet SunTM Gigaswift 1000Base-T. Questo prodotto assicura prestazioni da 1 Gbyte nei collegamenti Ethernet su doppino.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ce(7D).
Solaris 9 4/04 contiene funzionalità USB nuove e migliorate. Vedere Gestione dei dispositivi.
L'ambiente operativo Solaris supporta diversi dispositivi USB, tra cui tastiere, mouse, schede audio, unità di memorizzazione di massa e stampanti.
Questa estensione del supporto dei dispositivi USB è stata introdotta per la piattaforma SPARC nella versione Solaris 9. Nella versione di aggiornamento Solaris 9 12/02, queste migliorie sono disponibili anche per le piattaforme x86.
Alcuni esempi di supporto dei dispositivi USB:
I sistemi Sun Blade 100, Sun Blade 1000, NetraTM X1, Netra T1 e Sun Fire 280R supportano i dispositivi USB.
Nelle versioni di aggiornamento di Solaris 9, i sistemi x86 supportano i dispositivi USB.
Anche i sistemi Sun Ray supportano i dispositivi USB.
Per informazioni sull'uso dei dispositivi USB con i sistemi Sun Ray, vedere la documentazione dei sistemi Sun Ray.
Anche i sistemi IA che eseguono Solaris 9 Intel Platform Edition supportano i dispositivi USB.
Solaris 9 4/04 contiene funzionalità USB nuove e migliorate. Vedere Gestione dei dispositivi.
L'ambiente operativo Solaris supporta molti dispositivi di memorizzazione USB. È possibile che funzionino correttamente anche alcuni dispositivi USB non conformi. Per informazioni sul supporto di un dispositivo specifico, vedere il contenuto del file /kernel/drv/scsa2usb.conf.
Le nuove funzioni per i dispositivi di memorizzazione USB sono state introdotte per la piattaforma SPARC nella versione Solaris 9. Nella versione di aggiornamento Solaris 9 8/03, queste migliorie sono disponibili anche per le piattaforme x86.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
Solaris 9 4/04 contiene funzionalità USB nuove e migliorate. Vedere Gestione dei dispositivi.
Il comando cfgadm permette di installare e rimuovere un dispositivo USB senza bisogno di spegnere il sistema. Permette inoltre di disattivare a livello logico un dispositivo USB senza rimuoverlo fisicamente dal sistema. Questa possibilità è particolarmente comoda quando occorre ripristinare un dispositivo USB da una postazione remota.
Le nuove funzioni per l'inserimento e la rimozione a caldo dei dispositivi sono state introdotte per la piattaforma SPARC nella versione Solaris 9. Nella versione di aggiornamento Solaris 9 8/03, queste migliorie sono disponibili anche per le piattaforme x86.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man cfgadm_usb(1M).
Solaris 9 4/04 contiene funzionalità USB nuove e migliorate. Vedere Gestione dei dispositivi.
È possibile usare la Gestione stampa di Solaris per configurare una stampante USB collegata a un sistema SPARC o IA dotato di porte USB.
I nuovi nomi di dispositivo logici per le stampanti USB hanno la forma seguente:
/dev/printers/[0...N]*
Di conseguenza, per aggiungere una stampante USB a un server di stampa, occorre selezionare uno di questi dispositivi. Selezionare il dispositivo nel campo della porta della stampante nella schermata per l'aggiunta di una stampante locale.
Questa estensione del supporto delle stampanti USB è stata introdotta per la piattaforma SPARC nella versione Solaris 9. Nella versione di aggiornamento Solaris 9 8/03, queste migliorie sono disponibili anche per le piattaforme x86.
Per maggiori informazioni sull'uso della Gestione stampa di Solaris per la configurazione delle stampanti, vedere il manuale System Administration Guide: Advanced Administration.
Il driver per le stampanti USB di Solaris 9 supporta tutte le stampanti conformi alla specifica USB. Vedere l'elenco delle stampanti PostScript consigliate nella pagina man usbprn(7D).
Per informazioni e avvertenze sul collegamento “a caldo” delle stampanti USB, vedere le sezioni Notes e Diagnostics della pagina man usbprn(7D).
La riconfigurazione dinamica delle risorse del sistema consente di riconfigurare i singoli componenti mentre il sistema è in funzione. Questa funzione è stata resa disponibile tramite il comando cfgadm a partire da Solaris 8. RCM (Reconfiguration Coordination Manager) è la funzione che gestisce la rimozione dinamica dei componenti del sistema. Consente infatti di registrare e rilasciare le risorse del sistema con una procedura ordinata.
In precedenza, era necessario rilasciare manualmente le risorse dalle applicazioni prima di poterne effettuare la rimozione dinamica. Oppure, era possibile usare il comando cfgadm con l'opzione - f per forzare una riconfigurazione. Si noti tuttavia che l'uso di questa opzione poteva lasciare il sistema in uno stato indeterminato. Inoltre, il rilascio manuale delle risorse dalle applicazioni è una causa comune di errori.
La nuova funzione di scripting RCM permette di scrivere un proprio script per la chiusura delle applicazioni. Ad esempio, si può scrivere uno script che disconnetta i dispositivi dalle applicazioni durante le operazioni di riconfigurazione dinamica. La funzione RCM avvia automaticamente uno script in risposta a una richiesta di riconfigurazione, se la richiesta ha effetto sulle risorse registrate dallo script.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man rcmscript(4).
Nell'ambito dei miglioramenti a mp(1), il comando mp è stato modificato per operare come client del server di stampa X. Configurare un server di stampa X eseguito sul sistema host. Il comando mp può generare l'output in qualunque linguaggio di descrizione della stampa (Print Description Language) supportato dal server di stampa X. Le nuove opzioni -D e -P permettono di configurare mp per operare come client del server di stampa X.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Print Filter Enhancement With mp” nel manuale International Language Environments Guide.
Il software di riconfigurazione dinamica è stato migliorato per quanto riguarda le funzioni di diagnostica.
Vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man cfgadm(1M).
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi agli strumenti di sviluppo.
Alcuni software freeware che erano inclusi nel CD Solaris 8 Software Companion sono ora integrati nell'ambiente operativo Solaris 9. Ciò significa che è ora possibile sviluppare e compilare più facilmente le applicazioni freeware nell'ambiente operativo Solaris. Le librerie freeware includono:
glib
GTK+
Jpeg
libpng
Tcl/Tk
libtif
libxm12
Per maggiori informazioni sul freeware incluso in Solaris, vedere Freeware.
Quando si utilizza Solaris Live Upgrade dalla riga di comando, è ora possibile impostare la visualizzazione dell'output in formato XML con l'opzione -X. Questa opzione può essere usata nella scrittura dei programmi e degli script che utilizzano il tool Solaris Live Upgrade. L'output predefinito è in formato testo, ma l'opzione -X permette di creare un output XML adatto per le operazioni di analisi e interpretazione eseguite dal sistema. Con l'opzione -X, l'output viene visualizzato in XML per tutti i messaggi di errore, di avvertimento, di carattere informativo o di natura generale.
Vedere la pagina man lucreate(1M).
La funzione MPSS (Multiple Page Size Support) permette ai programmi di usare pagine di qualunque dimensione supportata dall'hardware per accedere alle diverse parti della memoria virtuale. In precedenza, per gli stack, gli heap o la memoria anonima mappata con la funzione mmap() sulle piattaforme UltraSPARC erano disponibili solo pagine di 8 KB.
È possibile ottimizzare le prestazioni delle applicazioni complesse che usano grandi quantità di memoria usando pagine di qualunque dimensione. È possibile usare qualunque dimensione supportata dall'hardware per lo stack, l'heap o la memoria privata /dev/zero che sia mappata con la funzione mmap(). L'uso di pagine più ampie può migliorare sensibilmente le prestazioni dei programmi che utilizzano grandi quantità di memoria.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man pagesize(1), mpss.so.1(1), ppgsz(1), memcntl(2), mmap(2) e getpagesizes(3C).
Solaris 9 include una nuova libreria di multithreading più veloce. Questa libreria era disponibile come libthread alternativo nelle precedenti versioni di Solaris.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Multithreaded Programming Guide e la pagina man threads(3THR).
Solaris 9 include una nuova versione predefinita del linguaggio Perl (Practical Extraction and Report Language). La nuova versione è la 5.6.1. Include inoltre una versione precedente, la 5.005_03. Questa versione era inclusa in Solaris 8.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man perl(1).
I comandi diff e sccs-sccsdiff supportano ora il formato unificato per diff adottato da GNU. In questo formato, le righe di contesto vengono visualizzate una sola volta nell'elenco delle differenze.
Per informazioni su questi comandi, vedere le pagine man diff(1) e sccs-sccsdiff(1).
Il framework sysevent permette la notifica degli eventi di sistema a livello del kernel e a livello dell'utente alle applicazioni appropriate. Gli eventi possono includere le modifiche di stato dell'hardware e del software, gli errori e i guasti.
Il framework sysevent comprende i seguenti componenti:
Il daemon syseventd
Il comando syseventadm
API delle librerie usate per l'estrazione dei dati sugli eventi e la registrazione a sysevent
Un'interfaccia per gli eventi di sistema a livello del driver, ddi_log_sysevent
syseventd è un daemon eseguito a livello dell'utente che accetta i buffer di eventi di sistema trasmessi dal kernel. Quando un buffer di eventi viene inviato a syseventd, quest'ultimo propaga tale evento a tutti i processi interessati.
Il comando syseventadm permette di configurare le specifiche degli eventi. Le specifiche configurate vengono quindi usate per richiamare comandi, applicazioni o script in risposta agli eventi di sistema.
Per informazioni sul kernel sysevent e sulle API delle librerie, vedere le pagine man syseventadm(1M), syseventconfd(1M) e syseventd(1M).
Per informazioni sul logging degli eventi notificati a livello dei driver, vedere ddi_log_sysevent(9F).
Il generatore di numeri pseudo-casuali di Solaris (PRNG) è disponibile attraverso i dispositivi /dev/random e /dev/urandom. PRNG offre agli ISV un'interfaccia standard che genera numeri pseudo-casuali per le operazioni di cifratura, le applicazioni scientifiche e i tool di simulazione. L'utility PRNG opera a livello del kernel di Solaris. Questa funzione protegge il contenuto dell'entropy pool. Il software PRNG raccoglie i dati entropici dalle pagine di memoria del kernel e mantiene sempre un alto livello di casualità.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man random(7D).
Questa interfaccia è utile per lo sviluppo di applicazioni che estendono l'uso degli ambienti Sun Cluster. Con la nuova API RSM (Remote Shared Memory) è infatti possibile programmare le applicazioni in modo da ridurre la latenza nell'inoltro dei messaggi sulle interconnessioni ad alta velocità dei cluster. Questo tipo di applicazioni può ridurre significativamente il tempo necessario per rispondere agli eventi in una configurazione cluster.
L'utilizzo di questa funzione richiede l'installazione di Sun Cluster 3.0. Occorre inoltre modificare le applicazioni esistenti in modo che utilizzino la nuova interfaccia.
Per maggiori informazioni, vedere il documento Programming Interfaces Guide. Vedere inoltre le pagine man librsm(3LIB) e “Section 3: Extended Library Functions” (3RSM).
Solaris 9 include una versione compatibile con GNU delle funzioni della API gettext() che mantiene la compatibilità all'indietro con le funzioni della API di Solaris.
Le funzioni esistenti di libc possono ora gestire sia i file di messaggi di Solaris che quelli di GNU. Le funzioni esistenti sono le seguenti:
gettext()
dgettext()
dcgettext()
textdomain()
bindtextdomain()
Le nuove funzioni compatibili con GNU di libc possono gestire i file di messaggi di GNU o compatibili. Le nuove funzioni sono le seguenti:
ngettext()
dngettext()
dcngettext()
bind_textdomain_codeset()
Inoltre, le utility msgfmt e gettext possono ora gestire sia i file di messaggi Solaris che quelli compatibili con GNU.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man gettext(3C).
I file system UFS, NFS e TMPFS includono ora attributi estesi per i file. Questi attributi permettono agli sviluppatori di applicazioni di associare attributi specifici ai file. Ad esempio, all'interno di un'applicazione di gestione dei file per un sistema a finestre, è possibile associare un'icona specifica a un determinato file.
Per maggiori informazioni, vedere Miglioramenti ai file system.
Lo scheduler FX permette di organizzare i processi che richiedono un controllo delle priorità di pianificazione, da parte dell'applicazione o dell'utente. Vedere Miglioramenti delle risorse del sistema.
Il servizio DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette ai sistemi host di ricevere gli indirizzi IP e le informazioni sulla configurazione della rete. Queste informazioni vengono ricevute dal server di rete nella fase di boot. Prima di Solaris 8 7/01, i dati di configurazione per DHCP potevano essere memorizzati solo in file di testo o nei database NIS+. Ora, l'accesso ai dati nel servizio DHCP di Solaris è stato riprogettato per l'uso di un framework modulare. Solaris DHCP comprende una API che permette di scrivere oggetti condivisi che supportino qualunque facility di memorizzazione dei dati DHCP.
Il manuale Solaris DHCP Service Developer’s Guide contiene una descrizione generale del framework di accesso ai dati usato da Solaris DHCP. Fornisce inoltre una serie di direttive generali per gli sviluppatori. Infine, contiene un elenco delle funzionalità delle API che permettono di scrivere i moduli a supporto dei nuovi data store.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris DHCP Service Developer’s Guide.
Solaris Web Start Wizards semplifica l'installazione, la configurazione e l'amministrazione delle applicazioni native Solaris, Java e non Java. Grazie a Web Start Wizards, gli sviluppatori possono commercializzare in modo congiunto le versioni Solaris e Microsoft Windows delle applicazioni. La procedura di installazione gestisce le caratteristiche specifiche della piattaforma.
L'SDK Web Start Wizards 3.0.1 è ora incluso nella versione Solaris 9. SDK 3.0.1 può essere installato usando il programma Web Start di Solaris.
mdb è un'utility espandibile che permette il debugging e la modifica a basso livello del sistema operativo in uso. Permette inoltre di eseguire il debugging dei crash dump del sistema, dei processi degli utenti, dei core dump dei processi degli utenti e dei file oggetto. In Solaris 9, mdb offre un nuovo supporto del debugging simbolico per il kernel di Solaris e nuovi comandi per il debugging del kernel. L'utility mdb offre inoltre nuove funzioni per l'esame e il controllo dei processi utente in esecuzione, oltre alla possibilità di esaminare i file e i dispositivi “raw” sul disco.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Modular Debugger Guide e la pagina man mdb(1).
La versione Solaris 9 comprende nuove directory per le funzioni audio. La directory /usr/include/audio contiene i file header delle applicazioni audio. Il formato dei file audio contiene un nuovo file di intestazione, /usr/include/audio/au.h, e la pagina man au(4).
La directory /usr/share/audio contiene vari tipi di file audio. Ad esempio, sono stati spostati in questa directory i file audio precedentemente residenti in /usr/demo/SOUND/sounds. È stato creato un collegamento simbolico da /usr/demo/SOUNDS/sounds a /usr/share/audio/samples/au. Questo collegamento permette di eseguire senza errori le applicazioni e gli script correnti.
Sono state apportate numerose correzioni ai moduli del kernel audio per migliorarne l'affidabilità.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
sendfilev() è una chiamata di sistema vettoriale di sendfile che permette di ottenere prestazioni migliori nell'invio dei dati dai buffer o dai file delle applicazioni. Ad esempio, permette ai Web server di costruire le risposte HTTP con un'unica chiamata di sistema. Tali risposte HTTP includono l'header, i dati, una parte conclusiva (trailer) ed elementi “include” del server. Questa funzione assicura prestazioni ottimali con l'NCA (Network Cache and Accelerator) di Solaris. Inoltre, sendfilev() permette la restituzione di risposte formate da più segmenti provenienti da diversi file.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man sendfilev(3EXT) e sendfile(3EXT).
L'utility appcert verifica la conformità dei file oggetto alla ABI Solaris. La conformità alla ABI Solaris aumenta notevolmente la probabilità che un'applicazione sia compatibile con le future versioni di Solaris.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Using appcert” del manuale Programming Interfaces Guide.
La GSS-API (Generic Security Services Application Programming Interface) è un framework di sicurezza che permette alle applicazioni di proteggere i dati trasmessi.
Vedere Miglioramenti alla sicurezza.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alla gestione aziendale via Web.
Solaris WBEM Services 2.5 è l'implementazione di Sun Microsystems del WBEM (Web-Based Enterprise Management). WBEM è un insieme di tecnologie di gestione e di tecnologie legate a Internet. Queste tecnologie hanno lo scopo di unificare la gestione degli ambienti di elaborazione aziendali. Sviluppata dalla Distributed Management Task Force (DMTF), la funzione WBEM permette di realizzare un set integrato di tool di gestione basati sugli standard. Questi tool supportano e promuovono le tecnologie del World Wide Web. Solaris WBEM Services è stato aggiornato alla versione 2.5 in Solaris 9.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
La API del client WBEM (Web-Based Enterprise Management) Java supporta ora il batching di più operazioni CIM (Common Information Model) eseguite da un client in un singolo ciclo di richiesta e risposta. Il gestore di oggetti CIM ora accetta e gestisce anche queste richieste in batch. Questa funzione è definita nel documento Distributed Management Task Force (DMTF) Specification for CIM Operations Over HTTP.
Il risultato è una riduzione del numero di chiamate remote effettuate dal client.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
Il CIM WorkShop offre un'interfaccia utente grafica per il tool di sviluppo WBEM. Questa utility è destinata agli sviluppatori di strumentazione, di sistemi e di applicazioni di rete. Con il CIM WorkShop, gli sviluppatori possono visualizzare e creare classi e istanze WBEM.
In CIM WorkShop è possibile:
Visualizzare e selezionare gli spazi dei nomi
Aggiungere ed eliminare gli spazi dei nomi
Visualizzare, creare, modificare ed eliminare le classi
Aggiungere ed eliminare proprietà, qualificatori e metodi nelle nuove classi
Visualizzare, creare ed eliminare le istanze
Visualizzare, modificare ed eliminare i valori delle istanze
Attraversare le associazioni
Eseguire i metodi
Visualizzare la guida contestuale
Le nuove funzioni disponibili in CIM Workshop sono le seguenti:
Una guida contestuale aggiornata e corretta.
La possibilità di attraversare le associazioni.
La possibilità di registrare e visualizzare informazioni sugli eventi relativi a una classe selezionata, facilitando il debugging delle applicazioni che utilizzano gli eventi. Questa nuova funzione è disponibile solo se viene selezionato il protocollo RMI.
La possibilità di eseguire query in formato WQL (WBEM Query Language) per ricercare e visualizzare informazioni WBEM.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
Attualmente, i servizi di eventi WBEM permettono alle applicazioni client di ricevere gli indicatori in modo asincrono quando si verificano le condizioni specificate. Tuttavia, le uniche indicazioni supportate sono quelle riferite al ciclo di vita delle classi. Le indicazioni relative al ciclo di vita sono quelle riguardanti la modifica, la creazione e l'eliminazione delle istanze.
Benché questa classe di indicatori sia molto flessibile ed estesa, è possibile che la strumentazione utilizzata debba pubblicare indicazioni non appartenenti a questa categoria. Per questa ragione, la DMTF ha introdotto una gerarchia degli indicatori dei processi in aggiunta alla gerarchia preesistente. Gli indicatori dei processi per i servizi WBEM possono ora gestire questa gerarchia aggiuntiva.
Gli indicatori dei processi per i servizi WBEM rappresentano l'implementazione di Sun Microsystems della parte del modello degli eventi riguardante le indicazioni dei processi. La classe degli indicatori di processo è un sovrainsieme degli indicatori pubblicati dalla strumentazione. Tale sovrainsieme include anche gli indicatori relativi al ciclo di vita.
Il processo di registrazione per la ricezione degli indicatori dei processi è uguale a quello utilizzato per gli indicatori relativi al ciclo di vita.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
Il compilatore MOF (Managed Object Format) (mofcomp) permette ora di specificare uno spazio dei nomi nella riga di comando. Se lo spazio dei nomi specificato non esiste, ne viene creato uno con il nome designato.
Inoltre, il compilatore MOF genera ora i file sorgenti per le classi e le interfacce Java. Questa funzione permette di usare le interfacce Java standard al posto dei costrutti e delle API del modello di oggetti CIM.
Per ogni CIMClass vengono generati un'interfaccia e un file di classe. L'interfaccia generata permette di creare diverse implementazioni mantenendo l'interoperabilità.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
Il Java WBEM Software Developer's Kit (SDK) include nuovi esempi di applet e programmi Java. Tali applet e programmi sono installati in /usr/demo/wbem.
I programmi esemplificativi del Java WBEM SDK illustrano l'uso degli eventi, delle query e del batching e possono essere usati come base per lo sviluppo di altri programmi.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
L'SDK WBEM (Web-Based Enterprise Management) di Solaris include una serie di API utili per la creazione di applicazioni. Queste applicazioni basate su WBEM possono accedere ai dati e gestire le risorse dell'ambiente operativo Solaris. L'SDK WBEM di Solaris include anche il CIM WorkShop. Il CIM WorkShop è un'applicazione Java che può essere usata per la creazione di applicazioni WBEM. Con il CIM WorkShop, è possibile visualizzare i programmi di esempio per i client e i provider WBEM inclusi con il software.
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
I nuovi provider Solaris permettono agli sviluppatori di creare prodotti software in grado di ottenere e impostare le informazioni sui dispositivi gestiti negli ambienti CIM (Common Information Model). I provider Solaris forniscono al gestore di oggetti CIM le istanze delle risorse gestite nell'ambiente operativo Solaris.
Solaris 9 comprende cinque nuovi provider:
Monitor di prestazioni WBEM per dispositivi e sistemi Solaris – Offre una serie di informazioni statistiche sul sistema su cui è in esecuzione l'ambiente operativo Solaris.
Registro dei prodotti WBEM – Offre la possibilità di aggiungere, eliminare o modificare i prodotti nuovi o preesistenti installati sul sistema.
Provider SNMP WBEM – Permette ai servizi WBEM di fornire informazioni mediante SNMP (Simple Network Management Protocol), un protocollo del modello di riferimento Internet usato per la gestione delle reti.
Provider di EEPROM WBEM – Permette di visualizzare e modificare le informazioni di configurazione nella EEPROM.
Provider per la disponibilità del sistema WBEM – Offre informazioni sul reboot del sistema. Tali informazioni permettono alle applicazioni di calcolare la percentuale di tempo in cui il sistema è stato attivo e funzionante. Fornisce inoltre le cause degli errori del sistema:
Errore “panic” del sistema
Arresto del sistema da parte di un utente
Spegnimento del sistema da parte di un utente
Per maggiori informazioni su WBEM, vedere il nuovo manuale Solaris WBEM Developer’s Guide, che ha sostituito i precedenti Solaris WBEM Services Administration Guide e Solaris WBEM SDK Developer's Guide.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi alla realizzazione di driver di dispositivo.
Alcuni dispositivi, ad esempio alcune unità nastro e i frame buffer, non dovrebbero spegnersi quando si scollegano i relativi driver, neppure durante il riavvio del sistema. Una nuova interfaccia, ddi_removing_power, controlla se l'alimentazione del dispositivo viene interrotta in seguito a un'operazione di sospensione. È possibile specificare una nuova proprietà, no-involuntary-power-cycles, per garantire che l'alimentazione del dispositivo non venga interrotta involontariamente,
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man ddi_removing_power(9F) e no-involuntary-power-cycles(9P).
Sun StorEdgeTM Traffic Manager supporta più percorsi per i dispositivi di I/O, ad esempio i dispositivi accessibili attraverso l'interfaccia Fibre Channel. Questa funzione distribuisce il carico di lavoro tra più dispositivi. Il Traffic Manager migliora l'affidabilità del sistema poiché è in grado di redirigere le richieste delle schede di interfaccia o dei dispositivi di memorizzazione guasti verso una scheda o un dispositivo funzionante.
È stato introdotto un tool di sviluppo che permette di testare sotto sforzo i driver di Solaris. Il test simula una vasta gamma di errori hardware quando il driver in corso di sviluppo accede al dispositivo a cui è associato. In questo modo è possibile testare la resistenza dei driver per sistemi SPARC.
Per maggiori informazioni, vedere le pagine man th_define(1M) e th_manage(1M).
Gli sviluppatori di driver possono ora utilizzare il Generic LAN Driver (GLD). Il GLD implementa gran parte delle funzionalità STREAMS e DLPI (Data Link Provider Interface) per i driver delle reti Solaris. Fino alla versione Solaris 8 10/00, il modulo GLD era disponibile solo per i driver di rete di Solaris Edizione per piattaforma x86. Ora il GLD è disponibile anche per i driver di rete di Solaris Edizione per piattaforma SPARC.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 16, Drivers for Network Devices del Writing Device Drivers.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi a Java.
JavaHelpTM v. 1.1.2 è un sistema di guida espandibile indipendente dalla piattaforma. Questo sistema permette agli sviluppatori e agli autori di contenuti di incorporare la guida online in applet, componenti, applicazioni, sistemi operativi e dispositivi. Per maggiori informazioni, accedere al sito Web:
L'SDK Java 2 Standard Edition v. 1.4.0, J2SETM 1.4.0, è un aggiornamento dell’SDK Java 2, Standard Edition. La versione di aggiornamento include diverse novità a livello di funzioni per la piattaforma, tool e utility.
Per maggiori dettagli, vedere la documentazione della piattaforma J2SE 1.4.0 sul sito Web:
http://java.sun.com/j2se/1.4.2/docs/relnotes/features.html
Jakarta Tomcat 4.0.1 e un modulo mod_jserv sono stati aggiunti al Web server Apache. Questo server supporta ora JavaServer Pages, JSP Versione 1.2, e Java Servlets Versione 2.3.
Sotto /etc/apache si trovano i seguenti file:
tomcat.conf
README.Solaris
zone.properties
jserv.properties
jserv.conf
Per informazioni su come abilitare il supporto di Tomcat, vedere il file README.Solaris. Per informazioni sulla configurazione, vedere anche http://jakarta.apache.org/tomcat/tomcat-4.0-doc/index.html.
Tomcat e il modulo mod-jserv, come gli altri software Apache, utilizzano un codice “open source” gestito da un gruppo esterno a Sun. Uno degli obiettivi di questo gruppo è quello di mantenere la compatibilità con le versioni precedenti.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi al desktop.
L'emulatore di terminale Xterm supporta ora i set di caratteri multibyte. Questa funzione permette di usare le finestre xterm nelle versioni locali UTF-8 e in altre versioni locali multibyte. La riga di comando e le risorse di Xterm incorporano nuove opzioni per la designazione dei set di font X.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man Xterm.
La Gestione spazi di lavoro offre le seguenti funzioni:
Una rappresentazione grafica degli spazi di lavoro
La possibilità di spostarsi tra gli spazi di lavoro premendo un pulsante
La possibilità di trascinare e rilasciare le applicazioni tra gli spazi di lavoro
Il numero degli spazi di lavoro che è possibile visualizzare non è più limitato a nove. Inoltre, la finestra di dialogo delle opzioni offre una serie di possibilità aggiuntive per quanto riguarda la visualizzazione.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione Gestione spazi di lavoro del Manuale dell’utente del CDE Solaris.
I controlli della Gestione spazi di lavoro offrono un'interfaccia utente grafica da cui è possibile controllare il comportamento e il numero degli spazi di lavoro. Un cursore consente di aggiungere ed eliminare facilmente gli spazi di lavoro. È inoltre possibile visualizzare la Gestione spazi di lavoro nell'area dei commutatori del pannello principale.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione Controlli della Gestione spazi di lavoro del Manuale dell’utente del CDE Solaris.
L'utility “Elenco finestre” presenta un elenco di tutte le applicazioni correntemente in esecuzione. Con un semplice clic del mouse è possibile individuare le applicazioni attive, anche al di fuori dello spazio di lavoro corrente. È inoltre possibile eseguire operazioni su uno specifico gruppo di applicazioni. La colonna “Spazio di lavoro” può essere visualizzata o nascosta.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione Elenco finestre del Manuale dell’utente del CDE Solaris.
Gli standard X11R6.4 sono stati aggiornati con l'aggiunta di FBPM (Frame Buffer Power Management), un estensione del sistema DPMS (Display Power Management System). Questa caratteristica è stata aggiunta in conformità ai requisiti del programma Energy Star del Governo statunitense. Può essere perciò utilizzata solo sui dispositivi hardware conformi alla specifica Energy Star.
Nella configurazione predefinita, il comando dtlp usa il comando mp prima di inviare l'output al comando lp. Questa funzione permette di stampare correttamente nel CDE molti file di testo standard non ISO-1. Lo stesso effetto di filtro viene applicato alla stampa dei messaggi di dtmail.
Per maggiori informazioni, vedere la pagina man mp(1).
Questa funzione permette di tenere aperta la finestra di dialogo “Posta - Allegati - Aggiungi”. In questo modo, è possibile allegare due o più file a uno stesso messaggio. Si elimina cioè la necessità di selezionare ripetutamente l'opzione “Aggiungi file” dal menu Allegati.
Per maggiori informazioni, vedere il Capitolo 10, Uso della Gestione posta del Manuale dell’utente del CDE Solaris.
Questa funzione centralizza l'accesso a tutti i supporti removibili in un'unica finestra. È possibile formattare i supporti, visualizzarne le proprietà, visualizzare le strutture delle directory e, in alcuni casi, proteggere e partizionare i supporti. Vedere Gestione dei supporti removibili.
Vedere anche il Capitolo 6, Uso della Gestione supporti removibili del Manuale dell’utente del CDE Solaris.
Solaris 9 comprende nuove directory per le funzioni audio. La directory /usr/include/audio contiene i file header delle applicazioni audio. Il formato dei file audio contiene un nuovo file di intestazione, /usr/include/audio/au.h, e la pagina man au(4).
La directory /usr/share/audio contiene vari tipi di file audio. Ad esempio, sono stati spostati in questa directory i file audio precedentemente residenti in /usr/demo/SOUND/sounds. È stato creato un collegamento simbolico da /usr/demo/SOUNDS/sounds a /usr/share/audio/samples/au. Questo collegamento permette di eseguire senza errori le applicazioni e gli script già esistenti.
Sono state apportate numerose correzioni ai moduli del kernel audio per migliorarne l'affidabilità.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration.
Per informazioni sui software GNU grep 2.4.2, GNU tar 1.13, GNU wget 1.6 e Ncftp Client 3.0.3 inclusi in Solaris 9, vedere Freeware.
GNU grep 2.4.2 è un'utility di ricerca.
GNU tar 1.13 è un programma di archiviazione.
GNU wget 1.6 permette di scaricare i file dal Web usando HTTP e FTP.
Ncftp Client 3.0.3 usa il protocollo FTP (File Transfer Protocol). Questa utility è un'alternativa al programma UNIX ftp.
L'ambiente operativo Solaris 9 supporta 162 versioni locali e 39 lingue. Tali versioni locali sono incluse nel DVD di Solaris 9, nei CD “Solaris 9 Software” e nel CD “Solaris 9 Languages”. La sezione seguente contiene informazioni sul supporto delle lingue.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale International Language Environments Guide.
In Solaris 9 è stata migliorata l'interoperabilità dei dati con gli ambienti diversi da Solaris. Ad esempio, sono incluse nuove utility iconv per la conversione dei dati tra la codifica UTF-8 e le seguenti codifiche native: HKSCS, GB18030, ISO 8859-11 e Hindi. Inoltre, il supporto della lingua giapponese è stato ampliato con l'aggiunta di nuovi moduli iconv. Questi moduli permettono la conversione tra i set di codici della versione locale giapponese e quelli dei mainframe Fujitsu, Hitachi e NEC.
Per maggiori informazioni sul supporto delle lingue in Solaris 9, vedere il manuale International Language Environments Guide.
I nuovi font TrueType permettono di visualizzare in modo più simile i diversi set di codici e supportano gli stessi font in set di codici diversi. I font TrueType sono comuni a tutte le versioni locali europee. Per le versioni asiatiche, invece, sono previsti font TrueType diversi per ogni lingua.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale International Language Environments Guide.
La versione Solaris 9 offre un supporto più ampio per Unicode. In particolare, sono state aggiunte nuove versioni locali Unicode (UTF-8) per Thailandia, India, Hong Kong, Turchia, Egitto, Brasile, Finlandia e Belgio (Vallone).
Per maggiori informazioni sul supporto di Unicode in Solaris 9, vedere il manuale International Language Environments Guide.
Il programma mp accetta file di testo di varie versioni locali di Solaris. Il programma produce l'output in base alla versione locale specificata. Poiché il programma mp supporta il CTL (Complex Text Layout), il testo dell'output appare disposto correttamente, anche quando è richiesto un rendering bidirezionale. A seconda della configurazione dei font di sistema usata nelle singole versioni locali per mp, il file di output PostScript può contenere simboli appartenenti ai font scalabili o bitmap residenti sul sistema Solaris.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione “Print Filter Enhancement With mp” nel manuale International Language Environments Guide.
I moduli iconv permettono la conversione tra la codifica nativa dei dati e Unicode. Sono stati aggiunti i seguenti moduli iconv per il supporto di nuovi set di caratteri:
UTF-8 <---> HKSCS
UTF-8 <---> GB18030
UTF-8 <---> ISO8859-11
UTF-8 <---> Hindi
È stata aggiunta un'opzione per la “codifica” alla finestra di dialogo usata per l'apertura e il salvataggio dei file. Questa opzione supporta le modifiche apportate alla codifica dei file con l'utility iconv. Questa opzione permette di aprire o salvare i file in vari formati di codifica, ad esempio UTF-8 e UTF-16.
Vedere la pagina man iconv(3C).
La piattaforma Solaris permette di inserire, visualizzare e stampare l'intero set di caratteri GB18030-2000, che comprende quasi 30.000 caratteri. Le applicazioni eseguite sulla piattaforma Solaris possono perciò usufruire di un set di caratteri più ampio per la lingua cinese. I simboli disponibili sono principalmente caratteri Han, ma la codifica include anche simboli delle lingue tibetana, mongola, Wei e Yi.
Il supporto di GB18030-2000 in Solaris 9 include anche la compatibilità all'indietro con i precedenti set di codici cinesi GBK e GB2312. Include inoltre la conversione ad altri set di codici, ad esempio Unicode. L'adozione di questo nuovo supporto non richiede alcuna modifica alle abituali procedure di sviluppo per Solaris. È infatti possibile continuare a utilizzare i toolkit standard attualmente disponibili.
Per le applicazioni Java che richiedono il supporto della codifica GB18030-2000, vedere la documentazione relativa a J2SE sul sito Web:
La nuova versione locale zh_CN.GB18030 supporta la nuova codifica standard GB18030. Questa codifica è richiesta da una legge emanata dal governo cinese.
Le nuove opzioni di collazione permettono di contare le battute e di usare altre funzioni per i lemmi, la fonetica e i dizionari.
Il modulo di sillabazione permette di spezzare correttamente i testi thailandesi in paragrafi, frasi e parole nell'interfaccia Motif.
Il formato UTF-8 (File System Safe Universal Transformation Format), è una codifica definita da X/Open® come rappresentazione multibyte di Unicode. UTF-8 include quasi tutti i caratteri delle lingue europee e asiatiche sia a byte singolo che multibyte usate per la localizzazione di Solaris.
th_TH.UTF-8 è la versione locale Unicode per la Thailandia.
hi_IN.UTF-8 è la versione locale Unicode per l'India.
zh_HK.UTF-8 è la versione locale Unicode per Hong Kong.
Il nuovo metodo di input per il thailandese supporta il controllo delle sequenze di input definite nello standard TIS 1566-2541 “Thai input/output methods for computer” (o “WTT”) dall'istituto thailandese per gli standard industriali. Il controllo delle sequenze di input comprende 3 livelli: il livello 0 (nessuna verifica), il livello 1 (controllo di base) e il livello 2 (controllo dettagliato).
Nelle versioni locali per il cinese semplificato e il cinese tradizionale sono stati aggiunti metodi di input più potenti e diffusi per nuovi set di caratteri:
Nuovo metodo Chuyin per il cinese tradizionale
Metodo di input cantonese per tutte le versioni locali cinesi
Metodo di input inglese-cinese per tutte le versioni locali cinesi
La finestra ausiliaria offre un'interfaccia utente (UI) per i metodi di input. Questa UI è “amichevole” e può essere estesa a tutte le versioni locali cinesi. Le nuove funzioni supportate dalla finestra ausiliaria sono le seguenti:
Commutazione del metodo di input
Configurazione delle proprietà del metodo di input
Tabelle di ricerca per i set di caratteri GB2312, GBK, GB18030, HKSCS, CNS, Big–5 e Unicode
Tool di gestione per la tabella codici
Una tastiera visuale
La nuova versione locale zh_HK.BIG5HK supporta il set di caratteri supplementare di Hong Kong, HKSCS. L'HKSCS è un set di caratteri supplementare degli schemi di codifica Big-5 e ISO 10646. Contiene i caratteri cinesi richiesti per l'elaborazione in lingua cinese ad Hong Kong. Questi caratteri non sono contenuti nei set standard Big-5 e ISO 10646.
Sono stati aggiunti nuovi moduli iconv per la conversione dai set di codici usati nella versione locale giapponese di Solaris a quelli usati dai mainframe. I set di codici usati nella versione locale giapponese sono eucJP, PCK e UTF-8. I set di codici usati dai mainframe sono Fujitsu JEF, Hitachi KEIS e NEC JIPS.
Solaris 9 supporta le tastiere Sun TurkeyQ, TurkeyF e araba. Supporta inoltre le versioni TurkeyQ, TurkeyF, belga e araba delle tastiere Sun Ray USB.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale International Language Environments Guide.
In Solaris 8 10/00 erano state introdotte una versione locale per il russo, una per il polacco e due per il catalano. In Solaris 8 4/01 erano state introdotte due versioni locali aggiuntive con set di codici UTF-8, una per il turco e una per il russo.
In Solaris 9, il supporto delle lingue europee e del Medio Oriente comprende nuove versioni locali UTF-8 per Turchia, Egitto, Brasile, Finlandia e Belgio (Vallone).
Le versioni locali sono le seguenti:
ca_ES.ISO8859-1: versione locale Unicode per la Spagna (catalano).
ca_ES.ISO8859-15: altra versione locale Unicode per la Spagna (catalano).
pl_PL.UTF-8: versione locale Unicode per la Polonia.
ru_RU.UTF-8: versione locale Unicode per la Russia.
tr_TR.UTF-8: versione locale Unicode per la Turchia.
ar_EG.UTF-8: versione locale Unicode per l'Egitto.
pt_BR.UTF-8: versione locale Unicode per il Brasile.
fi_FI.UTF-8: versione locale Unicode per la Finlandia.
fr_BE.UTF-8: versione locale Unicode per il Belgio (Vallone).
Le seguenti versioni locali hanno adottato l'euro come nuova valuta in sostituzione della precedente moneta nazionale:
ca_ES.ISO8859-15 (Spagna)
de_AT.ISO8859-15 (Austria)
de_DE.ISO8859-15 (Germania)
de_DE.UTF-8 (Germania)
en_IE.ISO8859-15 (Irlanda)
es_ES.ISO8859-15 (Spagna)
es_ES.UTF-8 (Spagna)
fr_BE.ISO8859-15 (Belgio)
fr_BE.UTF-8 (Belgio)
fi_FI.ISO8859-15 (Finlandia)
fi_FI.UTF-8 (Finlandia)
fr_FR.ISO8859-15 (Francia)
fr_FR.UTF-8 (Francia)
it_IT.ISO8859-15 (Italia)
it_IT.UTF-8 (Italia)
nl_BE.ISO8859-15 (Belgio)
nl_NL.ISO8859-15 (Olanda)
pt_PT.ISO8859-15 (Portogallo)
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi al software aggiuntivo.
Solaris 9 include una directory ExtraValue che contiene due sottodirectory, CoBundled e Early Access. La directory CoBundled contiene prodotti software che in precedenza venivano distribuiti separatamente, come SunScreen 3.2 e Web Start Wizards SDK 3.0.1. La directory Early Access contiene vari software in versione preliminare, come Netscape 6.2.1.
Nella versione di aggiornamento Solaris 9 9/02, Netscape 6.2.3 si trova nella directory CoBundled.
Nella versione di aggiornamento Solaris 9 12/02, Netscape 6.2.3 è incluso nell'ambiente operativo Solaris. Solaris 9 4/03 include Netscape 7.0. Vedere Netscape 7.0.
Il percorso completo delle directory CoBundled e Early Access è il seguente: Solaris_9/ExtraValue/EarlyAccess e Solaris_9/ExtraValue/CoBundled. Le directory sono presenti sia sul DVD di Solaris 9 che sul CD "Solaris Software 2 of 2".
Per maggiori informazioni sui Web Start Wizards, vedere Installazione.
SunScreen 3.2 è un firewall che filtra dinamicamente i pacchetti offrendo una protezione ad alta velocità per il server Solaris. Qui di seguito sono riportate alcune delle funzioni principali di SunScreen 3.2:
130 filtri di pacchetti multithreaded
Traduzione degli indirizzi di rete
Supporto dei client IKE VPN, di IPsec e dello standard SKIP (Simple Key management for Internet Protocol)
Gruppi di regole ordinati
Gestione di più firewall
Interfaccia grafica per applet Java
Controllo completo dalla riga di comando
SunScreen 3.2 può essere utilizzato in modalità “stealth”, senza rendere visibili gli indirizzi IP. Offre inoltre una modalità di routing tradizionale, in cui ogni interfaccia protegge una specifica sottorete. Si dovranno installare i firewall in più punti dell'architettura di rete, inclusi i singoli host e server.
Netscape 6.2.1, come descritto in questa sezione, è stato reso disponibile nell'ambiente operativo Solaris 9. Da allora sono state incluse nuove versioni di Netscape. Nella versione di aggiornamento Solaris 9 12/02, Netscape 6.2.3 è incluso nell'ambiente operativo Solaris. La versione di aggiornamento Solaris 9 4/03 include Netscape 7.0. Per una descrizione della versione più recente di Netscape, vedere “Netscape 7.0 per l'ambiente operativo Solaris”.
Il browser Netscape 6.2.1 Enterprise, caratterizzato da una grande facilità di personalizzazione, è oggi disponibile nella directory Early Access di Solaris 9. Questo software sarà reso disponibile anche per le versioni Solaris 7 e Solaris 8. Netscape 6.2.1 è il primo software per Internet ad integrare funzioni di browsing, posta elettronica e messaging istantaneo.
Netscape 6.2.1 include le seguenti nuove funzioni:
Maggiore facilità di installazione e di utilizzo
Supporto di un maggior numero di standard: XML, LDAP, DOM (Document Object Model) e CSS1 (Cascading Style Sheets level 1)
La funzione “My Sidebar” (Barra personale), per accedere rapidamente alle informazioni importanti
Funzioni di ricerca avanzate
Funzione di messaging in tempo reale integrata con le funzioni di browsing e posta elettronica
Opzioni di personalizzazione
I seguenti software:
La più aggiornata Java Virtual Machine
Un nuovo Java Plug-in per Netscape
API ed estensioni Java
Un componente XPCOM multipiattaforma basato sulla tecnologia Java che assicura una grande interoperabilità
Nella versione di aggiornamento Solaris 9 9/02, Netscape si trova nella directory CoBundled. Netscape 6.2.3 è incluso in questa versione. Nella versione di aggiornamento Solaris 9 12/02, Netscape 6.2.3 è incluso nell'ambiente operativo Solaris.
Solaris 9 include i seguenti miglioramenti relativi al freeware.
Solaris 9 comprende diversi tool e librerie freeware. In particolare, include versioni aggiornate dei seguenti pacchetti:
Per visualizzare i termini di licenza, le attribuzioni e le informazioni di copyright dei prodotti freeware elencati, il percorso predefinito è /usr/share/src/<nome freeware>. Se l'ambiente operativo Solaris è stato installato in una directory diversa da quella predefinita, modificare il percorso indicato in base all'effettiva posizione di installazione.
Apache 1.3.20 – server HTTP basato su UNIX
bash 2.05 – interprete di comandi compatibile con Sh
bzip2 1.0.1 – Utility di compressione con ordinamento dei blocchi
gzip 1.3 – L'utility di compressione zip GNU
less 358 – Simile al comando more
mkisofs 1.13 – Utility che crea un'immagine CD usando un file system ISO 9660
tcsh 6.0.10 – C shell con funzioni di completamento dei nomi dei file e possibilità di modifica della riga di comando
zip 2.3 – Utility di compressione e raggruppamento dei file
zsh 3.0.8 – Interprete di comandi (shell) utilizzabile in una shell di login interattiva e come elaboratore di comandi per gli script
Solaris 9 include inoltre le seguenti librerie:
Per visualizzare i termini di licenza, le attribuzioni e le informazioni di copyright delle librerie freeware elencate, il percorso predefinito è /usr/sfw/share/src/<nome freeware>. Se l'ambiente operativo Solaris è stato installato in una directory diversa da quella predefinita, modificare il percorso indicato in base all'effettiva posizione di installazione.
Glib 1.2.10 – Libreria di tipi di dati, macro, conversioni di tipo, utility per stringhe e scanner lessicali.
GTK+ 1.2.10 – È il toolkit GIMP. Contiene una serie di librerie che permettono di creare interfacce utente grafiche.
Jpeg 6b – Software di compressione standard per immagini a colori e in scala di grigi.
Libpng 1.0.10 – Libreria di riferimento PNG. PNG è un formato per la memorizzazione delle immagini. È stato progettato per sostituire il formato GIF e, in qualche misura, il più complesso formato TIFF.
Tcl/tk 8.33 – TCL-TK è un toolkit grafico Xqq implementato con il linguaggio di scripting Tcl.
Libtif f3.55 – Fornisce supporto per la lettura e la scrittura di file TIFF e comprende una piccola raccolta di strumenti per la manipolazione delle immagini TIFF.
Libxml2 2.3.6 – Libreria C che supporta il linguaggio XML (Extensible Markup Language). XML è un formato universale usato per la pubblicazione di dati e documenti strutturati sul Web.
In Solaris 9 sono stati inoltre inclusi i comandi e le utility seguenti:
Per visualizzare i termini di licenza, le attribuzioni e le informazioni di copyright dei comandi e delle utility freeware elencate, il percorso predefinito è /usr/sfw/share/src/<nome freeware>. Se l'ambiente operativo Solaris è stato installato in una directory diversa da quella predefinita, modificare il percorso indicato in base all'effettiva posizione di installazione.
Gnu Grep 2.4.2 – Utility di ricerca due volte più veloce dell'utility UNIX standard egrep.
Gnu Tar 1.13 – Utility di archiviazione che supporta le memorizzazioni multivolume, la possibilità di archiviare file in posizioni differenti, la compressione e la decompressione automatica degli archivi, le archiviazioni remote e altre funzioni speciali.
Ncftp Client 3.0.3 – Insieme di programmi gratuito che utilizza FTP (File Transfer Protocol). Si tratta di un'alternativa al programma standard ftp disponibile sui sistemi UNIX.
Samba 2.2.2 – Client e server SMB e CIFS gratuiti per UNIX e altri sistemi operativi. SMB e CIFS sono protocolli utilizzati dai PC per la condivisione di file, stampanti e altre informazioni.
Tcp-wrappers 7.6 – Piccoli daemon che monitorizzano e filtrano le richieste di servizi di rete. Questi programmi registrano il nome host dei client da cui provengono le richieste, rafforzando la sicurezza della rete.
Gnu Wget 1.6 – Utility di rete gratuita che permette di richiamare i file dal Web usando HTTP e FTP, i due protocolli Internet di maggior diffusione.
Solaris 9 include un CD Companion. L'elenco seguente riassume i prodotti software supplementari inclusi nel CD Companion.
I prodotti software inclusi nel CD Companion sono stati verificati per le versioni di aggiornamento di Solaris 9. Per visualizzare l'elenco aggiornato dei prodotti software aggiuntivi e scaricare il software di interesse, accedere a http://www.sun.com/software/solaris/freeware.html.
Software di accesso facilitato – Per gli utenti con esigenze speciali, vengono forniti software di supporto Open Source come Emacspeak, il browser W3 e UnWindows.
Strumenti di amministrazione – Tool per amministratori di sistema come ethereal, sudo e rpm.
Software per infrastrutture Web – Software server (daemon) per l'hosting di servizi Web e Internet.
Ambiente desktop e gestori di finestre X – Software che fornisce un'interfaccia utente grafica per l'avvio di applicazioni, la gestione dei file, il trascinamento e il rilascio delle icone, ecc. Sono inclusi diversi pacchetti di gestione delle finestre e l'ambiente K-Desktop.
Applicazioni desktop – Applicazioni desktop grafiche, inclusi software di produttività e multimediali.
Tool e utility eseguibili dalla riga di comando – Utility e tool eseguibili dalla riga di comando come i pacchetti *utils del progetto GNU.
Editor – Applicazioni usate per scrivere documenti di testo e programmi software.
Tool di sicurezza – Tool per il monitoraggio e la rilevazione delle violazioni di sicurezza dei sistemi e delle reti, come snort, nmap e tcpdump.
Software di messaging – Applicazioni e tool client per posta elettronica, WWW, notizie e chat.
Linguaggi – Il compilatore gcc e diversi linguaggi di programmazione (scripting) di alto livello.
Librerie di sviluppo – Raccolte di librerie complete di routine software per sviluppatori.
Tool di sviluppo – Tool per sviluppatori come autoconf, automake e cvs.