Manuale del CDE Solaris per utenti esperti e amministratori di sistema

Capitolo 17 Amministrazione di risorse, font e colori delle applicazioni

Ogni utente ha la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di colori e di font per la visualizzazione delle applicazioni, usando la Gestione degli stili o personalizzando le risorse appropriate. In questo modulo vengono descritte le procedure da seguire per personalizzare le risorse dei font e dei colori.

Viene inoltre spiegato come specificare le traduzioni degli stili per le applicazioni del widget DtEditor, come l'Editor di testo (dtpad) e la Gestione posta (dtmail), e come specificare alternative per gli acceleratori delle applicazioni del widget DtEditor che entrano in conflitto con queste traduzioni.

Impostazione delle risorse delle applicazioni

Le risorse vengono usate per impostare determinati aspetti e comportamenti dalle applicazioni. Ad esempio, alcune risorse della Gestione degli stili (dtstyle) permettono di specificare le directory in cui il sistema deve cercare i file contenenti le informazioni sulle tavolozze di colori:

dtstyle*paletteDirectories: 
	/usr/dt/palettes/C/DirectoryIniziale/.dt/palettes

I file che contengono le impostazioni predefinite per le applicazioni del desktop si trovano nella directory /usr/dt/app-defaults/lingua.

Impostare le risorse a livello di sistema

    Aggiungere le risorse desiderate al file /etc/dt/config/lingua/sys.resources. (Se necessario, creare il file.)

Ad esempio, se in /etc/dt/config/C/sys.resources si specifica:

Applicazione*risorsa:valore

L'impostazione Applicazione*risorsa verrà applicata alla proprietà RESOURCE_MANAGER di tutti gli utenti al login successivo.


Nota –

Per maggiori informazioni sulle risorse della Gestione degli stili, vedere la pagina man dtstyle. Per maggiori informazioni sulle risorse della Gestione posta, vedere la pagina man dtmail.


Impostare risorse personali

  1. Aggiungere le risorse desiderate al file DirectoryIniziale/.Xdefaults.

  2. Fare doppio clic su “Ricarica risorse” nel gruppo Strumenti_desktop.

Caricamento delle risorse

Le risorse vengono caricate all'avvio di ogni sessione dalla Gestione delle sessioni. Per informazioni sul modo in cui avviene il caricamento delle risorse in RESOURCE_MANAGER, vedere Caricamento delle risorse della sessione.

Risorse della Gestione dei processi

Sono disponibili le seguenti risorse per la gestione dei processi:

Definizione delle associazioni UNIX

Nell'impostazione predefinita, le associazioni UNIX non sono abilitate.

Specificare traduzioni in stile EMACS

La procedura descritta qui di seguito permette di specificare:

  1. Aggiungere la riga seguente al file DirectoryIniziale/.Xdefaults:

    #include "/usr/dt/app-defaults/lingua/UNIXbindings"

    dove lingua è il valore della variabile d'ambiente LANG.

  2. Riavviare la sessione.

Modificare le traduzioni in stile EMACS

  1. Inserire il contenuto del file /usr/dt/app-defaults/lingua/UNIXbindings in DirectoryIniziale/.Xdefaults.

  2. Modificare le associazioni nel file .Xdefaults.

  3. Al termine, riavviare la sessione.

Associazioni UNIX incluse nel file UNIXbindings

Il file /usr/dt/app-defaults/lingua/UNIXbindings contiene le associazioni descritte nella tabella qui sotto.


Nota –

Quando sono abilitate le associazioni UNIX, il tasto Delete cancella il carattere precedente, mentre Shift-Delete cancella il carattere successivo.


La Tabella 17–1 elenca le impostazioni sostitutive di dtpad per gli acceleratori che entrano in conflitto con le associazioni UNIX.

Tabella 17–1 Impostazioni sostitutive di dtpad

Acceleratore e relativo testo 

Impostazione sostitutiva 

Dtpad*fileMenu.print.acceleratorText:

 

Dtpad*fileMenu.print.accelerator:

 

Dtpad*editMenu.undo.acceleratorText:

Ctrl+_  

Dtpad*editMenu.undo.accelerator:

Ctrl<Key>_  

Dtpad*editMenu.paste.acceleratorText:

Shift+Insert 

Dtpad*editMenu.paste.accelerator:

Shift<Key>osfInsert 

Dtpad*editMenu.findChange.acceleratorText:

Ctrl+S 

Dtpad*editMenu.findChange.accelerator:

Ctrl<Key>s 

La Tabella 17–2 elenca le impostazioni sostitutive della finestra di composizione di dtmail per gli acceleratori che entrano in conflitto con le associazioni UNIX.

Tabella 17–2 Impostazioni sostitutive della finestra di composizione di dtmail

Acceleratore e relativo testo 

Impostazione sostitutiva 

Dtmail*ComposeDialog*menubar*Edit.Undo.acceleratorText:

Ctrl+_ 

Dtmail*ComposeDialog*menubar*Edit.Undo.accelerator:

Ctrl<Key>_  

Dtmail*ComposeDialog*menubar*Edit.Paste.acceleratorText:

Shift+Insert 

Dtmail*ComposeDialog*menubar*Edit.Paste.accelerator:

Shift<Key>osfInsert 

Dtmail*ComposeDialog*menubar*Edit.Find/Change.acceleratorText:

Ctrl+S 

Dtmail*ComposeDialog*menubar*Edit.Find/Change.accelerator:

Ctrl<Key>s 

Le traduzioni sotto elencate forniscono associazioni per il tasto Meta e i controlli EMACS (stile GNU) ed alcune altre associazioni. Ove appropriato, è possibile usare il tasto Shift insieme alla normale combinazione per invertire la direzione dell'operazione. Ad esempio, Ctrl+F sposta il cursore di un carattere in avanti, mentre Ctrl+Shift+F lo sposta di un carattere all'indietro.

Le associazioni aggiuntive sono:

Ctrl+virgola: backward-word

Ctrl+Shift+virgola: forward-word

Ctrl+punto: forward-word

Ctrl+Shift+punto: backward-word

Ctrl+Return: end-of-file

Ctrl+Shift+Return: beginning-of-file

GNU EMACS associa al tasto Delete la funzione delete-previous-character() anziché delete-next-character(). Meta+F è normalmente la combinazione di accesso al menu File, perciò l'associazione con forward-word() verrà ignorata. Per forward-word, usare una delle altre combinazioni associate (ad esempio, Ctrl+punto).

La tabella seguente elenca le traduzioni per DtEditor.text.

Tabella 17–3 Traduzioni per DtEditor.text

Modificatore Tasto Azione 

c ~s 

<Key>a: 

beginning-of-line()\n\ 

c s 

<Key>a: 

end-of-line()\n\ 

c ~s 

<Key>b: 

backward-character()\n\ 

c s 

<Key>b: 

forward-character()\n\ 

c ~s 

<Key>b: 

backward-character()\n\ 

c s 

<Key>b: 

backward-word()\n\ 

m ~s 

<Key>b: 

backward-word()\n\ 

m s 

<Key>b: 

forward-word()\n\ 

c ~s 

<Key>d: 

delete-next-character()\n\ 

c s 

<Key>d: 

delete-previous-character()\n\ 

m ~s 

<Key>d: 

kill-next-word()\n\ 

m s 

<Key>d: 

kill-previous-word()\n\ 

c ~s 

<Key>e: 

end-of-line()\n\ 

c s 

<Key>e: 

beginning-of-line()\n\ 

c ~s 

<Key>f: 

forward-character()\n\ 

c s 

<Key>f: 

backward-character()\n\ 

m ~s 

<Key>f: 

forward-word()\n\ 

m s 

<Key>f: 

backward-word()\n\ 

<Key>j: 

newline-and-indent()\n\ 

c ~s 

<Key>k: 

kill-to-end-of-line()\n\ 

c s 

<Key>k: 

kill-to-start-of-line()\n\ 

<Key>l: 

redraw-display()\n\ 

<Key>m: 

newline()\n\ 

c s 

<Key>n: 

process-up()\n\ 

c ~s 

<Key>n: 

process-down()\n\ 

<Key>o: 

newline-and-backup()\n\ 

c ~s 

<Key>p: 

process-up()\n\ 

c s 

<Key>p: 

process-down()\n\ 

c ~s 

<Key>u: 

kill-to-start-of-line()\n\ 

c s 

<Key>u: 

kill-to-end-of-line()\n\ 

c ~s 

<Key>v: 

next-page()\n\ 

c s 

<Key>v: 

previous-page()\n\ 

m ~s 

<Key>v: 

previous-page()\n\ 

m s 

<Key>v: 

next-page()\n\ 

<Key>w: 

kill-selection()\n\ 

c ~s 

<Key>y: 

unkill()\n\ 

<Key>]: 

forward-paragraph()\n\ 

<Key>[: 

backward-paragraph()\n\ 

c ~s 

<Key>comma: 

backward-word()\n\ 

c s 

<Key>comma: 

forward-word()\n\ 

<Key>\\<: 

beginning-of-file()\n\ 

c ~s 

<Key>period: 

forward-word()\n\ 

c s 

<Key>period: 

backward-word()\n\ 

<Key>\\>: 

end-of-file()\n\ 

c ~s 

<Key>Return: 

end-of-file()\n\ 

c s 

<Key>Return: 

beginning-of-file()\n\ 

~c ~s ~m ~a 

<Key>osfDelete: 

delete-previous-character()\n\ 

~c s ~m ~a 

<Key>osfDelete: 

delete-next-character() 

Amministrazione dei font

Usando la finestra di dialogo Font della Gestione degli stili è possibile selezionare la dimensione del font desiderata per tutte le applicazioni. È anche possibile specificare i font dalla riga di comando, oppure usare le risorse disponibili per:

Il font è lo stile con cui i caratteri di testo vengono stampati o visualizzati. Il desktop comprende una serie di font in diversi stili e dimensioni.

Un font a mappa di bit è formato da una matrice di punti. (Nella configurazione predefinita, la Gestione degli stili utilizza solo font a mappa di bit.) Ogni font è contenuto interamente in un file. Tuttavia, sono necessari molti file per avere una gamma completa di dimensioni, stili e corpi.

I font possono essere specificati come valori delle risorse e come parametri dei comandi. Per richiedere il font desiderato si utilizza normalmente il nome XLFD (X Logical Font Description). In seguito alla richiesta, il sistema ricerca il font che più si avvicina alla descrizione fornita.

Impostazione delle risorse per i font nel desktop

La finestra di dialogo Font della Gestione degli stili permette di impostare i font (fino a sette dimensioni) per il testo inserito nelle finestre, le etichette dei pulsanti ed altri elementi.

Risorse impostate dalla finestra di dialogo Font

Quando si seleziona un font, il sistema scrive le seguenti risorse nella proprietà RESOURCE_MANAGER:

Risorse usate dalla finestra di dialogo Font

I font utilizzati per ogni elemento selezionato nella finestra di dialogo Font sono specificati nel file di risorse /usr/dt/app-defaults/Dtstyle. È possibile specificare fino a sette dimensioni.

NumFonts: numero delle dimensioni del font nella finestra di dialogo Font

SystemFont[1-7]: risorse che assegnano un font specifico all'elemento della finestra di dialogo Font selezionato per SystemFont

UserFont[1-7]: risorse che assegnano un font specifico all'elemento della finestra di dialogo Font selezionato per UserFont


Nota –

I font predefiniti per queste risorse sono stati scelti per la loro leggibilità su diversi tipi di schermo. Se si desidera utilizzare un font specifico per un'applicazione, impostarlo usando una risorsa dell'applicazione anziché modificare i font predefiniti del desktop.


Per maggiori informazioni sui font delle applicazioni, vedere le pagine man DtStdAppFontNames (5) e DtStdInterfaceFontNames (5).

Visualizzare l'elenco dei font disponibili

  1. Digitare il comando seguente:

    xlsfonts [-opzioni] [-fn schema]

    Verranno visualizzati tutti i font disponibili sul sistema, elencati con i nomi XLFD e i relativi alias. I font a mappa di bit conterranno un valore in tutti i quattordici campi XLFD. I font scalabili presenteranno un valore zero in corrispondenza di DimensionePixel, DimensionePunti, RisoluzioneX e RisoluzioneY.

  2. Per verificare la presenza di un font specifico, usare la funzione di ricerca per schemi di xlsfonts. Usare caratteri speciali per le parti dei nomi di cui non si ricerca una corrispondenza esatta.

  3. Se xlsfonts non restituisce alcun font che inizi per dt, significa che il percorso di ricerca dei font non include i font del desktop. Per includere nella ricerca anche i font del desktop, digitare il comando seguente:

    xset +fp nome_directory
    

    dove nome_directory è la directory che contiene i font del desktop. La directory predefinita che viene impostata all'avvio delle sessioni è /usr/dt/config/xfonts/lingua.

    Per maggiori informazioni, vedere:

    • Le pagine man xset e xlsfonts elencano le opzioni disponibili.

    • Il manuale Using the X Window System contiene gli alias dei font e descrive il client xset.

Specificare i font dalla riga di comando

    Per specificare un font per un client specifico, usare l'opzione -xrm dalla riga di comando. Ad esempio:

nome_applicazione -xrm 
	"*bitstream-charter-medium-r-normal-8-88-75-75-p-45-iso8859-1"

Definizioni XLFD (X Logical Font Description)

Ogni font viene specificato con quattordici proprietà diverse, separate da trattini (-). Questo tipo di definizione viene detta XLFD (X Logical Font Description). In alcuni casi, una delle proprietà può essere sostituita con un simbolo *, e un carattere all'interno di una proprietà può essere sostituito con il simbolo ? (punto interrogativo. La Tabella 17–4 elenca le specifiche della stringa di definizione dei font.

La sequenza delle stringhe che definiscono le proprietà di un font è la seguente:

"-Produttore-NomeFamiglia-Spessore- Inclinazione-Larghezza-Stile-DimensionePixel- DimensionePunti-RisoluzioneX-RisoluzioneY-Spaziatura- LarghezzaMedia-RegistrazioneSetCaratteri-CodificaSetCaratteri"

Tabella 17–4 Stringhe di definizione delle proprietà di un font

Stringa 

Definizione 

Produttore

Stringa che identifica l'autore del font 

NomeFamiglia

Stringa che identifica il marchio registrato del font 

Spessore

Stringa che specifica lo spessore relativo del font, ad esempio, bold 

Inclinazione

Codice che descrive la direzione di inclinazione: 

R (Roman – nessuna inclinazione) 

I (Italic – inclinazione verso destra) 

O (Oblique – inclinazione verso destra) 

RI (Reverse Italic – inclinazione verso sinistra) 

RO (Reverse Oblique – inclinazione verso sinistra) 

Larghezza

Stringa che descrive la larghezza del font, ad esempio, compressed o expanded 

Stile

Stringa che fornisce altre informazioni necessarie per identificare il font in modo univoco 

DimensionePixel

Numero intero indicante la dimensione di un quadratone in pixel 

DimensionePunti

Numero intero indicante la dimensione di un quadratone in punti decimali 

RisoluzioneX

Numero intero indicante la risoluzione orizzontale in pixel 

RisoluzioneY

Numero intero indicante la risoluzione verticale in pixel 

Spaziatura

Codice che specifica la spaziatura tra le unità: 

M (Monospazio - passo fisso) 

P (Spazio proporzionale - passo variabile) 

C (Cella del carattere) 

LarghezzaMedia

Numero intero indicante la larghezza media in 1/10 pixel 

RegistrazioneSet Caratteri

Stringa che identifica l'ente che ha registrato la codifica del font 

CodificaSet Caratteri

Stringa che identifica il set di caratteri nel registro specificato 

Esempio

Il seguente nome XLFD descrive un font di nome charter, prodotto da Bitstream, che supporta la codifica standard ISO8859-1:

-bitstream-charter-medium-r-normal--8-80-75-75-p-45-iso8859-1

Il font ha uno spessore medio, non ha inclinazione ed ha una larghezza normale. È proporzionale, con un quadratone di 8 pixel o 8.0 punti. Sia la risoluzione orizzontale che quella verticale sono di 75 pixel. La larghezza media dei caratteri è di 45 decimi di pixel o 4,5 pixel.

Alcune parti di questa stringa possono essere sostituite con caratteri speciali. Il sistema utilizzerà il primo font che troverà corrispondente alle parti specificate.

Se ciò che si desidera è semplicemente un font charter di otto pixel, si può usare la stringa seguente:

*-charter-*-*-*-*-8-* 

Visualizzazione degli attributi del gruppo di font

Facendo clic sul pulsante Attributi nella finestra di dialogo Font della Gestione degli stili è possibile visualizzare i seguenti attributi del gruppo di font:

Memorizzazione sul file system dei gruppi di font degli utenti

Quando un utente aggiunge un gruppo di font, esso viene memorizzato nella seguente posizione:

DirectoryIniziale/.dt/sdtfonts/host/lingua/tipo-nnnnnn

host è il nome host della workstation locale.

lingua è la versione locale corrente dell'utente, ad esempio “C” o “it”.

tipo-nnnnnn è una denominazione ricavata dal font selezionato e da un numero esclusivo generato dal sistema.

La directory del gruppo di font contiene i seguenti file:

I file fonts.alias e fonts.dir sono normali file di font X11 adatti ad essere aggiunti al percorso dei font del server X. Il file sdtfonts.group contiene il nome del gruppo specificato dall'utente.

Creazione di un gruppo di font di sistema

Per rendere disponibile un gruppo di font ad altri utenti della workstation, l'amministratore di sistema può copiarli nella directory /etc/dt/sdtfonts/lingua o nella directory /usr/openwin/lib/X11/stdfonts/lingua. La gestione delle sessioni cerca i font prima in DirectoryIniziale/.dt/stdfonts/host/lingua, quindi in /etc/dt/sdtfonts/lingua e infine in /usr/openwin/lib/X11/stdfonts/lingua.

Amministrazione dei colori

Questa sezione descrive:

Tavolozze di colori

Una tavolozza è formata da diversi set di colori. I set di colori della tavolozza corrente sono mostrati nella finestra di dialogo Colori della Gestione degli stili.

Ogni tavolozza è definita in un file. La risorsa paletteDirectories specifica le directory che contengono i file delle tavolozze. Nella configurazione predefinita, questa risorsa contiene le seguenti directory:

Set di colori

Ogni set di colori della tavolozza corrente è rappresentato da un pulsante nella finestra di dialogo Colori della Gestione degli stili. Ogni colore è identificato da un ID (un numero da 1 a 8) all'interno del set.

Figura 17–1 ID dei colori per HIGH_COLOR

Graphic

Ogni set di colori può contenere fino a cinque colori diversi. Ogni pulsante colorato mostra il colore di sfondo del set. I cinque colori di ogni set rappresentano le risorse per i seguenti componenti:

foreground: colore di primo piano della finestra o della cornice di un'applicazione. È sempre bianco o nero. Viene usato generalmente per il testo all'interno delle finestre e per i titoli.

background: colore di sfondo della finestra o della cornice dell'applicazione.

topShadowColor: colore utilizzato per i bordi superiore e sinistro dei controlli delle applicazioni (pulsanti, ecc.) e delle cornici delle finestre.

bottomShadowColor: colore utilizzato per i bordi inferiore e destro dei controlli delle applicazioni e delle cornici delle finestre.

selectColor: colore che indica lo stato attivo di determinati controlli, come pulsanti di azione o di selezione.

Il numero dei set di colori usato in ogni tavolozza è determinato dalla risorsa colorUse, che può essere impostata usando la finestra di dialogo “Numero di colori da utilizzare” della Gestione degli stili.

Come specificare i valori dei colori

La Gestione degli stili utilizza valori RGB per scrivere le informazioni sui colori nei file delle tavolozze. La sintassi per i valori RGB è la seguente:

#RossoVerdeBlu

Rosso, Verde e Blu sono numeri esadecimali, ognuno contenente da 1 a 4 cifre, che indicano la quantità utilizzata di quel colore. Ognuno dei colori deve avere lo stesso numero di cifre. Perciò, i valori accettati per i colori possono essere formati da 3, 6, 9 o 12 cifre esadecimali.

Ad esempio, il bianco può essere specificato in uno dei modi seguenti:

#fff
#ffffff
#fffffffff
#fffffffffffff

Per impostare direttamente le risorse dei colori, è possibile usare sia il nome del colore che il suo valore RGB. Il file /usr/lib/X11/rgb.txt contiene un elenco di tutti i colori che possiedono un nome.

Mappatura dei set di colori in risorse

Il desktop mappa i set di colori nei diversi elementi dello schermo sulla base delle risorse, effettuando le associazioni indicate nella Tabella 17–5.

Tabella 17–5 Mappatura dei set di colori in risorse

Risorsa 

Elemento dello schermo 

activeColorSetId

Colore della cornice della finestra attiva

inactiveColorSetId

Colore della cornice delle finestre inattive

textColorSetId

Aree di inserimento testo

primaryColorSetId

Aree di sfondo principali dell'applicazione

secondaryColorSetId

Barra dei menu, menu e finestre di dialogo dell'applicazione 

Queste risorse assumono come valore un ID del set di colori. La colorazione degli elementi dello schermo in base agli ID del set di colori permette di passare dinamicamente a un nuovo schema di colori quando si seleziona una nuova tavolozza nella Gestione degli stili.

È possibile usare queste risorse per le singole applicazioni. Ad esempio, la riga seguente mostra come raggruppare visivamente tutte le finestre di dtterm usando il set di colori 8 come colore primario.

dtterm*primaryColorSetId:   8

Assegnazioni predefinite dei set di colori

Gli ID dei set di colori usati per gli elementi dello schermo dipendono dall'impostazione del numero di colori nella Gestione degli stili:

La Tabella 17–6 mostra gli ID dei colori relativi all'impostazione “Più colori per il desktop” (8 set di colori) nella Gestione degli stili.

Tabella 17–6 Più colori per il desktop (HIGH_COLOR)

ID del set di colori 

Elemento dello schermo 

Colore della cornice della finestra attiva 

Colore della cornice delle finestre inattive 

Non utilizzato (configurazione predefinita) 

Aree di inserimento testo 

Aree di sfondo principali dell'applicazione 

Barre dei menu, menu e finestre di dialogo dell'applicazione 

Non utilizzato (configurazione predefinita) 

Sfondo del Pannello principale 

La Tabella 17–7 mostra gli ID dei colori relativi all'impostazione “Più colori per le applicazioni” (4 set di colori).

Tabella 17–7 Più colori per le applicazioni (MEDIUM_COLOR)

ID del set di colori 

Elemento dello schermo 

Colore della cornice della finestra attiva 

Colore della cornice delle finestre inattive 

Sfondo delle applicazioni e del Pannello principale 

Aree di inserimento testo 

La Tabella 17–8 mostra gli ID dei colori relativi all'impostazione “Massimo di colori per le applicazioni” (2 set di colori).

Tabella 17–8 Massimo di colori per le applicazioni (LOW_COLOR)

ID del set di colori 

Elemento dello schermo 

Cornice della finestra attiva, pulsanti di selezione dello spazio di lavoro 

Tutti gli altri elementi dello schermo 

Controllo dei colori con la Gestione degli stili

La Gestione degli stili permette di cambiare dinamicamente i colori per le applicazioni del desktop ed altre applicazioni integrate. I colori di primo piano e di sfondo impostati dalla Gestione degli stili sono disponibili per le applicazioni non-integrate.

Perché un client risponda ai cambiamenti di colore impostati con la Gestione degli stili, esso deve utilizzare la libreria Motif del desktop. I client scritti con altri toolkit non possono cambiare colore in modo dinamico in risposta alle modifiche effettuate nella Gestione degli stili. I nuovi colori impostati per questi client verranno applicati solo riavviando l'applicazione.

Non devono esistere altre risorse di colore applicate al client in modo specifico. Questa regola include le risorse specificate dall'utente, quelle definite nei file appdefaults e quelle predefinite dell'applicazione.

È possibile definire le risorse primaryColorSetId e secondaryColorSetId dei client in modo che utilizzino determinati colori in una tavolozza del desktop.

Numero di colori usati dalla Gestione degli stili

Il numero dei colori usati dalla Gestione degli stili dipende dai valori delle seguenti risorse:

colorUse: configura il numero dei colori usati dal desktop

shadowPixmaps: indica al desktop di sostituire i due colori di ombreggiatura con mappe di pixel

foregroundColor: specifica se il colore di primo piano debba cambiare dinamicamente

dynamicColor: controlla se le applicazioni cambiano colore quando si specifica una nuova tavolozza

La Tabella 17–9mostra il massimo numero di colori allocati per il desktop.

Tabella 17–9 Numero di colori per il desktop

Schermo 

Numero massimo di colori 

Numero ricavato da 

B_W 

Bianco e nero 

LOW_COLOR 

12 

Due set di colori moltiplicati per cinque colori, più bianco e nero 

MEDIUM_COLOR 

22  

Quattro set di colori moltiplicati per cinque colori, più bianco e nero 

HIGH_COLOR 

42 

Otto set di colori moltiplicati per cinque colori, più bianco e nero 

Per determinare il numero massimo di colori:

  1. Moltiplicare il numero dei set di colori della tavolozza per il numero di colori di ogni set.

  2. Aggiungere 2 (per bianco e nero).

    Tuttavia, con la seguente configurazione si possono ottenere solo dieci colori nella tavolozza: quattro set di colori per due colori di ogni set (background e selectColor) più bianco e nero:

    *colorUse:	MEDIUM_COLOR
    *shadowPixmaps: 	True
    *foregroundColor:	White

    Nota –

    Le icone a più colori utilizzano quattordici colori aggiuntivi.


Risorsa colorUse

Il valore predefinito della risorsa colorUse è MEDIUM_COLOR. Il valore di questa risorsa influisce sul numero dei set di colori usati in una tavolozza. Il numero dei colori utilizzati per le ombreggiature dipende da altre risorse. Il valore di colorUse influisce anche sull'uso delle icone a più colori.

Valore 

Descrizione 

B_W 

Impostazione "Bianco e nero" della Gestione degli stili. Visualizzazione in 1-3 piani di colore. Numero dei set di colori: 2. Numero massimo di colori: 2. Numero di colori predefinito: 2. Nessuna icona a più colori. 

LOW_COLOR 

Impostazione "Massimo di colori per le applicazioni" della Gestione degli stili. Visualizzazione in 4-5 piani di colore. Numero dei set di colori: 2. Numero massimo di colori: 12. Numero di colori predefinito: 12. Nessuna icona a più colori. 

MEDIUM_COLOR 

Impostazione "Più colori per le applicazioni" della Gestione degli stili. Visualizzazione in 6 piani di colore. Numero dei set di colori: 4. Numero massimo di colori: 22. Numero di colori predefinito: 22. Icone a più colori. 

HIGH_COLOR 

Impostazione "Più colori per il desktop" della Gestione degli stili. Visualizzazione in 7 o più piani di colore. Numero dei set di colori: 8. Numero massimo di colori: 42. Numero di colori predefinito: 42. Icone a più colori. 

Valore predefinito  

Il desktop sceglie il valore corretto per lo schermo in uso. (Per ridurre il numero dei colori usati dal desktop per gli schermi "High-color", la risorsa colorUse viene impostata automaticamente su MEDIUM_COLOR.)

Risorsa shadowPixmaps

La risorsa shadowPixmaps indica al desktop di sostituire i due colori di ombreggiatura con mappe di pixel. Queste mappe di pixel miscelano il colore di sfondo con il bianco o con il nero per simulare i valori di ombreggiatura superiore e inferiore. Questo riduce di due il numero dei colori necessari, poiché non occorre allocare le celle per i colori di ombreggiatura.

Valore 

Descrizione 

True 

Il desktop crea le mappe di pixel topShadowPixmap e bottomShadowPixmap da usare al posto dei colori di ombreggiatura.

False 

Il desktop utilizza i valori di topShadowColor e bottomShadowColor della tavolozza.

Il valore predefinito per shadowPixmaps dipende dall'impostazione della risorsa colorUse e dal supporto hardware per lo schermo.

Risorsa foregroundColor

La risorsa foregroundColor specifica il modo in cui il colore di primo piano viene configurato in una tavolozza.

Impostazione 

Risultato 

White 

Il colore di primo piano è impostato sul bianco. 

Black 

Il colore di primo piano è impostato sul nero. 

Dynamic (Valore predefinito) 

Il colore di primo piano viene impostato dinamicamente sul bianco o sul nero in base al valore di background. Ad esempio, se lo sfondo è impostato sul giallo o su un altro colore chiaro, il sistema sceglierà per il primo piano il colore nero.

Se foregroundColor è impostato su Black o White, il numero dei colori del set viene ridotto di uno, e il colore di primo piano non cambierà in risposta alle modifiche nel colore di sfondo.

Il valore predefinito per foregroundColor è Dynamic, salvo i casi in cui il valore di colorUse sia B_W.

Risorsa dynamicColor

La risorsa dynamicColor determina se i colori delle applicazioni debbano cambiare dinamicamente o meno; determina cioè se i client cambieranno colore con la scelta di una nuova tavolozza.

Valore 

Descrizione 

True 

I client cambiano colore dinamicamente quando si seleziona una nuova tavolozza. È il valore predefinito. 

False 

I client non cambiano colore dinamicamente. Quando si seleziona una nuova tavolozza, i suoi colori verranno applicati solo all'avvio della sessione successiva. 

Se il valore della risorsa dynamicColor è True, i client che non possono cambiare colore in modo dinamico (applicazioni non-Motif) allocheranno nella mappa dei colori celle diverse rispetto a quelle allocate dai client che cambiano colore dinamicamente, anche se il colore visualizzato sarà lo stesso.


Nota –

Poiché impostando dynamicColor su False tutti i client condividono le stesse celle di colori, con questa impostazione si riduce il numero dei colori utilizzati dal desktop.


Impostazione dello spessore delle ombreggiature nelle finestre delle applicazioni

Le ombreggiature predefinite del desktop usate per i componenti delle finestre delle applicazioni, come i pulsanti o gli elementi attivi, hanno uno spessore di un pixel. Le applicazioni Motif 1.2 utilizzano la stessa risorsa, e quindi lo stesso valore. È possibile tuttavia che altre applicazioni non leggano il valore della risorsa e quindi compaiano in modo diverso sullo schermo.

Per impostare lo spessore dell'ombreggiatura al valore di un pixel per le applicazioni non-Motif 1.2:

  1. Effettuare il login come superutente.

  2. Creare il file /etc/dt/config/lingua/sys.resources.

  3. Indicare la risorsa specifica per l'applicazione in /etc/dt/config/lingua/sys.resources come segue:

    classe_applicazione*XmCascadeButton*shadowThickness: 1

    Per maggiori informazioni su come modificare le risorse predefinite del sistema e specificare nuove risorse per tutti gli utenti del desktop, vedere Caricamento delle risorse della sessione.