In questa release è stato introdotto il comando coreadm, che permette di usare più flessibilità nella denominazione dei file core e offre un sistema migliorato per la loro conservazione. Ad esempio, il comando coreadm permette di configurare il sistema in modo che tutti i file core dei processi vengano collocati in un'unica directory. Questo semplifica l'identificazione dei problemi, poiché ogni volta che un processo o un daemon si interrompe in modo anomalo è possibile risalire facilmente al file core corrispondente.
È inoltre possibile abilitare o disabilitare in modo indipendente due nuovi percorsi configurabili per i file core, uno a livello di processo e uno a livello globale. Quando un processo si interrompe in modo anomalo, esso produce un file core nella directory corrente, come nelle precedenti release di Solaris. Tuttavia, se è stato abilitato un percorso globale per i file core, ad esempio su /corefiles/core, ogni processo che si interrompe in modo anomalo produce due file core: uno nella directory corrente e uno nella directory /corefiles.
Nella configurazione predefinita, i percorsi dei file core e le impostazioni per la conservazione dei file core di Solaris sono uguali.
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide, Volume 2 e la pagina man coreadm(1M).
Questa funzione è stata introdotta per la prima volta in Solaris 7 8/99.