Descrizione |
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Gestione risorse di Solaris 9 Solaris 9 offre un metodo più efficiente per la gestione delle risorse del sistema. Le funzioni di gestione delle risorse permettono agli amministratori di:
Il framework di controllo delle risorse permette di impostare una serie di vincoli sulle risorse utilizzate dai processi e dalle attività. Le attività sono insiemi di processi correlati. I gruppi di risorse permettono di suddividere le risorse di sistema, ad esempio i processori, e di mantenere tali raggruppamenti anche dopo il riavvio. La funzione di pianificazione FSS ("fair share" scheduler) permette una condivisione molto dettagliata delle risorse della CPU sul sistema. Queste funzioni permettono di gestire meglio l'allocazione delle risorse per le applicazioni negli ambienti che adottano il consolidamento dei server. In Solaris 9, tutte queste funzionalità possono essere amministrate dalla riga di comando. il monitoraggio delle prestazioni e l'impostazione dei controlli sulle risorse possono essere eseguiti attraverso la Solaris Management Console. Per maggiori informazioni sulla gestione delle risorse, vedere il manuale System Administration Guide: Resource Management and Network Services |
Nuova classe di scheduling a priorità fissa (FX) Lo scheduler FX permette di organizzare i processi che richiedono un controllo delle priorità di pianificazione, da parte dell'applicazione o dell'utente. Le priorità dei processi eseguiti sotto FX rimangono fisse; non vengono cioè modificate dinamicamente dal sistema. La classe FX utilizza lo stesso ambito di priorità delle classi TS, IA e FSS. Per maggiori informazioni sullo scheduler FX, vedere i documenti Programming Interfaces Guide e Multithreaded Programming Guide. Vedere anche le pagine man priocntl(1) e dispadmin(1M). Per informazioni sui criteri di utilizzo degli scheduler FX e FSS sullo stesso sistema, vedere la sezione "Fair Share Scheduler" in System Administration Guide: Resource Management and Network Services. |
Nuove opzioni di visualizzazione per i comandi df, du e ls I comandi df, du e ls -l dispongono di una nuova opzione -h. Questa opzione visualizza le informazioni sull'utilizzo del disco e sulle dimensioni dei file e dei file system in multipli di 1024. Questa presentazione semplifica l'interpretazione dell'output dei comandi df, du e ls -l. L'opzione -h restituisce lo spazio su disco in Kbyte, Mbyte, Gbyte o Tbyte se la dimensione del file o della directory è maggiore di 1024 byte. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man df(1M), du(1) e ls(1). |
Debugging dei processi con i comandi pargs e preap Due nuovi comandi, pargs e preap, migliorano il debugging dei processi. Il comando pargs permette di visualizzare gli argomenti e le variabili d'ambiente associati a un processo in corso o a un file core. Il comando preap permette invece di rimuovere i processi "zombie". Per informazioni sull'uso di questi comandi, vedere le pagine man preap(1) e proc(1). |
Descrizione |
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Sun ONE Directory Server Solaris 9 contiene una versione integrata del Sun ONE Directory Server (già iPlanet Directory Server). Si tratta di un server di directory LDAP (Lightweight Directory Access Protocol) che consente di gestire efficacemente gli utenti e le risorse negli ambienti aziendali. Il servizio è scalabile e può essere usato per le intranet, le extranet estese ai partner commerciali e le applicazioni di e-commerce create per raggiungere i clienti via Internet. Il server di directory è gestito dalla Sun ONE Console, l'interfaccia utente grafica del Sun ONE Directory Server. La Console permette agli amministratori di concedere le autorizzazioni di accesso, gestire i database, configurare le directory e replicare i dati su più server di directory. Gli utenti possono accedere ai dati attraverso qualunque applicazione client che supporti LDAP, ad esempio quelle sviluppate con gli SDK Sun ONE per C e il linguaggio di programmazione JavaTM. La configurazione del Sun ONE Directory Server è stata semplificata con l'introduzione del comando idsconfig. Per informazioni sulla configurazione del server e dei client, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). Vedere anche la collezione su iPlanet Directory Server 5.1 all'indirizzo http://docs.sun.com. Questa collezione include i seguenti manuali:
Il software Sun ONE Directory Server 5.1 è integrato in Solaris 9. Per informazioni sui termini di licenza, vedere la licenza del codice binario. Nota - Sono state apportate le seguenti modifiche alla denominazione delle funzioni dell'ambiente Sun ONE (Sun Open Net Environment):
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Supporto dei servizi di denominazione per il protocollo LDAP (Lightweight Directory Access Protocol) Il supporto dei servizi di denominazione è stato migliorato in Solaris 9. Le modifiche comprendono:
Per informazioni sulle funzioni di sicurezza di Solaris 9, incluso il client LDAP sicuro, vedere "Miglioramenti alla sicurezza". Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). |
Tool per la migrazione da NIS+ a LDAP Con la versione 9 di Solaris, viene annunciato il futuro abbandono del supporto di NIS+ e la migrazione all'ambiente di denominazione LDAP. Questa versione include i tool da utilizzare per la migrazione da NIS+ a LDAP. Per maggiori informazioni sull'abbandono di NIS+, accedere al sito Web: http://www.sun.com/directory/nisplus/transition.html Per una descrizione delle procedure di migrazione dal servizio di denominazione NIS+ a LDAP, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (FNS and NIS+). Nota - Nella release di aggiornamento Solaris 9 9/02, l'appendice "Transitioning From NIS+ to LDAP" è stata spostata nel manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). |
Architettura di sicurezza IP per IPv6 Il framework di sicurezza IPsec è stato migliorato in Solaris 9 per abilitare l'uso di datagrammi IPv6 sicuri tra i sistemi. In Solaris 9, è supportato solo l'uso di chiavi manuali insieme a IPsec per IPv6. Nota - Il framework di sicurezza IPsec per IPv4 era stato introdotto in Solaris 8. Il protocollo IKE (Internet Key Exchange) è disponibile per IPv4. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "IPsec (Overview)" in System Administration Guide: IP Services. |
Nuova versione del comando inetd Il comando di networking inetd è stato migliorato in modo da supportare il monitoraggio e l'applicazione di filtri alle richieste di servizi di rete. Il server può essere configurato in modo da registrare il nome host dei client da cui provengono le richieste, rafforzando la sicurezza della rete. Il comando inetd usa gli stessi meccanismi usati dall'utility Tcp-wrappers 7.6. Per informazioni su Tcp-wrappers 7.6, vedere la sezione "Freeware". Per maggiori informazioni, vedere le pagine man inetd(1M), hosts_access(4) e hosts_options(4). |
Client FTP di Solaris Il client FTP di Solaris supporta ora le seguenti funzioni:
Per informazioni sul comando ftp, vedere la pagina man ftp(1). |
Nuove versioni di TFTP (Trivial File Transfer Protocol) Il client e il server TFTP di Solaris supportano ora nuove estensioni per le opzioni di TFTP, la negoziazione delle dimensioni dei blocchi, l'intervallo di timeout e le dimensioni del trasferimento. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man tftp(1) e in.tftpd(1M). Vedere anche le RFC 2347, 2348 e 2349. |
Supporto di IPv6 su ATM Nella release Solaris 9 è stato introdotto il supporto di IPv6 sulle reti ATM (Asynchronous Transfer Mode) come specificato dalla RFC 2492. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: IP Services. |
Cattura dei pacchetti snoop Il tool di visualizzazione e cattura dei pacchetti snoop è stato migliorato in modo da decodificare e filtrare sia i pacchetti AppleTalk che i pacchetti SCTP. Per maggiori informazioni su questo comando, vedere la pagina man snoop(1M). |
Solaris PPP 4.0 Solaris PPP 4.0 permette la comunicazione, mediante una linea telefonica pubblica o una linea dedicata, con altri sistemi dislocati in un sito remoto. Questa implementazione di PPP (Point-to-Point Protocol) è basata sulla versione largamente utilizzata della Australian National University (ANU). Solaris PPP 4.0 viene introdotto per la prima volta nell'ambiente operativo Solaris. PPP 4.0 dispone di una serie di file di configurazione, supporta le comunicazioni sia sincrone che asincrone e le modalità di autenticazione PAP (Password Authentication Protocol) e CHAP (Challenge-Handshake Authentication Protocol). Grazie alla grande versatilità nella configurazione, Solaris PPP 4.0 può essere facilmente personalizzato in base alle esigenze di comunicazione remota degli utenti. È inoltre disponibile lo script di conversione asppp2pppd per la migrazione dalle versioni precedenti del PPP Solaris (asppp) a Solaris PPP 4.0. PPP 4.0 include ora la funzione PPPoE, che abilita l'uso del tunneling con PPP. Il supporto di PPPoE è stato introdotto in Solaris 8 10/01. Per maggiori informazioni, vedere la sezione PPP nel manuale System Administration Guide: Resource Management and Network Services e la pagina man pppd(1M). Per informazioni sulle condizioni di licenza, consultare i seguenti file: /var/sadm/pkg/SUNWpppd/install/copyright /var/sadm/pkg/SUNWpppdu/install/copyright /var/sadm/pkg/SUNWpppg/install/copyright |
Sun Internet FTP Server Sun Internet FTP ServerTM è pienamente compatibile con il software FTP di Solaris 8. Il server FTP offre nuove capacità e prestazioni migliorate agli utenti di Solaris 9. Il software FTP Server di Solaris 9 è basato su WU-ftpd. Sviluppato originariamente dalla Washington University, WU-ftpd è largamente utilizzato per la distribuzione di grandi volumi di dati su Internet. WU-ftpd è lo standard preferito dai grandi siti FTP. |
Estensioni alla libreria RPC di Sun Le nuove estensioni aggiungono un protocollo asincrono alla libreria RPC Sun ONC+TM. Sono state aggiunte nuove interfacce di programmazione alle RCP indipendenti dal trasporto (TI) per consentire l'invio di messaggi asincroni unidirezionali e operazioni di I/O non bloccanti. Per maggiori informazioni sullo sviluppo ONC+, vedere il manuale ONC+ Developer's Guide. |
Nuova versione di sendmail L'ambiente operativo Solaris 9 comprende la versione 8.12 di sendmail, che include le seguenti nuove funzioni:
Le caratteristiche seguenti possono essere di particolare interesse:
Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Mail Services Topics" in System Administration Guide: Resource Management and Network Services. I capitoli relativi ai servizi di posta contengono informazioni generali e una descrizione delle procedure da seguire per configurare e modificare tali servizi. Descrivono inoltre le procedure per la risoluzione dei problemi, alcune informazioni generali e informazioni dettagliate sulle nuove funzioni. Nota - La versione 8.10 di sendmail è stata introdotta in Solaris 8 4/01. La versione 8.12 di sendmail viene introdotta con Solaris 9. |
Solaris Network Cache and Accelerator (NCA) La funzione NCA (Network Cache and Accelerator) di Solaris è stata migliorata con l'aggiunta di un'interfaccia sockets. Con poche modifiche, qualunque Web server è in grado di comunicare attraverso l'interfaccia sockets. I Web server Apache, Sun ONE Web Server (già iPlanet Web Server) e Zeus possono usufruire delle prestazioni di NCA usando le funzioni standard delle librerie dei socket iPlanet. NCA supporta ora l'invio di file su base vettoriale, con il supporto di AF_NCA. Infine, è stato migliorato il comando ncab2clf. Le nuove opzioni permettono di ignorare i record anteriori a una data selezionata e di elaborare un numero specifico di record durante la conversione dei file di log. Per maggiori informazioni su NCA, vedere la sezione "Managing Web Cache Servers" in System Administration Guide: Resource Management and Network Services. |
Multipathing delle reti IP Il multipathing delle reti IP permette al sistema di riprendere le operazioni in caso di guasto di una singola scheda di rete e di migliorare il throughput del traffico. A partire da Solaris 8 10/00, il sistema trasferisce automaticamente tutti gli accessi associati a una scheda guasta a una scheda alternativa. Quest'ultima deve essere connessa allo stesso collegamento IP. Questo processo garantisce l'accessibilità ininterrotta della rete. Se si dispone di più schede di rete collegate allo stesso link IP, si può ottenere un aumento del throughput suddividendo il traffico tra le diverse schede. In Solaris 8 4/01, la funzione di riconfigurazione dinamica (DR) utilizza il multipathing della rete IP per disabilitare un determinato dispositivo di rete. Il processo non ha alcun impatto sugli utenti IP connessi. La release Solaris 8 7/01 ha introdotto la nuova funzione IPMP Reboot Safe, che salva l'indirizzo IP nei seguenti casi. Una scheda di rete guasta viene rimossa dal sistema con un'operazione di riconfigurazione dinamica. Viene eseguito un reboot prima che venga reinserita una scheda di rete funzionante. In queste circostanze, il sistema cerca, senza successo, di assegnare un'interfaccia alla scheda di rete mancante. In casi come questo, la funzione IPMP Reboot Safe fa in modo che l'indirizzo IP, anziché andare perduto, venga trasferito a un'altra scheda di rete appartenente al gruppo di interfacce IPMP. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "IP Network Multipathing Topics" in System Administration Guide: IP Services. |
Supporto delle segnalazioni di collegamento attivo o inattivo nelle reti IP con multipathing DLPI Le segnalazioni di collegamento inattivo permettono al daemon di multipathing IP di rilevare più velocemente i problemi nei collegamenti fisici. Quando si avvia un'interfaccia di rete, il daemon di multipathing IP cerca di abilitare le segnalazioni di collegamento attivo e inattivo dal driver dell'interfaccia di rete. La notifica di collegamento interrotto viene generata quando l'interfaccia rileva la perdita della connessione fisica alla rete. La connessione viene ripristinata e viene generata una segnalazione di collegamento attivo. Perché la procedura di notifica possa essere eseguita, è necessario che il driver supporti questa funzione. Il flag RUNNING è disabilitato quando si riceve una segnalazione di collegamento inattivo, mentre è abilitato quando viene ricevuta una segnalazione di collegamento attivo. Il daemon di multipathing IP utilizza il flag RUNNING per monitorare lo stato del collegamento fisico. Per maggiori informazioni, vedere i capitoli relativi al multipathing nelle reti IP nel manuale System Administration Guide: IP Services. |
Mobile Internet Protocol Il protocollo Mobile IP permette il trasferimento delle informazioni da e verso i computer portatili, ad esempio i laptop e i dispositivi di comunicazione wireless. Un computer portatile che si sposti in una rete differente può continuare ad accedere e a comunicare con la rete originaria. L'implementazione Solaris di Mobile IP supporta solo IPv4. A partire da Solaris 4/01, il protocollo Mobile IP permette agli amministratori di sistema di configurare tunnel invertiti. È possibile configurare un tunnel inverso dall'indirizzo del nodo mobile all'agente home. Tale tunnel inverso assicura l'esistenza di un indirizzo di origine topologicamente corretto per il pacchetto di dati IP. Utilizzando i tunnel invertiti, gli amministratori di sistema possono inoltre assegnare indirizzi privati a nodi mobili. Per maggiori informazioni sul Mobile Internet Protocol, vedere la sezione "Mobile IP Topics" in System Administration Guide: IP Services. |
Segnalazioni degli agenti IP mobili attraverso interfacce dinamiche Le interfacce create dinamicamente vengono configurate dopo l'avvio del daemon mipagent. Ora è possibile configurare l'implementazione dell'agente esterno in modo che invii le proprie segnalazioni attraverso le interfacce create dinamicamente. È anche possibile abilitare o disabilitare la trasmissione di segnalazioni non richieste attraverso le interfacce designate. Per maggiori informazioni sul Mobile Internet Protocol, vedere la sezione "Mobile IP Topics" in System Administration Guide: IP Services. |
Berkeley Internet Name Domain (BIND) Solaris 9 comprende una versione aggiornata del Berkeley Internet Name Domain (BIND). La versione aggiornata è BIND 8.2.4. Le funzionalità di BIND includono:
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP). |
Freeware per le reti Per informazioni sui software GNU wget 1.6, Ncftp Client 3.0.3, e Samba 2.2.2 inclusi in Solaris 9, vedere "Freeware".
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Descrizione |
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Solaris Volume Manager Solaris Volume Manager offre una serie di tool per la gestione delle memorizzazioni. Questi tool permettono di creare e gestire i volumi RAID 0, RAID 1 e RAID 5, i dispositivi transazionali (di logging) e le partizioni logiche. Solaris Volume Manager offre tutte le capacità di Solstice DiskSuiteTM. In più, Solaris Volume Manager offre le seguenti funzioni:
Solaris 9 supporta l'aggiornamento a Solaris Volume Manager sistemi esistenti che utilizzano Solaris DiskSuite (SDS). Tale aggiornamento non influisce né modifica la configurazione. È supportato anche l'aggiornamento automatico delle partizioni di root in mirroring. Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Volume Manager Administration Guide. |
Formato unificato per diff I comandi diff e sccs-sccsdiff supportano ora il formato unificato per diff adottato da GNU. In questo formato, le righe di contesto vengono visualizzate una sola volta nell'elenco delle differenze. Per informazioni su questi comandi, vedere le pagine man diff(1) e sccs-sccsdiff (1). |
Facility generica per la rotazione del log Solaris 9 comprende una facility generica per la rotazione dei log. Tale facility può essere usata dagli amministratori di sistema per amministrare e ruotare i file di log del sistema e delle applicazioni. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man logadm(1M) e logadm.conf(4). |
Solaris Management Console La Solaris Management ConsoleTM (SMC) 2.1 è un'applicazione "ombrello" con interfaccia grafica che funge da punto di partenza per diversi tool di gestione. La console è provvista di un toolbox predefinito che include i seguenti strumenti:
È possibile aggiungere o eliminare i tool contenuti nel toolbox predefinito. Usando l'Editor toolbox della Console, è possibile creare un nuovo toolbox con cui gestire un insieme diverso di tool. È anche possibile gestire i client diskless, ma solo operando dalla riga di comando. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Solaris Management Console (Overview)" in System Administration Guide: Basic Administration. |
Gestione delle patch Il software di gestione delle patch (Patch Manager) permette di gestire le patch create per l'ambiente operativo Solaris 9 e le versioni compatibili. È possibile visualizzare le patch installate e le loro proprietà. È possibile aggiungere le patch a uno o più sistemi simultaneamente. È possibile rimuovere le patch, analizzare le patch richieste dal sistema e scaricare le patch dal servizio SunSolve Online. Il nuovo comando smpatch(1M) consente di installare le patch su uno o più sistemi, di individuare le patch richieste e di scaricare le patch necessarie. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man smpatch(1M). |
Solaris WBEM Services 2.5 Solaris WBEM Services 2.5 è l'implementazione di Sun Microsystems del WBEM (Web-Based Enterprise Management). WBEM è un insieme di tecnologie di gestione e di tecnologie legate a Internet. Queste tecnologie hanno lo scopo di unificare la gestione degli ambienti di elaborazione aziendali. Solaris WBEM Services è stato aggiornato alla versione 2.5 in Solaris 9. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Tool di gestione aziendale basati sul Web". |
Il gestore di oggetti CIM supporta la ricezione sulla porta HTTP 5988 Il gestore di oggetti CIM riceve le connessioni RMI (Remote Method Invocation) sulla porta RMI 5987. Riceve inoltre le connessioni XML e HTTP sulla porta HTTP 5988. In Solaris 8 e nelle relative release di aggiornamento, il gestore di oggetti CIM riceveva le connessioni XML e HTTP sulla porta predefinita HTTP 80. Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris WBEM Services Administration Guide. |
Adattatore SNMP per WBEM L'adattatore SNMP per WBEM è destinato agli amministratori di sistema. Questo adattatore permette alle applicazioni di gestione SNMP (Simple Network Management Protocol) di accedere alle informazioni di gestione del sistema fornite da Solaris WBEM Services. L'adattatore SNMP per WBEM viene usato insieme all'agente master SEA (SolsticeTM Enterprise Agent). L'adattatore mappa le richieste SNMP in proprietà o istanze WBEM CIM (Common Information Model) equivalenti. Rimappa inoltre le risposte ricevute dal gestore di oggetti CIM in risposte SNMP da restituire all'applicazione di gestione. Il file di mappatura contiene l'identificativo (OID), il nome della classe, il nome della proprietà e il tipo ASN.1 (Abstract Syntax Notation One) di ogni oggetto. Per informazioni sull'adattatore SNMP per WBEM, vedere il manuale Solaris WBEM Services Administration Guide. |
Registro dei prodotti di Solaris 3.0 Le nuove funzioni della versione 3.0 sono le seguenti:
Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. |
Modifica dei gruppi software in Solaris Web Start Il metodo di installazione "Solaris Web Start" permette ora di modificare il gruppo software selezionato. È possibile aggiungere o rimuovere singoli package software. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. |
Tool freeware per l'amministrazione di sistema Per informazioni su GNU grep 2.4.2 e GNU tar 1.13, vedere "Freeware". GNU grep 2.4.2 è un'utility di ricerca di stringhe. GNU tar 1.13 è un programma di archiviazione. |
Descrizione |
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Estensione degli attributi dei file I file system UFS, NFS e TMPFS includono ora attributi estesi per i file. Ciò significa che gli sviluppatori di applicazioni possono associare attributi specifici ai file. Ad esempio, all'interno di un'applicazione di gestione dei file per un sistema a finestre, è possibile associare un'icona specifica a un determinato file. A livello logico, gli attributi estesi sono rappresentati in forma di file all'interno di una directory nascosta associata ai file di destinazione. La API per gli attributi estesi e un insieme di comandi per la shell permettono inoltre di aggiungere e manipolare gli attributi dei file system. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man fsattr(5), openat(2) e runat(1). Molti comandi di Solaris relativi ai file system offrono un'opzione che permette di interrogare, copiare, modificare o ricercare gli attributi dei file. Per maggiori informazioni sui comandi disponibili per i singoli file system, vedere la pagina man corrispondente. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. |
Operazioni di I/O diretto simultanee sui file system UFS Le operazioni di I/O diretto vengono usate dalle applicazioni di database per accedere ai dati dei file system senza buffer. Il nuovo sistema per gli I/O diretti supporta l'accesso simultaneo in lettura e in scrittura ai normali file UFS. In precedenza, un'operazione di aggiornamento di un file avrebbe bloccato gli altri accessi in lettura o scrittura fino al termine del processo. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man mount_ufs(1M). |
Nuova versione di DNLC La nuova versione della cache DNLC (Directory Name Look-up Cache) velocizza l'accesso ai file nelle directory di grandi dimensioni (contenenti anche più di 1000 file). La DNLC è un servizio generale dei file system. Questa cache memorizza i nomi delle directory utilizzati più di recente e i relativi vnode. Il contenuto delle directory UFS viene memorizzato in modo lineare sul disco. Ciò significa che, per ricercare una voce specifica, occorre ricercarla nell'intero contenuto della directory. Allo stesso modo, per aggiungere un nuovo elemento, occorre controllare l'intera directory per verificare che non esista un altro oggetto con lo stesso nome. Per accelerare queste operazioni, DNLC mantiene in una cache di memoria le directory intere. Inoltre, nella nuova versione, DNLC memorizza nella cache gli oggetti che sono stati ricercati anche se non esistono. Questa funzione, denominata caching negativo, è utile perché alcune applicazioni eseguono ripetutamente lo stesso controllo per verificare l'esistenza di un file specifico. La nuova versione di DNLC comprende inoltre nuovi parametri configurabili. L'impostazione predefinita di questi parametri è ottimale. Non dovrebbe perciò essere modificata in modo arbitrario. Per maggiori informazioni, vedere il manuale Solaris Tunable Parameters Reference Manual. |
Istantanee dei file system UFS (fssnap) Il comando fssnap permette di creare un'istantanea di un file system. Il termine istantanea indica un'immagine temporanea di un file system usata per le operazioni di backup. L'esecuzione del comando fssnap crea un dispositivo virtuale e un file di backup. Per eseguire il backup del dispositivo virtuale, che appare e opera come un dispositivo reale, è possibile usare i normali comandi di backup di Solaris. Il file di backup è una mappa di bit che contiene una copia dei dati pre-istantanea successivamente modificati. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man fssnap(1M). |
Aggiornamento del comando mkfs Il comando mkfs è stato aggiornato per offrire prestazioni superiori durante la creazione dei file system. Le prestazioni di mkfs sono ora fino a 10 volte migliorate rispetto alle precedenti release di Solaris. Tale miglioramento è apprezzabile indipendentemente dalla dimensione del file system creato. Tuttavia, il cambiamento risulta più evidente sui sistemi che utilizzano dischi ad alta capacità o ad alta velocità. |
Descrizione |
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Solaris Live Upgrade 2.0 Solaris Live Upgrade rappresenta un metodo di aggiornamento del sistema operativo che riduce notevolmente le interruzioni di servizio normalmente associate a questa procedura. Questo processo duplica l'ambiente di boot correntemente in esecuzione e permette, continuando ad usare l'ambiente di boot originale, di aggiornare la copia duplicata. L'ambiente di boot duplicato può essere quindi attivato in sostituzione del precedente riavviando il sistema. In caso di problemi, è possibile ripristinare velocemente l'ambiente di boot originale con una semplice procedura di reboot. Questa funzione elimina le interruzioni di servizio dell'ambiente di produzione associate ai normali processi di test e valutazione. Oltre ad aggiornare l'ambiente di boot, è anche possibile installare un archivio Web Start Flash su un ambiente di boot inattivo. Riavviando il sistema, verrà attivata la configurazione installata sull'ambiente inattivo. Solaris 9 include diverse modifiche alla funzione Live Upgrade, che tuttavia possono essere utilizzate solo dalla riga di comando. Tali modifiche riguardano:
Per maggiori informazioni su Solaris Live Upgrade, vedere la sezione "Solaris Live Upgrade (argomenti)" in Guida all'installazione di Solaris 9. |
Funzione di installazione "Web Start Flash" La funzione di installazione "Web Start Flash" permette di creare una singola installazione di riferimento dell'ambiente operativo Solaris. Questa installazione può quindi essere replicata su diversi sistemi. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Funzione di installazione Web Start Flash" in Guida all'installazione di Solaris 9. |
Richiamo degli archivi Web Start Flash con FTP Il programma Web Start Flash consente ora di richiamare gli archivi via FTP. Quando si installa un archivio, è possibile specificarne la posizione su un server FTP. Per maggiori dettagli su come richiamare un archivio da un server FTP, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Installazione minima I file che consentono l'esecuzione di alcune funzioni del gruppo software o del metacluster di base sono stati riposizionati in package separati, organizzati in modo più logico. Questi package possono essere esclusi dall'ambiente operativo Solaris durante il processo di installazione. Oppure, possono essere rimossi usando il comando pkgrm dopo l'installazione. Vedere la pagina man pkgrm(1M). I file spostati in altri package sono quelli relativi alle seguenti funzioni:
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Nomi lunghi per i package L'utility pkgmk permette ora di creare package con nomi di 32 caratteri. Vedere le pagine man pkgmk(1) e pkgadd(1M). |
Installazione dal DVD di Solaris L'ambiente operativo Solaris e i prodotti software supplementari possono ora essere installati da un DVD. Il DVD permette di eseguire l'installazione con SolarisTM Web Start o con il metodo JumpStartTM personalizzato. Il DVD include Solaris, il software ExtraValue e la documentazione di Solaris. Per istruzioni dettagliate, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Il programma "Web Start" di Solaris utilizza il file sysidcfg Il metodo di installazione "Web Start" di Solaris è stato modificato in modo da utilizzare il file sysidcfg per configurare le informazioni sul sistema durante le procedure di installazione o aggiornamento. Creare un file sysidcfg con le informazioni di configurazione del sistema. In presenza di questo file, il programma "Web Start" di Solaris non chiede di inserire le informazioni sul sistema durante l'installazione. Per istruzioni dettagliate, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Nuova versione del programma "Web Start" di Solaris Il metodo di installazione "Web Start" permette ora di eseguire le seguenti funzioni durante l'installazione o l'aggiornamento di Solaris:
Per istruzioni dettagliate, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Nuove opzioni per la scelta del fuso orario Il numero dei fusi orari disponibili è stato notevolmente aumentato in Solaris 9. Durante l'installazione di Solaris è possibile selezionare il fuso orario in base alla regione geografica. Sono state inoltre aumentate le opzioni disponibili nell'elenco dei continenti e dei paesi. Per istruzioni dettagliate, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Solaris "Web Start Wizards" SDK 3.0.1 L'SDK Solaris Web Start Wizards TM semplifica l'installazione, la configurazione e l'amministrazione delle applicazioni native Solaris, Java e non Java. Grazie a "Web Start Wizards" di Solaris, gli sviluppatori possono commercializzare in modo congiunto le versioni Solaris e Microsoft Windows delle applicazioni. La procedura di installazione gestisce le caratteristiche specifiche della piattaforma. L'SDK "Web Start Wizards" 3.0.1 è ora incluso nella release Solaris 9. SDK 3.0.1 può essere installato usando il programma "Web Start" di Solaris. |
Nuove opzioni di boot per l'installazione JumpStart personalizzata Sono state aggiunte nuove opzioni utilizzabili con il comando boot durante l'installazione JumpStart personalizzata. Ad esempio, è ora possibile specificare la posizione dei file di configurazione da utilizzare per l'installazione. È possibile specificare il percorso di un server HTTP, di un server NFS o di un file disponibile su un supporto locale. Se non si conosce il percorso dei file, è possibile impostare il programma di installazione in modo che richieda il percorso. Il prompt di richiesta viene visualizzato dopo l'avvio del sistema e dopo la sua connessione alla rete. L'opzione nowin permette di specificare al programma JumpStart personalizzato di non avviare il programma X. Non è necessario usare il programma X per eseguire l'installazione JumpStart personalizzata. È possibile abbreviare i tempi di installazione usando l'opzione nowin. Per istruzioni dettagliate sull'uso di queste nuove opzioni, vedere la sezione "Installazione JumpStart personalizzata (procedure)" in Guida all'installazione di Solaris 9. |
Aggiornamento dei mirror Solaris 9 supporta l'aggiornamento dei mirror radice e dei metadevice creati con Solaris Volume Manager (ex Solstice DiskSuite). Per aggiornare un sistema contenente un metadevice creato con Solaris Volume Manager non è più necessario modificare il file vfstab. Il mirror radice viene rilevato automaticamente. Viene quindi aggiornato l'ambiente operativo presente sul mirror. Il processo si svolge come una normale procedura di aggiornamento senza metadevice. |
Routing predefinito con le utility di identificazione del sistema Le utility di identificazione del sistema cercano di determinare automaticamente il router predefinito durante l'installazione. Per maggiori informazioni, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Configurazione con le utility di identificazione del sistema Le utility di identificazione del sistema supportano ora la configurazione dei client LDAP. Le precedenti release di Solaris permettevano di configurare i sistemi solo come client NIS, NIS+ o DNS. Per maggiori informazioni, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Analisi delle patch La funzione di analisi delle patch è ora disponibile anche per gli aggiornamenti di Solaris eseguiti con Solaris Web Start. Questa utility esegue un'analisi del sistema. Tale analisi determina quali patch verranno rimosse o retrogradate dall'aggiornamento alla nuova release di Solaris. L'uso di questa funzione non è necessario per aggiornare il sistema a Solaris 9. Per maggiori informazioni, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9. |
Descrizione |
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Supporto di pagine di più dimensioni La funzione MPSS (Multiple Page Size Support) permette ai programmi di usare pagine di qualunque dimensione, purché supportate dall'hardware, per accedere alla memoria virtuale. In precedenza, gli stack, gli heap o la memoria anonima mmap()() dei programmi potevano usare solo pagine di 8K. MPSS permette anche di eseguire le applicazioni legacy con impostazioni specifiche per la dimensione delle pagine di memoria in modo da ottenere prestazioni ottimali. L'uso di pagine più grandi può migliorare sensibilmente le prestazioni dei programmi che utilizzano grandi quantità di memoria. Per maggiori informazioni, vedere le pagine man pagesize(1), mpss.so.1(1), ppgsz(1) e mmap(2). |
Nuova libreria di multithreading Solaris 9 include una libreria di multithreading più ampia e più veloce, già testata come libthread alternativo nelle precedenti release di Solaris. Per maggiori informazioni, vedere il manuale Multithreaded Programming Guide e la pagina man threads (3THR). |
Solaris Network Cache and Accelerator (NCA) La funzione NCA (Network Cache and Accelerator) di Solaris è stata migliorata con l'aggiunta di un'interfaccia sockets. Con poche modifiche, qualunque Web server è in grado di comunicare con l'NCA attraverso l'interfaccia sockets. Vedere la sezione "Funzionalità di rete". |
Miglioramento delle prestazioni dei server Sono stati effettuati dei miglioramenti all'algoritmo che controlla le pagine fisiche e virtuali e la loro immissione nella cache. Tali miglioramenti producono un incremento delle prestazioni di circa il 10% con i normali carichi di lavoro dei server. |
DISM (Dynamic Intimate Shared Memory) La DISM (Dynamic Intimate Shared Memory) permette ai database di espandere o ridurre dinamicamente le dimensioni del segmento di dati condivisi. Questa funzione elimina i problemi legati agli errori di configurazione e ai rifiuti di servizio associati alla ISM (Intimate Shared Memory). L'ISM è un segmento della memoria condivisa costituito da grandi pagine di memoria bloccate.Il numero di pagine bloccate della ISM rimane costante o immutato. L'ISM dinamico (DISM) è una memoria condivisa ISM in cui il numero delle pagine bloccate è variabile (può essere modificato). Supporta perciò il rilascio o l'aggiunta di espansioni di memoria fisica al sistema durante la riconfigurazione dinamica. La DISM può comprendere sia la memoria fisica disponibile che lo spazio di swap. Vedere la pagina man shmop(2). |
Descrizione |
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DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) Il servizio DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) permette ai sistemi host di ricevere gli indirizzi IP e le informazioni sulla configurazione della rete. Queste informazioni vengono fornite dal server di rete nella fase di boot. Il servizio Solaris DHCP è stato migliorato in modo da supportare un maggior numero di client:
Inoltre, il server Solaris DHCP supporta ora gli aggiornamenti dinamici del DNS. È possibile consentire al servizio DHCP di aggiornare il servizio DNS con i nomi host dei client DHCP che necessitano di un nome host specifico. Il client Solaris DHCP può ora essere configurato in modo da richiedere un nome host specifico. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: IP Services. |
Gestione dei client diskless È ora possibile gestire i client diskless dalla riga di comando. Questo tool permette di gestire i client diskless, di visualizzare i servizi OS disponibili per questi client e di gestire le patch per tutti i client diskless esistenti. Per informazioni sulla gestione dei client diskless, vedere la sezione "Managing Diskless Clients (Tasks)" in System Administration Guide: Basic Administration. |
Descrizione |
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Protocollo IKE (Internet Key Exchange) Il protocollo IKE (Internet Key Exchange) automatizza la gestione delle chiavi per IPsec. Il servizio IKE sostituisce l'assegnazione e l'aggiornamento manuale delle chiavi nelle reti IPv4. Permette inoltre all'amministratore di gestire un maggior numero di reti sicure. IPsec viene usato per configurare reti IPv4 sicure. Il daemon in.iked gestisce la derivazione, l'autenticazione e la protezione delle chiavi nella fase di boot. Il daemon può essere configurato mediante l'assegnazione dei parametri richiesti in un apposito file di configurazione. Dopo l'assegnazione dei parametri, non è richiesto alcun aggiornamento manuale delle chiavi. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Internet Key Exchange" in System Administration Guide: IP Services. |
Shell sicure di Solaris Le shell sicure permettono di accedere con sicurezza agli host remoti anche attraverso reti non protette. I trasferimenti di dati e le sessioni di rete interattive vengono protette dalle intrusioni e dagli attacchi in punti intermedi. La shell sicura di Solaris 9 supporta i protocolli SSHv1 e SSHv2. Fornisce un forte meccanismo di autenticazione basato su una cifratura a chiave pubblica. Per rafforzare ulteriormente la protezione è possibile incanalare i servizi X-windows e gli altri servizi di rete attraverso connessioni basate sulla shell sicura. Il server della shell sicura, sshd, supporta il monitoraggio e l'applicazione di filtri alle richieste riguardanti i servizi di rete. Il server può essere configurato in modo da registrare il nome host dei client da cui provengono le richieste, rafforzando la sicurezza della rete. Il comando sshd usa lo stesso meccanismo dell'utility Tcp-wrappers 7.6, descritta nella sezione "Freeware". Per maggiori informazioni, vedere le pagine man sshd(1M), hosts_access(4) e hosts_options(4). Vedere anche la sezione "Using Secure Shell" in System Administration Guide: Security Services. |
KDC (Key Distribution Center) e tool di amministrazione Kerberos Le funzioni di autenticazione, riservatezza e integrità di Kerberos V5 permettono di rafforzare la sicurezza dei sistemi. NFS è un esempio di applicazione che viene protetta con Kerberos V5. Qui di seguito sono elencate le nuove funzioni di Kerberos V5.
Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Administering the Kerberos Database" in System Administration Guide: Security Services. |
Client LDAP sicuro Solaris 9 include nuove funzioni per la sicurezza dei client LDAP. Una nuova libreria LDAP fornisce meccanismi di cifratura SSL (TLS) e CRAM-MD5. Questi meccanismi permettono di installare vari metodi di codifica sulla rete cablata tra i client e il server LDAP. Per maggiori informazioni su Sun ONE Directory Server 5.1, il server di directory LDAP (già denominato iPlanet Directory Server 5.1), vedere "Funzionalità di rete". |
Moduli di cifratura per IPsec e Kerberos Solaris 9 include un metodo di cifratura che supporta una lunghezza massima delle chiavi di 128 bit. Prima di Solaris 9, i moduli di cifratura erano disponibili solo sul CD-ROM del Solaris Encryption Kit o sul Web. Diversi di questi algoritmi sono ora inclusi direttamente nell'ambiente operativo Solaris 9. Tali algoritmi includono il supporto della privacy DES a 56 bit per Kerberos e il supporto di DES a 56 bit e del Triple-DES a 3 chiavi per IPsec. Nota - Il supporto dei meccanismi di cifratura di oltre 128 bit per IPsec è disponibile sul CD-ROM del Solaris Encryption Kit o sul Web. IPsec supporta gli standard AES (Advanced Encryption Standard) a 128 bit, 192 bit o 256 bit e lo standard Blowfish da 32 a 448 bit con incrementi di 8 bit. Per informazioni sul supporto di IPsec, vedere la sezione "IPsec (Overview)" in System Administration Guide: IP Services. Per informazioni sul supporto di Kerberos, vedere la sezione "Introduction to SEAM" in System Administration Guide: Security Services. |
Architettura di sicurezza IP per IPv6 Il framework di sicurezza IPsec è stato migliorato nella release Solaris 9 per abilitare l'uso di datagrammi IPv6 sicuri tra i sistemi. Per la release Solaris 9, è supportato solo l'uso di chiavi manuali insieme a IPsec per IPv6. Nota - Il framework di sicurezza IPsec per IPv4 era stato introdotto nella release Solaris 8. Il protocollo IKE (Internet Key Exchange) è disponibile per IPv4. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "IPsec (Overview)" in System Administration Guide: IP Services. |
Controllo degli accessi basato sui ruoli (RBAC) I database RBAC possono essere gestiti dall'interfaccia grafica della Solaris Management Console. È possibile assegnare i diritti come impostazioni predefinite nel file policy.conf. Inoltre, i diritti possono contenere a loro volta altri diritti. Per maggiori informazioni su RBAC, vedere la sezione "Role-Based Access Control (Overview)" in System Administration Guide: Security Services. Per informazioni sulla Solaris Management Console, vedere "Strumenti di amministrazione del sistema". |
Opzioni di sicurezza per Xserver Nuove opzioni permettono agli amministratori di sistema di abilitare solo le connessioni cifrate al server X di Solaris. Per maggiori informazioni, vedere "Funzioni di Solaris 9 per gli utenti desktop". |
GSS-API (Generic Security Services Application Programming Interface) La GSS-API (Generic Security Services Application Programming Interface) è un framework di sicurezza che permette alle applicazioni di proteggere i dati trasmessi. La GSS-API fornisce servizi di autenticazione, integrità e riservatezza alle applicazioni. L'interfaccia permette alle applicazioni di adottare criteri di sicurezza del tutto generici. Le applicazioni non devono controllare la piattaforma sottostante, ad esempio la piattaforma Solaris, né il meccanismo di sicurezza utilizzato, ad esempio Kerberos. Ciò comporta una notevole semplificazione del porting per le applicazioni che utilizzano la GSS-API. Per maggiori informazioni, vedere la GSS-API Programming Guide. |
Altri software di protezione Per informazioni sul firewall SunScreen TM 3.2, vedere "Software aggiuntivi". Vedere anche "Freeware" per informazioni sul freeware Tcp-wrappers 7.6 incluso in Solaris 9. Il software Tcp-wrappers 7.6 contiene piccoli programmi daemon che monitorizzano e filtrano le richieste di servizi di rete. |
Descrizione |
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Scrittura dei file system dei CD con il comando cdrw Il comando cdrw permette di scrivere i file system dei CD in formato ISO 9660. È possibile usare le estensioni Rock Ridge o Joliet sui dispositivi CD-R o CD-RW.
Per informazioni sui CD-R e sui CD-RW consigliati, accedere al sito Web: http://www.sun.com/io_technologies/pci/removable.html Per informazioni sull'uso di questo comando, vedere la pagina man cdrw(1). |
Gestione dei supporti removibili In questa release, le funzioni di gestione dei volumi sono state migliorate in modo da offrire compatibilità con un maggior numero di supporti removibili. I seguenti dispositivi, non appena inseriti, vengono ora attivati e resi disponibili per la lettura:
Con i nuovi comandi del Common Desktop Environment (CDE) e di Solaris, è possibile:
Per maggiori informazioni sulla gestione dei supporti removibili dalla riga di comando, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. Per maggiori informazioni sulla gestione dei supporti removibili con la Gestione di file del CDE, vedere il Manuale dell'utente del CDE Solaris. |
Descrizione |
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Sun StorEdge Traffic Manager La funzione Sun StorEdgeTM Traffic Manager supporta più percorsi per i dispositivi di I/O, ad esempio i dispositivi accessibili attraverso l'interfaccia Fibre Channel. Questa funzione distribuisce il carico di lavoro tra più dispositivi. Inoltre, il Traffic Manager migliora l'affidabilità del sistema poiché è in grado di redirigere le richieste delle schede di interfaccia o dei dispositivi di memorizzazione guasti verso una scheda o un dispositivo funzionante. |
Driver Sun Gigaswift Ethernet A partire da Solaris 8 7/01, l'ambiente operativo Solaris include il supporto del driver Ethernet SunTM Gigaswift 1000Base-T. Questo prodotto assicura prestazioni da 1 Gbyte nei collegamenti Ethernet su doppino. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man ce(7D). |
Dispositivi USB Questa release supporta le tastiere, i mouse, i dispositivi audio, i dispositivi di memorizzazione e le stampanti USB. Alcuni esempi di supporto dei dispositivi USB:
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Uso dei dispositivi di memorizzazione USB L'ambiente operativo Solaris 9 supporta molti dispositivi di memorizzazione USB. È possibile che funzionino correttamente anche alcuni dispositivi USB non conformi. Per informazioni sul supporto di un dispositivo specifico, vedere il contenuto del file /kernel/drv/scsa2usb.conf. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration. |
Installazione "a caldo" dei dispositivi USB con il comando cfgadm Il comando cfgadm permette di installare e rimuovere un dispositivo USB senza bisogno di spegnere il sistema. Permette inoltre di disattivare a livello logico un dispositivo USB senza rimuoverlo fisicamente dal sistema. Questa possibilità è particolarmente comoda quando occorre ripristinare un dispositivo USB da una postazione remota. Per maggiori informazioni, vedere la pagina man cfgadm_usb (1M). |
Supporto delle stampanti USB La Gestione stampa di Solaris permette di configurare una stampante USB collegata al sistema mediante una porta USB. I nuovi nomi di dispositivo logici per le stampanti USB hanno la forma seguente: /dev/printers/[0...N]* Di conseguenza, per aggiunge una stampante USB a un server di stampa, occorre selezionare uno di questi dispositivi. Selezionare il dispositivo nel campo della porta della stampante nella schermata per l'aggiunta di una stampante locale. Per maggiori informazioni sull'uso della Gestione stampa di Solaris per la configurazione delle stampanti, vedere il manuale System Administration Guide: Advanced Administration. Il driver per le stampanti USB di Solaris 9 supporta tutte le stampanti conformi alla specifica USB. Vedere l'elenco delle stampanti PostScriptTM consigliate nella pagina man usbprn(7D). Per informazioni e avvertenze sul collegamento "a caldo" delle stampanti USB, vedere le sezioni Notes e Diagnostics della pagina man usbprn(7D). |
RCM (Reconfiguration Coordination Manager) La riconfigurazione dinamica delle risorse del sistema consente di riconfigurare i singoli componenti mentre il sistema è in funzione. Questa funzione è stata resa disponibile tramite il comando cfgadm a partire da Solaris 8. RCM (Reconfiguration Coordination Manager) è la funzione che gestisce la rimozione dinamica dei componenti del sistema. Consente infatti di registrare e rilasciare le risorse del sistema con una procedura ordinata. In precedenza, era necessario rilasciare manualmente le risorse dalle applicazioni prima di poterne effettuare la rimozione dinamica. Oppure, era possibile usare il comando cfgadm con l'opzione - f per forzare una riconfigurazione. Si noti tuttavia che l'uso di questa opzione può lasciare il sistema in uno stato indeterminato. Inoltre, il rilascio manuale delle risorse dalle applicazioni è una causa comune di errori. La nuova funzione di scripting RCM permette di scrivere un proprio script per la chiusura delle applicazioni. Ad esempio, si può scrivere uno script che disconnetta i dispositivi dalle applicazioni durante le operazioni di riconfigurazione dinamica. La funzione RCM avvia automaticamente uno script in risposta a una richiesta di riconfigurazione, se la richiesta ha effetto sulle risorse registrate dallo script. Per maggiori informazioni, vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man rcmscript(4). |
Miglioramenti di mp Nell'ambito dei miglioramenti a mp(1), il comando mp è stato modificato per operare come client del server di stampa X. Configurare un server di stampa X eseguito sul sistema host. Il comando mp può quindi generare l'output in qualunque linguaggio di descrizione della stampa (Print Description Language) supportato dal server di stampa X. Le nuove opzioni -D e - P permettono di configurare mp per operare come client del server di stampa X. Per maggiori informazioni, vedere la sezione "Print Filter Enhancement With" in International Language Environments Guide. |
Nuovi messaggi di errore per la riconfigurazione dinamica Il software di riconfigurazione dinamica è stato migliorato per quanto riguarda le funzioni di diagnostica. Vedere il manuale System Administration Guide: Basic Administration e la pagina man cfgadm(1M). |