Note su Solaris 9 12/02

Capitolo 2 Problemi di esecuzione di Solaris

Questo capitolo descrive i problemi riguardanti l'esecuzione dell'ambiente operativo.

Rispetto alla versione pubblicata sul CD della documentazione di Solaris 9 12/02 e nel chiosco di installazione incluso nel CD di installazione di Solaris 9 12/02, sono state aggiunte le descrizioni dei seguenti problemi.

Problemi delle smart card

Il sistema non risponde alle smart card (4415094)

Se il processo ocfserv si interrompe e la visualizzazione è bloccata, il sistema rimane bloccato anche se si inserisce o si rimuove una smart card.

Soluzione:Per sbloccare il sistema, procedere come segue.

  1. Eseguire un login remoto sul sistema su cui il processo ocfserv si è interrotto.

  2. Diventare superutente.

  3. Arrestare il processo dtsession digitando il comando seguente in una finestra di terminale.


    # pkill dtsession
    
ocfserv si riavvia e il login e le funzionalità della smart card vengono ripristinate.

Nella console di gestione delle smart card, l'opzione per la modifica del file di configurazione non funziona (4447632)

L'opzione per la modifica dei file di configurazione disponibile nella console di gestione delle smart card non permette di modificare i file di configurazione situati in /etc/smartcard/opencard.properties. Selezionando questa opzione, compare un messaggio che avverte di non continuare e di richiedere assistenza al personale di supporto tecnico.

Soluzione:Non usare l'opzione per la modifica dei file di configurazione nella console di gestione delle smart card. Per informazioni sulla configurazione delle smart card, vedere il manuale Solaris Smartcard Administration Guide

Problemi del Common Desktop Environment (CDE)

IA: Le applicazioni di avvio del CDE appaiono con lo stile del metodo di input root-window (4770994)

Se si avvia una sessione del desktop Common Desktop Environment (CDE) su un sistema SunTM LX50 in una versione locale cinese, le applicazioni del CDE che vengono eseguite all'avvio appaiono con lo stile del metodo di input root-window anziché con quello del metodo di input over-the-spot.

Soluzione: Aggiungere la riga sleep 1 alla fine dello script /usr/dt/config/Xsession.d/0020.dtims e avviare una nuova sessione del CDE.

Eliminazione della funzionalità di esecuzione automatica dei supporti removibili del CDE (4634260)

La funzionalità di esecuzione automatica della Gestione supporti removibli del CDE è stata temporaneamente rimossa dall'ambiente operativo Solaris 9 12/02.

Soluzione: Per usare questa funzionalità per un CD-ROM o un altro supporto removibile, procedere in uno dei modi seguenti:

SPARC: dtmail si interrompe quando viene avviato dalla riga di comando con un'opzione FontList (4677329)

dtmail si interrompe dopo la connessione al server IMAP se è stata specificata l'opzione FontList quando si avvia dtmail dalla riga di comando. Vedere l'esempio seguente.


/usr/dt/bin/dtmail -xrm "Dtmail*FontList: -*-r-normal-*:"

Viene visualizzato il seguente messaggio di errore.


Errore di segmentazione

Il problema si verifica sia nella versione locale C che in quella ja.

Soluzione: Non specificare l'opzione FontList quando si avvia dtmail dalla riga di comando.

La Gestione posta del CDE sembra bloccarsi quando viene visualizzato un messaggio con righe lunghe (4418793)

Se si cerca di leggere un messaggio di posta elettronica contenente molte righe lunghe in una delle versioni locali Unicode o UTF-8 di Solaris 9 12/02, la Gestione posta del CDE (dtmail) sembra bloccarsi e il messaggio non viene visualizzato immediatamente.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La Sincronizzazione PDA di Solaris non elimina l'ultimo elemento dal desktop (4260435)

Se si elimina l'ultimo elemento dal desktop e si esegue la sincronizzazione con il PDA, quell'elemento viene ripristinato dal PDA al desktop. Ad esempio, il problema si può verificare con l'ultimo appuntamento dell'agenda o con l'ultima scheda della Gestione indirizzi.

Soluzione: Eliminare manualmente l'ultimo elemento dal PDA prima di eseguire la sincronizzazione.

La Sincronizzazione PDA di Solaris non supporta lo scambio dei dati con un dispositivo PDA multibyte internazionalizzato (4263814)

Quando si scambiano dati multibyte tra un PDA e il CDE Solaris, i dati possono risultare danneggiati in entrambi gli ambienti.

Soluzione: Prima di eseguire la Sincronizzazione PDA di SolarisTM, eseguire un backup dei dati del PC usando l'utility di backup del PDA. Se dovesse avvenire uno scambio di dati multibyte e le informazioni risultassero danneggiate, ripristinare i dati dalla copia di backup.

Amministrazione del sistema

IA: Premendo il tasto F4 durante il boot del BIOS, la partizione di servizio non viene avviata (4782757)

Quando si avvia un sistema Sun LX50 che dispone di una partizione di servizio e su cui è installato l'ambiente operativo Solaris 9 12/02 (Edizione per piattaforma x86), viene offerta la possibilità di premere il tasto F4 per avviare la partizione di servizio. Tuttavia, premendo il tasto F4, lo schermo diventa bianco e la partizione di servizio non viene avviata.

Soluzione: Non premere il tasto F4 mentre è visualizzata la schermata di boot del BIOS. Dopo un periodo di timeout, compare la schermata con le informazioni sulla partizione corrente del disco. Nella colonna del numero di partizione, selezionare il numero corrispondente a type=DIAGNOSTIC e premere Return. Il sistema avvia la partizione di servizio.

Sui sistemi UltraSPARC II, il messaggio CP Event dell'ambiente operativo Solaris 9 12/02 non viene sempre prodotto (4732403)

Sui sistemi UltraSPARC II che eseguono l'ambiente operativo Solaris 912/02, il messaggio CP Event che accompagna alcuni messaggi di errore fatale della memoria non viene sempre prodotto. Questi sistemi includono le serie Sun EnterpriseTM 10000 e Sun Enterprise 6500/6000/5500/5000/ 4500/4000/3500/3000. Di conseguenza, possono a volte mancare alcune informazioni necessarie per identificare le CPU guaste.

Soluzione: Per informazioni aggiornate a questo riguardo, accedere al sito Web di SunSolve all'indirizzo http://sunsolve.sun.com.

Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non trova i provider delle API com.sun (4619576)

Il daemon di Solaris WBEM Services 2.5 non riesce a trovare i provider scritti per l'interfaccia com.sun.wbem.provider o per l'interfaccia com.sun.wbem.provider20. Il problema persiste anche se si crea un'istanza di Solaris_ProviderPath per un provider scritto per queste interfacce.

Soluzione: Arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5.


# /etc/init.d/init.wbem stop

# /etc/init.d/init.wbem start

Nota -

Se si utilizza la API javax per creare il provider, non è necessario arrestare e riavviare il daemon di Solaris WBEM Services 2.5, poiché questo daemon riconosce dinamicamente i provider javax.


Alcune chiamate ai metodi della API com.sun non riescono con il protocollo di trasporto XML/HTTP (4497393, 4497399, 4497406, 4497411)

Se si sceglie di usare la API com.sun al posto della API javax per sviluppare un software WBEM, sono pienamente supportate solo le chiamate remote ai metodi CIM (RMI). Per gli altri protocolli, ad esempio XML/HTTP, non è garantito un supporto completo con la API com.sun.

La tabella seguente riporta alcuni esempi di chiamate che vengono eseguite correttamente con RMI ma non con XML/HTTP.

Chiamata del metodo  

Messaggio di errore  

CIMClient.close()

NullPointerException

CIMClient.execQuery()

CIM_ERR_QUERY_LANGUAGE_NOT_SUPPORTED

CIMClient.getInstance()

CIM_ERR_FAILED

CIMClient.invokeMethod()

XMLERROR: ClassCastException

Non è possibile modificare le proprietà di attivazione dei file system con lo strumento “Attivazioni e condivisioni” della Solaris Management Console (4466829)

Lo strumento “Attivazioni e condivisioni” della Solaris Management Console non permette di modificare le opzioni di attivazione dei file system di importanza critica / (radice), /usr e /var.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

L'aggiunta di dati con WBEM genera un errore CIM_ERR_LOW_ON_MEMORY (4312409)

Quando la memoria disponibile è ridotta, viene generato il seguente messaggio di errore:


CIM_ERR_LOW_ON_MEMORY

Quando il gestore di oggetti CIM (Common Information Model) dispone di poca memoria, non è possibile aggiungere altre voci. È necessario ripristinare il repository del gestore di oggetti.

Soluzione: Per ripristinare il repository del gestore di oggetti CIM, procedere come segue.

  1. Diventare superutente.

  2. Arrestare il gestore di oggetti CIM.


    # /etc/init.d/init.wbem stop
    
  3. Rimuovere la directory di log JavaSpacesTM.


    # /bin/rm -rf /var/sadm/wbem/log
    
  4. Riavviare il gestore di oggetti CIM.


    # /etc/init.d/init.wbem start
    

    Nota -

    Quando si ripristina il repository del gestore di oggetti CIM, si perdono le definizioni proprietarie incluse nel datastore. Sarà perciò necessario ricompilare i file MOF che contengono queste definizioni usando il comando mofcomp. Vedere l'esempio seguente.


    # /usr/sadm/bin/mofcomp -u root -p password-di-root file-mof
    

Solaris Volume Manager

Il comando metattach di Solaris Volume Manager non viene eseguito correttamente

Se si dispone di un file system radice (/) in mirroring con Solaris Volume Manager in cui il file system non inizia al cilindro 0, anche i submirror collegati non devono partire dal cilindro 0.

Se si cerca di collegare un submirror che inizia al cilindro 0 ad un mirror in cui il submirror originale non inizia al cilindro 0, viene generato il seguente messaggio di errore:


impossibile unire un submirror con etichetta a un mirror senza etichetta

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.


Nota -

Nella configurazione predefinita, il processo di installazione JumpStart configura il file system swap a partire dal cilindro 0 e il file system radice (/) in un altro punto del disco. È prassi comune degli amministratori di sistema configurare la slice 0 a partire dal cilindro 0. Il mirroring di un'installazione JumpStart predefinita con la slice radice sulla slice 0, ma non sul cilindro 0, in un disco secondario tipico in cui la slice 0 ha inizio dal cilindro 0 può causare problemi. Tale processo di mirroring può generare messaggi di errore quando si cerca di collegare il secondo submirror. Per maggiori informazioni sul comportamento predefinito dei programmi di installazione di Solaris, vedere la Guida all'installazione di Solaris 9.


Problemi di Solaris Volume Manager

La disconnessione di un submirror con il comando metadetach produce un ridimensionamento automatico del mirror (4678627)

Se si utilizza il comando metadetach per rimuovere un submirror da un mirror, è possibile che non si riesca più a ricollegare il submirror. Il problema si verifica perché il mirror viene automaticamente ridimensionato dopo la disconnessione del submirror.

Soluzione: Prima di usare il comando metadetach per disconnettere un submirror, collegare un submirror della stessa dimensione a quello che si desidera disconnettere.

Il comando metareplace -e di Solaris Volume Manager non abilita le partizioni logiche quando si rimuove e quindi si sostituisce un disco (4645781)

Se si rimuove fisicamente un disco con partizioni logiche dal sistema e lo si sostituisce con un disco nuovo, il comando metareplace -e non abilita le partizioni logiche. Il problema si verifica anche se si utilizza il comando metarecover prima di eseguire metareplace -e per abilitare le partizioni logiche.

Soluzione: Ricreare le partizioni logiche sul disco nuovo.


Nota -

Se le partizioni logiche fanno parte di un mirror o di una configurazione RAID 5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.


# metareplace dx mirror o RAID5 vecchia_part_logica 
nuova_part_logica

Il comando metahs -e di Solaris Volume Manager non riesce sui dispositivi di memorizzazione con cavi in rame se viene estratto un disco di riserva guasto (4644106)

Il comando metahs -e non riesce se si verificano le seguenti condizioni.

  1. Si verifica un problema in un disco di riserva (“hot spare”), ad esempio un errore indotto dall'utility di prova metaverify.

  2. Solaris Volume Manager cerca di attivare il disco di riserva quando si verifica un errore in un metadevice. Il disco di riserva è contrassegnato come broken.

  3. Il sistema viene arrestato. Il disco guasto contenente l'unità di riserva viene sostituito con un disco nuovo nella stessa posizione.

  4. Quando il sistema viene avviato, Solaris Volume Manager non riconosce il nuovo disco di riserva.

  5. Il comando metahs -e viene utilizzato per abilitare l'unità di riserva sul nuovo disco.

Viene visualizzato il messaggio seguente:


WARNING: md: d0: open error of hotspare (Unavailable)

Questo problema si verifica perché Solaris Volume Manager non riconosce internamente il nuovo disco di riserva installato nella stessa posizione fisica. Solaris Volume Manager continua a visualizzare l'ID del disco che è stato estratto dal sistema.


Nota -

Questo problema si verifica con i dispositivi Photon o con i dispositivi di memorizzazione in cui la sostituzione di un disco comporta il cambiamento del numero di dispositivo.


Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Il comando metadevadm di Solaris Volume Manager non riesce se il nome del dispositivo logico non esiste più (4645721)

Non è possibile sostituire un disco guasto con un disco che è stato configurato con Solaris Volume Manager. Il disco sostitutivo deve essere nuovo per Solaris Volume Manager. Se si sposta fisicamente un disco in uno slot differente su un dispositivo Photon, il comando metadevadm non riesce. Il problema si verifica quando il nome del dispositivo logico usato per la slice non esiste più ma l'ID del dispositivo usato per il disco è ancora presente nella replica del metadevice. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Unnamed device detected. Please run 'devfsadm && metadevadm -r to resolve.

Nota -

È possibile accedere al disco nella stessa posizione, ma per accedere alla slice occorre usare il nome del vecchio dispositivo logico.


Soluzione: Riportare fisicamente il disco nello slot originario.

Il comando metarecover di Solaris Volume Manager non aggiorna lo spazio dei nomi metadb (4645776)

Se si rimuove e sostituisce un disco fisico dal sistema e quindi si utilizza il comando metarecover -p -d per scrivere sul disco le informazioni appropriate sulla partizione logica, il comando genera un errore di apertura e non aggiorna lo spazio dei nomi del database dei metadevice con le nuove informazioni di identificazione del dispositivo. Questa condizione causa un errore di apertura per tutte le partizioni logiche costruite sul disco. Viene visualizzato il messaggio seguente:


Open Error

Soluzione: Creare una partizione logica sul nuovo disco invece di usare il comando metarecover per ripristinare quella preesistente.


Nota -

Se la partizione logica fa parte di un mirror o di una configurazione RAID 5, usare il comando metareplace senza l'opzione -e per sostituire la vecchia partizione logica con quella nuova.


# metareplace dx mirror o RAID5 vecchia_part_logica 
nuova_part_logica

Problemi di rete

La configurazione di più tunnel tra due nodi IP con il filtro abilitato può generare una perdita di pacchetti (4152864)

Se si configurano più tunnel tra due nodi IP e si abilita ip_strict_dst_multihoming o un altro filtro IP, può generarsi una perdita di pacchetti.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Problemi di sicurezza

Lo sblocco dello schermo del CDE rimuove le credenziali Kerberos Versione 5 (4674474)

Se si sblocca una sessione bloccata del CDE, le credenziali di Kerberos Versione 5 (krb5) memorizzate nella cache possono venire rimosse. Si perde quindi la possibilità di accedere a varie utility di sistema. Il problema si verifica nelle seguenti condizioni.

Se si verifica questo problema, viene visualizzato il seguente messaggio di errore.


lock screen: PAM-KRB5 (auth): Errore nella verifica del TGT 
con l'host/nome-host:
Autorizzazione negata nel codice della cache replicata

Soluzione: Aggiungere le seguenti voci di dtsession non associate al modulo pam_krb5 al file /etc/pam.conf.


dtsession auth requisite pam_authtok_get.so.1
dtsession auth required  pam_unix_auth.so.1

Con queste voci nel file /etc/pam.conf, il modulo pam_krb5 non viene eseguito automaticamente.

I processi cron, at e batch non permettono di pianificare attività per gli account bloccati (4622431)

Nell'ambiente operativo Solaris 9 12/02, gli account bloccati vengono trattati come quelli scaduti o inesistenti. Di conseguenza, le utility cron, at e batch non permettono di pianificare le attività per gli account bloccati.

Soluzione: Per abilitare la pianificazione delle attività per gli account bloccati con le utility cron, at e batch, sostituire il campo della password dell'account bloccato (*LK*) con la stringa NP (che equivale a “nessuna password”.)

Problemi del software aggiuntivo

SPARC: Veritas Volume Manager si interrompe sui sistemi che utilizzano l'ambiente operativo Solaris 9 12/02 (4642114)

Se si utilizzano alcune funzioni di Veritas Volume Manager su un sistema che utilizza l'ambiente operativo Solaris 9 12/02, le utility vxddladm addjob o vxddladm addsupport generano un core dump.

Soluzione: Procedere come segue.

  1. Diventare superutente.

  2. Verificare che il file /var/ld/ld.config e l'utility /usr/bin/crle siano presenti sul sistema.

  3. Eseguire il comando seguente in una finestra di terminale.


     # /usr/bin/cp /var/ld/ld.config /var/ld/ld.config.save
     # /usr/bin/crle -E LD_LIBRARY_PATH=/usr/lib
     # comando-vxddladm-appropriato
     # /usr/bin/mv /var/ld/ld.config.save /var/ld/ld.config
    

CD della documentazione

I collegamenti alla documentazione di iPlanet Directory Server 5.1 non funzionano correttamente

Nella collezione iPlanet Directory ServerTM 5.1 (edizione per Solaris), i collegamenti a DocHome e i collegamenti tra manuali diversi non funzionano. Se si selezionano questi collegamenti, il browser visualizza un errore.

Soluzione: Per spostarsi tra i documenti di iPlanet Directory Server 5.1, accedere alla pagina della collezione relativa a iPlanet Directory Server 5.1 (edizione per Solaris) su http://docs.sun.com. quindi fare clic sul collegamento al documento che si desidera visualizzare.

Il package SUNWsdocs è necessario per rimuovere altri package della documentazione

Se si rimuove il package SUNWsdocs e quindi si cerca di rimuovere altri package della documentazione, l'operazione non riesce. Questo problema si verifica perché il package SUNWsdocs viene installato con tutte le collezioni e rappresenta il punto di accesso per il browser.

Soluzione: Se è stato rimosso il package SUNWsdocs, reinstallarlo dal supporto della documentazione e quindi rimuovere gli altri package di documenti.

Problemi relativi al CD della documentazione

I documenti in formato PDF delle versioni locali europee sono disponibili solo attraverso la versione locale C (4674475)

Nell'ambiente operativo Solaris 9 12/02 e in altri sistemi UNIX, i documenti PDF inclusi nel CD “Solaris 9 12/02 Documentation 1 of 2” non sono accessibili nelle seguenti versioni locali europee.

Questo problema si verifica a causa di una limitazione di Adobe Acrobat Reader. Per maggiori informazioni su questo problema, accedere al sito Web di Adobe Technote all'indirizzo http://www.adobe.com:80/support/techdocs/294de.htm .

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

La rimozione dei package della documentazione di Solaris 9 12/02 disinstalla alcune collezioni di documenti di Solaris 9 12/02 (4641961)

Alcune collezioni di documenti di Solaris 9 12/02 vengono rimosse dal sistema se si verificano le seguenti condizioni.

  1. Sono stati installati entrambi i CD della documentazione di Solaris 9 12/02.

  2. Sono stati quindi rimossi alcuni package di documenti usando l'utility prodreg o il programma di installazione incluso nel CD della documentazione.

I due CD della documentazione di Solaris 9 12/02 hanno tre collezioni in comune. Se si rimuovono i package che contengono queste collezioni da una delle installazioni dei CD sul sistema, il package viene rimosso per entrambe le installazioni.

La tabella seguente elenca i package che possono venire rimossi.

Tabella 2-1 Package di documenti contenuti in entrambi i CD della documentazione di Solaris 9 12/02

Package HTML 

Package PDF 

Descrizione della collezione 

SUNWaadm

SUNWpaadm

Solaris 9 System Administrator Collection 

SUNWdev

SUNWpdev

Solaris 9 Developer Collection  

SUNWids

SUNWpids

iPlanet Directory Server 5.1 Collection 

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

Problemi di localizzazione

IA: Il sistema va in crash quando si utilizzano le versioni locali araba ed ebraica (4770382)

Se si prova a eseguire il login nelle versioni locali araba o ebraica usando l'ambiente operativo Solaris 9 12/02 (Edizione per piattaforma x86), dtlogin va in crash, si riavvia e visualizza il prompt di login. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore.


The X server cannot be started on display :0...

Se si cerca di avviare un'applicazione dopo aver impostato la versione locale ar o he dalla riga di comando, l'applicazione va in crash con un core dump.

Soluzione: Per evitare questo problema, applicare la patch 114034-01. Questa patch è disponibile su http://sunsolve.sun.com.

La combinazione AltGraph-E non produce il simbolo dell'euro nella versione locale en_US.UTF-8 (4633549)

Nella versione locale en_US.UTF-8, non è possibile inserire il simbolo dell'euro con la combinazione di tasti AltGraph-E.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

SPARC: La combinazione Shift-U non produce il risultato previsto nelle versioni locali arabe (4303879)

Per generare il carattere diacritico nelle versioni locali arabe, digitare il carattere arabo e quindi premere Shift-U.

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non funziona correttamente (4307314)

Nelle versioni locali europee UTF-8, la funzione di ordinamento non funziona correttamente.

Soluzione: Prima di eseguire un'operazione di ordinamento in una versione locale FIGGS UTF-8, impostare la variabile LC_COLLATE sull'equivalente ISO–1.


# echo $LC_COLLATE
>  es_ES.UTF-8
# LC_COLLATE=es_ES.IS08859-1
# export LC_COLLATE

Avviare quindi l'operazione di ordinamento.

Problemi di Sun ONE Application Server

Il browser predefinito è incompatibile con Sun ONE Application Server 7 (4741123)

Se si utilizza l'interfaccia utente amministrativa di Sun ONE Application Server con il browser predefinito dell'ambiente operativo Solaris 9 12/02, compare il seguente messaggio di errore.


Unsupported Browser: Netscape 4.78

It is recommended that you upgrade your browser to Netscape 4.79 or 
Netscape 6.2 (or later) to run the Sun One Application Server 
Administrative UI. Those who choose to continue and not upgrade may
notice degraded performance or unexpected behavior.

Soluzione: Usare /usr/dt/bin/netscape6 al posto di /usr/dt/bin/netscape.

SPARC: La modifica delle liste di controllo degli accessi (ACL) non è supportata in alcune versioni di Netscape Navigator (4750616)

La modifica delle ACL di Sun ONE Application Server non è supportata in alcune versioni di Netscape NavigatorTM. Se si cerca di modificare le voci della ACL mentre si utilizza Netscape Navigator versione 6.x o Netscape Navigator versione 7.x, si possono verificare problemi in alcune condizioni.

Ad esempio:

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

L'accesso al database Oracle 9.1 con un client Oracle 9.2 può causare un danneggiamento dei dati (4707531)

Se si utilizza un client Oracle 9.2 per accedere a un database Oracle 9.1, è possibile che i dati vengano danneggiati quando una colonna di numeri segue una colonna di informazioni di data e ora.

Il problema può essere causato dall'uso di un file ojdbc14.jar con un database Oracle 9.1. L'applicazione della patch può risolvere il problema sui sistemi Solaris a 32 bit che utilizzano un database Oracle 9.1. Questo driver JDBCTM va utilizzato con Oracle e JDKTM 1.4.

Soluzione: Procurarsi la patch resa disponibile da Oracle sul proprio sito Web per il problema con id 2199718 e applicarla al server.

SPARC: L'interfaccia di amministrazione segnala un errore del verificatore quando si visualizza una risorsa di Persistence Manager Factory creata dalla riga di comando (4733109)

Viene segnalato un errore del verificatore per le risorse Persistence Manager Factory create dalla riga di comando. Quando la risorsa viene visualizzata nell'interfaccia di amministrazione di Sun ONE Application Server, viene generato il seguente errore.


ArgChecker Failure: Validation failed for jndiName: object must be non-null

Soluzione: Procedere come segue per creare una nuova risorsa Persistence Management Factory.

  1. Creare un pool jdbc-connection con informazioni sulle fonti di dati da connettere a un database.

  2. Creare una jdbc-resource per rendere il pool di connessione disponibile attraverso una ricerca Java Naming and Directory InterfaceTM (J.N.D.I.).

  3. Creare una risorsa di gestione della persistenza con la jdbc-resource creata al punto 2.

SPARC: Il valore any nell'attributo dell'indirizzo dell'elemento iiop-listener del file server.xml non è supportato (4743366)

Il valore any nell'attributo address dell'elemento iiop-listener del file server.xml permette di usare in ricezione tutte le interfacce disponibili sul sistema. Questo supporto riguarda sia le interfacce IPv4 che le interfacce IPv6. Tuttavia, la configurazione predefinita di Sun ONE Application Server utilizza l'indirizzo 0.0.0.0 nell'elemento iiop-listener. Questa configurazione non consente la ricezione sulle interfacce IPv6. La ricezione è abilitata solo sulle interfacce IPv4 del sistema.

Soluzione: Usare il valore :: nell'attributo address dell'elemento iiop-listener del file server.xml per configurare in ricezione tutte le interfacce IPv4 e IPv6 del sistema.

SPARC: Application Server non si riavvia quando si esegue una conversione a un ambiente abilitato per SSL (4723776)

Se si cerca di riavviare Sun ONE Application Server dopo avere installato un certificato e avere abilitato la sicurezza, l'operazione non riesce. Un messaggio indica che il server non riesce a ricevere una password.

Il problema è dovuto al fatto che, quando SSL non è abilitato, le password non vengono memorizzate nella cache. Il comando restart non supporta la transizione dalla modalità non-SSL alla modalità con SSL abilitato.


Nota -

Questo problema si verifica solo la prima volta che si riavvia il server. Le operazioni di riavvio successive vengono eseguite correttamente.


Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

SPARC: Il server di applicazioni va in crash durante il caricamento dinamico (4750461)

Se un'applicazione contiene molti componenti Enterprise JavaBeansTM, è possibile che il server vada in crash durante il caricamento dinamico dell'applicazione. La funzione di caricamento dinamico viene usata negli ambienti di sviluppo per provare velocemente le modifiche secondarie alle applicazioni. Il crash è causato dal tentativo di usare più descrittori di file di quelli disponibili.

Soluzione: Procedere come segue:

  1. Aumentare il limite per i descrittori di file aggiungendo nuove righe, nel formato seguente, al file /etc/system.

    • set rlim_fd_max=8192

    • set rlim_fd_cur=2048

    A seconda della dimensione dell'applicazione, è possibile impostare valori superiori o inferiori.

  2. Riavviare il sistema.

L'output della console non appare correttamente se la codifica predefinita del sistema non è UTF-8 (4757859)

Se la codifica predefinita del sistema non è UTF-8, l'output del server di applicazioni non visualizza correttamente i caratteri multibyte.

Soluzione: Aprire il file server.log nel browser.

Lo pseudonimo del certificato esterno non compare nell'elenco dell'interfaccia di amministrazione (4725473)

Se si installa un certificato esterno con l'interfaccia di amministrazione di Sun ONE Application Server, si verifica un problema quando si cerca di abilitare SSL per il listener http usando il certificato installato nel modulo di cifratura esterno. Anche se l'installazione del certificato viene eseguita correttamente, lo pseudonimo del certificato non compare nell'interfaccia di amministrazione.

Soluzione: Procedere come segue.

  1. Eseguire il login nel sistema in cui è installato Sun ONE Application Server come utente amministrativo.

  2. Collegare il listener http al certificato installato nel modulo di cifratura esterno usando il comando asadmin. Per maggiori informazioni sul comando asadmin, vedere la pagina man asadmin(1AS).


    # asadmin create-ssl --user utente_amm--password password --host nomehost \
    --port porta --type http-listener --certname nobody@domapp:Cert-Server \
    --instance istanza --ssl3enabled=true \
    --ssl3tlsciphers +rsa_rc4_128_md5 http-listener-1

    Il comando precedente istituisce il collegamento tra il certificato e l'istanza del server. Il comando non installa il certificato. Il certificato è stato installato attraverso l'interfaccia di amministrazione.


    Nota -

    Anche se il certificato è collegato con il listener http, quest'ultimo opera in modalità non SSL.


  3. Abilitare il listener http per l'uso della modalità SSL. Usare il comando seguente:


    # asadmin set --user utente ammin --password password --host nome host \
    --port porta server1.http-listener.http-listener-1.securityEnabled=true

    Il comando precedente cambia lo stato di ricezione dell'istanza del server da non-SSL a SSL. Dopo questa operazione, il certificato compare nell'interfaccia di amministrazione.

A questo punto è possibile usare l'interfaccia di amministrazione per modificare il listener http.

SPARC: Il comando flexanlg genera un errore di apertura (4742993)

Se si utilizza il software Sun ONE Application Server incluso nell'ambiente operativo Solaris 9 12/02 e si esegue il comando flexanlg da /usr/appserver/bin, viene visualizzato un errore di apertura.


ld.so.1: /usr/appserver/bin/flexanlg: fatal: libplc4.so:open failed:
No such file or directory
killed

Soluzione: Procedere come segue.

  1. Aggiungere la voce seguente alla variabile LD_LIBRARY_PATH.

    /usr/lib/mps

  2. Eseguire il comando flexanlg.

    % /usr/appserver/bin/flexanlg

Solo i client IPv6 possono connettersi ad Application Server (4742559)


Nota -

Se la rete non utilizza IPv6, questo problema non si verifica.


Nella configurazione predefinita, le istanze di Sun ONE Application Server 7 e le istanze di Admin Server utilizzano IPv4. IPv4 è supportato da tutti gli ambienti operativi in cui è disponibile Sun ONE Application Server. Sulle piattaforme che supportano IPv6, la configurazione di Sun ONE Application Server deve essere modificata.


Nota -

Se è richiesta la modifica della configurazione, è assolutamente necessario verificare il supporto di IPv6. Se si applica una configurazione adatta al supporto di IPv6 a un sistema che supporta solo IPv4, le istanze di Application Server non si avviano.


Soluzione: Modificare la configurazione come segue:

  1. Avviare il server di amministrazione.

  2. Avviare la console di amministrazione collegandosi all'host HTTP del server di amministrazione in un browser.

  3. Selezionare l'istanza del server da configurare per IPv6, ad esempio, server1.

  4. Espandere il nodo HTTP Listeners nella vista ad albero.

  5. Selezionare il listener HTTP da configurare per IPv6, ad esempio, http-listener1.

  6. Cambiare il valore del campo IP Address in ANY nella sezione General.

  7. Nella sezione Advanced, cambiare il valore del campo Family in INET6.

    L'impostazione del campo Family su INET6 non disabilita la funzionalità IPv4, a meno che non venga selezionato un indirizzo IP di tipo IPv6. L'indirizzo IP ANY è adatto sia per gli indirizzi IPv4 che per quelli IPv6.

  8. Fare clic su Save.

  9. Selezionare l'istanza del server nel riquadro di sinistra.

  10. Fare clic su Apply Changes.

  11. Fare clic su Stop.

  12. Fare clic su Start.

    Il server si riavvia e le modifiche vengono implementate.

Le applicazioni di esempio modificate vengono aggiornate solo al deployment successivo (4726161)

Se si cerca di installare un'applicazione di esempio più volte dopo aver apportato piccole modifiche e avere eseguito un nuovo packaging, viene visualizzato il seguente messaggio di errore.


Already Deployed

Questo problema riguarda tutte le applicazioni di esempio che utilizzano l'utility Ant e il file common.xml, il cui target è deploy. Questo uso combinato confonde il deployment delle applicazioni con la registrazione delle risorse.

Soluzione: Scegliere una delle soluzioni seguenti.

SPARC: L'impostazione di transazioni diverse da zero rallenta le transazioni locali (4700241)

L'utility Local Transaction Manager non supporta le transazioni con timeout definiti. Se si imposta l'attributo timeout-in-seconds nell'elemento transaction-service su un valore maggiore di 0, tutte le transazioni locali vengono elaborate come transazioni globali. Un valore 0 per il timeout indica che il sistema di gestione delle transazioni attenderà un tempo indefinito se non riceverà segnali da una fonte di dati partecipante.


Nota -

Se il driver della fonte di dati non supporta le transazioni globali, è possibile che le transazioni locali non riescano.


Soluzione: Ripristinare il valore di timeout-in-seconds a 0.

Le ottimizzazioni del driver JDBC Oracle non vengono avviate (4732684)

Per usare le ottimizzazioni JDBC Oracle con i bean Container-Managed Persistence (CMP), occorre specificare classes12.zip nell'attributo classpath-suffix del file server.xml. Non collocare il file classes12.zip nella directory instance/lib/, la posizione predefinita per le librerie di terze parti.

Soluzione: Aggiungere il file classes12.zip all'attributo classpath-suffix del file server.xml.

Problemi di autorizzazioni durante il caricamento dinamico e il richiamo delle applicazioni (4756981)

Se il server di amministrazione è di proprietà dell'utente root e l'istanza del server è di proprietà di un altro utente, si possono verificare problemi di autorizzazioni durante il caricamento dinamico e il richiamo delle applicazioni.

Soluzione: Dopo avere eseguito e ripetuto il deployment del modulo o dell'applicazione (con o senza l'opzione di precompilazione), cambiare il proprietario della directory da root all'altro utente per le seguenti directory. L'utente non root deve essere il proprietario dell'istanza.

La modifica del proprietario delle directory deve essere applicata in modo ricorsivo a tutte le directory, in base al tipo di applicazione, sotto elencate:

  1. Diventare superutente.

  2. Digitare il comando seguente per ognuna delle directory appropriate per il proprio ambiente.


    # chown -R proprietario-istanza-non-root nome-directory
    

I client RMI-IIOP non possono essere usati con indirizzi IPv6 quando il DNS non riesce a individuare gli indirizzi IPv6 (4743419)

Se il DNS non riesce a individuare gli indirizzi IPv6, i client RMI-IIOP (Remote Method Invocation-Internet Inter-ORB Protocol) non possono operare con gli indirizzi IPv6.

Soluzione: Per poter individuare gli indirizzi IPv6, il servizio DNS (Domain Name Service) dovrebbe essere configurato nel sito di deployment.

Il valore del campo Only show entries with nel log degli eventi non è corretto se l'applicazione o il sistema non utilizzano la codifica UTF-8 (4763655)

Se si inseriscono caratteri multibyte nel campo Only show entries with e si esegue una ricerca nel log degli eventi, il valore del campo Only show entries with non compare correttamente quando vengono visualizzati i risultati della ricerca. Il problema è causato dalla conversione del formato del messaggio da UTF-16 a UTF-8.

Soluzione: Nessuna.

Problema di sicurezza di Sun ONE Application Server

L'Application Server avvia tutte le istanze come root, abilitando l'accesso come superutente a tutti gli utenti (4780076)

Se si installa Sun ONE Application Server nell'ambito di un'installazione di Solaris, l'avvio del server genera diversi problemi:

Durante l'installazione di Sun ONE Application Server, vengono installati lo script /etc/init.d/appserv e i collegamenti simbolici agli script S84appserv e K05appserv nelle directory /etc/rc*.d/. Questi script fanno sì che tutte le istanze del server di applicazioni e del server di amministrazione definite all'interno dell'installazione di Application Server vengano avviate e arrestate automaticamente durante l'avvio e l'arresto del sistema Solaris.

Lo script /etc/init.d/appserv contiene la seguente parte di codice.

case "$1" in
'start')
    /usr/sbin/asadmin start-appserv
    ;;
'stop')
    /usr/sbin/asadmin stop-appserv
    ;;

L'esecuzione del comando asadmin start-appserv fa sì che l'istanza del server di amministrazione e tutte le istanze del server di applicazioni definite nei domini di amministrazione vengano avviate durante l'avvio del sistema Solaris. Poiché gli script di avvio e di arresto del sistema vengono eseguiti come root, anche gli script di avvio delle istanze del server di applicazioni e del server di amministrazione vengono eseguiti come root. Lo script di avvio a livello di istanza è denominato startserv e si trova in instance-dir/bin/startserv. Poiché le istanze possono essere possedute anche da utenti diversi da root, gli script startserv potrebbero essere modificati da tali utenti per abilitare l'esecuzione dei comandi come superutente.

Se un'istanza utilizza una porta di rete privilegiata, lo script startserv di quell'istanza deve essere eseguito come root. In genere, tuttavia, viene impostato il parametro run as user nella configurazione dell'istanza per forzarne l'esecuzione da parte dell'utente specificato dopo l'avvio iniziale da root.

Soluzione: Adottare una delle soluzioni seguenti.

Considerazioni sull'avvio: Per modificare gli script di avvio dell'ambiente operativo Solaris in modo da avviare automaticamente domini amministrativi specifici del server di applicazioni o istanze specifiche del server di applicazioni, considerare quanto segue.

Per maggiori informazioni sui comandi startup e shutdown disponibili dalla riga di comando di asadmin, vedere il manuale Sun ONE Application Server 7 Administrator's Guide.

Sun ONE Directory Server (ex iPlanet Directory Server)

Problema di configurazione

Quando si inserisce un nome distinto durante l'installazione, usare la codifica del set di caratteri UTF-8. Non sono supportati altri tipi di codifica. Le operazioni di installazione non convertono i dati dalla codifica del set di caratteri locale alla codifica del set di caratteri UTF-8. I file LDIF usati per importare i dati devono usare anche la codifica del set di caratteri UTF-8. Le operazioni di importazione non convertono i dati dalla codifica del set di caratteri locale alla codifica del set di caratteri UTF-8.

Schemi

Lo schema fornito con Sun Open Net Environment (Sun ONE) Directory Server (ex iPlanet Directory Server) 5.1 è diverso da quello specificato nella RFC 2256 per le classi di oggetti groupOfNames e groupOfUniquenames. Nello schema fornito, i tipi di attributi member e uniquemember sono opzionali. La RFC 2256 specifica che almeno un valore di questi tipi deve essere presente nella rispettiva classe di oggetti.

L'attributo aci è di tipo operativo; se non viene richiesto esplicitamente, non viene restituito dalle operazioni di ricerca.

Replicazione

La replicazione multi-master attraverso le WAN non è attualmente supportata.

Plug-in del server

Sun ONE Directory Server 5.1 include il plug-in UID Uniqueness. Nella configurazione predefinita, questo plug-in non è attivato. Per verificare l'unicità di alcuni attributi specifici, creare una nuova istanza del plug-in Attribute Uniqueness per ogni attributo. Per maggiori informazioni sul plug-in Attribute Uniqueness, vedere il manuale iPlanet Directory Server 5.1 Administrator's Guide su http://docs.sun.com .

Nella configurazione predefinita, il plug-in Referential Integrity è ora disabilitato. Per evitare di generare loop nella risoluzione dei conflitti, il plug-in Referential Integrity dovrebbe essere abilitato su una sola replica master negli ambienti di replicazione multi-master. Prima di abilitare il plug-in Referential Integrity sui server che emettono le richieste di concatenamento, analizzare le proprie esigenze a livello di prestazioni, risorse, tempo e integrità. I controlli di integrità possono consumare una notevole quantità di risorse a livello di memoria e CPU.

Ruoli e classi di servizi

L'attributo nsRoleDN viene usato per definire un ruolo. Non deve essere usato per valutare l'appartenenza di un utente a un certo ruolo. Per valutare l'appartenenza a un ruolo, esaminare l'attributo nsrole.

Indicizzazione

Se gli indici VLV si riferiscono a più database, non funzionano correttamente.

Problemi di Sun ONE Directory Server

Non è possibile creare utenti inattivi attraverso la console (4521017)

Se si avvia la console di Sun ONE Directory Server 5.1 e si crea un nuovo utente o un nuovo ruolo impostandolo come inattivo, l'utente o il ruolo non vengono resi inattivi. Non è possibile creare utenti o ruoli inattivi attraverso la console.

Soluzione: Per creare un utente o un ruolo inattivo, procedere come segue:

  1. Creare il nuovo utente o il nuovo ruolo.

  2. Fare doppio clic sul nuovo utente o sul nuovo ruolo (oppure selezionarlo). Fare clic sulla voce Properties del menu Object.

  3. Fare clic sulla scheda Account.

  4. Fare clic sul pulsante Inactivate.

  5. Fare clic su OK.

Il nuovo utente o il nuovo ruolo creati vengono resi inattivi.

Non è possibile configurare una directory con un suffisso contenente spazi vuoti (4526501)

Se si specifica un DN base contenente uno spazio vuoto, ad esempio o=U.S. Government,C=US durante la configurazione di Sun ONE Directory Server 5.1, il DN risultante viene troncato in Government,C=US. Al momento della configurazione, il DN dovrebbe essere inserito nella forma o=U.S.%20Government,C=US .

Soluzione: Per correggere il DN base, procedere come segue.

  1. Selezionare la prima directory nella parte sinistra della scheda Servers and Applications della Console.

  2. Modificare il suffisso nel campo secondario della directory User.

  3. Fare clic su OK.

Le informazioni sui criteri delle password non sono sincronizzate tra i server (4527608)

Se si modificano i criteri da usare per le password su un server di directory non master, tali informazioni non vengono replicate sugli altri server. Il problema riguarda anche i blocchi degli account.

Soluzione: La gestione dei criteri delle password deve essere effettuata manualmente sui singoli server.

Il blocco dell'account rimane attivo anche dopo la modifica della password dell'utente (4527623)

Se un account è bloccato e si modifica la password dell'utente, il blocco rimane attivo.

Soluzione: Ripristinare gli attributi accountUnlockTime, passwordRetryCount e retryCountResetTime per sbloccare l'account.

Non è possibile eseguire un backup della console subito dopo l'installazione (4531022)

Se si installa Sun ONE Directory Server 5.1, si avvia la console, si inizializza la directory con un file LDIF e quindi si esegue un backup del server, la Console segnala che il backup è stato eseguito. mentre in realtà l'operazione non è riuscita.

Soluzione: Dopo avere inizializzato il database, eseguire le operazioni seguenti dalla console:

  1. Arrestare il server.

  2. Riavviare il server.

  3. Eseguire il backup.

Il server ignora la diversità tra maiuscole e minuscole durante la normalizzazione degli attributi dei DN (4630941)

Non è possibile usare i servizi di denominazione LDAP per creare percorsi di automount con nomi differenziati esclusivamente dall'uso diverso di maiuscole e di minuscole. Il server di directory non permette di creare elementi in cui l'attributo del nome sia uguale a quello di un elemento già esistente fatta eccezione per l'uso diverso di maiuscole e minuscole.


Nota -

I percorsi /home/prova e /home/Prova non possono coesistere.


Ad esempio, se esiste già un elemento con gli attributi attr=test,dc=azienda,dc=com , il server non consente di creare l'elemento attr=Test,dc=azienda,dc=com . Quando si utilizzano i servizi di denominazione LDAP, i percorsi di automount devono essere unici indipendentemente dall'uso di maiuscole e minuscole.

Soluzione: Nessuna.

L'arresto del server durante un'operazione di esportazione, backup, ripristino o indicizzazione produce un crash (4678334)

Se il server viene arrestato durante un'operazione di esportazione, backup, ripristino o indicizzazione, si produce un crash.

Soluzione: Non arrestare il server durante questo tipo di operazioni.

La replicazione non supporta l'uso di certificati auto-firmati (4679442)

Se si cerca di configurare una replicazione via SSL (Secure Socket Layer) con un meccanismo di autenticazione basata su certificati, la replicazione non riesce se si verifica una delle seguenti condizioni.

Soluzione: Nessuna.