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Guida all'installazione di Oracle Solaris 10 1/13: installazioni di rete Oracle Solaris 10 1/13 Information Library (Italiano) |
Parte I Pianificazione dell'installazione in rete
1. Informazioni sulla pianificazione dell'installazione di Oracle Solaris
2. Preconfigurazione delle informazioni sul sistema (procedure)
Vantaggi della preconfigurazione delle informazioni sul sistema
Preconfigurazione con il file sysidcfg
Regole di sintassi per il file sysidcfg
Parole chiave del file sysidcfg
SPARC: Preconfigurazione di informazioni sulla gestione dei consumi
3. Preconfigurazione con un servizio di denominazione o DHCP
Parte II Installazione in una rete locale
4. Installazione dalla rete (panoramica)
5. Installazione in rete da DVD (procedure)
6. Installazione in rete da CD (procedure)
7. Applicazione di patch all'immagine della miniroot (procedure)
8. Installazione dalla rete (esempi)
9. Installazione dalla rete (riferimenti sui comandi)
Parte III Installazione in una rete geografica
11. Preparazione all'installazione con il metodo Boot WAN (procedure)
12. Installazione con il metodo Boot WAN (procedure)
13. SPARC: Installazione con il metodo boot WAN (procedure)
14. SPARC: Installazione con il metodo boot WAN (esempi)
A. Risoluzione dei problemi (procedure)
Il file sysidcfg permette di specificare una serie di parole chiave con cui preconfigurare il sistema. Le parole chiave sono descritte in Parole chiave del file sysidcfg.
Nota - La parola chiave name_service riportata nel file sysidcfg consente di impostare automaticamente il servizio di denominazione durante l'installazione del sistema operativo Oracle Solaris. Questa impostazione consente di eseguire l'override sui servizi SMF impostati in precedenza in site.xml. Per questo motivo, può essere necessario ripristinare il servizio di denominazione dopo l'installazione.
Occorre creare un file sysidcfg diverso per ogni sistema che richiede una configurazione differente. Ad esempio, è possibile utilizzare lo stesso file sysidcfg per preconfigurare il fuso orario su una serie di sistemi ai quali si desidera assegnare lo stesso fuso orario. Tuttavia, se si desidera preconfigurare una password root (superutente) diversa per ogni sistema, è necessario creare un file sysidcfg univoco per ciascun sistema.
È possibile memorizzare il file the sysidcfg in una delle posizioni descritte nella tabella seguente.
Tabella 2-2 Posizioni di sysidcfg
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È possibile utilizzare il servizio di denominazione o DHCP per preconfigurare il sistema. Per informazioni, vedere il Capitolo 3, Preconfigurazione con un servizio di denominazione o DHCP.
Se si intende utilizzare il file sysidcfg per un'installazione attraverso la rete, è necessario configurare un server di installazione e aggiungere il sistema come client di installazione. Per ulteriori informazioni, vedere il Capitolo 4, Installazione dalla rete (panoramica).
Se si intende utilizzare il file sysidcfg per un'installazione con il metodo boot WAN, è necessario eseguire altre operazioni. Per ulteriori informazioni, vedere il Capitolo 10, Boot WAN (panoramica).
Se si intende utilizzare il file sysidcfg per un'installazione JumpStart, è necessario creare un file dei profili e un file rules.ok. Per ulteriori informazioni, vedere il Capitolo 2, JumpStart (panoramica) in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 1/13: installazioni JumpStart.
Per ulteriori informazioni sul file sysidcfg, vedere la pagina man sysidcfg(4).
Esempio 2-1 SPARC: File sysidcfg
Nell'esempio seguente è presentato un file sysidcfg per un sistema SPARC. Nome host, indirizzo IP e maschera di rete del sistema sono stati preconfigurati modificando il servizio di denominazione. Poiché in questo file sono preconfigurate tutte le informazioni richieste per la configurazione dei sistemi, è possibile eseguire l'installazione JumpStart utilizzando un profilo JumpStart. In questo esempio il nome del dominio NFSv4 viene derivato automaticamente dal servizio di denominazione. Poiché la parola chiave service_profile non è inclusa nell'esempio, la configurazione dei servizi di rete non viene alterata durante l'installazione.
keyboard=US-English system_locale=en_US timezone=US/Central terminal=sun-cmd timeserver=localhost name_service=NIS {domain_name=marquee.central.example.com name_server=nmsvr2(172.31.112.3)} nfs4_domain=dynamic root_password=m4QPOWNY network_interface=hme0 {hostname=host1 default_route=172.31.88.1 ip_address=172.31.88.210 netmask=255.255.0.0 protocol_ipv6=no} security_policy=kerberos {default_realm=example.com admin_server=krbadmin.example.com kdc=kdc1.example.com, kdc2.example.com}
Esempio 2-2 x86: File sysidcfg
Il seguente file sysidcfg di esempio si riferisce a un gruppo di sistemi x86. In questo esempio il nome del dominio NFSv4 viene impostato sul valore example.com. Il nome personalizzato consente di eseguire l'override sul nome del dominio predefinito. Nell'esempio, inoltre, i servizi di rete sono disabilitati e limitati alle sole connessioni locali.
keyboard=US-English timezone=US/Central timeserver=timehost1 terminal=ibm-pc service_profile=limited_net name_service=NIS {domain_name=marquee.central.example.com name_server=nmsvr2(172.25.112.3)} nfs4_domain=example.com root_password=URFUni9
Esempio 2-3 File sysidcfg per la configurazione di più interfacce
Nell'esempio seguente di file sysidcfg, le informazioni vengono specificate per le due interfacce di rete eri0 e eri1. L'interfaccia eri0 viene configurata come interfaccia principale, mentre eri1 viene configurata come interfaccia di rete secondaria. In questo esempio il nome del dominio NFSv4 viene derivato automaticamente dal servizio di denominazione.
timezone=US/Pacific system_locale=C terminal=xterms timeserver=localhost network_interface=eri0 {primary hostname=host1 ip_address=192.168.2.7 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no default_route=192.168.2.1} network_interface=eri1 {hostname=host1-b ip_address=192.168.3.8 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no default_route=NONE} root_password=JE2C35JGZi4B2 security_policy=none name_service=NIS {domain_name=domain.example.com name_server=nis-server(192.168.2.200)} nfs4_domain=dynamic
Il file sysidcfg accetta due tipi di parole chiave: dipendenti e indipendenti. Le parole chiave dipendenti sono uniche solo all'interno di una parola chiave indipendente. La loro esistenza dipende dalla parola chiave indipendente a cui sono associate.
In questo esempio name_service è la parola chiave indipendente, mentre domain_name e name_server sono le parole chiave dipendenti:
name_service=NIS {domain_name=marquee.central.example.com name_server=connor(192.168.112.3)}
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La tabella seguente contiene un elenco delle parole chiave da utilizzare per configurare le informazioni di sistema nel file sysidcfg.
Tabella 2-3 Parole chiave da utilizzare nel file sysidcfg
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Le sezioni seguenti descrivono le parole chiave che è possibile usare nel file sysidcfg.
A partire dalla release Oracle Solaris 10 9/10, è possibile utilizzare la parola chiave auto_reg per configurare o disabilitare la funzionalità di registrazione automatica di Oracle Solaris. La registrazione automatica è stata introdotta in Oracle Solaris 10 9/10. Quando si installa o si aggiorna il sistema, al momento del reboot i dati di configurazione del sistema vengono comunicati automaticamente all'Oracle Product Registration System tramite la tecnologia esistente dei tag servizio. È possibile scegliere di inviare i dati di configurazione inviati all'Oracle Product Registration System in forma anonima in modo che i dati di configurazione inviati a Oracle non includano alcun collegamento con il nome di un cliente. È inoltre possibile disabilitare la registrazione automatica.
È possibile utilizzare la parola chiave auto_reg nel file sysidcfg prima di un'installazione o un aggiornamento automatico per immettere le credenziali di supporto per la registrazione automatica, per scegliere la registrazione anonima o per disabilitare la registrazione automatica. Se non si configura il file sysidcfg con queste parole chiave, viene richiesto di fornire le credenziali o di registrarsi in forma anonima durante l'installazione o l'aggiornamento.
Di seguito è riportata la sintassi generale per la parola chiave auto_reg.
auto_reg=[anon |none |noproxy |all |disable ] { oracle_user=username oracle_pw=oracle-password http_proxy_host=hostname http_proxy_port=port-number http_proxy_user=proxy-username htty_proxy_pw=proxy-password }
Per utilizzare questa parola chiave, per prima cosa specificare un tipo di base di registrazione scegliendo uno dei valori principali: anon, none, noproxy, all oppure disable, come descritto nella tabella seguente. Utilizzare quindi parole chiave aggiuntive per immettere credenziali specifiche di My Oracle Support e per fornire informazioni sul proxy per la registrazione automatica.
I valori utilizzati per la parola chiave auto-reg variano in base al tipo di registrazione automatica che si desidera utilizzare.
Registrazione anonima: se si utilizza il valore anon o il valore none, i tag servizio vengono registrati in forma anonima con Oracle. In una registrazione anonima i dati di configurazione inviati a Oracle non includono alcun collegamento con il nome di un cliente o di una persona. Se si immettono le credenziali My Oracle Support durante l'installazione, tali credenziali vengono ignorate e la registrazione resta anonima.
Se si desidera immettere anche le informazioni sul proxy nel file sysidcfg o quando vengono richieste durante l'installazione o l'aggiornamento, utilizzare il valore anon.
Se non si desidera immettere le informazioni sul proxy nel file sysidcfg, utilizzare il valore none. Ad esempio, auto_reg=none. Se si forniscono informazioni sul proxy durante un'installazione o un aggiornamento, tali informazioni verranno ignorate.
Registrazione con le credenziali di supporto: se si utilizza il valore noproxy o il valore all, i tag servizio vengono registrati con Oracle utilizzando le credenziali di My Oracle Support quando si effettua il reboot dopo l'installazione o l'aggiornamento del sistema. È necessario fornire le credenziali My Oracle Support nel file sysidcfg o quando vengono richieste durante l'installazione o l'aggiornamento.
Se si desidera immettere anche le informazioni sul proxy nel file sysidcfg o quando vengono richieste durante l'installazione o l'aggiornamento, utilizzare il valore all.
Se non si desidera immettere le informazioni sul proxy nel file sysidcfg, utilizzare il valore noproxy. Se si forniscono informazioni sul proxy durante un'installazione o un aggiornamento, tali informazioni verranno ignorate.
Disabilitazione della registrazione automaticaDopo un'installazione, Oracle Configuration Manager (OCM) viene abilitato per impostazione predefinita. Il servizio OCM può essere disabilitato utilizzando il seguente comando:
svcadm disable ocm
Se si utilizza il valore disable, OCM viene configurato in modalità disconnessa. Una volta disconnesso, per riconnettere OCM è necessario utilizzare il comando configCCR. Per ulteriori informazioni, vedere la pagina man configCCR(1M) .
Parole chiave secondarie
Utilizzare i seguenti valori e parole chiave all'interno della parola chiave principale auto_reg per fornire le credenziali di My Oracle Support o le informazioni sul proxy.
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Esempio 2-4 Esempi di registrazione automatica
In questo esempio il valore anon specifica che i tag servizio vengono registrati in forma anonima con Oracle. Il file sysidcfg specifica le informazioni proxy.
auto_reg=anon { http_proxy_host=sss.com http_proxy_port=8040 http_proxy_user=myproxyusername htty_proxy_pw=si329jehId }
Nell'esempio il valore none specifica che i tag servizio vengono registrati in forma anonima con Oracle e che non si desidera includere informazioni sul proxy. Se si forniscono informazioni sul proxy durante un'installazione o un aggiornamento, tali informazioni verranno ignorate.
auto_reg=none
Esempio 2-5 Esempi di registrazione con le credenziali di supporto
In questo esempio il valore all specifica che i tag servizio vengono registrati con Oracle utilizzando le credenziali per My Oracle Support quando si effettua il reboot dopo l'installazione o l'aggiornamento del sistema. È necessario specificare le credenziali per My Oracle Support e, quando richiesto, le informazioni sul proxy.
auto_reg=all { oracle_user=myusername oracle_pw=ajsi349EKS987 http_proxy_host=sss.com http_proxy_port=8030 http_proxy_user=myproxyusername htty_proxy_pw=adjsi2934IEls }
In questo esempio il valore noproxy specifica che i tag servizio vengono registrati con Oracle utilizzando le credenziali per My Oracle Support quando si effettua il reboot dopo l'installazione o l'aggiornamento del sistema. È necessario specificare le credenziali per My Oracle Support, ma non è necessario specificare le informazioni sul proxy. Se si forniscono informazioni sul proxy durante un'installazione o un aggiornamento, tali informazioni verranno ignorate.
auto_reg=noproxy { oracle_user=myusername oracle_pw=sie7894KEdjs2 }
Lo strumento sysidkdb può configurare la lingua e il layout delle tastiere USB.
La procedura è la seguente:
Se la tastiera dispone di un sistema di identificazione automatica, la lingua e il layout della tastiera vengono configurati automaticamente durante l'installazione.
Se la tastiera non è dotata della funzione di identificazione automatica, lo strumento sysidkdb fornisce un elenco di layout di tastiera supportati durante l'installazione.
Nota - Le tastiere PS/2 non sono dotate di funzioni di identificazione automatica. Sarà necessario specificare il layout della tastiera durante l'installazione.
È possibile configurare la lingua della tastiera e il relativo layout usando la parola chiave keyboard. Ogni lingua dispone del proprio layout di tastiera. Utilizzare la sintassi seguente per selezionare una lingua e il layout corrispondente nel file sysidcfg.
keyboard=keyboard-layout
Se il valore specificato per layout_tastiera non è un valore valido, durante l'installazione viene richiesta una risposta interattiva. Le stringhe valide per layout_tastiera sono definite nel file /usr/share/lib/keytables/type_6/kbd_layouts.
SPARC Solo - in precedenza, durante l'installazione la tastiera USB assumeva il valore 1 nell'identificazione automatica. Di conseguenza, durante l'installazione tutte le tastiere non fornite della funzione di identificazione automatica venivano configurate con il layout inglese USA.
Se la tastiera non dispone di una funzione di identificazione automatica e si desidera impedire la richiesta durante l'installazione JumpStart, impostare la lingua della tastiera nel file sysidcfg. Per le installazioni JumpStart, l'impostazione predefinita della lingua è l'inglese USA.
Nell'esempio seguente vengono impostati la lingua della tastiera e il layout per la lingua tedesca.
keyboard=German
È possibile utilizzare la parola chiave name_service per configurare il servizio di denominazione, il nome del dominio e il name server del sistema. L'esempio seguente mostra la sintassi generale della parola chiave name_service.
name_service=name-service {domain_name=domain-name name_server=name-server optional-keyword=value}
Scegliere un solo valore per name_service. Includere tutte le parole chiave domain_name, name_server o nessuna; includere le parole chiave opzionali, come appropriato. Se non viene usata nessuna delle parole chiave, omettere le parentesi graffe {}.
Nota - L'opzione name_service del file sysidcfg consente di impostare automaticamente il servizio di denominazione durante l'installazione del sistema operativo Oracle Solaris. Questa impostazione consente di eseguire l'override sui servizi SMF impostati in precedenza per site.xml. Per questo motivo, può essere necessario ripristinare il servizio di denominazione dopo l'installazione.
Le sezioni seguenti descrivono la sintassi della parola chiave per configurare il sistema per l'utilizzo di un determinato servizio di denominazione.
Utilizzare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'uso del servizio di denominazione NIS o NIS+.
name_service=NIS {domain_name=domain-name name_server=hostname(IP-address)}
name_service=NIS+ {domain_name=domain-name name_server=hostname(IP-address)}
Specifica il nome del dominio
Specifica il nome dell'host del name server
Specifica l'indirizzo IP del name server
Esempio 2-6 Designazione di un server NIS con la parola chiave name_service
L'esempio seguente specifica un server NIS con il nome di dominio west.example.com. Il nome host del server è timber e l'indirizzo IP è 192.168.2.1.
name_service=NIS {domain_name=west.example.com name_server=timber(192.168.2.1)}
Esempio 2-7 Designazione di un server NIS+ con la parola chiave name_service
L'esempio seguente specifica un server NIS+ con il nome di dominio west.example.com. Il nome host del server è timber e l'indirizzo IP è 192.168.2.1.
name_service=NIS+ {domain_name=west.example.com name_server=timber(192.168.2.1)}
Per ulteriori informazioni sul servizio di denominazione NIS, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Usare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'utilizzo di DNS.
name_service=DNS {domain_name=domain-name name_server=IP-address,[IP-address,IP-address] search=domain-name,[domain-name,domain-name, domain-name,domain-name,domain-name]}
Specifica il nome del dominio
Specifica l'indirizzo IP del server DNS È possibile specificare fino a tre indirizzi IP come valori per la parola chiave name_server, separati da virgole.
(Opzionale) Specifica altri domini su cui ricercare le informazioni del servizio di denominazione. È possibile specificare fino a un massimo di sei nomi di dominio per le ricerche, separati da virgole. La lunghezza totale di ogni voce di ricerca non deve superare i 250 caratteri.
Esempio 2-8 Designazione di un server DNS con la parola chiave name_service
L'esempio seguente specifica un server DNS con il nome di dominio west.example.com. Gli indirizzi IP del server sono 10.0.1.10 e 10.0.1.20. example.com e east.example.com sono inclusi come domini aggiuntivi su cui ricercare le informazioni del servizio di denominazione.
name_service=DNS {domain_name=west.example.com name_server=10.0.1.10,10.0.1.20 search=example.com,east.example.com}
Per ulteriori informazioni sul servizio di denominazione DNS, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Usare la sintassi seguente per configurare il sistema per l'utilizzo di LDAP.
name_service=LDAP {domain_name=domain-name profile=profile-name profile_server=IP-address proxy_dn="proxy-bind-dn" proxy_password=password}
Specifica il nome del dominio del server LDAP.
Specifica il nome del profilo LDAP da utilizzare per configurare il sistema.
Specifica l'indirizzo IP del server del profilo LDAP.
(Opzionale) Specifica il nome distinto del bind al proxy. Il valore di nd_bind_proxy deve essere racchiuso tra virgolette.
(Opzionale) Specifica la password del proxy del client.
Esempio 2-9 Specifica di un server LDAP con la parola chiave name_service
Questo esempio specifica un server LDAP con le informazioni di configurazione indicate di seguito.
Il nome del dominio è west.example.com.
Il programma di installazione usa il profilo LDAP denominato default per configurare il sistema.
L'indirizzo IP del server LDAP è 172.31.2.1.
Il nome distinto per il bind al proxy include le seguenti informazioni:
Il nome comune per la voce è proxyagent.
L'unità organizzativa è profile.
Il dominio del proxy include i componenti ovest, esempio e it.
La password del proxy è password.
name_service=LDAP {domain_name=west.example.com profile=default profile_server=172.31.2.1 proxy_dn="cn=proxyagent,ou=profile, dc=west,dc=example,dc=com" proxy_password=password}
Per ulteriori informazioni sull'uso di LDAP, vedere il manuale System Administration Guide: Naming and Directory Services (DNS, NIS, and LDAP).
Utilizzare la parola chiave network_interface per effettuare le attività descritte di seguito.
Specificare un nome host
Specificare un indirizzo IP
Specificare l'indirizzo del router predefinito
Specificare un valore della maschera di rete
Usare DHCP per configurare l'interfaccia di rete
Abilitare IPv6 sull'interfaccia di rete
Le sezioni seguenti descrivono l'utilizzo della parola chiave network_interface per configurare le interfacce del sistema.
Per disabilitare le funzioni di rete del sistema, impostare il valore di network_interface su none. Ad esempio:
network_interface=none
È possibile utilizzare la parola chiave network_interface per configurare una singola interfaccia con o senza DHCP utilizzando una voce di file sysidcfg.
Con DHCP – È possibile usare un server DHCP della rete per configurare l'interfaccia di rete. Per ulteriori informazioni sull'utilizzo di un server DHCP durante l'installazione, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure).
Per utilizzare il server DHCP per configurare una singola interfaccia sul sistema, utilizzare la seguente sintassi per la parola chiave network_interface.
network_interface=PRIMARY | value {dhcp protocol_ipv6=yes | no}
Indica al programma di installazione di utilizzare la prima interfaccia attiva non di loopback rilevata sul sistema. L'ordine è lo stesso visualizzato dal comando ifconfig. Se nessuna interfaccia è attiva, viene usata la prima interfaccia non di loopback. Se non viene trovata alcuna interfaccia senza loopback, il sistema non è collegato in rete.
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
Indica al programma di installazione se il sistema da configurare deve utilizzare o meno IPv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
Senza DHCP – Se non si intende utilizzare DHCP per configurare l'interfaccia di rete, è possibile specificare le informazioni di configurazione nel file sysidcfg. Per indicare al programma di installazione di configurare una singola interfaccia sul sistema senza DHCP, usare la seguente sintassi.
network_interface=PRIMARY | value {hostname=host-name default_route=IP-address ip_address=IP-address netmask=netmask protocol_ipv6=yes | no}
Indica al programma di installazione di utilizzare la prima interfaccia attiva non di loopback rilevata sul sistema. L'ordine è lo stesso visualizzato dal comando ifconfig. Se nessuna interfaccia è attiva, viene usata la prima interfaccia non di loopback. Se non viene trovata alcuna interfaccia senza loopback, il sistema non è collegato in rete.
Nota - Non usare il valore PRIMARY della parola chiave se si intende configurare più interfacce di rete.
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
(Opzionale) Specifica il nome host del sistema.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del router predefinito. Per fare in modo che il programma di installazione rilevi il router con il protocollo di ricerca ICMP, omettere questa parola chiave.
Nota - Se il programma di installazione non è in grado di rilevare il router, le informazioni sul router vengono richieste nel corso dell'installazione.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del sistema.
(Opzionale) Specifica il valore della maschera di rete del sistema.
(Opzionale) Indica al programma di installazione di configurare il sistema in modo da utilizzare o non utilizzare IPv6.
Nota - Per eseguire un'installazione JumpStart senza l'intervento dell'utente, è necessario specificare un valore per la parola chiave protocol_ipv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
È possibile utilizzare qualunque combinazione, o nessuna, delle parole chiave hostname, ip_address e netmask. Se si sceglie di non usare nessuna di queste parole chiave, omettere le parentesi graffe ({}).
Esempio 2-10 Configurazione di una singola interfaccia con DHCP e la parola chiave network_interface
L'esempio seguente indica al programma di installazione di usare DHCP per configurare l'interfaccia di rete eri0. Il supporto per IPv6 non è abilitato.
network_interface=eri0 {dhcp protocol_ipv6=no}
Esempio 2-11 Configurazione di una singola interfaccia specificando le informazioni di configurazione con la parola chiave network_interface
L'esempio seguente configura l'interfaccia eri0 con le seguenti impostazioni.
Il nome host viene impostato su host1.
L'indirizzo IP viene impostato su 172.31.88.100.
La maschera di rete viene impostata su 255.255.255.0.
Il supporto di IPv6 non è abilitato sull'interfaccia.
network_interface=eri0 {hostname=host1 ip_address=172.31.88.100 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no}
Nel file sysidcfg è possibile configurare più di un'interfaccia. Per ogni interfaccia da configurare, includere una voce network_interface nel file sysidcfg.
È possibile utilizzare la parola chiave network_interface per configurare più interfacce con o senza DHCP utilizzando una voce di file sysidcfg.
Con DHCP – È possibile usare un server DHCP della rete per configurare un'interfaccia di rete. Per ulteriori informazioni sull'utilizzo di un server DHCP durante l'installazione, vedere Preconfigurazione delle informazioni di configurazione del sistema con il servizio DHCP (procedure).
Per usare il server DHCP per configurare un'interfaccia di rete sul sistema, usare la seguente sintassi per la parola chiave network_interface.
network_interface=value {primary dhcp protocol_ipv6=yes | no}
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
(Opzionale) Specifica valore come interfaccia principale.
Indica al programma di installazione di configurare il sistema in modo da utilizzare o non utilizzare IPv6.
Nota - Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
Senza DHCP – Se non si intende utilizzare DHCP per configurare l'interfaccia di rete, è possibile specificare le informazioni di configurazione nel file sysidcfg. Per indicare al programma di installazione di configurare più interfacce sul sistema senza DHCP, usare la seguente sintassi.
network_interface=value {primary hostname=host_name default_route=IP-address or NONE ip_address=IP-address netmask=netmask protocol_ipv6=yes | no}
Indica al programma di installazione di configurare un'interfaccia specifica, come ad esempio hme0 o eri1.
(Opzionale) Specifica valore come interfaccia principale.
(Opzionale) Specifica il nome host del sistema.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del router predefinito. Per fare in modo che il programma di installazione rilevi il router con il protocollo di ricerca ICMP, omettere questa parola chiave.
Se nel file sysidcfg sono state configurate più interfacce, impostare default_route=NONE per ogni interfaccia secondaria che non utilizzi un instradamento predefinito statico.
Nota - Se il programma di installazione non è in grado di rilevare il router, le informazioni sul router vengono richieste nel corso dell'installazione.
(Opzionale) Specifica l'indirizzo IP del sistema.
(Opzionale) Specifica il valore della maschera di rete del sistema.
(Opzionale) Indica al programma di installazione di configurare il sistema in modo da utilizzare o non utilizzare IPv6.
Nota - Per eseguire un'installazione JumpStart senza l'intervento dell'utente, è necessario specificare un valore per la parola chiave protocol_ipv6.
Per le installazioni boot WAN, il valore deve essere impostato su protocol_ipv6=no.
È possibile utilizzare qualunque combinazione, o nessuna, delle parole chiave hostname, ip_address e netmask. Se si sceglie di non usare nessuna di queste parole chiave, omettere le parentesi graffe ({}).
Nello stesso file sysidcfg è possibile utilizzare DHCP per configurare determinate interfacce e specificare inoltre le informazioni di configurazione per altre interfacce nel file sysidcfg.
Esempio 2-12 Configurazione di più interfacce con la parola chiave network_interface
Nell'esempio seguente le interfacce di rete eri0 e eri1 sono configurate come indicato di seguito.
eri0 è configurata con il server DHCP. Il supporto per IPv6 non è abilitato su eri0.
eri1 è l'interfaccia di rete principale. Il nome host viene impostato su host1 e l'indirizzo IP viene impostato su 172.31.88.100. La maschera di rete viene impostata su 255.255.255.0. Il supporto per IPv6 non è abilitato su eri1.
network_interface=eri0 {dhcp protocol_ipv6=no} network_interface=eri1 {primary hostname=host1 ip_address=172.146.88.100 netmask=255.255.255.0 protocol_ipv6=no}
Per fare in modo che il nome di dominio NFSv4 non venga richiesto durante l'installazione, usare la parola chiave nfs4_domain nel file sysidcfg. Se questa parola chiave è impostata, il nome di dominio non viene richiesto durante la procedura d'installazione. Usare la seguente sintassi:
nfs4_domain=dynamic or domain-name
Questa parola chiave riservata deriva il nome del dominio NFSv4 in modo dinamico, sulla base della configurazione dei servizi di denominazione. Ad esempio:
nfs4_domain=dynamic
In questo esempio il nome di dominio viene derivato dal servizio di denominazione.
La parola chiave riservata, dynamic, non fa distinzione tra maiuscole e minuscole.
Nota - Nell'impostazione predefinita, NFSv4 utilizza un nome di dominio derivato automaticamente dai servizi di denominazione del sistema. Questo nome di dominio è adeguato nella maggior parte delle configurazioni. In alcuni casi, i file dei punti di attivazione che superano i confini del dominio possono risultare di proprietà dell'utente “nobody”, in quanto non esiste un nome di dominio comune. Per prevenire questa situazione, eseguire l'override di un nome di dominio predefinito e selezionare un nome personalizzato.
Questo valore consente di eseguire l'override sul nome di dominio predefinito.
Questo valore deve essere un nome di dominio valido, composto da una combinazione di caratteri alfanumerici, punti, caratteri di sottolineatura e trattini. Il primo carattere deve essere alfabetico. Ad esempio:
nfs4_domain=example.com
Questo esempio imposta il valore utilizzato dal daemon nfsmapid su example.com. Questo valore consente di eseguire l'override sul nome di dominio predefinito.
Nota - Nelle release precedenti, gli script consentivano all'utente di evitare la richiesta del nome di dominio NFSv4 durante l'installazione.
Per le installazioni JumpStart nel sistema operativo Oracle Solaris 10, è possibile utilizzare lo script di esempio set_nfs4_domain, per evitare che NFSv4 venga richiesto durante l'installazione. Questo script non è più necessario. Utilizzare la parola chiave nfs4_domain di sysidcfg.
Nelle release precedenti il file /etc/.NFS4inst_state.domain veniva creato dal programma sysidnfs4. Se questo file era presente, il nome del dominio NFSv4 non veniva richiesto durante l'installazione. Questo file non viene più creato. Utilizzare la parola chiave nfs4_domain di sysidcfg.
È possibile specificare la password root del sistema nel file sysidcfg utilizzando la parola chiave root_password con la sintassi indicata di seguito.
root_password=encrypted-password
password-cifrata è la password cifrata come appare nel file /etc/shadow.
La parola chiave security_policy può essere utilizzata nel file sysidcfg per configurare il sistema per l'utilizzo del protocollo di autenticazione di rete Kerberos. Usare la seguente sintassi:
security_policy=kerberos {default_realm=FQDN admin_server=FQDN kdc=FQDN1, FQDN2, FQDN3}
NDPQ specifica il nome di dominio completo del settore predefinito di Kerberos, il server di amministrazione, o il KDC (Key Distribution Center). È necessario specificare un minimo di uno e un massimo di tre KDC.
Se non si intende impostare i criteri di sicurezza del sistema, impostare security_policy=NONE.
Per ulteriori informazioni sul protocollo di autenticazione di rete Kerberos, vedere il manuale System Administration Guide: Security Services.
Esempio 2-13 Configurazione del sistema per l'utilizzo di Kerberos con la parola chiave security_policy
In questo esempio viene configurato il sistema per l'uso di Kerberos con le informazioni indicate di seguito.
Il settore predefinito di Kerberos è example.com.
Il server di amministrazione di Kerberos è krbadmin.example.com.
I due KDC sono kdc1.example.com e kdc2.example.com.
security_policy=kerberos {default_realm=example.COM admin_server=krbadmin.example.com kdc=kdc1.example.com, kdc2.example.com}
La parola chiave service_profile consente di rendere il sistema più sicuro limitando i servizi di rete che vengono abilitati. Questa opzione di sicurezza è disponibile solo per le installazioni iniziali. La procedura di aggiornamento mantiene le impostazioni precedenti per i servizi.
Impostare service_profile=limited_net per specificare che tutti i servizi di rete, ad eccezione di SSH, devono essere disabilitati o limitati alle richieste locali. Dopo l'installazione, i singoli servizi di rete possono essere abilitati utilizzando i comandi svcadm e svccfg.
Per specificare che durante l'installazione non vengono apportate modifiche ai servizi di rete, impostare service_profile=open.
Se la parola chiave service_profile non è inclusa nel file sysidcfg, durante l'installazione non vengono apportate modifiche alla configurazione dei servizi di rete.
I servizi di rete possono essere abilitati dopo l'installazione usando il comando netservices open o attivando i singoli servizi con i comandi SMF. Vedere Revisione delle impostazioni di sicurezza dopo l’installazione. in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 1/13: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento.
Per ulteriori informazioni sulla limitazione della sicurezza di rete durante l'installazione, vedere Pianificazione della sicurezza di rete in Guida all’installazione di Oracle Solaris 10 1/13: pianificazione dell’installazione e dell’aggiornamento. Vedere anche le seguenti pagine man:
netservices(1M)
svcadm(1M)
Comandi svccfg(1M)
La parola chiave system_locale consente di specificare la lingua per la visualizzazione del programma di installazione e il desktop.
system_locale=locale
versione_locale specifica la lingua che il sistema deve utilizzare per visualizzare le finestre e le schermate di installazione.
Ad esempio:
system_locale=de_CH. UTF-8
per il tedesco (Svizzera) UTF-8
Per l'elenco dei valori ammessi per la versione locale, vedere la directory /usr/lib/locale o il documento International Language Environments Guide.
La parola chiave terminal consente di impostare il tipo di terminale del sistema:
terminal=terminal-type
Per un elenco dei valori validi per il terminale, vedere le sottodirectory di /usr/share/lib/terminfo.
È possibile impostare il fuso orario del sistema con la parola chiave timezone.
timezone=timezone
Per i valori validi per i fusi orari, vedere le directory e i file in /usr/share/lib/zoneinfo. Il valore timezone è il nome del percorso relativo alla directory /usr/share/lib/zoneinfo. È anche possibile specificare un fuso orario Olson.
Esempio 2-14 Configurazione del fuso orario del sistema con la parola chiave timezone
Nell'esempio seguente, il fuso orario del sistema è impostato sull'ora dell'Europa centrale.
timezone=US/Mountain
Il programma di installazione configura il sistema per l'utilizzo delle informazioni sul fuso orario contenute in /usr/share/lib/zoneinfo/CET.
La parola chiave timeserver permette di specificare il sistema che funge da riferimento per la data e l'ora del sistema da installare.
Scegliere uno dei seguenti metodi per impostare la parola chiave timeserver.
Per configurare il sistema in modo che funga da server dell'ora per se stesso, impostare timeserver=localhost. Specificando localhost come server per l'ora, l'ora di sistema viene considerata quella corretta.
Per specificare un altro sistema come server dell'ora, specificare il nome o l'indirizzo IP del server dell'ora con la parola chiave timeserver.