Il metodo più semplice per utilizzare Sun Remote System Control è tramite l'interfaccia utente grafica (GUI). Quando si utilizza l'interfaccia grafica è disponibile anche la Guida in linea.
Tuttavia, se risulta necessario utilizzare RSC e l'interfaccia grafica non è disponibile, è possibile utilizzare la shell dei comandi RSC. Si tratta di una semplice interfaccia a riga di comando che supporta i comandi per l'amministrazione o la diagnostica del server. Questa interfaccia presenta inoltre comandi per la configurazione di RSC.
RSC supporta un massimo di due connessioni telnet contemporaneamente per server. Queste connessioni possono essere sessioni che utilizzano l'interfaccia a riga di comando, oppure connessioni tramite l'interfaccia grafica di RSC alla console del server (Apri console). Inoltre, RSC supporta fino a tre sessioni dell'interfaccia grafica di RSC contemporaneamente.
Dopo avere eseguito il login al proprio profilo RSC, viene visualizzato il prompt della shell di RSC (rsc>) e risulta così possibile inserire i comandi della shell di RSC. In questo capitolo viene illustrata la procedura di login al proprio profilo RSC e viene spiegato come utilizzare i comandi RSC e la relativa sintassi.
La tabella sottostante riepiloga i comandi della shell di RSC. Ogni comando viene spiegato in maggiore dettaglio nelle sezioni seguenti.
Tabella 4-1 Comandi della shell di RSC
Nome |
Descrizione |
---|---|
environment |
Visualizza le informazioni ambientali correnti |
shownetwork |
Visualizza la configurazione di rete corrente |
console |
Esegue la connessione alla console del server |
break |
Imposta il server in modalità debug |
xir |
Genera un ripristino iniziato esternamente al server |
bootmode |
Controlla il comportamento del firmware del server, se seguito da un ripristino del server entro 10 minuti (analogo alle combinazioni del tasto L1 sulle tastiere Sun) |
reset |
Ripristina immediatamente il server |
poweroff |
Spegne l'alimentazione del server |
poweron |
Accende l'alimentazione del server |
loghistory |
Visualizza la cronologia di tutti gli eventi registrati nel buffer eventi di RSC |
consolehistory |
Visualizza la cronologia di tutti i messaggi della console registrati nel buffer |
consolerestart |
Rende i log di boot e di esecuzione correnti i log "originali" |
set |
Imposta una variabile di configurazione |
show |
Visualizza una o più variabili di configurazione |
date |
Visualizza o imposta la data e l'ora correnti |
password |
Cambia la propria password RSC |
useradd |
Aggiunge un profilo utente RSC |
userdel |
Elimina un profilo utente RSC |
usershow |
Mostra le caratteristiche di un profilo utente RSC |
userpassword |
Imposta o cambia la password di un utente |
userperm |
Imposta l'autorizzazione per un utente |
resetrsc |
Ripristina immediatamente RSC |
help |
Visualizza un elenco di comandi della shell di RSC ed una breve descrizione di ognuno di essi |
version |
Visualizza la versione del firmware di RSC |
logout |
Chiude la sessione corrente della shell di RSC |
Alcuni comandi richiedono uno specifico livello di autorizzazione. Per informazioni sui livelli di autorizzazione degli utenti, vedere "userperm nome_utente [c][u][a][r]" a pagina 34.
Nelle sezioni seguenti vengono fornite descrizioni più dettagliate dei comandi sopra elencati.
In seguito all'installazione e configurazione del software RSC ed all'impostazione del proprio profilo utente, è possibile collegarsi a RSC ed eseguire il login a tale profilo utilizzando una workstation Solaris, un PC Windows, un terminale a caratteri ASCII standard, oppure un computer che esegue un software di emulazione di terminale ASCII.
Per eseguire il login al proprio profilo RSC, procedere come segue:
Collegarsi a RSC utilizzando uno dei cinque metodi seguenti:
Collegarsi alla Ethernet dell'azienda tramite il protocollo PPP (Point-to-Point Protocol), quindi usare il comando telnet per collegarsi a RSC.
Se non si conosce il nome RSC del server, richiederlo all'amministratore di sistema (solitamente è nomeserver-rsc).
Se si è già collegati alla Ethernet dell'azienda, utilizzare il comando telnet per collegarsi a RSC.
Collegarsi al modem RSC tramite il protocollo PPP. Per utilizzare quest'opzione, è necessario che PPP sia abilitato.
Se PPP non è abilitato sulla porta seriale, eseguire il dial-in al modem RSC.
Collegare il sistema client direttamente alla porta seriale RSC.
Per utilizzare quest'opzione, è necessario disabilitare PPP mediante la shell dei comandi di RSC o la utility rscadm per impostare la variabile di configurazione ppp_enabled su false, oppure utilizzando l'interfaccia utente.
Quando si riesce a stabilire la connessione, appare lo schermo seguente:
RSC version 1.0 Please login: Please enter password:
Inserire il nome di login RSC.
Inserire la password RSC.
Non viene restituita l'eco della password sullo schermo. Dopo avere inserito correttamente la password, RSC visualizza il prompt dei comandi seguente:
rsc>
È possibile inserire i comandi della shell di RSC al prompt rsc>.
I login sono registrati nel log eventi di RSC. Inoltre, RSC invia un avviso se rileva cinque login non riusciti in un intervallo di cinque minuti. Infine, è possibile impostare RSC in modo che scolleghi una sessione connessa alla porta seriale dopo dieci minuti di inattività; vedere "serial_hw_handshake ".
I comandi RSC seguenti visualizzano lo stato del server o permettono di controllare il funzionamento del server:
environment
shownetwork
console
break
xir
bootmode
reset
poweroff
poweron
Utilizzare il comando environment per visualizzare un'istantanea dello stato ambientale del server, ad esempio le temperature, lo stato dell'alimentazione, lo stato dei LED del pannello frontale, la posizione dell'interruttore a chiave, e così via. Il formato di visualizzazione è simile a quello utilizzato per il comando UNIX prtdiag(1m). Ad esempio:
rsc> environment ==================== Environmental Status ==================== System Temperatures (Celsius): ------------------------------ CPU0 42 CPU1 52 MB0 33 MB1 27 PDB 29 SCSI 25 ================================= Front Status Panel: ------------------- Keyswitch position is in On mode. System LED Status: DISK ERROR POWER [OFF] [ ON] POWER SUPPLY ERROR ACTIVITY [OFF] [ ON] GENERAL ERROR THERMAL ERROR [OFF] [OFF] ================================= Disk LED Status: OK = GREEN ERROR = YELLOW DISK 5: [EMPTY] DISK 3: [EMPTY] DISK 1: [OK] DISK 4: [EMPTY] DISK 2: [OK] DISK 0: [OK] ================================= Fan Bank: --------- Bank Speed Status (0-255) ---- ----- ------ SYS 151 OK ================================= Power Supplies: --------------- Supply Status ------ ------ 0 OK 1 OK ================================= rsc>
Il comando shownetwork visualizza la configurazione di rete corrente, ad esempio:
rsc> shownetwork RSC network configuration is: DHCP server: 129.149.2.3 IP Address: 129.149.2.6 Gateway Address: 129.149.2.7, 129.149.2.8 Netmask: 255.255.255.0 Ethernet Address: ae:30:30:00:00:01 rsc>
Utilizzare il comando console per passare in modalità console di RSC e collegarsi alla console del server dalla shell di RSC. Quando si utilizza questo comando, il sistema visualizza un prompt di login Solaris standard. Se RSC non è designato come console del server, non viene visualizzato nulla.
Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione C. Per ritornare al prompt di RSC si utilizza una sequenza di caratteri di escape. La sequenza di escape predefinita è ~. (tilde punto). Vedere "escape_char" a pagina 45.
Utilizzare il comando break per impostare il server in modalità debug. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione C. L'interruttore a chiave del pannello frontale del server non deve essere in posizione Bloccato e la porta seriale del server deve essere designata come console (vedere il Capitolo 6). La modalità debug può utilizzare sia kadb che OBP.
Questo comando genera l'equivalente di un ripristino iniziato esternamente (XIR) del server. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione R. Il server passa in modalità OBP e visualizza il prompt ok. Questo comando è utile per effettuare il debugging dei driver o del kernel, in quanto consente di preservare la maggior parte del contenuto della memoria del server e dei registri. Per riattivare il sistema dopo avere utilizzato il comando xir, è necessario eseguire il reboot del server.
Questo comando permette di controllare il comportamento del firmware del server dopo un ripristino del server. La funzionalità di questo comando è identica a quella delle combinazioni del tasto L1 sulle tastiere Sun. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione R. Se si utilizza il comando bootmode senza argomenti, RSC visualizza il boot_mode corrente.
L'impostazione di bootmode prevale sull'impostazione di OBDiag diag-switch? del server solo immediatamente dopo il successivo ripristino. Se RSC non rileva un ripristino del server entro 10 minuti, il comando bootmode viene ignorato. Ad esempio:
rsc> bootmode forth rsc> reset
Per impostare l'opzione diag o skip_diag, è necessario fare seguire i comandi poweroff e poweron al comando bootmode entro 10 minuti. Ad esempio:
rsc> bootmode skip_diag rsc> poweroff rsc> poweron
Per forzare l'input e l'output della console su RSC, utilizzare l'opzione -u prima di specificare la modalità di boot.
La tabella seguente descrive le modalità che l'utente può specificare utilizzando il comando bootmode.
Tabella 4-2 Modalità utilizzate con il comando bootmode
Modalità |
Descrizione |
---|---|
-u |
Forza il server ad indirizzare la console su RSC; l'opzione -u deve precedere qualsiasi boot_mode specificata; è richiesto il ripristino del server. |
normal |
Boot normale; il server esegue la diagnostica di basso livello; è richiesto il ripristino del server. |
forth |
Accede all'interprete Forth il più presto possibile (equivalente alla combinazione di tasti L1-F sulla tastiera); è richiesto il ripristino del server. |
reset_nvram |
Ripristina tutte le variabili NVRAM ai valori predefiniti (equivalente alla combinazione di tasti L1-N sulla tastiera); è richiesto il ripristino del server. |
diag |
Forza il server ad eseguire la diagnostica completa (equivalente alla combinazione di tasti L1-D sulla tastiera); è richiesto lo spegnimento e riaccensione del server. |
skip_diag |
Forza il server a saltare la diagnostica (equivalente alla combinazione di tasti L1-S sulla tastiera); è richiesto lo spegnimento e riaccensione del server. |
Le modalità diag e skip_diag divengono effettive solo se il comando bootmode è seguito dai comandi poweroff e poweron entro 10 minuti.
Questo comando ripristina forzatamente il server all'istante. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione R. Il server esegue il reboot in base alla boot_mode del server designata
La configurazione predefinita del firmware Sun Enterprise 250 non invoca POST quando il server viene ripristinato. Tuttavia, è possibile cambiare questo comportamento tramite le impostazioni delle variabili NVRAM; per ulteriori dettagli, vedere Note sulla piattaforma: Server Sun Enterprise 250.
Utilizzare il comando poweroff per spegnere il server. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione R. Questo comando non ha alcun effetto se il server è già spento. RSC rimane disponibile poiché utilizza l'alimentazione di standby del server.
Utilizzare il comando poweron per accendere il server. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione R. Questo comando non ha alcun effetto se è presente una delle due condizioni seguenti:
L'interruttore a chiave del server è in posizione Standby.
Il server è già acceso.
Per lavorare con i file log di RSC e della console, utilizzare i comandi seguenti:
loghistory (o lhist)
consolehistory (o chist)
consolerestart
Utilizzare il comando loghistory senza sottocomandi per visualizzare la registrazione cronologica di tutti gli eventi nel buffer eventi di RSC. Questi eventi includono le operazioni di ripristino del server e tutti i comandi RSC che cambiano lo stato del sistema. È inoltre possibile utilizzare il comando abbreviato lhist.
Per controllare la visualizzazione di loghistory, utilizzare i sottocomandi seguenti.
Utilizzare il sottocomando index per designare una posizione del buffer dalla quale iniziare la visualizzazione, come segue:
index +n per specificare un numero di riga rispetto all'inizio del buffer
index -n per specificare un numero di riga rispetto alla fine del buffer
index n per specificare un numero di riga rispetto all'inizio del buffer (uguale a index +n)
Il conteggio inizia da 1; cioè, index +1 indica la prima riga nel buffer, index -1 indica l'ultima riga. Ad esempio:
rsc> loghistory index -30
Questo comando stampa le ultime 30 righe e le eventuali righe aggiunte al buffer nell'intervallo di tempo tra l'inizio dell'esecuzione del comando e la sua terminazione.
Utilizzare il sottocomando pause per visualizzare n righe del log alla volta (analogo al comando more). Il valore di n deve essere un numero intero decimale. L'impostazione predefinita visualizza l'intero log RSC senza pause.
Ogni evento registrato nel log presenta il formato seguente:
$TIME $HOSTNAME $EVENTID $messaggio
EVENTID è un identificatore univoco per l'evento, TIME è l'ora in cui si è verificato l'evento (espressa nell'ora di RSC) e messaggio è una descrizione di facile comprensione dell'evento.
Qui di seguito viene fornito l'esempio di una voce del log eventi:
VEN 01 GEN 07:33:03 1999 sst4828: 00060003: "Eseguito boot sistema RSC"
Utilizzare il comando consolehistory per visualizzare i messaggi della console registrati nei buffer di RSC. Senza argomenti, questo comando stampa l'intero contenuto di tutti i buffer della console non vuoti. È inoltre possibile utilizzare il comando abbreviato chist.
Vi sono quattro log della console:
Il buffer boot contiene i messaggi di boot POST, OBP e UNIX ricevuti dal server per il boot più recente.
Il buffer run (esecuzione) contiene i dati più recenti ricevuti dal sistema operativo del server.
Il buffer oboot contiene i messaggi di boot POST, OBP e UNIX relativi al primo boot all'accensione, il boot originale.
Se il sistema entra in uno stato di errore (panic) e viene ripristinato, il buffer orun contiene i messaggi più recenti stampati sulla console prima di un reboot, ovvero i messaggi panic.
I buffer boot e oboot possono contenere fino a 8 Kbyte di informazioni, mentre i buffer run e orun contengono fino a 16 Kbyte di informazioni.
Quando inizia il primo boot all'accensione, RSC riempie il buffer boot originale (oboot) con i dati dalla console del server. Quando questo buffer è pieno, i dati vengono scritti sul log di esecuzione originale (orun). Quando anche il log orun è pieno, il sistema sovrascrive i vecchi dati nel log orun.
Quando RSC rileva un ripristino del server mentre si trova nel log orun, passa al log boot. In seguito al riempimento di questo log, il sistema passa al log run. Quando anche il log run è pieno, RSC sovrascrive i vecchi dati nel log run.
Quando RSC rileva un ripristino del server mentre si trova nel log run corrente, passa nuovamente al log boot corrente.
Utilizzare il sottocomando pause per visualizzare n righe del log alla volta (analogo al comando more). Il valore di n deve essere un numero intero decimale. L'impostazione predefinita visualizza 10 righe di log alla volta.
Per una descrizione del sottocomando index, vedere "loghistory [index [+|-]n] [pause n]" a pagina 27.
Le stampigliature data/ora nei log della console riflettono la data e l'ora del server. Queste stampigliature potrebbero essere diverse da quelle registrate nel log eventi RSC, relative alla data e ora di RSC. Per informazioni sulla sincronizzazione della data e dell'ora di RSC con quelle del server, utilizzando la utility rscadm, vedere "date [-s] date [[mmgg]HHMM|mmggHHMM[ss]aa]][.SS]" a pagina 50.
Utilizzare il comando consolerestart per impostare i log di boot ed esecuzione correnti come log "originali" (designati oboot e orun). Questo comando copia i buffer boot e run correnti nei buffer oboot e orun, sovrascrivendo il contenuto precedente. I buffer boot e run correnti vengono quindi cancellati. Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione A.
Dopo avere aggiunto un componente hardware al server, eseguire il reboot del server e quindi usare il comando consolerestart in modo che il nuovo componente appaia nei log della console originali.
Utilizzare i comandi RSC sotto elencati per visualizzare le caratteristiche della configurazione di RSC o del server:
set
show
date
password
useradd
userdel
usershow
userpassword
userperm
resetrsc
Utilizzare il comando set per impostare una variabile di configurazione RSC. Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione A. Per una descrizione di queste variabili, vedere "Variabili di configurazione RSC" a pagina 37.
Le modifiche ad alcune variabili non divengono effettive finché non si ripristina l'SSP su cui viene eseguito RSC con il comando resetrsc o rscadm resetrsc.
È possibile utilizzare la stringa nulla ("") per impostare una variabile su null. Per impostare una variabile su una stringa che include spazi, racchiudere la stringa tra doppie virgolette. Ad esempio:
rsc> set page_info2 "" rsc> set page_init1 "&F &E0"
Il comando show consente di visualizzare il valore delle variabili di configurazione di RSC. È possibile specificare solo una variabile; se non si specifica alcuna variabile, RSC visualizza tutte le variabili di configurazione. Per una descrizione di queste variabili, vedere "Variabili di configurazione RSC" a pagina 37.
Utilizzare il comando date senza argomenti per visualizzare la data e l'ora correnti di RSC. Se si possiede il livello di autorizzazione A, è possibile utilizzare il comando date per impostare la data e l'ora correnti. La tabella seguente descrive le parti componenti del formato della data.
Tabella 4-3 Componenti del comando date
Opzione |
Descrizione |
---|---|
mm |
Numero del mese |
gg |
Numero del giorno del mese |
HH |
Ora (nel formato a 24 ore) |
MM |
Minuti |
.SS |
Secondi |
ss |
Prime due cifre dell'anno (secolo) |
aa |
Ultime due cifre dell'anno |
È possibile omettere il mese, il giorno e l'anno; l'impostazione predefinita prevede l'applicazione automatica dei valori correnti.
rsc> date 091521451998 rsc> date 09152145 rsc> date 2145
Il primo esempio imposta la data e l'ora su 15 settembre, ore 21:45, anno 1998. Il secondo esempio imposta la data e l'ora su 15 settembre, ore 21:45 dell'anno corrente. Il terzo esempio imposta l'ora su 21:45 del mese, giorno ed anno correnti.
Ad ogni boot del server vengono impostate la data e l'ora correnti di RSC. Tuttavia, per tenere la data e l'ora di RSC sincronizzate con quelle del server, Sun Microsystems raccomanda l'implementazione di uno script che utilizza il comando rscadm date -s per aggiornare periodicamente la data e l'ora di RSC in base alla data e all'ora del server. Il comando date della shell di RSC non è in grado di sincronizzare la data e l'ora di RSC con la data e l'ora del server.
Il comando password permette di cambiare la password RSC per il profilo utente al quale si è collegati. Questo comando è analogo al comando UNIX passwd(1).
Quando viene utilizzato per cambiare una password, RSC richiede di inserire la password corrente e se quest'ultima viene specificata correttamente, richiede quindi di inserire la nuova password. RSC richiede di inserire ancora una volta la nuova password e la aggiorna se è stata specificata in modo identico entrambe le volte. Ad esempio:
rsc> password password: Changing password for nome_utente Enter login password: Enter new password: Re-enter new password: rsc>
Le password sono soggette alle limitazioni seguenti:
Devono contenere almeno sei caratteri (solo i primi otto caratteri sono significativi).
Devono contenere almeno due caratteri alfabetici ed almeno un carattere numerico o speciale; i caratteri alfabetici possono essere sia maiuscoli che minuscoli.
Devono essere diverse dal nome di login dell'utente e dall'inverso o dall'anagramma di tale nome di login; ai fini del confronto, le lettere maiuscole e minuscole sono equivalenti.
La nuova password deve differenziarsi da quella precedente in almeno tre caratteri; ai fini del confronto, le lettere maiuscole e minuscole sono equivalenti.
Questo comando consente di aggiungere un profilo utente RSC. Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione U. È possibile impostare un massimo di quattro profili utente RSC. I caratteri validi per nome_utente includono:
Caratteri alfabetici
Caratteri numerici
Punto (.)
Carattere di sottolineatura (_)
Trattino (-)
Il campo per il nome utente presenta una lunghezza massima di otto caratteri, deve contenere almeno un carattere alfabetico minuscolo ed il primo carattere deve essere una lettera. Se tali limitazioni non vengono rispettate, il sistema visualizza un messaggio di avvertenza ed il comando non viene eseguito.
Elimina un profilo utente RSC. Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione U.
Questo comando visualizza i profili utente RSC. Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione U. Se non viene specificato alcun argomento, vengono visualizzati tutti i profili. Le informazioni visualizzate includono il nome utente, le autorizzazioni e l'eventuale assegnazione di una password. Ad esempio:
rsc> usershow Username Permissions Password? setup cuar Assigned msmith c--r None rsc>
Questo comando consente di impostare o cambiare la password per il profilo utente specificato. Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione U. RSC non richiede di inserire una password esistente. Per dettagli sul formato della password e le relative limitazioni, vedere il comando password. Ad esempio:
rsc> userpassword msmith New password: Re-enter new password: rsc>
Questo comando consente di impostare o cambiare i livelli di autorizzazione per il profilo utente specificato.
Tutti gli utenti RSC possono visualizzare le informazioni RSC. Gli argomenti sotto elencati aumentano il livello di autorizzazione di un utente:
c - autorizzazione Console; l'utente è autorizzato a collegarsi alla console del server
u - autorizzazione Utente; l'utente è autorizzato all'uso dei comandi per l'aggiunta e l'eliminazione di utenti, per la modifica delle autorizzazioni degli utenti e per la modifica del livello di autorizzazione di altri utenti
a - autorizzazione Amministrazione; l'utente è autorizzato a cambiare lo stato delle variabili di configurazione RSC
r - autorizzazione Ripristino; l'utente è autorizzato al ripristino, accensione e spegnimento del server ed al reboot di RSC.
Per utilizzare questo comando è necessario avere un livello di autorizzazione U. È possibile specificare da zero a quattro autorizzazioni. L'impostazione predefinita per un nuovo profilo RSC non prevede alcuna delle autorizzazioni sopra elencate.
Se non si specificano livelli di autorizzazione, RSC imposta il livello per nome_utente su sola lettura. Tuttavia, l'autorizzazione utente predefinita per il profilo creato durante la procedura di installazione è cuar (autorizzazione completa).
Un utente con un'autorizzazione di sola lettura può utilizzare esclusivamente i comandi seguenti:
help
password
date (solo visualizzazione)
shownetwork
environment
loghistory
consolehistory
show
version
logout
Il comando resetrsc esegue il ripristino dell'hardware di RSC. In questo modo verranno terminate tutte le sessioni di RSC correnti. Per utilizzare questo comando è necessario avere il livello di autorizzazione A. È inoltre possibile ripristinare RSC con il comando rscadm resetrsc.
Il comando help visualizza un elenco di tutti i comandi della shell di RSC ed una breve descrizione di ognuno di essi.
Il comando version visualizza la versione del firmware in esecuzione su RSC. Utilizzare l'opzione -v per visualizzare informazioni più dettagliate. Esempi:
rsc> version Versione Bootmon RSC: 0.23 Versione RSC: 0.23 rsc> version -v Versione Bootmon RSC: 0.23 RSC Bootmon checksum: A91695A9 RSC version: 0.23 RSC firmware checksum: 4FF151DA RSC firmware built Apr 28 1998, 12:31:15 rsc>
Il comando logout termina la sessione di RSC e chiude la connessione RSC.
RSC presenta variabili di configurazione non volatili che possono essere utilizzate per cambiare il comportamento di RSC. Il programma di installazione provvede all'impostazione della maggior parte delle variabili durante l'installazione. In seguito all'installazione, per impostare o cambiare le variabili di configurazione è possibile utilizzare l'interfaccia grafica, la shell di RSC, oppure il comando rscadm set.
Per impostare le variabili di configurazione dall'interfaccia grafica o dalla shell di RSC è necessario avere il livello di autorizzazione A; per utilizzare il comando rscadm set eseguire il login al server come superutente (root).
Utilizzare il comando show per visualizzare le variabili di configurazione, mentre per impostare una variabile utilizzare il comando set. Le modifiche apportate alle variabili divengono effettive immediatamente, salvo eccezioni.
È possibile utilizzare la stringa nulla ("") per impostare una variabile su null. Per impostare una variabile su una stringa che include spazi, racchiudere la stringa tra doppie virgolette.
Questa variabile imposta il baud rate della porta seriale RSC. I valori validi sono:
9600
19200
38400
57600
115200
L'impostazione predefinita è 9600. Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive al successivo login tramite la porta seriale RSC.
Se si cambia il baud rate seriale dopo avere configurato il modem sulla porta seriale, è necessario riconfigurare il modem; vedere "Riconfigurazione del modem richiesta quando si cambiano le impostazioni della porta seriale RSC".
Questa variabile imposta la parità della porta seriale RSC; valori validi sono none, odd, o even. L'impostazione predefinita è none. Le modifiche a questa variabile divengono effettive al successivo login tramite la porta seriale RSC.
Se si cambia l'impostazione della parità seriale dopo avere configurato il modem sulla porta seriale, è necessario riconfigurare il modem; vedere "Riconfigurazione del modem richiesta quando si cambiano le impostazioni della porta seriale RSC".
Questa variabile imposta il numero di bit di stop per RSC; valori validi sono 1 o 2. L'impostazione predefinita è 1. Le modifiche a questa variabile divengono effettive al successivo login tramite la porta seriale RSC.
Se si cambia l'impostazione dei bit di stop dopo avere configurato il modem sulla porta seriale, è necessario riconfigurare il modem; vedere "Riconfigurazione del modem richiesta quando si cambiano le impostazioni della porta seriale RSC".
Questa variabile imposta il numero di bit di dati RSC; valori validi sono 7 ed 8. L'impostazione predefinita è 8. Le modifiche a questa variabile divengono effettive al successivo login tramite la porta seriale RSC.
Se si cambia l'impostazione dei bit di dati dopo avere configurato il modem sulla porta seriale, è necessario riconfigurare il modem; vedere "Riconfigurazione del modem richiesta quando si cambiano le impostazioni della porta seriale RSC".
Questa variabile controlla se RSC utilizza o meno l'handshaking hardware sulla porta seriale. Valori validi sono true e false; l'impostazione predefinita è true. Se questa variabile è impostata su true, sono abilitati il controllo di flusso hardware e il controllo del modem. Se è impostata su false, RSC disconnette una sessione collegata alla porta seriale dopo 10 minuti di inattività.
Utilizzare questa variabile per specificare l'indirizzo del protocollo IP (Internet Protocol) per RSC da utilizzare durante una sessione PPP; utilizzare la notazione con punti standard. Se questa variabile è vuota, RSC attende che il nodo remoto imposti l'indirizzo Internet dinamicamente. L'impostazione predefinita è 0.0.0.0 (vuota). Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive alla successiva connessione PPP tramite la porta seriale RSC.
Utilizzare questa variabile per specificare l'indirizzo IP per il nodo remoto durante una sessione PPP; utilizzare la notazione con punti standard. Se questa variabile è vuota, RSC presume che il nodo remoto abbia già un indirizzo Internet assegnato per la sessione PPP. L'impostazione predefinita è 0.0.0.0 (vuota). Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive alla successiva connessione PPP tramite la porta seriale RSC.
Utilizzare questa variabile per specificare se PPP è il protocollo predefinito sulla porta seriale RSC. Valori validi sono true o false; l'impostazione predefinita è false. Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive al successivo login tramite la porta seriale RSC.
Utilizzare questa variabile per specificare se è abilitato o meno l'invio degli avvisi RSC a cercapersone. Valori validi sono true o false; l'impostazione predefinita è false.
Utilizzare questa variabile per specificare se è abilitato o meno l'invio degli avvisi RSC per posta elettronica. Valori validi sono true o false; l'impostazione predefinita è false.
Questa variabile contiene il numero di telefono ed il numero identificativo del cercapersone associato per l'invio di un avviso TAP ad un cercapersone. Per separare il numero di telefono e l'identificativo, utilizzare il carattere @. Segue un elenco dei caratteri validi:
cifre (0-9)
* (asterisco)
# (cancelletto)
, (virgola)
Se entrambe le variabili page_info1 e page_info2 sono vuote, oppure se la variabile page_enabled è impostata su false, non avverrà alcun invio a cercapersone. L'impostazione predefinita per page_info1 è stringa vuota. Ad esempio:
rsc> set page_info1 18004420500@1234332
Questa variabile consente di specificare una stringa di comandi di attenzione (AT) da utilizzare per configurare il modem RSC prima dell'invio di un avviso al cercapersone 1.
Questa variabile contiene la password per il servizio cercapersone per l'invio di un avviso al cercapersone 1. La password deve essere una stringa alfanumerica di massimo sei caratteri.
Questa variabile specifica il baud rate della porta seriale da utilizzare quando si invia un avviso al cercapersone 1. Valori validi sono 300, 1200, 2400, 4800 e 9600. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione del baud rate viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_baud.
Questa variabile specifica il numero di bit di dati della porta seriale RSC per l'invio di un avviso al cercapersone 1. Valori validi sono 7 e 8. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione dei bit di dati viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_data.
Questa variabile specifica la parità della porta seriale RSC per l'invio di un avviso al cercapersone 1. Valori validi sono none, odd e even. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione della parità viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_parity.
Questa variabile specifica il numero di bit di stop della porta seriale RSC per l'invio di un avviso al cercapersone 1. Valori validi sono 1 e 2. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione dei bit di stop viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_stop.
Questa variabile contiene il numero di telefono ed il numero identificativo del cercapersone associato per l'invio di un avviso TAP ad un altro cercapersone. Per separare il numero di telefono e l'identificativo, utilizzare il carattere @. Segue un elenco dei caratteri validi:
cifre (0-9)
* (asterisco)
# (cancelletto)
, (virgola)
Se entrambe le variabili page_info1 e page_info2 sono vuote, oppure se la variabile page_enabled è impostata su false, non avverrà alcun invio a cercapersone. L'impostazione predefinita per page_info2 è stringa vuota. Ad esempio:
rsc> set page_info2 18004420596@4433444
Questa variabile consente di specificare una stringa di comandi di attenzione (AT) da utilizzare per configurare il modem RSC prima dell'invio di un avviso al cercapersone 2.
Questa variabile contiene la password per il servizio cercapersone per l'invio di un avviso al cercapersone 2. La password deve essere una stringa alfanumerica di massimo sei caratteri.
Questa variabile specifica il baud rate della porta seriale da utilizzare quando si invia un avviso al cercapersone 2. Valori validi sono 300, 1200, 2400, 4800 e 9600. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione del baud rate viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_baud.
Questa variabile specifica il numero di bit di dati della porta seriale RSC per l'invio di un avviso al cercapersone 2. Valori validi sono 7 e 8. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione dei bit di dati viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_data.
Questa variabile specifica la parità della porta seriale RSC per l'invio di un avviso al cercapersone 2. Valori validi sono none, odd e even. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione della parità viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_parity.
Questa variabile specifica il numero di bit di stop della porta seriale RSC per l'invio di un avviso al cercapersone 2. Valori validi sono 1 e 2. Dopo l'invio dell'avviso al cercapersone, l'impostazione dei bit di stop viene ripristinata al valore specificato nella variabile serial_stop.
Questa variabile contiene informazioni relative al cliente utilizzate nel messaggio generato per un avviso a cercapersone o via posta elettronica; ad esempio, uno dei dati seguenti:
Numero di contratto di assistenza per il server (raccomandato)
Ubicazione del server
Nome o interno dell'amministratore di sistema del server
Nome del dipartimento a cui appartiene il server
Questa stringa può essere di massimo otto caratteri, inclusi caratteri alfanumerici ed il trattino (-). L'impostazione predefinita è vuota.
Questa variabile contiene il nome del server collegato direttamente a RSC; RSC include questo nome nei messaggi di avviso. Questa stringa può essere di massimo otto caratteri, inclusi caratteri alfanumerici ed il trattino (-). L'impostazione predefinita è vuota.
Questa variabile contiene l'indirizzo utilizzato per gli avvisi via posta elettronica. La stringa ha un limite di massimo 40 caratteri; l'impostazione predefinita è vuota. Sebbene sia consentito un solo indirizzo di posta, è possibile avvisare più persone sulla presenza di un problema utilizzando un alias di posta elettronica.
Questa variabile contiene un elenco di indirizzi Internet, separati da un segno di due punti, a cui RSC invia avvisi di posta SMTP. Il sistema prova ad inviare il messaggio ad ogni indirizzo finché l'avviso SMTP non viene trasmesso correttamente. Specificare gli indirizzi utilizzando la notazione con punti standard. Ad esempio:
rsc> set mailhost 139.143.4.2:139.142.4.15
È possibile specificare un massimo di due indirizzi. Se questa variabile è vuota, oppure se la variabile mail_enabled è impostata su false, non viene inviato alcun messaggio di posta elettronica. L'impostazione predefinita è vuota.
Utilizzare questa variabile per controllare la modalità utilizzata da RSC per configurare l'indirizzo IP per la relativa porta Ethernet. Scegliere il valore di ip_mode in base ai servizi disponibili sulla rete a cui RSC si collega. L'elenco seguente descrive i valori disponibili.
none - La porta Ethernet è disabilitata e non è accessibile.
dhcp - Utilizza il protocollo dhcp per ottenere l'indirizzo IP.
config - Utilizza la variabile di configurazione ip_addr per ottenere l'indirizzo IP.
L'impostazione predefinita è dhcp. Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive al successivo ripristino di RSC.
Questa variabile viene utilizzata solo se la variabile ip_mode è impostata su config. Specificare l'indirizzo IP nella notazione con punti Internet standard. L'impostazione predefinita è 0.0.0.0 (vuota). Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive al successivo ripristino di RSC.
Questa variabile viene utilizzata solo se la variabile ip_mode è impostata su config. Specificare la maschera di sottorete nella notazione con punti Internet standard. L'impostazione predefinita è 0.0.0.0 (vuota). Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive al successivo ripristino di RSC.
Questa variabile viene utilizzata solo se la variabile ip_mode è impostata su config. Si tratta del gateway predefinito al quale RSC invia i pacchetti IP quando la destinazione non si trova nella stessa sottorete di RSC. Specificare l'indirizzo IP nella notazione con punti Internet standard. L'impostazione predefinita è 0.0.0.0 (vuota). Le modifiche apportate a questa variabile divengono effettive al successivo ripristino di RSC.
Questa variabile imposta il carattere per la sequenza di escape per chiudere una sessione della console e ritornare alla shell di RSC. La sequenza di escape si applica a tutti gli utenti di RSC per il server. La sequenza di escape è costituita dal carattere di escape seguito da un punto. Il carattere di escape predefinito è ~ (tilde).
Il carattere per la sequenza di escape può essere un singolo carattere alfanumerico. Può inoltre trattarsi di un carattere di controllo. Per inserire un carattere di controllo come carattere di escape, digitare "^" (Maiusc-6) per rappresentare il tasto Control, seguito da un altro carattere. Se il secondo carattere è un punto interrogativo (?), si seleziona il tasto Canc; altrimenti il secondo carattere viene convertito in un carattere di controllo ed utilizzato come carattere di escape. Ad esempio, se si inserisce ^y per impostare il carattere di escape, gli utenti dovranno utilizzare Control-y per terminare una sessione della console.
In questa sezione vengono fornite ulteriori informazioni sui messaggi di errore ricevuti al prompt rsc>.
Questa sezione elenca i messaggi di errore di sintassi, visualizzati quando si utilizza una sintassi del comando non corretta; per la sintassi corretta, vedere la descrizione del comando in questo capitolo.
Invalid command. Type 'help' for list of commands.
Usage: bootmode [-u] [normal|forth|reset_nvram|diag|skip_diag]
Usage: break
Usage: consolehistory [boot|run|oboot|orun] [index [+|-]<n>]
Usage: consolerestart
Usage: date [[mmdd]HHMM | mmddHHMM[cc]yy][.SS]
Usage: loghistory [index [+|-]<n>]
Usage: password
Usage: poweroff
Usage: poweron
Usage: reset
Usage: resetrsc
Usage: set <variable> <value>
Usage: shownetwork
Usage: useradd <username>
Usage: userdel <username>
Usage: userpassword <username>
Usage: userperm <username> [c][u][a][r]
Usage: version [-v]
Usage: xir
RSC riporta i seguenti errori generali.
Could not get username for user <username>
Durante l'esecuzione del comando userpassword, si è verificato un errore SEEPROM.
Error adding user <username>
Si è verificato un errore durante l'esecuzione del comando useradd; questo messaggio è seguito da un messaggio più dettagliato.
Error changing password for <username>
Durante l'esecuzione del comando userpassword, si è verificato un errore SEEPROM.
Error changing password for <username>
Si è verificato un errore durante l'esecuzione del comando userpassword; questo messaggio è seguito da un messaggio più dettagliato.
Error changing password for <username> - password must be at least three characters different from old password - password must not be based on username
È stata specificata una password non valida.
Error deleting user <username>
Si è verificato un errore durante l'esecuzione del comando userdel; questo messaggio è seguito da un messaggio più dettagliato.
Error displaying user <username>
Si è verificato un errore durante l'esecuzione del comando usershow; questo messaggio è seguito da un messaggio più dettagliato.
Error setting permission for <username>
Si è verificato un errore durante l'esecuzione del comando userperm; questo messaggio è seguito da un messaggio più dettagliato.
ERROR: username did not start with letter or did not contain lowercase letter.
È stato specificato un nome utente non valido.
Failed to allocate buffer for console mode.
Durante l'esecuzione del comando console, RSC non è riuscito ad allocare memoria sufficiente per collegarsi alla console.
Failed to allocate memory!
Durante l'esecuzione del comando show, RSC non è riuscito ad allocare memoria sufficiente per visualizzare il valore della variabile.
Failed to get password for <username>
Durante l'esecuzione del comando userpassword, si è verificato un errore SEEPROM.
Failed to set <variable> to <value>
Durante l'esecuzione del comando set, RSC ha rilevato un errore SEEPROM.
Invalid login
Tentativo di login non riuscito; questo messaggio appare al prompt di login.
Invalid password
È stata specificata una password non consentita con il comando userpassword.
Invalid permission: <permission>
È stata specificata un'autorizzazione non valida. Autorizzazioni valide sono [c] [u] [a] [r]. Vedere "userperm nome_utente [c][u][a][r] ".
Malformed username
È stato specificato un utente inesistente nel corso dell'inserimento del comando userpassword, userperm, o userdel.
No free user slots
Questo errore si verifica se si tenta di aggiungere un profilo utente quando sono già stati configurati quattro profili utente per RSC; RSC supporta un massimo di quattro profili utente. Per aggiungere un nuovo profilo, è necessario eliminare un profilo utente esistente.
Passwords don't match
Le due stringhe specificate per una nuova password non sono uguali.
Permission denied
Si è tentato di eseguire un comando della shell per il quale non si possiede il livello di autorizzazione necessario.
Sorry, wrong password
È stata specificata una password non corretta.
Unable to get value of variable <variable>
Durante l'esecuzione del comando show, è stato utilizzato un nome di variabile non valido.
User already registered
L'utente che si sta tentando di aggiungere possiede già un profilo RSC su questo server.
User does not exist
Il nome utente specificato non è associato ad alcun profilo utente RSC sul server.