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Guida all''nstallazione di Oracle Solaris 10 10/13: Solaris Live Upgrade e pianificazione degli aggiornamenti Oracle Solaris 10 1/13 Information Library (Italiano) |
Parte I Aggiornamento con Live Upgrade
1. Informazioni sulla pianificazione dellinstallazione di Oracle Solaris
3. Live Upgrade (pianificazione)
4. Uso di Live Upgrade per creare un ambiente di boot (procedure)
Installazione di Solaris Live Upgrade e creazione di un ambiente di boot (mappa delle attività)
Come installare Live Upgrade con il comando pkgadd
Come installare Solaris Live Upgrade con il programma di installazione di Oracle Solaris
Installazione delle patch richieste da Live Upgrade
Come installare le patch richieste
Creazione di un nuovo ambiente di boot
Come creare un ambiente di boot per la prima volta
Come creare un ambiente di boot e unire i file system
Come creare un ambiente di boot e dividere i file system
Come creare un ambiente di boot e riconfigurare lo spazio di swap
Come creare un ambiente di boot e riconfigurare lo spazio di swap utilizzando un elenco
Come creare un ambiente di boot e copiare un file system condivisibile
Come creare un ambiente di boot da unorigine differente
Come creare un ambiente di boot vuoto per un Flash Archive
Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror)
Creazione di un ambiente di boot e personalizzazione del contenuto
5. Aggiornamento con Live Upgrade (procedure)
6. Ripristino dei guasti: ripristino dellambiente di boot originale (procedure)
7. Gestione degli ambienti di boot con Live Upgrade (procedure)
8. Aggiornamento del sistema operativo Oracle Solaris su un sistema con zone non globali
Parte II Aggiornamento e migrazione con Live Upgrade a un pool root ZFS
10. Live Upgrade e ZFS (panoramica)
11. Live Upgrade per ZFS (pianificazione)
12. Creazione di un ambiente di boot per i pool root ZFS
13. Live Upgrade per ZFS con zone non globali installate
A. Riferimenti sui comandi Live Upgrade
B. Risoluzione dei problemi (procedure)
C. Altri requisiti per i pacchetti SVR4 (riferimenti)
D. Utilizzo dello strumento di analisi delle patch nellaggiornamento (procedure)
La creazione di un ambiente di boot consente di copiare i file system di importanza critica dall'ambiente di boot attivo a uno nuovo. Il comando lucreate consente di riorganizzare un disco, personalizzare i file system e copiare i file system di importanza critica nel nuovo ambiente di boot.
Prima di copiare i file system nel nuovo ambiente di boot, è possibile personalizzarli in modo che le directory dei file system di importanza critica vengano unite alla directory padre o divise dalla directory padre. I file system definiti dall'utente (condivisibili) vengono automaticamente condivisi tra gli ambienti di boot. Se necessario, tuttavia, i file system condivisibili possono essere copiati. Lo spazio di swap è un volume condivisibile che può essere diviso o combinato. Per una descrizione generale dei file system di importanza critica e dei file system condivisibili, vedere Tipi di file system.
Nota - In questo capitolo viene descritto l'uso di Live Upgrade per i file system UFS. Per informazioni sulle procedure richieste per eseguire la migrazione di un file system UFS a un pool root ZFS, o per la creazione e l'installazione di un pool root ZFS, vedere il Capitolo 12, Creazione di un ambiente di boot per i pool root ZFS.
Il comando lucreate, usato con l'opzione -m, specifica quanti e quali file system dovranno essere creati nel nuovo ambiente di boot. Occorre ripetere questa opzione per il numero esatto di file system che si desidera creare. Ad esempio, usando una sola volta l'opzione -m si specifica una sola posizione in cui collocare tutti i file system; in questo modo, tutti i file system dell'ambiente di boot originale vengono uniti nell'unico file system specificato dall'opzione -m. Se l'opzione -m viene specificata due volte, vengono creati due file system. Quando si utilizza l'opzione -m per creare i file system, occorre ricordare quanto segue:
È necessario specificare una sola opzione -m per il file system root (/) del nuovo ambiente di boot. Se si esegue lucreate senza l'opzione -m, viene visualizzato il menu di configurazione. Questo menu permette di personalizzare il nuovo ambiente di boot reindirizzando i file su nuovi punti di attivazione.
I file system di importanza critica presenti nell'ambiente di boot corrente che non vengono specificati con un'opzione -m vengono uniti nel file system creato al livello superiore.
Nel nuovo ambiente di boot vengono creati solo i file system specificati con l'opzione -m. Se l'ambiente di boot corrente contiene più file system e si desidera avere lo stesso numero di file system in quello nuovo, è necessario specificare un'opzione -m per ogni file system da creare. Ad esempio, se si dispone dei file system root (/), /opt e /var, occorrerà usare un'opzione -m per ogni file system del nuovo ambiente di boot.
I punti di attivazione non possono essere duplicati. Ad esempio, non è possibile creare due file system root (/).
# lucreate [-A 'BE-description'] -c BE-name \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs-options [-m ...] -n BE-name
(Opzionale) Consente di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Assegna il nome nome_BE all'ambiente di boot attivo. Questa opzione è richiesta solo ed esclusivamente per la creazione del primo ambiente di boot. Se alla prima esecuzione di lucreate non si utilizza l'opzione -c, il software crea automaticamente un nome.
Il nome viene scelto in base ai seguenti criteri:
Se è possibile determinare il dispositivo di boot fisico, per denominare l'ambiente di boot corrente viene usato il nome base di quel dispositivo.
Ad esempio, se il dispositivo di boot fisico è /dev/dsk/c0t0d0s0, l'ambiente di boot corrente viene denominato c0t0d0s0.
Se non è possibile determinare il dispositivo di boot fisico, vengono combinati i nomi risultanti dal comando uname usato con le opzioni -s e -r.
Ad esempio, se uname -s restituisce il nome del sistema operativo SunOS e uname -r restituisce il nome della release 5.9, l'ambiente di boot attuale viene denominato SunOS5.9.
Se nessuno dei due comandi precedenti riesce a determinare un nome, viene utilizzato il nome current.
Nota - Se si utilizza l'opzione -c dopo la creazione del primo ambiente di boot, l'opzione viene ignorata o viene visualizzato un messaggio di errore.
Se il nome specificato è uguale a quello dell'ambiente di boot corrente, l'opzione viene ignorata.
Se il nome specificato è diverso da quello dell'ambiente di boot corrente, viene visualizzato un messaggio di errore e la creazione non riesce. L'esempio seguente mostra un nome per l'ambiente di boot che produce un messaggio di errore.
# lucurr c0t0d0s0 # lucreate -c /dev/dsk/c1t1d1s1 -n newbe -m /:/dev/dsk/c1t1d1s1:ufs ERROR: current boot environment name is c0t0d0s0: cannot change name using <-c c1t1d1s1>
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot in vfstab. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome di un volume di Solaris Volume Manager in formato /dev/md/dsk/dnum.
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager in formato /dev/md/vxfs/dsk/dnum.
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Nel campo opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere univoco sul sistema.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-1 Creazione di un ambiente di boot
In questo esempio l'ambiente di boot attivo è denominato first_disk. I punti di attivazione dei file system vengono designati con l'opzione -m. Vengono creati due file system, / e /usr. Il nuovo ambiente di boot è denominato second_disk. Al nome second_disk viene associata una descrizione mydescription. Nel nuovo ambiente di boot second_disk, il file system di swap viene automaticamente condiviso dall'ambiente di origine, first_disk.
# lucreate -A 'mydescription' -c first_disk -m /:/dev/dsk/c0t4d0s0:ufs \ -m /usr:/dev/dsk/c0t4d0s3:ufs -n second_disk
Nota - Il comando lucreate, usato con l'opzione -m, specifica quali e quanti file system dovranno essere creati nel nuovo ambiente di boot. Occorre ripetere questa opzione per il numero esatto di file system che si desidera creare. Ad esempio, usando una sola volta l'opzione -m si specifica una sola posizione in cui collocare tutti i file system; tutti i file system dell'ambiente di boot originale vengono uniti in un unico file system. Se l'opzione -m viene specificata due volte, vengono creati due file system.
# lucreate -A 'BE_description' \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options \ -m [...] -m mountpoint:merged:fs_options -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico sul sistema.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo utilizzabile per l'avvio). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-2 Creazione di un ambiente di boot e unione dei file system
In questo esempio i file system dell'ambiente di boot corrente sono il file system root (/), /usr e /opt. Il file system /opt viene combinato con quello padre, /usr. Il nuovo ambiente di boot è denominato second_disk. Al nome second_disk viene associata una descrizione mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -c first_disk \ -m /:/dev/dsk/c0t4d0s0:ufs -m /usr:/dev/dsk/c0t4d0s1:ufs \ -m /usr/opt:merged:ufs -n second_disk
Nota - Le regole per la creazione dei file system per un ambiente di boot sono uguali a quelle per la creazione dei file system per il sistema operativo Oracle Solaris. Live Upgrade non previene la creazione di configurazioni non valide nei file system di importanza critica. Ad esempio, è possibile eseguire un comando lucreate che crei file system separati per file system root / e /kernel, creando così una configurazione non valida per il file system root (/).
Quando si divide una directory in più punti di attivazione, i collegamenti fisici non vengono mantenuti tra i file system. Ad esempio, se /usr/lavori1/file è collegato a /usr/lavori2/file, e /usr/lavori1 e /usr/lavori2 vengono divisi in file system separati, il collegamento tra i due file non viene mantenuto. Il comando lucreate genera un messaggio di avvertenza e al posto del precedente collegamento fisico viene creato un collegamento simbolico.
# lucreate [-A 'BE_description'] \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options -n new_BE
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico sul sistema.
Esempio 4-3 Creazione di un ambiente di boot e divisione dei file system
In questo esempio il comando precedente divide il file system root (/) su più slice nel nuovo ambiente di boot. Si supponga che nell'ambiente di boot di origine i file system /usr, /var e /opt si trovino tutti nel file system root (/): /dev/dsk/c0t0d0s0/.
Nel nuovo ambiente di boot, si desidera separare /usr, /var e /opt e attivarli in slice indipendenti, come segue:
/dev/dsk/c0t1d0s0 /
/dev/dsk/c0t1d0s1 /var
/dev/dsk/c0t1d0s7 /usr
/dev/dsk/c0t1d0s5 /opt
Al nome dell'ambiente di boot second_disk viene associata una descrizione mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -c first_disk \ -m /:/dev/dsk/c0t1d0s0:ufs -m /usr:/dev/dsk/c0t1d0s7:ufs \ -m /var:/dev/dsk/c0t1d0s1:ufs -m /opt:/dev/dsk/c0t1d0s5:ufs \ -n second_disk
Procedura successiva
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo utilizzabile per l'avvio). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Le slice di swap vengono automaticamente condivise tra gli ambienti di boot. Se lo spazio di swap non viene specificato con l'opzione -m, l'ambiente di boot attuale e quello inattivo condividono le stesse slice di swap. Se si desidera riconfigurare lo spazio di swap del nuovo ambiente di boot, usare l'opzione -m per aggiungere o rimuovere le slice di swap desiderate nel nuovo ambiente.
Nota - La slice di swap non può essere usata da un ambiente di boot diverso da quello corrente o, se si utilizza l'opzione -s, dall'ambiente di boot di origine. La creazione dell'ambiente di boot non riesce se la slice di swap viene usata da altri ambienti di boot, indipendentemente dal fatto che tale slice contenga un file system di swap, UFS o di altro tipo.
È possibile creare un ambiente di boot con le slice di swap esistenti e quindi modificare il file vfstab dopo la creazione.
# lucreate [-A 'BE_description'] \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options \ -m -:device:swap -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico.
Il nuovo ambiente di boot viene creato con lo spazio di swap in una slice o su un dispositivo differente.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-4 Creazione di un ambiente di boot e riconfigurazione dello spazio di swap
In questo esempio l'ambiente di boot corrente contiene il file system root (/) su /dev/dsk/c0t0d0s0 e il file system di swap su /dev/dsk/c0t0d0s1. Il nuovo ambiente di boot copia il file system root (/) su /dev/dsk/c0t4d0s0 e utilizza sia /dev/dsk/c0t0d0s1 che /dev/dsk/c0t4d0s1 come slice di swap. Al nome dell'ambiente di boot second_disk viene associata una descrizione mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -c first_disk \ -m /:/dev/dsk/c0t4d0s0:ufs -m -:/dev/dsk/c0t0d0s1:swap \ -m -:/dev/dsk/c0t4d0s1:swap -n second_disk
Le due assegnazioni dello spazio di swap diventano effettive solo dopo l'esecuzione del boot da second_disk. Se si deve utilizzare un lungo elenco di slice di swap, usare l'opzione -M. Vedere Come creare un ambiente di boot e riconfigurare lo spazio di swap utilizzando un elenco.
Se si dispone di numerose slice di swap, è utile crearne un elenco. Il comando lucreate utilizzerà questo elenco per creare le slice di swap nel nuovo ambiente di boot.
Nota - La slice di swap non può essere usata da un ambiente di boot diverso da quello corrente o, se si utilizza l'opzione -s, dall'ambiente di boot di origine. La creazione dell'ambiente di boot non riesce se la slice di swap viene usata da altri ambienti di boot, indipendentemente dal fatto che tale slice contenga un file system di swap, UFS o di altro tipo.
La posizione e il nome del file con l'elenco possono essere definiti dall'utente. In questo esempio il file /etc/lu/sliceswap contiene un elenco di dispositivi e slice:
-:/dev/dsk/c0t3d0s2:swap -:/dev/dsk/c0t3d0s2:swap -:/dev/dsk/c0t4d0s2:swap -:/dev/dsk/c0t5d0s2:swap -:/dev/dsk/c1t3d0s2:swap -:/dev/dsk/c1t4d0s2:swap -:/dev/dsk/c1t5d0s2:swap
# lucreate [-A 'BE_description'] \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options \ -M slice_list -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Elenco delle opzioni -m, riunite nel file elenco_slice. Specificare gli argomenti nel formato specificato per -m. Le righe di commento, che iniziano con un cancelletto (#), vengono ignorate. L'opzione -M è utile quando l'ambiente di boot contiene numerosi file system. Si noti che è possibile combinare le opzioni -m e -M. Ad esempio, è possibile memorizzare le slice di swap in elenco_slice e specificare la slice root (/) e la slice /usr con l'opzione -m.
Le opzioni -m e -M supportano l'assegnazione di più slice a uno stesso punto di attivazione. Nell'elaborazione di queste slice, lucreate ignora le slice non disponibili e seleziona la prima slice disponibile.
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-5 Creare un ambiente di boot e riconfigurare lo spazio di swap utilizzando un elenco
In questo esempio lo spazio di swap del nuovo ambiente di boot è rappresentato dall'elenco di slice specificato nel file /etc/lu/sliceswap. Al nome second_disk viene associata una descrizione mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -c first_disk \ -m /:/dev/dsk/c02t4d0s0:ufs -m /usr:/dev/dsk/c02t4d0s1:ufs \ -M /etc/lu/swapslices -n second_disk
Se si desidera copiare un file system condivisibile nel nuovo ambiente di boot, specificare il punto di attivazione da copiare con l'opzione -m. Diversamente, i file system condivisibili vengono automaticamente condivisi e mantengono lo stesso punto di attivazione nel file vfstab. Qualunque modifica apportata a un file system condivisibile viene applicata ad entrambi gli ambienti di boot.
# lucreate [-A 'BE_description'] \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo utilizzabile per l'avvio). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-6 Creazione di un ambiente di boot e copia di un file system condivisibile
In questo esempio l'ambiente di boot corrente contiene i file system root (/) e /home. Nel nuovo ambiente di boot, il file system root (/) viene diviso in due file system, / e /usr. Il file system /home viene copiato nel nuovo ambiente di boot. Al nome dell'ambiente di boot second_disk viene associata una descrizione mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -c first_disk \ -m /:/dev/dsk/c0t4d0s0:ufs -m /usr:/dev/dsk/c0t4d0s3:ufs \ -m /home:/dev/dsk/c0t4d0s4:ufs -n second_disk
Il comando lucreate crea un ambiente di boot basato sui file system dell'ambiente di boot attivo. Se si desidera creare un ambiente di boot basato su un ambiente di boot diverso da quello attivo, usare lucreate con l'opzione -s.
Nota - Se, dopo avere attivato il nuovo ambiente di boot, si desidera tornare indietro, si può tornare solo all'ultimo ambiente di boot attivo, non all'ambiente di origine su cui è stato basato quello nuovo.
# lucreate [-A 'BE_description'] -s source_BE_name -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica l'ambiente di boot di origine su cui è basato quello nuovo. Non corrisponde all'ambiente di boot attivo.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico sul sistema.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo utilizzabile per l'avvio). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-7 Creazione di un ambiente di boot da un'origine differente
In questo esempio viene creato un ambiente di boot basato sul file system root (/) dell'ambiente di boot di origine third_disk. third_disk non è l'ambiente di boot attivo. Al nuovo ambiente di boot di nome second_disk viene associata una descrizione mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -s third_disk \ -m /:/dev/dsk/c0t4d0s0:ufs -n second_disk
Il comando lucreate crea un ambiente di boot basato sui file system dell'ambiente di boot attivo. Se si utilizza lucreate con l'opzione -s, il comando crea velocemente un ambiente di boot vuoto. Le slice vengono riservate per i file system specificati, ma i file system non vi vengono copiati. Sebbene venga assegnato un nome all'ambiente di boot, tale ambiente non viene realmente creato finché non viene installato con Flash Archive. Quando nell'ambiente di boot vuoto viene installato un archivio, i file system vengono installati nelle slice loro riservate.
# lucreate -A 'BE_name' -s - \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome (nome_BE). La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la creazione di un ambiente di boot vuoto.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome del metadevice di Solaris Volume Manager nella forma /dev/md/dsk/dnum
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager, nella forma /dev/vx/dsk/nome_volume
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione. Per una descrizione di queste parole chiave, vedere Come creare un ambiente di boot con volumi RAID-1 (mirror).
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico sul sistema.
Esempio 4-8 Creazione di un ambiente di boot vuoto per un Flash Archive
In questo esempio viene creato un ambiente di boot senza file system. Al nuovo ambiente di boot denominato secondo_disco viene associata una mydescription.
# lucreate -A 'mydescription' -s - \ -m /:/dev/dsk/c0t1d0s0:ufs -n second_disk
Una volta creato l'ambiente di boot vuoto, è possibile installare e attivare (rendere avviabile) un archivio Flash. Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Per un esempio che spiega come creare e popolare un ambiente di boot vuoto, vedere Esempio di creazione di un ambiente di boot vuoto e di installazione di un Flash Archive .
Quando si crea un ambiente di boot, Solaris Live Upgrade utilizza la tecnologia Volume Manager per creare i volumi RAID-1. Quando si crea un ambiente di boot, è possibile utilizzare Live Upgrade per gestire le attività riportate di seguito.
Rimuovere una concatenazione di una singola slice (submirror) da un volume RAID-1 (mirror). Se necessario, il contenuto della concatenazione può essere salvato per essere usato come contenuto del nuovo ambiente di boot. Poiché il contenuto non viene copiato, il nuovo ambiente di boot può essere creato velocemente. Dopo essere stati scollegati dal mirror, i submirror non fanno più parte del mirror originale. Le operazioni di lettura e scrittura sul submirror non vengono più eseguite attraverso il mirror.
Creare un ambiente di boot contenente un mirror.
Collegare una concatenazione di una singola slice al nuovo mirror creato.
Prima di cominciare
Per utilizzare le funzioni di mirroring di Live Upgrade, è necessario creare un database di stato e una sua replica. Il database di stato memorizza informazioni riguardo allo stato della configurazione di Solaris Volume Manager.
Per informazioni sulla creazione di un database di stato, vedere il Capitolo 6, State Database (Overview) in Solaris Volume Manager Administration Guide.
Per una descrizione di Solaris Volume Manager e delle funzioni di Live Upgrade, vedere Creazione di un ambiente di boot con file system di volumi RAID-1.
Per informazioni dettagliate sulle configurazioni complesse di Solaris Volume Manager che non possono essere gestite con Live Upgrade, vedere il Capitolo 2, Storage Management Concepts in Solaris Volume Manager Administration Guide.
# lucreate [-A 'BE_description'] \ -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options [-m...] \ -n BE_name
(Opzionale) Permette di creare una descrizione dell'ambiente di boot associata al nome nome_BE. La descrizione può avere qualunque lunghezza e contenere qualunque carattere.
Specifica la configurazione dei file system del nuovo ambiente di boot in vfstab. I file system specificati come argomenti di -m possono trovarsi nello stesso disco o su più dischi. Questa opzione deve essere usata il numero di volte necessario per creare il numero di file system desiderato.
Per punto_attivazione è possibile specificare qualunque punto di attivazione valido oppure un trattino (–), per indicare una partizione di swap.
Nel campo dispositivo è possibile specificare:
Il nome di un disco, nella forma /dev/dsk/cwtxdysz.
Il nome di un volume di Solaris Volume Manager in formato /dev/md/dsk/dnum.
Il nome di un volume di Veritas Volume Manager in formato /dev/md/vxfs/dsk/dnum.
La parola chiave merged, per indicare che il file system nel punto di attivazione specificato deve essere unito con la directory padre.
Per opzioni_fs è possibile specificare uno dei seguenti tipi di file system e parole chiave:
ufs, indicante un file system UFS
vxfs, indicante un file system Veritas
swap, indicante un volume di swap. Il punto di attivazione per il file system di swap deve essere un trattino (–).
Per i file system costituiti da dispositivi logici (mirror), le operazioni da eseguire sono specificate da diverse parole chiave. Queste parole chiave possono essere usate per creare o eliminare un dispositivo logico o per modificarne la configurazione.
L'opzione mirror crea un volume RAID–1 o un mirror sul dispositivo specificato. Nelle successive opzioni -m, è necessario specificare attach per collegare almeno una concatenazione al nuovo mirror. Il dispositivo specificato deve avere un nome valido. Ad esempio, come nome del mirror si può utilizzare il nome del dispositivo logico /dev/md/dsk/d10. Per ulteriori informazioni sulla denominazione dei dispositivi, vedere Overview of Solaris Volume Manager Components in Solaris Volume Manager Administration Guide.
La parola chiave detach rimuove una concatenazione da un volume associato al punto di attivazione specificato. Non è necessario specificare il nome del volume.
La parola chiave attach collega una concatenazione al mirror associato a un punto di attivazione specificato. La slice del disco fisico specificata viene configurata come una singola concatenazione per poter essere collegata al mirror. Per specificare una concatenazione da collegare a un disco, è necessario aggiungere una virgola e il nome della concatenazione al nome del dispositivo. In mancanza della virgola e del nome della concatenazione, lucreate seleziona un volume libero per la concatenazione.
Il comando lucreate permette di creare solo concatenazioni contenenti una sola slice fisica. Questo comando permette di collegare fino a tre concatenazioni a un mirror.
La parola chiave preserve salva il file system esistente e il suo contenuto. Questa parola chiave permette di ignorare il processo di copia del contenuto dell'ambiente di boot di origine. Il salvataggio del contenuto permette di creare velocemente il nuovo ambiente di boot. Per un determinato punto di attivazione, è possibile usare preserve con un solo dispositivo fisico. Se si utilizza la parola chiave preserve, lucreate controlla che il contenuto del dispositivo sia adatto per il file system specificato. Questo controllo è limitato e non può garantire la completa idoneità del contenuto.
La parola chiave preserve può essere usata sia con una slice fisica che con un volume di Solaris Volume Manager.
Se si utilizza la parola chiave preserve quando il file system UFS si trova in una slice fisica, il contenuto del file system UFS viene salvato nella slice. Nell'esempio seguente relativo all'uso dell'opzione -m, la parola chiave preserve salva il contenuto del dispositivo fisico c0t0d0s0 come file system per il punto di attivazione del file system root (/).
-m /:/dev/dsk/c0t0d0s0:preserve,ufs
Se si utilizza la parola chiave preserve quando il file system UFS si trova in un volume, il contenuto del file system UFS viene salvato nel volume.
Nell'esempio seguente relativo all'uso dell'opzione -m, la parola chiave preserve salva il contenuto del volume RAID-1 (mirror) d10 come file system per il punto di attivazione del file system root (/).
-m /:/dev/md/dsk/d10:preserve,ufs
Nell'esempio seguente relativo all'uso dell'opzione -m, il volume RAID-1 (mirror) d10 viene configurato come file system per il punto di attivazione del file system root (/). La concatenazione a slice singola d20 viene scollegata dal mirror corrente. La concatenazione d20 viene collegata al mirror d10. Il file system root (/) viene preservato nel submirror d20.
-m /:/dev/md/dsk/d10:mirror,ufs -m /:/dev/md/dsk/d20:detach,attach,preserve
Nome dell'ambiente di boot da creare. Il nome_BE deve essere unico sul sistema.
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-9 Creazione di un ambiente di boot con un mirror e designazione dei dispositivi
In questo esempio i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.
Al nome another_disk viene associata una descrizione mydescription.
lucreate configura un file system UFS per il punto di attivazione del file system root (/). Viene creato il mirror d10. Questo mirror contiene il file system root (/) dell'ambiente di boot in uso, che viene copiato sul mirror d10. Tutti i dati contenuti nel mirror d10 vengono sovrascritti.
Le due slice c0t0d0s0 e c0t1d0s0 fungono da submirror d1 e d2. Questi due submirror vengono aggiunti al mirror d10.
Il nuovo ambiente di boot viene denominato another_disk.
# lucreate -A 'mydescription' \ -m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ -m /:/dev/dsk/c0t0d0s0,/dev/md/dsk/d1:attach \ -m /:/dev/dsk/c0t1c0s0,/dev/md/dsk/d2:attach -n another_disk
Esempio 4-10 Creazione di un ambiente di boot con un mirror senza designazione di un submirror
In questo esempio i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.
Al nome another_disk viene associata una descrizione mydescription.
lucreate configura un file system UFS per il punto di attivazione del file system root (/). Viene creato il mirror d10. Questo mirror contiene il file system root (/) dell'ambiente di boot in uso, che viene copiato sul mirror d10. Tutti i dati contenuti nel mirror d10 vengono sovrascritti.
Le due slice c0t0d0s0 e c0t1d0s0 vengono designate per essere usate come submirror. I submirror non vengono specificati, ma il comando lucreate ne sceglie i nomi dall'elenco dei volumi disponibili. Questi due submirror vengono collegati al mirror d10.
Il nuovo ambiente di boot viene denominato another_disk.
# lucreate -A 'mydescription' \ -m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ -m /:/dev/dsk/c0t0d0s0:attach \ -m /:/dev/dsk/c0t1d0s0:attach -n another_disk
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-11 Creazione di un ambiente di boot e scollegamento di un submirror
In questo esempio i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.
Al nome another_disk viene associata una descrizione mydescription.
lucreate configura un file system UFS per il punto di attivazione del file system root (/). Viene creato il mirror d10.
La slice c0t0d0s0 viene rimossa dal mirror corrente. La slice viene definita come submirror d1 e aggiunta al mirror d10. Il contenuto del submirror, il file system root (/), viene salvato senza la creazione di una copia. La slice c0t1d0s0 viene designata come submirror d2 e viene aggiunta al mirror d10.
Il nuovo ambiente di boot viene denominato another_disk.
# lucreate -A 'mydescription' \ -m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ -m /:/dev/dsk/c0t0d0s0,/dev/md/dsk/d1:detach,attach,preserve \ -m /:/dev/dsk/c0t1d0s0,/dev/md/dsk/d2:attach -n another_disk
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-12 Creazione di un ambiente di boot, scollegamento di un submirror e salvataggio del suo contenuto
In questo esempio i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.
Al nome another_disk viene associata una descrizione mydescription.
lucreate configura un file system UFS per il punto di attivazione del file system root (/). Viene creato il mirror d20.
La slice c0t0d0s0 viene rimossa dal mirror corrente e viene aggiunta al mirror d20. Il nome del submirror non viene specificato. Il contenuto del submirror, il file system root (/), viene salvato senza la creazione di una copia.
Il nuovo ambiente di boot viene denominato another_disk.
# lucreate -A 'mydescription' \ -m /:/dev/md/dsk/d20:ufs,mirror \ -m /:/dev/dsk/c0t0d0s0:detach,attach,preserve \ -n another_disk
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo utilizzabile per l'avvio). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Esempio 4-13 Creazione di un ambiente di boot con due mirror
In questo esempio i punti di attivazione dei file system vengono specificati con l'opzione -m.
Al nome another_disk viene associata una descrizione mydescription.
lucreate configura un file system UFS per il punto di attivazione del file system root (/). Viene creato il mirror d10. Questo mirror contiene il file system root (/) dell'ambiente di boot in uso, che viene copiato sul mirror d10. Tutti i dati contenuti nel mirror d10 vengono sovrascritti.
Le due slice c0t0d0s0 e c0t1d0s0 fungono da submirror d1 e d2. Questi due submirror vengono aggiunti al mirror d10.
lucreate configura un file system UFS per il punto di attivazione (/opt). Viene creato il mirror d11. Questo mirror contiene il file system (/opt) dell'ambiente di boot corrente, che viene copiato sul mirror d11. Tutti i dati contenuti nel mirror d11 vengono sovrascritti.
Le due slice c2t0d0s1 e c3t1d0s1 fungono da submirror d3 e d4. Questi due submirror vengono aggiunti al mirror d11.
Il nuovo ambiente di boot viene denominato another_disk.
# lucreate -A 'mydescription' \ -m /:/dev/md/dsk/d10:ufs,mirror \ -m /:/dev/dsk/c0t0d0s0,/dev/md/dsk/d1:attach \ -m /:/dev/dsk/c0t1d0s0,/dev/md/dsk/d2:attach \ -m /opt:/dev/md/dsk/d11:ufs,mirror \ -m /opt:/dev/dsk/c2t0d0s1,/dev/md/dsk/d3:attach \ -m /opt:/dev/dsk/c3t1d0s1,/dev/md/dsk/d4:attach -n another_disk
Una volta creato il nuovo ambiente di boot, è possibile aggiornarlo e attivarlo (renderlo avviabile). Vedere il Capitolo 5, Aggiornamento con Live Upgrade (procedure).
Il contenuto del file system nel nuovo ambiente di boot può essere modificato utilizzando le opzioni di inclusione ed esclusione. Le directory e i file non vengono copiati nel nuovo ambiente di boot.
Le opzioni di inclusione ed esclusione appaiono nella sintassi del comando lucreate come indicato di seguito:
# lucreate -m mountpoint:device[,metadevice]:fs_options [-m ...] \ [-x exclude-dir] [-y include] \ [-Y include-list-file] \ [-f exclude-list-file]\ [-z filter-list] [-I] -n BE_name
Esclude i file e le directory dalla copia nel nuovo ambiente di boot. È possibile usare più istanze di questa opzione per escludere più file o directory.
dir/file_esclusi è il nome della directory o del file da escludere.
Copia le directory e i file indicati nel nuovo ambiente di boot. Questa opzione è utile quando si è esclusa una directory ma si desidera ripristinare singoli file o sottodirectory.
dir/file_inclusi è il nome della sottodirectory o del file da includere.
Copia le directory e i file specificati in un elenco nel nuovo ambiente di boot. Questa opzione è utile quando si è esclusa una directory ma si desidera ripristinare singoli file o sottodirectory.
file_elenco è il percorso completo del file che contiene l'elenco.
Il file file_elenco deve contenere un solo file per riga.
Se uno degli elementi elencati è una directory, l'operazione viene estesa anche alle sottodirectory e ai file di quella directory. Se l'elemento è un file, l'operazione viene eseguita solo su quel file.
Esclude i file e le directory specificati in un elenco dalla copia nel nuovo ambiente di boot.
file_elenco è il percorso completo del file che contiene l'elenco.
Il file file_elenco deve contenere un solo file per riga.
Copia le directory e i file specificati in un elenco nel nuovo ambiente di boot. Ogni file o directory dell'elenco è contrassegnato con un segno più “+” o meno “-”. Il più indica che il file o la directory vengono inclusi, mentre il meno indica che vengono esclusi.
file_elenco è il percorso completo del file che contiene l'elenco.
Il file file_elenco deve contenere un solo file per riga. Il più o il meno davanti al nome del file devono essere preceduti da uno spazio.
Se un elemento è una directory ed è indicata con un più (+), l'operazione viene estesa anche alle sottodirectory e ai file inclusi in quella directory. Nel caso di un file indicato con un più (+), l'operazione viene eseguita solo su quel file.
Eseguire l'override del controllo integrità dei file di sistema. Questa opzione deve essere usata con cautela.
Per prevenire la rimozione di importanti file di sistema da un ambiente di boot, lucreate esegue un controllo di integrità. Questo controllo esamina tutti i file registrati nel database dei pacchetti del sistema e interrompe la creazione dell'ambiente di boot se rileva l'esclusione di uno o più di questi file. L'uso di questa opzione consente di eseguire l'override di questo controllo di integrità. Questa opzione velocizza la creazione dell'ambiente di boot, ma può impedire la rilevazione di eventuali problemi.